Ronde Gomitolo di Lana: Corrado Pinzano profeta in patria

Successo decisamente convincente per il pilota biellese, che supera indenne uno stato influenzale. Alle sue spalle emerge prima Elwis Chentre, che incappa in una foratura che lo pone lontano dai vertici della classifica, poi Alessandro Gino capace di contenere il ritorno dello scatenato Mattia Pizio. Fra i primi dieci della classifica assoluta Diego Martinelli, funambolico con datata Opel Astra GSI. Di Tommaso M. Valinotti. Immagini Foto Magnano, G&P Foto

BIELLA, 9-10 novembre – La Ronde del Gomitolo di Lana si conferma terreno di caccia privato per Corrado Pinzano, quest’anno affiancato da Mario Cerutti sulla Volkswagen Polo R5. Per la quarta volta consecutiva il pilota biellese sale sul gradino più alto del podio della gara di casa, imponendo la sua legge fin dai primi metri di prova speciale. Forte di una condizione psico-fisica eccellente (non certo turbata dallo stato influenzale) il portacolori di New Drivers’ Rally Team si è messo in testa alla classifica fin dal primo passaggio sulla classica Curino (questa volta affrontata al contrario), per non lasciare spazio a nessuno degli altri avversari. E quando si è forti, anche la sorte fa il tifo per il vincitore, in quanto Pinzano è stato l’unico, fra i papabili al successo, a non incappare in nessun problema di forature che più o meno hanno infastidito i suoi principali inseguitori. Corrado Pinzano ha segnato il miglior tempo nei primi tre passaggi sulla prova speciale, lasciando solo l’ultimo, a classifica abbastanza consolidata (quanto può esserlo consolidato un vantaggio di 8”4 in una gara così breve) e per soli 8/10 agli avversari.

Dietro all’accoppiata Pinzano-Cerutti si classifica l’equipaggio cuneese formato da Alessandro Gino-Marco Ravera, saliti per la prima volta a Biella con la seria intenzione di vedere se la loro Ford Fiesta WRC era in grado di competere con le vetture di ultimissima generazione come le velocissime R5 di cui la Volkswagen Polo è la più recente rappresentante. I due cuneesi hanno spinto fino al limite del ragionevole e sono stati molto bravi a inseguire i due equipaggi fuggitivi (Pinzano-Cerutti e, fino a metà gara, gli sfortunati Chentre-Canepa) e a contenere il divario dai padroni di casa e del rally che rischiavano di prendere il largo nella classifica assoluta con vantaggi importanti, prontissimi a recuperare la seconda piazza quando il valdostano è stato rallentato. Una foratura in dirittura d’arrivo della quarta prova non ha condizionato la loro cavalcata, anche se un brivido l’ha dato, e soprattutto sono stati bravi a contenere il ritorno dei determinati Mattia Pizio-Monica Rubinelli, Škoda Fabia R5, rimasti a ridosso del podio per buona parte della gara. E poi adrenalinizzati da una foratura nella terza prova che ha messo loro in corpo la voglia del grande attacco finale che li ha portati a vincere l’ultimo passaggio sulla Curino e a chiudere ad appena 1”6 da Gino-Ravera.

Eroe sfortunato della giornata è stato Elwis Chentre, con Andrea Canepa al quaderno delle note della sua Škoda Fabia R5, che per metà gara è stato il più serio e vicino antagonista di Corrado Pinzano, fino a quando nella terza prova una foratura non gli ha fatto perdere 3’34” e fatto precipitare in 36esima posizione assoluta. L’ultima prova è servita a Chentre per recuperare venti posizioni nella classifica assoluta, senza però spingere al massimo, siglando comunque il terzo tempo assoluto dietro a Pizio e Pinzano, per non rischiare di buttare via una gara che ormai era compromessa.

Quarta posizione finale per il positivo Sergio Bruni, con Massimiliano Rolando al quaderno delle note, alla sua prima esperienza con la Škoda Fabia R5, certamente non facile da gestire sul fondo umido della gara biellese, particolarmente insidioso per tutta la giornata, specie nelle prove del mattino. Il giovane pilota ossolano ha saputo tenere dietro in speciale per metà delle quattro prove il più esperto Ilario Bondioni, affiancato da Sofia D’Ambrosio, restando costantemente alle spalle del quartetto dei moschettieri che guidavano la classifica assoluta. Bondioni, dal canto suo, è tornato al Gomitolo di Lana anche per effettuare dei test sulla Škoda Fabia R5 in vista della prossima stagione e ritrovare quella prova speciale sulla quale aveva ottenuto la seconda piazza assoluta tre anni fa. I tempi altalenanti ottenuti dall’equipaggio della New Turbomark testimoniano il gran lavoro effettuato in parco assistenza con una bella zampata nella terza prova speciale. Sesta posizione per Simone Fornara-Edoardo Brovelli, con la seconda Volkswagen Polo R5, partiti con il numero sette e rimasti settimi fino al rallentamento di Chentre-Canepa, quando hanno scalato una posizione precedendo sul traguardo Graziano Boetto-Simona Mantovani, Škoda Fabia R5, e la vettura gemella di Gianluca Tavelli, per la prima volta con Enrico Gatto, che ha chiuso la lunga striscia delle R5 in vetta alla classifica (sette delle undici partite nei primi otto posti, con la sola intromissione della Fiesta WRC di Gino Ravera).

A seguire in nona posizione il re dell’autocross Michele Andolina, con Leo Moro sul sedile di destra, capace di portare nelle prime dieci posizioni la data Peugeot 207 S2000 precedendo il funambolo del controsterzo Diego Martinelli, con il coraggioso Ermes Bagolin alle note, che ha dato spettacolo curandosi poco dei tempi con la sua anziana, ma evidentemente velocissima Opel Astra GSI con la quale si è imposto dopo una bella battaglia fra le Due Ruote Motrici. Parlando di spettacolo non si può non citare la bella prestazione Jordan Brocchi e Paolo Garavaglia con la Nissan 350-Z, unica vettura a trazione posteriore, che non potevano certo competere per la classifica assoluta, ma hanno riscaldato il numeroso pubblico sulla prova speciale con gesti di grande spettacolo.

La Ronde Gomitolo di Lana ha incontrato il favore delle condizioni climatiche, abbastanza rare nella stagione novembrina, con terreno particolarmente umido nel primo passaggio sulla Curino, che si è andato via via asciugando nel corso della giornata, quando il sole ha fatto il suo dovere, prima di lasciare che gli equipaggi affrontassero la quarta prova alla luce dei fari.

Dei 79 equipaggi che hanno preso regolarmente il via, 63 hanno scalato la pedana di arrivo in Piazza Martiri della Libertà a Biella.