San Martino, la magia del rallye tornerà a incantare

In archivio una corsa sprint che ha comunque saputo regalare forti emozioni. Foto Massimo Bettiol

San Martino di Castrozza, 7 settembre_ Alla fine sul gradino più alto del podio sale sempre il migliore. Non si vince mai per caso il Rallye San Martino, anche quando cause esterne (Covid-19) e interne (intoppo organizzativo) hanno accorciato una sfida che resta meravigliosa soprattutto nelle parole dei suoi protagonisti. L’edizione 2020 va in archivio con le firme del bresciano Luca Pedersoli (Citroen Ds3) nella prova valida per il Campionato Italiano Wrc e del vicentino Paolo Nodari (Porsche Carrera Rs) nell’Historique. Due gare intrecciate e diverse: un solo “Manghen” per le auto vintage, una sola “Val Malene” per le moderne. Pedersoli, ben assistito da Anna Tomasi, è partito forte e poi ha gestito un margine di sicurezza, lasciando ai rivali la pressione di cercare il limite per arrivargli vicino. Nodari, con il figlio Giulio, ha raccolto quanto seminato l’anno scorso con una Bmw M3, costretto al ritiro da leader di classifica. Ancora secondo Tiziano Nerobutto (Opel Ascona), che pareva finalmente avviarsi all’agognato trionfo: “Ce la giocavamo in quattro, siamo stati battuti di 1’’6, va bene così. Ho vinto il mio raggruppamento e ricordato degnamente l’amico Pio Nicolini”. Sfortunato Lorenzo Delladio (Porsche carrera Rs), nono al traguardo. “Rotta la pompa dei freni posteriori in salita sul Manghen e conseguente surriscaldamento degli anteriori, non siamo riusciti a ripararla. Peccato – mugugna “sportivamente” – ma torneremo fiduciosi il prossimo anno”. Esperienza indimenticabile per Giorgio De Tisi, battistrada con una Fiesta WRC Plus. “Non è stato facile gestire un mostro da 400 cavalli, però mi sono divertito senza fare un graffio alla vettura”. Soddisfatto il figlio Pietro (Skoda Fabia R5) all’esordio nei rally, primo degli under-25 e 18. assoluto. Ancora primo dei trentini Matteo Daprà (Hyundai i20 R5): “Ho sbagliato le gomme nel giro iniziale di prove, ho pagato 10’’ per start anticipato, ho preso un tempo imposto per incidente sul Manghen e mi sono girato sulla Val Malene. L’undicesimo assoluto? Da incorniciare”. Ventunesimo assoluto, primato in Classe A7 per Manuel Orler (Renault Clio Williams), a dimostrazione che quattro anni di stop non hanno intaccato la sua grinta. Duello per il terzo gradino del podio di R2B tra Fabio Farina (Peugeot 208) e Daniele Casagrande (Renault Twingo), finiti così nell’ordine, entrambi a pochi secondi dai primi due arrivati.