Un Rally Italia Sardegna tribolato per Project Team

Nella prestigiosa cornice della serie iridata, Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5) tengono botta nonostante le innumerevoli avversità vissute sui selettivi sterrati isolani

Alghero (SS), 17 giugno 2019 – Più che di una battuta d’arresto, si è trattato di un breve inciampo lungo un cammino ancora agli inizi e sin qui, ad ogni modo, rivelatosi esaltante. Il Rally Italia Sardegna, quarto atto del Campionato Italiano Rally disputatosi lo scorso fine settimana nell’ambito dell’appuntamento iridato, non ha detto bene alla scuderia Project Team e a Simone Campedelli. Il talentuoso pilota cesenate, affiancato da Tania Canton nell’abitacolo della Ford Fiesta R5 M-Sport/Orange1 Racing gommata Pirelli, infatti, ha vissuto una tre giorni a dir poco tribolata riuscendo, comunque, a mettere qualche punticino nel carniere per il prosieguo della stagione (seppur non quelli sperati alla vigilia), in virtù della decima piazza conseguita in gara 2 (sabato e domenica). Dopo l’avvio brillante del giovedì sera, il primato nella “Ittiri Arena Show”, prima di 19 prove speciali in programma, e quello messo a segno l’indomani nel secondo passaggio della “Tula”, sesta frazione cronometrata, il driver romagnolo ha pagato dazio nel corso dell’ottavo crono per un cappottamento, dovuto a problemi all’idroguida. Un episodio che, di fatto, ha condizionato l’intera trasferta in terra sarda ma che ha visto salire in cattedra, altresì, gli uomini della M-Sport, forti di un’esperienza senza eguali nel “Mondiale”. L’attento lavoro dell’intero team, infatti, ha permesso a Campedelli di rientrare in corsa nei giorni seguenti fino all’agognato traguardo.

«Sembrava la Dakar, altro che rally» – ha raccontato Campedelli – «Davvero, per noi la Sardegna si è trasformata in un’odissea, con l’intera prestazione compromessa dal problema di venerdì. Nonostante questo non ci siamo persi d’animo ed abbiamo reagito, dimostrando che quando serviva eravamo i più veloci anche sullo sterrato. Poi, purtroppo, anche in Gara-2 la durezza del fondo ha reso vano ogni nostro tentativo di ottenere un buon risultato. Pazienza. Non ci abbattiamo, del resto non si può sempre vincere: le corse sono fatte così, bisogna accettare i verdetti che vengono. Noi, ripeto, stringiamo i denti e tiriamo avanti per la nostra strada, che è ancora lunga».

Alla fin fine è riuscito a completare l’arduo impegno, salendo sul palco d’arrivo di Alghero, anche l’altro portacolori del sodalizio di Luigi Bruccoleri, ovvero, l’esperto navigatore siciliano Giovanni Barbaro, al fianco del locale Raffaele Donadio, su Citroën DS3 R1 curata dall’Autoservice Sport.