Zagato – Collectibles and Design since 1919

Ultimo fine settimana per godere nell’area mostre del Museo dell’Automobile di Torino della mostra dedicata ai 95 anni della carrozzeria Zagato. Dieci capolavori in esposizione per ammirare l’evoluzione di una carrozzeria che pur avendo fatto proprio lo stile italiano, se ne distacca per grinta e sportività E dal 25 marzo prende il via la mostra fotografica “Revisioni” con esposizione delle opere di Alberto Di Lillo. Testo e foto di Tommaso M. Valinotti

Zagato. Un nome che elettrizza tutti gli appassionati di auto sportive e corsaiole. A questo grande carrozziere, da sempre amante delle corse il Museo dell’Automobile di Torino (www.museoauto.it) ha dedicato una mostra che resterà aperta sino a domenica prossima 15 marzo. Una grande occasione per ammirare una collezione di vetture che hanno fatto la storia di una carrozziere che ha compiuto 95 anni di attività nel 2014. Una carrozzeria fondata da Ugo Zagato (1890-1868), quasi un secolo fa, e che è rimasta saldamente nelle mani degli eredi per tutto questo tempo: prima il figlio Elio (1921-2009), altro grande artista delle forme e del volante (è stato un ottimo pilota negli anni Cinquanta) ed ora il nipote, Andrea con la moglie Marella Rivolta Zagato (figlia di quel Piero Rivolta che costruì le splendide Iso Grifo, Fidia e Lele e l’interessante Isetta) che continuano con successo l’attività del nonno. Fondata nel 1919 da Ugo Zagato, che voleva trasferire nel settore automobilistico le esperienza accumulate nel settore aeronautico, la carrozzeria si distinse subito per le sue capacità costruttive che permisero alla Casa milanese di abbandonare le poco affidabili strutture in legno sostituite da quelle in acciaio, sormontate da carrozzerie leggerissime sapientemente ribattute. La Zagato, come ampiamente dimostra la rassegna torinese, collaborò fin dai suoi esordì con le maggiori case italiane dell’epoca: Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Maserati, seguite poi da Abarth, Ferrari e Lamborghini, ma anche con costruttori stranieri di grande prestigio, come Aston Martin, Bentley, BMW e Porsche, solo per citare le più importanti.


Alla Mostra torinese
sono esposte dieci vetture della produzione Zagato, una nel foyer del salone e nove all’interno del salone dedicato alle mostre non permanenti.


Lancia Hyena –
realizzata in soli 25 esemplari la Hyena (1992-1993)  è l’interpretazione di Zagato della lancia Delta, rimanendo fedele a quei principi che portarono Ugo Zagato a collaborare con Vincenzo Lancia, producendo autentici capolavori come la Lambda Sport (1925) e numerose interpretazioni dell’Aprilia Sport, fra le quali famosa aerodinamica del 1938. Lo stimolo di produrre una piccola serie di coupé Zagato con meccanica Lancia venne dall’importatore della Casa di Chivasso olandese. Nonostante la mancanza di collaborazione con il gruppo Fiat, che si rifiutò di fornire telai e meccanica, la Hyena fu un successo. Presentata al Salone di Bruxelles del 1992 cesso forzatamente ed anzi tempo la produzione nel momento in cui anche la Delta HF andò in pensione. La Hyena è oggi uno dei più preziosi pezzi da collezione delle vetture degli anni Novanta, con il suo stile raccolto ed aggressivo caratteristiche di Zagato, la personalità elegante che contraddistingue le Lancia.


Alfa Romeo 6C 1500 GS Testa Fissa Zagato 1934
(l’era delle Corse, Anni 10 e 20) – una delle vetture più importanti dell’intera storia automobilistica italiana. Dotata del motore 6 Cilindri (come indica la sigla, prima 1500, poi portato a 1750, progettata da Vittorio Jano, fu uno dei cavalli di battagli di Zagato nella seconda metà degli anni Venti, imbattibile nelle corse nelle mani di piloti come Antonio Ascari e Giuseppe Campari che la porto alla vittoria nella Mille Miglia del 1928.


Lancia Aprilia Sport Zagato 1937
(l’era dell’Aerodinamica, Anni 30 e 40) – Realizzata in tre esemplari per il concessionario Lancia di Milano, la vettura è stata ricostruita nel 2006 e rappresentata uno dei più validi esempi d’interpretazione dell’aerodinamica nell’epoca futurista e dell’attenzione che Zagato poneva alla sportività delle sue vetture. Una sportività ben conosciuta dai piloti dell’epoca al punto che su 155 vetture al via della Mille Miglia del 138 ben 38 erano carrozzate Zagato


Maserati A6G/54 Zagato 1954
(l’era delle Gran Turismo, Anni 50) – Realizzata pensando soprattutto ai piloti privati che volevano correre e mettersi in mostra nelle numerose corse su strada, Mille Miglia, ma anche Coppa d’Oro delle Dolomiti, la Maserati A6G montava un motore sei cilindri 2 Litri in grado di erogare una potenza che poteva arrivare fino a 170 Cavalli e raggiungere una velocità di 210 km/h, inavvicinabile per le concorrenti dell’epoca.

 

Lancia Flavia Super Sport Zagato 1967 (L’era delle Fuoriserie, Anni 60 e 70) – Un progetto sfortunato, non nella tecnica o nello stile, quanto nei tempi. Commissionato dalla Lancia nel 1967 e presentato al salone di Torino di quell’anno, doveva diventare la versione sportiva per eccellenza della berlina a trazione anteriore della Casa di Borgo San Paolo. Ma proprio nel momento in cui si doveva passare alla produzione in piccola serie il marchio Lancia venne acquistato dalla Fiat ed allora il progetto rimase lettera morta.

Alfa Romeo S.Z. 1989 (l’era del CAD / CAM / CAE, Anni 80 e 90) – Creata per sbalordire con la sua linea definita all’epoca brutale per lo stile tagliente creato da Robert Opron e Antonio Castellana (responsabile degli interni) fu costruita in 1036 esemplari (tutti rossi tranne uno) con carrozzeria in Modar, un materiale termoplatico ad alta resistenza. Alla definizione del progetto, che vantava un telaio di derivazione 75 Turbo America (dominatrice dei due precedenti Giri d’Italia Automobilistici) e motore 6 cilindri 3 Litri da 219 Cavalli, collaborò anche Giorgio Pianta, che la rese ancora più aggressiva e corsaiola nella guida.

Fiat 500 Coupé Zagato 2011 – Presentata al salone di Ginevra del 2011. Come ha ricordato in un’intervista lo stesso Andrea Zagato il rapporto della casa milanese con la Fiat dura fin dal 1919 e c’era la volontà di Zagato di interpretare l’ultima nata della Fiat, riproponendola con la caratteristica della Doppia Gobba sul tetto che tanto affascinata, ad esempio, i clienti americani ed un padiglione rastremato che da un ulteriore tocco di sportività.

 

BMW Zagato Coupé 2012 – Presentata al Concorso di Eleganza di Villa d’Este nel maggio 2012, questo modello unico si basa sulla meccanica della BMW Z4 ed è frutto della collaborazione fra Adrian van Hooydonk (BMW) e Norihiko Harada (Zagato) con gli interni curati da Mariella Rivolta Zagato. Nel design unisce le peculiarità dello stile BMW con il caratteristico cofano anteriore lungo, e la doppia gobba “Zagato” sul tetto, con la coda tagliata verticalmente, altro segno caratteristico del design Zagato.

Aston Martin Virage Shooting Brake 2014 – Presentata in anteprima mondiale allo Chantilly Arts & Elegance Concours d’Elegance, per celebrare i 95 anni di attività della carrozzeria Zagato è un chiaro omaggio ad una tipologia di carrozzeria dinamica e sportiva che i designer italiani hanno saputo interpretare nel migliore dei modi. La vettura è un’esemplare unico commissionata da un collezionista svizzero

Alfa Romeo TZ3 Stradale 2011 – Seguito dell’Alfa Romeo TZ3 Corsa (che si rifà nella numerazione alle spettacolari Giulia TZ e TZ2 volute negli anni Sessanta da Carlo Chiti per l’Auto Delta) esemplare unico presentato al Concorso di Eleganza di Villa d’Este, la versione stradale viene realizzata in nove esemplari su progetto di Andrea Zagato e della moglie Mariella Rivolta Zagato. Spettacolare nel design che reinterpreta in chiave attuale i concetti aerodinamici di mezzo secolo fa, monta un motore di origine Dodge Viper da 8,4 litri e 600 Cavalli che permettono una velocità di 325 km/h ed una accelerazione da 0-100 km/h in soli 3”6. mozzafiato nelle prestazioni e nel design.

Nella storia della Zagato vi sono alcune collaborazioni particolarmente interessanti, anche se le vetture non sono esposte al Museo dell’Auto di Torino.

Lunghissima la serie di vetture Alfa Romeo che trovarono la loro esaltazione nell’interpretazione di Zagato. Si parte dal lontano 1922 con l’Alfa RL Super Sport, l’arma della Casa del Quadrifoglio nelle competizioni, per proseguire con la 6C 1750 GS del 1927, alla poderosa 8C 2300 che conquistò la vittoria alla 24 Ore di Le Mans nel 1932 e ben quattro volte la Mille Miglia. Nel dopo guerra Zagato realizzò le versioni sportive delle più prestigiose coupé Alfa Romeo a cominciare dalla 1900 SSZ per proseguire con le Giulietta SZ ed SVZ, le favolose Giulia TZ e TZ2, alla Junior Zagato, fino all’interpretazione retrò della 1750 Gran Sport realizzata in serie limitata su stimolo di Quattro ruote e prodotta dal 1965 al 1967 in 82 esemplari.

Particolarmente proficua la collaborazione con la Maserati che inizio con la Sport Mille Miglia 26 M, una classica 8 cilindri 2500 che esordì vincendo il reale Premio di Roma del 1930 ripetendosi alla Coppa Ciano ed alla Coppa Acerbo; la V4 Sport a 16 cilindri da quattro litri in grado di erogare 300 cavalli circa. Fu costruita in due esemplari, uno dei quali è stato possibile ammirare lo scorso anno alla mostra modenese del centenario Maserati. Di Zagato la splendida interpretazione della A6G del 1954 che si impegnò a realizzare i modelli da competizione più vittoriosi. Nel 1957 Zagato realizzò su disegno di Frank Costin una versione coupé della 450S, la vettura principe delle competizioni su strada che per la sua aggressività venne denominata “mostro”. Negli anni più recenti Zagato si è occupato della progettazione e della costruzione della Maserati Biturbo Spyder (1985) del coupé Karif prodotto in soli 221 esemplari fra il 1988 ed il 1992 e più recentemente la Maserati Gran Sport presentata al concorso di Villa d’Este del 2007.

Nemmeno la Lamborghini poteva sfuggire alle attenzioni di Zagato. Si comincia nel 1965 con la 3500 GTZ presentata al Salone di Londra e realizzata in due esemplari, di cui una per il marchese pilota Gerino Gerini; nel 1996 fu la volta del prototipo Raptor presentato al salone di Ginevra su telaio della Diablo. Ovviamente anche Ferrari e Zagato collaborarono fin dagli anni venti, quando Enzo Ferrari gestiva le Alfa Romeo della sua scuderia. Nel 1949 Zagato realizzo una coupé 166 Mille Miglia Berlinetta Panoramica per il pilota Antonio Spagnoli. Nel 2006 Zagato realizzo per il collezionista giapponese Yoshiyuki Hayashi un esemplare unico denominato 575 GTZ derivato dalla 575M di regolare produzione con tanto di doppia gobba sul tetto, che fu presentata al Salone di Ginevra di quell’anno. Nel 2009 Zagato e Ferrari ancora insieme per costruire (pare in cinque esemplari) una 550 GTZ in versione in versione barchetta. Tutte vendute, ancora prima di arrivare sul mercato, a prezzi superiori al milione di €.

Porsche 356 Carrera Zagato Speedster (1958): allestita per il francese Claude Storez, che cercava di realizzare una Porsche 356 perfetta, venne realizzata prendendo ad esempio le contemporanee 550 RS e 718 RSK. Fu distrutta in un incidente in gara il 7 febbraio 1959; Porsche 356 Carrera Abarth (1960): Ferdinand Porsche chiede all’amico Karl Abarth di realizzare 20 esemplari della 356 particolarmente performanti. Zagato ne vesti alcune con la sua linea particolarmente accattivante che contribuirono al successo della vettura. Porsche Carrera GT Zagato: anche per questa vettura parte dalla richiesta di un appassionato ex pilota, questa volta svizzero che richiede una Porsche Carrera GT, con motore V10 ed una potenza di 612. ovviamente non mancava la doppia gobba sul tetto, uno dei segni distintivi di Zagato.

Abarth e Zagato non potevano non collaborare. Una delle realizzazioni migliori di Zagato fu l’elaborazione Abarth della Fiat 600 del 1955, realizzata immediatamente dopo la presentazione della popolare utilitaria torinese, oltre ad una magnifica interpretazione, sempre in quell’epoca, della Fiat 8V realizzata per Ovidio Capelli. La collaborazione con BMW si evidenziò nel 1949 con una stupenda interpretazione della 329, mentre per Bentley Zagato realizzo una propria versione della Continental battezzata GTZ e presentata al salone di Ginevra nel 2006 che spopolò a Pebble Beach, mentre è in atto un progetto per realizzare e presentare alla kermesse californiana una versione della Continental nel 2019, in occasione dei 100 anni di Zagato.

La cura artigianale del particolare, l’amore per la produzione in piccola serie se non addirittura in esemplare unico non poteva che avvicinare Zagato al marchio Aston Martin. A cominciare dal 1960 con BD4 GT prodotta in soli 19 esemplari dal 1960 al 1963 su diretta richiesta del proprietario dell’Aston Martin David Brown e con la consulenza del direttore tecnico John Wyer e disegno di Ettore Spada. In grado di raggiungere i 247 km/h è una delle vetture che spopola le rare volte in cui un esemplare compare in un asta. A questa prima seguirono la V8 Vantage Zagato presentata al Salone di Ginevra del 1986 e costruita in 89 esemplari fra coupé e cabriolet, seguita dalla BD7, presentata al salone di Parigi del 2002 e costruita in serie limitata di 99 esemplari fra coupé e cabriolet, che precede di un anno l’interessante DB AR1 costruita anch’essa in soli 99 esemplari e presentata al Salone di Los Angeles. La collaborazione proseguì a tamburo battente con la Vaquish Roadster, esemplare unico vista al Salone di Ginevra del 2004, la V12 Zagato presentata al Concorso di Eleganza di Villa d’Este del 2011 e costruita in 101 esemplari, seguono la DBS Centennial coupé e la DB9 Centennial spider del 2013 per celebrare i cento anni dell’Aston Martin, entrambe realizzate in esemplare unico per volontà di un collezionista giapponese (la coupé) ed americano la spider

I link

www.museoauto.it

www.zagato.it

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