Scuderia Palladio conquista Schio con Sossella e Nodari

Il duo biancorosso del “gatto col casco” porta la Skoda Fabia alla vittoria e chiude in bellezza la stagione per la scuderia vicentina.
Vicenza, 16 novembre 2020 – È una gran bella soddisfazione per la Scuderia Palladio quella che è arrivata dal Rally Città di Schio tornato a calendario e svoltosi sabato scorso, con validità per il Trofeo Rally ACI Vicenza.
Dopo una gara avvincente e combattuta, a salire sul gradino più alto del podio sono stati Manuel Sossella e Giulio Nodari che, dopo l’esordio a Como, sono subito risaliti sulla Skoda Fabia R5 della Tamauto per continuare l’apprendistato e l’affinamento dopo le prime buone sensazioni riscontrate sulle prove lariane.
«Abbiamo deciso, grazie anche ad un importante sostegno di alcuni dei nostri sponsor, di tornare subito in gara dopo Como e l’occasione ci è stata data dal Rally Città di Schio, a due passi da casa – afferma un raggiante Sossella – gara che per me non è mai stata molto fortunata in passato. Giulio ed io siamo partiti senza prendere rischi nel primo giro di prove, soprattutto considerato che eravamo i primi a transitare sulle prove speciali ed il grip delle gomme adottate non era ottimale. C’è stata poi una bella progressione nelle successive speciali dove abbiamo continuato a pressare i battistrada senza mollare; una volta preso il comando, oltre a mantenere alta la concentrazione, ho guidato cercando di sfruttare al massimo i chilometri per interpretare al meglio il performante mezzo messomi a disposizione da Tamauto ottenendo quelle giuste sensazioni che stavo cercando e che fanno guardare con ottimismo alla prossima stagione sportiva. Colgo, una volta di più, l’occasione per ringraziare la Scuderia Palladio a partire dal Presidente Mauro Peruzzi, e tutte le aziende, gli amici, che anche in questa difficile e particolare annata sono stati al mio fianco.
Un bravo anche a Giulio che si è tuffato in questa nuova ed impegnativa avventura su vetture moderne con determinazione ed impegno.»
Oltre a Sossella e Nodari, Schio ha visto anche la partecipazione di Nereo Sbalchiero e Mauro Peruzzi, anch’essi in gara con una Skoda Fabia R5 che hanno portato in diciassettesima posizione assoluta.

Erreffe Rally Team-Bardahl protagonista a Pomarance e al Challenge Valpolcevera

Veronesi è secondo assoluto nel rallyday toscano mentre a Castelletto Lorenzoni vince la categoria e Franco è secondo.

Castelnuovo Scrivia (Al)- Anche questo fine settimana l’Erreffe Rally Team Bardahl si è reso protagonista nelle competizioni motoristiche grazie alle sue vetture ed agli equipaggi che le hanno portate in gara.

Al 7° Rallyday di Pomarance, Luca Veronesi e Fabio Berisonzi si sono classificati secondi assoluti per soli 3”1 grazie ad una prova maiuscola condita da una vittoria in Ps4. Sulla Renault Clio S1600, il driver bresciano ha sfruttato le qualità della vettura francese che già durante la stagione aveva avuto modo di conoscere: oltre alla seconda piazza è maturata una meritatissima vittoria di classe S1600.

A Castelletto di Branduzzo si è invece corso il 2° Formula Challenge Valpolcevera. Con una VW Polo R5 del team alessandrino, Renzo Lorenzoni si è messo in luce classificandosi decimo assoluto nonché primo della sua categoria nella quale figuravano anche vetture prototipo: per lui il tempo totale è di 8’09”445.

Buon secondo di categoria A1600 è stato il piemontese Augusto Franco che su una Renault Clio S1600 ha completato le manche nella migliore sommatoria di 8’46”183 finendo anche 28° assoluto.

Tutte le vetture dell’Erreffe Rally Team erano equipaggiate con pneumatici di marca Pirelli e lubrificanti Bardahl.

GEIDUE: Bianco sorride al Città di Schio

Buon risultato per i portacolori della scuderia di Thiene che passano momentaneamente alle auto moderne nella gara di casa dove chiudono positivamente l’annata. Foto Videofotomax

Thiene, 16 novembre 2020 – Una gara con lo scopo di divertirsi ed un momentaneo ritorno al passato: così si può riassumere la recente partecipazione al Rally Città di Schio per l’equipaggio della GEIDUE formato da Riccardo Bianco e Matteo Valerio. Dopo una stagione avara di soddisfazioni con la Ford Sierra Cosworth, il duo ha cercato di chiudere positivamente l’annata approfittando della gara di casa, affidandosi alla Mitsubisbi Lancer Evo X Gruppo N. Un mezzo che, seppure nelle evoluzioni più remote, era già stato utilizzato dal pilota scledense.

«L’affrontare le sei prove speciali senza vincoli di classifica o del risultato a “tutti i costi” – racconta un soddisfatto Bianco – ha permesso a me e Matteo di correre pensando a divertirci; ho riscontrato una notevole differenza con la mia Sierra Cosworth e, specie all’inizio, ho dovuto lavorare un po’ più del dovuto per capire il comportamento e le reazioni della Lancer, complice anche una scelta non ottimale delle gomme nelle prime prove. Chiudiamo comunque con una prestazione che ci ha portato la vittoria di gruppo e classe e mi posso dichiarare soddisfatto. Colgo l’occasione per un ringraziamento ai sostenitori della GEIDUE nel suo primo anno di attività, seppur a ranghi ridotti visto il lungo stop della scorsa primavera.»

Baldon Rally e la nuova Peugeot 208 Rally 4

Nelle mani del fresco vincitore della Suzuki Rally Cup la nuova arma della compagine vicentina vince e convince, al debutto assoluto sulle strade di casa del Città di Schio. Foto Fotosport

Castelgomberto (VI), 16 Novembre 2020 – Primi passi mossi, vincendo, dalla nuova arrivata in casa Baldon Rally, quella Peugeot 208 Rally 4 che, nelle mani del fresco vincitore della Suzuki Rally Cup, Andrea Scalzotto, ha fatto bella mostra di sé nel recente Rally Città di Schio.

Molteplici le attese della vigilia nella sede della compagine vicentina, a partire dal trovarsi ad affrontare un debutto così atteso nell’edizione della rinascita della propria gara di casa, per tutto il team ma anche per il pilota di Cornedo Vicentino che si è brillantemente adattato dalla Suzuki Swift R1 alla nuova arma della casa transalpina per il contesto rallystico del prossimo futuro.

Due soltanto le vetture al via in classe R2C, con il portacolori di casa Baldon Rally chiamato al confronto diretto con la Ford Fiesta Rally 4 di Marti, in un duello che si è rivelato a senso unico.

Tutte e sei le prove speciali in programma hanno portato la firma di Scalzotto, affiancato da Nicola Rutigliano alle note, capace di segnare tempi interessanti anche a livello di assoluta.

Prima di tutto ringrazio di cuore Alessandro Baldon e tutta Baldon Rally” – racconta Scalzotto – “perchè hanno deciso di affidarci questo gioiellino nelle mani. La vettura è arrivata solamente alle verifiche e non era mai stata testata prima. Nessuno di noi aveva la più pallida idea di come sarebbe andata in gara. Abbiamo lavorato tanto sull’assetto, sin dallo shakedown, per cercare di capire questa nuova vettura. Il nostro obiettivo era quello di arrivare, fare quanti più chilometri fosse possibile, per testarla a livello di resistenza. Non abbiamo accusato nessun tipo di problema di gioventù e siamo anche riusciti a staccare dei tempi interessanti in gara. Il potenziale, indubbiamente, è elevatissimo e siamo felici di poterla aver provata per primi.”

Una gioia che contagia senza dubbio anche Alessandro Baldon, titolare di Baldon Rally.

La vettura è arrivata in tempo utile per le verifiche” – racconta Baldon – “e ringrazio di cuore tutti i miei ragazzi perchè hanno fatto una reale corsa contro il tempo per poter essere presenti in una piazza, per noi, molto importante come era la rinascita del nostro Città di Schio. Il nostro obiettivo era quello di arrivare alla fine della gara senza problemi e, fortunatamente, così è stato. Grazie ad un percorso di gara ideale abbiamo avuto modo di provare diverse soluzioni di assetto, prendendo confidenza con una vettura che non conoscevamo. Con Andrea abbiamo lavorato a lungo, durante tutto l’arco della gara, ed i buoni tempi segnati confermano che siamo partiti già da un’ottima base di lavoro. La Peugeot 208 Rally 4 è una vettura dotata di un potenziale incredibile. Ora spetterà a noi lavorare a testa bassa e con dedizione per cercare di farla rendere al meglio, il prima possibile. Complimenti ad Andrea perchè si è adattato benissimo al cambio di vettura e di tipologia di guida. Siamo molto soddisfatti dell’investimento che abbiamo fatto, come Baldon Rally, e devo ammettere, con una punta di orgoglio, che la nostra piccola vittoria è stata quella di avere la vettura già disponibile qui al nostro Rally Città di Schio. Una nuova sfida, per tutti noi, che cogliamo con gioia e determinazione per il futuro.”

Un quarto, con rammarico, per Valerio Scettri a Schio

Il pilota di Este, portacolori di Irontech Motorsport, pregiudica una sicura posizione sul podio, sulle prime due prove speciali, a causa di un paio di fuori programma. Foto Actualfoto/Leonelli

Ospedaletto Euganeo (PD), 16 Novembre 2020 – Un Rally Città di Schio a tinte alterne quello vissuto da Valerio Scettri nel recente fine settimana, in gara per i colori di Irontech Motorsport.

Il pilota di Este, al volante dell’eterna Renault Clio Williams gruppo A, ha archiviato la trasferta con un quarto posto, tra le vetture di classe A7, che non lo soddisfa totalmente.

Il desiderio di riscattare la non felice prestazione nel precedente Città di Bassano si è rivelato fatale, con il pilota della francesina da rally, condivisa con Roberto Segato alle note, che si rendeva autore di due lunghi in avvio, determinanti nell’allontanarlo dalle posizioni di vertice.

Poteva andare meglio” – racconta Scettri – “perchè siamo partiti troppo aggressivi sulle prime due prove in programma. Sulla seconda curva della prima abbiamo fatto un dritto. Sulla seconda abbiamo replicato, uscendo nel bosco e perdendo una ventina di secondi circa.”

Dopo la prima tornata infatti, sulle due speciali di “Monte di Malo” e “Santa Caterina”, Scettri accusava un passivo di oltre un minuto dall’imprendibile Dal Ponte mentre soltanto una trentina di secondi lo separava dagli altri due gradini del podio, ancora raggiungibili a fine giornata.

Deciso a non arrendersi l’alfiere del sodalizio patavino attaccava nella prima ripetizione dei due tratti cronometrati in programma, firmando il terzo tempo in prova sulla “Monte di Malo”.

Un secondo parziale sulla penultima ed un terzo sull’ultima permettevano all’atestino di ridurre il divario dal gradino più basso del podio, lasciando un po’ di amaro in bocca per un avvio infelice.

Non ci siamo mai arresi” – aggiunge Scettri – “anche se eravamo consapevoli che, Dal Ponte a parte, sarebbe stato comunque difficile recuperare il podio. Abbiamo ottenuto due terzi tempi ed un secondo ma non sono bastati per riuscire nel nostro intento. Se partivamo con la testa sulle spalle, soprattutto io, avremmo potuto giocarci una bella posizione sul podio. Peccato, tutto fa esperienza. Diciamo che la voglia di riscattare il Bassano, l’adrenalina, ci ha un po’ tradito. Siamo comunque contenti perchè abbiamo viaggiato bene, soprattutto sulla Monte di Malo. Un particolare ringraziamento lo voglio fare al mio mentore, Gianni Bergamasco. Ci segue come un fratello. Grazie al buon Roberto, impeccabile sul sedile di destra, ed a Tiziana. L’auto è stata perfetta, il team pure. Ora la nostra Clio si prenderà il meritato riposo mentre, incrociando le dita, noi ci regaleremo la presenza al Prealpi Master Show con una sorpresa.”

 

Un occasione, quella di Scettri, per elogiare il lavoro dall’organizzazione del Città di Schio.

 

Dobbiamo fare i nostri complimenti a Power Stage” – conclude Scettri – “perchè, in un momento globale decisamente difficile, sono riusciti a confezionare un evento impeccabile. Il percorso era semplicemente meraviglioso e tutta la macchina organizzativa ha funzionato a dovere. Hanno svolto tutti un ottimo lavoro, complimenti. Ci vediamo al Prealpi Master Show.”

 

Piedi del podio per Roberto Maddalosso al Città di Schio

Un cambio di vettura non semplice vede il pilota di Albignasego comunque protagonista, per i colori Top Drivers, autore anche della settima piazza nel gruppo N. Foto Leonelli/Actualfoto

Vignola (MO), 16 Novembre 2020 – La rinascita del Rally Città di Schio ha coinciso, nel recente weekend, con un ritorno alla storia per Roberto Maddalosso, nuovamente alla guida di quella Renault Clio RS gruppo N che tante soddisfazioni gli ha regalato nel proprio passato.

Un passaggio tecnico non facile, avendo abbandonato una Peugeot 208 R2 profondamente diversa rispetto alla derivata della serie d’oltralpe, prevalentemente nello stile di guida.

Nonostante questo il revival del portacolori di Top Drivers, affiancato da Nicola Doria alle note, ha fruttato una buona quarta posizione in classe N3, condita dalla casella numero sette nella classifica generale del gruppo N, sull’esemplare messo a disposizione da PR2 Sport.

Passare da una vettura dotata di cambio sequenziale ad una tradizionale non è stato facile” – racconta Maddalosso – “perchè era da sette anni che non utilizzavo la frizione nelle cambiate. Con questa premessa non possiamo che essere soddisfatti, sopra le nostre aspettative, per aver ottenuto questo risultato. Questo Città di Schio non è stato per niente facile come gara.”

Un primo passaggio sulle due speciali in programma, quella di “Monte di Malo” e di “Santa Caterina”, da attendista vedevano il pilota di Albignasego collocarsi in quarta posizione tra le duemila del produzione, con un passivo dal terzo di circa una ventina di secondi.

Ripresa confidenza con la ritrovata francesina da rally Maddalosso cambiava ritmo, segnando due terzi tempi in fila che gli consentivano di dimezzare il gap, sceso ad una decina di secondi.

 

Sulle prime due prove dovevamo riprendere un po’ i meccanismi” – aggiunge Maddalosso – “soprattutto per quanto riguarda la guida. Nella seconda abbiamo aumentato il passo, riducendo il ritardo dal terzo di quasi la metà, grazie a due terzi tempi di classe consecutivi.”

 

Con il calare del buio e due prove speciali ancora da disputare tutto poteva accadere.

Sulla “Monte di Malo”, penultima in programma, Maddalosso incassava una importante stoccata dal diretto rivale nella rincorsa al podio, Ongaro, che gli rifilava quasi un secondo a chilometro.

Gettando il cuore oltre l’ostacolo l’alfiere della scuderia di Vignola firmava il quarto tempo sull’ultimo impegno di giornata, a soli quattro decimi da Ongaro, recriminando per i preziosi secondi persi in avvio di giornata, rivelatisi fatali nel computo della classifica finale.

 

Siamo arrivati dietro di una ventina di secondi” – conclude Maddalosso – “e, più o meno, sono quelli che abbiamo perso sulle prime due prove, pagando lo scotto del ritorno sulla Clio RS. La vettura di PR2 Sport ha un gran assetto ed una gran coppia. Siamo stati molto contenti di aver corso con loro e ringraziamo la scuderia Top Drivers per l’appoggio che ci ha dato in questo turbolento 2020. Ora rimaniamo in attesa della prossima stagione dove valuteremo la possibilità di affrontare qualche trofeo in R1 oppure continuare con la scelta di gare spot.”

Christopher Lucchesi all’ultima “tricolore” di Montalcino

Ultima fatica della stagione nella serie “due ruote motrici” e nel Trofeo Peugeot per il giovane di Bagni di Lucca, sempre al volante della Peugeot 208 R2 della GF Racing, affiancato da Marco Pollicino. L’obiettivo sarà il cercare il successo nella “Junior due ruote motrici”, rimanere “argento” nel monomarca francese e ritentare il podio tricolore di categoria all’ultimo tuffo. Per il pilota questa di Montalcino sarà la seconda esperienza su strada bianca in carriera.

Bagni di Lucca (Lucca), 16 novembre 2020. Questo fine settimana, le magnifiche strade della provincia senese saranno lo scenario che Christopher Lucchesi, andrà ad affrontare per l’ultima prova del Campionato Italiano Rally, il “Tuscan Rewind” a Montalcino, su prove speciali dal fondo sterrato e dai ricordi “mondiali” degli anni ottanta-novanta.

Sarà l’ultima occasione, per il giovane di Bagni di Lucca insieme a Marco Pollicino, per cercare il successo nella “junior” della corsa due ruote motrici, dove adesso sono al secondo posto con un solo punto di scarto dal capoclassifica Farina. Ma sarà anche l’ultima possibilità per tentare di ritornare a podio per la classifica “due ruote motrici”, oltre che per rimanere al secondo posto nel Trofeo Peugeot 208 Rally Cup Top.

Sulla Peugeot 208 R2 della GF Racing per i colori della Project Team, Lucchesi e Pollicino, hanno dunque di nuovo un triplo esame importante.  Per la corsa tricolore assoluta di categoria, dopo l’ultima gara di Verona a fine ottobre la classifica si è allungata e la coppia si trova al quinto posto, servirà una vera prova di forza sulle e le strade bianche “d’autore” della gara senese per cercare il classico “colpo di reni” e risalire a podio.

La missione è comunque tripla, per Lucchesi e Pollicino: non solo il podio finale assoluto di categoria, ma c’è anche da pensare al titolo “junior due ruote motrici”, che è alla portata, trovandosi al secondo posto in classifica nel celebre monomarca della casa di Sochaux (a dieci punti dal leader Casella ed a quattro davanti al terzo, il pavese Nicelli), tenteranno perlomeno di rimanere con la medaglia d’argento al collo, il che sarebbe un risultato comunque di spessore dopo una stagione avvincente e combattuta.

Per Lucchesi Jr. il Tuscan Rewind sarà uno scenario nuovo, strade mai viste prima, e sarà inoltre la sua seconda gara in assoluto su fondo sterrato. La prima esperienza fu nel 2018 al “Nido dell’Aquila”, rivelatasi costruttiva e stimolante.

 

IL COMMENTO DI CHRISTOPHER LUCCHESI:

«Siamo arrivati alla stretta finale, una gara bellissima, mi dicono, che certamente ci farà assaporare la vera essenza dei rallies. Ma per noi sarà anche un impegno di grossa portata, in ballo abbiamo diverse situazioni che vogliamo far convergere a nostro favore. Se magari non ce la faremo a tornare sul podio assoluto, perlomeno cercheremo di vincere la junior tra le due ruote motrici e di rimanere secondi nel trofeo Peugeot, due obiettivi alla portata che avrebbero un valore molto importante. Non solo per noi come equipaggio ma anche per la squadra che ha sempre creduto nelle nostre possibilità e ci ha assecondati al meglio sempre, poi anche per la mia famiglia e per i partner che ci hanno supportato con grande passione in questa stagione che seppur corta ritengo sia stata per me molto formativa”.

 

Saranno tre, le prove diverse da affrontare sabato 21 novembre, per tre volte a fronte di una distanza complessiva di 92,280 km. con il percorso totale che ne misura 248,150.

 

 

La stagione sportiva di Lucchesi Jr. è stata organizzata con la sostanziale collaborazione di  Giannecchini & Salotti e grazie all’importante sostegno di : Agriturismo Foce al lago, Anserkimica, Ristorante del sonno Bagni di Lucca, Solutions di Stefano Lasagna, Style Plaster, Tardelli edilizia, Tecnogesso Project, TecnoImpianti,  Tissue Service, 2l costruzioni.

Un soffio separa Andrea Casarotto dal podio di Schio

Il pilota di Vicenza manca il terzo risultato utile consecutivo per poco più di tre secondi, arricchendo comunque, con il quinto di gruppo A, una stagione 2020 da incorniciare. Foto Leonelli/Actualfoto

Vicenza, 16 Novembre 2020 – Andrea Casarotto riconferma il proprio stato di forma ottimale anche sulle strade amiche del rinato Rally Città di Schio, autore nel fine settimana di una brillante quarta piazza in classe S1600, condita dalla quinta nella generale di gruppo A.

Un bottino che avrebbe potuto consegnare al pilota di Vicenza il terzo risultato a podio consecutivo, su altrettante apparizioni in questa travagliata stagione 2020, se non ci fossero stati quei 3”2 a separarlo dal terzo posto, boccone comunque non troppo amaro da digerire.

Un quarto posto che vale molto per noi in questo ritorno del Città di Schio” – racconta Casarotto – “e, per questo, possiamo solo farci tanti applausi per come abbiamo interpretato la gara. Abbiamo gestito quando le condizioni del fondo richiedevano calma ed abbiamo spinto quando potevamo farlo. Certo, mancare il podio per tre secondi rode ma non ci rovina così tanto la giornata. Il parco partenti era notevole ed in classe siamo arrivati in dieci, con nomi importanti. Siamo molto soddisfatti di come ci siamo espressi, guardando al 2021 ottimisti.”

Un primo giro abbastanza abbottonato vedeva il portacolori di Movisport portare la Renault Clio Super 1600, messa a disposizione da Teknocar e condivisa con Mauro Savegnago alle note, al quarto posto di classe provvisorio, ad una decina di secondi dal gradino più basso del podio.

Abbiamo gestito la prima prova” – sottolinea Casarotto – “perchè era molto scivolosa ed insidiosa. Non volevamo sbagliare. Sulla seconda siamo entrati con una scelta di gomme troppo morbida e questo non ci ha aiutato. Nel tratto centrale della prova lunga, più guidato, abbiamo perso molto ma eravamo comunque a distanza contenuta dalle posizioni del podio.”

 

Ritoccato il setup ed optato per una scelta di coperture più dura Casarotto partiva all’attacco nella seconda tornata, firmando un ottimo secondo parziale sulla ripetizione di “Santa Caterina”.

Quando al termine della sfida mancava soltanto l’ultimo giro la provvisoria di classe vedeva il vicentino saldamente al quarto posto, con un divario di una decina di secondi dal terzo.

Identificato in Cocco il diretto rivale, per la rincorsa al podio, l’alfiere della scuderia reggiana incassava 1”1 sull’ultima “Monte di Malo”, rendendo determinante la “Santa Caterina”.

Con un eccezionale colpo di reni Casarotto infliggeva a Cocco, sui quasi dodici chilometri della prova speciale conclusiva, ben 10”8, tanti ma non sufficienti a completare l’aggancio al podio.

 

Nel giro centrale” – conclude Casarotto – “abbiamo montato delle gomme più dure ed abbiamo reso più precisa la Clio, a livello di assetto. Sentendoci più a nostro agio abbiamo decisamente cambiato passo. Ci siamo ritrovati a giocarci il tutto per tutto con Cocco sull’ultima prova speciale in programma, corsa al buio. Su una destra due, appena partiti, abbiamo commesso un piccolo errore ed abbiamo fatto un traversone che ci ha fatto perdere tempo prezioso. Quando siamo arrivati alla fine ed abbiamo visto il risultato ci siamo mangiati le mani. Grazie a Teknocar perchè ci ha messo a disposizione una vettura favolosa. Grazie a Mauro, alla scuderia Movisport ed a tutti i partners che, anche in un anno così difficile, ci sono sempre stati vicini. Chissà che questo non possa essere l’inizio di un qualcosa di interessante per il 2021.”

Roberto Scopel debutta a Schio con un buon quinto

Il pilota di Possagno, alla prima sulle speciali vicentine da pilota, è anche buon settimo nella generale di gruppo A, al ritorno sulla Renault Clio Super 1600 dopo cinque anni. Foto Fotosport

Possagno (TV), 16 Novembre 2020 – Primo assaggio sulle speciali scledensi con il volante tra le mani, cinque anni di assenza dall’abitacolo della Renault Clio Super 1600, un parco partenti di prim’ordine ed ecco che il quinto posto ottenuto, in classe S1600, da Roberto Scopel nell’edizione della rinascita del Rally Città di Schio non può che considerarsi molto positivo.

Un risultato, quello centrato dal pilota di Possagno, al quale si aggiunge una buona settima posizione nella classifica generale di gruppo A, su ventinove concorrenti classificati alla fine.

Più che soddisfatto il portacolori della scuderia La Superba, sostenuto da Xmotors, per un piazzamento maturato in condizioni difficili, con un cambio in extremis che ha visto Denis Silotto sostituire brillantemente Andrea Prevedello, costretto al forfait a pochi giorni dalla partenza.

Arrivavo da un periodo decisamente triste” – racconta Scopel – “perchè l’annullamento del Rally della Marca prima e della seconda edizione di Scopel Day poi hanno lasciato un bel segno in me. Ci trovavamo in gara con avversari che utilizzavano abitualmente la Renault Clio Super 1600 mentre io non la guidavo da ben cinque anni. Chi ne capisce sa bene quanto questo possa fare la differenza, soprattutto quando le condizioni del fondo sono così insidiose. Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto qui a Schio e, prima di tutti, voglio ringraziare Denis Silotto. A pochi giorni dal via Andrea Prevedello ha dovuto rinunciare e Denis si è reso subito disponibile. Abbiamo provato pochissimo, durante le ricognizioni, e ci siamo presentati in gara senza nemmeno aver fatto un chilometro con la vettura. Se sommiamo tutti questi fattori non possiamo che essere contenti di aver chiuso con il quinto posto. Va già molto bene così.”

Con la prima tornata, sulle due uniche prove in programma ovvero “Monte di Malo” e “Santa Caterina”, rese particolarmente insidiose dalle basse temperature e dal fondo viscido Scopel, partito cauto, si metteva in coda al treno di testa, quinto parziale a distanza ridotta dal podio.

Con tanta ruggine da togliersi e con una trazione anteriore francese, messa a disposizione da Motul Tech, tutta da conoscere il trevigiano confermava la prima ripetizione al quinto posto.

Quando al termine della giornata mancavano due tratti cronometrati il divario dal quarto si attestava attorno al mezzo minuto ma Scopel non poteva dormire sonni tranquilli, essendo tallonato dalla Citroen C2 Super 1600 di Stizzoli, lontano poco meno di cinque secondi.

Ripetendo, come un orologio svizzero, il proprio score il portacolori della scuderia patavina infilava nuovamente un quinto ed un sesto parziale, consolidando la propria posizione finale.

 

Tutto il pacchetto a disposizione era impeccabile” – aggiunge Scopel – “a partire da una vettura perfetta e da un team che ci ha seguito in tutto e per tutto. Sapevamo che non sarebbe stata facile perchè la Clio Super 1600 va davvero forte e bisogna essere allenati per ottenere tempi interessanti. Con qualche test e qualche passaggio in più si poteva fare meglio ma va bene così. Grazie a tutti i nostri partners, alla scuderia La Superba ed a Xmotors. Grazie a tutta la Motul Tech, un team davvero molto professionale. Per ora i guanti li mettiamo in armadio.”

 

Mercedes-AMG: si rinnova la Berlina high performance della Stella

Al vertice della gamma Mercedes-AMG di Classe E si posizionano i modelli E 63 4MATIC+ (consumo di carburante combinato 11,9-11,6 l/100 km, emissioni combinate di CO2 273-265 g/km)[1], che sono disponibili con motore V8 biturbo da 4,0 litri nei due livelli di potenza 450 kW (612 CV) e 420 kW (571 CV) e nelle versioni berlina e station-wagon. Per garantire un ottimo flusso d’aria, le prese d’aria esterne nel Jet-Wing del frontale ridisegnato non sono solo particolarmente grandi, ma dispongono anche di due alette trasversali che convogliano il flusso esattamente dove serve. I designer e gli esperti di aerodinamica hanno operato fianco a fianco nella fase di sviluppo. Dalla loro competenza è scaturito non soltanto il caratteristico kit aerodinamico AMG, ma anche un equilibrio aerodinamico ottimizzato, per una grande agilità sulle strade extraurbane e un’ottima stabilità di marcia in autostrada. Inoltre i progettisti sono riusciti a ridurre ulteriormente la resistenza aerodinamica.

Un altro elemento estetico caratteristico dei modelli a otto cilindri è la grembialatura anteriore, interamente attraversata da un flap in nero lucido che si integra armoniosamente e si spinge oltre il bordo più esterno del Jet-Wing, chiudendolo sui lati esterni. Lo splitter frontale è mantenuto nel colore della carrozzeria (modello base), in silver shadow (versione AMG S), in nero lucido (in presenza del pacchetto Night AMG a richiesta) o in carbonio (in abbinamento al pacchetto carbonio AMG per gli esterni I, disponibile a richiesta). I passaruota, più possenti e più larghi di 27 millimetri, fanno spazio alla carreggiata più ampia e alle ruote anteriori di dimensioni maggiori, svolgendo così un ruolo anche funzionale.

Anche i modelli E 53 4MATIC+ in versione berlina, station-wagon, coupé e cabriolet (consumo di carburante combinato:9,2-8,5 l/100 km; emissioni di CO2 combinate: 210-194 g/km) sfoderano un look ancora più energico con il loro frontale completamente ridisegnato. La mascherina del radiatore specifica AMG, con il suo profilo a forma di A, accentua lo sviluppo in larghezza al pari dei fari piatti.

Il nuovo design della coda comunica eleganza e leggerezza

Osservando la coda della berlina attirano subito l’attenzione le nuove luci posteriori più piatte, ora sdoppiate, che si spingono fino al cofano del bagagliaio, dove sembrano collegarsi, sul lato superiore, a una modanatura decorativa cromata lucida. Nella station-wagon questa modanatura decorativa prosegue fino alla fine delle luci posteriori più esterne, la cui forma resta invariata, pur presentando un nuovo design interno come la versione berlina. Lo spoilerino sul cofano del bagagliaio della berlina è verniciato in tinta con la carrozzeria, mentre con il pacchetto carbonio AMG per gli esterni II, disponibile a richiesta, è in carbonio. La nuova linea della grembialatura posteriore sottolinea la larghezza dell’auto e ha anche positivi effetti aerodinamici. Nella parte posteriore il look è completato dal diffusore, anch’esso ridisegnato.

Cerchi dall’aerodinamica ottimizzata e pacchetti Design personalizzati

Portano una ventata di freschezza i nuovi cerchi in lega leggera da 19 pollici (di serie) o da 20 pollici (a richiesta), che sono stati ottimizzati sotto il profilo aerodinamico e sono disponibili in nero opaco o in grigio tantalio lucido. Il modello E 63 S monta di serie i nuovi cerchi in lega leggera da 20 pollici a 5 doppie razze, altrettanto ottimizzati in termini di aerodinamica e con un bordo del cerchio più largo, verniciato in nero opaco o in grigio tantalio lucido.

Con il pacchetto Night AMG a richiesta si possono aggiungere ulteriori dettagli personalizzati: alloggiamenti dei retrovisori esterni, cornici dei finestrini, inserti decorativi nei rivestimenti sottoporta ed elementi decorativi nella grembialatura anteriore e posteriore sono realizzati in nero lucido. A questi elementi si aggiungono le mascherine dei terminali di scarico con finitura cromata nera. Come ulteriore optional la mascherina del radiatore specifica di AMG è disponibile anche nel design più scuro. Il pacchetto carbonio AMG per gli esterni I disponibile in esclusiva per i modelli 63 comprende splitter frontale, inserti decorativi nei rivestimenti sottoporta ed elemento decorativo nella grembialatura posteriore in carbonio. Il pacchetto carbonio AMG per gli esterni II rende il look più personale, con alloggiamenti dei retrovisori esterni e spoilerino sul cofano del bagagliaio (per la berlina) in carbonio.

Interni raffinati dal carattere sportivo e dal comfort elevato nei lunghi viaggi

Gli interni abbinano un’atmosfera raffinata e materiali di pregio con la caratteristica performance AMG. I sedili sportivi AMG garantiscono un sostegno laterale sicuro con un comfort elevato nei lunghi viaggi e dispongono di un motivo specifico AMG, con targhetta «AMG» negli schienali dei sedili anteriori. Sono caratteristici dei modelli E 53 i rivestimenti in pelle ecologia ARTICO/microfibra DINAMICA nera con motivo AMG, cuciture di contrasto rosse e targhetta AMG. Per le versioni a otto cilindri i rivestimenti dei sedili sono in pelle già di serie, ma anche per tutti gli altri modelli sono disponibili a richiesta numerose varianti in pelle. Inoltre si possono ordinare a richiesta anche i sedili Performance AMG con poggiatesta integrati e sostegno laterale ottimizzato. Gli interni di Classe E 63 S sono ancora più raffinati e presentano, ad esempio, rivestimenti in pelle nappa per la plancia portastrumenti e la linea di cintura, nonché cinture di sicurezza in grigio cristallo. Un nuovo rivestimento specifico AMG prevede la pelle nappa nero / grigio titanio pearl con cucitura di contrasto gialla. È di serie l’illuminazione di atmosfera regolabile in modo personalizzato.

Un altro equipaggiamento degno di nota è rappresentato dal sistema di Infotainment MBUX con touchscreen e touchpad, azioni vocali intelligenti, nonché visualizzazioni e impostazioni specifiche di AMG. I due display incollati per la strumentazione e i sistemi multimediali si fondono esteticamente sotto un vetro di copertura comune, formando una plancia con display widescreen. Nel modello base i monitor hanno una diagonale di 10,25 pollici, che diventano 12,25 di serie nella versione AMG S. Per le visualizzazioni della strumentazione il cliente può scegliere fra i tre stili AMG «Classico», «Sportivo» e «Supersportivo». La modalità «Supersportiva» è particolarmente accattivante, con contagiri circolare al centro, accompagnato a destra e a sinistra da visualizzazioni rappresentate orizzontalmente in prospettiva, per un effetto di profondità.

Tramite il menu AMG il guidatore può richiamare diverse schermate speciali AMG, con dati del motore, visualizzazione della marcia, Warm-up, Set-up, accelerometro e RACETIMER. Anche il display multimediale touchscreen con schermate AMG dedicate, come la visualizzazione dei programmi di marcia o dei dati telemetrici, conferma la vocazione dinamica della vettura.

“R ITALIAN TROPHY” – VINCITORI ZONE

Dopo la disputa del 39° Trofeo Aci Como, gara conclusiva della prima edizione della Serie R ITALIAN TROPHY 2020 e la proclamazione dei migliori 3 classificati assoluti dei rispettivi raggruppamenti, riportiamo anche i vincitori di tutte le zone.

Classifica Assoluta:

1° Raggruppamento vetture di classe R5-R4-R4KIT

1° – Andrea Carella su Skoda Fabia R5

2° – Corrado Pinzano su Skoda Fabia R5

3° – Carmine Tribuzio su Skoda Fabia R5

2° Raggruppamento vetture di classe R3-R2

1° – Federico Gasperetti su Renault Clio R3C

2° – Riccardo Tondina su Peugeot 208 R2B

3° – Alessandro Ciardi su Renault Clio R3C

Classifica di Zona:

1° raggruppamento

ZONA 1 – Corrado Pinzano su Skoda Fabia R5

ZONA 2 – Andrea Spataro su Skoda Fabia R5

ZONA 3 – Efrem Bianco su Skoda Fabia R5

ZONA 4 – Claudio De Cecco su Hyundai I20 R5

ZONA 5 – Massimo Squarcialupi su Skoda Fabia R5

ZONA 6 – Andrea Carella su Skoda Fabia R5

ZONA 7 – Carmine Tribuzio su Skoda Fabia R5

ZONA 8 – Ernesto Riolo su Skoda Fabia R5

2° raggruppamento

ZONA 1 – Riccardo Tondina su Peugeot 208 R2B

ZONA 2 – Alex Vittalini su Citroen DS3 R3T

ZONA 3 – Luca Fiorenti su Renault Clio R3C

ZONA 4 – Cristian Dal Castello su Peugeot 208 R2B

ZONA 5 – Jacopo Trevisani su Peugeot 208 R2B

ZONA 6 – Federico Gasperetti su Renault Clio R3C

ZONA 7 – Francesco Tuzzolino su Peugeot 208 R2B

ZONA 8 – Andrea Nastasi su Renault Clio R3C

Antonio Cairoli al via del Tuscan Rewind 2020

Il 9 volte iridato in gara su Hyundai i20 R5 gestita da BRC Racing Team

Antonio Cairoli sarà al via dell’11ª edizione del Tuscan Rewind, prova valida per l’assegnazione del titolo del Campionato Italiano Rally, in programma da 20 al 22 novembre sui celebri “sterrati d’autore” senesi.

Il 9 volte campione del mondo di motocross, sarà affiancato alle note da Anna Tomasi, già copilota di Luca Pedersoli, vincitore del Campionato Italiano Rally WRC 2019.

Cairoli sarà ai nastri di partenza con una Hyundai i20 R5, fornita dalla casa di Alzenau e gestita dal BRC Racing Team. Per “Tony” si tratta di un ritorno alle quattro ruote, visto che già in passato ebbe modo di cimentarsi e di primeggiare al volante, sia in occasione di eventi show che a Montalcino stesso.

Per il pilota siciliano questa sarà quindi la seconda esperienza al Tuscan Rewind. Al riguardo Cairoli commenta: “Sono super contento della possibilità che ci ha dato Hyundai Motorsport e per questo ringrazio  Andrea Adamo. Correremo un evento importante come il Rally Tuscan dove ovviamente, con pochi chilometri di rally alle spalle, cercherò di fare del mio meglio ma senza troppe pressioni. Siamo comunque in gara per divertirci dopo una stagione di motocross decisamente intensa!”.

Le sfide si svolgeranno in un’unica tappa, sabato 21 novembre, con partenza alle ore 7,01 ed arrivo alle ore 16,00 a Montalcino. Saranno tre le prove da affrontare per tre volte per un chilometraggio complessivo di 92,280 km cronometrati, su un percorso totale di 248,150 km.

35 anni fa debutta il Modello T della Serie 124

Oggi è una ‘youngtimer’ particolarmente apprezzata per la sua versatilità e per il suo elevato potenziale come ‘cult car’. A partire dal 1993, è il primo Modello T della Stella a fregiarsi del nome Classe E. Presentazione al Salone Internazionale dell’Automobile del 1985. 

35 anni fa Mercedes-Benz scriveva un nuovo capitolo di una storia di successo: il Modello T della Serie 124 debutta al Salone Internazionale dell’Automobile (IAA) di Francoforte, nel settembre 1985. È in assoluto la prima ‘familiare’ del Marchio a essere chiamata Classe E e la seconda station wagon nella storia della Classe E. Il Modello T – dove ‘T’ sta per ‘turismo e trasporto’ – è strettamente legato alla berlina presentata nel dicembre 1984. In un secondo momento, le versioni coupé (1987) e cabriolet (1991) sono state aggiunte alla Serie 124 come tipo di carrozzeria a sé stante. Senza dimenticare le berline a passo lungo e gli autotelai per allestimenti speciali a passo corto e lungo. Fino al 1996, nello stabilimento Mercedes-Benz di Brema vengono prodotti complessivamente 340.503 esemplari di questa station wagon che rispecchia uno stile di vita. La S 124 – questa la denominazione interna – si è affermata ormai da tempo come un’apprezzata ‘youngtimer’ in virtù della sua versatilità e del suo elevato potenziale come ‘cult car’.

Il Modello T è un altro pezzo di bravura del Centro Stile, realizzato sotto la guida di Bruno Sacco. A prima vista, il frontale e la parte centrale della berlina e della station wagon appaiono identici. In realtà, ci sono sottili differenze. Per esempio, il tetto del Modello T è leggermente più alto rispetto a quello della berlina. I progettisti e gli ingegneri riescono a implementare questa differenza secondo un’estetica armoniosa, sagomando la superficie di lamiera tra la piega sopra le porte ed i listelli di copertura verso il centro del tetto con un profilo leggermente più discendente. La parte posteriore, caratterizzata da un volume di spazio maggiore, modifica le doti aerodinamiche: il Modello T ha un valore Cx pari a 0,340, mentre quello della berlina si attesta su 0,300.

Il pianale viene modificato nella zona posteriore per creare una superficie di carico piatta. Poiché il serbatoio carburante della berlina, posizionato dietro lo schienale del sedile posteriore, risulterebbe d’ingombro, per la station wagon si decide di installarlo sotto il pianale della vettura nella parte posteriore. Il particolare design del lato superiore del serbatoio e del pianale della vettura con superfici di contatto inclinate contribuisce a migliorare la sicurezza passiva: in caso di tamponamento con deformazione dei longheroni longitudinali, infatti, il serbatoio carburante viene spinto verso il basso e trattenuto da funi di ritegno.

Turbodiesel in esclusiva per il Modello T

La gamma di modelli della station wagon comprende inizialmente motorizzazioni con una fascia di potenza che spazia dai 53 kW (72 CV) della 200 TD fino ai 138 kW (182 CV) della 300 TE. La gamma di modelli si differenzia in dettaglio dalle berline come segue: per quanto riguarda la Serie 124, per esempio, il modello 300 TD TURBO, equipaggiato con il sei cilindri turbodiesel OM 603 D 30 A da 3,0 litri con 105 kW (143 CV) di potenza, è disponibile esclusivamente nella versione station wagon. Il propulsore è inoltre montato sulla 300 SDL, ossia il modello di esportazione della Classe S destinato al Nord America. Anche la 300 TD TURBO è stata in un primo tempo prodotta per l’esportazione, ma dal 1987 diventa disponibile anche in Germania. Tutti i modelli station wagon con motore a benzina, inizialmente ad eccezione della 200 T, sono dotati, a richiesta, di un sistema di depurazione dei gas di scarico con catalizzatore regolato a tre vie. In alternativa, è disponibile la cosiddetta ‘versione RÜF’: priva di catalizzatore e sonda lambda, ma con il sistema multifunzionale di preparazione della miscela e di accensione. Per le versioni RÜF, il montaggio a posteriori con catalizzatore regolato può essere realizzato con estrema facilità. Da settembre 1986, il catalizzatore è compreso nella dotazione di serie di tutti i modelli station wagon con motore a benzina.

Per quanto riguarda il telaio, l’assale anteriore con ammortizzatori monotubo della station wagon è lo stesso della berlina. Le sospensioni posteriori multilink sono fornite di serie con la regolazione del livello idropneumatica. Inoltre, a differenza del predecessore, i modelli station wagon della Serie 124 presentano rapporti di trasmissione al ponte più corti rispetto alle berline.

Evoluzione di successo

Fin dal principio, la station wagon Serie 124 ha riscosso grande successo e non ha mai smesso di essere apprezzata dai suoi Clienti anche dopo due restyling e per tutto il periodo di produzione di oltre dieci anni. Questo risultato è anche frutto di un’attività di sviluppo e perfezionamento continua. Già in occasione della IAA del 1985, per esempio, il sistema 4MATIC, ossia il nuovo concept di trazione integrale per autovetture, viene presentato sulla 300 TE e sulla 300 TD TURBO. Da aprile 1987, ha inizio la produzione in serie della 300 TE 4MATIC, a cui segue la 300 TD TURBO 4MATIC dall’agosto dello stesso anno. La complessa trazione integrale ha un sovrapprezzo di 12.000 DM.

Nel settembre 1989, Mercedes-Benz sottopone i modelli station wagon Serie 124 a un profondo restyling. Le caratteristiche esterne comprendono, tra l’altro, porte e sottoporta rivestiti in plastica, retrovisori esterni verniciati e numerosi listelli cromati. I cristalli laterali più robusti riducono il livello di rumorosità all’interno dell’abitacolo, mentre i sedili ridisegnati accrescono il comfort. Il nuovo pacchetto sportivo, disponibile a richiesta per tutti i modelli a due ruote motrici, comprende assetto ribassato, ruote più larghe e sedili anteriori con un migliore sostegno laterale, volante in pelle e leva del cambio rivestita in pelle.

Già nel settembre 1988, la 200 TE va ad arricchire la gamma come modello entry-level equipaggiato con motore ad iniezione. Nel 1988 e nel 1989, i motori diesel vengono dotati di una precamera con iniezione obliqua per ridurre le emissioni di particolato e di sostanze inquinanti. Nell’ambito del restyling, il motore a sei cilindri M 104 a quattro valvole per cilindro viene adottato sulla nuova 300 TE-24 (162 kW/220 CV). Da giugno 1990, la 250 TD Turbo viene prodotta esclusivamente per l’esportazione in Italia. Nel settembre 1992, i motori a quattro cilindri a quattro valvole della Serie M 111 prendono il posto dei predecessori della Serie M 102 sulla 200 TE e sulla 220 TE. Il precedente motore M 104 da tre litri della 300 TE viene ulteriormente sviluppato in due versioni con cilindrata di 3,2 e 2,8 litri per la 320 TE e la 280 TE. Sempre dal 1992, airbag, chiusura centralizzata e retrovisori esterni regolabili elettricamente entrano a far parte della dotazione di serie delle station wagon Serie 124.

35 anni di trazione integrale 4MATIC

All’IAA del 1985, Mercedes-Benz presenta i sistemi di assistenza ASD, ASR e 4MATIC. Il guidatore è supportato attivamente, in modo particolare con condizioni stradali difficili. L’ASR e l’ABS pongono le basi per l’Electronic Stability Program (ESP®)

Nel settembre del 1985, in occasione del Salone Internazionale dell’Automobile (IAA) di Francoforte, Mercedes-Benz presenta il sistema di trazione integrale 4MATIC. Un’importante innovazione che si completa attraverso il differenziale autobloccante (ASD) e il sistema antislittamento (ASR), che veniva presentata 35 anni fa come ulteriore novità assoluta.

Nel comunicato stampa diffuso durante il Salone si legge: “Oggi, i più moderni sistemi meccanici ed idraulici, abbinati ad un’elettronica intelligente, aprono prospettive che vanno ben oltre gli ausili alla trazione di tipo convenzionale utilizzati normalmente fino ad ora. Il differenziale autobloccante (ASD), il sistema antislittamento (ASR) e la trazione 4MATIC sono il risultato e la sostanza del concept Mercedes-Benz per la dinamica di marcia – un insieme integrato di soluzioni che stabiliscono nuovi punti di riferimento nel rapporto tra uomo e macchina.” ASD, ASR e 4MATIC si inseriscono in una lunga tradizione di sistemi di assistenza elettronici Mercedes-Benz, che inizia nel 1978 con la versione di serie del sistema antibloccaggio (ABS), e che ancora oggi viene costantemente arricchita di nuovi componenti.

Il differenziale autobloccante (ASD) opera a comando elettroidraulico. Funge da ausilio alla partenza e, fino a una velocità di 25 km/h, blocca anche fino al 100% il differenziale in caso di slittamento delle ruote, per ottenere una maggiore capacità di trazione. A tal fine una centralina rileva la velocità delle ruote motrici. Nel corso degli anni ‘90, il dispositivo viene sostituito da un sistema antislittamento evoluto, che in una prima fase era offerto parallelamente.

Il sistema antislittamento (ASR) contrasta lo slittamento e lo scivolamento laterale di una ruota motrice, regolando il gioco delle forze longitudinali tra pneumatico ed fondo stradale. A tale scopo l’ASR agisce sia sul freno sia sulla coppia motore. In questo modo il sistema stabilizza la vettura in fase di spunto su fondi stradali che offrono poco grip, come ghiaccio, neve, acciottolato bagnato e pietrisco. Utilizzando le catene da neve, fino a una velocità di 60 km/h un apposito interruttore consente di limitare lo slittamento. Il software messo a disposizione dal reparto sviluppo Sistemi elettrici / elettronici del Gruppo limita mediante un bloccaggio a dischi nel differenziale il movimento di compensazione dell’altra ruota. Il sistema poteva essere ordinato già nell’autunno 1985, in un primo momento esclusivamente per i nuovi modelli a otto cilindri della Classe S (serie 126). Il sovrapprezzo è inizialmente di 2.850 DM. In seguito, l’ASR sarà disponibile anche per i modelli a sei cilindri della serie 126, nonché per singoli modelli della Classe E (serie 124) e della Classe SL (serie R 107). Oltre all’ABS, i cui sensori vengono utilizzati anche dai nuovi sistemi, l’ASR è un modulo dell’Electronic Stability Program ESP® che, presentato nel 1995, fa parte della dotazione di serie di tutte le gamme di autovetture Mercedes-Benz a partire dal 1999.

RC Auto: la correlazione tra sinistri e premi non è equivalente in tutta Italia

Alcune regioni, specie del Centro-Sud, sono più avvantaggiate a sfavore di altre più virtuose. Lazio, Campania e Sicilia con un costo medio di sinistri alto godono di ricarichi più bassi della polizza se paragonati ad aree con ricarichi maggiori, ma con costo medio di sinistri inferiore (Trentino, Umbria, Liguria)

Milano, 16 Novembre 2020 – Segugio.it, leader nella comparazione assicurativa in Italia, ha svolto un’analisi per approfondire il rapporto fra costo dell’RC Auto e il costo medio dei sinistri sul territorio nazionale.

Come evidenziato dalla Tabella 1, il premio medio RC Auto nel 2019 è stato piuttosto diversificato nelle varie regioni italiane: si partiva da un minimo di 300€ in Valle d’Aosta fino ad un massimo di 526€ in Campania. Normalmente la differenza di prezzo è imputata al diverso costo dei sinistri, derivante da diverse frequenze ogni cento veicoli circolanti e dall’importo medio del risarcimento. Come si nota, il costo medio del sinistro è stato anch’esso molto differenziato sul territorio nel corso del 2019, con un minimo di 198€ in Friuli Venezia Giulia ed un massimo di 367€ in Campania.