Buon compleanno Bar Roma

Lo storico bar di Dronero festeggia oggi, 17 maggio, i sessantacinque anni di vita nelle mani della famiglia Barbero. Ereditato una quarantina di anni fa dai genitori, Ezio Barbero lo ha fatto diventare un punto di ritrovo dei rallisti non solo della zona, aiutato anche da fatto che da 2008 il Rally Valli Cuneesi fa base proprio davanti al suo dehor. Di Tommaso M. Valinotti

DRONERO (CN), 17 maggio – Ci sono mille modi per festeggiare il proprio matrimonio. Una luna di miele in località esotiche, viaggi in terre sconosciute, una sontuosa cerimonia nella cattedrale del paese, balli e danze per l’intera notte. È un po’ più raro che una coppia di novelli sposi decidano di far coincidere la data delle loro nozze con l’apertura di un’attività commerciale che gestiranno insieme per il resto dei loro giorni.

Il 17 maggio 1956 Maria e Teresio Barbero, lei sarta, lui barbiere, coronarono il sogno d’amore sposandosi e contestualmente tirarono su le serrande del Bar Roma di Dronero, loro luogo di lavoro in armonia per i successivi quindici anni.

Il Bar Roma di Dronero venne aperto nel 1870 e nel 1956 i miei genitori lo rilevarono e ne iniziarono l’attività nel giorno del loro matrimonio” afferma Ezio Barbero, figlio di Maria e Teresio, che ancor oggi gestisce il bar. Classe 1964, un diploma da geometra, a metà degli anni Ottanta decide di mettere in un cassetto il suo bel diploma e andare a occupare un posto stabile dietro il bancone del bar

Feci il mio primo caffè all’età di sette anni. Quello fu il gioco di un bambino, un gioco che giorno dopo giorno sarebbe diventato una cosa sempre più seria” dice oggi Ezio Barbero, che proprio all’età di sette anni perse il padre e vide la madre rimboccarsi le maniche per portare avanti l’attività, mantenere il figlio anche agli studi per permettergli di scegliere un’altra vita se vivere nelle sale del bar non fossero state di suo gradimento.

Terminato il servizio militare mi posi la classica domanda dei ragazzi chiamati al bivio della decisione fondamentale della vita: cosa fare da grande?” A metà degli anni Ottanta Dronero vive una buona realtà sociale, c’era una caserma degli alpini e si sa che i militari spendono il tempo delle libere uscite passando le ore di libertà ai bar. E così Ezio affianca per un certo periodo la madre, per poi passare decisamente al timone della macchina del caffè e anche alla mescita degli aperitivi. Nel frattempo il destino gli ha proposto due incontri importanti per il suo futuro.

Non tanto per quello da barista, quanto per quello di appassionato di corse automobilistiche.

Come compagno di classe all’istituto tecnico per geometri c’è Alberto Verna, futuro pilota di rally, mentre all’aeroporto di Cameri (NO) fa amicizia con un altro militare in aviazione: Piergiorgio Deila. In arte PiGì.

Se quegli incontri sono importanti per lo sviluppo della passione rallistica di Ezio Barbero c’è il fatto che in zona si corra il Rally 100.000 Trabucchi, gara saluzzese per antonomasia che porta sulle prove speciali delle valli cuneesi fior fior di campione e faccia specchio anche la pinerolese Ruota d’Oro, gare che dall’età di 12 anni il futuro barista (e anche pilota) non manca mai di andare a vedere. E poi a Dronero ci sono un paio di piloti ammirati da tutti i ragazzini che sognano di emularli. A cominciare da Ernesto Ghio che ha per le mani una Lancia Fulvia HF (tanto simile a quella con cui Munari-Mannucci hanno vinto il Montecarlo 1972) per proseguire con Giorgio Bramino, che mette invidia e accende sogni di gloria con la sua Opel Ascona (che segue A112 e Fulvia HF) con la quale centra un ragguardevole decimo assoluto al Rallye Sanremo 1974 (vinto da Munari-Mannucci con la Stratos, e scusate se è poco), oltre a conquistare la vittoria assoluta nel Valli Pinerolesi del 1975.

La mia prima gara sono andato a vederla quando avevo dodici anni portato da Arcangelo Defilippi” ricorda ancora il barista-slalomista che vede il suo bar sempre più frequentato da gente del mondo delle corse come Bruno Bottero, Gabriella Allione il navigatore Giò Agnese. Da quel momento il sogno del barista Ezio Barbero è di indossare casco e tuta per cominciare una carriera da pilota, che magari non potrà emulare quella dei suoi due concittadini, ma potrà regalargli quelle soddisfazioni e quei risultati, che anche al Bar Roma di Dronero hanno il loro effetto.

E il gran giorno arriva il 25 giugno del 1989 quando il venticinquenne Ezio Barbero, lascia di prima mattina la sua casa di Dronero per affrontare i birilli dello slalom Paesana-Prato Guglielmo cercando di non sentire gli amorevoli consigli della mamma che, chiudendo la porta, dice: “Mi raccomando Ezio, vai piano”.

Si sa, difficilmente i figli ubbidiscono i genitori ed Ezio Barbero cancella dalla memoria caffè e spumantini, e soprattutto i consigli di mamma Maria, e si scatena su quella strada con la Peugeot 205 GTI 1900 Gruppo N con la quale centra una soddisfacente vittoria di classe. La storia non ricorda come sia stato accolto dalla mamma al ritorno a casa con una coppa in mano, dimostrazione che aveva disatteso i consigli materni e tanto piano non era poi andato. “Rischiai di rimanere senza benzina per colpa mia” ricorda ancora oggi Ezio Barbero “Mauro Scanavino della Supergara quando seppe quanta benzina avevo nel serbatoio mi disse ‘Se non altro potrai entrare nel Guinness dei Primati come il pilota che al suo esordio ha fatto meno strada prima di fermarsi’”. La cosa non accadde e la carriera fra i birilli di Enzo Barbero proseguì per diversi anni, cogliendo dei bei risultati come il nono posto assoluto, primo dei locali in una bagnatissima edizione della Dronero-Montemale del 1996 con una Peugeot 309, divertendosi anche in alcune estemporanee uscite nelle gare in salita, come alla Cesana-Sestriere che ha affrontato con una Renault 5 GT Turbo. Ma il tempo passa e gli impegni crescono e di lasciare il bar la domenica per scivolare fra i birilli c’è sempre meno tempo e allora si sogna su una macchina stradale, come una Subaru Impreza che fa sentire tanto Colin McRae e una fuga ogni tanto la si riesce ancora a farla, come nel 2017, quando Ezio Barbero prese parte con la sua Impreza insieme a Pierluigi Capello alla Sestriere Experience. Non sarà stata una sfida al centesimo di secondo con i cronometri, ma l’atmosfera della gara c’era,

Nel frattempo, però, Dronero diventa la “capitale” del Rally Valli Cuneesi e dal 2008, il Bar Roma, con la sua posizione centrale, diventa una delle piazzeforti della gara delle valli occitane. Lì si distribuiscono i radar, lì si va a far colazione durante le ricognizioni o prima della gara; lì si fa un prosecco a gara finita, quando ormai l’adrenalina sta scemando, ma si ha una voglia matta di raccontare una giornata vissuta intensamente.

E il Bar Roma, con le pareti tappezzate di immagini corsaiole delle più belle gare di Ezio, ma anche dei suoi amici, diventa il punto di incontro anche fuori dalle giornate di gara. Così non è difficile incontrare i rallisti cuneesi e non solo come Marco Ravera, Elio Tortone, Roberto Massolino, Marco Bolla, Alberto Verna, Corrado Botta, i locali Germano Coero Borga e Andrea Conte e perché no anche il Campione Italiano Rally Pigì Deila che ha donato al bar una tuta, conservata religiosamente come una sindone rallistica. Mentre durante le gare hanno eletto il Bar Roma a punto di riferimento gente come Gigi Pirollo e Piero Longhi che hanno stretto con il barista di Dronero una stretta amicizia. E tanto per rimanere in tema di amicizia e tute, Ezio si è fatto ritrarre fra le girls del suo bar (Sara, Erika, Giliola, Martina e Sandra) vestite con le tute dei suoi amici rallisti in un’immagine che meriterebbe la copertina di una patinata rivista, non solo rallistica.

E se è vero che i sogni non svaniscono mai Ezio Barbero vorrebbe vedere la figlia Lucia (ventitré anni studentessa di psicologia all’Università di Perugia) poco appassionata di rally e maggiormente fans del cantante Ultimo, che nei rally non è mai un buon risultato. Infine, Ezio Barbero si augura che il Rally Valli Cuneesi torni a Dronero nel 2022, portando nella cittadina della Valle Maira l’adrenalina della gara, magari con le manifestazioni di contorno, come la sfilata di Miss Rally, mentre le girls del Bar Roma potrebbero in quell’occasione tornare a sfoggiare le tute rallistiche mentre servono spritz e campari. Insomma sognare e sperare non costa nulla.

Nel frattempo però buon compleanno Bar Roma.