Buon compleanno Carlo

Pistoia, 19 settembre – Carlo Chiti nacque a Pistoia il 19 dicembre 1924 ed è morto a Milano il 7 luglio 1994. Amante dei cani e della buona tavola, dopo aver conseguito la laurea in ingegneria aeronautica all’Università di Pisa, nel 1952 entrò a far parte del reparto corse dell’Alfa Romeo che aveva conquistato il campionato del Mondo di Formula 1 nel 1950 con Nino Farina e nel 1951 con Juan Manuel Fangio. Dopo cinque anni di permanenza nella squadra del Portello, che nel frattempo aveva abbandonato la massima formula, Chiti, dopo aver contributo al successo mondiale della Ferrari 256 con Mike Hawtorn (158) venne chiamato da Ferrari per progettare la prima Formula 1 a motore posteriore della scuderia del Cavallino: la Ferrari 156 F1. Questa vettura vinse sia il Campionato del Mondo di Formula 1 piloti con Phil Hill sia il Campionato Costruttori. Nonostante la stagione vincente, cinque vittorie in sette Gran Premi, Chiti a fine stagione abbandonò la Ferrari per dissapori con l’ingegner Ferrari per andare a progettare una nuova monoposto per la neonata ATS, casa automobilistica appena nata a Bologna che corse sei Gran Premi di Formula 1 fra il 1963 e il 1964 senza per altro segnare punti.

Già nel 1963 Chiti abbandonò il progetto ATS per fondare assieme a Ludovico Chizzola l’Auto Delta a Tavagnacco (UD) che inizia l’attività allestendo la Giulia TZ, poi nel 1964 crea le Giulia GTA, imbattibili nella propria categoria in pista. Nel 1966 l’Autodelta come azienda indipendente venne messa in liquidazione con la creazione del nuovo reparto corse dell’Alfa Romeo di cui Chiti divenne direttore generale. Oltre a continuare lo sviluppo corsaiolo delle vetture turismo, quali la GTAm e la Giulia TZ2, già nel 1967 nasce la Tipo 33 per le corse (da cui derivò uno splendido esemplare stradale vestito da Franco Scaglione) il cui primo esemplare, progettato in Alfa Romeo nel 1965 era stato mandato in Auto Delta per lo sviluppo. La Tipo 33, in versione 2 litri 8 cilindri debutta a Fléron in Belgio il 12 marzo 1967 ottenendo immediatamente la vittoria nelle mani di Teodoro Zeccoli. Costantemente evoluta, la 33 adotta il motore 12 cilindri (33 TT 12) che vince il Campionato del Mondo Sport Prototipi nel 1975, bissato nel 1977.

Lo stesso motore venne utilizzato dalla Brabham sulla sua BT46 rimasta nella storia per la vittoria del “ventilatore” ad Andrestorp 1978 con Niki Lauda e poi sulle monoposto schierate dalla stessa Alfa Romeo a partire dal 1979 (esordio Belgio di quell’anno). Come miglior exploit ottenne due pole position: una con Mario Andretti (GP d’Italia) e l’altra con Bruno Giacomelli, che condusse al comando 31 giri del Gran Premio degli Stati Uniti 1980 dopo essere partito al palo.

Nel 1985 Carlo Chiti lasciò il timone di comando dell’Alfa Romeo-Autodelta per fondare la Motori Moderni con Piero Mancini e fornire i motori a Giancarlo Minardi, in procinto di entrare in Formula 1.

Di Chiti sono da ricordare le Giulia TZ, le Alfa Romeo GTA e le varie versioni della 33 e le Formula 1 Alfa della prima meta degli anni Ottanta, oltre all’ATS 2500 GT e la Ferrari GTO.