La foto del giorno. Elio Magnano vola sul Micky’s Jump

Nella prova iconica della gara sarda, il reporter saluzzese immortala Neuville-Gilsoul che sembrano proprio non saperne di voler riportare le ruote della loro Hyundai nella polvere della strada. Foto Elio Magnano (www.fotomagnano.com)

CARMAGNOLA (TO), 16 aprile. Ci sono degli angoli di prova speciale che sono delle vere cattedrali del rallismo. Non sfugge a questa definizione il Micky’s Jump sulla speciale Monte Lerno del Rally Italia-Sardegna. Punto di incontro di fotografi e tifosi il salto della prova sarda può aprire il cuore dei tifosi verso questo o quel pilota. Sicuramente dopo questo passaggio di Thierry Neuville-Nicolas Gilsoul su Hyundai i20 WRC, puntualmente immortalato da Elio Magnano, avrà conquistato molti tifosi all’equipaggio belga, alla fine vincitore della gara del 2018, e miglior tempo sui due passaggi su questa prova. Con questa grinta non c’erano dubbi.

Rallisti ai tempi del Coronavirus. Paolo Benvenuti (seconda parte), team manager de “La Superba”: “Mi mancano i rally e la felicità della gente”

Botta e risposta con il rallista ligure sui programmi andati in fumo e sulle speranze di riprendere l’attività prima possibile. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

CARMAGNOLA (TO) – Dalla sua stazione di servizio a Campodarsego (PD) Paolo Benvenuti vede l’emergenza Coronavirus con chiarezza. L’inizio della stagione che avrebbe visto il pilota genovese protagonista della Coppa Italia Terza Zona con la Škoda Fabia della Gima, è sfumato, come sono sfumati i programmi anche per la sua scuderia “La Superba”; ma Benvenuti non cade nel pessimismo, sperando di tornare in prova speciale quanto prima. Non solo per il bene delle gare, ma anche per tutte le persone che in questo ambiente lavorano. Nel frattempo la scuderia “La Superba” offre il suo contributo alla lotta all’epidemia con una donazione al Sostegno Emergenza Coronavirus della Regione Veneto.

Qual è stata l’ultima manifestazione cui hai partecipato? – “Come ultima gara da pilota ho disputato il Rally della Fettunta, rally concluso sul secondo gradino del podio su Clio S1600 affiancato da Giulia Patrone a Tavernelle Val di Pesa in provincia di Firenze il 7-8 dicembre scorso. È stata una bella gara con due prove speciali vinte, e il secondo posto assoluto consecutivo, oltre il successo in Classe S1600. Come scuderia abbiamo partecipato al 6° Adria Rally Show con Carlo Cofferai-Alice Mosele, settimi assoluti su Ford Focus WRC, Jack Ogliari-Gabriele Falzone, dodicesimi assoluti su Hyundai i20 R5, Simone Crosara-Alessandro Forni, 32esimi assoluti e primi di Classe A6 su Peugeot 106, Massimo Ferronato-Marco Zortea, 36esimi assoluti su Peugeot 208, Mattia Camisotti-Luca Roccato, 45esimi assoluti e vincitori della Classe A5 su Peugeot 106 e Vanni Frigato-Ermanno Forato 48esimi assoluti su Peugeot 106. Abbiamo vinto anche la Coppa Scuderie. Un buon inizio di una stagione che sembrava interessante e promettente

Quali sono state le manifestazioni che hai annullato? – “Praticamente tutte le gare in programma dopo l’Adria Rally Show del 22-23 febbraio. A cominciare dalla Ronde del Canavese, al Pavia Rally Show, dal Benacus al Ciocco, ovvero tutte le gare che sono saltate da inizio marzo a oggi”.

Quali erano i tuoi programmi per il 2020? – “Come sempre come scuderia avevano un programma ben nutrito nel CIR con Davide Nicelli; un programma nel CIR-WRC, oltre alle gare di Zona che interessavano tutto il Nord Italia, dal Piemonte al Friuli. In Piemonte avevamo programmi con Mario Trolese, Marco Varetto, Andrea Gonella, Roberto Ferrari nelle storiche, oltre a piloti stranieri come Kim Daldini, Cyril Audirac, Julien Albertini che spesso corrono anche in Italia. Per quanto mi riguarda avevo in programma di disputare la Coppa Italia Terza Zona con la Škoda Fabia della Gima, affiancato da Giulia Patrone o Jasmine Manfredi, a seconda dei loro impegni”.

Se si ripartisse il primo giugno, cosa faresti? – “Farei i salti di gioia e mi attiverei subito con piloti, preparatori e sponsor per riattivare i programmi, in modo da limitare i danni della stagione compromessa. Sarebbe una bella iniezione di fiducia per gli organizzatori, preparatori e tutti coloro che lavorano in questo settore. In particolare mi impegnerei a partecipare al Rally Marca e coinvolgere più equipaggi possibile”.

Cosa hai dovuto rinunciare per l’emergenza Coronavirus? – “ Mi mancano in modo particolare i rally. Andare ai rally per me significa andare a fine prova speciale e nei parchi assistenza per dialogare con i miei piloti e navigatori e tutti i personaggi dell’ambiente. Al di fuori del mondo dei rally mi manca la felicità della gente. Quando incontri qualcuno, sotto la mascherina vedi facce tristi e preoccupate. Non ce la meritiamo proprio. Non se la merita chi lavora, non se la merita la gente che ha perso dei cari. Come scuderia nel passato abbiamo sempre effettuato a fine anno delle donazioni a favore dell’Ospedale Infantile Gaslini di Genova. Quest’anno, a inizio aprile abbiamo effettuato come scuderia un bonifico di 2500 euro sul conto della Regione Veneto – Sostegno Emergenza Coronavirus. Credo che tutti debbano fare la loro parte, piccola o grande che sia”.

Cosa fai in questo periodo? – “Lavoro nella mia stazione di servizio. Più che lavorare tengo aperto l’impianto come prescritto dalle direttive nazionali e regionali, ma è tristissimo vedere le strade vuote con il passaggio di qualche rara macchina ogni tanto”.

Come festeggeresti il ritorno alla normalità? – “Credo di voler festeggiare come pensano di voler fare tutti. Una grande cena con amici, piloti, navigatori, e personaggi dell’ambiente. Non so come e quando si potrà fare. Credo che cambieranno anche le nostre abitudini associative e dello stare insieme. Ci siederemo a tavola tutti con le mascherine?

Sito internet:  www.la-superba.it

Rallisti ai tempi del Coronavirus. Domani Stefano Romeo, racconterà la sua carriera di reporter in prova speciale

Dopo un fotografo, un organizzatore e un pilota team-manager, www.kaleidosweb.com va a curiosare nella vita ai tempi del Coronavirus del reporter ligure

CARMAGNOLA (TO), 15 aprile – Sarà on line domani, giovedì 16 aprile, il quarto personaggio della collana “Rallisti ai tempi del Coronavirus”. Si tratta di Stefano Romeo (nella foto di apertura di Elio Magnano, all’opera al Tour de Corse 2019), uno dei fotografi più affermati che immportala i rally italiani e mondiali da moltissimi anni. In questa prima parte ci racconta come è nata e si è evoluta la sua passione per i rally. Venerdì 17 aprile ci racconterà come vive questo periodo di forzata reclusione lontano dalle prove speciali.

La foto del giorno. Una Ferrari al Rally di Sanremo

La Ferrari 308 GTB di Waldegaard sulla terra toscana al Rally di Sanremo. Foto Elio Magnano (www.fotomagnano.com)

CARMAGNOLA (TO), 15 aprile. Una Ferrari in prova speciale? Una rarità, ma meno di quanto sembri. A inizio anni Ottanta la Casa di Maranello decise di concentrare tutte le sue energie agonistiche nel mondo della Formula 1, chiudendo così l’avventura con i prototipi e nelle grandi gare su strada che negli anni Cinquanta e Sessanta avevano visto esprimersi vetture meravigliose come la Ferrari 250 SWB. A fine anni Settanta, quando iniziava il declino nei rally dell’imbattibile Lancia Stratos, il padovano Michelotto, che godeva di una corsia preferenziale presso la corte di Maranello, decise di preparare per i rally alcune Ferrari 308 GTB prima in allestimento Gruppo 4, poi come Gruppo B. Ne furono costruite meno di trenta esemplari che vennero portate al successo da piloti come Lele Pinto, vincitore del Rally di Monza del 1979, Jean Claude Andruet, che vinse ben due Tour de France (1981 e 1982). E proprio il 1982 è l’anno di grazia della berlinetta del Cavallino, che conquista il campionato italiano rally con Tonino Tognana che regalano alla Ferrari anche il titolo costruttori. Di quell’anno è anche la vittoria alla prima edizione del Rally di Carmagnola della Ferrari 308 GTB di “Menes”-Cianci.

Il Rally di Sanremo del 1983 vide al via una Ferrari 308 GTB nelle mani del campione svedese Björn Waldegaard, affiancato nell’occasione dal connazionale Claes Billstam, che furono costretti al ritiro nel corso della 24esima prova speciale, la Casalecchi in Toscana. Un evento che non passò inosservato agli occhi di Elio Magnano che immortalò la vettura del Cavallino in questa immagine.

Rallisti ai tempi del Coronavirus. Paolo Benvenuti: dalla città “Superba” al Veneto per correre e far correre giovani promettenti

Il pilota genovese di nascita, che ha dedicato il nome della sua scuderia alla sua città, veneto di adozione, riracconta la sua carriera dal giorno in cui è nata la sua passione per i rally fino a quello in cui ha sentito l’esigenza di fondare un proprio team. Con uno sguardo privilegiato ai giovani da far crescere. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

CARMAGNOLA (TO), 14 aprile – Non c’è nulla da fare. Al DNA non si sfugge. Sia che si viva in un romanzo poliziesco, o che si parli di vita quotidiana. In realtà Paolo Benvenuti, quarantenne genovese trasferitosi da dodici anni a Campodarsego, in provincia di Padova, non ci ha nemmeno provato a sfuggire al suo destino. Lasciando che la passione per i rally, o per meglio dire per le corse in auto in generale, si trasmettesse alle sue vene direttamente da quelle del padre Maurizio, grande appassionato, amico di Fabrizio Tabaton il pilota-team manager che negli ultimi decenni del secolo scorso era alla guida della scuderia Grifone, uno dei team che correva e vinceva sulle strade italiane ed europee.

BiografiaPaolo Benvenuti non ha dovuto chiedersi perché era appassionato di rally. Semplicemente seguiva le orme del padre Maurizio che, pur non avendo mai messo il casco in testa era un assiduo frequentatore della Scuderia Grifone, di cui è anche stato sponsor. Così nel febbraio 2001 il giovane Benvenuti si presenta al via del Rally del Carnevale, gara viareggina che apriva la stagione affiancato da Stefano Serdoz al volante di una Peugeot 306 Rallye di Classe N3, in una gara che vede al via 138 partenti di cui 29 nella sua classe. L’esordiente non se la cava male e chiude 13° di N3 e 39° assoluto. Da quel momento inizia una carriera che lo porta al via di circa 120 gare, l’ultima delle quali nel dicembre scorso, al Rally della Fettunta in Toscana, nella quale si classifica secondo assoluto con la Clio S1600 affiancato dalla concittadina (genovese) Giulia Patrone, vincendo anche i due passaggi sulla prova di Sigelle.

Fra le due gare toscane (quella del febbraio 2001 a Viareggio e quella del dicembre 2019 a Tavernelle Val di Pesa) Paolo Benvenuti ha conquistato sette podi assoluti, gli ultimi due nelle ultime due gare disputate nel 2019. Nel carniere di Paolo Benvenuti ci sono 34 vittorie di classe che gli regalano un palmares invidiabile, spalmato su diciannove di anni di attività, avendo ottenuto la sua prima affermazione nel 2002 quando vinse la Classe K0 affiancato da Alessandro Floris con la Seicento Kit nel Rally della Lanterna-Appennino Ligure, allora valido per Trofeo Italia Rally. E di coppe per le vittorie ottenute ne ha parecchie nella sua bacheca di casa, avendo vinto nel 2005 e 2006 il combattutissimo Trofeo Corri con Clio, dopo essere stato protagonista di ottime prestazioni del Trofeo Stilo nel 2004 al punto da essere invitato al primo Corso Federale CSAI, assieme a giovani piloti che sarebbero diventati negli anni le colonne portanti del rallismo italiano, quali Umberto Scandola, Alessandro Bettega, Andrea Perego e Alfonso Di Benedetto. Negli ultimi cinque anni ha frequentato il Campionato Italiano WRC e la Michelin Rally Cup prima con una Renault Clio R3, poi nel 2019 con una Peugeot 207 S2000 con la quale ha concluso al terzo posto di Classe S2000 nel campionato tricolore. E la scorsa stagione ha offerto al pilota genovese trasferito nel padovano grandi soddisfazioni personali, avendo ottenuto il secondo posto assoluto nelle ultime due gare disputate, con la seconda piazza assoluta al Rally di Casciana Terme, mentre era per la prima volta alla guida di una vettura di Classe R5, la Škoda Fabia, bissato poco dopo dalla piazza d’onore assoluta al Rally Day della Fettunta con una Clio S1600.

Queste sono state due belle soddisfazioni, ma la gara in cui conservo il miglior ricordo è il Rallye d’Antibes del 2007, gara valida per l’ERC (European Rally Cup) e vinta da uno specialista come Renato Travaglia. In quell’occasione chiusi 11° assoluto affiancato da Gabriele Falzone, con una Clio RS, vincendo la Classe N3 davanti ai francesi e soprattutto lottando spalla a spalla con un certo Sébastien Ogier, che gareggiava nel Trofeo Peugeot e che negli anni successivi avrebbe fatto carriera” ironizza oggi Benvenuti.

Nel 2015 Paolo Benvenuti ha fondato la scuderia “La Superba” nome con il quale è conosciuta la sua Genova “perché le proprie origini non si rinnegano mai” precisa il team manager, inserendo nel logo del team il “Leone di San Marco” simbolo universalmente riconosciuto di Venezia e la “Lanterna” monumento per eccellenza della sua Genova.

Guidare una scuderia è sempre una grande soddisfazione oltre che un grande impegno” commenta Paolo Benvenuti. “Ho fondato il team per aiutare alcuni piloti giovani che corrono per i nostri colori. Soprattutto penso sia importante indirizzarli verso le scelte giuste, per evitare gli errori che si commettono per inesperienza, seguendo programmi sbagliati, affidandosi a persone che non sono professionali. Quando ero giovane, ho collezionato una lunghissima serie di ritiri (ben quaranta), quasi sempre per problemi meccanici. Scegliere il preparatore giusto è un ottimo strumento per ottenere buoni risultati”. Benvenuti va avanti nel suo pensiero. “Mi piacerebbe che la Federazione aiutasse le scuderie a far crescere i giovani piloti di talento, esaminando quanti iscritti giovani hanno i team fra le loro fila, valutando i programmi che questi giovani si propongono. Sarebbe un buon sistema per vedere i nostri giovani piloti competere ad alto livello nelle gare internazionali”.

Nel frattempo la scuderiaLa Superba alcune belle soddisfazioni se le è prese, vincendo la Coppa Scuderie nel Campionato Italiano Rally WRC del 2018 e 2019 che sono la ciliegina sulla torta insieme alle sedici coppe di scuderia conquistate nel corso della scorsa stagione. Alle quali si aggiunge l’ultima vittoria fra le scuderie al Rally di Adria del 15-16 febbraio 2020, in pratica l’ultima gara che si è svolta in Italia prima dell’esplosione dell’emergenza Coronavirus. La scuderia veneto-ligure ha disputato la gara sull’autodromo di Adria con sei piloti: Carlo Cofferai, Jack Ogliari, Massimo Ferronato, Simone Crosara, Vanni Frigato e Mattia Camisotti. Un gran risultato che ha aperto una stagione molto promettente, dopo che quella precedente ha visto “La Superba” ottenere il successo in Zona-2 dei rally e schierarsi in un’ottantina di gare fra rally, slalom e salite, con 85 piloti e una quindicina di navigatori, fra i quali Corrado Peloso, Andrea Bizzotto, Rudy Andriolo e lo stesso Paolo Benvenuti nel CIR-WRC dopo che nel 2018 nella stessa serie la scuderia con sede a Campodarsego aveva schierato Andrea Vineis oltre ai soliti Bizzotto, Peloso e Benvenuti.

Sito internet:  www.la-superba.it

Le gallerie fotografiche di Kaleidosweb: gli scatti di Elio Magnano per la scuderia “La Superba” di Paolo Benvenuti

È on line la galleria fotografica dedicata al pilota genovese leader della scuderia che ha sede in provincia di Padova

CARMAGNOLA (TO), 14 aprile – Prosegue il viaggio virtuale di Kaleidosweb ed Elio Magnano nelle case dei rallisti confinati nelle loro abitazioni dal Coronavirus. Dopo aver incontrato il reporter saluzzese (2 aprile) e Pierluigi Capello, l’organizzatore del Rally Valli Cuneesi (6-8-10 aprile) oggi e domani (14 e 15 aprile) è la volta di Paolo Benvenuti, pilota genovese di nascita, trasferitosi da dodici anni a Campodarsego in provincia di Padova.

Paolo Benvenuti è un rallista a tempo pieno e non solo un pilota. Infatti, cinque anni fa, ha fondato la scuderia “La Superba”, così chiamata in onore della sua città di origine.

Elio Magnano è andato a rispolverare i suoi archivi per offrire ai lettori di www.kaleidosweb.com alcune delle più belle immagini in azione dello stesso Paolo Benvenuti e degli alfieri della sua scuderia.

(www.fotomagnano.com)

La foto della settimana: Piero Capello si racconta

Foto Elio Magnano

CARMAGNOLA (TO), 14 aprile. Pierluigi Capello è stato il grande protagonista della settimana di www.kaleidosweb. All’organizzatore del Rally delle Valli Cuneesi è stata dedicata una lunga intervista suddivisa in tre puntate del sito, illustrata dalle immagini scattate nel tempo da Elio Magnano. È quindi naturale scegliere come foto della settimana un sorridente Pierluigi Capello, che regala una nota di ottimismo anche in questi momenti difficili.

Rallisti ai tempi del Coronavirus. Pierluigi Capello: “Avevo in programma cinque manifestazioni. Per ora pulisco i balconi di casa”

L’organizzatore carmagnolese aveva messo a calendario il Valli Cuneesi, tre raduni e una nuova cronoscalata. Ora è relegato in casa, aspettando come tutti che finisca l’emergenza. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano

CARMAGNOLA (TO) – Per ora il Valli Cuneesi è rimandato a data da destinarsi, la Cronoscalata del Montoso rimane a calendario a settembre, mentre due dei tre raduni previsti sono annullati. Pierluigi Capello ci racconta le sue aspettative future e come vive i giorni dell’emergenza Coronavirus.

Qual è stata l’ultima manifestazione cui hai partecipato? – “L’ultimo rally che ho organizzato è stato il 25° Valli Cuneesi andato in scena a Dronero e nelle Valli Occitane il 27 e 28 aprile scorsi. Anche quella dell’anno passato è stata una gran bella edizione che mi ha dato delle belle soddisfazioni. L’organizzatore tira un gran sospiro di sollievo quando il direttore di gara gli telefona dicendogli che anche l’ultimo concorrente è uscito senza problemi dall’ultima prova speciale. Certo che i 38 anni passati a organizzare e i 71 anni di età pesano e fanno sentire maggiormente la stanchezza. Ma ero soddisfatto e motivato a proseguire.

L’ultima manifestazione, in ordine temporale, che ho organizzato è stato il raduno per top car che si è svolto fra Pietra Ligure e Loano, in Liguria, il 18 e 19 maggio dello scorso anno. Nonostante la pioggia poco primaverile, è stato un successo con 50 vetture presenti fra Ferrari, Lamborghini, Porsche e Maserati che sono sfilate per le vie delle due cittadine liguri suscitando l’interesse e l’ammirazione dei turisti quando erano parcheggiate nelle piazze. Inoltre è stata una splendida festa, con oltre cento persone che si sono ritrovate a pranzo e cena condividendo la stessa passione. È stata per me un’esperienza nuova, ma molto soddisfacente”.

Quali sono state le manifestazioni che hai annullato? – “La settimana scorsa, invece di comunicare che si erano aperte le iscrizioni, abbiamo diffuso il comunicato che il 26° Rally Valli Cuneesi, in programma dall’1 al 3 maggio, è stato rimandato in data da destinarsi. È stato un atto dovuto perché, oltre ai dettami della Federazione che in questo momento pone dei severi limiti, sarebbe stato impossibile ottenere per inizio maggio le autorizzazioni necessarie dalle autorità competenti. Abbiamo anche rimandato a data da destinarsi il raduno “Alle Sorgenti del Po” del 21 giugno, mentre abbiamo annullato gli altri due raduni in programma “Raduno delle Supercar Pietra Ligure-Borgio Verezzi” del 6-7 giugno e “Raduno delle Supercar Isole Borromee” del 18-19 luglio”.

Quali erano i tuoi programmi per il 2020? – “Sarebbe stata un’annata particolarmente intensa con un rally, tre raduni e una cronoscalata in programma. Il Rally Valli Cuneesi è rimandato a data da destinarsi e cercheremo di capire cosa si riuscirà a fare quando sarà terminata l’emergenza. Da un lato sarebbe bene che la Federazione spostasse tutto al prossimo anno, questo per non penalizzare quegli organizzatori che non riusciranno a mettere in piedi la loro gara. Ma bisogna anche considerare che i rally non sono solo un gioco, ma anche una fonte di lavoro e sostentamento per moltissime persone, come i preparatori e gli addetti ai lavori professionali. E questi hanno dipendenti e famiglie da mantenere. Dei tre raduni resta al momento in piedi il solo raduno che parte da Carmagnola per arrivare alle sorgenti del Po. È un evento previsto su una sola data e non implica prenotazioni alberghiere, perciò lo si può rimettere in piedi senza troppi problemi. Diversa la situazione degli altri due raduni, previsti su due giorni, impegnando alberghi, ristoranti e battelli (per quanto riguarda il raduno del Lago Maggiore) che difficilmente saranno disponibili in altre date. È stato più onesto annullarli. Rimane a calendario la Cronoscalata del Montoso del 19-20 settembre. Staremo a vedere cosa accadrà in autunno”.

Se si ripartisse il primo giugno, cosa faresti? – “Riprenderei a lavorare a tutto vapore per mettere in piedi gli eventi che organizzo, anche se sono poco ottimista che si possa ripartire per inizio giugno. Ci sono da risolvere troppi problemi a cominciare dal controllo sanitario degli equipaggi e di chi lavora all’organizzazione; bisognerà poi attuare il controllo che tutto il pubblico indossi le mascherine nei parchi assistenza e riordino, in partenza e arrivo, rimanendo a distanza di sicurezza. Gli stessi componenti dell’equipaggio sono troppo vicini pe rispettare le distanze minime fra le persone. Oltre a essere poco ottimista sulla possibilità di reperire le risorse finanziarie per organizzare un evento qualitativamente dignitoso. Come vedo difficile per gli equipaggi e le scuderie di trovare appoggi dagli sponsor. Comunque, il giorno in cui si riprenderà, ricomincerò a lavorare a pieno regime”.

Cosa hai dovuto rinunciare per l’emergenza Coronavirus? – “Benché non abbia mai corso in un rally, amo troppo girare in macchina. Questa mancanza di libertà che mi regala il poter andare a destra e manca, per organizzare le gare, in contrare le persone, ma anche semplicemente fare una gita, mi sta mancando moltissimo. Amo sedermi al volante e viaggiare. Essere recluso in casa mi rende particolarmente nervoso”.

Cosa fai in questo periodo? – “Continuo a svolgere la burocrazia necessaria all’organizzazione delle gare. Pur non avendo aperto le iscrizioni al Rally Valli Cuneesi e non dovendo quindi restituire quote di iscrizione della gara, il rimandarlo a data da destinarsi comporta una serie di atti burocratici che devo svolgere. Rispondo agli appassionati che si stavano preparando a partecipare ai raduni, colloquio con albergatori, ristoratori e amministratori locali per capire se possiamo rimettere a calendario il prossimo anno questi eventi. Pulisco i balconi e le tapparelle che non sono mai state così brillanti in vita loro; guardo la televisione vedendo e rivedendo telefilm che ho visto mille volte, e ne discuto con gli amici per telefono”.

Come festeggeresti il ritorno alla normalità? – “Ovviamente riunirei i miei collaboratori e i miei amici in un pranzo o cena memorabili come abbiamo fatto nel passato, anche recente. Ricompattare il gruppo, parlare del futuro e fantasticare cosa sarà domani, ricordando in allegria il passato. Quell’incontro sarebbe il confine fra l’emergenza Coronavirus e la nuova realtà”.

Sito internet: www.sportrallyteam.it

Rallisti ai tempi del Coronavirus. Martedì Kaleidosweb ed Elio Magnano incontrano Paolo Benvenuti, e la sua scuderia “La Superba”

Kaleidosweb tornerà martedì prossimo on line con un’intervista a Paolo Benvenuti e alla sua scuderia La Superba. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano (www.fotomagnano.com)

CARMAGNOLA (TO), 10 aprile – Passate le festività pasquali www.kaleidosweb ed Elio Magnano incontrano Paolo Benvenuti che guida la scuderia veneto-genovese “La Superba” che racconta come vive questi periodi di crisi quali erano i suoi programmi, sia come pilota, sia come team manager, e come pensa di affrontare il futuro. Il tutto on line martedì 13 aprile.

Sito internet: www.la-superba.it

La galleria fotografica del giorno. Lo Sport Rally Team racconta le sue origini

Si conclude oggi la serie di articoli dedicati all’avventura organizzativa di Pierluigi Capello e Kaleidosweb lo fa andando a ripescare nel ricco archivio dell’organizzatore carmagnolese alcune delle più emozionanti immagini del passato. Foto archivio storico Sport Rally Team

CARMAGNOLA (TO), 10 aprile – Un tuffo di quarant’anni nel passato. Con lo Sport Rally Team ritorniamo alle origini del sodalizio carmagnolese, partendo da quella che fu la sua origine rallistica, ovvero la caccia al tesoro automobilistica di Carmagnola del 1981. Per arrivare fino alla pedana della prima edizione del Rally di Carmagnola (1982) al salto di Festiona nell’edizione del 2005, a tre immagini della presenza di Fabio Carosso, attuale vicepresidente della Regione Piemonte, impegnato nell’edizione del 2007 affiancato dal fratello gemello Andrea, vincitore dell’edizione 2007. Un augurio per l’impegnativo rally che il politico astigiano sta disputando in questi momenti.

E per iniziare una foto dei pilastri del Carmagnola Rally Club che plaudono Pierluigi Capello impegnato in una premiazione.

Rallisti ai tempi del Coronavirus. Pierluigi Capello, domani on line l’atto terzo

L’organizzatore carmagnolese racconta cosa stava preparando per la stagione 2020 e come trascorre il tempo in questo periodo di “reclusione” forzata. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano (www.fotomagnano.com)

CARMAGNOLA (TO), 9 aprile – Si conclude domani il lungo viaggio in casa “Capello” che domani, venerdì 10 aprile, risponderà a una serie di domande fatte da Kaleidosweb su come aveva preparato la stagione 2020, come affronta il periodo dell’emergenza Coronavirus, il tutto illustrato dalle immagini di Elio Magnano.

Sito internet: www.sportrallyteam.it

La foto del giorno. Elio Magnano sale in alta quota

In attesa che la stagione partisse, il reporter saluzzese affronta le piste del comprensorio sciistico monregalese per fotografare l’arma del preparatore di Chiusa Pesio

PRATONEVOSO (CN), 9 aprile – Appassionato di fotografie, frequentatore da sempre le speciali dei rally, Elio Magnano è anche un grande appassionato di sci. Quindi non c’è da stupirsi se Riccardo Miele e i vertici della neonata Enjoy hanno chiamato il foto-reporter saluzzese quando a febbraio hanno portato ai 1620 metri fra la neve dello Ski Grill di Pratonevoso la nuova Škoda Fabia R5 del preparatore di Chiusa Pesio in attesa di lanciarla sulle prove speciali. Terminato il Coronavirus la vedremo anche sulle strade dei rally di ogni dove.

(www.fotomagnano.com)

Rallisti ai tempi del Coronavirus. Pierluigi Capello: “Tutto cominciò con una caccia al tesoro”

Seconda parte – Dopo l’impegno in svariati sport nel 1981 arriva nel mondo dei motori con una caccia al tesoro automobilistica che fece epoca. Non più ripetuta perché l’anno successivo nacque il Rally di Carmagnola. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano

CARMAGNOLA – Per Pierluigi Capello non esiste mai un punto di arrivo ma sempre un punto di partenza per una nuova avventura. Appassionato di rally, senza fantasticare una partecipazione attiva come invece accadeva concretamente in altri sport, l’organizzatore carmagnolese seguiva in quegli anni le gare in prova speciale, ma soprattutto dietro le transenne delle partenze e arrivi. A cominciare dal 100mila Trabucchi, gara saluzzese che negli anni Settanta era valida per il campionato italiano che vedeva al via gente come “Tony” Fassina, un promettente Dario Cerrato con l’Opel Kadett GT/E, Mauro Pregliasco, Federico Ormezzano e vetture come la Stratos, Opel Ascona 400, 131 Abarth, Porsche Carrera. E Piero Capello dietro le transenne a pensare quanto sarebbe stato bello portare quella pedana in Piazza Sant’Agostino a Carmagnola, con quelle macchine da sogno e la gente festante ad applaudire. Sembrava un sogno, anche perché allora non conosceva nessuno dell’ambiente, non aveva mai incontrato un pilota e non sapeva nemmeno che faccia avessero gli organizzatori del Trabucchi. Inoltre, in quel momento, bisognava pensare al negozio e alle attività di promozione delle sue attività.

Ma, a volte, il destino ci mette lo zampino. Un mercoledì sera, alla settimanale riunione della podistica per decidere le attività future, si presentarono due personaggi appassionati di rally: Roberto Stassio e Beppe Mandarino. I due, con un gruppo di amici organizzavano tutti gli anni nel periodo natalizio una gimkana automobilistica (allora si poteva, non c’erano i limiti di velocità e gli autovelox) e avevano bisogno di qualcuno che si occupasse professionalmente della parte organizzativa per realizzare qualcosa di più importante. Chi meglio di Capello poteva rispondere alle loro esigenze?

E così il 28 gennaio 1981 si realizzò la prima Caccia al tesoro automobilistica di Carmagnola con la partecipazione di numerosissimi equipaggi attratti non solo dalle sfide culturali di dover trovare monumenti e particolarità dei paesi che si trovavano nel raggio di una quindicina di chilometri da Carmagnola, scervellarsi con i quiz, ma anche per quei due tratti di strada sterrata in cui sarebbe stato loro rivelato il tempo di percorrenza: due vere prove speciali. Ci fu chi andò dai rottamai per noleggiare una vettura da buttare in quei chilometri di pietre e fango per non rovinare la vettura di famiglia. Inconsciamente un rally mascherato. Il successo fu tale che a sera i tre moschettieri, soddisfatti, si ripromisero di riorganizzare l’evento l’inverno successivo e Capello si disse che quello era il miglior modo per festeggiare il suo 32esimo compleanno.

Ovviamente non ci fu una seconda edizione della caccia al tesoro. Pierluigi Capello era rimasto affascinato dalle difficoltà organizzative delle gare automobilistiche e ciò rappresentava per lui una sfida. “Non ho mai sognato di correre in un rally, un po’ bloccato dai costi che allora non potevo permettermi, ma soprattutto perché pensavo ai rally come il più difficile evento da mettere in piedi” ricorda oggi il patron dell’odierno Sport Rally Team. Per far conoscere il mondo rallistico, Stassio e Mandarino convinsero Capello a partecipare alle riunioni settimanali della Scuderia Brunik (che nel 1982 diventerà Tre Gazzelle) di Giorgio Leonetti, uno dei top team italiani. Successivamente il trio incontrò il cuneese Claudio Pozzi, allora uomo di spicco all’interno della federazione, che non faticò a convincere i tre carmagnolesi ad abbandonare l’idea di organizzare una caccia al tesoro per mettere in cantiere un rally vero e proprio.

Da quel momento i tre carmagnolesi si mossero in modo spasmodico.

Fondarono una nuova associazione, il Carmagnola Rally Club, che nel luglio del 1981 ottenne la licenza di organizzatore, misero a calendario il rally, costruirono in proprio una pedana, perché già sapevano che la loro gara avrebbe avuto un futuro pluri decennale e si prepararono al grande evento.

L’8 maggio del 1982, alle ore 21 in Piazza Sant’Agostino a Carmagnola un centinaio di equipaggi si presentano al via della gara. L’atmosfera è strana e la confusione è molta. Nel pomeriggio si era diffusa la voce del gravissimo incidente a Gilles Villeneuve che morirà in serata. Carmagnola è invasa dalle macchine degli equipaggi, di chi fa assistenza e di migliaia di appassionati che si godono la partenza prima di riversarsi sulle prove speciali. Ancora una volta il destino ci mette lo zampino. A vincere è la Ferrari 308 GTB di “Menes”-Cianci, quasi il fato volesse risarcire il pilota della Ferrari idolo dei tifosi.

Il giorno dopo facemmo il consuntivo dell’evento e ci rendemmo conto che avevamo perso dieci milioni di lire. Nello stesso momento però cominciammo a prepararci per l’edizione successiva, con l’entusiasmo che solo gli appassionati e anche gli incoscienti possono avere. Da allora a oggi non ho mai rimandato una gara. La prima volta accadrà il 2-3 maggio prossimi …..proprio non mi capacito al vedere la scritta, rimandato a data da destinarsi, a fianco del logo del 26° Rally Valli Cuneesi”.

Sito internet: www.sportrallyteam.it

La foto del giorno (di Elio Magnano). Grinta al femminile sulle prove del Città di Torino

Un rally Città di Torino (1994) valido per il Campionato Produzione e per il Trofeo Cinquecento immortalato dal reporter saluzzese in modo da mettere in evidenza la grinta dei concorrenti. Sia maschili sia femminili

REVELLO (CN), 7 aprile – Dopo la grande cucciolata di campioni, sbocciata con il Trofeo A112 Abarth, nel 1992 la Fiat decise di tornare in campo con un monomarca che portasse alla ribalta i giovani talenti del rallismo italiano che alla guida delle Cinquecento si sfidano a partire dalla stagione rallistica 1993. Nel 1994 il Trofeo si sviluppa su otto gare una delle quali al Rally Città di Torino, in programma a inizio luglio che vede la vittoria di Francesco Pozzi, affiancato da Luca Bonvicini. In gara c’è anche un equipaggio rosa, formato da Roberta Rossi e Patrizia Bonucci che chiuderanno 11esime assolute (su 22 classificati dei 32 partenti) guidando con questa grinta, ben documentata dalla foto di Elio Magnano. Da notare fra il pubblico in prima fila Emanuele Debonis, fotografo allora presente su tutte le prove speciali, e Luciano Malandrin, già allora armato di cinepresa professionale.

Sito internet: www.sportrallyteam.it

Rallisti ai tempi del Coronavirus. Pierluigi Capello (seconda parte): “Si comincia con la caccia al tesoro”

Dopo l’impegno in svariati sport nel 1981 arriva nel mondo dei motori con una caccia al tesoro automobilistica che fece epoca. Non più ripetuta perché l’anno successivo nacque il Rally di Carmagnola. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano

CARMAGNOLA (TO), 7 aprile – Sarà on line domani, martedì 7 aprile, la seconda parte dell’intervista a Pierluigi Capello, organizzatore nel tempo del Rally di Carmagnola, Rally della Pietra di Bagnolo e attualmente del Rally Valli Cuneesi, che racconterà come si è avvicinato al mondo dei rally e come nacque il Rally di Carmagnola. Il tutto illustrato dalle immagini realizzate nel tempo da Elio Magnano  (www.fotomagnano.com).

La foto del giorno (di Elio Magnano). Gianni Russo-Lucia Pistarino ruggiscono con il Leone

REVELLO (CN), 7 aprile – Sono Gianni Russo e Lucia Pistarino i protagonisti di questo scatto realizzato da Elio Magnano ((www.fotomagnano.com) al Rally Città di Torino del 1993, a bordo della poderosa Peugeot 405 MI 16. L’equipaggio portacolori della Meteco Corse concluse tredicesimo assoluto conquistando il successo di Classe A4 (su 14 concorrenti) nella gara disputata fra il 2 e il 4 aprile di quell’anno, valida per il Campionato Promozione, vinta dal vicentino Alessandro Battaglin affiancato da Paolo Chiesa su Lancia Delta HF Integrale.

(www.fotomagnano.com).

Rallisti ai tempi del Coronavirus. Pierluigi Capello: “Ci voleva una pandemia per farmi rimandare una gara” (prima parte)

Per la prima volta, in 38 anni di attività rallistica, l’organizzatore carmagnolese è costretto a rimandare a data da destinarsi un suo evento. Cosa che non era mai accaduta prima, né ha mai saltato un’annata senza organizzare almeno un rally. Un vero smacco per Capello che nel corso della sua vita ha organizzato di tutto: da gruppi podistici e amanti della montagna, partecipando ad attività teatrali, impegnandosi per due mandati come assessore allo sport e manifestazioni, organizzando persino un concerto dei Pooh. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano

CARMAGNOLA (TO) – È uno degli organizzatori italiani presenti sulla scena da più tempo. Da quando nel 1982 prese il via la prima edizione del Rally di Carmagnola, Pierluigi Capello non ha passato anno senza organizzare almeno una gara. Vulcanico e amante dello spettacolo, in 38 anni ha organizzato 28 edizioni del Rally di Carmagnola oltre ad una esclusivamente storica, 24 edizioni del Rally della Pietra di Bagnolo, 16 del Rally Valle Varaita diventato nel 2007 Rally delle Valli Cuneesi per coinvolgere un maggior numero di vallate occitane, una gara che per dodici edizioni (dal 2005 al 2016) è stata valida per l’International Rally Cup e 10 per il Campionato Svizzero; inoltre numerose edizioni del Saluzzo Master Show, una delle prime manifestazioni a trasformare i rally da gara di velocità a spettacolo nei piazzali. Capello è un personaggio che ha la passione dell’organizzazione nel DNA, avendo dato vita all’attività di gruppi appassionati di montagna, di podismo, di sci; ha fatto parte di un gruppo teatro, oltre ad aver portato a Carmagnola un memorabile concerto dei Pooh durante il loro tour per festeggiare il ventennale della loro attività di musicisti, oltre a un’esperienza decennale in comune come assessore, ovviamente allo sport e manifestazioni. “Mi piace la sfida implicita nell’organizzare eventi, e il rally propone il massimo delle difficoltà organizzative. Inoltre, organizzare significa coinvolgere numerose persone perché c’è la necessità di fare gruppo. Mi piace avere gente attorno a me, forse perché sono un pizzico narcisista e senza quel po’ di narcisismo non ci si mette in gioco con l’organizzazione di un evento. Infine, non c’è nulla di più bello di trovarsi tutti insieme a tavola al termine di una manifestazione”.

Capello afferma di essere l’unico organizzatore, e probabilmente è vero, a non essere mai salito su una vettura da rally in prova speciale. “Sono salito su una vettura da rally come navigatore nemmeno come passeggero, quando mi hanno obbligato a sedermi a fianco di un pilota in occasione di una manifestazione di beneficenza organizzata  nella piazza del Foro Boario a Carmagnola. Max Beltrami disse al microfono che se fossi salito al suo fianco sulla sua Xsara WRC avrebbe donato una consistente cifra al progetto che stavamo portando avanti. Non ebbi altra scelta che mettere casco in testa e farmi legare al sedile. Ricordo di aver passato momenti migliori nella mia vita”.

BiografiaSettantun anni compiuti a gennaio, 42 anni di lavoro, buona parte nel mondo dell’articolo sportivo, una vita passata a organizzare, fondare associazioni, creare eventi. Questo è Pierluigi Capello.

Nella seconda metà degli anni Settanta (del secolo scorso) con un gruppo di appassionati di montagna carmagnolesi Pierluigi Capello fondò la locale sezione del C.A.I. come sotto sezione distaccata della sezione di Saluzzo. In quel tempo muoveva i primi passi Telecupole (era la stagione della nascita delle emittenti libere, sia radio sia TV, liberalizzate da una memorabile sentenza della Corte Costituzionale del 1976) che mette in onda una trasmissione dedicata agli sport e ha come sponsor la famiglia carmagnolese Osella, proprietari di un negozio di articoli sportivi a Carmagnola oltre ad un canapificio che ha nella sua produzione anche corde, pelli di foca e ciaspole per alpinismo. Lo sponsor invitato dalla redazione dell’emittente a mandare un suo rappresentante alla trasmissione settimanale sceglie Pierluigi Capello, l’unico che sembrava non subire il terrore del microfono.

La trasmissione fu un successo. Pubblico soddisfatto, sponsor soddisfatti, proprietari dell’emittente anche di più.

Nel frattempo Capello viene coinvolto in un’altra iniziativa nascente carmagnolese: la podistica. Sono gli anni in cui nascono le stracittadine che portano in scarpette e calzoncini oltre un migliaio di podisti ogni domenica. I fine settimana di Pierluigi Capello non hanno respiro. In montagna con sci e ramponi in inverno, a correre in giro per il Piemonte nella bella stagione. Le capacità organizzative di Capello non passano inosservate, soprattutto alla famiglia Osella, proprietaria del negozio Jumbo Sport in una via periferica di Carmagnola, divenuto troppo stretto per le loro ambizioni e potenzialità di mercato. La famiglia decide di spostare il negozio nella centrale Piazza Italia, dentro ampi e moderni locali particolarmente luminosi, per farlo diventare il punto di riferimento non solo degli sportivi carmagnolesi, ma anche di quelli provenienti da molto più distante. C’è però bisogno di un direttore che sappia gestirlo, che sappia incentivare l’attività, che sia capace di relazionarsi con la clientela.

E se Pierluigi Capello se la cava bene ai microfoni di Telecupole, perché non dovrebbe cavarsela nel migliore dei modi anche in negozio?

Così nel 1980 Pierluigi Capello diventa il direttore di Jumbo Sport, scoprendo in quel momento che potrà far diventare realtà tutte le sue fantasie: organizzare, organizzare, organizzare in mille settori diversi dello sport.

Fa costruire in negozio una palestra di roccia; fonda uno sci-club, prima inesistente a Carmagnola nonostante negli anni si fossero registrati numerosi tentativi. Lo sci club ha immediatamente successo. Capello organizza gite in montagna, corsi per bambini, ragazzi e adulti ed in breve la domenica mattina, all’alba o anche prima, una sfilata di pullman accoglie gli sciatori della zona per portarli nelle più belle località alpine per una giornata di gare, corsi o semplicemente per godersi la neve. Il tesseramento dei soci è esplosivo e in breve raggiunge numeri importanti.

Un punto di arrivo per Capello?

Sembra di sì.

L’impegno in negozio e nelle attività esterne lo impegna sette giorni la settimana, dodici mesi l’anno, perché quando non c’è lo sci c’è la montagna ed il podismo; il direttore del negozio non si limita ad organizzare dietro la scrivania, ma continua ad arrampicarsi in montagna a correre nelle stracittadine domenicali e a sciare insieme ai soci del suo sci club.

Sito internet: www.sportrallyteam.it

Rallisti ai tempi del Coronavirus. La galleria fotografica di Pierluigi Capello

Immagini di Elio Magnano

CARMAGNOLA (TO) – È uno degli organizzatori italiani presenti sulla scena da più tempo. Da quando nel 1982 prese il via la prima edizione del Rally di Carmagnola, Pierluigi Capello non ha passato anno senza organizzare almeno una gara. Vulcanico e amante dello spettacolo, in 38 anni ha organizzato 28 edizioni del Rally di Carmagnola oltre ad una esclusivamente storica, 24 edizioni del Rally della Pietra di Bagnolo, 16 del Rally Valle Varaita diventato nel 2007 Rally delle Valli Cuneesi per coinvolgere un maggior numero di vallate occitane, una gara che per dodici edizioni (dal 2005 al 2016) è stata valida per l’International Rally Cup e 10 per il Campionato Svizzero; inoltre numerose edizioni del Saluzzo Master Show, una delle prime manifestazioni a trasformare i rally da gara di velocità a spettacolo nei piazzali.

La foto della settimana: Elio Magnano si racconta ai tempi del Coronavirus

CARMAGNOLA (TO), 4 aprile – In questi tempi le telefonate diventano lunghe. E chiacchierando chiacchierando magari saltano fuori delle idee per riempire le giornate vuote e le pagine di www.kaleidosweb.com.

Così Elio Magnano ha avuto l’idea di andare a indagare nelle case dove in questo periodo sono “reclusi” i rallisti e gli appassionati di motori. Ovviamente la prima visita (virtuale) è stata a Revello, base del reporter saluzzese, per la prima di una serie (speriamo breve) di interviste ai rallisti ai tempi del Coronavirus.

E ovviamente non poteva che essere l’immagine di Elio e Patrick Magnano in assetto da prova speciale, sperando sia benaugurante per il futuro, la foto della settimana appena trascorsa di www.kaleidosweb.com.