Rally del Grappolo, Classe R3C: vince Mannu, che sfortuna per Giordano

Ai coniugi cuneesi non basta essere i più veloci in cinque delle sei prove speciali per conquistare la classe. Vittoria all’ultima speciale dell’equipaggio sardo. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Magnano

SAN DAMIANO D’ASTI (AT), 15 maggio – Sembrava che Matteo Giordano e Manuela Siragusa potessero prendere il largo in categoria (e fra le Due Ruote Motrici), vincendo autorevolmente le prime due prove speciali, presentandosi al primo riordino in 18esima posizione assoluta e primi di classe con un vantaggio di 44”7 sui valdostani Jimmy Blanc-Nicole Cerise, alla loro seconda esperienza fuori dalle mura valdostane, che a loro volta vantavano un vantaggio di 16”8 sui sardi Giuseppe Mannu-Massimiliano Frau. Nella successiva Ferrere la Clio dei portacolori di Alma Racing continua a stare in moto, ma non vuol saperne di accelerare. “Era andato in tilt il potenziometro” racconta Matteo Giordano, che viene assistito telefonicamente dai meccanici, fino a quando riesce a far riaccelerare la vettura. Nel frattempo, però, se ne sono andati 4’19”7, il distacco pagato da Mannu-Frau, che sono i migliori di categoria in questa speciale. Nonostante qualche problema di concentrazione e di rabbia, Giordano-Siragusa continuano a spingere vincendo le successive tre prove con tempi da paura (13esimi assoluti sulla Ferrere finale) risalendo in classifica dal 116° posto al 53°, rimanendo comunque terzi e ultimi di Classe R3C. “A quel punto era doveroso arrivare, per prendere punti dei trofei ai quali partecipiamo” conclude con filosofia Matteo Giordano.

La lotta di Classe R3C è allora fra l’equipaggio valdostano e quello sardo con Blanc-Cerise che si presentano al via dopo l’ultimo riordino con 14”9 su Mannu-Frau. Poi, proprio nell’ultima speciale Jimmy Blanc (assente dalle prove speciali da quattro anni) va in testacoda, lasciando a Mannu-Frau 24”4 che dà all’equipaggio sardo (molto costante nelle prestazioni e senza sbavature in gara) il successo di categoria, e il 28° posto assoluto con 12”2 su Blanc-Cerise e 2’17”50 su Giordano-Siragusa.

  • Iscritti 3, verificati 3, classificati 3, ritirati 0.
  • Vincitori Prove speciali: 5 Matteo Giordano-Manuela Siragusa (1, 2, 4, 5, 6); 1 Giuseppe Mannu-Massimiliano Frau (3)
  • Leader di classifica: 1-2 Matteo Giordano-Manuela Siragusa; 3-6 Giuseppe Mannu-Massimiliano Frau.

Rally del Grappolo, Classe R5: Elwis Chentre, principe assoluto

La classifica della classe rispecchia i primi dieci della classifica assoluta e di Gruppo R. Foto Magnano

SAN DAMIANO D’ASTI (AT), 15 maggio

  • Iscritti 28, verificati 28, classificati 18, ritirati 10.
  • Vincitori Prove speciali: Olivier Burri-Christophe Cler (1); Patrick Gagliasso-Michela Picchetti (2); Elwis Chentre-Fulvio Florean (3, 4); Corrado Pinzano-Daniele Michi (5); Ivan Ferrarotti-Fabio Grimaldi (6)
  • Leader di classifica: 1) Olivier Burri-Christophe Cler; 2) Patrick Gagliasso-Michela Picchetti; 3-6) Elwis Chentre-Fulvio Florean

Rally del Grappolo, Classe R4: finisce subito il rally di Fabio Becuti

Ritiro sulla prima prova per l’equipaggio del VM Motor Team. Di Tommaso M. Valinotti.

SAN DAMIANO D’ASTI (AT), 15 maggio – Un solo equipaggio al via e nessuno al traguardo. È questa la storia della Classe R4 che vedeva alla partenza unicamente Fabio Becuti e Igino Diamanti, con la loro Mitsubishi Lancer EVO, costretti a fermarsi già nella prima speciale.

  • Iscritti 1, verificati 1, classificati 0, ritirati 1.

Rally del Grappolo, Gruppo R: monopolio R5

Le vetture regine della gara non lasciano spazio alle piccoline che non entrano nei primi dieci. Il migliore dei diversamente R5 è Stefano Santero; da segnalare la grandissima prestazione del francese Di Fante, diciassettesimo con la piccola Clio Rally5 e la sfortuna che ha colpito Matteo Giordano, velocissimo in cinque delle sei prove. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Magnano

SAN DAMIANO D’ASTI (AT), 15 maggio – Le vetture di Classe R5 sono quasi la metà dello schieramento del Gruppo R (28 vetture) con la sola Classe R2B a proporre numeri significativi e la R1 in crescita con sette iscritti e sei verificati. Ovviamente inavvicinabili le vetture di classe superiore, alla fine piazzano 10 vetture in cima alla graduatoria, guidata da Elwis Chentre e Fulvio Florean, con Stefano Santero-Mirko Pelgantini, Peugeot 208 Rally4 12esimi di gruppo davanti a due altre R5.

Gianluca Quaderno e Lara Zanolo sono dodicesimi di Gruppo R e primi con autorevolezza di Classe R2B. Da segnalare la grandissima prestazione dei francesi Romain Di Fante-Patrick Chiappe che fanno letteralmente volare la loro Clio Rally5 di classe R1 che piazzano in 17esima posizione di Gruppo lasciandosi dietro cinque vetture di Classe R5. Non male. Gara sfortunatissima di Matteo Giordano-Manuela Siragusa, che chiudono 13esimi di Gruppo R, dopo essere stati i più veloci cinque volte su sei prove della Classe R3C, ma una panne elettrica ha fatto loro perdere oltre quattro minuti e precipitare in classifica.

  • Iscritti 59, verificati 58, classificati 42, ritirati 16.
  • Vincitori Prove speciali: Olivier Burri-Christophe Cler (1); Patrick Gagliasso-Michela Picchetti (2); Elwis Chentre-Fulvio Florean (3, 4); Corrado Pinzano-Daniele Michi (5); Ivan Ferrarotti-Fabio Grimaldi (6)
  • Leader di classifica: 1) Olivier Burri-Christophe Cler; 2) Patrick Gagliasso-Michela Picchetti; 3-6) Elwis Chentre-Fulvio Florean

Rally del Grappolo: la zampata vincente è di Elwis Chentre

Bastano le due prove centrali all’esperto pilota valdostano per far sua la gara, dopo aver preso le misure nelle prime due speciali e controllato gli avversari nel passaggio finale. Una terza speciale poco produttiva lascia l’autorevole Patrick Gagliasso in seconda posizione, davanti a Ivan Ferrarotti in gara test. Due uscite di strada compromettono le prestazioni degli elvetici Olivier Burri che si ferma anzi tempo e Jonathan Michellod, che dopo la divagazione prosegue per prendere confidenza con la sua Škoda Fabia. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Magnano

SAN DAMIANO D’ASTI (AT), 15 maggio – Un rally dalla grande velocità e dossi mozzafiato, premia la classe e la tattica di Elwis Chentre, alla sua trentesima vittoria assoluta, alla prima partecipazione alla gara astigiana, affiancato per la quarantesima volta da Fulvio Florean, che in carriera di successi ne ha collezionati 46, anche lui alla sua prima partecipazione al rally di San Damiano.

Il rally inizia con la classica Ronchesio di 9,96 km ed è uno scatenarsi degli equipaggi elvetici con Olivier Burri, affiancato da Christophe Cler, che piazza la sua Volkswagen Polo davanti a tutti, ma ad appena 5/10 conclude il connazionale Jonathan Michellod, con Stéphane Fellaye sulla Škoda Fabia Evo. Patrick Gagliasso, per la prima volta con Michela Picchetti capisce subito che non bisogna lasciare spazio ai transalpini e spinge a fondo riuscendo a contenere il ritardo in appena 7/10 per una tripletta Roger Tuning. Prudente l’avvio di Elwis Chentre, con Fulvio Florean alle note, che piazza la sua Škoda Fabia Evo a 2”7 dall’elvetico, quindi Ivan Ferrarotti-Fabio Grimaldi, Škoda Fabia R5 a 3”6 e Simone Peruccio-Federico Capilli a 7”8. Il primo classificato al di fuori delle R5 è Emanuele Franco con Flavio Aivano su Mitsubishi Lancer N4 a 16”3 e sarà praticamente così per tutta la gara, o quasi. Il primo Due Ruote Motrici è Matteo Giordano con Manuela Siragusa a dettare le note su Renault Clio R3C, 19° a 19” netti. L’ultima piazza è occupata da Gino Laiolo-Loretta Tedesco, Peugeot 106 Rallye N2, che sradicano un palo di una vigna e pagano 9’26” a Burri. Sono già nove i concorrenti ritirati.

La seguente velocissima Revigliasco (12,94 km) viene vinta da Gagliasso-Picchetti a 103,1 km/h di media e Chentre comincia ad accelerare staccando il secondo tempo assoluto a 6/10 da Gagliasso, con Burri terzo a 2”3, quindi Corrado Pinzano-Daniele Michi, Škoda Fabia Evo, a 4”0 che riprendono coraggio dopo il jolly giocato sul dosso della prova precedente. A seguire Massimo Marasso-Luca Pieri, Škoda Fabia Evo, a 7”9, quindi Jacopo Araldo-Lorena Boero, Škoda Fabia a 9”4. Si verifica, in questa prova, il primo colpo di scena della gara con Michellod che entra in un fosso e ne esce dopo oltre 7 minuti, segnando il 150° tempo assoluto, seguito solo da due altri concorrenti, fra i quali Orlando Cembalo-Simone Secco, Honda Civic RS 1.6 Plus che pagano a Gagliasso 24’50”. Giordano attacca secco e stacca il 16° tempo assoluto, il più veloce dopo 15 R5, e migliore delle Due Ruote Motrici, a 26”8 da Gagliasso facendo addirittura meglio per 2/10 di Emanuele Franco. Sono dodici i concorrenti che non terminano la prova, lasciando in gara solo più 152 vetture.

Si va al primo riposo con Gagliasso-Picchetti che conducono la classifica per 1”6 su Burri-Cler e 2”6 su Chentre-Florean. Che la lotta sia ristretta a questi tre equipaggi lo si capisce guardando il distacco del quarto equipaggio classificato, Ferrarotti-Grimaldi, che hanno 1” netto su Marasso-Pieri, inseguiti a 3”5 da Araldo-Boero.  Le R5 occupano i primi 14 posti in classifica, seguite da Franco-Aivano, 15esimi a 42”6, mentre Giordano-Siragusa sono primi di Due Ruote Motrici e 18esimi a 45”1. In fondo alla classifica sono precipitati Cembalo-Secco, 152esimi assoluti, che in un colpo solo hanno perso 68 posizioni e sono a 26”02 da Gagliasso, e a 13”48 da Laiolo che li precede, il quale si è fortemente avvicinato alla Peugeot 205 GTI di Alessandro Benotto-Davide Penna, da cui è diviso ormai da soli 47”.

Si riparte con la Ferrere di 8”6 ed è Chentre a segnare il miglior tempo con 6”5 di vantaggio su Pinzano, quindi Ferrarotti a 7”4, Michellod a 8”7 che prosegue per fare test in vista dei prossimi impegni di campionato elvetico. Quindi a 9”2 Gagliasso che interpreta male la speciale, seguito da Araldo a 11”4. Olivier Burri esce di strada e anche se paga al valdostano solo 1’40 (116° tempo assoluto) è ormai fuori dai giochi, così come lo è Matteo Giordano che per un problema elettrico perde oltre 5’ da Chentre segnando il 144° tempo assoluto, ultimo di tutti i classificati in prova. Emanuele Franco 14° assoluto dopo 13 vetture di Classe R5, mentre primi di Due Ruote Motrici sono Michaël Burri-Laura D’Ulivo, 17esimi assoluti con la Clio S1600. La classifica assume un nuovo volto con Chentre che comanda le operazioni con 6”6 di vantaggio su Gagliasso, più distanziato Ferrarotti a 20”2, Marasso a 26”, Araldo a 28”7 e Pinzano a 31”9. Emanuele Franco è 13° assoluto; Loris Ronzano-Gloria Andreis, 15esimi assoluti su Clio S1600, sono i primi di Due Ruote Motrici. Olivier Burri è precipitato in ventesima posizione a 1’39”8 da Chentre; Matteo Giordano ha perso 98 posizioni ed è 116° assoluto a 5’45” da Chentre. Michellod ha recuperato 16 posizioni ed è 131° assoluto. Il ritiro di Cembalo ricaccia in ultima posizione Laiolo che ha preso terreno dal suo immediato avversario, Alessandro Benotto che ora lo precede di 1’34”. Con gli otto ritiri di questa prova scendono a 144 gli equipaggi ancora in gara.

Elwis Chentre ha deciso che le due prove centrali della gara sono decisive per la classifica finale. Perciò stacca nuovamente il miglior tempo sulla ripetizione della Ronchesio (a 100,9 km/h di media!) e allunga ulteriormente sugli avversari il più veloce dei quali è Ivan Ferrarotti a 4”1, quindi Michellod che continua la sua velocissima gara test a 4”9, seguiti da Gagliasso a 7”2 che con questo nuovo ritardo può dire addio ai sogni di vittoria, Pinzano a 9”4 e Marasso a 10”5. Emanuele Franco, 12° a 17”6 è il più veloce dei diversamente R5, mentre Matteo Giordano, 17° a 26”1, ribadisce di essere il più veloce fra i piloti delle Due Ruote Motrici. Ultimo tempo in prova di Fabio Racca e Marco Romeo. La prova è caratterizzata da alcune uscite di strada, la più impattante delle quali è quella che vede coinvolti Andrea Da Lozzo-Diego Sasso che richiede l’intervento dell’ambulanza per i controlli di routine del navigatore. Una sospensione di qualche decina di minuti poi si riprende senza che nessun concorrente sia toccato da tempi imposti.

A due prove dal termine Chentre ha portato il suo vantaggio su Gagliasso a 13”8, mentre Ferrarotti paga 24”3. Il podio sembra delineato perché il quarto è Marasso a 36”5, Pinzano è a 41”3 e medita l’attacco all’enologo di Neive. Quindi il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso con Gil Calleri al suo fianco, che pur correndo poco dimostra di non aver scordato l’arte del rallista, e occupa la sesta piazza a 56” e se la sta giocando con il toscano Federico Santini, con Gabriele Romei sul sedile di destra che insegue il politico piemontese a 2/10, seguiti da Stefano Giorgioni e Roberta Passone a 4/10. Emanuele Franco è 12° assoluto, Loris Ronzano e Gloria Andreis, primi di S1600, conducono la graduatoria del due Ruote Motrici con 5”6 sulla Peugeot 208 Rally 4 di Stefano Santero-Mirko Pelgantini. Matteo Giordano ha recuperato 38 posizioni in una sola prova e ora è 78° assoluto; Michellod ne ha recuperate 27 ed è 104° assoluto. In coda Gino Laiolo (137° assoluto) ha recuperato in questa speciale 1’12” a Fabio Racca, ma è ancora a 2’13”.  Con i sette ritiri di questa speciale scendono a 137 i concorrenti ancora in gara.

Dal parco assistenza non escono Stefano Peletto-Carola Guido, che avevano pagato otto minuti di ritardo al precedente Controllo Orario e Loris Ronzano-Gloria Andreis che erano ai vertici del Due Ruote Motrici. La prova di Ronchesio si conferma la più veloce della gara con Pinzano-Michi che volano a 103,6 km/h di media, confermando che senza lo spavento della prima prova speciale sarebbero stati della partita per la vittoria. Gagliasso e a soli 8/10, con Chentre che ha rinfoderato gli artigli, a 2”6 e controlla la situazione. A seguire Ferrarotti (+3”4), Michellod a 3”8 e Marasso a 10”4, con Emanuele Franco 11° e Matteo Giordano 14°. Il più lento in coda è nuovamente Fabio Racca. La classifica vede Chentre condurre con 12” netti su Gagliasso, quindi Ferrarotti a 25”1. Il successo in speciale porta Pinzano a recuperare due posizioni salendo in quarta piazza a 13”6 dal podio di Ferrarotti, quindi Marasso che sembra tenere saldamente la quinta piazza con un vantaggio di 23”2 su Stefano Giorgioni, che ha compiuto un doppio sorpasso superando sia Carosso, che ora lo insegue a 6/10, mentre Santini si è allontanato ed è a 6”7. Emanuele Franco è 11° a 1”7 dalla top ten, mentre Santero, 13° assoluto, conduce la classifica Due Ruote Motrici con 19”1 su Michaël Burri. Matteo Giordano risale la classifica di 17 posizioni e si piazza al 61° posto; Michellod ha recuperato 34 posizioni ed è ora 70° assoluto. In coda Laiolo recupera 1’13” a Fabio Racca, e si porta a un minuto esatto di ritardo. Otto i ritirati in questa prova che riducono a 129 gli equipaggi ancora in gara.

A Ferrere, prova finale del rally, Ferrarotti teme l’avvicinarsi di Pinzano e sigla il miglior tempo. Chentre fa una guardia veloce e segna il secondo tempo a 8/10. Ma gli animi si sono ormai calmati e Pinzano pensa a portare a casa la Škoda Fabia Evo ed è terzo a 3”4, Michellod prosegue con il suo passo veloce e segna il quarto tempo a 5” netti, 2/10 davanti a Gagliasso, quindi Marasso a 6”9. Giordano si toglie la soddisfazione di essere per la quinta volta il più veloce delle Due Ruote Motrici ed è 13° preceduto unicamente da una dozzina di R5, con Santero 14° ed Emanuele Franco, che attacca per la decima piazza, ma si gira e perde secondi preziosi che gli fanno siglare solo il 24° tempo assoluto. In coda la più lenta è la Punto Abarth Racing Start di Alessandro Paiola-Andrea Viola che si ritirano nell’ultimo trasferimento, preceduti solo dal solito Marco Racca. Usciti dalla prova di Ferrere ci sono ancora 20,45 km di trasferimento verso il podio di San Damiano dove Elwis Chentre festeggia al sua trentesima vittoria assoluta, con 16”4 su un soddisfatto Patrick Gagliasso, quindi a 24”3 Ivan Ferrarotti, poi Corrado Pinzano (+41”3), Massimo Marasso a 50”4 e Stefano Giorgioni a 1’17. Una classifica che vede 10 R5 occupare le prime dieci posizioni assolute davanti a Emanuele Franco 11° assoluto che manca la top ten per 4” e precede di una posizione Stefano Santero, primo delle Due Ruote Motrici. Matteo Giordano recupera altre 8 posizioni ed è 51°, Michellod ne recupera 11 e chiude 59°. In coda il colpo di reni di Gino Laiolo non è sufficiente a fargli lasciare l’ultima posizione e chiude 124° ad appena 2” da Fabio Racca. Ma almeno ci ha provato.

  • Iscritti 178, verificati 173, classificati 124, ritirati 49.
  • Vincitori Prove speciali: Olivier Burri-Christophe Cler (1); Patrick Gagliasso-Michela Picchetti (2); Elwis Chentre-Fulvio Florean (3, 4); Corrado Pinzano-Daniele Michi (5); Ivan Ferrarotti-Fabio Grimaldi (6)
  • Leader di classifica: 1) Olivier Burri-Christophe Cler; 2) Patrick Gagliasso-Michela Picchetti; 3-6) Elwis Chentre-Fulvio Florean

Michelin Historic Rally Cup 2021 25 iscritti pronti per il Campagnolo

Secondo appuntamento della Coppa indetta dalla Casa di Clermont Ferrand, che ritrova la classica gara vicentina. Con 26 piloti iscritti si rinnova il duello già visto a Sanremo fra Luca Delle Coste e Giacomo Questi con il possibile inserimento di Tiziano Nerobutto. Foto Gabriele Valinotti

ISOLA VICENTINA (IM), 27 maggio – In una gara dai grandi numeri non poteva non dare il suo apporto la Michelin Historic Rally Cup che si presenta al via della 16esima edizione del Rally Storico Campagnolo del prossimo fine settimana con 26 piloti iscritti alla Coppa indetta dalla Casa di Clermont Ferrand e gestita sui campi di gara da Area Gomme di Mario Cravero.

Il Raggruppamento più numeroso è ovviamente il Terzo con 15 concorrenti al via. Il primo a lasciare la pedana di Isola Vicentina sarà il velocissimo locale Tiziano Nerobutto (#12), affiancato dalla figlia Francesca che punta a fare scintille sia nella Coppa sia nella classifica assoluta con la sua Opel Ascona 400, alla sua prima gara stagionale. Immediatamente dopo sarà la volta di Giacomo Questi (#37), con Giovanni Morina, attualmente secondo nella classifica assoluta della Michelin Historic Rally Cup, che deve riscattare con la sua Opel Ascona 400 la parziale delusione del Sanremo, dove è stato velocissimo e sfortunato. A seguire sarà la volta di Adriano Beschin con Federico Migliorini sulla Porsche 911 SC (#43), che ritorna in gara dopo ben sette anni di assenza, con la voglia di cancellare il Campagnolo 2014 quando dovette ritirarsi in corso d’opera. Con il numero 48 sarà della partita Massimo Giudicelli, solidamente in coppia con Paola Ferrari sulla Volkswagen Golf GTI, che ha raccolto preziosi punti al San Remo ma conta di avere uno scatto verso l’alto per migliorare la sua classifica. Ancora Porsche 911 SC (#56) per Claudio Azzari, affiancato da Massimo Soffritti, che torna in prova speciale dopo il “Varese” di inizio anno presentandosi per la prima volta al via della gara vicentina. Quindi l’Alfetta GTV (#59) di Michele Solfa e Nicolò Salgaro, che tornano a Isola Vicentina dopo il successo di categoria di due anni fa.

Osservato speciale con il numero 74 Luca Delle Coste, con Franca Regis Milano sul sedile di destra della sua Fiat Ritmo 75, con la quale è stato il più veloce fra i trofeisti Michelin al San Remo Storico di aprile, ed è alla decima partecipazione al Campagnolo dove vanta un solo ritiro e tre vittorie di categoria nelle ultime tre edizioni. Alfa Romeo Alfetta GTV (#77) per Gianluigi Baghin, in questa gara in vettura con Elisa Presa, che deve riscattare i due ritiri patiti in questa stagione nelle due recenti gare disputate. Trasferta dal Canavese per Claudio Ferron, con Ivano Passeri, chiamato a dare spettacolo con la sua Opel Kadett GT/E (#79). Porsche 911 SC (#82) per i coniugi biellesi Luca Valle e Cristiana Bertoglio che dopo non essere riusciti a partire al San Remo vogliono disputare una buona gara nelle terre vicentine. La famiglia Nerobutto si allarga nella gara di casa e al Campagnolo vedremo in azione anche Matteo Nerobutto, affiancato da Daniele Conti, nipote di Tiziano, alla sua quinta gara, prima con la Golf GTI (#89) con la quale lo zio nel passato ha fatto scintille. Prima gara stagionale nella Michelin Historic Rally Cup per Luciano e Lorena Chivelli che con la loro Fiat 127 Sport (#105) accenderanno un duello sul filo dei secondi con il dominatore della Classe M1 al Sanremo, Valtero Gandolfo, affiancato come già accaduto nelle due precedenti gare da Marco Torterolo, che con la sua Fiat 127 (#129) è stato il vincitore di categoria nella gara ligure. Tradizionale presenza per i tedeschi portacolori del Team Bassano Peter ed Elke Goeckel con la loro Opel Kadett D (# 123). Infine Fiat 128 SL (#127) per  Marco Vinicio Guerretti ed Andrea Guerretti alla loro prima esperienza al Campagnolo.

Doppia presenza in Primo Raggruppamento aperto da due vecchie conoscenze della Michelin Historic Rally Cup quali Massimo Giuliani-Claudia Sora, Lancia Fulvia HF (#109) al ritorno in gara dopo un anno e mezzo di assenza dalle competizioni. Dovranno vedersela in Raggruppamento con la Ford Escort Twin Cam (#125) di Valter Canzian e Simone Franchi, per la prima volta al Campagnolo. Sette presenze Michelin Historic Rally Cup in Secondo Raggruppamento con la Porsche 911 RSR (#22) di Giampaolo Basso-Sergio Marchi a scattare per prima sulle prove speciali, equipaggio che torna in gara dopo il soddisfacente Bassano 2020. Con il numero 72 affrontano le speciali venete Bruno Graglia-Roberto Barbero con la Fiat Abarth 124 Rally galvanizzati dal risultato del Sanremo che li ha portati in testa al Secondo Raggruppamento della Michelin Historic Rally Cup. Immediatamente dopo, con il numero 73, prende il via il biellese Luca Prina Mello con Simone Bottega su BMW 2002 Ti, al ritorno fra le storiche dopo una fugace esperienza fra le moderne. Fulvia Coupé Rally (#111) per Ermanno Caporale con Ornella Blanco Malerba con la quale ha vinto recentemente la propria categoria al Città di Torino. A seguire due Alpine A 110, la prima delle quali portata in gara dal britannico Trevor Smithson (#120) affiancato da Alessio Chiantelli già protagonista della Coppa lo scorso anno, mentre fa il suo ingresso con la seconda berlinetta francese (#122) Marco Cipriani con Alfredo Salerno, vincitori di categoria al Bardolino. Chiudono la striscia dei partecipanti alla Michelin Historic Rally Cup nel Secondo Raggruppamento Luigi Annoni-Giampaolo Mantovani che dopo due anni tornano in gara insieme prendendo il via con una Fiat 128 Coupé (#126). Infine duello fra le piccole e velocissime Peugeot 205 Rallye di Quarto Raggruppamento per il successo in Classe M5 della Michelin Historic Rally Cup con Giorgio Sisani-Cristian Pollini (#104) che dovranno vedersela con Marco Galullo-Daniele Zecchini (#116).

Il 16° Rally Campagnolo Storico, valido anche per il Campionato Italiano Rally Auto Storiche, richiamerà i concorrenti per le verifiche tecniche a Isola Vicentina, oggi 28 maggio, dalle 9.30 alle 18.30. La partenza della gara avverrà da Piazza Marconi a Isola Vicentina alle ore 8.01 di sabato 29 maggio, dove i concorrenti faranno ritorno alle ore 19.10 dello stesso giorno per le premiazioni sul palco arrivi.  La gara misura 264,490 km di cui 92,260 di prove speciali suddivise in un doppio passaggio sulle classiche Gambugliano, Recoaro 1000 e Santa Caterina.

Moreno Voltan, in gita al Grappolo si prepara a…

Deluso ma non sconfitto l’organizzatore si è preso una pausa di riflessione ritrovando il volante al Palme, pensa di correre ad Alba, ma nel frattempo non dimentica le sue gare. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Magnano/Tommaso Valinotti

SAN DAMIANO D’ASTI (AT), 15 maggio – Una rimpatriata in un mondo che è il suo, così per salutare gli amici. Moreno Voltan fa un giro in parco assistenza durante le verifiche del Grappolo e immediatamente viene assalito dalla curiosità di ciò che farà nei prossimi mesi, oltra a seguire gli equipaggi della sua scuderia, il VM Motor Team, presente con tredici vetture nell’elenco iscritti della gara astigiana.

Per il momento penso a correre dopo la delusione dell’annullamento consecutivo di tre gare, ho bisogno di pensare ad altro, anche se sto lavorando per il ‘Casale’ (la Ronde Colli del Monferrato e del Moscato in programma il 5 dicembre). Sono finalmente tornato a correre dopo quasi tre anni al Rally Palme (nelle foto Magnano) del mese scorso. E mi sono divertito moltissimo, anche se mi sono dovuto ritirare e in ogni prova me n’è capitata una” racconta l’organizzatore alessandrino che ha alzato bandiera bianca nella quinta prova speciale, quando era quarto di Classe N3 e 48° assoluto, con la sua Clio RS.

Nella prima prova ho raggiunto il concorrente che mi partiva davanti, in quella successiva mi sono girato. Fortunatamente nella Perinaldo, la terza prova, è andato tutto liscio, ma sulla ripetizione di Vignai mi si è appannato il parabrezza senza riuscire a pulirlo e in quella successiva mi sono fermato”.

L’esperienza rivierasca, però non lo ha scoraggiato, e mentre era in giro per il parco assistenza del Grappolo “avvertiva” gli avversari di Classe N3 che ha intenzione di presentarsi al via del Rally di Alba. “Più saremo e più ci divertiremo, poi vinca il migliore” afferma con filosofia de-coubetiniana il pilota che per un giorno ha smesso i panni dell’organizzatore.

Per un attimo soltanto, perché mentre era in giro per San Damiano stava lavorando intensamente non solo al “Casale”, ma soprattutto al “Canelli” (il Rally dei Vigneti Monferrini, inizialmente a calendario il 20/21 marzo e ora spostato il 7-8 agosto), perché sarà bello correre in macchina, ma per qualcuno organizzare è più bello ancora.

Il Rally del Grappolo dai grandi numeri, soddisfa anche il palato più fine

La gara astigiana dai grandi numeri offre anche un grande spettacolo e grandi emozioni. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Magnano

SAN DAMIANO D’ASTI (AT), 15 maggio – Se non si sprofonda con la memoria ai beati anni Ottanta è difficile ricordare un rally con 183 iscritti, che diventano 178 se escludiamo chi si è tolto prima del via e 173 verificati. Senza andare a cercare meriti e situazioni congiunturali favorevoli c’è da dire che la gara astigiana piace, piace ai locali, e piace anche a chi viene da fuori zona. Dalla Francia, dalla Svizzera, dalla Sardegna, che è molto più lontana della Costa Azzurra.

Piacciono le prove che sono velocissime (99,1 km/h la media del vincitore), con dossi da paura in cui cuore e polmoni smettono di vivere, ma danno emozioni a chi è in macchina e spettacolo a chi ha la sorte di vedere le vetture volare.

Un rally a porte chiuse e sbarrate dove si poteva controllare la folla lasciando alla disciplina della gente (che in larga parte lo è stata) il compito di non compromettere il lavoro fatto dagli organizzatori.

A livello agonistico è stata una bella avventura con gli stranieri all’assalto della diligenza nella prima prova speciale, immediatamente dopo ridotti a più miti consigli dai dossi astigiani. Per lasciare via libera a quel gran campione, che purtroppo non ha raccolto in carriera quanto meriava di Elwis Chentre, affiancato da Fulvio Florean, che sapeva fin dall’inizio che i bollori mattutini si sarebbero presto raffreddati, che era necessario prendere le misure e venire fuori nel momento opportuno per andare a cogliere la sua trentesima vittoria assoluta in una carriera ventennale. Alle sue spalle un determinato Patrick Gagliasso, per la prima volta affiancato da Michela Picchetti, che ha avuto l’accortezza di crederci e attaccare nelle prime battute, per poi mettersi velocemente in scia a Chentre quando il valdostano ha cambiato passo. Tenendo a distanza un Ivan Ferrarotti, con Fabio Grimaldi alle note, che aveva l’imperativo categorico di preservare la sua Škoda Fabia in vista del Rally del Salento della settimana successiva.

In un rally dai grandi numeri, grandi numeri anche nella classe regina con ben 28 R5 iscritte e 18 al traguardo a monopolizzare le prime dieci posizioni della classifica assoluta. Alle spalle dei big spicca il locale Emanuele Franco, con Flavio Aivano, che dopo aver conquistato le prime due edizioni del rinato Grappolo oggi non può competere con la sua Mitsubishi Lancer con le ben più recenti R5. L’astigiano ha preceduto un determinato Stefano Santero affiancato la navigatore-pilota Mirko Pelgantini, che ha conquistato le Due Ruote Motrici con la sua Peugeot 208 Rally4. Mentre c’è da segnalare la ventesima posizione assoluta del siderale Romain di Fante, capace di infilarsi con la sua piccola Renault Clio RSR Rally5 di Classe R1 in ventesima posizione assoluta, scompaginando le classifiche dei mezzi più potenti.

Se è vero che sono mancati gli stranieri ai top, con Olvier Burri, vincitore della prima speciale, uscito di strada nella quarta e Jonathan Michellod, che aveva chiuso a ridosso del connazionale nella prima prova, per piantarsi in un fosso nella seconda e continuare la gara solo per esigenze di test in vista del prossimo impegno di campionato (terminando 59° assoluto a oltre sette minuti da Chentre). Un paio di altri stranieri sono emersi oltre al citato Di Fante, come Michel Burri, figlio di Olivier, che si è imposto nella Classe S1600 e il francese Enzo Lucotte che è stato il più veloce degli Under 25. Per terminare con lo scanzonato Jürgen Hohlheimer, che dopo anni e anni di vetture Fiat ha usato per la prima volta la Škoda Fabia S2000. Da par suo.

Rally del Grappolo: Laura Galliano-Elisa Servetti, indistruttibili al traguardo

Non basta una défaillance tecnica a fermare l’equipaggio femminile, che alla fine sfiora il podio della classifica di categoria e conquista la coppa del femminile. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Magnano/Tommaso Valinotti

SAN DAMIANO D’ASTI (AT), 15 maggio – In fondo c’era da aspettarselo. Che due ragazze cuneesi non si sarebbero fatte scoraggiare dalle avversità della gara. In fondo quella è, o forse era, la bellezza dei rally. Nei quali bisogna(va) affrontare tutte le avversità che il percorso presenta(va). E se i rally, liofilizzati nelle prove speciali e nelle tappe, sembrano offrire sempre meno spunti all’improvvisazione, ecco che improvvisamente si deve dar conto al destino. Al 5° Rally del Grappolo Laura Galliano da Revello ed Elisa Servetti, da Valle Talloria, anche se migrata a Montegrosso d’Asti, hanno dimostrato che prima di arrendersi ne deve passare acqua in Po e anche nel Tanaro.

Al via con la loro Peugeot 205 Rallye di Classe A5, commemorando la mamma di Elisa recentemente scomparsa, hanno combattuto e vinto la loro battaglia contro quegli imprevisti che il rally ancora presenta. A cominciare subito dall’inizio, quando sulla seconda prova speciale, il passaggio mattutino sulla Revigliasco (manco a dirlo la speciale più lunga della gara con i suoi 12,94 km) si sono inchiodati i freni posteriori avvolgendo il retro della Peugeot in una nuvola di fumo nero e denso.

Arrendersi? Fermarsi? Ma manco per idea. Ed è così che le due portacolori di Sport Forever/Meteco Corse hanno proseguito (perdendo quasi un minuto dal migliore in classe) fino a raggiungere il successivo parco assistenza dove i meccanici di Massimo Gianuzzi hanno rimediato ai guai e mentre c’erano hanno anche riparato il motorino di avviamento, che per non sentirsi da meno dei freni, aveva iniziato a fare le bizze.

E da quel punto le ninja-cuneesi hanno sfoderato la katana per ripartire all’assalto verso il podio, recuperando posizioni e ingaggiando un duello sul filo dei secondi con Montaldo-Montaldo che si è chiuso solo in Piazza 1275 di San Damiano d’Asti, dove era posto il palco arrivi, con il podio di classe sfuggito per meno di 10”. Niente coppa quindi?

Ma no, la coppa c’è ed è meritata. Visto che Laura Galliano-Elisa Servetti hanno conquistato la vittoria nella classifica femminile, un premio che va a riscattare la delusione di due anni fa quando Laura fu costretta al ritiro per rottura del motore della sua 205 Rallye, mentre per la ragazza albese significa il ritorno in prova speciale dopo quasi due anni di assenza.

68° Rallye Sanremo Laura Galliano-Roberto Mollo, festeggiamenti in prova speciale

Nei rally non si celebrano solo le prove speciali, ma anche i momenti più significativi della vita. Come hanno fatto i due portacolori della Sport Forever. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Magnano

SANREMO (IM), 10 aprile – Per due rallisti non c’è modo migliore di festeggiare una ricorrenza che tuffarsi in prova speciale. È ciò che hanno fatto al 68° Rallye Sanremo Laura Galliano e Roberto Mollo, che cinque anni fa, al Sanremo da spettatori, hanno iniziato il loro percorso assieme.

E quest’anno hanno voluto festeggiare nel modo migliore la ricorrenza prendendo il via della gara con la loro (anzi, sua di lei) Peugeot 205 Rallye con la quale hanno concluso 101esimi assoluti, secondi di Classe A5, quarta nel femminile, preceduta unicamente da vetture di potenza decisamente superiore se non doppia, dopo una gara condotta con prudenza, sempre però con buon ritmo, perché l’obiettivo era la pedana di arrivo.

Per Laura Galliano era la prima esperienza al Rallye Sanremo, mentre Roberto Mollo vanta quattro altre partecipazioni, l’ultima nel 2013 con la Suzuki Swift, tutte da pilota. E all’arrivo, grandi festeggiamenti, con modellino della 205 Rallye ricordo per Laura, pensiero che sicuramente renderà indimenticabile questa esperienza.

68° Rallye Sanremo, buon compleanno Jessica James

Di Tommaso M. Valinotti.

SANREMO (IM), 10 aprile – Il miglior modo per festeggiare un compleanno? In prova speciale. C’è riuscita Jessica James, la navigatrice francese di Grave De Peille, che proprio il giorno della gara ligure ha festeggiato il suo trentesimo compleanno dettando le note a Brice Thouret con il quale ha conquistato il successo in Classe S1600 chiudendo 66esimi assoluti. Jessica James è una navigatrice molto conosciuta in Italia, visto che spesso valica le Alpi per correre le gare nostrane e parla perfettamente l’italiano, avendo molti amici e tifosi fra gli appassionati italiani.

36° Sanremo Rally Storico Primo Raggruppamento, fugge Salin, vince Parisi

Sembrava che tutto volgesse a favore del pilota biellese, che però tocca duro a inizio seconda tappa, dando via libera all’esperto torinese. Di Tommaso M. Valinotti/kaleidosweb. Foto di Gabriele Valinotti

SANREMO (IM), 10 aprile – Tutto sembrava procedere a favore dell’equipaggio biellese formato da Nicola Salin e Paolo Protta, Porsche 911 S, che fin dalla prima prova speciale hanno imposto la loro legge nel Primo Raggruppamento, lasciando a 4” l’altra Porsche 911 S di Nello Parisi e Giussy D’Angelo, quindi più distanziati gli altri iscritti di questo Raggruppamento delle vetture più anziane. La storia non cambia per tutto il primo giorno di gara con Salin-Protta che chiudono la prima tappa con oltre un minuto su Parisi-D’Angelo e tre sulla Porsche 911 di Cesare Bianco-Stefano Casazza. Più indietro la BMW 2002 Ti di Fiorito-Bertonasco, in lotta ravvicinata con la Porsche 911 di Perricone-Scrigna.

Salin-Protta sono anche 25esimi assoluti, un risultato di tutto rilievo visto che sono al volante di una vettura del gruppo più vecchio.

La situazione cambia improvvisamente all’inizio della prima prova della seconda tappa, la Vignai di 145,3 km. “A inizio della speciale mi è rimasto l’acceleratore incantato e prima che riuscissi a rallentare sono uscito di strada. Fortunatamente sono finito non contro la montagna e non nel dirupo sull’altro lato della strada” afferma Salin che percorre tutta la prova con la Porsche 911 S zoppicante perdendo 3’12” da Parisi e la prima posizione di Primo Raggruppamento. Il guaio è che nell’urto si è spezzato un braccetto della sospensione e l’assistenza del biellese non ha di che sostituirlo.

Fortunatamente nel mondo delle storiche c’è grande sportività e solidarietà, quindi il ricambio mi è stato fornito dai fratelli Balletti, anche se non sono i miei preparatori”. Ma non essendoci assistenza per le successive altre tre prove il ripristino della vettura di Nicola Salin avviene a piccoli passi ed anche sulle successive Bignone e Perinaldo il pilota della Porsche è costretto a cedere il passo arrivando ad accumulare un ritardo di oltre sei minuti da Parisi, anche a causa dei 13 minuti di ritardo al Controllo Orario dopo il botto che costano 2’10 di penalità a Salin-Protta. Dalla successiva Semoigo, che chiude il primo giro l’equipaggio biellese torna sui suoi soliti standard, ma ormai è troppo tardi e Salin riesce solo a rimontare Bianco-Casazza chiudendo in seconda posizione di Primo Raggruppamento dietro i vincitori Parisi-D’Angelo (27esimi assoluti) chiudendo 37esimi assoluti.

Balletti sportivi al Sanremo Storico

Gran gesto dei fratelli Balletti che prestano a Nicola Salin (che corre con la Porsche curata da Mimmo Guagliardo) il braccetto danneggiato nell’urto contro la montagna fatto che consente al biellese di vedere il traguardo. Probabilmente nei rally storici i protagonisti sono storici e hanno la sportività storica di un tempo.

36° Sanremo Rally Storico – Dietro Da Zanche, grandi prestazioni di Musti e Luise

Dietro il valtellinese prove convencenti del pavese della Porsche e del polesano con la Legacy. Di Tommaso M. Valinotti/kaleidosweb. Foto di Gabriele Valinotti

SANREMO (IM), 10 aprile – Se la 36esima edizione del Sanremo Rally Storico ha avuto un netto dominatore in Lucio Da Zanche, non meno marcata è stata la classifica nelle posizioni sul podio retrostanti. Che hanno premiato per il secondo posto Matteo Musti, affiancato da Claudio Biglieri, che dopo aver preso le misure sulla prova iniziale di Calderara, ottavo tempo assoluto, ha cominciato a macinare tempi di assoluto rilievo, iniziando dalla successiva Caravonica in cui ha segnato il secondo tempo assoluto, risultando l’incontrastato dominatore del Secondo Raggruppamento con la sua Porsche 911 Carrera 3.0 RSR., Secondo Raggruppamento che il pavese ha guidato dalla seconda prova speciale sino alla fine, in una classifica che lo ha visto concludere ad appena 20”7 dal vincitore Da Zanche, impreziosita dal miglior tempo sul secondo passaggio a Vignai. Un ottimo risultato per il pilota pavese poco fortunato al recente Rally ACI Varese, ritirato alla seconda speciale e che non finiva una gara, vincendola, dal Citta di Torino del settembre scorso.

Terza piazza per Matteo Luise e Fabrizio Handel che dopo quattro anni esatti tornano per la seconda volta sulla Subaru Legacy dei Fratelli Balletti con la quale avevano vinto il Rally di Adria del 2017. Per i portacolori del Team Bassano una gara in crescendo che li ha visti risalire posizioni su posizioni dall’iniziale settima piazza della prima prova del venerdì sino al terzo gradino del podio finale; grazie anche a una seconda tappa disputata a ritmo sostenuto durante la quale non sono mai andati oltre il quinto tempo assoluto, con due ottimi secondi tempi assoluti nelle prove finali chiudendo a 1’57”3 dal vincitore, ottenendo la seconda piazza di Quarto Raggruppamento.

A seguire un trittico di equipaggi piemontesi con “Zippo”-Piceno, quarti, davanti a Negri-Zegna e Bertinotti-Rondi in sesta.

Settima posizione per gli spagnoli Daniel Alonso-Vilaron-Alejandro Lopez Fernandez, miglior degli stranieri con la loro Ford Sierra Cosworth che chiudono a 4’57”1 dal vincitore.

La gara storica ligure ha visto il ritiro di 23 dei 75 equipaggi partiti. Particolarmente spettacolari, fortunatamente senza danni per i concorrenti, le uscite di strada Marco Dell’Acqua-Alberto Galli a muro con la loro Porsche 911SC nel corso della seconda prova speciale e dei francesi Emile Breittmayer-Alexid Thomas che parcheggiano su un fianco la loro BMW M3 nel corso del secondo passaggio sul Colle d’Oggia, ultima prova del venerdì.

Matteo Luise: il 50° compleanno è sacro

Matteo Luise, per festeggiare i cinqunt’anni aveva deciso di regalarsi la partecipazione a un rally al massimo livello. La gara prescelta era il Sanremo Storico, la vettura la Subaru Legacy dei fratelli Balletti, con la quale aveva vinto il rally di Adria del 2017, sua unica uscita sulla berlinona nipponica. Il navigatore prescelto Fabrizio Handel, suo partner storico quando si viaggia decisamente veloce.

L’appuntamento era per il Sanremo Rally Storico del 2020, poi le cose sono andate come sono andate e per l’equipaggio rovigotto, come per tutti gli altri, non c’è stata possibilità di disputare la gara. Ma il pilota polesano non ha certo desistito e si è ripresentato con la medesima formazione, Subaru Legacy di Balletti, Fabrizio Handel al quaderno delle note, alla 36esima edizione del Sanremo Rally Storico di inizio aprile. E poco importa se sono passati cinque mesi dalla fatidica data del cinquantesimo compleanno (che cadeva il 26 ottobre scorso) l’importante è festeggiarlo nel migliore dei modi, magari salendo sul podio.

Auguri Matteo.

Piemontesi al 36° Sanremo Rally Storico fra vittorie e delusioni

Lottano con decisione aggressività per conquistare posizione di prestigio all’interno delle loro categorie. Ma nessuno sale sul podio dell’assoluta. Foto di Gabriele Valinotti

SANREMO (IM), 10 aprile – La nutrita pattuglia piemontese che ha varcato le Alpi Marittime per affrontare la 36esima edizione del Sanremo Rally Storico ha raccolto belle soddisfazioni e qualche delusione. Il migliore dei “nostri” al traguardo è stato Andrea “Zippo” Zivian da Tortona, anche se ormai residente in pianta stabile in Emilia. Affiancato da Denis Piceno il portacolori di Winners Rally Team ha portato la sua Audi quattro al terzo posto della classifica assoluta, accumulando punti molto preziosi per il suo percorso nel campionato europeo storico e soprattutto riuscendo a far girare perfettamente il non facile motore cinque cilindri della coupé tedesca. Immediatamente dietro a “Zippo” chiudono le due Porsche 911 RSR di Secondo Raggruppamento di Davide Negri-Roberto Coppa che precedono i biellesi Marco Bertinotti-Andrea Rondi di 34”5. Negri non riesce a ripetere l’arrivo a podio assoluto dell’ultima edizione, anche se in gara viaggia con un buon passo dopo una partenza difficile sulla Calderara, prima prova del rally, per poi recuperare posizioni, specie nel corso della seconda tappa, fino a confermarsi la seconda forza di Secondo Raggruppamento dietro all’imprendibile Musti. Dopo una buona partenza a Calderara, quinto tempo assoluto, Marco Bertinotti va in difficoltà sulle successive Caravonica e Colle d’Oggia, nelle quali non riesce a entrare fra i primi dieci. Risolto il problema nel secondo giro sulle speciali stacca subito un quarto assoluto a Calderara, che gli consente di rimontare posizioni fino alla sesta piazza assoluta, terza di gruppo e classe.

Ottima prestazione per Dino Vicario e Fulvio Bondesan che portano la loro Ford Escort RS 1800 in ottava posizione assoluta dimostrandosi gli assoluti dominatori della loro classe. Grandissima prestazione di Bruno Graglia e Roberto Barbero 19esimi assoluti, che con la loro 124 Abarth fanno faville nella Michelin Historic Rally Cup, chiudendo terzi, ma vicinissimi al secondo, prendendosi pure la soddisfazione di vincere una speciale della Coppa francese. Ventunesima piazza per Federico Faggio-Massimo “Swilly” Leonardi, molto regolari con la loro Ford Sierra Cosworth, che precedono di quattro posizioni i coniugi Valter Anziliero-Anna Berra che meriterebbero una classifica migliore con la loro Ford Escort RS se non fossero costretti a ripartire sabato mattina con il Super Rally.

Subito dietro concludono Nello Parisi-Giussy D’Angelo che si impongono con la loro Porsche 911 S nel Primo Raggruppamento, mentre in trentesima posizione conclude Luigi Barera affiancato da Francesco Fornaca, per la prima volta al volante della Opel Kadett GT/E. Trentaduesima piazza per Nicola Salin e Paolo Protta, assoluti dominatori del Primo Raggruppamento fino al momento in cui sbattono con la loro Porsche 911 S nella prova di  Vignai sabato mattina perdendo tempo e terreno, chiudendo comunque secondi di Raggruppamento. Immediatamente dietro l’altra Porsche 911 S di Primo Raggruppamento di Cesare Bianco e Stefano Casazza che si tolgono la soddisfazione di vincere il Raggruppamento della Michelin Historic Rally Cup e ancora Carlo Fiorito-Marina Bertonasco, 38esimi assoluti con la loro splendida BMW 2002 Tii di Primo Raggruppamento.

Non vedono il traguardo Amione-Rotundo che non entrano nell’ottava speciale con la loro Golf GTI, Brazzoli-Barone fermi anzi tempo con la loro Porsche 911 SC, Pastrone-Miretti, Sierra Cosworth, Elia-Zumelli Ford Escort RS.

Il Croatia Rally visto con gli occhi del reporter

Di Gabriele Valinotti

ZAGABRIA (Croazia), 25 aprile – Il Croatia Rally è una gara di lunga tradizione che con nomi diversi si disputa dagli anni Ottanta nei dintorni di Zagabria. Entrato nel mondiale quest’anno in sostituzione di Corsica e Germania, ero curioso di vedere come sarebbe stata la gara. Questo era il mio settimo appuntamento ufficiale con i rally del mondiale, avendo seguito in passato Corsica e Montecarlo ed è stata una gara bellissima e affascinante, ricca di colpi di scena (e anche colpi di carrozzeria) vinta solo all’ultima speciale dal francese Sébastien Ogier a oltre 105 km/h di media. Come sempre nel mondiale tanto impegno e poco riposo; essendo una gara nuova mai vista da me sono arrivato a Zagabria lunedì mattina, 19 aprile per effettuare le ricognizioni delle prove speciali e scoprire i punti fotograficamente più interessanti. Il percorso nei boschi attorno alla capitale croata ai confini con la Slovenia, rigidamente presidiati da reti e filo spinato, era velocissimo, ricco di salti e curve insidiose. Affascinante, ma difficilmente fotografabile. Perché oltre a cercare il punto spettacolare è necessario riuscire a mettersi in sicurezza per non essere coinvolti in incidenti. La tecnologia attuale consente di realizzare le immagini in remoto, ovvero con il fotografo non fisicamente attaccato al corpo macchina, ma a distanza di sicurezza. È necessario, però, effettuare un ulteriore lavoro di programmazione dei tempi di esposizione e della messa a fuoco, prima del passaggio delle macchine. E cercare un punto rischioso sì (per la macchina), ma non troppo. Se una vettura del rally te la centra sono sempre migliaia di euro distrutti.

Finalmente comincia la gara. Sveglia alle cinque del mattino per essere in prova speciale un’ora e mezza prima del passaggio delle vetture (senza il “tabbard” – la pettorina distribuita dalla Federazione si dovrebbe arrivare ben prima) per potersi posizionare. E si rimane lì a scattare fino al passaggio della “vettura scopa” che segue l’ultimo equipaggio in gara. Le strade di accesso ai punti spettacolari del Croatia Rally sono poche e difficilmente raggiungibili, quindi tanto vale rimanere sul posto e godersi lo spettacolo fino alla fine. Oltre a scattare in remoto si scatta anche con un’altra macchina, scegliendo di cambiare inquadratura fra un passaggio e l’altro. Si fa comunella con gli altri fotografi (quelli che frequentano assiduamente il mondiale sono una comunità ristretta e compatta) con i commissari di percorso e anche magari con il pubblico (pochi parlano inglese, tutti il tedesco, nessuno l’italiano). In Croatia la situazione è strana, perché la gara è virtualmente a porte chiuse, ma non c’è lock down, quindi tutti in giro a vedere le gesta dei big del mondiale. Se da un lato allarga il cuore vedere nuovamente un rally con il pubblico, cosa che non si vedeva da due anni, dall’altra preoccupa un po’ questa mancanza di sensibilità verso l’emergenza sanitaria. A vedere la Power Stage finale ci saranno state 10.000 persone, e abbiamo impiegato oltre due ore a lasciare la nostra postazione, cosa che nei nostri rally non capita da anni.

Ma in Croatia la passione è ancora tanta e viva.

I giorni di gara sono talmente pieni che non ci si accorge di aver lasciato l’albergo il mattino presto e di esserci tornati che sono le otto di sera. E non è che in quel momento la si possa prendere con calma. Doccia veloce e poi via a cena in albergo (i ristoranti sono pochini i bar molti) perché alle 22 scatta il coprifuoco e viene fatto rispettare seriamente e dalle 21 i ristoranti non ti servono più. Quindi cena veloce e poi via in camera a elaborare il lavoro svolto in giornata, inviarlo ai giornali e pubblicarlo sui media. E crollare nel letto che la sveglia torna a suonare e si riparte. L’avventura continua.

Lucio Da Zanche-Daniele De Luis, mattatori del 36° Sanremo Rally Storico

Il valtellinese impone fin dall’inizio la sua legge attaccando subito e prendendo il largo in una classifica che lo vede al comando dal primo all’ultimo metro. Di Tommaso M. Valinotti. Foto apertura ACI Sport, altre Gabriele Valinotti

SANREMO (IM), 10 aprile – Piove o non piove? Se sei nella Riviera di Ponente che vanta uno dei climi migliori del Mediterraneo sulla bella giornata di sole quasi non ti poni il problema. Ma anche Sanremo ha le sue giornate di pioggia; se poi ci si sposta sulle montagne dell’entroterra, che arrivano a sfiorare i mille metri, la pioggia o ancora l’umido sono di casa.

Se per le persone comuni è usuale guardare il cielo per sapere se uscire con l’ombrello o meno, per i rallisti è di vitale importanza sapere se pioverà, quando scenderà e soprattutto dove scenderà la pioggia. Non ha fatto eccezione il 36° Sanremo Rally Storico, dove la danza della pioggia l’ha fatta da padrone, specie nella giornata di venerdì 9 aprile, quando il confronto fra due e quattro ruote motrici è stato più aperto.

Al termine dei due giorni di gara il successo è andato a Lucio Da Zanche-Daniele De Luis sulla Porsche 911 SC RS, apparso il pacchetto più in forma di tutto il numeroso elenco iscritti di questa edizione del Sanremo Storico che vedeva 75 equipaggi al via di cui 25 su vetture di Quarto Raggruppamento. Da Zanche ha fatto sue dieci delle 14 prove speciali, imponendosi seccamente in tutte le tre prove del giro iniziale del venerdì arrivando così a metà giornata con 18”6 di vantaggio sull’Audi quattro di Zippo”-Denis Piceno, sulla carta non certo i più pericolosi degli avversari. In quel momento si è capito che il duello Da Zanche-“Lucky”, ormai tradizionale a Sanremo avendo caratterizzato la gara dal 2017 in poi, difficilmente ci sarebbe stato con il vicentino, affiancato da Fabrizia Pons sulla nera Lancia Delta 16V, solo quarto a 22”2. 

A poco è servito il successo di “Lucky” nella ripetizione della Calderara, dove ha rosicchiato appena 5/10 al valtellinese. Che tanto per chiudere definitivamente la situazione ha fatto sue anche le ultime due prove speciali di giornata terminando la prima tappa in testa con 22”1 sul velocissimo Matteo Musti, affiancato da Claudio Biglieri sulla performante Porsche 911 RSR di Secondo Raggruppamento e 33”9 su Lucky-Pons.

Le preoccupazioni di caduta della pioggia sono aumentate sabato 10 aprile con gli equipaggi delle Porsche a trazione posteriore (Da Zanche e Musti) preoccupati, mentre “Lucky” e Matteo Luise, che disponevano di vetture a trazione integrale, erano speranzosi della pioggia. Come sempre il destino  ha agito senza assecondare pensieri e speranze degli umani. Il duello duo o quattro ruote metrici si è risolto sulla Vignai, la prima di sabato mattina, che ha visto “Lucky” toccare, danneggiare una ruota e fermarsi anzitempo; chiudendo così una due giorni in cui non lo si è mai visto sorridere, a causa dei problemi prestazionali della sua Lancia Delta che non lo rendevano ottimista neanche al termine della prima tappa quando aveva poche speranze di rimediare ai problemi tecnici e riuscire a dare l’assalto a Da Zanche tentando di rimontare il pesante svantaggio.

A quel punto il valentinese ha avuto strada spianata, anche se ha dovuto mantenere alta la guardia perché Musti e Luise erano pronti a cogliere ogni opportunità di salire al vertice. Anche nella seconda giornata il portacolori della Rododendri Historic ha spinto a fondo, siglando il miglior tempo in cinque delle otto prove della seconda tappa, salendo così sul gradino più alto del podio per la quarta volta del Sanremo Storico.

I quattro moschettieri in cima al podio del Sanremo Storico

Un poker di vincitori delle passate edizioni si presenta al via nel 2021. Elaborazione su dati EWRC.com. Foto Aci Sport

SANREMO (IM), 10 aprile – Sono quattro i piloti al via del 36° Sanremo Rally Storico che possono vantare almeno un successo nella gara ligure. Il più “medagliato” è sicuramente Lucio Da Zanche che con questa quarta vittoria, seguita a quelle del 2011, 2012 e 2018, e ai podi del 2008 2017, 2019 (secondo) 2004, 2014, 2016 (terzo), raggiunge in testa alla classifica “Pedro” a quota quattro (di cui una solo nella gara europea, preceduto sul traguardo assoluto proprio da Da Zanche). Il valtellinese, inoltre, vanta diciotto partecipazioni alla gara, quarto in graduatoria, mentre è primatista di prove speciali vinte, con 34 scratch e di prove in testa al rally avendo raggiunto quota 42.

Ottimo il palmares anche di Gigi “Lucky” Battistolli che  ha in carniere due vittorie conseguite nel 2017 e 2019 e altri due podi ottenuti nel corso di sette partecipazioni, vincendo 24 prove speciali (secondo dietro al solo Da Zanche) e tenendo la testa della gara per 20 prove. Con una vittoria ciascuno si sono presentati al via Enrico Brazzoli che vinse nel 2010. Per il saluzzese ci sono anche tre podi, quattro vittorie in speciale e sette prove passate al comando della gara nell’arco delle sue dodici partecipazioni. Infine Matteo Musti, vincitore nel 2015 che è salito altre due volte sul podio, segnando il miglior tempo in tre speciali e trascorrendone al comando sette nelle sue sei partecipazioni.

15° Ronde del Canavese, Classe GRN5: Mario Trolese testa la Polo

Sviluppo in prova speciale della berlinetta tedesca protagonista della nuova categoria rallistica. Di Tommaso M. Valinotti. Immagini Foto Magnano

RIVAROLO (TO), 28 febbraio – Gara test di Mario Trolese-Emilio Martinotti che affrontano con successo le strade canavesane con la Polo della nuova categoria. Molto lavoro in speciale, ancora di più in parco assistenza, con un buon passaggio sulla terza prova sotto i nove minuti e alla fine grandi sorrisi sulla pedana di arrivo e buon 18° posto assoluto

  • Iscritti 1, verificati 1, classificati 1, ritirati 0.
  • Vincitori Prove speciali: 4 Trolese-Martinotti (1, 2, 3, 4)
  • Leader di classifica: 1-4 Trolese-Martinotti