Il Museo dell’Automobile corre la 1000 Miglia con la leggendaria Cisitalia 202 SMM Nuvolari

Torino, 14 maggio 2019. Il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, per la prima volta dalla sua fondazione nel 1933, parteciperà alla 1000 Miglia 2019: tra le 430 vetture che attraverseranno l’Italia in questa trentasettesima rievocazione della corsa più bella del mondo, ci sarà la mitica Cisitalia 202 SMM “spyder Nuvolari” del 1947, il modello con cui il pilota Tazio Nuvolari fu protagonista dell’edizione 1947 della “Freccia Rossa”, aggiudicandosi il primo posto di categoria e il secondo assoluto dietro all’Alfa Romeo 8C 2900B di Clemente Biondetti.  L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Adrenaline24h e con il supporto di Eni Agip Novecento.

Il MAUTO alla 1000 Miglia 2019. Mercoledì 15 maggio, il Presidente del MAUTO Benedetto Camerana e il Direttore Mariella Mengozzi assisteranno alla partenza della manifestazione da Brescia. La gara farà tappa a Cervia-Milano Marittima, Fabriano, Roma, Siena e Bologna, per tornare a Brescia sabato 18 maggio. Alla guida della vettura del Mauto – che partirà con il numero 140 – l’equipaggio composto da Ermanno De Angelis e Nunzia Del Gaudio di Adrenaline24h che, insieme al Museo dell’Automobile di Torino, hanno dato vita all’idea di riportare “on the road” uno dei gioielli della collezione del museo.

L’obiettivo principale di questa inedita partecipazione ad una delle rievocazioni di gare storiche più celebrate al mondo è quello di avvicinare il Mauto al proprio pubblico e creare nuove opportunità di relazione e collaborazione nel panorama motoristico nazionale. In particolare, nelle settimane antecedenti la gara, sono stati realizzati importanti gemellaggi con altri musei italiani dell’auto presenti lungo il percorso di gara, come il Museo Tazio Nuvolari di Mantova, il Museo Mille Miglia di Brescia e il Museo Taruffi di Bagnoregio. Durante la gara, l’equipaggio Cisitalia darà avvio ufficialmente al gemellaggio del MAUTO con una rappresentanza del Comune di Fabriano, che insieme a Torino è una delle 9 città “Creative” Unesco in Italia, e della Fondazione Leonardo 500 a Vinci, che quest’anno celebra i cinque secoli di storia del genio toscano, di cui il Mauto espone la “Vettura a molla”.

“Il Mauto incorpora i valori della storia e della passione per l’automobile in tutti i suoi aspetti, e ha l’obiettivo di diffondere questi valori a livello nazionale e internazionale – spiega Mariella Mengozzi, Direttore del MAUTO –. Partecipare alla 1000 Miglia con una vettura leggendaria come la Cisitalia Nuvolari rientra nella nuova strategia di comunicazione del museo, volta ad affermare il prestigio del Mauto e della sua straordinaria collezione in Italia e all’estero, attirando visitatori e collezionisti da tutto il mondo. Sono particolarmente grata ai nostri partner Eni-Agip Novecento e Adrenaline 24h, che hanno reso possibile questa importante iniziativa e con cui condividiamo la grande passione per il motorismo storico.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO DELLA VETTURA

CISITALIA 202 SMM NUVOLARI 

Progettato sotto la direzione dell’ingegnere Giovanni Savonuzzi, responsabile tecnico della Cisitalia dal 1945 al 1948, lo spider denominato “Nuvolari” – in omaggio al grande pilota mantovano che lo guidò nella 1000 Miglia del 1947 – è un esempio di impostazione stilistica quanto mai originale. La scocca è interamente in alluminio, con le pinne aerodinamiche appena accennate sui parafanghi posteriori. Piero Dusio, patron della Cisitalia, aveva voluto che fosse Tazio Nuvolari a pilotare una delle sue vetture, soprattutto per fini promozionali. Il “mantovano volante”, non più giovane né in perfetta salute, fu artefice di una gara strepitosa fin dalla tappa di Roma. Ma in prossimità del traguardo, le condizioni atmosferiche si rivelano particolarmente avverse per il pilota mantovano, alla guida di una vettura aperta; ne approfittò il duo Biondetti-Romano a bordo dell’Alfa Romeo 8C 2900B, dal chiuso del loro abitacolo, aggiudicandosi la vittoria. Il posto d’onore conquistato da Nuvolari è comunque di grande valore e conferì un rinnovato credito alla soluzione della carrozzeria aperta, leggera e maneggevole.

  • Caratteristiche auto:
  • Cisitalia mod. 202 SMMNuvolari
  • Motore: 4 cilindri in linea (derivata Fiat 1100)
  • Cilindrata: 1089 cc
  • Potenza 60/65 CV a 5.500 giri/min
  • Velocità 180 km/h

Tra il 1947 e il 1948 ne furono costruiti una ventina di esemplari; quello del MAUTO è uno dei 10 considerati tuttora esistenti. In base alle ricerche effettuate dal Centro di Documentazione del Mauto, la vettura fu acquistata dal notaio Federico Andreini nel 1947, anno di produzione, e da lui portata in Argentina dove, dal 1947 al 1952, partecipò a numerose gare nazionali. Nel 1986 la vettura viene venduta al Signor Enrique, che la sottopone ad un primo intervento di restauro delle parti meccaniche e ne cambia il colore – dall’originale colore rosso alla livrea argento – per partecipare al “Rally de Las Cumbres” a Cordoba (Argentina) e alla 1000 Miglia del 1987. Alla fine degli Anni Ottanta viene acquistata da un privato americano e restaurata nella carrozzeria, tappezzeria e meccanica. Nel 1996 viene riportata in Italia per entrare a far parte della collezione del Museo.

La preparazione della Cisitalia Nuvolari per la Mille Miglia, dopo oltre vent’anni di esposizione statica al museo, costituisce una vera e propria “case history”, che ha visto coinvolti per diversi mesi il Centro di Restauro e il Centro di Documentazione del Mauto in collaborazione con Noci Motor Classic di Robecco d’Oglio (CR), officina specializzata nel restauro di vetture d’epoca e da competizione, sotto la supervisione del curatore del Mauto, Ing. Davide Lorenzone.

  • Analisi documentale

L’analisi della documentazione relativa alla vettura ha permesso in primo luogo di accertare le caratteristiche originali del veicolo, successivamente modificate dai restauri effettuati a seguito dell’intenso utilizzo della vettura nelle competizioni.

  • Diagnosi dello stato di conservazione

Successivamente, si è proceduto a verificare lo stato di conservazione della Cisitalia Nuvolari: il blocco motore è stato completamente smontato ed è stata controllata l’originalità di tutti i componenti; è stata effettuata la diagnosi di funzionalità dell’impianto elettrico e delle componenti meccaniche, e dello stato della carrozzeria.

  • Interventi e revisioni

Infine, si è proceduto agli interventi veri e propri: restauro e rettifica di alcuni componenti del motore, revisione completa degli ingranaggi del cambio, del differenziale, dell’impianto elettrico e degli strumenti di controllo; sostituzione dei filtri aria dei carburatori. Per quanto riguarda i cerchi, Ruote Borrani ne ha realizzati 4 nuovi sulla base degli originali, mentre uno è stato “rigenerato” conservando il cerchio e ripristinando le parti restanti. Ciò consentirà di conservare i cerchi originali, che saranno rimontati per l’esposizione museale.

Al termine delle operazioni di restauro e ripristino, la vettura è stata sottoposta a test di funzionalità e affidabilità.

Eni-Agip Novecento. Lanciata nel 2017 da Eni Refining & Marketing, la linea di lubrificanti speciali “Agip Novecento” è dedicata alle auto d’epoca (1900-1990), e assicura agli amatori e collezionisti di auto storiche performance superiori su strada, grazie a una varietà di lubrificanti appositamente formulati con le stesse caratteristiche degli oli raccomandati dai costruttori e indicati nei manuali d’uso dell’epoca.

La partnership con il Mauto, oltre alla collaborazione per la preparazione della Cisitalia Nuvolari e la partecipazione alla Mille Miglia, vedrà anche la realizzazione di una pubblicazione congiunta su questa corsa epica, con l’obiettivo di valorizzare l’archivio storico Eni e il Centro di Documentazione del museo.

Adrenaline24h è una piattaforma di comunicazione dedicata al motorismo storico, nonché produttore del programma TV Gentleman Driver, programma televisivo itinerante trasmesso su SKY Sport (canale 228 – Automototv), sul digitale terreste, sui social media e in streaming. Nunzia Del Gaudio, navigatrice dell’equipaggio di Adrenaline24h, è testimonial dell’associazione Europa Donna, movimento per i diritti delle donne colpite da tumore al seno che gareggerà con il “fiocco rosa” sul suo abbigliamento ufficiale, simbolo della lotta contro il tumore e di Europa Donna. Un gesto che vuole dare visibilità e sostenere il progetto di Europa Donna di realizzare il primo e autorevole portale per dare informazioni e sostegno a tutte le donne che lottano contro questa patologia.

Le fasi antecedenti la partecipazione della Cisitalia 202 SMM alla 1000 Miglia è stata seguita dalle telecamere di “Gentleman Driver”, che ha già dedicato quattro puntate a questa iniziativa.

Il 17 maggio andrà in onda una nuova puntata di Gentleman Driver in cui sarà raccontato il “gemellaggio” tra il Mauto e il Museo Taruffi di Bagnoregio. Tutte le puntate possono essere riviste sul sito nella sezione dedicata: https://www.adrenaline24h.it/gentlemen-driver-tv/

Marcello Gandini: il genio nascosto che ha rivoluzionato l’automobile del XX Secolo Al MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino

Auto da sogno come Miura, Stratos e Marzal, ma anche utilitarie, elicotteri, motociclette e camion: il racconto di un uomo e di come ha sovvertito l’architettura dell’auto, influenzando il futuro del car design.

Torino, 23 gennaio 2019 – Nella storia del car design mondiale, Marcello Gandini è stato il più rivoluzionario. Dalla sua matita sono uscite dream car come le Lamborghini Miura e Marzal, la Lancia Stratos o le Alfa Romeo Carabo e Montreal: creazioni mai viste fino a quel momento, progetti innovativi sia dal punto di vista dell’estetica che dell’ingegneria, icone di stile ambite dal jet set di tutto il mondo. Eppure una parte della sua genialità non gli viene, immediatamente, associata. Alcune idee, a cui lui tiene moltissimo, sono meno celebrate di altre, come quelle della Renault Supercinque o della Citroën BX, city car pensate per essere affidabili e funzionali e che hanno avuto un successo planetario.

Gandini non ama celebrare le sue creazioni. Ė un tratto di carattere, che non è mai cambiato nel tempo. Quello di cui Gandini ama parlare è ciò che non è ancora riuscito a creare, dell’oggi e del domani. Cercando di seguire questo spirito abbiamo lavorato a questa mostra. Raccoglie tutte le sue automobili più importanti e la loro storia, ma anche idee meno conosciute, o mai prodotte, a cui Gandini riconosce un valore altrettanto alto” racconta il curatore Giosuè Boetto Cohen

Ecco allora lo spirito di “Marcello Gandini. Genio Nascosto”, la mostra che il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino dedica a Gandini dal 24 gennaio al 26 maggio 2019. Raccontare il designer, il progettista, il visionario, e farlo attraverso alcune delle sue più importanti creazioni: dalle sagome modellate delle berlinette sportive firmate dallo stilista durante la sua permanenza alla Bertone, alle linee compatte delle city car; dai progetti, solo pensati e mai realizzati, per riorganizzare la fabbrica e i modi di produzione, ai camion, le moto, addirittura un elicottero, ultraleggero e straordinariamente maneggevole.

Marcello Gandini. Genio nascosto è il terzo capitolo di una serie di grandi mostre che il Museo Nazionale dell’Automobile ha dedicato ai più noti e innovativi car designer del XX secolo. Un progetto volto a indagare le loro esperienze personali e professionali e i contesti nei quali sono nate e sviluppate le idee che li hanno resi famosi nel mondo.

Dopo le due fondamentali esposizioni dedicate a Giorgetto Giugiaro e a Leonardo Fioravanti, la ricerca del Museo affronta ora la figura di Marcello Gandini, certamente la più complessa, e per certi versi leggendaria, per quel mondo del design da sempre alla ricerca di esempi di pensiero davvero autonomo e rivoluzionario. In lui la cultura internazionale del design riconosce l inarrestabile capacità di proporre prodotti iconici che, pur innovatori in chiave intimamente meccanica (quella scuola torinese che si identifica nel coraggioso percorso di Nuccio Bertone), con Gandini irrompono al di fuori dei confini tematici del car design, dialogando con la pop art, con la mitologia della conquista dello spazio, con il fashion design” dichiara il Presidente del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino,  Benedetto Camerana.

La mostra, curata da Giosuè Boetto Cohen – giornalista e per molti anni regista de “La storia siamo noi” – è articolata in due parti: la prima, ricca di documenti originali, oggetti e filmati, presenta la storia e la produzione di Gandini.  Mike Robinson – direttore dello Stile Bertone negli anni più recenti – vi ha contribuito con concetti e illustrazioni. La seconda parte del percorso è una parata di stelle, con tutte le show car più famose ed alcuni veicoli inconsueti. Protagonista è la Stratos Zero presentata al Salone di Torino del 1970, giunta al MAUTO da una collezione privata americana. Ma eccezionale è anche la presenza dei prototipi Lamborghini Marzal (in prestito dalla Svizzera), Alfa Romeo Montreal 1967 e Alfa Romeo Carabo (entrambi dal Museo Storico di Arese). Accanto alle  one-off e modelli di studio provenienti dalla ex Collezione Bertone e oggi di proprietà ASI, spiccano vetture memorabili come la Maserati Khamsin, una delle più conosciute auto del Tridente, e la Lancia Stratos HF, autentico mito dell’automobilismo sportivo.

  • “Marcello Gandini. Genio Nascosto”
  • MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino
  • dal 24 gennaio al 26 maggio 2019
  • orari: lunedì 10-14 , pomeriggio chiuso
  • dal martedì alla domenica 10-19
  • Ingresso con biglietto museo
  • Biglietto intero : 12 €; Biglietto ridotto: 10 €; Scuole: 2,50 €; Ragazzi dai 6 ai 18 anni accompagnati da un adulto: 5 €; Gratuito per i minori di 6 anni e i possessori della Torino + Piemonte Card e dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte.
  • per tutte le informazioni: museoauto.it

La Strato’s Zero torna a Torino

Esposta al Mauto, in occasione della mostra che il Museo dedica al suo papà Marcello Gandini. Di Tommaso M. Valinotti

 TORINO, 23 gennaio. Al suo apparire fece scalpore. Bassa, spigolosa e incredibile il prototipo della Strato’s fece la sua comparsa ufficiale al Salone dell’Automobile di Torino 19 (28 ottobre-8 novembre), ma aveva già avuto modo di emozionare prima. Voluta da Nuccio Bertone e disegnata da Marcello, che interpreta in modo magistrale la sua propensione alle linee tese e spezzate era dotata del motore di una Lancia Fulvia HF avviata alla demolizione che era stato spostato in posizione posteriore centrale. Rimasta nelle mani della Bertone, quando l’azienda fu travolta dal fallimento venne messa all’asta (2011) trovando un compratore per appena 761.000 €, molto meno dei 2 milioni che la casa d’aste si aspettava.

La Strato’s Zero, così venne chiamata in via non ufficiale, era una vettura dalle grandi emozioni. Alta appena 84 cm, per entrare occorre un esercizio di contorsionismo non comune, leggenda metropolitana vuole che quando Bertone si presentò alla porta del grattacielo Lancia in Borgo San Paolo venne fermato dalla guardia che andò nella sua postazione per comunicare l’arrivo di Bertone a Cesare Fiorio. Bertone, però, per stupire tutti, ingranò la prima sfilando sotto la sbarra di chiusura, parcheggiando nel cortile. Leggenda o realtà?

Sta di fatto che da quell’intuizione nacque auna vettura che divenne imbattibile sulle strade dei rallies di tutto il mondo e che proprio quarant’anni fa, in questi giorni, vinceva la sua ultima edizione del Rally di Monte-Carlo.

Prosegue sino all’Epifania la mostra “Rosso Fioravanti”: l’ingegnere creativo

Il Mauto racconta in una mostra la vita e i progetti di Leonardo Fioravanti. Dalla sublime Ferrari Daytona alla mitica 308 di Magnum P.I. fino ai prototipi recenti dell’azienda Fioravanti, fino al 6 gennaio  un’inedita esposizione celebra attraverso disegni, fotografie e modelli iconici uno dei designer che più hanno segnato lo stile della Casa di Maranello tra gli Anni ‘60 e ’80. Foto di Andrea Guermani

TORINO, 22 dicembre – In attesa dell’allestimento della nuova mostra dedicata a Marcello Gandini in programma dal 24 gennaio, al Museo dell’Auto di Torino prosegue per tutte le festività la mostra dedicata a Leonardo Fioravanti. Tra i progettisti che più hanno segnato nel tempo lo stile Ferrari, Leonardo Fioravanti è il designer concettualmente più legato alla Casa di Maranello, quello che tra gli Anni ’60 e ’80 ha saputo creare le più affascinanti vetture con il Cavallino rampante sulla calandra – una su tutte, la mitica Daytona, considerata un capolavoro assoluto. All’ingegnere-designercon la matita rossa” che ha trascorso nelle stanze dei bottoni mezzo secolo, prima in Pininfarina e poi a Maranello, è dedicata la nuova retrospettivaRosso Fioravanti” del Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” di Torino, in mostra dal 23 marzo al 16 settembre 2018 nella prestigiosa sede di corso Unità d’Italia 40, a cura del Direttore del MAUTO Rodolfo Gaffino Rossi e del giornalista Giosuè Boetto Cohen. Un’esposizione che, per il pubblico più appassionato, potrà avere addirittura il valore di una “mostra-incontro”: nei primi due mesi, infatti, Leonardo Fioravanti sarà disponibile a condurre personalmente visite guidate tra le sale espositive, un’occasione imperdibile di sentire dalla viva voce del protagonista aneddoti e approfondimenti legati al materiale esposto.

Dopo il tributo a Giorgetto Giugiaro e in attesa di celebrare nella primavera 2019 Marcello Gandini, “Rosso Fioravanti” è il secondo appuntamento monografico che il MAUTO dedica agli uomini dietro alle grandi firme che hanno fatto la Storia del Car Design, italiano e non solo. È lunghissimo il curriculum di questo talento versatile che ha saputo esaltare l’eleganza delle forme coniugando capacità innovativa, funzionalità e ricerca di prestazioni da brivido. Dai primi disegni dell’adolescente Leonardo, che già rivelano una manualità fuori dall’ordinario e un’attenzione ai dettagli oltre che ai contenuti, alle ricerche universitarie, dal primo colloquio in Pininfarina ai progetti più recenti della Fioravanti Srl, la mostra è il racconto di una vita fortunata, consacrata all’automobile. Attraverso immagini d’epoca, schizzi provenienti dal suo archivio personale mai divulgati in precedenza, interviste inedite e le sue vetture più iconiche, la retrospettiva ripercorre di fatto oltre cinquant’anni di stile e cultura delle quattro ruote guardando in particolare ai giovani che, anche in tempi tanto diversi, hanno il talento e la determinazione per seguirne le tracce.

Il design dell’automobile è un focus fondamentale della ricerca del MAUTO, come fattore centrale nell’economia della cultura di questo territorio, tra Torino e Milano. Sullo sfondo, il design come valore cruciale della contemporaneità – dichiara il Presidente Benedetto Camerana –. Dopo le mostre celebrative degli anniversari dei grandi carrozzieri (Bertone, Touring, Zagato) abbiamo scelto di approfondire la nostra ricerca lavorando sulla creatività, indagando il processo ideativo dei più grandi car designer e mettendo in scena i risultati raggiunti: disegni, bozzetti, modelli, prototipi, automobili immesse sul mercato. Questa nuova mostra è dedicata a Leonardo Fioravanti, un grande interprete del Car Design italiano, particolarmente noto nel mondo per le sue interpretazioni del mito Ferrari. Rosso Fioravanti segue la monografia su Giugiaro e anticipa le prossime che verranno, nel quadro del Premio la Matita d’Oro”.

Nato il 31 gennaio 1938 a Milano, dopo aver studiato ingegneria meccanica al Politecnico meneghino specializzandosi in aerodinamica e design automobilistico, nel 1964 Fioravanti entra nella squadra creativa della Carrozzeria fondata da Pinin. Nell’arco di 23 anni segue lo sviluppo di alcune tra le Ferrari più famose, alcune da lui disegnate personalmente e altre come responsabile di progetto – le Dino, Daytona, 308 GTB, 288 GTO e F40, solo per citare le più famose –, il collaudo su strada di modelli speciali e prototipi, i Gran Premi di F1 per il progetto Sigma Grand Prix e la realizzazione delle one-off più spettacolari, fino a diventare Amministratore delegato e Direttore Generale della Pininfarina Studi & Ricerche SPA. Ma non solo di vetture del Cavallino è costellato il cammino di questo appassionato pilota e inesauribile creativo dai modi gentili e l’eloquio fluente: dalla sua matita sono uscite la BMC 1800 Aerodinamica del 1967 che avrebbe spianato la strada a decine di berline a due volumi nei successivi Anni ’70, l’Alfa Romeo 33 Spider Prototipo Speciale e la Lancia Gamma berlina. Il decennio successivo segna un punto di svolta e il raggiungimento dell’apice professionale quando nel 1987 fonda la Fioravanti srl che spazia tra splendidi prototipi e attività di progettazione a ciclo completo, dall’automobile all’architettura, ottenendo oltre 30 brevetti internazionali. Nominato Vice Direttore generale di Ferrari e Amministratore delegato della Ferrari Engineering, nel 1990 passa a dirigere il Centro Stile Fiat per diventare in seguito consulente esterno di numerose aziende, tra le quali la Lexus e la cinese Baic.

L’automobile del 2018 è un prodotto maturo. Forse persino un po’ vecchio – spiega il curatore Giosuè Boetto Cohen –. Per rinnovare le nostre energie e progettare il futuro delle quattro ruote non basta puntare su tecnologia e ricerca. Fa bene tornare a scuola dai grandi. Pensare da dove vengono la funzionalità e il bello. Chiedersi fin dove possano il marketing e le normative. Le realizzazioni e la vicenda professionale di Fioravanti, dopo quelle di Giugiaro e Bertone già ospitate al MAUTO, sono una preziosa opportunità  di riflessione per tutti gli appassionati e – speriamo – di ispirazione per i designer di domani”.

Quello di raccontare le storie personali che stanno dietro alle affermazioni professionali dei più grandi car designer del Novecento è un progetto che il MAUTO ha iniziato lo scorso anno e che spero possa progredire in futuro – continua il curatore e Direttore Rodolfo Gaffino Rossi –. I nostri visitatori, soprattutto i più giovani, si lasciano coinvolgere da queste biografie per immagini che ci aiutano a raccontare come la strada per arrivare al successo sia la risultante di vari fattori: sicuramente talento e applicazione, alle volte incontri fortunati e, in questo caso specifico – oltre a tutto ciò –, un incondizionato sostegno da parte dei genitori, grazie ai quali il giovane Fioravanti ha potuto assecondare le proprie inclinazioni e noi abbiamo potuto mostrarvi il materiale esposto in questa mostra».

Rosso Fioravanti, le auto di un ingegnere a mano libera – Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli”

  • Corso Unità d’Italia, 40
  • 10126 Torino
  • Orari:
  • Lunedì: dalle 10.00 alle 14.00, chiuso il pomeriggio
  • Martedì: apertura pomeridiana dalle 14.00 alle 19.00
  • Mercoledì, giovedì e domenica: dalle 10.00 alle 19.00
  • Venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 21.00
  • Ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura
  • Costo dei biglietti:
  • Intero: 12,00 €
  • Ridotto: 8,00 € (over 65; dai 6 ai 14 anni; disabili; gruppi oltre le 15 persone; studenti universitari con tesserino)
  • Scuole: 2,50 €

 

Natale 2018 e Capodanno 2019 al Mauto, aperture straordinarie, mostre e laboratori

In occasione delle prossime festività natalizie, il Mauto. Museo Nazionale dell’Automobile di Torino  effettuerà delle aperture straordinarie, martedì 25 dicembre con apertura dalle 14.00 alle 19.00 e martedì 1 gennaio con apertura dalle 14.00 alle 19.00. In tutti gli altri giorni verrà rispettato il consueto orario di apertura al pubblico (la biglietteria chiude sempre un’ora prima dell’orario di chiusura del museo).

Torino -Sabato 29 dicembre dalle 11 alle 12 è in programma la visita guidata Asfalto e polvere di stelle. La storia del cinema su quattro ruote. Una visita alla scoperta di alcune automobili della collezione del Mauto, che del grande cinema sono state protagoniste.

Torino -Domenica 23; domenica 30 dicembre e domenica 6 gennaio dalle 15.00 alle 17.00 il Mauto organizza nella propria Piazza un laboratorio che darà ai visitatori, grandi e piccini, la possibilità di decorare una vettura della collezione del Museo con le pellicole speciali utilizzate dai professionisti del car wrapping.

Martedì 1 gennaio, dalle 16:00 alle 18:00  è in programma un laboratorio per festeggiare il Capodanno con un’attività dedicata a tutta la famiglia. Dopo una visita guidata al museo, i ragazzi si sposteranno in laboratorio per realizzare il proprio calendario 2019 ispirato al percorso espositivo del MAUTO e alle vetture della sua splendida collezione.

Il MAUTO porta la R.E.O. alla Supercar Night Parade

In occasione del Salone dell’auto Parco Valentino 

TORINO, 29 maggio – Anche la R.E.O. – dalle iniziali del creatore Ransom Eli Olds – sarà tra le protagoniste della Supercar Night Parade delle auto più rappresentative dei marchi presenti al Salone dell’Auto 2018 Parco Valentino. Il gioiello in versione “Gentleman’s Roadster” del 1908, custodito nella collezione permanente del Museo Nazionale dell’Automobile, sarà esposto il 6 giugno nel Cortile del Castello del Valentino, in occasione della giornata inaugurale, e dalle ore 20 sfilerà tra le strade di Torino insieme ad oltre 300 supercar di privati provenienti da tutta Italia.

“The Sportiest thing on wheels”, disponibile anche negli assetti “Touring” o “Runabout” e venduta al prezzo di 1.000 dollari, ha un motore a due cilindri orizzontali contrapposti e sviluppa una potenza di 18/20hp. In commercio dal 1904, anno della fondazione della marca, fino al 1910, il modello è in grado di trasportare il conducente e un passeggero sui sedili anteriori più altri due passeggeri sul sedile a panchetta posteriore, a una velocità massima di circa 60 km/h. Semplice, economica e assai efficiente, era caratterizzata dal basso consumo di carburante: in un “economy run test” del 1907 una R.E.O. con 4 persone a bordo percorse circa 1.097 km al costo di 3 dollari e mezzo a passeggero.

Il Mauto di Torino presenta Mariella Mengozzi, il nuovo direttore

Più servizi per il pubblico e nuovi partner pubblici e privati per far crescere il MAUTO: il nuovo Direttore Mariella Mengozzi traccia le linee strategiche per il prossimo triennio. Il Presidente Camerana: “Puntiamo a consolidare il riconoscimento di Torino come centro di formazione e di valore internazionale”. Foto Andrea Guermani

Torino, 8 maggio 2018 – Uno spazio aperto a un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, un museo capace di valorizzare il grande patrimonio storico e culturale che ospita attraverso azioni mirate per ciascuna tipologia di visitatore, affinché l’esperienza di visita possa diventare più completa e coinvolgente. Nell’ambito della conferenza stampa di presentazione del nuovo Direttore Mariella Mengozzi, il Museo Nazionale dell’Automobile ha tracciato le nuove linee programmatiche degli anni a venire.

“Nell’ultimo triennio il MAUTO, dopo aver completato il percorso museale con l’apertura del garage visitabile, ha sviluppato una nuova strategia di crescita del suo ruolo istituzionale – ha spiegato il Presidente Benedetto Camerana -. Tra le nostre linee d’azione sottolineo il lavoro sul design dell’automobile, con le grandi mostre monografiche (da Giugiaro a Gandini) e l’avvio del Premio La Matita d’Oro, attività che hanno l’obiettivo di consolidare il riconoscimento di Torino come centro di valore internazionale assoluto; la nascita del Centro di Restauro dell’automobile storica, in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (e in futuro con altre istituzioni), con l’obiettivo di formare competenze di assoluto rilievo su scala internazionale, prima all’interno e poi all’esterno del Museo; l’alleanza tra i cinque Musei Nazionali dell’automobile europei, i cosiddetti “Big Five”, ancora in fase di sviluppo. Queste linee d’azione hanno anche l’obiettivo di contribuire in modo significativo alla crescita di una solida economia della cultura fondata nelle qualità specifiche del territorio torinese”.

“Per il prossimo triennio – ha continuato Camerana – abbiamo scelto la figura di Mariella Mengozzi, che porta la sua esperienza nel licensing, marketing e comunicazione in Ferrari, ed in particolare la Direzione del Museo Ferrari di Maranello, e nell’organizzazione di importanti eventi del mondo dell’auto come i 50 anni Lamborghini e il Memorial Senna. Il nostro obiettivo con la sua direzione è di dare da oggi un nuovo impulso alle strategie del Museo che ho qui delineato, promuovendo sulla scena europea, e non solo, la nostra eccezionale qualità, già ad oggi consolidata, di individuare nuovi partner privati e pubblici per le nostre attività, dalle mostre ai premi a nuovi formati ancora da avviare, e soprattutto diventare una destinazione di visita irrinunciabile per un pubblico internazionale di appassionati”.

Il Direttore Mariella Mengozzi ha quindi illustrato la sua visione strategica: “A partire dalla mission statutaria del Museo – che nasce per conservare e promuovere la conoscenza legata alla storia dell’automobile – lavoreremo per incrementare sensibilmente il numero dei nostri visitatori ma soprattutto per coinvolgere, in modo più efficace e mirato, target diversi di pubblico e lo faremo attraverso l’implementazione di strumenti utili alla pianificazione della visita – la vendita online dei biglietti –, di servizi di intrattenimento – dalle audioguide ai simulatori – e di iniziative pensate ad hoc per ciascuna categoria. Non ci rivolgiamo solo agli appassionati di motori ma alle famiglie, alle scuole e ai gruppi organizzati, con particolare attenzione al B2B che, unitamente alle collaborazioni con aziende partner e sponsor, può aiutarci a garantire al museo le risorse adeguate per attivare iniziative e servizi, innestando un circolo virtuoso e opportunità di crescita. Queste risorse verranno impiegate per rafforzare tutte le attività che rappresentano un fiore all’occhiello del museo, come il Centro di Documentazione e il Centro di Restauro. Continueremo a lavorare sulle grandi mostre, focalizzate su temi specifici declinati anch’essi sulle varie tipologie di visitatore, puntando ad intensificare il legame con il mondo del motorsport – dalla Formula 1 al rally passando per le supercar – per avvicinarci a un pubblico più giovane. Le temporanee saranno sviluppate in collaborazione con altre istituzioni museali, in primis con i “Big Five”, la rete costituita dai cinque più importanti musei europei dedicati alle quattro ruote, nell’ottica di rafforzare la strategia di internazionalizzazione del museo con favorevoli ricadute sul territorio di Torino e del Piemonte”.

Leonardo Fioravanti, cicerone d’eccezione a Rosso Fioravanti

TORINO – Con la serata di giovedì prossimo, 5 aprile, inizia il ciclo di visite guidate alla mostra “Rosso Fioravanti” in programma al Museo dell’Automobile di Torino, con cicerone lo stesso ingegner Leonardo Fioravanti. Un’occasione unica e imperdibile per gli appassionati di tecnica e design automobilistico di incontrare e rivolgere domande ad uno dei pilastri del mondo automobilistico che fin dall’infanzia ha dimostrato una spiccata indole verso il disegno, la tecnica e la creatività. Una possibilità rara di incontrare uno dei protagonisti dell’evoluzione dell’automobile dagli anni Sessanta ai giorni nostri che ha in serbo ancora tante idee e progetti. Che forse, in un’occasione come questa, lascerà trapelare.

  • Rosso Fioravanti, le auto di un ingegnere a mano libera
  • Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli”
  • Corso Unità d’Italia, 40 – 10126 Torino
  • Orari:
  • Lunedì: dalle 10.00 alle 14.00, chiuso il pomeriggio
  • Martedì: apertura pomeridiana dalle 14.00 alle 19.00
  • Mercoledì, giovedì e domenica: dalle 10.00 alle 19.00
  • Venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 21.00
  • Ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura
  • Costo dei biglietti:
  • Intero: 12,00 €
  • Ridotto: 8,00 € (over 65; dai 6 ai 14 anni; disabili; gruppi oltre le 15 persone; studenti universitari con tesserino)
  • Scuole: 2,50 €
  • Gratuito: per i minori di 6 anni, giornalisti con tesserino dell’Ordine; possessori dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino + Piemonte Card
  • Calendario delle visite guidate da Leonardo Fioravanti:
  • Giovedì 5 aprile (prenotazioni entro e non oltre martedì 3 aprile)
  • Giovedì 19 aprile (prenotazioni entro e non oltre martedì 17 aprile)
  • Giovedì 3 maggio (prenotazioni entro e non oltre martedì 1 maggio)
  • Giovedì 17 maggio (prenotazioni entro e non oltre martedì 15 maggio)
  • Orario d’incontro: 17.45
  • Inizio visita: 18.00
  • La visita durerà 1 ora; Gruppi da minimo 10 persone a massimo 20 persone; Il prezzo della visita singola è di 2,50 €, mentre coloro che sono muniti del regolare biglietto di ingresso non ci sarà alcun costo aggiuntivo. Info e prenotazioni: 011 666776 / info@museoauto.it

Le sezioni della mostra

Intro. Nella storia del cinema c’è una slitta di legno, amata dal protagonista bambino, che finisce dopo tanti anni tra le fiamme di una stufa. Nella storia dell’automobile un altro slittino, in miniatura e d’argento, ispira anche lui il personaggio chiave, ma finirà nella bacheca di un museo, insieme a tanti ricordi. Quelli di Leonardo Fioravanti, l’ingegnere “con la matita rossa”, che non è certo Citizen Kane di Quarto Potere, ma nelle stanze dei bottoni ha trascorso mezzo secolo. E lavorare con lui – lo racconta chi c’era – non è mai stato uno scherzo. Fioravanti ha disegnato, per la Pininfarina, almeno sei Ferrari che sono entrate nella storia. La Daytona, è considerata un capolavoro assoluto. La 308 ha decuplicato le vendite di un modello. E poi ne ha “gestite” molte altre – citando le sue parole – dalla scrivania dirigenziale. Enzo Ferrari lo ha chiamato a Maranello nel 1987 come Vice Direttore generale. Poi la Fiat, poi la sua propria azienda. Lì ha progettato (quasi) libero da vincoli, guardato lontano, si è divertito a fare ciò che ama, per un altro scorcio di secolo. Le sue idee, le sue competenze sono garantite da decine di brevetti. Un ingegnere-designer quindi, un tecnico con il talento della mano libera, che dà una forma affascinante ai contenuti, alle intuizioni, alla tecnologia innovativa. E alle prestazioni da brivido. Perché l’ingegnere-designer è anche pilota: la sirena della velocità, l’atmosfera tutta delle corse lo hanno attratto fin da ragazzo. Questa mostra racconta una vita fortunata, consacrata all’automobile. Dai disegni – non tanto ingenui – delle scuole medie alle ricerche universitarie, dal primo colloquio in Pininfarina ai progetti recenti della Fioravanti Srl. È dedicata ai giovani che, anche in tempi tanto diversi, hanno il talento e la determinazione per seguirne le tracce.

Disegnare dentro. Tutti i bambini disegnano. E tutti i designer hanno disegnato da bambini. Ma sui quaderni a quadretti del dodicenne Leonardo ci sono cose che saltano all’occhio. Soprattutto sapendo come la storia è poi andata a finire. Buona mano e ricerca estetica, per il momento intorno a forme conosciute. Poi curiosità e soggetti da vendere: vetture di ogni tipo, caccia a reazione (il massimo, per l’epoca), i primi elicotteri, treni aerodinamici e persino qualche imbarcazione. Ma ciò che emerge – e che non ha molto a che fare con il “disegnare bene” – sono le idee sotto la forma. I contenuti per certi aspetti già “ingegneristici” che alcuni schizzi rivelano. Gli spaccati, la posizione e i dettagli degli organi meccanici, l’attenzione a pesi e bilanciamenti e il tentativo di migliorare, di aggiungere qualcosa ai prodotti e allo stile del tempo. Tutto questo imparando a nascondere i disegni sotto i libri di scuola, scansando le ramanzine e i castighi dei genitori. Che, da un lato, ne ammirano la manualità (sarà il babbo a metter da parte i disegni), dall’altro sono un po’ in ansia, perché “il ragazzo non si applica”, si distrae facilmente.

Il giovane Leonardo. C’è un’altra cosa che l’adolescente Leonardo, non ancora patentato, impara a fare di nascosto. È ingranare le marce con la Fiat 1100 del babbo. Dopo la pratica autodidatta arrivano altri appuntamenti segreti, quelli sulla Serravalle-Genova, quando i camionisti si fermano per il pranzo e si può andare veloce. È lì, in un gruppo di amici ben assortito, che germoglia l’interesse per le corse. Prima con le berline di famiglia, preparate e spreparate senza farsi vedere, a cavallo della domenica. Poi con le 500 truccate dai maghi delle officine e finalmente le prime, sospirate Alfa Romeo. Sempre nel piccolo della “banda del buco”, le cose cominciano a farsi più serie: si aprono i cancelli del circuito di Monza, delle gare in salita, arrivano le licenze sportive e le prime coppe. Non sarà, solo, un innamoramento giovanile. L’inizio degli Anni ’60 resta però, prima di ogni altra cosa – il tempo del Politecnico. La scelta della specializzazione in costruzioni automobilistiche, dell’incontro con il professor Fessia (che sarà suo relatore di tesi), delle prove di progettazione vera e – soprattutto – degli studi di aerodinamica. Di tutto questo parlano e parleranno i disegni del giovane Leonardo.

Lampi e tuoni nella vita. Nel 1962 lo studente Fioravanti partecipa, col Politecnico di Milano, ad una visita alla Pininfarina. Ha portato una cartella di disegni, riesce a ritagliarsi un momento di colloquio con Sergio Pininfarina e Renzo Carli. Dichiara la sua passione, elogia lo stile della grande carrozzeria, è pronto a lasciare l’università se solo… Ovviamente viene placcato dai due manager, che però lo osservano, lo invitano a ripresentarsi con una laurea in tasca. Presto. Manterranno la promessa. Sono episodi, scriverebbe Thomas Mann, da “beniamino della vita”. Ma è proprio il neo-assunto, nella sua prima casa a Torino, fresco di nozze e già al volante di una Jaguar, ad ammettere di vivere in un sogno. “Mi pagavano per divertirmi”, confiderà nelle sue memorie Il cavallino nel cuore.

Inizia un ventennio inebriante. Pininfarina è il numero uno del mondo, Fioravanti il collaboratore che mancava, con una preparazione universitaria e un aplomb di buona famiglia, che piace alla famiglia. A ventisei anni metterà mano alla prima Ferrari, la 250 LM in versione stradale. «Il lampo e il tuono nella mia vita», scriverà più tardi. La Daytona, i prototipi P5 e P6 (ispiratore di varie Ferrari successive), il coupé 365 2+2 e la 308 da diecimila esemplari, sono dietro l’angolo.

I Settanta ruggenti. Nel 1972 Fioravanti diventa Direttore del Centro Studi e Ricerche della Pininfarina. Da tempo già seleziona e coordina i progetti di altri disegnatori, che, per “policy” aziendale, non possono mai firmare le loro creazioni e diventeranno famosi solo andando in pensione. Aldo Brovarone, Paolo Martin, Diego Ottina, Filippo Sapino, sono alcuni di loro. Ma l’ingegnere trova anche il tempo per disegnare di suo pugno e trae, dagli stilemi del prototipo P6, la forma della berlinetta più famosa del tempo, la prima a proiettare il Cavallino nei numeri di grande serie. È la 308 GTB (e GTS spider), presentata dopo la BB (altra figlia della P6) per le difficoltà legate alla produzione della vetroresina della sua carrozzeria. La 308, come il coupé 365 GT/4, resterà in produzione per moltissimi anni, sarà apprezzata in tutto il mondo e costituirà la base per lo sviluppo di altre vetture, più potenti e vistose. La 288GTO e la F40 (che sfrutta la sezione centrale della 308) sono le più celebri. Nello stesso periodo inizia a girare la galleria del vento di Cambiano, una delle prime in Europa per modelli in scala naturale. Fioravanti ne è stato un convinto sostenitore.

Dal sottomarino tascabile alla maniglia nascosta. Se si ripensa ad alcuni dei disegni del giovane Leonardo – dal sommergibile biposto alla bicicletta a cardano occultato nella forcella – si capisce perché brevettare le idee sia poi diventata una parte rilevante della sua professione. E un’intima soddisfazione. Sono numerosi i brevetti depositati a suo nome a partire dagli Anni ’60. Alcuni semplici e sorprendenti (come l’apertura della portiera con una maniglia lontana dalla serratura, sopra la linea di cintura), sono transitati dalle dream-car (Dino 206) alla grande serie (Alfa 156). Altri sono complessi e meno conosciuti. Comunque peculiari del suo approccio ai problemi. Con la nascita della Fioravanti Srl la paternità delle idee ha assunto un maggior peso e molte soluzioni che danno personalità ai prototipi da salone sono brevettate. Dalla city-car “Nyce” con porte identiche apribili nei due sensi, al concept “Sensiva”, con pneumatici che analizzano il terreno attraverso speciali sensori annegati nel battistrada.

Aerodinamici si nasce. Facciamo ora un piccolo salto indietro. Il giovane Leonardo, nel 1963, studiava ingegneria al Politecnico di Milano con il chiarissimo professor Fessia. L’allievo era attratto dall’aerodinamica. Il maestro quasi la detestava. Non a caso aveva firmato auto come le Lancia Flavia e Fulvia: gran classe, ma aerodinamicamente dei muri. Quando Fioravanti gli presentò i disegni di una berlina disegnata dal vento, accompagnata da due modellini in legno testati nel tunnel della Breda, Fessia promise che sarebbe stato relatore della sua tesi di laurea. I progetti del neo-ingegnere fecero bella figura in commissione, ma finirono in un cassetto per quattro anni. Fino a quando, dalla BMC, non arrivò alla Pininfarina di Torino (dove Fioravanti era intanto arrivato) un grido di aiuto per risollevare le sorti della Austin 1800, ingegnosa e sgraziata berlina progettata da Alec Issigonis. Il prototipo Pininfarina svelato al Salone di Torino del ’67 è una evoluzione – con modifiche soprattutto nella coda tronca – delle intuizioni di Fioravanti, integrate dall’apporto di Paolo Martin. Tutti, al Salone del ’67, guardarono con ammirazione la grande berlina gialla, affusolata e diversa da tutte le altre. Ma nessuno ebbe il coraggio di produrla.

L’anello mancante. Ci sarebbero voluti altri sette anni per veder nascere la Citroën CX, di tutte le berline aerodinamiche, quella che più assomiglia alla BMC del ’67. Vista lateralmente, quasi una clonazione. In verità, già la GS del ’70 era quasi identica a un altro prototipo nato a Grugliasco, su meccanica più piccola. Ma Robert Opron, Direttore dello stile Citroën, ha sempre sdegnato qualunque confronto, sostenendo che “i castori fanno la stessa diga dalle due parti del fiume”. Come dire: se si cerca la stessa cosa (nel caso un CX molto basso), i risultati si assomiglieranno. Resta il fatto che, dai prototipi Pininfarina su meccanica inglese, derivò – sia pur con sorprendente ritardo – una intera generazione di berline a coda tronca. Quella con DNA più prossimo è la Lancia Gamma del 1976, a cui Fioravanti lavorò personalmente, ma che fu poi modificata nel frontale. Altri disegni figli, se non di un concept, di un’era, furono l’Alfasud del ’71, la Lancia Beta del ’72 e la Rover 3500 del ’76.

Arrivi e partenze. Gli Anni ’80 segnano un salto di qualità per l’azienda Pininfarina, di cui Fioravanti diventa Direttore Studi e Ricerche. Se la Società, con la quotazione in Borsa, la moltiplicazione degli stabilimenti e le commesse internazionali, si avvia al suo apogeo (raggiunto nel ’99), la storia professionale di Fioravanti si arricchisce di successi progettuali e manageriali. La messa a punto delle Ferrari Testarossa e F40, la complessa “operazione” Cadillac Allanté, il sodalizio con Peugeot e Alfa Romeo, sono momenti a cui l’ingegnere ha potuto mettere mano, in modo rilevante. Con Fioravanti lavorano ora Lorenzo Ramaciotti ed Enrico Fumia e il Direttore ricorda gli anni di questa “tripletta” come tra i più importanti della sua carriera. Se nel campo dei prototipi di ricerca brilla la serie delle tre Lancia Olgiata, Scala e T-roof, tratte dalla Gamma Coupé, la Pininfarina lascerà il segno anche nel settore ferroviario (ETR500), cantieristico (Azimut Challanger) e con molti prodotti di industrial design. All’inizio del 1988 Fioravanti si sposta a Maranello, come Vice Direttore generale della Ferrari. Fino al ‘91 sarà Direttore del Centro Stile Fiat. È un passaggio cruciale e anche l’anticamera della libera professione, germogliata sotto l’esclusiva del Gruppo Fiat e che oggi prosegue, insieme ai figli Luca e Matteo.

L’ingegnere a mano libera. La Fioravanti SRL è una società fondata nel 1987 dall’ingegnere con i tre figli, specializzata in consulenze di architettura. Nel 1991 l’attività è stata estesa alla progettazione e realizzazione di prototipi di mezzi di trasporto. In oltre venticinque anni, prima in esclusiva con il Gruppo Fiat, poi da indipendente, la Società ha realizzato concept ed esemplari unici di sportive da favola, ma anche vetture economiche e compatte. Ha proposto brevetti che migliorano la funzionalità e l’estetica dell’auto, altri per soluzioni futuribili di trazione, gestione digitale del veicolo, dinamica dei fluidi.

Così Leonardo Fioravanti ricorda questa svolta importante: “per la prima volta, nella mia vita di progettista, ormai sufficientemente lunga, potevo e volevo, in totale libertà, proporre i miei pensieri più arditi. Onorare la funzione (il vero?) in molte delle sue espressioni: la dinamica, l’elettronica, l’aerodinamica”. Uno dei primi esercizi è arricchire il piacere della velocità con tutta la sicurezza disponibile e puntando ad una drastica riduzione delle emissioni. In una città laboratorio come Torino, questi sogni di futuro possono diventare realtà.

Da italiano – dice ancora Fioravantiil valore della bellezza mi ha sempre accompagnato e motivato profondamente. Ma che cos’è la bellezza? La definizione più pregnante l’ho letta studiando Platone: “la bellezza è lo splendore del vero.

“Rosso Fioravanti”: l’ingegnere creativo

Il Mauto racconta in una mostra la vita e i progetti di Leonardo Fioravanti. Dalla sublime Ferrari Daytona alla mitica 308 di Magnum P.I. fino ai prototipi recenti dell’azienda Fioravanti, dal 23 marzo al 16 settembre 2018 un’inedita esposizione celebra attraverso disegni, fotografie e modelli iconici uno dei designer che più hanno segnato lo stile della Casa di Maranello tra gli Anni ‘60 e ’80. Foto di Andrea Guermani

TORINO, 22 marzo 2018 – Tra i progettisti che più hanno segnato nel tempo lo stile Ferrari, Leonardo Fioravanti è il designer concettualmente più legato alla Casa di Maranello, quello che tra gli Anni ’60 e ’80 ha saputo creare le più affascinanti vetture con il Cavallino rampante sulla calandra – una su tutte, la mitica Daytona, considerata un capolavoro assoluto. All’ingegnere-designercon la matita rossa” che ha trascorso nelle stanze dei bottoni mezzo secolo, prima in Pininfarina e poi a Maranello, è dedicata la nuova retrospettivaRosso Fioravanti” del Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” di Torino, in mostra dal 23 marzo al 16 settembre 2018 nella prestigiosa sede di corso Unità d’Italia 40, a cura del Direttore del MAUTO Rodolfo Gaffino Rossi e del giornalista Giosuè Boetto Cohen. Un’esposizione che, per il pubblico più appassionato, potrà avere addirittura il valore di una “mostra-incontro”: nei primi due mesi, infatti, Leonardo Fioravanti sarà disponibile a condurre personalmente visite guidate tra le sale espositive, un’occasione imperdibile di sentire dalla viva voce del protagonista aneddoti e approfondimenti legati al materiale esposto.

 

Dopo il tributo a Giorgetto Giugiaro e in attesa di celebrare nell’autunno 2018 Marcello Gandini, “Rosso Fioravanti” è il secondo appuntamento monografico che il MAUTO dedica agli uomini dietro alle grandi firme che hanno fatto la Storia del Car Design, italiano e non solo. È lunghissimo il curriculum di questo talento versatile che ha saputo esaltare l’eleganza delle forme coniugando capacità innovativa, funzionalità e ricerca di prestazioni da brivido. Dai primi disegni dell’adolescente Leonardo, che già rivelano una manualità fuori dall’ordinario e un’attenzione ai dettagli oltre che ai contenuti, alle ricerche universitarie, dal primo colloquio in Pininfarina ai progetti più recenti della Fioravanti Srl, la mostra è il racconto di una vita fortunata, consacrata all’automobile. Attraverso immagini d’epoca, schizzi provenienti dal suo archivio personale mai divulgati in precedenza, interviste inedite e le sue vetture più iconiche, la retrospettiva ripercorre di fatto oltre cinquant’anni di stile e cultura delle quattro ruote guardando in particolare ai giovani che, anche in tempi tanto diversi, hanno il talento e la determinazione per seguirne le tracce.

Il design dell’automobile è un focus fondamentale della ricerca del MAUTO, come fattore centrale nell’economia della cultura di questo territorio, tra Torino e Milano. Sullo sfondo, il design come valore cruciale della contemporaneità – dichiara il Presidente Benedetto Camerana –. Dopo le mostre celebrative degli anniversari dei grandi carrozzieri (Bertone, Touring, Zagato) abbiamo scelto di approfondire la nostra ricerca lavorando sulla creatività, indagando il processo ideativo dei più grandi car designer e mettendo in scena i risultati raggiunti: disegni, bozzetti, modelli, prototipi, automobili immesse sul mercato. Questa nuova mostra è dedicata a Leonardo Fioravanti, un grande interprete del Car Design italiano, particolarmente noto nel mondo per le sue interpretazioni del mito Ferrari. Rosso Fioravanti segue la monografia su Giugiaro e anticipa le prossime che verranno, nel quadro del Premio la Matita d’Oro”.

Nato il 31 gennaio 1938 a Milano, dopo aver studiato ingegneria meccanica al Politecnico meneghino specializzandosi in aerodinamica e design automobilistico, nel 1964 Fioravanti entra nella squadra creativa della Carrozzeria fondata da Pinin. Nell’arco di 23 anni segue lo sviluppo di alcune tra le Ferrari più famose, alcune da lui disegnate personalmente e altre come responsabile di progetto – le Dino, Daytona, 308 GTB, 288 GTO e F40, solo per citare le più famose –, il collaudo su strada di modelli speciali e prototipi, i Gran Premi di F1 per il progetto Sigma Grand Prix e la realizzazione delle one-off più spettacolari, fino a diventare Amministratore delegato e Direttore Generale della Pininfarina Studi & Ricerche SPA. Ma non solo di vetture del Cavallino è costellato il cammino di questo appassionato pilota e inesauribile creativo dai modi gentili e l’eloquio fluente: dalla sua matita sono uscite la BMC 1800 Aerodinamica del 1967 che avrebbe spianato la strada a decine di berline a due volumi nei successivi Anni ’70, l’Alfa Romeo 33 Spider Prototipo Speciale e la Lancia Gamma berlina. Il decennio successivo segna un punto di svolta e il raggiungimento dell’apice professionale quando nel 1987 fonda la Fioravanti srl che spazia tra splendidi prototipi e attività di progettazione a ciclo completo, dall’automobile all’architettura, ottenendo oltre 30 brevetti internazionali. Nominato Vice Direttore generale di Ferrari e Amministratore delegato della Ferrari Engineering, nel 1990 passa a dirigere il Centro Stile Fiat per diventare in seguito consulente esterno di numerose aziende, tra le quali la Lexus e la cinese Baic.

L’automobile del 2018 è un prodotto maturo. Forse persino un po’ vecchio – spiega il curatore Giosuè Boetto Cohen –. Per rinnovare le nostre energie e progettare il futuro delle quattro ruote non basta puntare su tecnologia e ricerca. Fa bene tornare a scuola dai grandi. Pensare da dove vengono la funzionalità e il bello. Chiedersi fin dove possano il marketing e le normative. Le realizzazioni e la vicenda professionale di Fioravanti, dopo quelle di Giugiaro e Bertone già ospitate al MAUTO, sono una preziosa opportunità  di riflessione per tutti gli appassionati e – speriamo – di ispirazione per i designer di domani”.

Quello di raccontare le storie personali che stanno dietro alle affermazioni professionali dei più grandi car designer del Novecento è un progetto che il MAUTO ha iniziato lo scorso anno e che spero possa progredire in futuro – continua il curatore e Direttore Rodolfo Gaffino Rossi –. I nostri visitatori, soprattutto i più giovani, si lasciano coinvolgere da queste biografie per immagini che ci aiutano a raccontare come la strada per arrivare al successo sia la risultante di vari fattori: sicuramente talento e applicazione, alle volte incontri fortunati e, in questo caso specifico – oltre a tutto ciò –, un incondizionato sostegno da parte dei genitori, grazie ai quali il giovane Fioravanti ha potuto assecondare le proprie inclinazioni e noi abbiamo potuto mostrarvi il materiale esposto in questa mostra”.

Rosso Fioravanti, le auto di un ingegnere a mano libera

  • Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli”
  • Corso Unità d’Italia, 40
  • 10126 Torino
  • Orari:
  • Lunedì: dalle 10.00 alle 14.00, chiuso il pomeriggio
  • Martedì: apertura pomeridiana dalle 14.00 alle 19.00
  • Mercoledì, giovedì e domenica: dalle 10.00 alle 19.00
  • Venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 21.00
  • Ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura
  • Costo dei biglietti:
  • Intero: 12,00 €
  • Ridotto: 8,00 € (over 65; dai 6 ai 14 anni; disabili; gruppi oltre le 15 persone; studenti universitari con tesserino)
  • Scuole: 2,50 €
  • Gratuito: per i minori di 6 anni, giornalisti con tesserino dell’Ordine; possessori dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino + Piemonte Card
  • Calendario delle visite guidate da Leonardo Fioravanti:
  • Giovedì 5 aprile (prenotazioni entro e non oltre martedì 3 aprile)
  • Giovedì 19 aprile (prenotazioni entro e non oltre martedì 17 aprile)
  • Giovedì 3 maggio (prenotazioni entro e non oltre martedì 1 maggio)
  • Giovedì 17 maggio (prenotazioni entro e non oltre martedì 15 maggio)
  • Orario d’incontro: 17.45
  • Inizio visita: 18.00
  • La visita durerà 1 ora
  • Gruppi da minimo 10 persone a massimo 20 persone
  • Il prezzo della visita singola è di 2,50 €, mentre coloro che sono muniti del regolare biglietto di ingresso non ci sarà alcun costo aggiuntivo.

Info e prenotazioni: 011 666776 / info@museoauto.it

Quando passa Nuvolari, al Museo dell’Auto

Domenica 4 marzo 2018 – Ore 16.00. Visita guidata e laboratorio per bambini dai sei ai dodici anni

TORINO – Il 4 marzo 1943 nasceva a Bologna Lucio Dalla: un grande cantautore italiano che ha raccontato molte storie in decenni di canzoni. Uno di questi pezzi descrive la rocambolesca vita e personalità del grande pilota Tazio Nuvolari, protagonista epico delle corse dagli Anni ’20 agli Anni ’50. Il percorso proposto a bambini e ragazzi darà modo di conoscere le sue imprese automobilistiche, le immagini che lo ritraggono, il fumetto che lo racconta e di vedere da vicino il mito spider Cisitalia 202 SMM. Il Museo Nazionale dell’Automobile darà così modo di far conoscere personaggi che hanno reso l’Italia nota nel mondo: un itinerario attraverso alcune sale scelte per concludere in aula didattica per crearsi il proprio paio di leggendari occhialoni alla Nuvolari.

Prenotazione obbligatoria a museoauto@museoauto.it o al numero 011677666

Costi: L’attività didattica ha un costo di 5 € a bambino, 3 € per gli adulti accompagnatori. Alla quota si aggiunge il prezzo del biglietto di ingresso al Museo di 8 € (ridotto) per gli adulti e di 2,50 € per i bambini (gratuito per i minori di 6 anni). I possessori delle tessere Abbonamento Torino Musei pagheranno solo il contributo per l’attività.