Dal 20 novembre è diventato più facile revisionare un veicolo di interesse storico e collezionistico immatricolato entro il 1° gennaio 1960. Ora, infatti, è possibile presentarlo in qualsiasi officina autorizzata e non più, come avveniva in precedenza, solo nei centri provinciali della Motorizzazione Civile. In questo modo il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile è venuto incontro alle richieste del mondo dei collezionisti e dell’Automotoclub Storico Italiano, che rappresenta la più grande associazione di settore: lo spostamento, spesso per diversi chilometri, di un veicolo ultra-cinquantennale non è sempre di facile gestione.
D’ora in avanti, inoltre, occorre rivolgersi presso le sedi provinciali della Motorizzazione solo se il mezzo storico non può affrontare le prove sui rulli dinamometrici delle normali officine. In questo caso, i controlli della frenata si svolgeranno con l’uso di un dispositivo GPS ed il veicolo alla velocità di almeno 40 chilometri orari per calcolare una decelerazione superiore a 4,5 metri al secondo. Non solo. Nel nuovo decreto è stata inserita anche la deroga al controllo delle emissioni per i veicoli costruiti prima del 4 agosto 1971.
“Si conclude un lungo percorso – spiega Alberto Scuro, presidente ASI – che la nostra associazione stava portando avanti da anni con la collaborazione della Motorizzazione. L’emanazione del provvedimento, già previsto e dettagliato a fine 2019, è arrivata finalmente alla firma del Ministro Enrico Giovannini. I veicoli storici costituiscono un patrimonio culturale da promuovere, difendere e tutelare. Ridurre la burocrazia e semplificare le procedure per mettere in regola la propria auto o la propria moto classica vale più di incentivi economici”.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/708_Auto-Avio-Costruzioni-Large.jpg532800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-12-20 02:34:002021-12-19 17:39:29Svolta per i veicoli storici un nuovo decreto semplifica le revisioni periodiche
Il Museo Nazionale del Cinema e il Museo Nazionale dell’Automobile dedicano due mostre all’eroe del crimine, in occasione dell’uscita del film dei Manetti bros. Dal 16 dicembre 2021 alla Mole Antonelliana e al MAUTO
Torino, 16 dicembre 2021. Diabolik, personaggio immaginato da Angela e Luciana Giussani a seguito di vicende di cronaca nera successe a Torino oltre sessant’anni fa, ritorna nella città che ne ha ispirato la creazione. In occasione dell’uscita al cinema del film Diabolik, diretto dai Manetti bros e interpretato da Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, due tra i grandi musei di Torino – ciascuno dei quali racconta la storia di un’invenzione epocale, il cinema e l’automobile, che nella capitale sabauda hanno avuto origine – dedicano una mostra a uno dei personaggi più amati del fumetto e della narrativa italiana dagli anni Sessanta a oggi. A partire da domani, il Museo Nazionale del Cinema e il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile dedicano due esposizioni al tenebroso antieroe, una alla Mole Antonelliana l’altra nella storica sede del museo automobilistico.
Il Museo Nazionale del Cinema presenta, fino al 14 febbraio 2022, la mostra Diabolik alla Mole, a cura di Luca Beatrice, Domenico De Gaetano e Luigi Mascheroni. Il percorso espositivo ripercorrere la storia del ladro tra film e fumetti, oggetti iconici di design, opere d’arte, fotografie dell’Archivio Storico Publifoto, articoli di cronaca nera degli anni Sessanta e tavole della casa editrice Astorina.
Colpo grosso al Museo, la mostra aperta fino al 6 marzo 2022 al Museo Nazionale dell’Automobile a cura di Giosuè Boetto Cohen, presenta un omaggio alla fida compagna di imprese di Diabolik: l’iconica Jaguar E-type che, come il suo affascinante e spregiudicato proprietario, compie 60 anni. L’auto, presentata nelle versioni coupé nera e spider rossa, è circondata da un allestimento dedicato al signore del brivido e alla geniale relazione che lo legò alla celebre vettura.
“Diabolik è un personaggio oramai entrato nell’immaginario collettivo, è il Re del terrore per eccellenza nel mondo del fumetto. L’omaggio che il Museo Nazionale dell’Automobile e il Museo Nazionale del Cinema gli rendono è il frutto di una sinergia sul territorio, di una comunione d’intenti, di una volontà di creare un percorso che esca fuori dai confini del singolo ente per abbracciare un interesse comune. La cultura è condivisione e questa bella sinergia ne è la conferma” dichiara Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema.
“Due musei, due mostre, due leggende del Novecento (nate nei magnifici 60s). Una è inglese: la E-Type (needless to say, it’s a Jaguar!). L’altra è un personaggio italiano (nell’ideazione), immaginario e inimitabile: Diabolik. L’unione sta in questa straordinaria auto – nera come la sua ‘divisa’ – che lo assiste (come Eva Kant, leggenda pure lei) nei suoi colpi straordinari e negli inseguimenti rocamboleschi e furibondi tra Ghenf e Clerville. Una doppia mostra che è occasione perfetta per una costruttiva e reciproca invasione di campo tra due Musei Nazionali, del Cinema e dell’Automobile” racconta Benedetto Camerana, presidente del MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile.
In occasione dell’omaggio a Diabolik, il Museo Nazionale del Cinema e il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile hanno attivato la reciproca riduzione sul biglietto di ingresso: presentandosi in cassa di uno dei due musei con il biglietto dell’altro si avrà diritto alla tariffa ridotta.
COLPO GROSSO AL MUSEO
MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino
Corso Unità d’Italia, 40 – Torino
dal 16 dicembre 2021 al 6 marzo 2022
orari: lunedì 10-14, pomeriggio chiuso
dal martedì alla domenica 10-19
Ingresso con biglietto museo
Biglietto intero: 12 €
Biglietto ridotto: 10 €
Scuole: 2,50 €
Ragazzi dai 6 ai 17 anni: 5 €
Gratuito per i minori di 6 anni e i possessori della Torino+Piemonte Card e dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte.
Per tutte le informazioni:
www.museoauto.com
DIABOLIK ALLA MOLE
Museo Nazionale del Cinema
Via Montebello 20 – Torino
dal 16 dicembre 2021 al 14 febbraio 2022
orari: tutti i giorni 9-19, martedì chiuso
Ingresso con biglietto museo e museo + ascensore
Solo la mostra Diabolik alla Mole biglietto unico 5 €
Per tutte le informazioni, tariffe e variazioni d’orario:
www.museocinema.it
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/DiabolikMole00100922-Custom.jpg450800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-12-17 05:15:002021-12-16 19:37:07L’omaggio di Torino a Diabolik
Torino, 2 dicembre 2021. Il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile aggiunge alla sua offerta tre nuovi percorsi museali inclusivi e lo fa a partire da venerdì 3 dicembre in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità.
L’obbiettivo del progetto è quello di ottenere un’accessibilità sensoriale soddisfacente rivolta a tutti i visitatori, in linea con i principi di “universal design” – ovvero della “progettazione universale” – che definisce un luogo “accessibile” se qualsiasi utente può accedervi e muoversi in autonomia. Rendere un luogo “accessibile” vuol dire, pertanto, renderlo confortevole e inclusivo per tutti i potenziali utenti, bambini e giovani, adulti e anziani, prendendo in considerazione anche le diverse disabilità (motorie, sensoriali, cognitive).
Il museo ha intrapreso questo percorso partendo dalla traduzione dell’audioguida in lingua dei segni: da oggi, all’interno dell’app di guida del museo, nel menù delle lingue saranno presenti anche la LIS, Lingua dei Segni italiana e la IS, International Sign Language, che si rivolge ai turisti stranieri. Accedendo quindi alla web-app, i visitatori potranno selezionare la lingua dei segni desiderata e guardare il video segnato e sottotitolato, relativo alla sezione. L’interprete è una persona madrelingua LIS ed interprete IS.
Sul percorso saranno presenti pannelli tattili con mappe, disegni in rilievo con testi in braillee, soprattutto, modelli in resina con tecnica ad esclusione e particolari realizzati con stampante 3d: ogni modello è corredato da audiodescrizioni, attivabili tramite Qr-code a rilievo e tecnologia NFC, che raccontano l’auto e forniscono curiosità ed informazioni in italiano ed in inglese.
Sarà possibile trovare sul sito del museo (www.museoauto.com) i file delle mappe dei piani, in modo che il visitatore interessato possa stamparle su carta a microcapsule in rilievo e conoscere il museo con i suoi spazi prima della visita in loco.
“La strada del museo verso l’accessibilità per tutti è appena iniziata, ma la volontà di arrivare ad una fruibilità sensoriale diffusa è forte. Molte sono ancora le soluzioni da mettere in atto al nostro interno, ma l’impegno è quello di garantire un’esperienza museale soddisfacente e serena per tutti i visitatori” (Mariella Mengozzi, Direttrice MAUTO)
Progetto a cura di:
Sara Corda – MAP Associazione culturale (associazioneculturalemap@gmail.com)
Rocco Rolli – Tactile Vision onlus (info@tactilevision.it)
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/MAUTO-Museo-accessibile-6-Custom.jpg450800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-12-03 11:08:212021-12-03 11:08:23MAUTO: un museo per tutti
Dal 10 al 13 febbraio 2022, nell’ambito della grande festa dei motori che riunisce in un unico evento le due rassegne Automotoretrò e Automotoracing, una mostra tematica racconta dieci veicoli iconici che sono stati al tempo stesso protagonisti e spettatori dei cambiamenti della società nel secolo scorso
Torino, 12 novembre 2021. Che cosa hanno in comune la Trabant, la Jaguar E-Type e la Toyota Prius? La capacità di essere, ognuno a suo modo, veicoli iconici al tempo stesso protagonisti e spettatori dei grandi cambiamenti storici, economici e sociali nel secolo scorso. È a questi – e molti altri – modelli che sarà dedicata la mostra tematica “Rivoluzioni” nell’ambito di AMR, la grande festa dei motori che riunisce in un unico evento le due rassegne Automotoretrò e Automotoracing, in programma dal 10 al 13 febbraio 2022 al Lingotto Fiere e all’Oval di Torino. Per l’edizione 2022 il Salone dedicato alla passione per le auto storiche, il mondo delle corse e delle alte prestazioni, si apre a contaminazioni tra automotive, storia e arte, raccontando le epoche e le auto che hanno rotto con il passato e portato cambiamento nella nostra quotidianità.
“Dopo un anno di stasi per gli eventi fieristici, ma non certo dal punto di vista storico, economico ed emotivo, abbiamo scelto un tema d’impatto che rappresenta una sorta di parallelismo con il cambiamento epocale che stiamo attraversando oggi stesso – spiega Beppe Gianoglio di Bea Srl, che da quasi 40 anni organizza l’evento -. La storia, e in particolare quella dell’automotive, ci insegna che anche quelle che inizialmente sembrano piccole innovazioni o addirittura fallimenti possono portare a grandi evoluzioni. Ed è proprio a queste che guardiamo con fiducia invitando il pubblico di AMR a scoprire questa mostra tematica, per la prima volta curata da un critico d’arte”.
“Il concetto di rivoluzione, che si adatta di norma alla politica e alla società, ha invece un indubbio valore estetico. Nell’arte, nella creatività in genere, è rivoluzionario chi inventa, chi rischia, chi si scontra con il proprio tempo talora anticipando troppo l’idea di futuro – racconta il critico d’arte e curatore della mostra Luca Beatrice -. Parlando di automobili e motociclette, le rivoluzioni sono all’ordine del giorno fin dalla loro invenzione, perché lo stile e la bellezza si uniscono all’innovazione e alla tecnologia”.
Nell’arco del Novecento le due e quattro ruote hanno rivelato una particolare tensione sperimentale che è possibile ritrovare nelle auto sportive così come nelle utilitarie, nelle motociclette e nei nuovi veicoli elettrici. La mostra racconterà dieci di queste esperienze – dal Volkswagen “Bulli” alla Lancia Aurelia B24, dalla VespaPiaggio alla BMW R80 GS, passando per la Ferrari 308 GTS e la Land Rover Series 1, solo per citarne alcune – che potranno essere ammirate dal vivo nell’area tematica allestita nel Padiglione 2. L’incredibile storia di questi modelli e dei relativi periodi storici che li hanno visti nascere saranno anche protagonisti di una serie di video che anticiperanno l’esposizione sui canali Instagram e Facebook di AMR.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/AMR_2022_Copertina-FB-AMR-2022-Custom.jpg304800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-11-16 07:05:002021-11-15 20:19:54Rivoluzioni a due e quattro ruote ad AMR 2022
Una mostra fotografica racconta gli anni ‘20 e ‘30 della Provincia Granda e gli audaci piloti della Cuneo – Colle della Maddalena Foto Giuliano Berti
Torino, 27 ottobre 2021. La mostra “Quei temerari delle strade bianche.Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo – Colle della Maddalena” – progetto di Giosuè Boetto Cohen – inaugura il 27 ottobre al MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile: in esposizione una selezione di 80 fotografie provenienti dell’Archivio fotografico di Adriano Scoffone – quasi 40mila lastre fotografiche in totale – che la Città di Cuneo ha riscoperto a distanza di anni e che ha iniziato a catalogare nel 1980. La mostra, ospitata a Cuneo lo scorso anno, arriva oggi al MAUTO: oltre alle suggestive immagini, tre automobili leggendarie, grandi scenografie e un poema musicale composto per l’occasione che rendono immersivo il percorso della mostra, visitabile fino al 9 gennaio 2022.
“Questa mostra è un magnifico viaggio nel tempo che ci permette di rivivere quasi in diretta l’atmosfera, il coraggio e l’entusiasmo di una corsa come la Cuneo – Colle della Maddalena. Le straordinarie fotografie storiche di Scoffone ci restituiscono con realismo di cronaca i folli sovrasterzi dei “temerari” sui bianchi tornanti alpini. Non dimentichiamo che non lontano da Cuneo molti anni prima, nel 1895, si tenne la prima Torino – Asti -Torino, la prima corsa automobilistica italiana. Con ben altre auto però, perché sulla strada del Colle salivano invece auto possenti e invincibili come la leggendaria Alfa Romeo P2 qui in mostra, proveniente dalla collezione del Museo Nazionale dell’Automobile, identica a quella sulla quale Nuvolari trionfò alla Maddalena. Una conferma che il MAUTO è il fulcro della storia del pionierismo automobilistico italiano, sia per l’inarrivabile collezione che per il Centro di documentazione con il suo straordinario patrimonio storico. Anche per questo siamo felici di collaborare alla riscoperta di un fondo storico cruciale come l’Archivio Scoffone e alla sua viva e preziosa testimonianza di un periodo fondamentale della storia automobilistica italiana” dichiaraBenedetto Camerana, Presidente del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile.
“Quei temerari delle strade bianche”presenta i fotogrammi chiave dell’edizione 1930 della Cuneo-Colle della Maddalena e dei suoi celebri protagonisti (insieme ad alcune immagini del triennio 1925-1927). Ottanta foto che pure non rappresentano che un modesto campione del tesoro nascosto di circa 40 mila lastre fotografiche, che coprono i temi, le pagine, i ritratti più diversi della Provincia Granda.
“Dopo il grande successo della mostra “Quei temerari delle strade bianche” svoltasi a Cuneo nell’estate scorsa, anche al MAUTO si propone un’esposizione che permette di conoscere meglio il nostro capoluogo di provincia, attraverso un patrimonio archivistico unico: il fondo Andriano Scoffone. Questo tesoro di decine di migliaia di lastre fotografiche ritrae nel dettaglio le corse automobilistiche cui parteciparono anche Varzi e Nuvolari, piloti impavidi che, da Cuneo, affrontarono con coraggio le tortuose strade bianche del Colle della Maddalena. La nostra Amministrazione è entusiasta e grata della possibilità di diffondere tale patrimonio fra i tanti visitatori dello splendido museo torinese dell’automobile.” afferma Cristina Clerico, Assessore alla Cultura della Città di Cuneo.
Tre automobili esposte dialogano con le immaginidi Adriano Scoffone, che raccontano la sfida per il Colle della Maddalena e scene di costume del primo Novecento. La gara è, per difficoltà e lunghezza, una delle più ardite. Lo si capisce dalle fughe nei rettilinei e dalle sbandate nel polverone prima dei tornanti. Il “circo” della competizione è poca cosa se paragonato al gigantismo di oggi, ma l’emozione è anche superiore, perché nel 1930, in Italia – è bene ricordarlo – circola un’automobile ogni duecento abitanti. Fissano l’obbiettivo (qualcuno con aria truce), i semidei del volante: il tedesco Stuck che sembra Lawrence d’Arabia, gli italiani Varzi, Marinoni e Maserati, sotto gli occhi di un impettito Campari. Ma anche la tripletta della scuderia Fiat in un angolo di piazza Vittorio (oggi piazza Galimberti) fa la sua figura. O la squadra (piccola, ma sceltissima) dei meccanici e collaudatori. Nuvolari, il vincitore del 1930, è più nero e legnoso che mai e in uno degli scatti, praticamente inedito, è fermo davanti a un portone del Piemonte rurale. Intorno al palco c’è un tramestio di autorità, la Principessa di Savoia, il podestà con la tuba, una pletora di notabili e donne elegantissime. Ma le facce più interessanti, alcune da cinema, sono nel pubblico sorridente, tra i portici, la piazza e i picnic. Adriano Scoffone corre, non si sa come, al lago della Maddalena. E ancora più su. I visitatori della mostra potranno immaginarlo dall’alto del nostro tempo, interconnesso e viziato da Photoshop, mentre per strada riesce a catturare ancora una Bugatti ribaltata, e poi controsterzi, gli allunghi e i voli d’uccello, quasi avesse il drone.
“La mostra, come suggerisce il titolo, parte da un fatto cruciale, ma non chiaro a molti: le corse automobilistiche di novant’anni fa si svolgevano su strade completamente diverse da quelle di oggi. E l’automobilismo sportivo fu una delle motivazioni che portarono, negli anni ’30, alla costruzione di una rete viabile più moderna. L’audacia – di uomini e mezzi – le medie orarie, i record diventano ancora più incredibili se si immagina correttamente lo scenario in cui furono raggiunti. Quindi “le strade bianche” sono insieme alle vetture, ai campioni e alla folla, le protagoniste dell’esposizione. Un complesso impianto scenografico, e una colonna sonora originale, sono state realizzate proprio per enfatizzarne il ruolo” così Giosuè Boetto Cohen, giornalista e regista, per molti anni de “La Storia siamo noi” alla RAI, introduce la mostra da lui curata.
La musica è un altro elemento fondamentale del percorso di “Quei temerari delle strade bianche”; il “tappeto musicale”, di Marco Robino e degli Architorti, è diventato una suite tutta da ascoltare, una complessa partitura di undici minuti. Marco Robino ha lavorato molto con il regista Peter Greenaway, per il quale ha composto nel cinema, sul Cenacolo Vinciano e alla Venaria Reale. Ma ha composto in più occasioni anche con gli autori di questa mostra, a Villa Giulia a Roma, a Palazzo Pepoli a Bologna, al Museo Accorsi-Ometto di Torino e alla Castiglia di Saluzzo, per l’installazione “La scelta di Giulio”. Per la mostra di Adriano Scoffone, Robino ha creato un poema inebriante, che narra di motori, velocità, polvere e grandi paesaggi.
Il percorso espositivo di “Quei temerari delle strade bianche. Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo – Colle della Maddalena” va aldilà dei documenti fotografici messi in cornice. È costituito da scenografie immersive, a cui ha contribuito anche Angelo Sala, per molti anni direttore dell’allestimento scenico del Teatro alla Scala di Milano. Insieme alle musiche originali e alle stampe giganti, esse abbracciano tre automobili straordinarie, protagoniste della scalata alla Maddalena del 1930: una è proprio l’Alfa Romeo 1500 MMS con cui, nel 1930, il pilota Emilio Gola prese parte alla competizione. Le altre non sono da meno: l’Alfa Romeo P2 della collezione del museo, identica a quella con cui Nuvolari tagliò per primo il traguardo, e una preziosa Bugatti 35, uguale a quella con cui Avattaneo si ribaltò durante la gara.
L’esposizione è realizzata dal MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile e dalla Città di Cuneo,con il sostegno della Maison di orologeria svizzera Eberhard & Co.
“Il contributo di Eberhard & Co. a sostegno della mostra rispecchia la vocazione della Maison a favore di iniziative di grande spessore culturale, che riportino alla luce un patrimonio ancora celato, lo rendano fruibile a tutto il pubblico e che mirino alla salvaguardia del tempo. Questo progetto ci consente infatti di supportare un’importante opera di digitalizzazione di materiali che rischierebbero di andare persi e la loro contestuale valorizzazione attraverso l’inserimento in una banca dati consultabile online. Il nostro legame con Nuvolari risale agli anni ’30 del Novecento e ci vede sempre coinvolti in eventi che ne celebrino la figura. Le immagini rivelano uno spaccato molto affascinante del mondo delle gare automobilistiche d’epoca, quando piloti del calibro di Nuvolari realizzavano imprese incredibili e stupivano il pubblico accorso a vederli” – dichiara Mario Peserico, Amministratore Delegato di Eberhard Italia.
Il Centro di Documentazione del museo ha acquisito gli scatti delle corse della Cuneo – Colle della Maddalena che sono fruibili sul software di consultazione Archid’HOC.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/01_Quei-temerari-delle-strade-bianche_MAUTO_@GiulianoBerti-Custom.jpg534800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-10-27 04:45:002021-10-26 14:52:24Nuvolari, Varzi, Campari. “Quei temerari delle strade bianche” arrivano al MAUTO con le fotografie di Adriano Scoffone
Torino, 26 Ottobre 2021 – Dopo il successo riscosso al Complesso Monumentale San Francesco a Cuneo, la mostra dal titolo evocativo “Quei temerari delle strade bianche. Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo – Colle della Maddalena”, a cura di Giosuè Boetto Cohen, arriva al MAUTO (Museo Nazionale dell’Automobile) di Torino, dove sarà visitabile fino al 9 Gennaio 2022.
Eberhard & Co. ha deciso di patrocinare l’esposizione affiancando il MAUTO in questo importante progetto, che consente la divulgazione al grande pubblico di una parte di un archivio contenente l’incredibile quantità di circa 40.000 lastre e pellicole realizzate dal fotografo piemontese Adriano Scoffone (1891-1980), nonché la contestuale digitalizzazione in una banca dati consultabile online. Il percorso espositivo racconta attraverso una selezione di oltre 40 splendide immagini la sfida automobilistica Cuneo-Colle della Maddalena delle edizioni 1925, ‘26, ‘27 e 1930. La gara si disputò a partire dal 1925, fece parte del “Campionato Automobilistico Italiano – Corsa e Sport Europeo della Montagna” e per difficoltà e lunghezza passò alla storia come una delle più ardite dell’epoca. Protagonisti degli scatti sono piloti dotati di inimitabile audacia e vetture che riuscirono a ottenere prestazioni impensabili, considerando lo scenario di strade sulle quali gareggiarono. Un mondo molto diverso da quello di oggi, che Adriano Scoffone riuscì a ritrarre nel pieno della corsa: i punti del percorso più “tattici”, ma anche la piazza di partenza, la città e il suo pubblico, e naturalmente la parata dei campioni, da Varzi a Campari e Marinoni, da Stuck a Caracciola. Il tutto cogliendo spettacolari controsterzi, fughe nei rettilinei e sbandate, nel polverone prima dei tornanti. Personaggio fondamentale delle foto in mostra è Tazio Nuvolari, uno dei più grandi nomi dell’automobilismo mondiale, che partecipò alla quarta edizione (1930) e la vinse con un’Alfa Romeo P2, alla incredibile media di 103,771 km/h.
“Il contributo di Eberhard & Co. a sostegno della mostra dedicata al Fondo Scoffone rispecchia la vocazione della Maison a favore di iniziative di grande spessore culturale, che riportino alla luce un patrimonio ancora celato, lo rendano fruibile a tutto il pubblico e che mirino alla salvaguardia del tempo. Questo progetto ci consente infatti di supportare un’importante opera di digitalizzazione di materiali che rischierebbero di andare persi e la loro contestuale valorizzazione attraverso l’inserimento in una banca dati consultabile online. – dichiara Mario Peserico, Amministratore Delegato di Eberhard Italia. “Il nostro legame con Nuvolari ci vede sempre coinvolti in eventi che ne celebrino la figura. Queste immagini rivelano uno spaccato molto affascinante sul mondo delle gare automobilistiche d’epoca, quando piloti del calibro di Nuvolari realizzavano imprese incredibili e stupivano il pubblico accorso a vederli. Il percorso espositivo saprà rievocare un passato fatto di mitiche acrobazie sulle quattro ruote.” – conclude Mario Peserico. Eberhard & Co. ha un legame molto stretto con l’affascinante mondo della “velocità” e con il “Mantovano volante”, che possedeva un orologio Eberhard & Co. da tasca degli anni ’30 con funzione di sveglia, del quale fu ritrovata solo la custodia. Questa connessione è stata rafforzata nel 1992, anno in cui il brand ha dedicato al suo nome una speciale collezione ed è diventato Cronometro e Official Partner del Gran Premio Nuvolari. La collezione Tazio Nuvolari è stata ideata e realizzata in base a una filosofia progettuale che ha come riferimento la strumentazione delle auto da corsa del tempo: in particolare il posto di guida delle straordinarie vetture, con le quali egli conquistò tante vittorie, è stato una concreta fonte di ispirazione per soluzioni sia funzionali sia estetiche. La collezione si rinnova continuamente e si arricchisce anno dopo anno: la novità più recente è rappresentata dal modello Nuvolari Legend The Brown Helmet, cronografo automatico caratterizzato da un quadrante in color cuoio antico, ispirato agli accessori in cuoio naturale amati dal pilota, con scala tachimetrica centrale a chiocciola in Km/h, un cinturino in pelle dal sapore vintage e fondo trasparente in vetro zaffiro.
La mostra al MAUTO è stata progettata con un complesso impianto scenografico ed una colonna sonora originale scritta da Marco Robino. Musica e scenografie fungono da grande fondale per le fotografie e arricchiscono l’atmosfera degli spazi del museo, che accoglie anche tre automobili straordinarie: l’Alfa Romeo 1500 MM S guidata nel 1930 da Emilio Gola, un’Alfa Romeo P2 identica a quella con cui vinse Nuvolari, e una Bugatti 35 B come quella di Scagliotti – Avattaneo.
EBERHARD & CO. Maison di orologeria svizzera con oltre 130 anni di storia, fondata nel 1887 a La Chaux-de-Fonds, Eberhard & Co. rappresenta eccellenza e innovazione, di cui l’azienda ha fatto il proprio marchio di fabbrica, senza rinunciare al profondo legame con le origini e la tradizione. Eberhard & Co. produce circa 16.000 pezzi all’anno con obiettivi di crescita ponderata ma costante ed è presente in circa 25 Paesi, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Estremo al Medio Oriente.
La storia di Eberhard & Co. viene scandita da creazioni indimenticabili, quali il Chrono 4, l’8 JOURS, la collezione Tazio Nuvolari, l’Extra-fort, la collezione femminile Gilda, fino alle riedizioni di celebri modelli degli anni 50’ e ’60, Scafograf e Contograf. Numerose sono state le conquiste del marchio: a partire dalla creazione del suo primo cronografo da polso nel 1919, fino al rivoluzionario Chrono 4, il primo cronografo con quattro contatori allineati, brevetto esclusivo Eberhard & Co. A giugno 2019 la Maison ha inaugurato il Museo Eberhard & Co. a La Chaux-de-Fonds, all’interno della Maison de L’Aigle, lo storico edificio fatto costruire dal fondatore Georges-Lucien Eberhard all’inizio del XX secolo. Sito internet: www.eberhard1887.com
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/Adriano-Scoffone_temerari-strade-bianche-Custom.jpg571800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-10-27 04:29:002021-10-26 19:38:26Eberhard & Co. Presenta la mostra “Quei temerari delle strade bianche“
La ruggente corsa in salita “Cuneo-Colle della Maddalena” e lo stato selvaggio delle strade italiane dell’epoca sono al centro di una nuova mostra che il Museo Nazionale dell’Automobile, il Comune di Cuneo e la Casa orologiera Eberhard inaugurano al MAUTO il 26 ottobre prossimo. Si intitola “Quei temerari delle strade bianche” e promette al pubblico potenti suggestioni: quaranta immagini scattate dal fotografo Adriano Scoffone nelle edizioni tra il ’25 e il ’30 e popolate dai miti dell’epoca, Nuvolari in testa. E poi tre delle sensazionali vetture che si sfidarono, inserite nell’impianto scenografico e di racconto curato da Giosuè Boetto Cohen con la collaborazione di Angelo Sala, già direttore dell’allestimento scenico del Teatro alla Scala. Ma la mostra ha altre sorprese in serbo per i suoi visitatori. Il pubblico è accolto dalle note di una suite per organo e orchestra dedicata ai motori. L’ha scritta Marco Robino, il musicista di Peter Greenaway. Accanto alla partitura originale, anche una multiproiezione che ricostruisce l’atmosfera della città di Cuneo nella prima metà del ‘900
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/Cuneo-Colle-della-Maddalena-Custom.jpg646800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-10-26 06:21:002021-10-25 16:23:59Cuneo-Colle della Maddalena racconta gli anni ruggenti al Mauto
E nel mezzo tanto divertimento per i radunisti partiti da Carmagnola, che hanno scalato le strade della Val Bronda, e Val Maira, hanno visitato il museo dell’arpa di Piasco, si sono confrontati con i giochi in piazza a Dronero e hanno terminato la giornata con il pranzo a Valmala rallegrati dal suono della fisarmonica con le musiche occitane. Le Ferrari sono le vetture più votate dal pubblico di Dronero. Foto Elio Magnano
VALMALA (CN), 18 ottobre – Nemmeno il soleha voluto disertare il “Tour delle Valli Occitane”, organizzato dallo Sport Rally Team di Carmagnola per domenica 17 ottobre al quale hanno preso parte una cinquantina di supercar, vetture storiche e da collezione, fra le quali 19 Ferrari, oltre a Lamborghini, Porsche, Maserati, Mercedes, BMW, Abarth 124, Subaru, Dodge Viper provenienti non solo dal Piemonte ma anche dalle regioni confinanti. Un raduno che ha unito il piacere di percorrere strade immerse nei boschi delle Valli Occitane, alla visita al Museo dell’Arpa “Victor Salvi” di Piasco, al divertirsi con i giochi in piazza a Dronero, per finire con il pranzo al suono della fisarmonica a Valmala.
I radunisti si sono presentati puntuali domenica mattina in Piazza Maria Bobba a Carmagnola per le operazioni di registrazione e la colazione al Bar Italia, prima di salire a bordo delle loro vetture e percorrere la pianura che da Carmagnola porta a Saluzzo. Superata la capitale del Marchesato è cominciata la salita della Val Bronda passando per i boschi ricchi di funghì di Pagno e Brondello scollinare nella Valle Varaita per tuffarsi verso Piasco e visitare il museo dell’arpa Victor Salvi.
Qui i radunisti hanno effettuato una visita breve, con l’illustrazione degli strumenti esposti da parte della conservatrice del museo Roberta Scarzello, e la suonata d’arpa “Au Matin” scritta dall’arpista francese Marcel Tournier e magistralmente interpretata dalla 17enne cuneese Alice Cavallo, allieva del Conservatorio di Milano. “Lo spirito dei nostri raduni è quello dell’experience” sottolinea Pierluigi Capello di Sport Rally Team. “Proponiamo ai partecipanti dei nostri eventi dei percorsi particolarmente seducenti, sia sotto l’aspetto paesaggistico, sia sotto il profilo del piacere di guida, oltre all’esperienza di brevi visite a castelli, musei e località turisticamente interessanti lasciando poi al singolo partecipante la possibilità di tornare e approfondire la conoscenza del luogo visitato”.
Lasciata Piasco con nelle orecchie le dolci note dell’arpa, i cinquanta equipaggi hanno imboccato la Val Maira e si sono diretti a Dronero, dove nella piazza principale i passeggeri sono stati chiamati a dimostrare la loro abilità con le bocce e il pallone da basket. Il tutto mentre lo staff del Caffè Roma serviva l’aperitivo e gli spettatori dell’evento erano chiamati a votare l’auto più bella esposta in piazza. Terminati i tiri al canestro e nella scatola delle bocce, consumato il flan di polenta e le acciughe al verde (piatto tipico di Dronero), i radunisti sono partiti alla volta di Roccabruna. Per percorrere quindi un lungo tratto della Valle Maira riscendere verso Rossana, infilare la Valle Varaita per salire fino al santuario di Valmala, esporre le vetture nell’ampio piazzale e terminare il tour con il classico pranzo occitano nel ristorante da Piero, questa volta accompagnati dalle note delle musiche occitane suonate alla fisarmonica e cantate dal Gruppo dei Ciafardei. L’incontro è terminato con le premiazioni degli equipaggi che si sono distinti nei giochi e nelle prove di abilità e arrivederci alla prossima occasione. Nelle prove di abilità hanno primeggiato Patrick Gagliasso e il biellese Giacomo Giardino Roch, mentre al canestro quattro passeggeri hanno fatto en plein e il sorteggio ha premiato Cinzia Ramero; alle bocce, invece, si è dimostrato particolarmente abile il rallista Marco Ravera, che ha così regalato la vittoria assoluta al suo compagno di avventura, il poirinese Patrick Gagliasso, che ha preceduto il carmagnolese Ivano Rossi. Monopolio Ferrari nella votazione fra il pubblico di Dronero che ha decretato come vettura più bella del raduno la Ferrari 488 di Santo Amante, e seconde a pari merito la 488 Pista di Corrado Rossi e la 456 GTM di Massimo Brinzo. Al di là del voto di Dronero hanno suscitato particolare ammirazione la Lamborghini Countach VT, la Porsche 356 del 1961, la vettura più anziana del gruppo e la regale Mercedes 560 SL, oltre alla muscolosa Porsche 911 GT3 RS.
Il Tour delle Valli Occitane è stato organizzato dallo Sport Rally Team-Raduni in collaborazione con il Gruppo Auto Moto Storiche Carmagnola, il patrocinio dei comuni di Carmagnola,Dronero, Brondello, Roccabruna e Piasco, il supporto di Tuninetti Pneumatici, Pastificio Fratelli Bianco, Falco Diego Levabolli, Impresa Edile Morabito, Autocarrozzeria Levabolli Ventos 3000.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/C-Fotomagnano2021-Raduno-Valli-Occitane-2-11-2-Large.jpg533800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-10-19 10:58:012021-10-19 10:58:04Il Tour delle Valli Occitane, inizia con l’arpa e finisce con la fisarmonica
Le Lancia Gamma Coupé della collezione Andrea Levy al Mauto fino al 24 ottobre
Con un caloroso e sentito applauso è cominciata la serata al Museo dell’Automobile in onore diAldo Brovarone, che è diventata un’intima ed emozionata raccolta di ricordi di chi ha avuto la fortuna di conoscere il Maestro e ha voluto condividere con gli altri episodi e aneddoti.
Una celebrazione che è stata il corollario di una giornata in cui a celebrare Aldo Brovarone sono stati i giornalisti che, alla guida delle Lancia Gamma Coupé della Collezione 777 di Andrea Levy, hanno dato vita a un viaggio nel tempo, partito dalla sede dell’associazione Torino Heritage, a Sant’Ambrogio, che si è fermato nel centro di Rivoli prima di ripartire e arrivare al Mauto. Proprio al Mauto le nove Lancia Gamma Coupé, ognuna di una delle combinazioni cromatiche previste dal modello originario, sono state posizionate in mostra per il pubblico che potrà ammirarle fino al 24 ottobre e conoscere, attraverso le loro linee e i colori, l’arte creata dal maestro Brovarone.
Arte che non è stata l’unica cosa di cui hanno parlato gli ospiti intervenuti sul palco nella serata, stilisti, amici, ex colleghi, giornalisti che hanno tratteggiato un ritratto ricco di sfumature di Aldo Brovarone: un genio inconsapevole, amante del suo lavoro e appassionato, un elegante stilista che condivideva le sue conoscenze, generoso, divertente.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/Tributo-Aldo-Brovarone_Museo_I-Custom.jpg533800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-10-14 04:52:002021-10-13 19:07:46Emozioni al Tributo Aldo Brovarone
TORINO 7 ottobre – Ieri, mercoledì 6 ottobre, è stata inaugurata al Museo dell’Auto di Torino la mostra Michelotti World che propone una pennellata dell’opera di uno dei maggiori designer di automobili (ma non solo) di tutti i tempi. E mai data fu più significativa, visto che proprio ieri cadeva il centesimo anniversario della nascita di Giovanni Michelotti.
Una mostra entusiasmante, che propone solo una minima parte del lavoro di Michelotti, e non potrebbe essere altrimenti visto che circa 1200 le vetture disegnate da lui prodotte in almeno un esemplare. Oltre alle automobili sono esposti disegni che Michelotti faceva per anticipare le sue vetture a carrozzieri e clienti facoltosi, e proprio questa è la parte più intrigante della mostra. Michelotti, rapidissimo disegnatore a mano libera, immergeva le sue creature in ambienti così ben descritti che potrebbero essere riproposti in una mostra monografica alla Galleria d’Arte Moderna.
Michelotti è un illustratore raffinato, le sue ambientazioni, giardini lussureggianti con ville favolose alle spalle, interpretazioni di scorci di Torino e del Sestriere, sarebbero meravigliose in bella mostra alle pareti di una casa di campagna raffinata. E anche gli abiti sono di particolare eleganza. Al punto che un ricco committente americano, proprietario della catena di negozi di abiti femminili “Lily Ann Corporation”, si rifece ampiamente della spesa di acquisto di una Ferrari mettendo in produzione gli abiti che Michelotti si era inventato a corredo del bozzetto di presentazione del modello unico. La mostra va visitata con calma, magarti sfruttando il silenzio di una mattina poco frequentata. Ed è d’obbligo l’acquisto del catalogo. Per 23€ si ottiene il passaporto per entrare nel mondo di Michelotti.
MICHELOTTI WORLD
1921-2021 Cento anni di un designer senza confini
MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino
Corso Unità d’Italia, 40 – Torino
dal 6 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022
Orari: lunedì 10-14, pomeriggio chiuso
dal martedì alla domenica 10-19
Ingresso con biglietto museo
Biglietto intero: 12 €
Biglietto ridotto: 10 €
Scuole: 2,50 €
Ragazzi dai 6 ai 17 anni: 5 €
Gratuito per i minori di 6 anni e i possessori della Torino+Piemonte Card e dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte.
Per tutte le informazioni: www.museoauto.com
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2021_1006_Centenario-Michelotti_KW-15.jpg600800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-10-07 14:12:102021-10-07 14:12:13Giovanni Michelotti: una mostra per il genio umile al MAUTO
Dal 6 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 al MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. Foto Andrea Guermani
Torino, 6 ottobre 2021. Giovanni Michelotti è uno dei car designer più ammirati nel mondo. Il suo stile è tra i più luminosi del periodo 1950 -’70, con esempi notevolissimi anche durante gli anni a cavallo della guerra. Alcuni marchi considerano il suo apporto ancora oggi indelebile. Nel centenario della nascita, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile allestisce una importante personale dedicata al designer torinese. Per la prima volta una porzione cospicua dell’archivio Michelotti viene esposta al pubblico: schizzi, disegni tecnici, piani di forma, modelli in scala saranno visibili al MAUTO, insieme a una selezione di automobili tra le più rappresentative, disegnate e progettate da Giovanni Michelotti. Queste, insieme a documenti cartacei, filmati inediti e un suggestivo impianto scenografico, racconteranno la storia professionale e umana del designer. Il progetto espositivo è curato da Giosuè Boetto Cohen, con il supporto di Edgardo Michelotti, figlio del designer e custode dell’archivio privato.
Benedetto Camerana, presidente del MAUTO– Museo nazionale dell’Automobile dichiara:
La mostra prosegue il filone delle grandi mostre del MAUTO sul tema del design, rassegne che celebrano lo straordinario contributo dei designer italiani all’industria automobilistica mondiale. Un contributo che, nel caso di Michelotti, ha impresso un segno indelebile, in taluni casi riconoscibile ancora oggi, nell’evoluzione stilistica dei più importanti brand del settore tra gli anni ’50 e ’70.
Il titolo della mostra, “Michelotti World”, esprime al tempo stesso l’ampiezza dei contenuti esposti, la varietà dei progetti realizzati dal designer torinese, e la vastità geografica delle collaborazioni che Michelotti ha saputo sviluppare, dal Giappone agli Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Francia, Svizzera e, naturalmente, con i principali carrozzieri in Italia, primo fra tutti Vignale. Una rete di relazioni che ha sempre visto Torino come punto nevralgico, rafforzando il ruolo del capoluogo piemontese nell’industria mondiale dell’automobile.
A differenza di altri designer, che sono cresciuti e hanno creato i loro capolavori all’interno dei centri stile di grandi case automobilistiche, o di rinomati carrozzieri come Pininfarina e Bertone, Giovanni Michelotti si è affermato come stilista indipendente. La sua matita instancabile ha prodotto migliaia di disegni, riconoscibili per il dinamismo che caratterizza le vetture. Ancora sulla carta sembrano già prendere vita e correre per le strade, ricche di dettagli che enfatizzano linee eleganti ed essenziali. Uno stile che distingue ancora oggi le automobili più prestigiose a livello internazionale, una firma che conferisce valore alle auto d’epoca da lui realizzate.
Le vetture in mostra spaziano dai prototipi alle grandi serie, dalle automobili disegnate per i prestigiosi carrozzieri di marchi celebri, alle auto prodotte in decine di migliaia di pezzi, accanto ad una originale “spiaggetta” e ad una concept car elettrica del 1974. I disegni di Giovanni Michelotti sono oggi conservati dal figlio Edgardo, che ne ha ricostruito gli sviluppi, le connessioni, le influenze sui modelli successivi. In mostra ne sono esposti circa un centinaio, una selezione di inedita entità per il MAUTO, tanto da rendere “Michelotti World” una testimonianza, unica e tangibile, di cosa significava negli anni ’50 e ’60 svolgere quel mestiere che oggi comunemente definiamo “designer di automobili”.
“La quantità e qualità dei disegni esposti costituisce una prima assoluta. Un’abbondanza rara tra gli stilisti, che quasi sempre lasciavano i loro manufatti ai carrozzieri che servivano o direttamente alla committenza. Qui invece, complice la storia professionale del designer, una gran parte di schizzi, figurini e disegni tecnici permette di tracciare una parabola completa e spettacolare” commenta il curatore della mostra Giosuè Boetto Cohen.
IL CONVEGNO. Si terrà il 24 novembre un convegno dedicato alla figura di Giovanni Michelotti e alla sua straordinaria creatività.
IL CATALOGO. Il catalogo della mostra MICHELOTTI WORLD 1921-2021. Cento anni di un designer senza confini, racchiude la selezione completa delle opere in esposizione accompagnate da testi e immagini. La pubblicazione è disponibile nel bookshop del museo al costo di 23 euro.
MICHELOTTI WORLD
1921-2021 Cento anni di un designer senza confini
MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino
Corso Unità d’Italia, 40 – Torino
dal 6 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022
Orari: lunedì 10-14, pomeriggio chiuso
dal martedì alla domenica 10-19
Ingresso con biglietto museo
Biglietto intero: 12 €
Biglietto ridotto: 10 €
Scuole: 2,50 €
Ragazzi dai 6 ai 17 anni: 5 €
Gratuito per i minori di 6 anni e i possessori della Torino+Piemonte Card e dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte.
Per tutte le informazioni: www.museoauto.com
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/8_MAUTO_MichelottiWorld_@AndreaGuermani-Custom.jpg533800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-10-06 16:15:042021-10-06 16:15:06Michelotti World: 1921-2021 inaugurata la mostra “Cento anni di un designer senza confini”
Giovanni Michelotti è uno degli stilisti più ammirati nel mondo. Pur non essendo mai diventato un costruttore, il suo stile è tra i più luminosi del periodo 1950 -’70, con esempi notevolissimi anche durante gli anni a cavallo della guerra. Alcuni marchi (tra tutti BMW) considerano il suo apporto ancora oggi indelebile. Nel centenario della nascita, il MAUTO allestisce una importante personale dedicata al designer torinese. Per la prima volta una porzione cospicua dell’archivio Michelotti verrà esposta al pubblico. Schizzi, disegni tecnici, piani di forma, modelli in scala saranno visibili al MAUTO, insieme a una selezione di autovetture tra le più rappresentative. Queste, insieme a documenti cartacei, filmati inediti e un suggestivo impianto scenografico, racconteranno la storia professionale e umana dello stilista.
Il progetto espositivo è curato da Giosuè Boetto Cohen, con il supporto di Edgardo Michelotti, figlio del designer e custode dell’archivio privato.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/INVITO-MICHELOTTI-Custom.jpg525800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-10-06 08:46:082021-10-06 08:46:11MICHELOTTI WORLD. 1921-2021 Cento anni di un designer senza confini
Un weekend all’insegna della passione con le stelle del motorismo a Villa Rey e con la giornata nazionale del veicolo d’epoca. I club federati ASI hanno dato vita ad eventi e celebrazioni in tutta Italia
Domenica 26 settembre è stata celebrata in tutta Italia la “Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca”, iniziativa promossa da ASI sin dal 2018 per promuovere sul territorio il patrimonio storico, tecnologico e culturale rappresentato dal motorismo storico. Con la “Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca” gli appassionati di tutta Italia hanno l’opportunità di partecipare a decine di iniziative sociali, culturali e di intrattenimento per raccontare la storia del motorismo in un clima di festa e di condivisione. I Club Federati ASI, infatti, organizzano ogni sorta di raduno, esposizione, mostra tematica e convegno per coinvolgere e sensibilizzare il pubblico sui valori più profondi e positivi del motorismo storico.
Torino, capitale mondiale del motorismo storico, ha ospitato nella centrale piazza San Carlo una significativa esposizione di auto italiane per raccontarne l’evoluzione nell’arco del 1900 ed una preziosa selezione di motociclette costruite nella città della Mole all’inizio del secolo scorso. Tra le vetture più antiche selezionate dai Club Federati ASI del Piemonte e della Valle d’Aosta, erano presenti una Fiat 503 del 1906, un’Ansaldo Torpedo del 1928, una Lancia Augusta del 1935, un’Alfa Romeo 6C 2500 SS Pininfarina del 1948. Tra le moto “made in Torino” era esposta una nutrita rappresentanza di Della Ferrera anni ’20 e ‘30, una Rigat Magnifica del 1912, una Giacomasso 500 del 1934, una Carrù Competizione del 1952.
Nel capoluogo piemontese, presso la seicentesca Villa Rey, hanno le rispettive sedi centrali l’Automotoclub Storico Italiano e la Federazione Internazionale dei Veicoli Storici (FIVA): in questo contesto, sabato 25 settembre, ad anticipare i festeggiamenti per la Giornata Nazionale si è svolta la speciale serata intitolata “Le Stelle del Motorismo”, durante la quale sono stati consegnati i “Premi ASI per il Motorismo Storico” ed i “FIVA Heritage Hall of Fame”. Protagonisti assoluti di “Stelle del Motorismo” sono stati l’ingegner Mauro Forghieri (purtroppo assente per un imprevisto dell’ultima ora) e i designer Giorgetto Giugiaro, Marcello Gandini e Leonardo Fioravanti.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/giornata_veicolo-depoca_-Custom.jpg450800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-10-01 12:56:572021-10-01 12:56:59Torino, capitale mondiale del motorismo storico, ha ospitato le premiazioni ASI e FIVA ed una rassegna di auto e moto in Piazza San Carlo
Ci saranno il campione francese di Formula 1 René Arnoux e la vettura Ballot vincitrice del primo Gran Premio Nel 1921
Il Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari compie 100 anni e dal 16 al 19 settembre si terrà il grande evento rievocativo organizzato dall’ASI e dall’Historic Racing Club Fascia d’Oro. Si svolgerà sulle stesse strade che ripercorrono quell’antico tracciato, teatro del primo “Gran Premio d’Italia Internazionale Automobili-Aeroplani” e del primo “Gran Premio Motociclistico delle Nazioni” disputati nel 1921: si trattò di una competizione epocale, che vide protagoniste le automobili, gli aerei e le motociclette. Per la rievocazione del centenario è stato messo a punto un ricco programma che porterà partecipanti italiani e stranieri sulle strade e nei cieli di Brescia con auto, moto e aerei storici. Ospiti d’eccezione saranno il campione francese di Formula 1 René Arnoux – protagonista nella massima serie tra il 1978 e il 1989 alla guida delle monoposto Renault, Ferrari e Ligier – e la vettura Ballot 3/8 LC che nel 1921 si aggiudicò quel primo “Gran Premio d’Italia Internazionale” con un altro pilota francese, Jules Goux. Ci saranno, inoltre, numerose Bugatti Tipo 13 che nel 1921 si imposero nel Gran Premio Vetturette con quattro esemplari nelle prime posizioni finali: un risultato che portò a ribattezzare “Brescia” questo iconico modello. Tra le moto, non mancheranno gli stessi modelli Harley-Davidson che vinsero il Gran Premio delle Nazioni 1921, oltre ad un selezionato schieramento di motociclette da competizione costruite dalle origini al 1939. Infine, grazie alla collaborazione dell’Historical Aircraft Group, sarà possibile ammirare (a terra e in volo) alcuni spettacolari biplani storici.
La Rievocazione del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari sarà un’occasione unica per poter rivivere le emozioni dei pionieri, in particolare sabato 18 settembre quando tutti i mezzi si ritroveranno in uno spettacolare “rendez-vous” all’interno della base militare di Ghedi, sede del VI Stormo Diavoli Rossi dell’Aeronautica Militare: qui, le auto, le moto e gli aerei ricomporranno quell’irripetibile quadro storico del 1921. Giovedi 16 settembre, i partecipanti in auto si ritroveranno a Villa Fenaroli di Rezzato e da qui, venerdì 17, partiranno per il Lago di Garda con tappe a Salò e Desenzano. Gran finale domenica 19 settembre a Montichiari.CORREVA L’ANNO 1921. Oltre al Gran Premio d’Italia Internazionale per vetture da competizione di grossa cilindrata, nel 1921 si disputarono a Brescia anche il Gran Premio Gentlemen (vinto da Masetti su Mercedes), ed il Gran Premio Vetturette, dove ai primi quattro posti si imposero le piccole Bugatti Tipo 13 con Ernst Frederich, Michele Baccoli, Pierre De Vizcaya e Piero Marco. In seguito a tale trionfo, Ettore Bugatti ribattezzò questo modello “Brescia”, soprannome riconosciuto e utilizzato ancora oggi dagli appassionati di tutto il mondo. Il grande evento del 1921 vide protagoniste anche le motociclette nel Gran Premio delle Nazioni. Sul Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari si sfidarono i più intrepidi centauri dell’epoca, come Gentile Minazio, Damiano Rogai, Piero Maggi e Badino Mai. Tra le case motociclistiche si registrò la partecipazione di Della Ferrera, AJS, Maffeis e persino dell’americana Harley-Davidson, che si impose con la sua squadra ufficiale. Nell’istante in cui scattarono le auto, alle 8.00 del mattino del 4 settembre 1921, dal vicino aeroporto di Ghedi si alzarono in volo anche gli aeroplani per la propria competizione, affrontando lo stesso tracciato delle auto ma in cielo ed in senso contrario. Fu così che i motori, cento anni fa, dominarono la scena di quello che si può definire un colossale “automotoaerodromo” unico nel suo genere, che l’Automotoclub Storico Italiano e l’Historic Racing Club Fascia d’Oro faranno rivivere evidenziandone i risvolti storici, sociali e culturali. LA BALLOT 3/8 LC. La griglia di partenza del primo Gran Premio d’Italia del 1921 (valevole come quinta Coppa Florio) non fu certo delle più affollate… Sei vetture al via e tre al traguardo per un confronto diretto tra gli italiani della Fiat ed i francesi della Ballot. Furono i cugini d’Oltralpe ad avere la meglio, con due Ballot 3/8 LC davanti alla Fiat 801/402. Vinse Jules Goux seguito dal compagno di squadra Jean Chassagne e da Louis Wagner. Tutti avevano puntato sull’alfiere Fiat Pietro Bordino, costretto al ritiro al 16° giro (rottura della pompa dell’olio) ma con la soddisfazione di aver segnato il giro veloce in 6’54”2 alla velocità media di oltre 150 chilometri orari. Ritiro anche per il terzo pilota Fiat, Ugo Sivocci, e per la terza guida Ballot, Ralph De Palma.
Il vincitore del Gran Premio completò i 30 giri in 3 ore 35 minuti e 9 secondi a 144 km/h di media: una prestazione di rilievo per l’epoca ma soprattutto un risultato che la Ballot inseguiva da ben tre anni. Le sue prime auto da corsa, infatti, nacquero nell’immediato dopoguerra con l’approdo in azienda del progettista franco-svizzero Ernest Henry, già noto per aver realizzato le vincenti Peugeot L76 e 3L prima degli eventi bellici. L’obiettivo dei fratelli Ernest-Maurice ed Edouard Ballot era la partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis che si sarebbe disputata nel 1919: un evento che avrebbe dato risalto e fama all’azienda francese per ripartire dalle macerie lasciate dalla prima guerra mondiale. Così, a tempo di record, il 7 aprile del 1919 uscì dall’atelier Ballot la prima delle quattro vetture che il successivo 26 aprile sarebbero state imbarcate per gli States insieme ai piloti (tutti francesi) destinati alla grande corsa di “Indy”: Albert Guyot, René Thomas, Louis Wagner e Paul Bablot. Le Ballot risultarono subito le più veloci ma non andarono oltre al quarto posto di Guyot e all’undicesimo di Thomas. Vinse quella 500 Miglia la Peugeot guidata da Howdy Wilcox e progettata da Henry… Le Ballot di Henry erano state pensate specificatamente per l’appuntamento americano, che prevedeva la cilindrata massima di 300 pollici cubici, poco più di 4,9 litri. Henry “prese spunto” dalle sue Peugeot riproponendo la configurazione del motore con doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro; il frazionamento delle Ballot, invece, era a 8 cilindri in linea anziché i 4 delle Peugeot. La formula di Indianapolis per il 1920 venne modificata abbassando il limite della cilindrata a 3 litri, che sarebbe stato adottato anche dalla Formula Internazionale per il 1921. Altre quattro Ballot di questa cilindrata furono quindi approntate, modificando semplicemente le misure del motore precedente. I propulsori Ballot raggiungevano i 110 CV di potenza massima e furono tra i primi ad utilizzare pistoni in lega leggera. Il sistema di lubrificazione, la trasmissione e il disegno dello chassis erano ereditati direttamente dalla Peugeot GP del 1913, i freni erano costruiti su licenza Isotta Fraschini. La parte inferiore della vettura era carenata (una sorta di “fondo piatto” ante litteram) e la carrozzeria aveva una sezione frontale decisamente ridotta. Il successo a Indianapolis sfumò nuovamente: le tre Ballot iscritte terminarono al secondo, quinto e settimo posto con Thomas, Ralph De Palma (partito dalla pole position) e Jean Chassagne. De Palma fu il solo ingaggiato per la 500 Miglia del 1921, ma fu costretto al ritiro per la rottura di una biella. Convinti della bontà delle proprie vetture gli uomini Ballot non si persero d’animo e proseguirono la stagione 1921 provando a giocare in casa partecipando al Gran Premio di Francia disputato a Le Mans il 25 luglio. Vittoria sfiorata anche qui, con De Palma e Jules Goux al secondo e terzo posto dietro al vincitore Jimmy Murphy su Duesemberg. Goux partecipò con la nuova Ballot da 2 litri allestita in vista del nuovo regolamento che sarebbe entrato in vigore nel 1922.
Ed eccoci, finalmente, al 4 settembre 1921 con il primo Gran Premio d’Italia e la prima, importante vittoria firmata Ballot e Goux, che in quella occasione guidò la 3/8 LC contraddistinta dal numero di telaio #1006. La sua storia è piuttosto chiara e ben documentata nel tempo. Acquistata il 23 febbraio 1923 da Sir Malcom Campbell direttamente dalla Ballot, proseguì la sua carriera agonistica per un decennio, passando di mano nel 1927 a favore di Jack Dunfee, uno dei famosi “Bentley Boys”. Nel 1933 venne acquistata dalla pilotessa australiana Joan Richmond per competere a Broolands: nelle sue mani durò poco, così come in quelle dei due successivi proprietari: gli inglesi Dennis Shipwright e Cecil Clutton. Dal 1940 e per i successivi settant’anni, la Ballot 3/8 LC #1006 è rimasta nella stessa famiglia Crowley-Milling fino a quando, nel 2016, l’appassionato austriaco Alexander Schaufler non l’ha parcheggiata nel suo garage. La #1006, oltre ad aver vinto il primo Gran Premio d’Italia, terminò settima e terza alle “Indy 500” del 1920 e 1922, rispettivamente con Chassagne e Goux al volante; lo stesso Chassagne la portò in gara a Le Mans nel 1921, costretto al ritiro per la rottura del serbatoio.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE TENICHE DELLA BALLOT 3/8 LC Motore: anteriore longitudinale, 8 cilindri in linea, alesaggio e corsa 65×112 mm, potenza massima 110 CV a 3.500 giri/minuto, 4 valvole in testa per cilindro, albero a camme in testa, carburatore Claudel, accensione a due magneti Scintilla; trasmissione: trazione posteriore, frizione a coni rovesciati, cambio a 4 rapporti; dimensioni: passo 2.720 mm, carreggiate ant. e post. 1.400 mm.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/Centenario_Brescia_Montichiari_-Custom.jpg450800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-09-16 10:10:272021-09-16 10:10:29Centenario del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari. Dal 16 al 19 settembre l’evento celebrativo con auto, moto e aerei storici
Dal 16 al 19 settembre l’evento celebrativo con auto, moto e aerei storici
Il Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari compie 100 anni e ASI presenta il grande evento del centenario, che coincide con la tradizionale Rievocazione Storica organizzata dall’Historic Racing Club Fascia d’Oro.
L’evento si svolgerà dal 16 al 19 settembre 2021 sulle stesse strade che ripercorrono quell’antico tracciato, teatro del primo “Gran Premio d’Italia Internazionale Automobili-Aeroplani” svoltosi nel 1921. Su quel tracciato, inaugurato nello stesso anno, si svolse una competizione epocale che vide protagoniste le automobili, le motociclette e gli aerei. Le prime furono impegnate in tre differenti corse: il Gran Premio per vetture da competizione di grossa cilindrata, il Gran Premio Gentlemen ed il Gran Premio Vetturette. I centauri sulle due ruote si sfidarono nel Gran Premio delle Nazioni ed anche per i velivoli venne messo in palio il Gran Premio d’Italia Internazionale. ASI ed il suo Club Federato HRC Fascia d’Oro hanno messo a punto un ricco programma per partecipanti italiani e stranieri che torneranno sulle strade e nei cieli di Brescia con auto, moto e aerei storici pronti a festeggiare i 100 anni del “Circuito Internazionale” con il patrocinio della FIVA (Federazione Internazionale Vehicules Anciens) e con la collaborazione del Comune di Montichiari. Sarà un’occasione unica per poter rivivere le emozioni dei pionieri, in particolare nella giornata di sabato 18 settembre quando tutti i mezzi si ritroveranno in uno spettacolare “rendez-vous” all’interno della base militare di Ghedi, sede del VI Stormo Diavoli Rossi dell’Aeronautica Militare: qui, le auto, le moto e gli aerei ricomporranno quell’irripetibile quadro storico del 1921 in una rievocazione durante la quale non mancheranno momenti culturali come conferenze a tema e approfondimenti storici, oltre naturalmente alle esibizioni dinamiche di tutti i mezzi coinvolti. Giovedi 16 settembre, i partecipanti in auto si ritroveranno a Villa Fenaroli di Rezzato e da qui, venerdì 17, partiranno per il versante ovest del Lago di Garda con tappe a Salò e Desenzano. Domenica 19 settembre, infine, si svolgerà la Rievocazione del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari con il giro delle auto e delle moto sulle strade dell’originario tracciato. Il ritorno della Ballot e la partecipazione di René Arnoux. Per l’evento del centenario è stata confermata la presenza dell’originale vettura francese Ballot 3/8 LC che si aggiudicò quel primo “Gran Premio d’Italia Internazionale”: tornerà sulle stesse strade che la videro trionfare nel 1921 con il pilota francese Jules Goux. Insieme a lei ci sarà anche il grande campione francese di Formula 1 René Arnoux, atteso a Montichiari domenica 19 settembre. Ci saranno, poi, numerose Bugatti Tipo 13 che nel 1921 si imposero nel Gran Premio Vetturette con quattro esemplari nelle prime quattro posizioni finali: un risultato che portò a ribattezzare “Brescia” questo iconico modello. Tra le moto, non mancheranno gli stessi modelli Harley-Davidson che vinsero il Gran Premio delle Nazioni 1921, oltre ad un selezionato schieramento di motociclette da competizione costruite dalle origini al 1939. Infine, grazie alla collaborazione dell’Historical Aircraft Group, sarà possibile ammirare (a terra e in volo) alcuni spettacolari biplani. Correva l’anno 1921… Oltre al Gran Premio d’Italia Internazionale per vetture da competizione di grossa cilindrata, nel 1921 si disputarono a Brescia anche il Gran Premio Gentlemen (vinto da Masetti su Mercedes), ed il Gran Premio Vetturette, dove ai primi quattro posti si imposero le piccole Bugatti Tipo 13 con Ernst Frederich, Michele Baccoli, Pierre De Vizcaya e Piero Marco. In seguito a tale trionfo, Ettore Bugatti ribattezzò questo modello “Brescia”, soprannome riconosciuto e utilizzato ancora oggi dagli appassionati di tutto il mondo. Il grande evento del 1921 vide protagoniste anche le motociclette nel Gran Premio delle Nazioni. Sul Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari si sfidarono i più intrepidi centauri dell’epoca, come Gentile Minazio, Damiano Rogai, Piero Maggi e Badino Mai. Tra le case motociclistiche si registrò la partecipazione di Della Ferrera, AJS, Maffeis e persino dell’americana Harley-Davidson, che si impose con la sua squadra ufficiale. Nell’istante in cui scattarono le auto, alle 8.00 del mattino del 4 settembre 1921, dal vicino aeroporto di Ghedi si alzarono in volo anche gli aeroplani per la propria competizione, affrontando lo stesso tracciato delle auto ma in cielo ed in senso contrario. Fu così che i motori, cento anni fa, dominarono la scena di quello che si può definire un colossale “automotoaerodromo” unico nel suo genere, che l’Automotoclub Storico Italiano e l’Historic Racing Club Fascia d’Oro faranno rivivere evidenziandone i risvolti storici, sociali e culturali.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/Centenario_Brescia_Montichiari_-Custom.jpg450800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-09-13 10:31:452021-09-13 10:31:47Presentato il Centenario del Circuito Internazionale di Brescia Montichiari
Dieci esemplari della vettura considerata il capolavoro di Vincenzo Lancia saranno esposti al Museo Nazionale dell’Automobile da sabato 4 settembre
Torino, 4 settembre 2021. Era il 1° settembre 1921 quando Vincenzo Lancia, con il suo staff, uscì in prova con il prototipo Lambda sulla salita al Moncenisio. L’auto venne presentata al pubblico nella versione definitiva al Salone di Parigi e di Londra nell’autunno del 1922. Le consegne iniziarono nel corso del 1923. Ne furono vendute, fino al 1931, ben 12.998 esemplari, suddivisi in nove serie. In occasione del centenario della messa in strada del primo esemplare, il MAUTO celebra la Lancia Lambda con l’esposizione – da sabato 4 settembre – di dieci esemplari dell’innovativa vettura, tra cui quella personale di Vincenzo Lancia di proprietà del Museo.
La Lambda è stata la prima auto al mondo concarrozzeria a struttura portante (brevetto del 1919) in sostituzione del telaio a longheroni tipico delle carrozze e delle auto costruite fino a quel momento. Fu inoltre la prima automobile con sospensioni anteriori a ruote indipendenti (brevetto del 1921) e di freni anche all’avantreno. Il motore a V stretto con monoblocco in alluminio era dotato di albero a camme in testa comandato da ingranaggi elicoidali, concezione tipica delle vetture da corsa. Caratterizzata da una maneggevolezza di guida fino ad allora sconosciuta, merito del peso limitato – con distribuzione ottimale sui due assali – e del notevole raggio di sterzata, sulle strade tortuose era un’automobile da turismo irraggiungibile anche da auto di potenza e velocità superiori.
Autore del progetto fu il giovane ingegnere Battista Falchetto, messo a capo del gruppo di progetto a marzo del 1921 a poco più di un anno dall’assunzione. Non partì dal nulla: già il 28 marzo 1919 l’attestato di privativa industriale n. 171922, avente per oggetto la descrizione del “trovato avente per titolo vettura automobile” diceva: “La presente invenzione ha per oggetto un tipo di vettura automobile in cui il telaio è soppresso ed il collegamento fra il ponte posteriore e l’assale anteriore è costituito da un guscio rigido, il quale compie la stessa funzione della carrozzeria nelle solite automobili. L’invenzione comprende pure una forma particolare di tale guscio che permette di abbassarlo al di sotto del piano nel quale giacciono gli assi delle ruote e che nello stesso tempo gli conferisce una maggiore robustezza”. Completamente sua invece la sospensione telescopica, scelta da Lancia tra 14 schizzi buttati giù dall’entusiasta progettista in una sola notte. Grazie alle sue memorie, affascinante testimonianza di “progettazione in fieri”, vediamo la Lambda prendere forma giorno dopo giorno, e finalmente (dopo appena sei mesi di studi) uscire dal Reparto Esperienze di via Salbertrand nel settembre 1921 per le prime prove, ancora imbozzolita in una linea molto diversa dalla sua definitiva, di forma tondeggiante “a partire dal radiatore costruito sagomato come le gallerie”, che ricordava molto le Bugatti. Di Falchetto anche l’idea di prolungare, a forma di coda affusolata, il retro della vettura, per alloggiarvi i bagagli dei passeggeri: primo baule portabagagli non più applicato all’esterno ma integrato nella linea della carrozzeria.
Principali caratteristiche delle 9 serie
Dalla I alla IV serie, anni 1923 – 1925: motore tipo 67; alesaggio 75; corsa 120; cilindrata cc. 2120; potenza CV 49 a 3250 giri/min.; cambio a tre marce; peso Kg 1.000; velocità 115 Km/h. V serie, anno 1925: stesso motore tipo 67; si introduce il cambio a quattro marce. Fino a questa serie la scocca è denominata “tipo 214”, nell’unica versione “torpedo” con possibilità di acquistare come optional un “ballon” per trasformarla in vettura chiusa. Passo mm. 3100; carreggiata anteriore mm. 1330, posteriore mm. 1360. Peso Kg. 1.150. Fu presentata anche una V serie denominata “coloniale”, con carreggiate, parafanghi e predelle allargati di mm. 90.
VI serie, anno 1925: utilizza la scocca denominata “tipo 216”, con passo aumentato a mm. 3.420 che consente di montare, su richiesta, “strapuntini” per altri due posti; irrobustimento della struttura con peso aumentato a circa Kg. 1.250; aumentato il diametro dei tamburi freni per mantenere un’ottima frenata anche con maggior peso. Sulla VI serie venne allestito anche l’autotelaio denominato “tipo 217”, sul quale la casa costruì la berlina tipo Weymann.
VII serie, giugno 1926: nuovo motore denominato “tipo 78”; alesaggio 78; corsa 120; cilindrata cc. 2370; potenza CV 59 a 3500 giri/min. Carrozzeria torpedo allestita su quattro scocche: corta con tipo 218 e 219, lunga con tipo 216 e 217. Velocità 120 Km/h.
VIII serie, aprile 1928: motore denominato “tipo 79”; alesaggio 82,55; corsa 120; cilindrata cc. 2570; potenza CV 69 a 3600 giri/min. Carrozzeria torpedo allestita su quattro scocche: corta con tipo 221 e 223, lunga con tipo 222 e 224. Carrozzeria berlina Weymann allestita su due scocche: corta con tipo 225, lunga con tipo 226. Possibilità di guida a sinistra. Pesi: da Kg. 1.200 per la torpedo corta a Kg. 1.450 per la berlina lunga. Velocità 125 Km/h.
IX serie, gennaio 1931: praticamente uguale alla VIII serie. Nel motore l’accensione a bobina sostituisce il magnete; qualche esemplare è fornito di pompa elettrica, carburante al posto dell’alimentatore a depressione. Non è più presente la guida a sinistra e il cruscotto è semplificato per l’assenza del contagiri, montato solo nella VIII serie.
MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino
Corso Unità d’Italia, 40 – Torino
orari: lunedì 10-14, pomeriggio chiuso
dal martedì alla domenica 10-19
Ingresso con biglietto museo
Biglietto intero: 12 €
Biglietto ridotto: 10 €
Scuole: 2,50 €
Ragazzi dai 6 ai 18 anni accompagnati da un adulto: 5 €
Gratuito per i minori di 6 anni e i possessori della Torino+Piemonte Card e dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/823_Lancia-Lambda-1928_01_1-Custom.jpg556800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-08-25 07:19:002021-08-24 21:24:33Il MAUTO festeggia i 100 anni della Lancia Lambda
Esposizioni ed eventi in alta quota fino al 15 agosto
La prima edizione di Sestriere Historical Car Week entra nel vivo con l’inaugurazione dell’esposizione allestita nel Palazzetto dello Sport ai 2035 metri della rinomata località sciistica piemontese. Questa inedita rassegna motoristica estiva – organizzata da Classic Taste e da Sestriere Sport Center con i patrocini del Comune di Sestriere, della Regione Piemonte e dell’Automotoclub Storico Italiano – è iniziata lunedì 9 agosto con l’arrivo a Sestriere di un equipaggio molto speciale, protagonista dell’iniziativa “Viaggio Italia” abbinata per l’occasione al progetto di ASI Solidale denominato “Classica & Accessibile” (da un’idea di Adrenaline24h per un motorismo storico senza barriere). Danilo Ragona e Luca Paiardi hanno tagliato il nastro tricolore in piazza Fraiteve a bordo della Lancia Fulvia Montecarlo che ASI ha dotato di comandi speciali per permettere la guida alle persone diversamente abili.
Un corteo di auto storiche ha preceduto il loro arrivo (i due erano partiti da Villa Rey a Torino, sede dell’Automotoclub Storico Italiano) e a bordo di queste vetture c’erano anche il sindaco di Sestriere Gianni Poncet, la consigliera comunale Emanuela Ruspa Tedeschi e il consigliere della Regione Piemonte Valter Marin. Sono molti gli eventi in programma fino a domenica 15 agosto e tanti nomi presenzieranno a Sestriere in questa settimana di motori in alta quota, in un susseguirsi di appuntamenti che coinvolgeranno i tanti turisti e villeggianti che stanno trascorrendo le vacanze estive sulle montagne olimpiche piemontesi. A partire dai più piccoli, per i quali nella centrale piazza Fraiteve è stata allestita una pista di go-kart a pedali. Tutti i giorni, alle ore 17.00, sul palco della stessa piazza si può assistere a talk con ospiti che presentano la loro attività, la loro storia nel mondo dei motori, che tanto ha contribuito alla promozione del comune più alto d’Italia.
Venerdì 13 agosto, ad esempio, è atteso il celebre designer Marcelli Gandini, al quale l’ASI ha dedicato l’esposizione nel Palazzetto dello Sport, composta da tre esemplari della Collezione ASI Bertone: la Runabout del 1969, la Ferrari Rainbow del 1974 e la Lamborghini Countach del 1987.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/Sestriere-Week-1-Custom.jpg533800Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-08-12 06:56:002021-08-11 19:09:03Entra nel vivo la prima edizione di “Sestriere Historical Car Week”
Una settimana di motori sulle montagne olimpiche piemontesi
ASI, riferimento nazionale per il settore del motorismo storico, patrocina e partecipa alla prima edizione di un evento estivo che si propone come vera novità nel panorama italiano e come iniziativa di promozione turistica per le montagne olimpiche piemontesi.
La nascita di “Sestriere Historical Car Week” (dal 9 al 15 agosto) rappresenta un segnale positivo da parte della Regione Piemonte, che ha già dimostrato di credere nella tutela del motorismo storico varando la Legge Regionale n. 27/2020 per la valorizzazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico e di un settore strategico importante a livello economico, sociale e culturale, che in Piemonte vale oltre 120 milioni di euro l’anno di indotto. La presenza di ASI alla “Sestriere Historical Car Week” si concretizza con l’esposizione di tre esemplari della Collezione ASI Bertone celebrativi del tratto inconfondibile della carrozzeria fondata da Nuccio Bertone: la Bertone Runabout del 1969, la Ferrari Rainbow del 1976 e la Lamborghini Countach nel suo cinquantesimo anniversario, che verrà festeggiato a Sestriere il 13 agosto insieme al suo creatore Marcello Gandini. Altra importante iniziativa di ASI per “Sestriere Historical Car Week” è dedicata al progetto solidale “Classica & Accessibile” (nato da un’idea di Adrenaline24H): una storica Lancia Fulvia Montecarlo del 1972 dotata di comandi manuali per la guida da parte delle persone diversamente abili sarà messa a disposizione di Danilo Ragona e Luca Paiardi per una nuova esperienza nell’ambito del loro progetto “Viaggio Italia”, composto da una serie di prove e sfide per un invito a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà. Sarà proprio questo speciale equipaggio ad inaugurare ufficialmente “Sestriere Historical Car Week” con il suo arrivo ai 2000 metri del Colle alle 17.00 di lunedì 9 agosto. All’interno del Palazzetto dello Sport di Sestriere è allestita la parte espositiva dell’evento (compresa la mostra ASI Bertone), mentre nella centrale piazza Fraiteve sono previsti talk e conferenze a tema con ospiti d’eccezione come il già citato Marcello Gandini. Durante la settimana, inoltre, si susseguiranno eventi dinamici di club e associazioni che hanno già inserito Sestriere tra le mete estive preferite.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/809_Sestriere_-Custom.jpg800566Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-08-06 14:32:012021-08-06 14:32:05ASI alla prima edizione di “Sestriere Historical Car Week”
La Commissione Giovani dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano) partecipa al Summer Jamboree 2021 con un raduno nazionale per chiudere in grande stile il festival internazionale dedicato alla musica e alla cultura americana degli anni ’50 e ‘60, in programma a Senigallia dal 30 luglio all’8 agosto.
L’evento ASI Giovani si svolgerà dal 6 all’8 agosto e prevede itinerari alla scoperta del territorio marchigiano tra le provincie di Pesaro-Urbino e Ancona, nei luoghi del poeta Giacomo Leopardi a Recanati e sulle strade dei motori con la visita alla Collezione ASI Morbidelli esposta a Pesaro, fino alle città sotterranee di Osimo e Camerano.
Il Summer Jamboree di Senigallia ospiterà gli equipaggi e le vetture storiche dell’evento ASI Giovani nella serata di sabato 7 agosto, con la sfilata lungo le vie del centro di Senigallia riservata alle auto americane costruite fino al 1969 e ad altri mezzi a tema come le Volkswagen “Maggiolino” e Transporter, e nella giornata di domenica 8 per la chiusura della manifestazione.
Per l’intero weekend, inoltre, ASI allestirà lo speciale “Oldtimers Park” con l’esposizione statica di alcuni selezionati esemplari di auto storiche a stelle e strisce. In particolare, si segnalano una Buick Special 40 Cabriolet del 1937, una Ford Fairlaine 500 del 1957, una Chevrolet Corvette del 1958 e una Buick Riviera del 1963.
https://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/801_Summer-Jamboree-Custom.jpg800496Kaleidoswebhttps://www.kaleidosweb.com/wp-content/uploads/2015/05/logo_kaleidos_web_115.jpgKaleidosweb2021-08-06 14:22:252021-08-06 14:22:28Evento ASI Giovani sulle strade delle Marche e al “Summer Jamboree” di Senigallia
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