Mini gran premi: nasce il campionato di ASI e UNICEF

ASI e UNICEF Italia hanno dato vita al primo campionato nazionale dei “Mini Gran Premi” per automobiline a pedali. Grazie alla manifestazione di interesse di oltre 20 club federati ASI in tutta Italia, i bambini e le bambine di età compresa tra i 4 e i 9 anni potranno partecipare ai Mini Gran Premi ASI UNICEF, eventi inseriti nelle manifestazioni per veicoli storici e volti alla sensibilizzazione sul tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con l’obiettivo di sostenere le attività di UNICEF Italia in favore dei tanti bambini vulnerabili sul territorio nazionale e nel resto del mondo.
Le automobiline a pedali, costruite artigianalmente in Italia con le forme delle monoposto degli anni ‘50, sfrecceranno in circuiti appositamente allestiti nelle piazze cittadine per gareggiare all’insegna dei valori della sportività, dell’amicizia e della solidarietà. La “finalissima” si correrà il 27 settembre a Parma nell’ambito del grande evento ASI Historic Show e in concomitanza con la Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca 2020.
L’Automotoclub Storico Italiano è impegnato al fianco di UNICEF Italia, principale organizzazione per la tutela dei diritti dell’infanzia nel mondo, in un nuovo progetto internazionale di prevenzione degli incidenti stradali, che in molti paesi risulta essere tra le principali cause di mortalità dei bambini in età scolare. È stimato, infatti, che ogni giorno nel mondo 500 bambini muoiono e 2.000 rimangono gravemente feriti per cause collegate alla sicurezza stradale, soprattutto durante il tragitto per raggiungere la scuola.
Per contribuire allo sviluppo di politiche di prevenzione in questa sfida globale, il programma “Rights of Way”, che stanzia un milione di dollari all’anno per tre anni di interventi, è stato implementato e sostenuto direttamente anche da ASI.

Le iniziative culturali di “Autoexpo’ 2020”

A fine mese, insieme all’esposizione statica di auto e moto si avranno dibattiti, seminari, presentazioni e consegne di riconoscimenti a tema automobilistico. La sicurezza stradale sarà trattata da ACI Pistoia insieme ad ACI Italia coinvolgendo gli studenti. E’ prevista anche la presentazione ufficiale del Trofeo ACI Pistoia-Memorial Roberto Misseri. Confermata la collaborazione dell’Automobile Club Provinciale e confermati anche i patrocinii del Comune di Pistoia e della Fondazione Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia.

Pistoia, 11 febbraio 2020 – Anche quest’anno saranno tanti e variegati, gli argomenti di AUTOEXPO’, il salone espositivo previsto per il 29 febbraio/01 marzo, allestito a Pistoia, come consuetudine nell’area espositiva “La Cattedrale – Area ex Breda” – Pistoia Fiere.

L’evento, organizzato da Pistoia Corse avrà orario continuato in entrambe le giornate (ore 09:00-19:00) ed è organizzato dal sodalizio pistoiese con la convinta collaborazione dell’Automobile Club Pistoia e con il patrocinio del Comune di Pistoia e della Fondazione Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia.

 

La kermesse sarà e per il suo quinto anno dalla “rinascita” avrà contenuti estremamente interessanti per quanto riguarda il mondo dell’automotive e del motorsport, andando a cercare anche passi di storia importante. Storia che è anche costume, industria, quindi lavoro, passione, sport.

 

Oltre alla sempre interessante parte espositiva sono previsti, in due giorni, molti argomenti di discussione, con dibattiti, seminari, presentazioni e consegne di riconoscimenti a tema automobilistico.

Questo il calendario degli impegni:

SABATO 29 FEBBRAIO

Ore 09,00-12,00      Sicurezza stradale e Guida sicura (parte teorica)

a cura di ACI Pistoia e ACI Italia

Ore 14,30-16,30      Sicurezza stradale e Guida sicura (parte pratica in area esterna)

a cura di ACI Pistoia e ACI Italia

Ore 16,30                  incontro a tema: l’autodromo del Mugello e la sua storia sportiva, sociale ed economica per il territorio.

(a cura di Ruote Classiche Club Prato)

DOMENICA 1 MARZO

Ore 11,00                  consegna riconoscimento alla carriera a Giorgio Paci, pistoiese,                  ex pilota motomondiale anni ’70.

Ore 15,00                  consegna riconoscimento ufficiale di Alfa Romeo a Roberto Giorgetti, montecatinese, carrozziere, per le sue particolari lavorazioni sulle vetture Alfa. Premio consegnato dalla Scuderia del Portello.

Ore 15,30                  Kursaal Car Club Montecatini Terme: presentazione del concorso di eleganza di giugno 2020.

Ore 16,00                  Kursaal Car Club Montecatini Terme: presentazione raduno di regolarità per far conoscere la disciplina al grande pubblico.

Ore 16,15                  presentazione del Campionato provinciale Aci Pistoia

“Memorial Roberto Misseri” (a cura di ACI Pistoia).

Ore 16,30                  presentazione della stagione automobilistica toscana 2020

(a cura della delegazione Aci Sport Toscana).

Si conferma il voler fare cultura dell’auto e della moto a tutto tondo con argomenti importanti, come il “focus” dedicato a ZAGATO, la celebre casa di stile e carrozziere fondata nel 1919 a Milano da Ugo Zagato con l’intento di trasferire nel settore automobilistico le nozioni di tecnologia aeronautica che aveva appreso nel periodo bellico.

Altro “focus” importante sarà quello dedicato alle cronoscalate, la disciplina che ha davvero fatto la storia dell’automobilismo dal dopoguerra. Anche in questo caso saranno celebrati diversi piloti, definiti gli “ultimi romantici del rischio”, con anche una rassegna di vetture.

Sarà poi riproposta la retrospettiva del Rally Città di Pistoia, creata lo scorso ottobre in occasione dei quaranta anni della gara: quaranta pannelli, uno per ogni edizione, saranno esposti in un’apposita area allestita per presentare le prime informazioni sull’edizione del prossimo ottobre.

Commissione Giovani ASI: iniziano le attività

Venerdì 14 febbraio, presso la sede del Club Motori d’Epoca di Senigallia, si è tenuta la prima riunione della Commissione Giovani dell’ASI. Tanti i progetti condivisi tra i membri del comitato di presidenza composto dal presidente della Commissione Costanzo Truini, dai due vice presidenti Francesco Tabacchino e Francesca Manzini e dai commissari Francesca Valli e Marco Fischi.
Tra i punti trattati è emersa la questione delle iniziative. In questo senso è stata deliberata l’organizzazione di tre importanti eventi dedicati ai giovani con i loro veicoli storici, che saranno disposti su tutto il territorio nazionale: uno al nord, uno al centro e uno al sud Italia.
Inoltre, la Commissione sta ragionando sulla promozione delle scuole di restauro per auto e moto di interesse storico, con l’obiettivo di valorizzare le attività professionali collegate al settore e di comunicare ai giovani le tante opportunità di lavoro che il mondo del motorismo storico è in grado di offrire loro.

Lancia Aurelia, un mito senza tempo al Museo dell’Auto  

TORINO – Vincenzo Lancia aveva una predilezione per i nomi latini. Anche dopo la sua morte la casa torinese continuò per un certo periodo questa tradizione. Fu così che nacque “Aurelia” bellissimo nome che deriva da oro. Aurelia era il nome della madre di Giulio Cesare. Aurelia è il nome di una splendida vettura prodotta dalla Lancia dal 1950 al 1958. Ai settant’anni dell’Aurelia è dedicata una stupenda mostra al Museo dell’Auto in programma sino al 30 maggio (orario 10-19, lunedì 10-14; biglietto 12€)

Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020, grandi numeri alla gara d’esordio in Val Merula  

Il sole della cittadina savonese accoglie i 132 iscritti (70 piloti e 62 navigatori) alla prima gara della Serie ligure, che dopo una lunga giornata di duelli premia Carabetta-Peragallo. Ma già si pensa ai prossimi appuntamenti di inizio aprile, con il Sanremo Rally Storico, che darà il via alla stagione storica, e al Rallye delle Palme, seconda tappa del Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020. Foto Elio Magnano

ANDORA (SV), 9 febbraio – Un motivo in più per premere a fondo il pedale dell’acceleratore. Alla settima edizione della Ronde della Val Merula, andata in scena ad Andora e sul passo del Ginestro sabato 8 e domenica 9 febbraio, i concorrenti (piloti e navigatori) licenziati presso gli Automobil Club Liguri si sono dati battaglia non solo per la classica coppa sul palco finale, ma anche per conquistare i primi punti stagionali del Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020, che ha esordito proprio con la gara savonese.

Adottando la formula che premia il successo in Classe in ogni singola speciale della gara (indicizzato per la lunghezza chilometrica della prova) il Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020, non concede un attimo di tregua o rilassamento a chi corre e se i concorrenti vogliono incamerare un bottino pesante devono spingere a fondo dal primo all’ultimo metro di percorso. Ne è perciò scaturita una gara che ha mostrato grande tensione agonistica per tutte le quattro prove speciali della Ronde che ha visto al via 103 equipaggi, con 70 iscritti al Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020 fra i piloti e 62 fra i navigatori.

A fine giornata la prima classifica del Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020 vede al comando Fabrizio Carabetta e Laura Peragallo che hanno imposto la loro legge nelle prime tre prove speciali, per poi mancare l’en plein di un soffio nell’ultima prova. Grazie al fatto di competere nella classe più numerosa (la Classe N2 con 19 equipaggi iscritti, di cui ben 10 partecipanti al Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020) sono schizzati al comando della graduatoria del Challenge Regionale con 418 punti inseguiti dai mattatori della Classe N3, Antonio Annovi-Ciro Lamura, primi di categoria in tutti i quattro passaggi, che pagano ai leader della classifica il fatto di aver gareggiato in una classe meno popolosa (al via erano presenti otto piloti e altrettanti navigatori) e raccolgono 352 allungando su Gian Antonio Bianco, con la figlia Jessica al quaderno delle note, anche loro al via in Classe N3. Questi ultimi, dopo un terzo posto nella prova di esordio, sono stati i principali antagonisti di Annovi-Lamura, raccogliendo così entrambi 198 punti, andando a occupare il terzo grandino del podio, inseguiti da un pacchetto di 13 piloti e 13 navigatori (fra i quali il funambolico Danilo Ameglio affiancato per la prima volta dalla figlia Michelle) a quota 176. Questi concorrenti, pur avendo vinto tutte le prove speciali della loro categoria, pagano l’handicap di aver avuto pochi avversari in classe. A punti anche alcuni concorrenti non fortunati in gara, come ad esempio, Davide Melioli-Enrico Figari, secondi di Classe N2 nella prima prova, rallentati nella successiva da problemi che li hanno portati al ritiro a metà gara. Gli 88 punti conquistati saranno sicuramente utili all’equipaggio della Peugeot 106 per risalire la classifica nelle prossime gare della Serie Ligure.

 

Il Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020 si concede una pausa di quasi due mesi prima di tornare in scena venerdì 3 aprile quando si accenderanno i motori delle auto che prenderanno parte alla 35esima edizione del Sanremo Rally Storico (prima gara storica ligure della stagione) a Sanremo che il sabato (4 aprile) passerà il testimone alle vetture moderne protagoniste della 22esima edizione del Rallye delle Palme, in programma con partenza e arrivo a Bordighera.

 

La segreteria del Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020 è affidata al delegato Regionale ACI Sport per la Liguria, Sergio Maiga, che curerà la stesura delle classifiche e il regolare svolgimento della Serie.

 

Il Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020 è iniziato lunedì 13 gennaio nel cielo di Genova, all’ultimo piano della Terrazza Colombo, con un brindisi di augurio, per arrivare poi al mese di gennaio del prossimo anno, quando fra le stelle della “Superba” nel cielo della Terrazza Colombo saranno premiati i primi tre classificati (piloti e navigatori, sia delle storiche, sia delle moderne) del Campionato Rally Liguria-Primocanale Motori 2020.

A Retromobile Paris 2020 trionfa la collezione ASI Bertone

Dal 4 al 9 febbraio, a Parigi si è svolta la 45^ edizione di Retromobile: la più importante rassegna del mondo dedicata esclusivamente al collezionismo dei motori. Quasi 200.000 visitatori hanno affollato i padiglioni di Port de Versailles, dov’è stato possibile ammirare i capolavori su quattro ruote più rari e preziosi di tutti i tempi. Tra questi anche dieci straordinari esemplari unici della Collezione ASI Bertone, ospitati a Retromobile per una mostra tematica dedicata alla celebre carrozzeria torinese. Prototipi e concept car che hanno illustrato oltre trent’anni di evoluzione dello stile italiano applicato all’automobile: dalla Autobianchi Runabout del 1969, alla Opel Filo del 2001, passando per la Suzuki Go e la Citroën Camargue del 1972, la Ferrari Rainbow del 1976, la Volvo Tundra del 1979, la Chevrolet Ramarro del 1984, la Citroën Zabrus del 1986, la Lamborghini Genesis del 1988 e la BMW Pickster del 1998. Progetti molto diversi tra loro per tipologia e finalità d’uso, ma accomunati dalla stessa visione estremamente futurista e fuori dagli schemi che ha sempre caratterizzato la creatività della Bertone.
Durante il salone parigino, l’Automotoclub Storico Italiano ha avuto l’opportunità di ospitare alcune personalità legate alla storia Bertone, come i designer Piero Stroppa e Marc Dechamps: a quest’ultimo, in particolare, si può attribuire l’impronta dello stile Bertone tra la fine degli anni ’70 e l’inizio dei ’90 e quindi di quasi tutte le vetture esposte a Retromobile.
La Collezione ASI Bertone è composta da 79 pezzi – tra veicoli completi e funzionanti, telai e modelli di stile, attualmente esposti al Museo Volandia di Malpensa – e rappresenta un patrimonio storico motoristico senza eguali, tanto da godere della tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ne ha consentito l’uscita temporanea dai confini italiani vista l’importanza dell’evento e la sua rilevanza a livello mondiale: dieci automobili che hanno rappresentato il “made in Italy” e la capacità creativa tutta italiana di fronte ad un pubblico proveniente da ogni parte del mondo.

Le dieci vetture esposte a Porte de Versailles
Bertone Runabout (1969). Nel 1969 Bertone scelse la briosa meccanica dell’Autobianchi A112 per presentare una stravagante barchetta a cuneo, una delle prime con questa linea, dove spiccano i proiettori all’altezza dei montanti e i due gusci da cui è composta. La soluzione di rovesciare la meccanica di una “tutto avanti” come la A112, servì come banco di prova per la Fiat X 1/9.

Suzuki Go (1972). Fra i progetti più eclettici di Bertone negli anni ’70, c’è sicuramente la Go del 1972, un originalissimo veicolo polivalente adatto al trasporto di una motocicletta. In pratica una “chiatta” su 4 ruote dal disegno filante e sottile. La meccanica era motociclistica: 750 cc da 67 CV e gruppo differenziale-invertitore con trasmissione a catena brevetto interno di Bertone.
Citroën Camargue (1972). Bertone realizzò numerosi prototipi su basi Citroën. Uno di questi fu la Camargue su base della berlina GS: un’elegante hatchback 2+2 con lunotto degradante arricchito dalle due lunette di vetro separati dall’imponente roll-bar. L’anteriore era invece impreziosito dal parabrezza curvo, tipico dei suoi modelli in quegli anni.
Ferrari Rainbow (1976). Dopo il modello di serie 308 GT4 già realizzata da Nuccio (una delle prime Ferrari non disegnate da Pininfarina), Bertone si lancia in un esercizio di stile sullo stesso telaio. Il risultato è l’avveniristica Rainbow, una “targa” che fa scivolare il tetto dietro gli schienali dei sedili. La linea è compatta e filante, molto segmentata, a tratti volutamente disarmonica: un vero e proprio taglio netto con le linee del passato.
Volvo Tundra (1979). Oltre alla collaborazione per veicoli di serie, quella con Volvo portò anche alla definizione, nel 1979, del prototipo Tundra, sviluppata sulla meccanica della 343 (motore di 1.397 cc per 70 CV). La vettura è un coupé compatto basso e largo con linee tagliate di netto molto moderne tanto che, diverse “trovate” stilistiche, verranno poi riprese da modelli successivi di Bertone, non solo Volvo (è fortissima la somiglianza con la Citroen BX). Belli i cristalli al vivo.
Chevrolet Ramarro (1984). Uno dei grandi obiettivi di Nuccio Bertone fu di carrozzare un telaio Chevrolet Corvette con alcuni criteri ritenuti rivoluzionari. Ci riuscì nel 1984 con la Ramarro, una vettura sperimentale dove il motore veniva “sezionato” spostando radiatore e condizionatore al posteriore. Questo permise agli stilisti maggiore flessibilità nel realizzare un design modernissimo tipicamente Bertone: la linea è un grande cuneo che influenza l’intero design.
Citroën Zabrus (1986). Sulla base della BX a trazione integrale, Bertone realizzò una moderna 2 volumi di linea sfuggente e affilata a cui fa da contraltare un posteriore avvolgente. Dalla vettura furono poi presi numerosi stilemi apparsi sulla successiva ZX mentre rimasero esercizio di stile le grandi porte apribili verso l’alto.
Lamborghini Genesis (1988). Per l’ultima dream car su base Lamborghini, Bertone scelse di estremizzare il concetto di station wagon di lusso presentando la Genesis, in pratica una casa viaggiante equipaggiata da un V12 da 455 CV posteriore. Meraviglia destarono le porte anteriori incernierate al centro del tetto, le due posteriori apribili a compasso e gli interni modulabili. La vettura poi, pur essendo di aspetto imponente e massiccio, vantava un Cx invidiabile.
BMW Pickster (1998). Una carrozzeria bassa e larga non si addice a un pick-up, ecco perché l’esercizio di stile su telaio e motore BMW (6 cilindri di 3.152 cc per 320 CV) fu provocatorio: frontale aggressivo (reso più accattivante dalla doppia colorazione), grandi ruote da 21” e piano di carico piatto accerchiato da linee sinuose e dal vistoso alettone.
Opel Filo (2001). Per introdurre la tecnologia drive by wire, nuovo rapporto uomo-macchina realizzato in collaborazione con SKF (eliminata la pedaliera), la Bertone presenta la Filo (con marchio Opel), una monovolume compatta dalle linee nette e dal padiglione luminoso ed esteticamente piacevole, che influirà i modelli futuri della Casa tedesca (Meriva).

AMR 2020 si chiude con oltre 73.000 visitatori

Damiano De Tommaso e Silvia Rocchi vincono “La Grande Sfida” e il “Trofeo Lady”. Stranieri in aumento tra il grande pubblico di Automotoretrò e Automotoracing, da quest’anno sotto un unico acronimo. Bilancio positivo anche sul fronte commerciale, che ha visto predominare le Youngtimer

Torino, 4 febbraio 2019 – Sono Damiano De Tommaso, a bordo di una Skoda Fabia R5, e Silvia Rocchi su Peugeot 208 R2B i vincitori de “La Grande Sfida” e del “Trofeo Lady”, le due gare di velocità che nel weekend hanno emozionato il folto pubblico di AMR, che da quest’anno riunisce sotto un solo acronimo Automotoretrò e Automotoracing, le due rassegne dedicate al collezionismo d’epoca, al mondo delle corse e delle alte prestazioni. Il grande evento per gli appassionati di motori si è chiuso domenica 2 febbraio con oltre 73.000 visitatori accorsi al Lingotto Fiere e all’Oval di Torino, che nei quattro giorni hanno ospitato più di 1.200 espositori e circa 3.300 vetture tra instant-classic Anni ’90, lussuose berline tedesche, affascinanti spider due posti, inarrestabili 4×4 e ancora, leggerissime moto da trial spagnole, iconiche Delta con livrea Martini Racing e sfrontate vetture da rally. La grande e variegata platea – composta da appassionati e addetti ai lavori, piloti e curiosi – è arrivata a Torino da tutta Italia ed Europa, ma non solo: si è registrato, infatti, un aumento considerevole di presenze tra gli stranieri, in particolare tra i collezionisti inglesi e giapponesi.

L’edizione 2020 è stata un successo anche sul fronte commerciale, con centinaia di trattative private condotte da commercianti e privati che hanno schierato i loro migliori gioielli. In forte rialzo le quotazioni delle Youngtimer, in bella mostra nell’Area tematica realizzata in collaborazione con Catawiki nel Padiglione 2 e assolute protagoniste di AMR: un’auto su quattro in fiera è, infatti, una “giovane d’epoca” – vetture con almeno vent’anni d’età che si apprestano a diventare a tutti gli effetti le storiche di domani – confermando il trend che le vede al centro dell’attenzione dei collezionisti, soprattutto quelli più giovani che si stanno affacciando a questo mondo desiderosi di guidare l’auto che sognavano da bambini.

“In un contesto fieristico in forte contrazione, non può che gratificarci poter riconfermare i numeri dello scorso anno, con un incremento anche dei visitatori stranieri – dichiarano gli organizzatori Beppe e Alberto Gianoglio -. Siamo stati ripagati dagli sforzi fatti per aumentare il livello complessivo degli espositori e la qualità del programma, che hanno fatto sì che in un weekend molto soleggiato migliaia di torinesi scegliessero di venire ad AMR. “La Grande Sfida” e il “Trofeo Lady” sono ormai diventati un appuntamento importante per il nostro pubblico, accorso numeroso per vedere i propri beniamini sfrecciare in pista. Non ci resta che dare appuntamento al 2021 per un’edizione ancora più ricca”. 

Tra i festeggiamenti per i compleanni di Pininfarina e Alfa Romeo, i visitatori sono stati positivamente colpiti anche dall’Area tematica dedicata alle moto da trial nel Padiglione 2 e dalle vetture d’epoca in esposizione nei numerosi stand dei club storici, così come dalle esibizioni di guida sportiva che si sono susseguite nell’area esterna, dalle fuoriserie costruite appositamente per incrementarne le prestazioni o per migliorarne estetica e funzionalità e dai raduni in centro città.

 

La Collezione ASI Bertone ospite di Retromobile 2020

A Parigi dal 4 al 9 febbraio

Appena concluso il salone Automotoretrò di Torino, l’Automotoclub Storico Italiano è già pronto ad affrontare la rassegna parigina Retromobile, ospitata dal 4 al 9 febbraio nel polo espositivo di Porte de Versailles. Questa importante kermesse internazionale dedica una speciale mostra tematica al marchio Bertone e per la sua realizzazione ha invitato l’Automotoclub Storico Italiano, che nel 2015 ha acquisito l’intera collezione del celebre carrozziere torinese.
A Retromobile, sul principale palcoscenico mondiale del motorismo storico, sono esposti 10 straordinari prototipi Bertone realizzati tra il 1969 e il 2001: l’Autobianchi Runabout (1969), la Suzuki Go (1972), la Citroën Camargue (1972), la Ferrari Rainbow (1976), la Volvo Tundra (1979), la Chevrolet Ramarro (1984), la Citroën Zabrus (1986), la Lamborghini Genesis (1988), la BMW Pickster (1998) e la Opel Filo (2001).
Queste vetture – il cui valore complessivo sfiora i 2 milioni di euro – hanno ottenuto uno speciale nulla osta da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ne ha consentito l’uscita temporanea dai confini italiani vista l’importanza dell’evento e la sua rilevanza a livello mondiale.
La Collezione ASI Bertone è composta da 79 pezzi – tra veicoli completi e funzionanti, telai e modelli di stile – e rappresenta un patrimonio che non potrà essere disperso vendendo singolarmente i pezzi e non potrà nemmeno essere trasferito all’estero, poiché tutelato da vincolo ministeriale. Attualmente è a disposizione del pubblico, che può ammirare questa traccia fondamentale del motorismo storico italiano nei locali del Museo Volandia all’Aeroporto Milano Malpensa.

Le dieci vetture esposte a Porte de Versailles
Bertone Runabout (1969). Nel 1969 Bertone scelse la briosa meccanica dell’Autobianchi A112 per presentare una stravagante barchetta a cuneo, una delle prime con questa linea, dove spiccano i proiettori all’altezza dei montanti e i due gusci da cui è composta. La soluzione di rovesciare la meccanica di una “tutto avanti” come la A112, servì come banco di prova per la Fiat X 1/9.
Suzuki Go (1972). Fra i progetti più eclettici di Bertone negli anni ’70, c’è sicuramente la Go del 1972, un originalissimo veicolo polivalente adatto al trasporto di una motocicletta. In pratica una “chiatta” su 4 ruote dal disegno filante e sottile. La meccanica era motociclistica: 750 cc da 67 CV e gruppo differenziale-invertitore con trasmissione a catena brevetto interno di Bertone.
Citroën Camargue (1972). Bertone realizzò numerosi prototipi su basi Citroën. Uno di questi fu la Camargue su base della berlina GS: un’elegante hatchback 2+2 con lunotto degradante arricchito dalle due lunette di vetro separati dall’imponente roll-bar. L’anteriore era invece impreziosito dal parabrezza curvo, tipico dei suoi modelli in quegli anni.
Ferrari Rainbow (1976). Dopo il modello di serie 308 GT4 già realizzata da Nuccio (una delle prime Ferrari non disegnate da Pininfarina), Bertone si lancia in un esercizio di stile sullo stesso telaio. Il risultato è l’avveniristica Rainbow, una “targa” che fa scivolare il tetto dietro gli schienali dei sedili. La linea è compatta e filante, molto segmentata, a tratti volutamente disarmonica: un vero e proprio taglio netto con le linee del passato.
Volvo Tundra (1979). Oltre alla collaborazione per veicoli di serie, quella con Volvo portò anche alla definizione, nel 1979, del prototipo Tundra, sviluppata sulla meccanica della 343 (motore di 1.397 cc per 70 CV). La vettura è un coupé compatto basso e largo con linee tagliate di netto molto moderne tanto che, diverse “trovate” stilistiche, verranno poi riprese da modelli successivi di Bertone, non solo Volvo (è fortissima la somiglianza con la Citroen BX). Belli i cristalli al vivo.
Chevrolet Ramarro (1984). Uno dei grandi obiettivi di Nuccio Bertone fu di carrozzare un telaio Chevrolet Corvette con alcuni criteri ritenuti rivoluzionari. Ci riuscì nel 1984 con la Ramarro, una vettura sperimentale dove il motore veniva “sezionato” spostando radiatore e condizionatore al posteriore. Questo permise agli stilisti maggiore flessibilità nel realizzare un design modernissimo tipicamente Bertone: la linea è un grande cuneo che influenza l’intero design.
Citroën Zabrus (1986). Sulla base della BX a trazione integrale, Bertone realizzò una moderna 2 volumi di linea sfuggente e affilata a cui fa da contraltare un posteriore avvolgente. Dalla vettura furono poi presi numerosi stilemi apparsi sulla successiva ZX mentre rimasero esercizio di stile le grandi porte apribili verso l’alto.
Lamborghini Genesis (1988). Per l’ultima dream car su base Lamborghini, Bertone scelse di estremizzare il concetto di station wagon di lusso presentando la Genesis, in pratica una casa viaggiante equipaggiata da un V12 da 455 CV posteriore. Meraviglia destarono le porte anteriori incernierate al centro del tetto, le due posteriori apribili a compasso e gli interni modulabili. La vettura poi, pur essendo di aspetto imponente e massiccio, vantava un Cx invidiabile.
BMW Pickster (1998). Una carrozzeria bassa e larga non si addice a un pick-up, ecco perché l’esercizio di stile su telaio e motore BMW (6 cilindri di 3.152 cc per 320 CV) fu provocatorio: frontale aggressivo (reso più accattivante dalla doppia colorazione), grandi ruote da 21” e piano di carico piatto accerchiato da linee sinuose e dal vistoso alettone.
Opel Filo (2001). Per introdurre la tecnologia drive by wire, nuovo rapporto uomo-macchina realizzato in collaborazione con SKF (eliminata la pedaliera), la Bertone presenta la Filo (con marchio Opel), una monovolume compatta dalle linee nette e dal padiglione luminoso ed esteticamente piacevole, che influirà i modelli futuri della Casa tedesca (Meriva).

Automotoretrò 2020: grande successo e Scuderia del Portello protagonista a Lingotto Fiere, Torino, dal 30 gennaio al 2 febbraio

La Scuderia del Portello è stata ospite della 38^ edizione di AUTOMOTORETRÒ, svoltasi dal 30 gennaio al 2 febbraio 2020 presso il Lingotto Fiere a Torino.

Durante la kermesse dedicata al settore auto e moto d’epoca, il team di Arese, per celebrare i 110 anni del “Biscione”, ha schierato all’ingresso del padiglione principale uno dei suoi bilici ufficiali con prestigiose vetture del “Museo Dinamico Scuderia del Portello Alfa Romeo storiche da competizione”: la De Tomaso F1 Alfa Romeo del 1961, la 1900 Corto Gara del 1952, la GTAm ex Autodelta del 1970, la 75 Super Turismo ex Alfa Corse del 1988 e la Giulia Giardinetta carrozzata Giorgetti del 1974.

L’esposizione delle vetture è stata accompagnata da un allestimento iconografico che ha illustrato la storia dell’Alfa Romeo nelle corse di cui la Scuderia del Portello è portabandiera in tutto il mondo dal 1982.

Presso l’affiliato stand Alfa Romeo Racing Club – Scuderia del Portello, presieduto da Fulvio Ballabio ed Ennio Mosca (presenti con una Giulietta ECO Racing e il prototipo Alfa Romeo Montecarlo), molto toccante è stato il momento di commemorazione per Nanni Galli, storico pilota Alfa Romeo scomparso nel 2019, durante il quale i due sodalizi, insieme ad Arturo Merzario e al Presidente Marco Cajani, hanno conferito alla compagna Lori il trofeo celebrativo dei 50 anni della vettura Tipo 33/2 Periscopica, condotta dal pilota nelle competizioni alla fine degli anni ’60.

Ospiti del Portello anche Vladimir Pajevic e Gian Luigi Picchi per la presentazione del libro sull’Alfa Romeo GTA.

Quattro padiglioni, oltre 1000 espositori, decine di piloti coinvolti, 3000 esemplari esposti tra auto e moto e più di un chilometro di pista per emozionare i visitatori nei quattro giorni di fiera. Più di 73.000 spettatori sono accorsi all’evento per ammirare pregiate vetture d’epoca e bolidi da rally, le supercar più performanti e moto per ogni tipo di terreno e tracciato. L’appuntamento, che unisce il collezionismo vintage e l’anima racing, ha dimostrato ancora una volta la sua forte capacità attrattiva, non solo per gli addetti ai lavori ma anche per una platea sempre più variegata e proveniente da tutto il mondo.

Illustrata al grande pubblico di Automotoretrò la ricerca scientifica promossa da ASI e Istituto Superiore Di Sanità per stabilire l’impatto ambientale dei veicoli storici

Nell’ambito del salone internazionale Automotoretrò, ospitato dal 30 gennaio al 2 febbraio nei padiglioni di Lingotto Fiere a Torino, l’Automotoclub Storico Italiano e l’Istituto Superiore di Sanità hanno illustrato al grande pubblico il programma di ricerca sugli inquinanti atmosferici prodotti dalla circolazione dei veicoli storici. Un accordo di collaborazione tra i due Enti (siglato il 30 ottobre 2019) che ha l’obiettivo di fare chiarezza e corretta informazione su un tema di estrema importanza e attualità, che prevede l’analisi del materiale particellare, degli ossidi di azoto e di altri contaminanti potenzialmente connessi con le emissioni prodotte dai veicoli storici, in relazione agli usi e ai chilometri annuali realmente percorsi. Hanno partecipato alla presentazione Andrea Piccioli, direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni De Virgilio, ricercatore scientifico, e Gaetano Settimo del Reparto Esposizioni a Contaminanti nell’Aria, Suolo e da Stili di Vita Dipartimento Ambiente e Salute dell’IIS.
Proprio quest’ultimo ha esposto una sintetica ma chiara relazione sull’inquinamento atmosferico, sulle sostanze inquinanti e le rispettive sorgenti. Da uno schema riassuntivo sono emerse le principali sorgenti degli ormai famigerati PM 10: nei grandi centri urbani italiani, il riscaldamento domestico incide per il 42%, l’industria per il 17% e l’agricoltura per il 15%; i trasporti stradali emettono l’11% del PM 10 presente nell’aria. Da qui la necessità di un approccio integrato (non solo penalizzando e demonizzando i veicoli) e di interventi su tutte le sorgenti che contribuiscono all’inquinamento atmosferico.

“Per la nostra ricerca – ha spiegato Gaetano Settimo – ci concentreremo su quell’11% per estrapolare il dato riferito ai soli veicoli storici certificati in base al loro utilizzo e ai chilometri percorsi annualmente, prendendo in considerazione cinque città italiane. Si arriverà alla definizione di protocolli guida nazionali per la regolamentazione dell’utilizzo di tali veicoli in ambienti urbani.”
Di fronte al pubblico di Automotoretrò, anche il rappresentante dell’Istituto Superiore di Sanità ha sottolineato la necessità di distinguere chiaramente le categorie dei veicoli: “L’impatto ambientale da ricondurre al parco autoveicolare circolante – ha detto Gaetano Settimo – è determinato dai veicoli obsoleti e non certo dai veicoli storici certificati, che rappresentano una percentuale minima rispetto al circolante obsoleto e vanno tutelati.”

“Questa ricerca – ha commentato Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – costituirà la premessa oggettiva e non strumentale per le riflessioni future con le istituzioni competenti in materia legislativa. ASI e ISS hanno individuato il percorso corretto per modernizzare il sistema di regolamentazione della circolazione dei veicoli storici. ASI, inoltre, si augura di poter mantenere e proseguire il dialogo con le autorità nazionali e parlamentari, che hanno già dimostrato sensibilità e rispetto verso il patrimonio storico e tecnologico e verso gli appassionati, garantendo comunque un elevato senso di responsabilità verso l’ambiente ed il bene comune.”

Automotoretrò e Automotoracing verso l’edizione dei record 

Domani le finali de “La Grande Sfida” e del Trofeo Lady

Torino, 1 febbraio 2020 Grande successo di pubblico per Automotoretrò e Automotoracing 2020 che viaggiano a tutta velocità verso un’edizione record di visitatori, arrivati al Lingotto Fiere e all’Oval di Torino per ammirare pregiate berline d’epoca e bolidi da rally, le supercar più performanti e moto per ogni tipo di terreno e tracciato. Domenica 2 febbraio è l’ultimo giorno del doppio appuntamento che unisce il collezionismo vintage e il mondo delle corse, da quest’anno sotto il solo acronimo AMR, per uno spettacolo che esalta la passione per i motori a 360°.

L’ultimo giorno di fiera vedrà protagonista ancora la pista esterna, con le esibizioni di drifting e con le fasi finali e le premiazioni de “La Grande Sfida” e del “Trofeo Lady”, le due gare di velocità a bordo di vetture della classe R5 e di Peugeot 208 R2B. A darsi battaglia sul tracciato di AMR saranno 16 campioni e campionesse di rally, tra i quali anche Paolo Andreucci (11 volte Campione Italiano), Davide Riccio, Mathieu Franceschi, Martina Iacampo, Silvia Franchini e Patrizia Perosino. 

Ad Automotoretrò un premio a Fulvio Maria Ballabio per i suoi 50 anni nel motorsport

Monaco, 2 febbraio 2020 – Una vita per i motori, come pilota e costruttore. Questa in due parole potrebbe essere la biografia di Fulvio Maria Ballabio, che riceve ad Automotoretrò un premio per i suoi 50 anni spesi nel mondo dei motori. Di tutti i tipi: kart, moto, auto, motoscafi Off-Shore; tanto da diventare pilota professionista e poi costruttore della prima vettura GT stradale al mondo, in fibra di carbonio: la Montecarlo Automobile Centenaire nel 1989. Per questo in occasione del Salone piemontese si assegna un riconoscimento anche a Guglielmo Bellasi, quale produttore della scocca della Montecarlo Centenaire.

 

Fulvio Maria Ballabio – classe 1954 – nasce a Milano, ma da quasi 40 vive e lavora nel Principato di Monaco dove svolge anche attività diplomatiche, tanto da essere considerato italo/monegasco e soprannominato ”il Console volante”.

 

La sua carriera inizia nel 1970 nel motocross, con numerose vittorie nelle categorie formative in sella a varie marche tra cui Ancillotti, CZ, Gerosa, KTM e altre ancora, ma quella alla quale resta più legato è senza dubbio  la milanese Moto Mazzilli,  con cui partecipa anche a prestigiose gare di regolarità come la mitica “Valli Bergamasche”.

Dopo le fondamentali esperienze con i kart, raggiunta l’età per la patente, il fascino delle quattro ruote si fa sempre più forte e Ballabio debutta nei rally, inizialmente come navigatore,  poi mettendosi direttamente al volante con discreti risultati. Arriva a guidare una Skoda ufficiale e una Ferrari 308 Gr. 4  al Rally Di Monza del 1983!

 

Dai rally, il passaggio alle monoposto è presto fatto, seguendo tutta la classica trafila di quei tempi: dalla  piccola Formula Monza, alla F.Ford, poi via via in F.2000 e F.3, dove arrivano i primi successi in ambito nazionale, come la vittoria a Monza. E’ la pista la vera passione di Ballabio, e la sua crescita professionale continua con il passaggio nel Campionato Europeo di F.2 nel 1983 con Merzario e AGS, con la quale entra più volte in zona punti. Risultati che creano la possibilità di firmare un contratto per correre in F.1 nel 1984 con la Spirit/Hart Turbo in coppia con Emerson Fittipaldi.

 

Gareggia nel Turismo in Argentina e debutta nelle corse Endurance con Sauber in Giappone. Corre anche con  vetture Alba e continua la sua carriera negli USA, in IMSA, nel team MOMO di Giampiero Moretti. Nelle gare di durata passa presto alla guida della leggendaria Porsche 956, con la quale nel 1986 è 5° nella 24 Ore di Le Mans, per non citare gli altri piazzamenti prestigiosi come il 4° posto nella 1000 Km del Nürburgring. Il suo amore per l’Endurance e le vetture Sport Prototipo sono molto forti, tanto da continuare a correrci in diverse situazioni negli anni successivi. Fino ad arrivare al ritorno a tempo pieno sempre con Porsche e livrea Martini, nel 1995 e ’96, cui fanno seguito successivi impegni con Centenari, Courage e Osella.  A Le Mans partecipa non solo come pilota, ma anche come costruttore, quando nel 1993 schiera la MIG derivata dalla Montecarlo Centenaire, con motore realizzato da Carlo Chiti: il suo pilota Peo Consonni raggiunge la velocità record per quagli anni di 354 km/h sul rettifilo dell’Hunaudières.

 

1985 e 1986 sono anche gli anni della F.3000, dove Ballabio porta per la prima volta in pista a Imola la Montecarlo GP01, mentre il triennio successivo dall’87 al ’90 lo vede impegnato nel Campionato CART di F.Indy. Inoltre, con la sua Lola si afferma in una sfida contro le F.1 al Motorshow di Bologna!

Oltre all’asfalto c’è però lo sterrato e nel 1986 Ballabio partecipa alla Parigi-Dakar. Cosa manca? Il mare. Infatti il mondo della valocità per Fulvio Maria Ballabio non conosce confini e superfici. Una parte importante della sua carriera lo vede cimentarsi nell’Off-Shore, dove si consacra Campione del Mondiale IPA a Key West nel 1987 dopo aver vinto ben 9 gare su 12 arrivi. Due Viareggio-Bastia-Viareggio e altri successi a Montecarlo, St. Tropez, Guernsey, Portofino, anche con barche della marca da lui fondata. Il legame con il mondo della nautica ha portato infatti alla nascita di Montecarlo Marine, brand attivo nel settore degli yacht.

 

Successivamente Ballabio si è anche cimentato nell’organizzazione di eventi motoristici. Tra di essi, nei primi anni novanta  ha organizzato e anche vinto la  World Cup di kart (250 cc) riservata a campioni della F.1 e F.Indy,  davanti ai colleghi Fangio, Merzario, Rebaque, Forini, Keegan, Amati e altri ancora.

 

Le automobili GT restano però la vera passione e Ballabio ha avuto la possibilità di coronare un sogno, quello di costruire una gran turismo stradale monegasca. Tra i tanti impegni agonistici, nel 1989 si trova il tempo per presentare la Centenaire,  realizzata dalla Montecarlo Automobile, la prima Casa automobilistica monegasca da lui stesso fondata. La vettura viene progettata con la collaborazione di Carlo Chiti e Guglielmo Bellasi, che realizza la scocca in carbonio.  Si tratta della prima supercar stradale al mondo ad essere prodotta integralmente in fibra di carbonio. Proprio l’uso del carbonio e dei materiali compositi, da trentacinque anni a questa parte sempre lavorati dai partner Guglielmo e Roberto Bellasi, contraddistinguono i modelli MCA.

 

Questa attività di costruttore di nicchia, producendo esemplari in serie limitata, continua ancora oggi. Lo scorso anno ha visto la luce la TECNO Nanni Galli V8 Ecoracing a GPL, dedicata al pilota più legato alla Casa bolognese, recentemente scomparso.  Una GT moderna, da corsa e stradale,  sempre realizzata in carbonio, spinta da un motore Alfa Romeo V8 4.7 da 503 CV di derivazione Maserati con alimentazione monofuel a GPL. Il glorioso marchio TECNO ha infatti stretto un rapporto di collaborazione con Montecarlo Automobile per la produzione di supercar TECNOlogiche a energie alternative, con l’obiettivo di arrivare a zero emissioni.

Montecarlo Automobile sta invece lavorando direttamente alla produzione della una nuova Centenaire del terzo millennio,  una hypercar con motore Alfa Romeo V8 che vedrà la luce nei prossimi mesi, grazie anche a nuove partnership internazionali.

 

Ballabio da anni corre e collauda i vari sistemi per ridurre l’inquinamento da Co2, lavorando sui diversi tipi di alimentazione anche nel motorsport, tanto da arrivare a realizzare la MCA Quadrifuel e portare alla vittoria l’Alfa Romeo Giulietta negli Ecorally.

 

In verita non sono molti i piloti così poliedrici, capaci di passare da una categoria all’altra e da una disciplina all’altra, con esperienze tanto diverse ed importanti in competizioni in tutto il mondo, tra Europa, Americhe, Caraibi, Asia. Pochi hanno saputo cimentarsi nel doppio ruolo di piloti e costruttori e di presentarsi anche a Le Mans in queste vesti.

Nella sua lunga avventura con i motori, Ballabio ha vinto dove ha desiderato di più: nella sua Monza in F.3, in Motonautica nella sua Montecarlo, a Bogotà dove era Console in kart ed Endurance, e ha iscritto il proprio nome nelle entry list dei circuiti  più noti al mondo. Ora, anche se ha ridotto sensibilmente i propri impegni, è comunque un pilota sempre in attività. Non ha appeso il casco al chiodo!

 

Il 65enne Fulvio Maria Ballabio oggi vive a Monaco e, dopo il primo genito David di 10 anni, ha avuto il secondo figlio Josef-Milan dalla moglie Desa. Si dichiara felice delle sua carriera, ma ancor di più della sua famiglia!

 

In futuro continuerà ad occuparsi di Energie Alternative e costruire auto da 350 km/h! Una Monte Carlo Automobile Ecologica da 1100 HP, abbinata magari una Montecarlo City…

 

A Torino, il premio alla carriera in occasione di Automotoretrò, dove Montecarlo Automobile ha un proprio stand, gli è stato consegnato dall’attore Remo Girone, che ha interpretato Enzo Ferrari nel film “Le Mans ‘66”. In fondo, la storia di Ballabio non ricorda un po’ quella di Carroll Shelby?

Automotoracing, al via “La Grande Sfida” tra i campioni di rally  

Sabato 1 e domenica 2 febbraio la pista esterna dell’Oval sarà terreno di battaglia tra otto piloti e otto campionesse impegnate nel “Trofeo Lady”. Tra i fuoriclasse anche Paolo Andreucci, 11 volte Campione Italiano di Rally. Foto Bruno Gallizzi-Silvio Grosso

Il brivido della competizione accende Automotoracing, che per il secondo anno porta otto blasonati piloti di rally e otto campionesse a sfidarsi rispettivamente ne “La Grande Sfida” e nel “Trofeo Lady”. La manifestazione, dedicata al mondo delle corse e delle alte prestazioni, accoglierà i tanti appassionati da giovedì 30 gennaio a domenica 2 febbraio all’Oval, nel complesso fieristico del Lingotto di Torino (via Matté Trucco 70).

 

Nel weekend la pista nell’Area OMP, sponsor ufficiale dello spazio esterno, sarà il terreno di battaglia tra Paolo Andreucci (11 volte Campione Italiano di Rally), Andrea Nucita, Alessandro Perico, Damiano De Tommaso, Luca Cantamessa, Davide Riccio, Stefano Peletto e Mathieu Franceschi a bordo delle performanti vetture della classe R5 di ultima generazione e tra Sara Micheletti, Silvia Rocchi, Patrizia Perosino, Silvia Franchini, Martina Iacampo, Aurora Coria, Monica Caramellino e Camilla Gallese su Peugeot 208 R2B.

 

Quest’anno il circuito – 1.000 metri di chicane, curve a gomito e rettilinei – è stata studiata per essere ancora più emozionante e garantire massima visibilità al folto pubblico che ogni anno accorre per vedere i fuoriclasse impegnati nelle prove a tempo ad inseguimento.

 

Tra sabato 1 e domenica 2 febbraio il calendario delle sessioni in pista vedrà alternarsi per tutto il giorno prove libere, qualificazioni, batterie e finali fino alla premiazione dei fuoriclasse che avranno segnato il miglior giro del tracciato.

 

 

Le emozioni continueranno anche con le dimostrazioni di drifting e di rally, derapate controllate ed evoluzioni su ape car con nomi importanti del panorama automobilistico, tra i quali anche i tre Campioni italiani di Drifting Alberto Cona, Manuel Vacca ed Emanuele Festival e la campionessa polacca Karola Pilarczyk.

Automotoracing è organizzato da Bea srl in contemporanea con Automotoretrò, il salone dedicato al motorismo storico, in programma nelle stesse date al Lingotto Fiere di Torino (via Nizza 294).

 

 

ASI partecipa al progetto “Torino Automotive Heritage”

Presentata la prima mappa per scoprire gli antichi siti industriali di Borgo San Paolo

Il progetto “Torino Automotive Heritage” nasce da una iniziativa del Dipartimento Architettura e Design del Politecnico con Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro (ISMEL) ed ha l’obiettivo di valorizzare gli aspetti architettonici, archivistici e collezionistici legati alla tradizione motoristica della città, con l’ulteriore scopo di sostenere e promuovere il turismo e le attività economiche ad essa connesse. Si tratta di una rilettura della memoria artigianale e industriale di un territorio che da oltre 120 anni è fortemente connotato dall’automobile, come poche altre città mondiali. La più recente deindustrializzazione, il cambiamento del modello di sviluppo verso l’innovazione e la creatività ben si sposano con la valorizzazione dei beni legati alla storia della città dell’automobile in termini di cultura, turismo e promozione dei poli tecnologici.

Anche l’Automotoclub Storico Italiano, che insieme alla Federazione Internazionale dei Veicoli Storici (FIVA) ha la propria sede a Torino, è parte attiva di “Torino Automotive Heritage” e, in occasione del salone Automotoretrò ha organizzato un incontro per presentare il progetto e per formalizzare l’adesione di altre realtà – compresa l’amministrazione pubblica della Città di Torino con gli assessorati alla Cultura e al Commercio e Turismo – e dare forma ad un primo piano operativo incentrato su una piattaforma digitale di informazione sui beni culturali e sui siti storici della città, con la predisposizione di percorsi di visita, mappe e guide turistiche, testi di approfondimento nella prospettiva di un museo diffuso.
ASI e Politecnico di Torino hanno realizzato una prima mappa dedicata a “Borgo San Paolo, il quartiere dell’automobile”, grazie alla quale è possibile riscoprire 18 importanti siti industriali. Tra questi, gli ex stabilimenti Officine Grandi Riparazioni, Spa, Itala, Chiribiri, Lancia, Nardi, Viberti, Diatto e Bertone: alcuni di questi sono andati perduti, altri sono stati dismessi, altri ancora sono stati recuperati e sono oggi visitabili. In tutti i casi si tratta di un percorso che porterà il visitatore nella Torino automobilistica di inizio ‘900.

In oltre un secolo di storia, l’automobile ha conosciuto uno sviluppo incredibile che ha modificato la vita delle persone, l’urbanistica delle città e l’architettura delle industrie.
Torino è una delle città cardine di questo sviluppo, nonché sede della prima esposizione di automobili (1898). Il Borgo San Paolo, già dai primi del ‘900, diviene l’espressione della fabbrica-quartiere torinese. Nel corso degli anni la città muta, l’economia cambia e l’automobile si sposta. In un momento di crescente speculazione edilizia molti dei siti industriali che hanno fatto la storia dell’automobilismo piemontese vengono distrutti. Per contro, è cresciuta l’attenzione nei confronti di questi luoghi di queste “cattedrali del lavoro”, espressione di un passato che ha influenzato la vita di migliaia di persone. Oggi, i siti industriali sopravvissuti sono portatori di una memoria condivisa, di una identità da tutelare e conservare.

Il Presidente della Regione Piemonte Cirio in pista per inaugurare l’edizione 2020 di Automotoretrò e Automotoracing

Foto Bruno Gallizzi-Silvio Grosso

Torino, 30 gennaio 2020 – “AMR è un grande evento che ha le sue radici a Torino e nel nostro Piemonte e noi vogliamo difenderlo perché i grandi eventi vanno tenuti in questa città, alimentati e incrementati”. Così il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha inaugurato il lungo weekend di motori di Automotoretrò e Automotoracing in programma fino a domenica 2 febbraio al Lingotto Fiere e all’Oval di Torino.

“Nella mia esperienza come europarlamentare a Bruxelles ho visto come Paesi estremamente evoluti nella tutela ambientale organizzino manifestazioni motoristiche perché i motori e l’ambiente possono tranquillamente convivere. Siamo una regione che sostiene e incentiva la ricerca nel settore dell’auto e al tempo stesso continuiamo a difendere questo mondo che alimenta una passione in cui c’è la storia dell’Italia, ma anche perché è economia: ricambisti, officine, meccanici, appassionati, persone che lavorano e turismo sportivo che si muove. Tutto funziona e noi siamo qui perché non sia soltanto nostalgia del passato, ma siamo convinti che proprio attraverso i motori e la loro evoluzione il Piemonte sarà”. Dopo il taglio del nastro, Cirio è stato protagonista di un giro in pista su una vettura da rally al fianco del Vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, Assessore all’Urbanistica e rallysta.

Al via l’edizione 2020 di Automotoretrò e Automotoracing, una festa dedicata ai motori unica in Italia

Dal 30 gennaio al 2 febbraio al Lingotto Fiere e all’Oval di Torino tornano le due rassegne tra pregiate berline d’epoca e bolidi da gara, performanti supercar e moto per ogni tipo di terreno e tracciato. E nel weekend 16 piloti di rally si daranno battaglia per conquistare il titolo di AMR, Foto Bruno Gallizzi-Silvio Grosso

Torino, 30 gennaio 2020

Con un allestimento tutto rinnovato, Automotoretrò e Automotoracing aprono il nuovo anno e si preparano ad accogliere appassionati, addetti ai lavori e piloti da giovedì 30 gennaio a domenica 2 febbraio 2020 nel complesso fieristico del Lingotto Fiere e dell’Oval di Torino. Le due rassegne – giunte rispettivamente alla 38a e alla 11a edizione – dedicate al motorismo storico, al mondo delle corse e delle alte prestazioni, organizzate da Bea srl con il sostegno di Catawiki, si presentano con una nuova veste e un programma ancora più ricco.

«Organizziamo Automotoretrò, la più longeva fiera di auto e moto in Italia, da quasi quattro decenni e crediamo che Torino debba continuare a ricoprire un ruolo di primo piano a livello internazionale sul tema dei motori – dichiara Beppe Gianoglio -. Pur in un contesto che si fa via via più complesso, il nostro team guarda al futuro per rafforzare un appuntamento che è ormai nel cuore del grande pubblico e che quest’anno, per la prima volta, abbiamo scelto di raccontare sotto un unico cappello, l’acronimo “AMR”: una scelta strategica volta ancor di più a mescolare le due manifestazioni che condividono la stessa passione per i motori a 360°. AMR è un evento unico nel suo genere, capace di racchiudere vetture storiche e piloti da rally, il mondo del tuning e delle due ruote». «Il mondo del collezionismo è in costante movimento e come organizzatori siamo attenti alle richieste del mercato e dei visitatori che frequentano AMR – continua Alberto Gianoglio -. Per l’edizione 2020 abbiamo quindi voluto realizzare nuovi contenuti originali, raccontando ad esempio il fenomeno Youngtimer nell’area tematica e portando un concentrato di adrenalina nella pista esterna dove 16 piloti si sfideranno ne “La Grande Sfida” e nel “Trofeo Lady”».

Ad inaugurare i quattro giorni di fiera è stato il padrino Remo Girone, che ha da poco interpretato sul grande schermo Enzo Ferrari nel film campione d’incassi “Le Mans ”66 – La grande sfida” di James Mangold, al fianco di Matt Damon e Christian Bale.

Sull’onda del successo dell’edizione 2019, che ha portato centinaia di trattative andate a buon fine nei quattro giorni di fiera, l’area riservata alle auto messe in vendita da privati e commercianti di Automotoretrò è stata ampliata per dare ancora più spazio, nel Padiglione 3, alla vasta scelta di occasioni uniche che vanno dai primi decenni dello scorso secolo a fine Novecento, con una forte presenza di modelli degli Anni ’60-‘70 e di Youngtimer. E se il settore centrale del Padiglione 2 vedrà la partecipazione dei numerosi club storici, delle riviste di settore, degli Enti come ASI e ACI e del Gruppo FCA, si potrà invece andare a caccia di accessori rari, ricambi e automobilia di ogni genere nel Padiglione 1.

Ad accogliere i visitatori all’ingresso sarà come sempre l’area tematica, quest’anno dedicata alle “giovani” auto d’epoca – le cosiddette Youngtimer con almeno vent’anni d’età che si apprestano a diventare a tutti gli effetti le storiche di domani – che esaltano le più originali tendenze stilistiche ’80 e ’90 e rievocano le imprese sportive più eclatanti di quel periodo. Tra le “Piccole di razza” troveremo le mitiche “Turbo”, utilitarie a due volumi dalle alte prestazioni che hanno ottenuto successi sia di vendite sia in ambito sportivo, come Fiat Uno Turbo, Peugeot 205 GTI, Renault 5 GT Turbo, Citroen AX Sport, Y10 Turbo e Opel Corsa GSI. I collezionisti, in particolare i più giovani, apprezzano sempre di più queste auto che vedono le proprie quotazioni in forte ascesa, ma youngtimer sono anche veri e propri miti dell’automobilismo come la Ferrari F40 e la “rivale” Lamborghini Diablo, che insieme ad una rarissima Bugatti EB110, un Honda NSX, la Porsche 911 3.2 Speedster Turbo Look e una Dodge Viper faranno salire invece la “Febbre da supercar”. Infine, nella sezione “Il ritorno delle Spider” non mancheranno esemplari grintosi come BMW Z3 Spider e Coupé M, Mercedes SLK, Honda S2000, Fiat Barchetta, Mercedes SL 60 AMG, Mazda MX5 (Miata), Alfa Romeo Spider (ultima serie), Toyota MR2 e Audi TT Roadster.

La mostra sarà realizzata in collaborazione con il sito per oggetti unici e speciali Catawiki, che per il terzo anno consecutivo è sponsor di Automotoretrò e organizza nei giorni di fiera speciali aste di vetture d’epoca e automobilia con lotti selezionati e provenienti da tutta Europa. Il pubblico in salone potrà, quindi, partecipare o seguire in diretta l’andamento delle offerte e vivere le emozionanti fasi finali delle aggiudicazioni, oltre alla possibilità di essere coinvolti in un tour dell’area tematica insieme agli esperti di Catawiki Franco Vigorito e Luca Gazzaretti.

Per gli appassionati motociclisti tappa obbligata nell’area tematica a cura di Bartolomeo Maina che quest’anno racconterà “La storia del trial”, con esemplari che spaziano dagli Anni ’30 fino ai ‘90. Il fascino di questa disciplina – che unisce intuito e grazia atletica per superare gli ostacoli più impervi, utilizzando la tecnica e impostando traiettorie pulite – affonda le sue radici in Inghilterra agli albori del motociclismo. La Bultaco Sherpa T di Sammy Miller, la Honda prototipo a quattro tempi di 360 cc con cui il campione belga Eddy Lejeune vinse il titolo mondiale nel 1984 e la Ossa Mick Andrews Replica del 1972 sono solo alcuni delle perle che si potranno ammirare accanto ai modelli delle italiane Beta e Italjet e ai prototipi realizzati da maestri artigiani delle due ruote.

Il lungo weekend all’insegna del motorismo vintage è tra i più attesi dai tantissimi visitatori da tutta Italia ed Europa per ammirare non solo i migliori affari, ma anche le consuete esposizioni dei più prestigiosi gioielli del passato di ogni potenza e tipologia, così come café racer e scrambler, moto da enduro e da corsa di marchi storici tra cui Ducati, Lambretta, Moto Guzzi, Maico e Royal Enfield.

Automotoretrò è anche l’occasione per festeggiare due importanti anniversari, i 90 anni di Pininfarina e i 110 anni di Alfa Romeo. Nello stand dell’Automotoclub Storico Italiano si celebrerà l’eccellenza del design italiano attraverso alcune delle auto diventate espressione della grande ricerca estetica, stilistica e tecnica del marchio piemontese, una su tutti la “scultura in movimento” Cisitalia 202 Coupé del 1947, oggi parte della collezione permanente del MoMA di New York. Anche il Lancia Delta Integrale Club, che compie 20 anni nel 2020, offrirà il suo tributo con la Pininfarina HIT, acronimo di “High Italian Technology”, una one-off nata sulla base della berlinetta torinese 4WD, interamente realizzata in materiali compositi, esposta per la prima e unica volta al Salone di Torino nel 1988.

La Scuderia del Portello racconterà, invece, la lunga storia del “Biscione” portando in fiera cinque vetture inestimabili come la De Tomaso F1 Alfa Romeo del 1960, unica monoposto ancora funzionante; uno degli ultimi due esemplari rimasti dell’iconica Alfa Romeo 1900 Corto Gara; l’Alfa Romeo Giulia Super Giardinetta, costruita con cura artigianale dalla Carrozzeria Giorgetti; l’Alfa Romeo 75 Super Turismo, ultima realizzata da Alfa Corse per accedere al Campionato del Mondo Turismo; e l’Alfa Romeo GTAM, restaurata con la livrea di gara numero 27 in collaborazione con le officine Alfa Romeo Classiche di FCA Heritage, prima assoluta alla 6 Ore del Nürburgring del 1970 con l’equipaggio Picchi – De Adamich.

Proprio il dipartimento dedicato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico dei marchi del Gruppo presenterà la rarissima Alfa 24 HP del 1910 – prima vettura prodotta dalla Casa milanese – e l’affascinante Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1928, vincitrice dell’edizione 2019 della 1000 Miglia. Lo stand di FCA Heritage – che proprio in concomitanza ad Automotoretrò inaugura la nuova Galleria Heritage al Mirafiori Motor Village – non mancherà poi di ricordare i 40 anni della Fiat Panda, intramontabile city-car nata dalla matita di Giorgetto Giugiaro, record di vendite in Italia e oggi anche nell’esclusiva versione Trussardi.

Cifra tonda, infine, anche per la Lancia Aurelia, splendida settantenne in esposizione nello stand del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino che dal 30 gennaio al 3 maggio 2020 dedica alla lussuosa berlina la mostra “Lancia Aurelia 1950-2020. Mito senza tempo”. Il MAUTO sarà protagonista anche nello stand dell’Automobile Club d’Italia con due vetture elettriche, la biposto LEM (“Laboratorio Elettrico Mobile”) creata dall’ingegnere-giornalista Gianni Rogliatti nel 1974 e la “Duc-de-dame” della Stae (Società Torinese Automobili Elettrici) del 1909. Infine, un altro pezzo della collezione, la Land Rover Aziza III 109 del 1967 potrà essere ammirata nello stand del Registro Storico Land Rover insieme all’Aziza I del 1962: entrambe utilizzate dal fotoreporter Nino Cirani nei suoi incredibili viaggi dall’Alaska alla Terra del Fuoco fino a Ceylon, saranno sotto i riflettori insieme al Series One della Oxford and Cambridge Trans-Africa Expedition del 1954, direzione Cape Town e ritorno.

Il pubblico potrà poi apprezzare anche rarità come una Jaguar Palmer JP1 Sport (stand Scuderia Jaguar Storiche), progettata dall’ex pilota britannico di Formula 1 Jonathan Palmer nel 2003, e la Giannini 500 350 GP (stand Italmotor) in serie limitata da 200 mila euro, un’esuberante e muscolosissima edizione della Fiat 500 con il motore dell’Alfa Romeo 4C, messa a punto dalla Gram Torino Engineering. Nello stand dell’Esercito italiano largo poi al Multi-role Medium Tactical Vehicle “Orso”, il più grande blindato in dotazione alle Forze Armate in grado di scovare e neutralizzare esplosivi di ogni tipo, e alla cabriolet anfibia Amphicar770 nello stand della For a Smile Onlus.

Tra le iniziative in programma, da segnalare la rinascita del marchio Martini Racing grazie all’accordo siglato con Sparco per una nuova collezione Heritage: due eccellenze piemontesi che festeggiano il loro connubio proprio ad Automotoretrò sabato 1 febbraio alle ore 15, padrino dell’evento il Campione del Mondo di Rally Miki Biasion. Nello stand Catawiki, durante tutto l’arco del weekend, sarà presentato il libro  “Giovanni Michelotti. Una matita libera – A free stylist”, firmato dagli autori Edgardo Michelotti e Giancarlo Cavallini. Infine, nello stand dell’ACI sabato alle ore 10 si parlerà di un tema di particolare attualità, la mobilità elettrica.

È la passione per la velocità la regina dell’edizione 2020 di Automotoracing, che rilancia “La Grande Sfida” tra i più importanti campioni di rally di fama internazionale, chiamati a contendersi il Trofeo in un’emozionante gara di velocità sulla pista esterna dell’Oval di Torino. Qui, il mondo delle corse sportive incontrerà quello del tuning per uno spettacolo unico nel suo genere che coinvolgerà ancora una volta i marchi più importanti del settore e decine di piloti. Supercar dalle alte prestazioni, piccole compatte potenziate ed esagerate fuoriserie da competizione: tra gli stand della fiera scuderie, costruttori e preparatori esporranno esemplari unici, risultato di un lungo lavoro di ricerca di perfezione tecnica, estetica e performance. 

Per il secondo anno gli oltre 1.000 metri di chicane, curve a gomito e rettilinei della pista – studiata per garantire la massima visibilità e uno spettacolo all’ennesima potenza – saranno terreno di battaglia tra otto blasonati piloti di rally a bordo di vetture della classe R5 di ultima generazione e otto campionesse su Peugeot 208 R2B. Sabato 1 e domenica 2 febbraio si alterneranno nelle prove a tempo ad inseguimento Paolo Andreucci, Andrea Nucita, Alessandro Perico, Damiano De Tommaso, Luca Cantamessa, Davide Riccio, Stefano Peletto e Mathieu Franceschi per il Trofeo “La Grande Sfida” e Sara Micheletti, Silvia Rocchi, Patrizia Perosino, Silvia Franchini, Martina Iacampo, Aurora Coria, Monica Caramellino e Camilla Gallese per il “Trofeo Lady”. E ancora, dimostrazioni di drifting e di rally, derapate controllate ed evoluzioni su ape car entusiasmeranno il pubblico nella grande Area OMP – sponsor ufficiale dello spazio esterno – con nomi importanti del panorama automobilistico, tra i quali anche i tre Campioni italiani di Drifting Alberto Cona, Manuel Vacca ed Emanuele Festival e la fuoriclasse polacca Karola Pilarczyk.

Ma le emozioni in pista non finiscono qui: venerdì 31 gennaio, a partire dalle ore 14, quattro ospiti d’eccezione – gli youtuber Alberto Naska, Luca Salvadori, Passione Motori e Danny Lazzarin – daranno prova delle loro abilità di guida a bordo delle Legends Cars nella “Legends Ability Challenge”. Castelletto Circuit metterà a disposizione degli sfidanti queste particolarissime automobili da corsa nate dall’esperienza Nascar, che montano un potente motore Yamaha MT09 da 140CV modificato su un telaio in fibra di vetro, con prestazioni e una robustezza tali da far tremare vetture di categoria ben superiore.

Tra gli stand, pronti a mostrare al pubblico tutte le ultime novità nel mondo delle due e quattro ruote, largo spazio ai marchi ufficiali: Andreani Group, esperti in sospensioni, anche per moto e mountain bike; Ragazzon, leader nella fabbricazione di marmitte sportive di classe elevata; Prins e BRC, punto di riferimento per componenti e impianti a gas metano e GPL. Proprio nello stand BRC sabato 1 febbraio alle ore 12.30 verranno ospitate le premiazioni dei campioni rally 2019 della piattaforma on-line Rally Link e alle ore 16 prenderanno il via le celebrazioni di BRC Racing Team per il trionfo di Norbert Michelisz, laureatosi campione FIA WTCR 2019 con la Hyundai i30N TCR, a disposizione dei fan insieme al compagno di squadra Gabriele Tarquini. Le premiazioni continuano anche domenica, alle ore 11 in Sala Neve, con Trofeo Nord Ovest A.S.I. di Regolarità Auto Storiche 2019.

 

All’Oval anche Expo Tuning Torino – la vetrina delle novità stilistiche e delle elaborazioni sportive ed estetiche – sarà presente con 370 vetture frutto del lavoro e del know how di professionisti e amatori che hanno dato vita a veri e propri capolavori di artigianato. Quest’anno il contest “Be Better” premierà le migliori customizzazioni per originalità, qualità e completezza: il 31 gennaio alle 15.00 verranno svelati i progetti in gara, che saranno valutati da una giuria internazionale di esperti della scena tuning, composta dagli organizzatori degli eventi Corner of Fame (Francia), Euro Crew (Spagna), Essen Tuning Experience e European Tuning Showdown (Germania).

Non mancheranno poi i test drive con le concessionarie Autostandard e V.Auto che daranno la possibilità di provare in pista e su strada gli ultimi modelli di DS Automobiles e Honda. E chi sogna di correre in pista ad oltre 200km/h potrà testare le proprie abilità nello stand di CarbonKEurope con il simulatore dinamico di guida Lamborghini, che ricrea in maniera fedele tutte le sensazioni delle auto in pista – peach, rollio, imbardata ed effetto cordoli -, e che sabato 1 febbraio alle 14.30 sarà presentato con il nuovo restyling in collaborazione con Prematuri si nasce Onlus.

Due appuntamenti “off”, infine, per Automotoracing e Automotoretrò che anche quest’anno usciranno dal complesso fieristico per conquistare le vie e le piazze più belle di Torino. Si comincia sabato mattina, alle 9.30 in via Roma, con il raduno di Abarth Club Torino con 50 esemplari che spaziano dalla 500 in varie edizioni (Pista, Turismo, Competizione, EsseEsse) alla Punto in versione Grande ed Evo fino alla 124 Spider e GT. Nel pomeriggio il Lingotto sarà invece il punto di ritrovo di Hardcore Drivers, che chiuderà la parata di vetture provenienti da tutti i continenti – tra cui anche Aston Martin DB11, Audi RS6, Ford Mustang, Chevrolet Camaro, Lancer Evo, Nissan 240Z e McLaren GT – con una grande esposizione in Via Roma e in piazza Gran Madre.

Si ringraziano gli immancabili Enti patrocinatori: Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio, Fiva, ASI, ACI e Anfia.

 

Lancia Aurelia 1950 – 2020 mito senza tempo nei padiglioni del Museo dell’Auto di Torino

Dal 30 gennaio al 3 maggio 2020 . Foto Giorgio Perottino

Il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino dedica una retrospettiva alla mitica Lancia Aurelia, modello tra i più moderni e raffinati della produzione italiana del dopoguerra e simbolo della straordinaria crescita economica della penisola in quel periodo. La mostra sarà aperta al pubblico dal 30 gennaio al 3 maggio 2020.  

Torino, 30 gennaio 2020. Il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino inaugura la mostra LANCIA AURELIA 1950 – 2020. MITO SENZA TEMPO, uno straordinario percorso espositivo articolato su due piani che racconta, con il contributo di 18 esemplari d’eccezione – di serie e fuoriserie –, l’evoluzione del modello presentato per la prima volta al pubblico proprio a Torino nel 1950.

Già a partire da quella prima apparizione, grazie al fortunato sodalizio creativo e stilistico con Battista Pinin Farina, la Lancia Aurelia si impone agli occhi di tutto il mondo come espressione di pura eleganza, ispirata a un ideale di levigata sobrietà. Tale fu il suo successo, che divenne anche protagonista di film famosi come “Il sorpasso” con Vittorio Gassman e “Et Dieu crèa la femme” con Brigitte Bardot, che la consacrarono icona di stile a livello internazionale.

D’altro canto, i suoi contenuti tecnologici, frutto di collaborazioni tecniche con progettisti del calibro di Vittorio Jano e Francesco De Virgilio, hanno affermato il marchio Lancia come sinonimo di prestazioni e sportività, e fatto innamorare dell’Aurelia intere schiere di appassionati collezionisti. Solo per citarne alcuni: il primo motore a 6 cilindri a V (che ispirò i tecnici Ferrari nella realizzazione della Dino 1500 cc); il monoblocco di alluminio fuso in conchiglia; la sospensione posteriore a ruote indipendenti; la collocazione posteriore del gruppo cambio- propulsore per equilibrare i pesi della vettura; i freni posteriori in blocco col propulsore, per ridurre il peso delle masse non sospese, consentendo maggiore aderenza alla strada. Lancia si avvalse inoltre della preziosa collaborazione di fornitori altamente specializzati. Tra questi Nardi, i cui collettori di aspirazione, a due e a sei carburatori, hanno esaltato le prestazioni dei motori Aurelia, migliorandone potenza, ripresa e velocità, e i cui eleganti volanti hanno consacrato lo stile italiano, e Pirelli, che nel 1951 lanciò con perfetto tempismo il Cinturato, innovativo pneumatico a struttura radiale, mettendo al servizio di tutte le serie Aurelia una maggiore precisione di guida e una migliore tenuta di strada.

Una vettura “da città”, le cui linee sportive accolgono un motore e una meccanica che la rendono altamente prestazionale anche in gara. L’Aurelia ottiene infatti straordinarie affermazioni nelle più importanti gare dell’epoca: Mille Miglia, Targa Florio, Giro di Sicilia, 24 Ore di Le Mans, Coppa d’Oro delle Dolomiti, e altre ancora.

Amata da Hemingway e da Fausto Coppi, lodata da Juan Manuel Fangio – che la paragonò ad una “coppa di matè”, l’infuso da cui gli uomini delle Ande traggono forza e fiducia – la Lancia Aurelia è giustamente considerata “un momento magico nell’evoluzione dell’automobile” (Massimo Fila Robattino, curatore della mostra)

“Mito senza tempo – dichiara Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO – celebra la Lancia Aurelia, nei suoi 70 anni e nelle sue varie e seducenti versioni: un simbolo luminoso della storia dell’Italia, che sintetizza la rinnovata fiducia nel futuro dopo la tragedia bellica e la rinascita industriale, unendo la genialità torinese dell’ingegneria meccanica e del design con i migliori fornitori simbolo della qualità italiana. Questi sono gli ingredienti di un’auto che si impone nel mondo come icona della bellezza, della tecnica, del piacere di vivere. Lo testimoniano i riconoscimenti internazionali, i grandi clienti ieri e i collezionisti oggi, le produzioni cinematografiche e persino i fumetti.  Un prodotto che unisce Vittorio Jano e Brigitte Bardot definisce idealmente il valore universale dell’automobile. Il Mauto aggiunge così un capitolo importante al proprio continuo lavoro di indagine e di rappresentazione del ruolo dell’auto nella storia del Novecento”.

Il percorso della mostra. “Raccontare la Lancia Aurelia” dichiara Massimo Fila Robattino, curatore della mostra “significa testimoniare il grande desiderio di riscatto che ha animato l’Italia nelle difficoltà del dopoguerra, dando vita a una vettura che solo pochi anni prima sarebbe stata irrealizzabile e che anche all’epoca, nel contesto di un’economia che ancora doveva dimostrare di essere in grado di ripartire, costituì una coraggiosa scommessa.”

La mostra inizia con una Lancia Aprilia Bilux Pinin Farina del 1948, che anticipa sotto alcuni aspetti gli stilemi che saranno tipici della nascitura Aurelia. Sopra un verde riquadro appare quindi la B10, la prima Lancia Aurelia presentata al Salone di Torino del 1950 su un tappeto erboso, per volere di Adele Lancia, allora Presidente della Società.

Segue una sfilata di esemplari in continua evoluzione, che riuscirono sempre a stupire il pubblico, pur ormai avvezzo all’altissima qualità offerta dalla casa automobilistica torinese. Alla B10 si affianca la B12, rivisitata sia nella carrozzeria che nella meccanica, con un aumento sostanziale del numero di cavalli rispetto alla berlina precedente, e l’adozione di una sospensione posteriore a ruote semi indipendenti.

Nella versione B24, l’Aurelia ha conquistato anche il mondo del cinema con la sua eleganza sportiva, che le ha permesso di essere allo stesso tempo una automobile da città e una temibile vettura da competizione. Proprio alle spalle di una B24S Convertibile e di una B24S Spider scorrono immagini tratte dalle pellicole che le hanno rese famose.

A chiudere il cerchio evolutivo dell’Aurelia, la Florida II del 1957 appartenuta a Pinin Farina stesso, prestata al MAUTO dalla Casa di Cambiano.

Si entra quindi nella seconda parte dell’esposizione, dove ogni vettura è uno spettacolo irripetibile. La B52 realizzata da Bertone per il salone di Torino del 1952; la B53 della Carrozzeria Balbo, prima creatura di Francesco Scaglione; la B53 “Giardinetta” di Viotti; due B50 Pinin Farina, di cui una realizzata in versione speciale appartenuta alla principessa Furtin Von Bismark. Infine, una B20 GT con la livrea originale della Mille Miglia del 1953, in compagnia di altri sei esemplari Gran Turismo (dalla I alla VI serie), modello capace di grandi imprese sportive, come quella conseguita da Giovanni Bracco con il secondo posto assoluto alla Mille Miglia del 1951. Arricchiscono questa sezione alcuni dei trofei più prestigiosi conquistati dalla Lancia Aurelia e un video con immagini delle vetture in gara e ritratti di alcuni “gentlemen drivers”.

Il racconto della mostra dedicata alla LANCIA AURELIA è affidato al catalogo realizzato da Massimo Fila Robattino, curatore della mostra, con il contributo del giornalista Giosuè Boetto Cohen, e sarà in vendita presso il bookshop del MAUTO.

La mostra LANCIA AURELIA 1950-2020: MITO SENZA TEMPO è stata organizzata con il supporto di Aubay, leader europea nelle aree della consulenza direzionale e dell’information & communication technology, e degli storici fornitori Lancia, Nardi e Pirelli, due eccellenze italiane protagoniste della storia dell’automobile.

Pirelli è presente in questa occasione confermando il suo impegno per il mondo delle autovetture d’epoca: alcune delle Aurelia esposte sono equipaggiate con i Cinturato CA67, così come lo erano quelle uscite dalle linee di Borgo San Paolo. Pneumatici che oggi appartengono alla gamma Pirelli Collezione: la filosofia di questi prodotti è quella di offrire ai collezionisti il pneumatico giusto per le vetture più affascinanti, come nel caso della Lancia Aurelia, mantenendo le caratteristiche di guida e l’aspetto estetico di un tempo ma utilizzando i materiali di più recente sviluppo e moderne tecniche produttive.

Si ringrazia anche Bontà Classic Garage, officina meccanica partner del museo, che ha seguito il restauro della meccanica della LANCIA AURELIA B20S VI Serie, facente parte della collezione del MAUTO ed esposta in mostra.

LANCIA AURELIA 1950 – 2020: MITO SENZA TEMPO

MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino Corso Unità d’Italia, 40 – Torino

dal 30 gennaio al 3 maggio 2020

orari: lunedì 10-14, pomeriggio chiuso

dal martedì alla domenica 10-19

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Ingresso con biglietto museo

Biglietto intero: 12 €

Biglietto ridotto: 10 €

Scuole: 2,50 €

Ragazzi dai 6 ai 18 anni accompagnati da un adulto: 5 €

Gratuito per i minori di 6 anni e i possessori della Torino+Piemonte Card e dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Per tutte le informazioni:

www.museoauto.com

 

ASI celebra il Design Italiano all’Automotoretrò di Torino e a Retromobile Paris

La stagione 2020 dei grandi appuntamenti dedicati al motorismo storico si aprirà con il salone internazionale Automotoretrò, in programma al Lingotto Fiere di Torino dal 30 gennaio al 2 febbraio. Un evento imperdibile per gli appassionati, impreziosito dalla presenza dell’Automotoclub Storico Italiano e della FIVA (Fédération International des Véhicules Anciens) che hanno la propria sede istituzionale proprio a Torino, capitale mondiale del motorismo storico.

ASI festeggerà i 90 anni di Pininfarina, marchio che da sempre è portabandiera del design italiano nel mondo. Regina dell’esposizione ASI sarà la Cisitalia 202 Coupé del 1947: prima vettura al mondo entrata a far parte della collezione permanente di un museo d’arte moderna – il MoMA di New York – e definita “scultura in movimento” da Arthur Drexler.

Ad Automotoretrò si parlerà anche della lunga tradizione Yamaha nelle competizioni motociclistiche. Nello stand ASI saranno esposte una Yamaha-Bimota 350 GP usata da Giuseppe Consalvi nel mondiale 1978 e la Yamaha XTZ 750 Super Ténére che partecipò al Rally Dakar 1992. ASI e il marchio giapponese hanno confermato la partnership per la 19^ edizione di ASI MotoShow, tradizionale rassegna dedicata alla storia della moto in programma dall’8 al 10 maggio all’Autodromo di Varano de’ Melegari (Parma).

Nel corso del lungo weekend di Automotoretrò, lo stand ASI sarà un susseguirsi di incontri e conferenze. Ecco le principali: “Torino Automotive Heritage: il manifesto di una nuova iniziativa” (venerdì 31 gennaio alle ore 15.00); “I motori tra passato e futuro: passione e mobilità possono convivere grazie all’uso corretto e consapevole dei veicoli storici certificati” (sabato 1° febbraio, ore 10.00, con interventi dell’Istituto Superiore di Sanità); “I veicoli storici come beni culturali” (sabato 1° febbraio, ore 11.00); “Motorismo storico: tutele, non privilegi; libertà di circolazione e sgravi fiscali servono a salvaguardare un patrimonio della comunità” (sabato 1° febbraio, ore 14.30); “Torino città dei carrozzieri e dello stile” (domenica 2 febbraio, ore 11.00).

Inoltre, sabato 1° febbraio, alle 12.30, verrà presentato in anteprima il nuovo libro “Alfa Romeo GTA” con gli autori Vladimir Pajevic e Gian Luigi Picchi, ex pilota ufficiale Alfa, e alle 15.30 si parlerà di Lancia Rally 037 con Cesare Fiorio e Sergio Limone di fronte ad un nuovo quadro realizzato dall’artista Massimo Beretta.

La collezione ASI Bertone ospite di Retromobile Paris

Subito dopo Automotoretrò, aprirà i battenti il salone internazionale Retromobile di Parigi (dal 5 al 9 febbraio nel polo espositivo di Porte de Versailles), che dedicherà una speciale mostra tematica al marchio Bertone: per questo l’organizzazione parigina ha invitato l’Automotoclub Storico Italiano, che nel 2015 ha acquisito l’intera collezione del celebre carrozziere torinese.

A Retromobile, sul principale palcoscenico mondiale del motorismo storico, saranno esposti 10 straordinari prototipi Bertone realizzati tra il 1969 e il 2001: l’Autobianchi Runabout (1969), la Suzuki Go (1972), la Citroën Camargue (1972), la Ferrari Rainbow (1976), la Volvo Tundra (1979), la Chevrolet Ramarro (1984), la Citroën Zabrus (1986), la Lamborghini Genesis (1988), la BMW Pickster (1998) e la Opel Filo (2001).

Queste vetture – il cui valore complessivo sfiora i 2 milioni di euro – hanno ottenuto uno speciale nulla osta da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ne ha consentito l’uscita temporanea dai confini italiani vista l’importanza dell’evento e la sua rilevanza a livello mondiale.

 

 

Il MAUTO a Automotoretrò e Retromobile

  • Dal 30 gennaio al 2 febbraio 2020 il MAUTO sarà presente ad Automotoretrò (Torino, Lingotto Fiere) con un proprio stand (stand B6, padiglione 2), dedicato alla storia della Lancia Aurelia. Il pubblico potrà ammirare da vicino una Lancia Aurelia B10 (1950), la nuova berlina Lancia presentata al Salone dell’auto di Torino nella primavera del 1950: lo stile è moderno, le forme sono affusolate e di una sobrietà tutta sabauda, che lascia però trapelare una certa sportività.
  • Dal 5 al 9 febbraio 2020 il MAUTO parteciperà a Retromobile (Parigi, Paris Expo Porte de Versailles) ospite del Lancia Club France (stand B097 nel padiglione 2), che mette in mostra una splendida B24 Convertibile.

Presso gli stand del MAUTO, per l’intera durata di entrambi gli eventi, saranno distribuite speciali cartoline che, esibite alla cassa del Museo, daranno diritto al ticket ridotto dal costo di 10€.

 

Presentato ad Automotoretrò il “Concorso d’eleganza Città di Torino”

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ASI e Pininfarina insieme per un evento internazionale

Automotoclub Storico Italiano e Pininfarina organizzano il “Concorso d’Eleganza Città di Torino”, evento in programma sabato 30 maggio nella prestigiosa cornice di Piazza San Carlo. Questa nuova edizione del concorso più antico d’Italia – organizzato per la prima volta nel 1923 – è stata svelata in anteprima nell’ambito del salone Automotoretrò, ospitato nei padiglioni del Lingotto Fiere di Torino fino a domenica 2 febbraio.
Il Concorso d’Eleganza Città di Torino 2020 sarà uno speciale tributo ai 90 anni Pininfarina e vedrà la partecipazione di collezionisti provenienti da tutto il mondo per esporre le 90 auto più rappresentative del celebre atelier torinese, dalle origini ad oggi. Fondata il 22 maggio 1930 da Battista Farina, detto “Pinin”, la Pininfarina conferma ancora oggi il ruolo di portabandiera del design italiano. La prima vettura al mondo entrata a far parte della collezione permanente di un museo d’arte moderna è proprio opera della Pininfarina, che nel 1947 realizzò la carrozzeria della Cisitalia 202 Coupé esposta al MoMA di New York e qui definita “scultura in movimento”.

Il programma del “Concorso d’Eleganza Città di Torino 2020 – 90° Pininfarina” prevede la concentrazione delle vetture in Piazza San Carlo nel pomeriggio di sabato 30 maggio. Qui rimarranno esposte, suddivise per epoca, e saranno valutate da tre diverse giurie. Una sarà composta da sole donne e presieduta da Lorenza Pininfarina, nipote del fondatore; poi ci sarà quella degli esperti dell’Automotoclub Storico Italiano; infine, le 90 icone automobilistiche saranno valutate anche dal pubblico.
Torino, dal 2014, è Creative City UNESCO per il design e, grazie alla presenza delle sedi istituzionali di ASI e FIVA (Fédération International des Véhicules Anciens), si può anche considerare capitale mondiale del motorismo storico. Innovazione e tradizione sono quindi le due anime della città che si appresta ad accogliere nuovamente un défilé di automobili inventato sotto la Mole negli anni ’20 del secolo scorso, l’epoca pioneristica dell’industria automobilistica.
“Siamo felici e orgogliosi di collaborare con Pininfarina all’organizzazione di un evento così importante – ha sottolineato Alberto Scuro, presidente ASI – e siamo altrettanto soddisfatti perché Torino sarà coinvolta nei festeggiamenti di un marchio conosciuto in tutto il mondo, un nome che rappresenta l’eccellenza italiana in nel design, nella creatività e nell’innovazione. Inoltre, con i suoi 90 anni di attività, Pininfarina rappresenta anche la storia e la tradizione: temi fondamentali sui quali, dal 1966, l’Automotoclub Storico Italiano si impegna con passione e competenza, con l’obiettivo di tutelare e promuovere un immenso patrimonio storico e culturale. Il Concorso di Torino 2020 sarà solo il primo di un nuovo corso, poiché ASI, grazie al supporto e all’entusiasmo dimostrati dall’Amministrazione locale, lo ripeterà negli anni a venire portando avanti una manifestazione inventata proprio a Torino quasi un secolo fa”.
“Il più importante raduno di auto Pininfarina di sempre non poteva che avvenire in Piazza San Carlo – ha commentato Paolo Pininfarina – il salotto della Città in cui l’Azienda è nata 90 anni fa, nel maggio del 1930. Ringrazio la Città di Torino per aver condiviso il nostro desiderio di organizzare questo evento straordinario e l’ASI per il prezioso supporto che ci darà. Un pensiero particolare va a chi mi ha preceduto nel ruolo di presidente contribuendo a scrivere questa storia fatta di 90 anni di innovazione: il fondatore Pinin Farina, mio padre Sergio e mio fratello Andrea. Infine, un ringraziamento ai nostri dipendenti di ieri e di oggi che con il loro lavoro e la loro passione hanno reso possibile la realizzazione di 90 capolavori industriali”.
“Torino – ha detto la Sindaca Chiara Appendino – è orgogliosa di poter celebrare la storia e la tradizione di un brand noto in tutto il mondo come quello di Pininfarina. Non posso quindi che ringraziare ASI e Paolo Pininfarina per aver scelto di organizzare nella nostra Città questo evento, restituendo così ancor più prestigio a un patrimonio culturale e materiale della nostra storia. Tutti ci auguriamo che il Concorso di Eleganza Città di Torino possa diventare un appuntamento ricorrente per la nostra comunità che, sono certa, saprà valorizzare il suo sapere per affrontare con responsabilità le sfide del futuro e i cambiamenti che stanno coinvolgendo un settore ancora fortemente strategico per il nostro territorio”.