Jean Claude Vallino, indossa la fascia tricolore del Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio

Il giovane pilota della Val Pellice conquista The Ice Challenge-Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio 2022, indossando così la sua prima corona tricolore. Felice del titolo ottenuto, ma dispiaciuto per il forzato annullamento per mancanza di neve dell’ultima gara in programma. Con la mente già rivolta al prossimo Motor Rally Show del 13 marzo a Castelletto di Branduzzo. Foto Stefano Vescera e Alberto Caldani

ANGROGNA (TO), 22 febbraio– Diciassette anni due mesi e una settimana. Questa è l’età di Jean Claude Vallino quando indossa la sua prima corona tricolore. Il giovanissimo pilota della Val Pellice ha infatti conquistato il titolo di Campione Italiano Due Ruote Motrici del Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio, serie promossa da ACI Sport all’interno di The Ice Challenge 2022.

Soddisfatto per il titolo conseguito vincendo fra le Due Ruote Motrici tutte le nove manche regolarmente corse di The Ice Challenge 2022, Jean Claude Vallino non nasconde il suo dispiacere per la cancellazione dell’ultimo appuntamento in programma. “Come tutti i piloti, la vera scarica di adrenalina la provo quando sono al volante e riesco a migliorare le mie prestazioni e quelle della vettura che sto guidando. Terminata la gara, se ho vinto sono contento, e al termine di un campionato conquistato sono felicissimo, ma guidare è il massimo della soddisfazione” precisa il diciasettenne di Angrogna, che riporta il titolo 2RM in famiglia, ereditandolo dal padre Claudio che lo aveva colto nel 2020. “Bisogna riconoscere che gli organizzatori di The Ice Challenge e Adriano Priotti che cura la pista di Pragelato hanno fatto il possibile e l’impossibile per mettere in scena la gara di domenica scorsa, ma correre con quelle temperature avrebbe significato gareggiare sulla terra, fatto che contrasta con la denominazione ghiacciata della serie”.

Terminata l’avventura invernale, Jean Claude Vallino guarda ai prossimi impegni futuri. “Compirò il fatidico 18esimo anno di età a fine anno, nel mese di dicembre, e questo 2022 per me sarà nuovamente un anno di transizione”. In questa stagione Jean Claude Vallino potrà gareggiare solo nei Rally Circuit, che significa correre i rally in pista, ovvero il “Motor Rally Show” di Castelletto di Branduzzo in programma il 13 marzo prossimo e lo “Special Rally Circuit by Vedovati” a Monza, l’11 novembre (gare nelle quali JC si è imposto nella propria categoria nella scorsa stagione), oltre a eventuali altre tipologie di gare.

Un programma forzatamente ridotto per limiti di età. Il prossimo anno sarà un’altra storia, cominciando dal ghiaccio sperando di avere un inverno più freddo e con tanta neve sulle montagne” si augura il giovane pilota portacolori di Meteco Corse.

Buon compleanno Markku

Il suo italiano era la gioia dei giornalisti. Il suo motto era Massimum Attack. Fu campione del mondo per appena 11 giorni. A cura di Tommaso M. Valinotti

HELSINKI (Finlandia), 15 febbraio – Markku Allan Alén è nato a Helsinki il 15 febbraio del 1951. Nel corso della sua carriera ha disputato 273 rally vincendone 56. Nel campionato mondiale rally ha disputato 129 rally vincendone 19 (20 conteggiando anche il Sanremo 1986) e salendo sul podio 56 volte, collezionando 840 punti. Prima vittoria mondiale al Rally di Portogallo del 1975 (sua gara must che vinse per cinque volte) su 124 Abarth Rally, ultimo successo al RAC 1988 su Lancia Delta Integrale. L’esordio nel mondiale avvenne al Mille Laghi del 1973 con Juhani Toivonen chiuso al secondo posto con una Volvo 142, mentre l’ultima apparizione iridata è stata al Mille Laghi 2001 con Ilkka Riipinen su Ford Escort WRC concluso sedicesimo. Oltre alla partecipazione a una gara dell’International Championship of Manufacter, il RAC del 1972 su Volvo 142. Durante la sua carriera da pilota ufficiale Markku Alén ha corso per Ford, Fiat, Lancia, Subaru e Toyota, disputando 186 gare affiancato da Ilkka Kiwimaki, di cui 125 nel mondiale, a partire dal RAC del 1973 su Ford Escort concluso al terzo posto.

Pilota molto aggressivo e determinato, sempre pronto a dare il 110%, rimase famoso per le sue celebri frasi dette nel suo italiano molto particolare e schematico “Se gommo tiene io vince la gara. Se gommo non tiene io dentro la montagna”. Dopo aver esordito all’età di 18 anni (1969) con una Renault 8 Gordini affiancato da Juhani Toivonen, disputò la sua prima gara all’estero nel 1971 chiudendo sesto al Norge Rally con una Volvo 142, mentre nel 1972 effettuò la sua prima trasferta inglese partecipando al RAC, sempre con la Volvo 142.  I buoni risultati ottenuti fino a tutto il 1973 nel 1974 fu ingaggiato dalla Fiat per disputare il mondiale a partire dal TAP Rally portoghese che concluse terzo assoluto, risultato bissato al Mille Laghi. Nel 1975 ottenne subito il terzo posto al MonteCarlo centrando la prima vittoria in Portogallo su terra, il suo fondo preferito. Il 1976 è l’anno che vede l’Abarth impegnata nello sviluppo della nuova 131 Abarth che guida in gara per la prima volta all’Elba, che vince, ottenendo nel corso dell’anno anche la vittoria iridata al Mille Laghi.

Deludente anche la stagione 1977 con un’unica vittoria, in Portogallo, anche se Alen contribuisce a regalare alla 131 Abarth il Campionato del Mondo Costruttori. Il 1978 è l’annata migliore di Alén che vince la Coppa Piloti FIA grazie anche al successo al Sanremo che però centra al volante della Stratos, vettura che guida vittoriosamente al Giro d’Italia. L’annata successiva è a ritmo ridotto con Alen-Kiwimaki che conquistano solo il Mille Laghi e alcune gare nazionali in Finlandia, terminando comunque terzi nel mondiale. Il 1980 vede la Fiat tornare all’assalto del mondiale che conquista sia fra i costruttori, sia fra i piloti con Rohrl, mentre Alen vince il 1000 Laghi e termina solo sesto. Fa comunque il bis al Giro d’Italia con la Lancia Beta Montecarlo Turbo.

L’implacabile Jean Claude Vallino concede il bis a Pragelato

Seconda gara stagionale per il pilota della Val Pellice che anche nelle montagne olimpiche vince con autorevolezza fra le Due Ruote Motrici la gara di The Ice Challenge-Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio. Foto Alberto Caldani

PRAGELATO (TO), 26 gennaio – Sei manche disputate, sei volte primo fra le Due Ruote Motrici. Questo il ruolino di marcia dell’implacabile Jean Claude Vallino che anche nel secondo appuntamento di The Ice Challenge-Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio impone autorevolmente la sua legge.

Ancora una volta l’avversario più interessante con cui lottare è stato Edoardo Nolasco e la sua Panda kit che mi ha tenuto sotto pressione per tutto l’arco della gara”. Afferma ancora JC Vallino, che è riuscito a contenere la velocità del rivale superandolo in tutte le batterie a cominciare dalle prove cronometrate. “Un’altra soddisfazione è stata vedere che manche dopo manche riuscivo a risalire anche nella classifica assoluta, migliorando costantemente i tempi sul giro” sottolinea il diciasettenne portacolori di Meteco Corse che però non è riuscito a eguagliare il risultato finale di Livigno.

“Rispetto a Livigno, una pista completamente pianeggiante anche se con dossi e buche, Pragelato con la sua discesa e salita è più penalizzante per la mia Opel Astra, che ha poca cavalleria ed è piuttosto pesante. Inoltre gli organizzatori hanno scelto di farci disputare la gara in senso anti orario per problemi di sicurezza, vista la mancanza di neve laterale, e ciò ha reso problematica la ripartenza dopo il tornante Fenestrelle, quello verso valle. Infatti uscivo da quel tornante piuttosto lentamente e l’Astra faticava a riprendere velocità nel successivo rettifilo in salita per la poca potenza e la scarsa trazione, perdendo molto terreno rispetto alle vetture più potenti dotate di quattro ruote motrici”. Se ciò non ha influito sulla classifica fra le tutto avanti, ha tarpato le ali a Jean Claude Vallino nella classifica assoluta dove non è riuscito ad andare oltre il 25° posto, facendo però l’en plein di punti conquistati fra le Due Ruote Motrici nella classifica del Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio.

A livello agonistico, la domenica è stata positiva” dice ancora JC Vallinoe lo sarebbe stata totalmente se non fossi incappato in un piccolo incidente. Passata la bandiera a scacchi, un concorrente che stavo per doppiare ha rallentato troppo bruscamente senza motivo. Per evitare danni maggiori, ho in traversato la vettura, toccandolo leggermente con il fianco destro. Dovrò quindi rimetterla in sesto prima del prossimo appuntamento”.

Il prossimo appuntamento di The Ice Challenge-Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio, è in programma a Pragelato il 6 di febbraio, dove si tornerà a girare nel senso classico e dove la Opel Astra è più a suo agio e quindi il giovane pilota di Angrogna sta già affilando i coltelli per la sfida!

Roberto Gobbin nell’olimpo del Rallye Monte-Carlo

Per scaramanzia non lo si dice prima della gara. Ma la pedana di arrivo al Monte-Carlo è il sogno di tutti i rallisti. Anche perché solo i migliori cinquanta sono ammessi al gran finale. Hanno realizzato il sogno Roberto Gobbin e il suo navigatore Fabio Grimaldi con la loro Abarth 124 Rally curata da Evo Motorsport. Grazie anche alla collaborazione del team manager Aldo Malchiodi, ai ricognitori Bruno Godino e Stefano Bruno Franco e al tecnico Abarth Giuseppe Cordia. La trasferta di Roberto Gobbin al Rallye Monte-Carlo 2022 è stata supportata dalla concessionaria Targa Auto di Pinerolo. Foto Elio Magnano

MONTE-CARLO (Principato di Monaco), 23 gennaio 2022 – Nella vita gli obiettivi sono importanti. Soprattutto in quella di un rallista. E si rinnovano giorno dopo giorno. Appena raggiunto il primo, si cerca il successivo. Fino alla settimana scorsa l’obiettivo di Roberto Gobbin era di partecipare al Rallye Monte-Carlo e giovedì scorso, 20 gennaio, ha coronato il sogno, prendendo il via del rallye più affascinante della storia. Nel corso delle quattro giornate di gara, però, l’obiettivo del pilota pinerolese è cambiato, puntando a entrare nel novero dei “magnifici” cinquanta che avrebbero avuto l’onore e il piacere di disputare la tappa finale e soprattutto transitare sulla pedana di arrivo di domenica 23 gennaio a Monte-Carlo. Obiettivo raggiunto, con grande soddisfazione per Roberto Gobbin e il suo navigatore Fabio Grimaldi che hanno lottato e sofferto, ma alla fine sono riusciti a entrare nella lista degli eletti per la tappa domenicale. E raggiungere il traguardo di Monte-Carlo, chiudendo la gara in 47esima posizione assoluta, sesti della classifica RGT con l’Abarth 124 Rally curata da Evo Motorsport.

Già partire giovedì sera davanti al Casino è stata un’emozione fortissima che solo un appassionato di rally può comprendere” racconta il pilota pinerolese. “Non c’è stato però tempo per commuoversi perché subito dopo si affrontava la Luceram-Lantosque, una prova difficilissima non solo per le difficoltà insite nel tracciato, ma perché bisognava prendere il ritmo con la paura di sbagliare e non riuscire a trovare il ritmo adeguato. Non solo, subito dopo, in piena notte abbiamo affrontato la speciale La Bollene Vesubie-Moulinet, 23 chilometri che hanno fatto la storia dei rally con il passaggio sul Turini. Mentre salivo, pur essendo concentrato sulla guida e le note del mio navigatore, la mente non poteva non penare che su quel tratto di strada si sono vissute le gesta più epiche del rallismo, con le battaglie di Munari, Biasion, Liatti, solo per citare i grandi piloti italiani vincitori del Monte-Carlo”. Alla fine della prima tappa Gobbin-Grimaldi sono sessantatreesimi assoluti e si preparano per la seconda tappa, quella del venerdì, caratterizzata da prove molte veloci, soprattutto la Roure-Beuilcon tratti da percorrere al limitatore raggiungendo in discesa velocità elevatissime fino a 180 km/h. Nella giornata Gobbin recupera altre due posizioni nella classifica assoluta e vede avvicinarsi il miraggio dell’arrivo sulla pedana a Monte-Carlo.

Sabato è stata la giornata più impegnativa soprattutto perché bisognava affrontare la temutissima prova di Saint Geniez-Thoard, conosciutissima da tutti con il nome di Sisteron, che già nel passato è stata il giudice che ha determinato la classifica del Rallye Monte-Carlo. La prova era caratterizzata da sei chilometri di neve, che rendevano difficilissima la scelta delle gomme” prosegue Gobbin nel suo racconto. “Con la 124 Abarth a trazione solo posteriore non sapevamo se avremmo avuto grip sufficiente per superare la salita. La prova mattutina è stata annullata per l’uscita di strada di Elfyn Evans e l’abbiamo percorsa in trasferimento; questo ci ha permesso di avere dati più precisi per la scelta del secondo passaggio del pomeriggio che abbiamo affrontato con le gomme termiche e non con le chiodate come al mattino. E su questa prova mi sono divertito parecchio, soprattutto nel tratto in discesa senza neve con la 124 Abarth costantemente di traverso”.

Finita la tappa di sabato, Roberto Gobbin e Fabio Grimaldi fanno i conti, controllano sulla classifica ufficiale la loro posizione che li dà 51esimi assoluti, ad appena 18” dal paradiso. “Abbiamo fatto e rifatto i conti mille volte, ma la situazione era quella e stavamo quasi per metterci il cuore in pace, pronti a tornarcene a casa con quel pizzico di delusione che caratterizza le occasioni mancate di un soffio” afferma Gobbin. Ma la fortuna aiuta gli audaci e soprattutto i tenaci ed ecco arrivare il coup de théatre, per dirla alla francese, e ritrovarsi magicamente fra i cinquanta eletti. “Sapevamo che c’erano due WRC in difficoltà, ma quando quasi disperavamo di essere fra gli ammessi all’ultima tappa, arriva la notizia che Ott Tanak si era ritirato spalancandoci la porta per il gran finale”.

Le quattro prove di domenica vedono Gobbin-Grimaldi, impegnati a raggiungere il traguardo a tutti i costi “La tappa finale l’abbiamo affrontata con la massima calma e concentrazione, perché la tensione era altissima e un errore in quel frangente sarebbe stato veramente doloroso”. La domenica si parte nella prova di La Penne-Collongues con i suoi 23 chilometri di lunghezza. “È stata la prova in cui mi sono divertito di più, assieme a quella di Sisteron, per la sua guidabilità fatta di curve velocissime, con i tagli da affrontare buttando la vettura all’interno curva, facendo attenzione allo sporco che si era accumulato sull’asfalto. È stato bello vedere in cima alla salita un gruppo di tifosi con le bandiere che mentre passavamo ci hanno fatto festa sventolando il tricolore e suonando le trombe. Sono emozioni che solo il rally sa dare”. Nelle successive tre prove Roberto Gobbin continua a spingere e risulta costantemente il più veloce dei piloti Abarth, arrivando al termine della speciale di Brainçonett-Entrevaux per fermarsi subito dopo l’arco che sancisce la fine della gara con solo più il trasferimento verso Monte-Carlo. Roberto Gobbin e Fabio Grimaldi scendono dalla macchina e si abbracciano per l’impresa compiuta. “È stato fantastico trovare a fine prova molta gente, per lo più sconosciuta, che si congratulava per essere riusciti a finire, fra i quali Elio Magnano che ci ha seguito con la sua macchina fotografica per tutta la gara” afferma G che sottolinea:

Il rally è una specialità di squadra, anche se a guidare è solo il pilota. L’essere riusciti a terminare fra i migliori cinquanta il Monte-Carlo è merito di molte persone. A cominciare da Dario e Micky di Evo Motorsport che ci hanno dato una macchina perfetta. Ad Aldo Malchiodi, perfetto direttore sportivo che ci ha sempre dato i consigli giusti. Senza dimenticare Giuseppe Cordia di Abarth che è stato prezioso per gestire la vettura nel migliore dei modi. Ovviamente un grazie ai pinerolesi Bruno Godino e Stefano Bruno Franco, ricognitori impeccabili, che con le loro segnalazioni del percorso che mi hanno fatto affrontare le prove conoscendo i punti difficili del tracciato. Ovviamente un grazie a Fabio Grimaldi, che mi ha trasmesso la sua calma olimpica anche nei momenti più difficili del rally, che ha festeggiato al Monte-Carlo le sue 200 gare. E a tutti gli amici che sono venuti a sostenermi in gara”.

Roberto Gobbin non lo nasconde. Una lacrimuccia di emozione sulla pedana di arrivo c’è stata per manifestare una gioia molto intensa. Adesso Roberto Gobbin ha un po’ di tempo per trovare il prossimo obiettivo da raggiungere nella sua carriera rallistica. Anche se non sarà facile; perché entrare nel novero di quelli che hanno visto la pedana di arrivo del Rallye Monte-Carlo è sicuramente una grande impresa riservata a pochi.

Nella stagione 2022, Roberto Gobbin è supportato dalla concessionaria Targa Auto di Pinerolo.

La galleria fotografica di Roberto Gobbin nell’olimpo del Rallye Monte-Carlo

Per scaramanzia non lo si dice prima della gara. Ma la pedana di arrivo al Monte-Carlo è il sogno di tutti i rallisti. Anche perché solo i migliori cinquanta sono ammessi al gran finale. Hanno realizzato il sogno Roberto Gobbin e il suo navigatore Fabio Grimaldi con la loro Abarth 124 Rally curata da Evo Motorsport. Grazie anche alla collaborazione del team manager Aldo Malchiodi, ai ricognitori Bruno Godino e Stefano Bruno Franco e al tecnico Abarth Giuseppe Cordia. La trasferta di Roberto Gobbin al Rallye Monte-Carlo 2022 è stata supportata dalla concessionaria Targa Auto di Pinerolo. Foto Elio Magnano

Roberto Gobbin guida l’assalto dei pinerolesi al Rallye Monte-Carlo

Il pilota pinerolese inizia la stagione coronando il sogno di partecipare al rallye più iconico della storia: il Monte-Carlo. Lo fa cercando di ripetere l’impresa dell’unico altro pinerolese che partecipò alla gara monegasca, Luciano Trombotto, che nel 1970 terminò 28° assoluto. E lo fa con una 124 Abarth Rally, curata da Evo Motorsport, che è la diretta discendente di quella 124 Spider. A fianco di Gobbin ci sarà il navigatore della Valle Belbo Fabio Grimaldi e gli faranno da ricognitori i rallisti pinerolesi Bruno Godino e Stefano Bruno-Franco. La trasferta di Roberto Gobbin al Rallye Monte-Carlo 2022 sarà supportata dalla concessionaria Targa Auto di Pinerolo.

PINEROLO (TO), 10 gennaio 2022 – Non saranno gli armigeri della contessa Adelaide, signora di Pinerolo attorno all’anno Mille, ma sono ben decisi a conquistare la rocca di Monte-Carlo. Il pinerolese Roberto Gobbin, affiancato dal navigatore langarolo Fabio Grimaldi, sarà della partita al prossimo Rallye Monte-Carlo, in programma nelle montagne della Costa Azzurra dal 17 al 23 gennaio.

Gobbin avrà nella sua squadra anche i rallisti locali Bruno Godino e Stefano Bruno-Franco che svolgeranno il ruolo di ricognitori (quell’equipaggio che transita sulle strade del rally un paio di ore prima dei concorrenti per visionare il percorso), ruolo fondamentale in un rallye dalle mille incognite come la gara monegasca.

Dopo aver seguito per due anni l’Abarth Rally Cup che si svolgeva sulle strade del Campionato Europeo Rally, c’era voglia di compiere un successivo salto di qualità affrontando una prova del mondiale, e non c’è gara più significativa del Monte-Carlo, un rallye che da solo vale una carriera” precisa Roberto Gobbin mentre si prepara alla trasferta monegasca.

Ci siamo preparati certosinamente alla gara. Monte-Carlo non è un impegno che si può prendere sottogamba. Micky e Dario di Evo Motorsport hanno rivisto in ogni particolare la vettura e anche Bruno Godino e Stefano Bruno-Franco, due rallisti di grande esperienza, si sono preparati coscienziosamente all’evento. Confesso che sono emozionato come non lo sono mai stato in precedenza. Essere probabilmente l’unico equipaggio italiano al volante di una vettura italiana in gara (al momento attuale non è stato ancora diffuso l’elenco iscritti) carica di responsabilità e orgoglio. Il Rallye di Monte-Carlo è per antonomasia una delle gare più difficili e impegnative del campionato mondiale rallye. Una gara dove la scelta delle gomme è un’eterna lotteria, in quanto le condizioni meteorologiche a volte cambiano anche all’’interno della stessa prova speciale, poiché si parte su un versante della montagna, si arriva allo scollinamento e ci si tuffa in discesa nella valle successiva. Si passa repentinamente dalla strada innevata o ghiacciata all’asfalto secco completamente asciutto o viceversa, dipende dall’esposizione. Per questo motivo è necessario avere una grande sintonia con i ricognitori che debbono essere dei rallisti esperti e saper fiutare le condizioni della strada, per dare le giuste indicazioni al pilota che affronterà la prova speciale un paio d’ore dopo. Inoltre sono prove del mondiale, con una lunghezza che tocca i venti chilometri su strette strade di montagna”. Gobbin-Grimaldi sono pronti per la gara, che affrontano con il chiaro obiettivo di festeggiare l’arrivo domenica pomeriggio, 23 gennaio, a Monte-Carlo. Perché la pedana di arrivo del rallye più affascinante del mondo è il premio agognato da tutti i piloti. 

Il 90° Rallye Monte-Carlo accenderà i motori giovedì 20 gennaio con lo shake down a Saint Agnes alle 9.30 del mattino cui farà seguito la spettacolare partenza da Monte-Carlo alle ore 18.45 per affrontare nel buio della notte due classiche del rallye monegasco: Luceram/Lantosque e La Bollène-Vésubie-Moulinet. Venerdì 21 gennaio altre tre prove speciali da ripetere due volte: Roure/Beuil, Guillaumes/Péone/Valberg e Val de Chalvagne/Entrevaux; sabato 22 gennaio ancora cinque tratti cronometrati: Le Fugeret/Thorame-Haute, affrontata una sola volta e il doppio passaggio sulla Saint Jannet/Malijai e Saint Geniez/Toard. Gran finale domenica 23 gennaio con due prove ripetute La Penne/Collongues e Briançonette/Entrevaux, prima della conclusione, sogno da sempre di tutti i rallisti, del palco arrivi a Monaco alle ore 15. Il Rallye Monte-Carlo 2022 si sviluppa su 17 prove speciali per un totale di 296,03 chilometri cronometrati.

Nella stagione 2022, Roberto Gobbin è supportato dalla concessionaria Targa Auto di Pinerolo.

Claudio Vallino. 102 volte bravo al Rally San Marino

Non bastano due pesanti intoppi a fermare la galoppata del pilota portacolori di Meteco Corse in prova speciale. Nonostante il ritardo patito, si dimostra il più veloce fra gli iscritti della categoria Racing Start, riuscendo alla fine a prevalere, raggiungendo la vetta della classifica di categoria della Suzuki Rally Cup. Foto Magnano

SAN MARINO (RSM), 26 giugno – Finalmente è arrivata”. Quasi una liberazione. La vittoria di classe numero 102, che inseguiva dal Rally di Salsomaggiore Terme di quasi tre anni fa, è arrivata per Claudio Vallino al Rally di San Marino dello scorso fine settimana, dopo 15 gare caratterizzate da podi e ritiri, ma mai un successo vittoria.

E anche a San Marino le cose sembravano non mettersi bene. Infatti, dopo un inizio a passo di carica, vincitore delle prime due speciali di Classe RSTB con la piccola Suzuki Swift 1000, affiancato da Maurizio Vitali, nella terza prova il portacolori di Meteco Corse era vittima dello staccamento del leveraggio del cambio che costringeva il pilota pinerolese a percorrere la restante parte di speciale in prima marcia. Non tutto era perduto, ma nella successiva speciale il pilota della Val Pellice doveva fare i conti con un equipaggio che procedendo lentamente sollevava la polvere senza lasciargli strada, facendogli perdere altro tempo prezioso.

A quel punto pensavo addirittura di ritirarmi visto il minuto di ritardo che avevo dai miei diretti avversari” afferma Vallino; ma fedele all’assioma che i rally terminano solo sulla pedana di arrivo, prosegue vincendo tutte le successive prove speciali. E siccome le difficoltà ci sono per tutti, anche i suoi avversari incappano in problemi e sono costretti  al ritiro.

Una vittoria arrivata in modo rocambolesco, ma che penso di aver ampiamente meritato come dimostra il successo in sei delle otto prove speciali regolarmente disputate” sottolinea il pilota che ora ha raggiunto in vetta la classifica della Suzuki Rally Cup della categoria Racing Start. “È come se si partisse da questo momento e ci giocheremo tutto nelle successive gare” la prima delle quali sarà il Rally Mille Miglia del prossimo 5 settembre.

Meteco Corse con Mario Cravero alla prova del nove del Lana Storico

La scuderia torinese si presenta al via della gara storica biellese con nove equipaggi (otto nel rally e uno nella regolarità sport), con in evidenza il funambolico cuneese e la sua 127 Gruppo 2

BIELLA, 18 giugno – Meteco Corse in forze al 10° Rally Lana Storico in programma nelle montagne attorno a Biella venerdì 18 e sabato 19 giugno. La scuderia torinese schiererà nove equipaggi, otto nel rally storico e uno nella regolarità sport con in evidenza Mario Cravero e Oddino Ricca sulla loro Fiat 127 Gruppo 2 (#84)

Il Lana Storico non mi ha mai portato troppa fortuna avendo collezionato tre ritiri in quattro partecipazioni” esordisce il baffuto pilota cuneese, “ma ho sempre disputato delle grandi gare” rimarca soddisfatto. Infatti dopo il ritiro del 2012 per problemi meccanici, nel 2013 Cravero-Ricca chiudono 24esimi assoluti, dominando la loro classe con la stessa Fiat 127 CL che useranno in questa edizione, dalla prima all’ultima speciale. Nel 2015 i due portacolori di Meteco Corse si presentano al via con la loro Fiat 128 Sport Coupé e pur pagando diversi centimetri cubici agli avversari della classe, si fermano a Zublena, sesta prova, quando sono secondi di categoria e 19esimi assoluti. Il video della botta sulla Bioglio-Ternengo-2 del 2017 è diventato virale su Facebook, con l’uscita a muro in una curva in cui erano già usciti altri concorrenti per la sabbia buttata da spettatori incivili. La botta di Cravero-Ricca è stata tale da costringere gli organizzatori a sospendere la speciale. Peccato, perché erano primi di classe.

Meteco Corse schiera altre sette vetture nel rally a cominciare da Ollearis-Bertella (Lancia Delta #28), Ferron-Passeri (Opel Kadett GT/E, #49), Pastrone-Miretti (Opel Kadett GT/E, #53), Cabella-Ferron (Opel Kadett GT/E, #76), Meneghetti-Meneghetti (Ford Escort RS, #77), Cortese-Quaglia (Opel Manta GT/E, #85), Cretier-Sommariva (Ford Escort, #91), oltre a Cucchi-Rotundo (Alfa Romeo Giulia, #429) nella regolarità sport.

Il decimo Rally Lana Storico entrerà nel vivo venerdì 18 giugno con le verifiche fra le ore 13.00 e le 20.00 presso l’Agorà Palace Hotel di Biella. Sabato 19 giugno i motori si accenderanno alle ore 9.00 per la partenza dal Complesso “Gli Orsi”, che ospita anche il riordino e il parco assistenza. La gara si sviluppa su un percorso totale di 234,17, di cui 94,94 suddivisi in otto prove speciali. L’arrivo è previsto sempre a “Gli Orsi” alle ore 18.56 di sabato sera.

Claudio Vallino. Il Rally di Alba fa 100, ma non 102

Centesima posizione finale per il pilota della Val Pellice in una gara dai grandi numeri al via con la piccola Suzuki Swift, chiudendo secondo di categoria, non riuscendo così a ottenere la sua 102esima vittoria di classe, andandoci però vicino. Foto Magnano

ALBA (CN), 13 giugno – Centesima posizione nella classifica finale del 15° Rally di Alba dello scorso fine settimana per Claudio Vallino e Maurizio Vitali che si sono schierati al via della gara delle Langhe con la Suzuki Swift 1.0, una delle vetture più piccole e meno potenti dell’intero lotto partenti.

Il fatto che avessimo sulle fiancate il numero 197  la dice lunga sulle potenzialità che avevamo di vittoria nella classifica assoluta” ironizza il pilota della Val Pellice.“Però ogni categoria ha il suo fascino e anche con la nostra piccola Swift di Classe RSTB 1.0 possiamo divertirci e trovare avversari con i quali lottare”. E soprattutto cercare di vincere la categoria, per muovere quel palmares che resta fermo alla 101esima vittoria ottenuta al Rally di Salsomaggiore Terme nell’agosto 2018. La situazione ad Alba, però, si fa subito difficile, con problemi di elettronica che costringono il portacolori di Meteco Corse al sesto (e ultimo) posto nella graduatoria di Classe RSTB 1.0 nella prima prova speciale. Poi l’esperienza serve e Claudio Vallino riesce a limitare i danni nelle successive due prove speciali, chiudendo la prima tornata di gara quarto fra le Swift di Classe R1, confidando in un intervento risolutivo dei meccanici di Effemme che curano la vettura.

E qualcosa effettivamente migliora, perché a Somano, Vallino è secondo, quindi riesce a vincere la prova speciale di Igliano ed è terzo a Bossolasco. A due terzi di gara è in zona podio, anche se i due che combattono per il successo sono lontani, godendo di un vantaggio di 30”. Ma non bisogna demordere, e nel terzo giro Somano e Igliano vedono ancora il pilota della Valpellice imporsi e segnare il secondo tempo nell’ultima speciale, chiudendo così centesimi assoluti e secondi di Classe RSTB 1.0.

Appena sono emersi i problemi di elettronica sulla prima speciale ho capito che la mia 102esima vittoria di classe sarebbe stata una chimera. Ma in tanti anni di gare ho imparato che non bisogna mai mollare, perché è sempre possibile uno stravolgimento della situazione e non mi sono arreso” conclude il pilota savonese di Angrogna, che per l’ennesima volta ha dimostrato di essere competitivo e poter lottare per il gradino più alto del podio.

La Suzuki Rally Cup 2021 è giunta alla sua quarta gara, preparandosi al giro di boa, e Claudio Vallino occupa attualmente la tredicesima posizione nella classifica generale e la terza in quella riservata alle Racing Start. “Nella classifica generale non ho possibilità poiché le Racing Start sono le Swift con meno preparazione corsaiola e minor potenza, quindi non possono competere con le altre Suzuki. Sono invece ottimista per quanto riguarda la graduatoria delle Racing Start, avendo finora io disputato solo due delle quattro gare che si sono svolte. Il regolamento prevede di poter sommare un massimo di sei risultati utili e mi impegnerò al massimo per recuperare il ritardo fin dal prossimo appuntamento che è il Rally San Marino su terra di fine giugno” promette il pilota di Angrogna, che non dimentica di voler mettere in bacheca il suo 102° alloro di categoria.

Jean Claude Vallino vincente anche nel Rally Cross

Cambia la specialità ma non il risultato, con il sedicenne pilota della Val Pellice che dopo aver vinto su ghiaccio e nei rally in circuito fa sua la propria categoria anche nel Rallycross. Pur al volante della datata Opel Astra, si impone con autorevolezza sulla pista terra-asfalto di Castelletto di Branduzzo, conquistando così la terza vittoria consecutiva in tre specialità diverse. Foto Magnano

CASTELLETTO DI BRANDUZZO (PV), 11 maggio – Se un pilota è vincente, vince in tutte le specialità. Assioma difficile da dimostrare, specie nei tempi attuali, quando l’iperspecializzazione di gare e vetture porta i piloti a impegnarsi in una e una sola specialità.

Sta invece impegnandosi a dimostrare quanto questo postulato sia verità Jean Claude Vallino, che nell’arco di pochissimi mesi è riuscito a vincere nelle gare di Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio, poi nei rally in circuito e nello scorso fine settimana nel Rallycross, imponendosi nella propria categoria nella gara di Campionato Italiano RX  che si è svolta sull’impianto di Castelletto di Branduzzo (PV).

Ancora una volta in inferiorità tecnica, il sedicenne di Angrogna non si è minimamente scomposto e ha dominato la gara facendo sue tre delle quattro manche di qualificazione che formavano la griglia di partenza per la finale di sei giri sulla pista di 1430 metri; per poi andare a vincere perentoriamente anche la finale con un vantaggio di quasi 4” sul migliore inseguitore staccando inoltre il giro più veloce.

È stata una gara molto divertente, anche se ho scoperto che gareggiare in bagarre, sportello contro sportello non mi piace tanto quanto spingere da solo la vettura al limite come accade in prova speciale” afferma il talentuoso pilota portacolori di Meteco Corse, che immediatamente chiarisce di non aver paura del contatto fisico, che pure ha lasciato più di un segno sulla carrozzeria della sua Opel Astra, quanto per una perfezione tecnica che nella bagarre raramente si riesce ad avere. “A differenza delle gare su ghiaccio, dove le batterie sono sì formate da sei concorrenti che però scattano scaglionati, qui era bagarre pura e tutti i sei concorrenti della batteria scattano insieme all’accendersi del semaforo verde. Questo significa dimenticarsi la traiettoria ottimale, quella più veloce, perché devi impostare il tuo percorso sulla traiettoria che ti permetta di difendere la posizione da attacchi, anche estremi, se sei davanti, o di infilare l’avversario se sei all’inseguimento”.

Chiarita questa piccola, ma significativa, avversione nei confronti delle gare sportello a sportello, Jean Claude Vallino ha subito fatto valere la sua classe, imponendosi con autorevolezza sugli altri sei avversari della categoria Supertouring con la sua Opel Astra Gruppo N, una vettura che pagava debito di potenza peso ed età nei confronti delle più moderne e performanti Renault Clio, Honda Civic, Citroën Saxo. Il pilota della Val Pellice ha dimostrato non solo di essere molto veloce in pista ma di avere anche una chiara visione della strategia di gara giocandosi il giro jolly (un giro di pista obbligatorio per ogni batteria, leggermente più lungo e diverso dagli altri giri consueti, che ha lo scopo di rimescolare le carte, un po’ come il pit stop nelle gare di Formula 1) nel momento più opportuno.

In partenza, anche nelle volte in cui ero in pole position, venivo superato da almeno un altro concorrente, essendo la mia Astra meno reattiva al semaforo verde. In quel caso se non riuscivo subito a recuperare la prima posizione, mi giocavo immediatamente il Supergiro, in modo da uscire dalla variante distanziato dagli altri concorrenti, avere tutta la pista libera davanti a me e poter spingere al massimo, recuperando terreno fino a ritrovarmi al comando senza nemmeno bisogno di effettuare il sorpasso quando gli avversari effettuavano il loro Supergiro. Quando sono riuscito a mantenere il primato in partenza ho rivoluzionato la strategia, spingendo a fondo per staccare gli avversari in modo da acquisire quel vantaggio che mi permettesse di rimanere al comando anche quando effettuavo il Supergiro”.

La strategia, come dimostrano i riscontri cronometrici, ha perfettamente funzionato e a fine giornata Jean Claude Vallino è salito sul gradino più dal podio, alzando la coppa al cielo per festeggiare la sua terza vittoria consecutiva, dimostrando anche un costante miglioramento delle sue prestazioni, passando dall’1’25” con cui ha effettuato i primi giri all’1’19”457, giro record della finale.

Il Rallycross è una specialità molto interessante e anche particolarmente tecnica, visto che si svolge su piste in parte asfaltate e in parte sterrate. È molto divertente il momento in cui si passa dalla terra all’asfalto con le gomme tutte impastate di terriccio che hanno scarsissima tenuta e in quel momento la vettura sembra andare dove vuole lei. Sicuramente in qui momenti mi sono state molto utili le esperienze fatte in inverno nelle gare su ghiaccio per premettermi di controllare perfettamente la vettura” afferma il pilota della Val Pellice che aggiunge un altro tassello verso il record di 101 vittorie di papà Claudio e nel frattempo si interroga sul suo futuro.

Non so ancora quale sarà il mio prossimo impegno. Mi dicono che in Lettonia si può correre nei rally a sedici anni. Qualcuno ha uno sponsor da girarmi che permetta di andare a gareggiare nei Paesi Baltici?

Vincenzo Torchio assaggia il “Grappolo”

Cambio di vettura per il pilota di Celle Enomondo che dopo cinque anni lascia la Citroën Saxo VTS di Classe A6 per salire sulla Peugeot 208 R2B di By Bianchi. Al suo fianco ci sarà Mauro Carlevero, che abita a pochi chilometri dal palco partenti, mentre la scuderia sarà l’astigiana Alma Racing. Il tutto pronto per una gara al maximum attack

CELLE ENOMONDO (AT), 11 maggio – Nella vita, a volte, bisogna cambiare. È quanto sta facendo Vincenzo Torchio che, dopo cinque anni, 24 gare, impreziosite da 15 vittorie di Classe A6, abbandona la Citroën Saxo VTS per salire sulla Peugeot 208 R2B. “Con la Saxo ho vissuto un bellissimo periodo, ricco di soddisfazioni, ma è una vettura che non offre più la possibilità di partecipare ai trofei, che si indirizzano verso vetture più moderne e in classi più numerose” chiarisce il pilota di Celle Enomondo. “La scelta è caduta sulla Peugeot 208, perché è una vettura di nuova generazione, che gareggia in una delle classi più competitive degli elenchi partenze e soprattutto permette di partecipare a numerosi trofei, che offrono dei premi” afferma ancora Torchio.

La nuova arma d’assalto di Torchio-Carlevero sarà la Peugeot 208 R2B di By Bianchi, una struttura che vanta una solida esperienza con la vettura francese. Se la vettura è una novità, non lo è certo il navigatore, che per il prossimo Rally Grappolo sarà nuovamente Mauro Carlevero, il rallista che abita alle porte di San Damiano, che ha già dettato le note a Torchio dodici volte.  “La nostra stagione 2021 partirà con il Grappolo, che per entrambi è la gara di casa, per poi proseguire con Alba e le altre gare della Coppa Italia di Zona. Ciò ci permetterà di competere per la Coppa Rally di Zona, il Trofeo Pirelli e l’R.Italian Trophy” illustra ancora Torchio che per l’annata 2021 vestirà i colori della scuderia astigiana Alma Racing.

Il passaggio a una nuova vettura rappresenta sempre un’incognita, anche se ho studiato bene le caratteristiche della Peugeot 208 R2B. Probabilmente dovremo impiegare le prove inziali della gara astigiana per trovare la giusta sintonia con la macchina per poi cercare di attaccare e recuperare il terreno eventualmente perso nelle prime battute”. Per sua filosofia Vincenzo Torchio è un pilota che non si dà mai per vinto e corre sempre per vincere. E le strade del Grappolo sembrano fatte apposta per il pilota di Celle Enomondo che nelle tre precedenti partecipazioni alla gara di San Damiano è sempre salito sul podio di Classe A6, conquistando la vittoria di categoria nel 2019, l’ultima volta che è stata disputata questo rally, palmares impreziosito da un sesto posto assoluto nel 2018. “Quella fu l’edizione in cui mi divertii maggiormente, anche se chiusi secondo di classe, battagliando però per tutto il percorso, compromettendo il risultato a causa di una piccola toccata. Quest’anno è impensabile ripetere lo stesso risultato, visto che ci sono 183 equipaggi iscritti, moltissimi dei quali con le performanti R5, inavvicinabili con una R2B. Ma noi punteremo come sempre alla classe e a chiudere più in alto possibile l’assoluta” afferma con determinazione Torchio. Che conosce molto bene queste prove speciali.

Le prove del Grappolo mi piacciono moltissimo. Velocissime, richiedono di fondere in una cosa sola pilota, navigatore, vettura. Se riesci ad andare forte su queste prove diventi un’entità unica. La Revigliasco è stata leggermente modificata e quest’anno non passa più sul portone di casa mia, ma gira 100 metri prima. Non è una gran differenza. La Ronchesio è praticamente uguale al passato, mentre la Ferrere è nuova, ma anche questa è bella e veloce. Insomma, sono speciali su cui bisogna spingere dal primo all’ultimo metro” conclude il pilota astigiano.

Il Rally Grappolo affonda le sue radici negli anni Ottanta, quando la provincia astigiana era terra di conquista per gli appassionati del controsterzo. La prima edizione del 1982 venne vinta dalla Fiat 131 Abarth di Aldo De Paoli e Massimo Garino. Associato spesso al Rally Tartufo, alternando partenze da San Damiano e da Moncalvo, proseguì la sua avventura fino al 1998 per rinascere, con nuovi organizzatori e nuovo format nel 2016, quando a vincere furono il locale Emanuele Franco con Luca Pieri alle note sulla Mitsubishi Lancer.

La quinta edizione avrà ancora come centro San Damiano d’Asti, e aprirà le porte ai concorrenti venerdì 14 maggio con l’apertura del centro accrediti e la possibilità di ingresso dei mezzi in parco assistenza di Via Industria a San Damiano a partire dalle ore 19.00. Sabato 15 maggio è la giornata dedicata alle verifiche tecniche e sportive dalle 8.00 alle 13.00 e allo Shake Down dalle 9.30 alle 17.00 a Ferrere in Frazione San Defendente-San Grato. La gara scatterà domenica 16 maggio alle ore 8.00 da Piazza della Liberta di San Damiano d’Asti, per farvi ritorno alle ore 17.15 dopo che i concorrenti avranno 209,08 chilometri di percorso 63 dei quali di prove speciali con doppio passaggio sulle prove di Ronchesio (9,96 km; ore 8.29 e 12.49), Revigliasco (12,14 km; ore 9.22 e 15.07) e Ferrere (8,60 km; ore 12.00 e 15.07), inframmezzate da un doppio riordino e parco assistenza in Via Industria a San Damiano.

L’edizione 2019 della gara, ultima disputata, fu vinta da Patrick GagliassoDario Beltramo su Škoda Fabia R5, davanti alla vettura gemella di Jacopo Araldo-Lorena Boero, staccati di 18” e quella di Massimo Marasso-Marco Canuto a 35”4 che completarono un trittico di Škoda Fabia sul podio.

Vincenzo Torchio assaggia il “Grappolo”

Cambio di vettura per il pilota di Celle Enomondo che dopo cinque anni lascia la Citroën Saxo VTS di Classe A6 per salire sulla Peugeot 208 R2B di By Bianchi. Al suo fianco ci sarà Mauro Carlevero, che abita a pochi chilometri dal palco partenti, mentre la scuderia sarà l’astigiana Alma Racing. Il tutto pronto per una gara al maximum attack

CELLE ENOMONDO (AT), 11 maggio – Nella vita, a volte, bisogna cambiare. È quanto sta facendo Vincenzo Torchio che, dopo cinque anni, 24 gare, impreziosite da 15 vittorie di Classe A6, abbandona la Citroën Saxo VTS per salire sulla Peugeot 208 R2B. “Con la Saxo ho vissuto un bellissimo periodo, ricco di soddisfazioni, ma è una vettura che non offre più la possibilità di partecipare ai trofei, che si indirizzano verso vetture più moderne e in classi più numerose” chiarisce il pilota di Celle Enomondo. “La scelta è caduta sulla Peugeot 208, perché è una vettura di nuova generazione, che gareggia in una delle classi più competitive degli elenchi partenze e soprattutto permette di partecipare a numerosi trofei, che offrono dei premi” afferma ancora Torchio.

La nuova arma d’assalto di Torchio-Carlevero sarà la Peugeot 208 R2B di By Bianchi, una struttura che vanta una solida esperienza con la vettura francese. Se la vettura è una novità, non lo è certo il navigatore, che per il prossimo Rally Grappolo sarà nuovamente Mauro Carlevero, il rallista che abita alle porte di San Damiano, che ha già dettato le note a Torchio dodici volte.  “La nostra stagione 2021 partirà con il Grappolo, che per entrambi è la gara di casa, per poi proseguire con Alba e le altre gare della Coppa Italia di Zona. Ciò ci permetterà di competere per la Coppa Rally di Zona, il Trofeo Pirelli e l’R.Italian Trophy” illustra ancora Torchio che per l’annata 2021 vestirà i colori della scuderia astigiana Alma Racing.

Il passaggio a una nuova vettura rappresenta sempre un’incognita, anche se ho studiato bene le caratteristiche della Peugeot 208 R2B. Probabilmente dovremo impiegare le prove inziali della gara astigiana per trovare la giusta sintonia con la macchina per poi cercare di attaccare e recuperare il terreno eventualmente perso nelle prime battute”. Per sua filosofia Vincenzo Torchio è un pilota che non si dà mai per vinto e corre sempre per vincere. E le strade del Grappolo sembrano fatte apposta per il pilota di Celle Enomondo che nelle tre precedenti partecipazioni alla gara di San Damiano è sempre salito sul podio di Classe A6, conquistando la vittoria di categoria nel 2019, l’ultima volta che è stata disputata questo rally, palmares impreziosito da un sesto posto assoluto nel 2018. “Quella fu l’edizione in cui mi divertii maggiormente, anche se chiusi secondo di classe, battagliando però per tutto il percorso, compromettendo il risultato a causa di una piccola toccata. Quest’anno è impensabile ripetere lo stesso risultato, visto che ci sono 183 equipaggi iscritti, moltissimi dei quali con le performanti R5, inavvicinabili con una R2B. Ma noi punteremo come sempre alla classe e a chiudere più in alto possibile l’assoluta” afferma con determinazione Torchio. Che conosce molto bene queste prove speciali.

Le prove del Grappolo mi piacciono moltissimo. Velocissime, richiedono di fondere in una cosa sola pilota, navigatore, vettura. Se riesci ad andare forte su queste prove diventi un’entità unica. La Revigliasco è stata leggermente modificata e quest’anno non passa più sul portone di casa mia, ma gira 100 metri prima. Non è una gran differenza. La Ronchesio è praticamente uguale al passato, mentre la Ferrere è nuova, ma anche questa è bella e veloce. Insomma, sono speciali su cui bisogna spingere dal primo all’ultimo metro” conclude il pilota astigiano.

Roberto Gobbin scalda i muscoli al Grappolo

Il pilota pinerolese inizia la stagione al rally astigiano, in vista della futura partecipazione sulle strade europee dell’Abarth Rally Cup. Confermata la squadra con il navigatore genovese Alessandro Cervi alle note della 124 Abarth Rally curata dai meccanici di Evo Motorsport di Monforte d’Alba. Nuova la partnership con la scuderia Meteco Corse. La trasferta di Roberto Gobbin al Rally del Grappolo sarà supportata dalla concessionaria Targa Auto di San Secondo di Pinerolo, Deernote, Edil Asfalti 1971 Srl. Foto archivio Magnano

SAN SECONDO DI PINEROLO (TO), 10 maggio – Da qualche parte bisogna pure iniziare. O ricominciare. Roberto Gobbin ha scelto di far scattare il semaforo verde per la sua stagione 2021 dal 5° Rally del Grappolo in programma San Damiano d’Asti e colline limitrofe sabato 15 e domenica 16 maggio prossimi.

Una gara che il pilota di San Secondo di Pinerolo conosce bene per averla disputata nel 2019 con la Panda di Classe A5. “Purtroppo quella fu una gara poco fortunata, conclusa con il ritiro per la rottura del semiasse nell’ottava e ultima prova speciale, mentre eravamo al comando della battagliata classe A5 con dodici equipaggi al via. Con Renzo Fraschia a fianco fino a quel momento avevamo vinto tutte le prove speciali di categoria e avevamo oltre due minuti di vantaggio sugli inseguitori. Si ruppe un semiasse della Panda e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso convincendomi che dovevo cambiare macchina. Dal successivo Rally di Alba passai alla 124 Abarth Rally” ricorda il portacolori di Meteco Corse.

Che prosegue: “Sono fermo dal Rally di Monza del dicembre scorso e non vedo l’ora di chiudere la visiera del casco e partire in prova speciale. Il Rally Grappolo sarà l’occasione per togliere la ruggine, scaldare i muscoli e fare un po’ di allenamento delle gare che verranno a partire dal Rally di Alba del mese prossimo, trampolino verso le gare su asfalto dell’Abarth Rally Cup 2021, a cominciare dal Rally RomaCapitale di fine luglio e il Barum Rally a Zlin in Repubblica Ceca di fine agosto. La squadra è ben collaudata dalle precedenti stagioni. Con la 124 Abarth Rally ho disputato nove gare (dieci se consideriamo anche la Cesana-Sestriere) a partire dal Rally Alba del 2019; questa sarà la sesta gara con Alessandro Cervi, e con lui ho affrontato le prove speciali europee dell’Abarth Rally Cup dello scorso anno e la neve del Rally di Monza del dicembre scorso. Un rapporto ben consolidato. Con Dario e Micky di Evo Motorsport ci conosciamo da sempre. L’unica novità è la scuderia Meteco Corse, ma anche loro sono sui campi di gara da quarant’anni, una garanzia di buona riuscita della nostra partnership” conclude il pilota di San Secondo di Pinerolo, che nella sua stagione 2021 è supportato dalla concessionaria Targa Auto di San Secondo di Pinerolo, Deernote, Edil Asfalti 1971 Srl.

Il Rally Grappolo affonda le sue radici negli anni Ottanta. La quinta edizione avrà ancora come centro San Damiano d’Asti, e aprirà le porte ai concorrenti venerdì 14 maggio con l’apertura del centro accrediti. Sabato 15 maggio è la giornata dedicata alle verifiche tecniche e sportive dalle 8.00 alle 13.00 e allo Shake Down dalle 9.30 alle 17.00 a Ferrere in Frazione San Defendente-San Grato. La gara scatterà domenica 16 maggio alle ore 8.00 da Piazza della Liberta di San Damiano d’Asti, per farvi ritorno alle ore 17.15 dopo che i concorrenti avranno 209,08 chilometri di percorso 63 dei quali di prove speciali con doppio passaggio sulle prove di Ronchesio (9,96 km; ore 8.29 e 12.49), Revigliasco (12,14 km; ore 9.22 e 15.07) e Ferrere (8,60 km; ore 12.00 e 15.07), inframmezzate da un doppio riordino e parco assistenza in Via Industria a San Damiano.

Tiziana Bianco, fra le stelle dei rally sulle strade del “Grappolo”

Ritorno in gara per la navigatrice astigiana che detterà le note al pilota di Cossano Belbo Giancarlo Morra. La vettura sarà la Volkswagen Polo GTI R5, la vettura oggi al top nei rally nazionali, curata da Balbosca, per i colori della scuderia astigiana Alma Racing

COSTIGLIOLE D’ASTI (AT), 10 maggio – Sono trascorsi appena sette mesi dall’ultima volta che ha messo il casco in testa, ma sette mesi senza rally sono lunghi, anzi lunghissimi. Tanto è passato dall’ultima gara affrontata da Tiziana Bianco (Rally delle Merende dell’ottobre scorso) che nel prossimo fine settimana tornerà a dettare le note in prova speciale al 5° Rally Grappolo.

Non sono i sedici mesi trascorsidall’ultima gara prima del Merende, ma sono comunque sufficienti a farmi sentire quella crisi di astinenza da adrenalina che solo le prove speciali sanno da sfamare” afferma la navigatrice astigiana che affronterà la gara di San Damiano con Giancarlo Morra, langarolo di Cossano Belbo, sulla Volkswagen Polo GTI R5 di Balbosca, la vettura usata da Luca Cantamessa al recente Rally Team, per i colori della scuderia astigiana Alma Racing.

Sono elettrizzata all’idea di salire su una macchina che attualmente rappresenta lo stato dell’arte nei rally. La Volkswagen Polo GTI, a detta della maggior parte dei piloti, è la vettura più performante sulle prove speciali (ovviamente escludendo le WRC del mondiale, incide Tiziana), in quanto rappresenta l’ultima vettura arrivata sul mercato, che gode di tutte le esperienze che la casa tedesca ha sviluppato negli anni, da quando correva nel mondiale”. Per Tiziana Bianco questa esperienza non rappresenta una novità essere sul sedile di destra di una vettura da assoluto. Nel 2009 e 2010 disputò tre gare con la Punto Super 2000 che allora rappresentava lo stato dell’arte dei rally nostrani. “Le due vetture non sono ovviamente paragonabili, semmai sottolineano l’evoluzione spasmodica vissuta dal mondo dei rally in appena dodici anni. Sarà bellissimo tornare a essere nell’abitacolo di una delle vetture più performanti del rally, per chi come me ha disputato le ultime stagioni con vetture piccoline, come Seicento Kit, Peugeot 106 e 205 Rallye, Panda, anche se l’ultima gara l’ho fatto sulla Mitsubishi Lancer che è una gran macchina”.

Le prove della gara non sono nuove per Tiziana Bianco, che ha disputato questo rally nel 2019 a fianco di Laura Galliano. “Un’uscita sfortunata. Laura è una gran pilota e ce la stavamo cavando egregiamente con la Peugeot 205 Rallye, essendo quarte di Classe A5, una categoria con dodici partenti e seconde del femminile. Niente male. Purtroppo sulla ripetizione della Monale si ruppe il motore e il nostro sogno di chiudere vicino al podio di classe si infranse a pochi chilometri dalla fine” ricorda rammaricata la navigatrice di Costigliole d’Asti,

Le strade del Grappolo 2021 sono state usate dai rally astigiani da lunghissimo tempo. Ad esempio la Revigliasco, con la famosa ‘Zeta di Vaglierano’ è un classico della nostra zona, mentre la Ronchesio è stata inserita nel panorama rallistico due anni fa e la Ferrere è praticamente nuova. Sono prove velocissime, con molte curve in appoggio, dove la macchina viaggia a limitatore e il cuore batte forte forte in gola. Una goduria. Mi piacciono meno i tantissimi dossi che caratterizzano questa gara, specie la speciale di Revigliasco nella quale si salta da un dosso all’altro come canguri. Ma questa è la sola strada per tutti e ci sarà sicuramente da divertirsi” afferma ancora la rallista astigiana, che prosegue: “E questo è il nostro obiettivo. È la prima volta che gareggio con Giancarlo, ma ci siamo trovati subito bene durante le ricognizioni autorizzate che abbiamo effettuato domenica 9 maggio. Se poi verrà un buon risultato lo accoglieremo con entusiasmo, ma la nostra vittoria sarà arrivare alla pedana di arrivo essendoci divertiti dopo aver trascorso una divertente domenica in prova speciale”.

La quinta edizione del Rally Grappolo avrà come centro San Damiano d’Asti. La gara scatterà domenica 16 maggio alle ore 8.00 da Piazza della Liberta di San Damiano d’Asti, per farvi ritorno alle ore 17.15 dopo che i concorrenti avranno 209,08 chilometri di percorso 63 dei quali di prove speciali con doppio passaggio sulle prove di Ronchesio (9,96 km; ore 8.29 e 12.49), Revigliasco (12,14 km; ore 9.22 e 15.07) e Ferrere (8,60 km; ore 12.00 e 15.07), inframmezzate da un doppio riordino e parco assistenza in Via Industria a San Damiano.

Roberto Gobbin scalda i muscoli al Grappolo

Il pilota pinerolese inizia la stagione al rally astigiano, in vista della futura partecipazione sulle strade europee dell’Abarth Rally Cup. Confermata la squadra con il navigatore genovese Alessandro Cervi alle note della 124 Abarth Rally curata dai meccanici di Evo Motorsport di Monforte d’Alba. Nuova la partnership con la scuderia Meteco Corse. La trasferta di Roberto Gobbin al Rally del Grappolo sarà supportata dalla concessionaria Targa Auto di San Secondo di Pinerolo, Deernote, Edil Asfalti 1971 Srl. Foto archivio Magnano

SAN SECONDO DI PINEROLO (TO), 10 maggio – Da qualche parte bisogna pure iniziare. O ricominciare. Roberto Gobbin ha scelto di far scattare il semaforo verde per la sua stagione 2021 dal 5° Rally del Grappolo in programma San Damiano d’Asti e colline limitrofe sabato 15 e domenica 16 maggio prossimi.

Una gara che il pilota di San Secondo di Pinerolo conosce bene per averla disputata nel 2019 con la Panda di Classe A5. “Purtroppo quella fu una gara poco fortunata, conclusa con il ritiro per la rottura del semiasse nell’ottava e ultima prova speciale, mentre eravamo al comando della battagliata classe A5 con dodici equipaggi al via. Con Renzo Fraschia a fianco fino a quel momento avevamo vinto tutte le prove speciali di categoria e avevamo oltre due minuti di vantaggio sugli inseguitori. Si ruppe un semiasse della Panda e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso convincendomi che dovevo cambiare macchina. Dal successivo Rally di Alba passai alla 124 Abarth Rally” ricorda il portacolori di Meteco Corse.

Che prosegue: “Sono fermo dal Rally di Monza del dicembre scorso e non vedo l’ora di chiudere la visiera del casco e partire in prova speciale. Il Rally Grappolo sarà l’occasione per togliere la ruggine, scaldare i muscoli e fare un po’ di allenamento delle gare che verranno a partire dal Rally di Alba del mese prossimo, trampolino verso le gare su asfalto dell’Abarth Rally Cup 2021, a cominciare dal Rally RomaCapitale di fine luglio e il Barum Rally a Zlin in Repubblica Ceca di fine agosto. La squadra è ben collaudata dalle precedenti stagioni. Con la 124 Abarth Rally ho disputato nove gare (dieci se consideriamo anche la Cesana-Sestriere) a partire dal Rally Alba del 2019; questa sarà la sesta gara con Alessandro Cervi, e con lui ho affrontato le prove speciali europee dell’Abarth Rally Cup dello scorso anno e la neve del Rally di Monza del dicembre scorso. Un rapporto ben consolidato. Con Dario e Micky di Evo Motorsport ci conosciamo da sempre. L’unica novità è la scuderia Meteco Corse, ma anche loro sono sui campi di gara da quarant’anni, una garanzia di buona riuscita della nostra partnership” conclude il pilota di San Secondo di Pinerolo, che nella sua stagione 2021 è supportato dalla concessionaria Targa Auto di San Secondo di Pinerolo, Deernote, Edil Asfalti 1971 Srl.

Il Rally Grappolo affonda le sue radici negli anni Ottanta. La quinta edizione avrà ancora come centro San Damiano d’Asti, e aprirà le porte ai concorrenti venerdì 14 maggio con l’apertura del centro accrediti. Sabato 15 maggio è la giornata dedicata alle verifiche tecniche e sportive dalle 8.00 alle 13.00 e allo Shake Down dalle 9.30 alle 17.00 a Ferrere in Frazione San Defendente-San Grato. La gara scatterà domenica 16 maggio alle ore 8.00 da Piazza della Liberta di San Damiano d’Asti, per farvi ritorno alle ore 17.15 dopo che i concorrenti avranno 209,08 chilometri di percorso 63 dei quali di prove speciali con doppio passaggio sulle prove di Ronchesio (9,96 km; ore 8.29 e 12.49), Revigliasco (12,14 km; ore 9.22 e 15.07) e Ferrere (8,60 km; ore 12.00 e 15.07), inframmezzate da un doppio riordino e parco assistenza in Via Industria a San Damiano.

Alberto Gianoglio, torna al volante a Pragelato

Il pilota torinese all’esordio stagionale con la Subaru Impreza di LPS Competition per i colori di Winners Rally Team, Foto Elio Magnano

PRAGELATO (TO), 24 gennaio – L’occasione della gara su ghiaccio a Pragelato di domenica scorsa ha visto il ritorno di Alberto Gianoglio al volante di una vettura da corsa. Il pilota torinese, portacolori di Winners Rally Team era lontano dalle gare dal Rally di Alba del luglio scorso, gara che aveva terminato prima del limite con la Clio Williams mentre era al comando della Classe A7, e non guidava una vettura da ghiaccio dalle sfide di Pragelato dell’inverno 2020.

Correre su ghiaccio mi piace proprio tanto e non vedevo l’ora di tornare a confrontarmi in pista” commenta il pilota torinese che nella gara di domenica scorsa chiude 19° assoluto e secondo di Classe 3 che mette a confronto le vetture 4×4 di Gruppo A ed N con la Subaru Impreza di Classe N4 della LPS Competition di Settimo Torinese.

È la stessa Impreza che ho usato lo scorso anno nell’Ice Challenge. Ho dovuto riabituarmi, soprattutto perché durante l’annata trascorsa hanno spostato il freno a mano al centro e nella prima manche ho avuto problemi a trovarlo e quindi a fare i tornanti stretti. Nelle manche successive sono riuscito a migliorare le prestazioni e il risultato finale è stato soddisfacente. Ora mi preparo alla gara del 14 febbraio che affronterò nuovamente con l’Impreza della LPS Competition per i colori di Winners Rally Team”.

Massimo Marasso e la maledizione del numero 9

Tre gare con il numero nove per il pilota langarolo, due ritiri e un pesante ritardo in classifica a Biella non possono che rendere un po’ superstiziosi. Di Tommaso M. Valinotti.

BIELLA, 12 luglio – “Io il nove proprio non lo volevo”. Infatti la gara non è stata fortunata e le due precedenti volte che Massimo Marasso è partito con il numero 9 sulle portiere (Valli Vesimesi 2008 e Rally Team 2011, sempre su Clio S1600 affiancato da Marco Canuto) si è ritirato anzitempo; uscendo rovinosamente di strada già alla seconda prova al Team (“gran brutto incidente” ricorda ancora oggi), mentre al Valli Vesimesi si è fermato nel primo passaggio sulla Madonna della Neve, mentre era secondo di Classe S1600. Per lo meno al Lana è riuscito a vedere l’arrivo. È già un passo avanti.

Buon compleanno Ari

TUUPOVAARA (Finlandia), 27 aprileAri Pieti Uolevi Vatanen è nato 68 anni fa a Tuupovaara, in Finlandia, quasi ai confini con la Russia. Una carriera ricca e vittoriosa che gli ha fruttato un titolo mondiale nel 1981 (affiancato da David Richards su Ford Escort RS 1800), dieci vittorie nei rally di Campionato del mondo (fra i quali due volte l’Acropoli – 1980 e 1981 con Richards su Ford Escort RS; un Mille Laghi 1981, Safari 1983 con Terry Harryman su Opel Ascona 400; Sanremo 1984 e Montecarlo 1985 con Terry Harryman su Peugeot 205 T16, brindando con il latte al posto del tradizionale champagne), e quattro Dakar. È stato protagonista di un terribile incidente al Rally di Argentina del 1985 ed è stato anche eurodeputato dal 1999 al 2009.

Addio Sir Stirling (Moss), re senza corona della Formula 1, primatista della Mille Miglia

Si è spento nella giornata di Pasqua a Londra dopo lunga malattia. Aveva 90 anni.

LONDRA (Inghilterra), 12 aprile – Lo chiamavano il “re senza corona”. E avevano ragione. Piloti fra i più veloci di sempre nella storia delle corse automobilistiche, Sir Stirling Moss era giunto secondo per quattro anni consecutivi nella corsa al titolo di Campione del Mondo in Formula 1 (1955/1956/1957/1958), seguiti da altri tre piazzamenti a podio (1959/1960/1961), salendo sul gradino più alto del podio in 16 gare, segnando 19 giri veloci e ottenendo 16 pole position in 66 Gran Premi disputati. Ma è sopratutto ricordato per aver vinto l’edizione record della Mille Miglia (1955), l’edizione che rimane maggiormente nella memoria e nella mitologia degli appassionati. La prima edizione ad alto impatto mediatico, perché documentata puntualmente dal (coraggioso) reporter inglese Denis Jenkinson stabilendo con la loro Mercedes 300 SLR con il numero 722 un record che rimane imbattuto.

Moss vinse anche la 24 Ore di Le Mans del 1956, corse anche il Rally di Montecarlo (1951) e concluse anticipatamente la sua carriera di pilota ai massimi livelli a 42 anni per un incidente a Goodwood in cui rischiò la vita e rimase paralizzato per sei mesi. Incidente che spense il sogno di passare alla Ferrari per l’anno successivo. Britannico fino all’osso “È meglio perdere con onore su una vettura inglese che vincere con una vettura straniera”, corse con le Ferrari nella categoria GT portando al successo una 250 SWB vincendo il Tourist Trophy del 1960 e 1961, mentre in Formula 1 ha guidato HW Motors, ERA, Cooper, Maserati, Mercedes, Vanwall e Lotus. Il 21 maggio 2000 è stato nominato cavaliere, godendo così del titolo di Sir, mentre nel 2008 la Mercedes gli dedica un modello speciale della top car SLR-McLaren, denominata appunto “Stirling Moss”.

Moss, che spesso era presente ai grandi appuntamenti dell’automobilismo da corsa, si è spento il giorno di pasqua all’età di 90 anni dopo una lunga malattia.