Enrico Brazzoli, inizio in salita al Montecarlo, grande prova di Alain Cittadino

Foto di Gabriele Valinotti

GAP (Francia), 21 gennaio – Inizio in salita per Enrico Brazzoli, affiancato da Maurizio Barone, al Rally di Monte-Carlo che già nella prima prova cronometrata della gara, poco oltre la metà, è stato costretto al rallentamento per sostituire il pneumatico anteriore destro della sua Škoda Fabia. Il saluzzese è comunque riuscito a ripartire perdendo dieci minuti rispetto a Ott Tanak vincitore della speciale.

Grande prova del cuneese Alain Cittadino, affiancato da Luca Santi, che al loro esordio al Rallye Montecarlo al volante della Peugeot 208 R2 curata da Riccardo Miele per i colori di Winners Rally Team hanno chiuso la prima giornata al 43° posto assoluto (su 79 partenti) e quarti di Classe RC4 (su 19 partenti). Dopo una buona partenza sulla prima prova (50esimi assoluti e ottavi di classe sulla Saint Disdier-Corps) un bel colpo di reni specie in classe nella Saint Maurice-Saint Bonnet dove hanno chiuso 45esimi assoluti e quarti di Classe R4C. Non male per un equipaggio che a inizio gara aveva dichiarato che gli sarebbe “bastato” finire. Anche ultimi.

Rally Montecarlo. Vola fuori Temmu Suninem

Foto di Gabriele Valinotti

Saint Didier, 21 gennaio – Spettacolare uscita di strada già nella prima speciale (Saint Disdier-Corps) per i finlandesi Teemu Suninen e Mikko Markula che sono usciti di traiettoria con la loro Ford Fiesta WRC ufficiale, hanno toccato il terrapieno a sinistra e hanno terminato la loro corsa nel vallone sottostante.

La galleria fotografica di Elio Magnano: la Delta rossa conquista il Sanremo

Una vettura passata alla storia per la sua particolarità cromatica, e per avere dato la vittoria a Biasion-Siviero nella gara che regalò loro il secondo titolo iridato. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

SANREMO (IM) 15 giugno – La Lancia Delta HF è uno dei modelli più ricercati dagli appassionati di automobili (non solo dagli appassionati di rally), ma c’è una Delta più preziosa delle altre. Si tratta della 16V in livrea rossa che corse e vinse il Rallye Sanremo 1989 con Miki Biasion e Tiziano Siviero, incoronando la coppia italiana campioni del mondo per la seconda volta consecutiva.

Una vettura è estremamente particolare perché fu la prima Delta a essere costruita ex novo in versione 16V. L’altra Delta rossa presente alla gara iridata ligure era in realtà una Delta 8V convertita in 16V e venne fortemente danneggiata in capottamento nella quinta prova speciale a Ghizzano (PI) da Didier Auriol-Bernard Ocelli, mentre era al comando della gara. La gara di Biasion fu una corsa in rimonta. Staccato il quarto tempo nella prova speciale spettacolo a Ospedaletti (che vediamo nella foto di apertura di Elio Magnano) Biasion iniziò l’ultima tappa nell’entroterra ligure dietro Carlos Sainz-Louis Moya (Toyota Celica 4) e Alex Fiorio-Gigi Pirollo con la Delta 8V del Jolly Club. Un distacco pesante quello che divideva il bassanese dallo spagnolo: 1’41” che pagava anche 41” ad Alex Fiorio.

L’ultima tappa prevedeva nove prove speciali, 151,75 chilometri cronometrati.

Miki Biasion è un rullo compressore. Vince Perinaldo, Baiardo, Monte Ceppo e Carpasio. A cinque prove dalla fine ha ridotto il suo divario a 43” da Sainz e soli 7” da Fiorio. Sulla successiva San Bernardo di Conio (25”27 km) compie il capolavoro: vince la prova con 23” su Fiorio e 43” su Sainz preceduto anche dalla Toyota di Kankkunen. A quattro prove dalla fine la gara riparte da zero con Biasion e Sainz appaiati a pari merito al comando e Fiorio che insegue a 16”. Kankkunen è lontano a 3’31 dalla vetta. Su Ponte dei Passi Biasion prende il comando vincendo ancora la speciale, poi sulla lunghissima Vignai (29,29 km) tutto viene rimescolato. Miglior tempo di Fiorio, Sainz a 16”, Biasion terzo tempo a 21”. La classifica è cortissima quando mancano solo due prove e 21,48 km cronometrati; ora c’è Biasion al comando con 1” su Fiorio e 3” su Sainz.

Alex Fiorio ricorda ancora oggi il suo ragionamento prima di quelle ultime due speciali. “Monterò le stesse gomme di Miki ed essendo più veloce di lui vincerò il mio primo rally mondiale”. In assistenza, prima di entrare nella speciale di Baiardo, però, gli vengono consigliate gomme diverse dal campione del mondo in carica. E il rally si decide lì.

Biasion vince la prova con 8” su Fiorio, mentre Sainz è terzo a 12” e si allontana dalla vetta della classifica. Fiorio è rabbioso e scatenato. Sulla Monte Bignone finale stacca il miglior tempo, ma recupera appena 4” dei 9” che lo dividono da Biasion.

Miki Biasion e Tiziano Siviero vincono il rally per 5”, un’inezia per quei tempi quando i distacchi si misuravano in minuti, dopo 544,2 km di prove speciali fra asfalti liguri e terre toscane e si incoronano campioni del mondo.

La storia della Delta 16V rossa non finisce qui.

Era iniziata qualche settimana prima nell’atelier torinese di Vinicio Mais, storico verniciatore delle Delta, che dipinse di colore rosso cinque (forse sei) vetture. Quella di Biasion, targata TO 86305 M, numero 1 sulle portiere al Sanremo, fu la prima 16V realizzata, in quanto quella di Auriol (TO 62125 M) era una 8V convertita in 16V. Tornata vittoriosa in Abarth ha disputato una sola altra gara su strada, il Sanremo 1990, sempre in livrea rossa, con Piero Liatti-Luciano Tedeschini, concludendo quinta assoluta. Più intensa la vita della Delta ex Auriol Sanremo 1989 che riparata e tornata ai colori ufficiali bianchi del Martini Racing corse per diversi anni, finendo la sua carriera come Delta HF Evoluzione al Rally Valle d’Aosta 1993 nelle mani di Alessandro Battaglin-Paolo Chiesa che chiudono secondi dietro Tabaton-Gullino.

Le altre tre Delta rosse vennero usate come muletti prima del Sanremo e la quinta come vettura sperimentale per finire la sua carriera (sempre il livrea rossa) al Memorial Bettega di quell’anno nelle mani del vincitore Miki Biasion. Ora è nelle mani di un collezionista giapponese, mentre le altre sono in possesso di collezionisti europei.

Il Sanremo 1989 rimase pressoché l’unica apparizione della Delta 16V nei colori rossi (oltre al Memorial Bettega 1989 e Sanremo 1990) in quanto non piacque alla dirigenza Martini. Non tanto per motivi estetici, quanto per il fatto che in televisione non spiccasse quanto le Delta Martini bianche. E così si ritornò a quel colore. Potere della televisione fin dai tempi antichi.

La foto della settimana. Monza innevata con i colori dell’iride  

CARMAGNOLA (TO), 12 dicembre – La stagione rallistica volge al termine con ancora un paio di gare da disputare. Lo scorso fine settimana l’autodromo di Monza e la bergamasca Val Seriana hanno ospitato il gran finale del Campionato Mondiale Rally. Una gara che per le sue difficili condizioni climatiche ha messo in difficoltà tutti gli equipaggi, a cominciare dal nuovo campione del mondo, per la settima volta, Sébastien Ogier ai gentleman driver.

E ha permesso ai fotografi ci scatenarsi con foto particolarmente suggestive, immergendosi nel fango e nella neve. Per questa settimana vi proponiamo un’immagine di Andrea Mabellini con la sua 124 Abarth rally che affronta una salita nelle montagne di Bergamo. Fra mille difficoltà.

La foto della settimana. Cristiano Giovo regala ottimismo

SANTO STEFANO BELBO (CN), 18 ottobre – Ci sono foto che passano alla storia. L’esempio più eclatante è l’immagine del “Miliziano colpito a morte” del 5 settembre 1936, uno scatto fortunato quello del reporter ungherese con quella fotografia passò alla storia e creò il fotogiornalismo. Non sarà dello stesso valore storico, ma ha certamente un’importanza significativa l’immagine di Tommaso M. Valinotti pubblicata lunedì su Kaleidosweb che ritrae Cristiano Giovo ritornato sulla pedana di un rally. Senza fare paragoni impropri fra Robert Capa e Valinotti, Life e Kaleidosweb le due foto sono un tassello importante nella cronaca. E se la foto di 84 anni fa ci racconta di morte e dolore, questa ci regala speranza e voglia di vivere.

La Galleria Fotografica. Elio Magnano ritrae le Merende fra le vigne della Valle Belbo

SANTO STEFANO BELBO (CN), 18 ottobre – Si ha un bel dire che la tecnica risolve tutto. Ma se non si ha un bel palcoscenico scattare la bella foto diventa un’impresa. Per questo motivo Elio Magnano era felicissimo di ritrovarsi fra i vigneti della Valle Belbo per il 2° Rally Trofeo delle Merende, adagiati su quelle colline che non solo hanno ispirato a Cesare Pavese pagine memorabili di letteratura. Ma hanno anche spinto l’armata dei fotografi a scattare immagini che esulassero dalla solita foto commerciale necessaria per gli sponsor ma andassero a documentare la poesia dei colori della Langa in questi giorni autunnali.

Elio Magnano ne dà un esempio in questa galleria, nella quale unisce la necessaria documentazione del gesto sportivo alla bellezza di luoghi che tutto il mondo ci invidia.

La Galleria di Valter Ribet nella Terra di Maggiora

MAGGIORA (NO), 18 ottobre. Anche la giornata conclusiva di questo weekend si è risolta in un grande spettacolo; il Round 4 del Campionato Italiano Rallycross ACI Sport powered by Toyo Tires, disputatosi oggi a Maggiora Offroad Arena e valido anche per il Campionato FIA CEZ, non ha tradito le attese!
In questa giornata si è deciso anche il campionato italiano: infatti l’ultima prova prevista a Ittiri a dicembre sarà al 99% cancellata, a causa della ripresa della pandemia COVID. Tutto questo è documentato dalla galleria fotografica che Valter Ribet ci propone in questo post.

La foto della settimana. Che belle le premiazioni senza mascherine

Di Tommaso M. Valinotti

BAGNOLO PIEMONTE (CN), 20 ottobre 2013 – Giovedì è arrivata in redazione la foto del giovane Jean Claude Vallino che ha vinto la categoria Young, quella riservata agli Under 16, a Rally Italia Talent, affiancato dall’altrettanto giovane Linda del Custode. Foto di rito, coppe in mano e mascherina sul volto. Fra trent’anni, quando Jean Claude e Linda, assieme o per conto loro, mostreranno questa foto ai figli sarà difficile spiegare che dietro quelle mascherine ci sono proprio loro.

E così ho rivisto un altro paio di foto giunte in settimana in redazione. La prima è quella di Giorgio Bernardi e Paolo Carrucciu intervistati come vincitore della Classe R3C al Rally della Pietra di Bagnolo 2013; la seconda ritrae il podio del Valli Ossolane 2019 con vincitori e altri premiati belli sorridenti e felici.

E soprattutto riconoscibili per l’eternità.

Senza entrare nel merito di mascherina sì, mascherina no (si sono sprecate già troppe parole, soprattutto alitate da personaggi incompetenti), resta la nostalgia di belle premiazioni in pedana, con interviste, bagno di spumante e tante fotografie da mettere nei ricordi della vita.

La foto della settimana. Corrado Pinzano. Bastasse la grinta, il rally sarebbe salvo

Foto di Michele Alquati

SAN MAURIZIO D’OPAGLIO (NO) – Quello appena trascorso è stato uno dei fine settimana più difficili del mondo dei rally del Nord-Ovest. Il Rallye Sanremo e i suoi corollari che non è nemmeno uscito dal parco assistenza; il Rubinetto che si è bloccato dopo lo Shake Down. E dire che Sergio Maiga, in Liguria, e Peppe Zagami nel Cusio hanno fatto il possibile e anche l’impossibile per far disputare (in sicurezza) le loro gare. Che la voglia di correre fosse immensa nel Ponente Ligure e nel novarese lo dimostra questa immagine scattata da Michele Alquati che dimostra quanta grinta e voglia di sfidare i cronometri avesse Corrado Pinzano in occasione dello Shake Down del Rubinetto. Grinta e voglia che il biellese sicuramente tornerà a sfoderare in occasione della gara di fine ottobre, mentre per accendere i motori nell’entroterra ligure bisognerà aspettare il 2021 quando in primavera si spera di poter effettuare il Rallye Sanremo in una delle sue declinazioni.

Il Rallye Sanremo più difficile della sua storia

Mai era successo che la gara del Ponente Ligure fosse annullata. Dal 1961 allo scorso anno, tutte le edizioni sono state portate a termine con successo. Il nubifragio che si è abbattuto nel Ponente Ligure e in Costa Azzurra è stato così violento che in pochissime ore ha sconvolto il territorio, provocato tali e tanti danni da rendere impossibile l’avviamento dei motori. Cronaca di un evento vissuto dall’interno, fra speranze e delusioni per gli organizzatori, lavorando sodo e continuando a crederci fino all’ultimo momento. Di Tommaso M. Valinotti, foto di Elio Magnano

SANREMO (IM), 3 ottobre ore 11.21 – Ha ragione Sergio Maiga quando dice che questa è l’edizione più amara della storia del Rallye Sanremo. Che di momenti difficili, dall’atto della sua nascita nel 1928, e stagioni contrastate ne ha vissute parecchie. Per molti anni a Sanremo non si è corso. Dopo le prime due edizioni si è dovuto attendere il 1961, anno di grandi entusiasmi a 360 gradi per riprendere, ma da allora tutte le edizioni si sono regolarmente disputate, con i loro momenti drammatici e disavventure regolamentari che caratterizzano la vita delle gare e, se vogliamo, quella delle persone.

Per me l’edizione del 2020 del Rallye Sanremo comincia praticamente un anno fa, quando Sergio Maiga, l’uomo che da oltre mezzo secolo è ai vertici dell’organizzazione della gara, comunica in via ufficiosa a noi dell’ufficio stampa (Carlo Cavaglià e Sergio Zaffiro) che l’evento rallistico del Ponente Ligure si sdoppierà nuovamente (come non accadeva dal 2013); in aprile la gara storica (e il rinato Rally delle Palme) e in ottobre il 67° Rallye Sanremo, valido per il Campionato Italiano Rally e il suo tradizionale scudiero, 12° Sanremo Leggenda.

A fine gennaio, sulla scenografica Terrazza Colombo di Genova, con Maiga cominciamo a imbastire i comunicati riguardanti soprattutto lo storico che dovrebbe andare in scena due mesi dopo. Tutto gira alla perfezione sino a quando cominciano a circolare le voci sulla diffusione del Coronavirus, che inizialmente crediamo sia un affare privato dei cinesi, che anche da noi sarà contagio.

E la prima botta arriva a inizio marzo, quando si deve fare necessità virtù e riaccorpare lo storico con il moderno. Comunicato stampa camminando sulle uova e con la famiglia Maiga (fondamentale l’apporto della figlia Micol e il tocco di grazia come sempre dato dalla moglie Chiara alla sala stampa e al palco premiazioni) ci si aggiorna ad agosto, per un incontro informale, ma estremamente produttivo. Per quanto ci riguarda il Rallye Sanremo parte e iniziamo a scandire il tempo verso quelle ore 7.10 di sabato 3 ottobre che sancirà l’accensione del semaforo verde.

A una settimana dalla gara, quando inizio a pensare che devo preparare i bagagli, scorro i siti Internet per capire la situazione meteo, tanto per sapere se mettere in valigia giubbino e cappellino anti-pioggia, particolarmente utili quando si sale in pedana per le premiazioni (da tradizione a me tocca lo storico e la regolarità) comincio a infastidirmi. Il meteo dice che scenderà pioggia per tre giorni ma ci vuole altro a spaventarci.

L’allegra brigata piemontese arriva a Sanremo giovedì 1 ottobre nel tardo pomeriggio. Allestiamo la sala stampa nella splendida location dell’hotel Royal, mi faccio i braccioscatti (detti volgarmente selfie) nella sua terrazza che guarda a mare fra uno scroscio d’acqua che rischia di annegarmi Toshiba alternato a un sole caliente che invita a un tuffo in piscina. C’è però poco tempo per godere degli ozi del lussuoso albergo perché Sergio Maiga mi chiede di scrivere il primo comunicato in diretta della gara.

Alle ore 17.31 di giovedì 1 ottobre emettiamo un comunicato in cui si dice che in seguito alla decisione del sindaco di Sanremo, Alberto Banchieri, di chiudere scuole e attività varie, lo shake down del 67° Rallye Sanremo, dello storico e del Leggenda sono annullati. L’allerta per venerdì pomeriggio è arancione, ma si teme possa colorarsi di rosso. Preparo inoltre il comunicato in cui si dice che il Collegio dei Commissari Sportivi si adegua all’ordinanza del sindaco, e che altro può fare di diverso, ben prima che si riunisca e alle 22.01 lo diffondiamo agli organi di stampa. Osservo l’atteggiamento di Sergio Maiga, che nonostante la situazione oggettivamente difficile non perde il suo britannico aplomb, vivendo attaccato al suo telefonino con il quale coordina le squadre che già stanno lavorando sulle prove speciali (prezioso collaboratore il figlio Mattia, armato di tutto quanto serve a mettere le prove speciali in sicurezza).

L’ufficio stampa al completo, con l’integrazione di Elio Magnano (fotografo ufficiale della manifestazione) e del suo staff si trasferiscono nell’abituale pizzeria per cenare, incontrando piloti e preparatori, team manager e altra gente del rally, in un’atmosfera di tranquillità che non fa presumere nulla di particolarmente inquietante per il giorno. Birra e fritto di acciughe, un goccio di grappa, oltre a scambio di battute e sfottò, rendono la serata piacevole.

La giornata di venerdì 2 ottobre inizia con il cielo plumbeo e il parco assistenza umido della pioggia della notte. Faccio un giro per vedere se riesco a incontrare qualcuno dei piloti che caratterizzeranno la gara per fare un comunicato con le loro opinioni, ma sono tutti rintanati nei rispettivi alberghi in attesa che capiti qualcosa. Perché venire sul lungomare a prendere freddo e umido se non c’è nulla da fare? I meccanici lavorano per preparare le vetture, i commissari tecnici esaminano le auto da gara e la documentazione, sempre più spessa, prima della partenza.

Sergio Maiga continua a essere al telefono alternando chiamate a sindaci, prefettura, questura, protezione civile, direzione gara e squadre di lavoro che sono sulle prove speciali e trasferimenti per avere esattamente il polso della situazione in tempo reale. Ci incrociamo un paio di volte e l’organizzatore non perde il suo sorriso nonostante la situazione non sia facile, ma lui è un ottimista propositivo di natura, quindi lavora sodo per andare avanti.

Alle 15.43 di venerdì 2 ottobre emettiamo un comunicato in cui si dice che le quattro gare sono confermate, anche se scatteranno con un’ora di ritardo per consentire all’allerta rossa di impallidire in arancione e lasciare la possibilità ai concorrenti di gareggiare in condizioni di sicurezza. Contrariamente a quanto accadeva nel passato chiedo a Maiga e al direttore di gara, Simone Bettati, di leggere approvare o modificare il comunicato prima di diffonderlo. In questo momento ogni parola ha un significato ben preciso, e il testo non deve presentare la minima possibilità di interpretazione sbagliata.

Il cielo si scurisce sempre più e le bordate di pioggia si fanno sempre più frequenti e violente.

Con Sergio e Carlo, nel frattempo, prepariamo la scaletta di lavoro per domani che a grandi linee abbiamo tutti in testa, ma ora dobbiamo scriverla per fissarla con gli orari precisi. Il mio compito per domani sarà quello di fare da trampolino delle informazioni intervistando i piloti in ingresso riordino, Carlo scriverà i testi e diffonderà i comunicati, occupandosi, come già sta facendo della pagina Facebook, Sergio, come sempre, gestirà la sala stampa.

Verso sera di sabato inizieranno gli arrivi dello storico, del Leggenda e della Coppa dei Fiori. Il mio compito sarà di annunciare il passaggio sulla pedana dei concorrenti, senza intervistarli, senza fare festa. Ovviamente non ho l’entusiasmo degli anni scorsi, quando il rischio di essere inondato di spumante era reale e c’era la gioia del risultato conquistato. Maledetto Coronavirus.

Finiti gli arrivi di queste tre gare via di corsa in sala stampa per scrivere il comunicato finale, mentre Sergio prenderà il testimone (o meglio il microfono) e annuncerà ai pochissimi spettatori i concorrenti che hanno concluso il rallye e la loro posizione in classifica. Due valletti e nemmeno affascinanti come le girls televisive.

Alle 20.01 di venerdì 2 ottobre emettiamo un comunicato dal titolo fin troppo ottimistico, in cui si annuncia che la gara si farà, che hanno verificato 177 equipaggi e i nuovi orari dell’evento. Sergio Maiga legge il testo e rimane un attimo perplesso su quel titolo “il sole si prepara a scaldare il 67° Rallye Sanremo”. Ci pensa su un attimo poi approva, mormorando “speriamo che tu abbia ragione”, mentre il direttore di gara Simone Bettati, non fa obiezioni, anche se in cuor suo pensa che questo giornalista sia un po’ fuori di testa.

Tutti noi abbiamo controllato il meteo sui vari siti Internet che concordano su una notte di bufera (con tanto di allerta rossa, che se si potesse diventerebbe violacea) e miglioramenti a partire dalle sei del mattino di sabato. Riesco a farmi una doccia e ad arrivare con il mio proverbiale ritardo (per una volta giustificato), alla cena ufficiale all’interno del casinò. Ancora una volta il mio interesse primario è osservare le facce di Sergio Maiga e Simone Bettati, gli unici due che abbiano in questo momento chiara la situazione. Imperturbabili come due giocatori di poker, Maiga addirittura sorridente, senza però staccarsi di un millimetro dal telefonino per continuare a monitorare quanto sta succedendo sui monti.

A fine cena l’organizzatore mi saluta con una pacca sulle spalle di cui entrambi sappiamo il significato: “Speriamo che il titolo del tuo ultimo comunicato stampa sia profetico”.

Quando alle 6.25 di sabato 3 ottobre compare sullo schermo del telefonino il nome di Sergio Maiga so che non ci sono buone notizie. In effetti mi chiede di fare un comunicato in punta di penna per dire che la partenza della gara è sospesa, mentre lui continua da una parte a trattare con le autorità e dall’altra a monitorare la situazione rimanendo in contatto con i ragazzi che da ieri sera sono sul Passo Teglia, sul Langan e a Vignai a cercare di liberare la strada. Mi precipito in sala stampa, redigo il comunicato, lo passo a Bettati per l’approvazione, mentre sul telefono e sullo schermo del televisore compaiono immagini sempre più inquietanti di cosa è accaduto nella notte e in parte sta ancora accadendo nell’entroterra, nella Valle del Roja e nella Valle del Tanaro.

Ovviamente il destino (il fato, il meteo, chiamatelo come volete) ci sta prendendo in giro. Il sole esce vigoroso e la temperatura sale con una velocità di un razzo Saturno e alle otto del mattino sono sudato come un bagnino a ferragosto. Come sempre le voci incontrollate si diffondono e danno per certo l’annullamento della gara. Probabilmente la logica è questa, ma Maiga, Bettati, i ragazzi sulle prove, stanno lavorando ognuno per quanto loro compete per renderla fattibile. Non ho nulla di concreto da fare se non tornare a far colazione al bar Mille Luci e farmi la doccia che non sono riuscito a fare quando mi sono catafottuto giù dal letto.

Torno in sala stampa e dalla terrazza del Royal si ammira un mare fatto di onde impetuose di acciaio, mentre giornalisti, fotografi e quant’altri stanno discutendo su cosa sarà di questa 67esima edizione del Rallye Sanremo.

E alle 11.20 di sabato 3 ottobre arriva puntuale la notizia ufficiale che la gara è annullata o, per dirla con il linguaggio burocratese, definitivamente interrotta. Mentre la conferenza stampa di Sergio Maiga e Simone Bettati va in scena scrivo il comunicato stampa attenendomi rigorosamente e doverosamente alle loro parole. Nel frattempo mi chiedo cosa avrei fatto io al loro posto. Sicuramente non avrei avuto il sangue freddo e la ferrea volontà di andare avanti come hanno avuto questi due personaggi. I commenti intorno a me si sprecano. I profeti del giorno dopo pontificano sulle soluzioni possibili. Troppo facile. Sicuramente Sergio Maiga, Simone Bettati e le decine di altri uomini impegnati senza risparmiarsi affinché la gara si potesse fare ci hanno creduto sino all’ultimo momento utile. Le squadre che operavano su in quota non si sono mai fermate e hanno continuato a lavorare, già che c’erano, per ripristinare una viabilità martoriata, che non serviva più al rally, ma a dare fiato alle popolazioni di paesini che rischiano di rimanere tagliati fuori dal mondo. Sul comunicato finale mi sono permesso di cambiare una piccola frase di Maiga che dava arrivederci al futuro, mentre io ho scritto “appuntamento al 2021”.

Sergio Maiga ha avuto un attimo di riflessione prima di congedare il testo. Un cenno del capo e va bene così. Anche perché è lui il primo a crederci.

Galleria fotografica. Elio Magnano fotografa il Rallye Sanremo che non c’è, ma che ci sarebbe stato

SANREMO (IM), 3 ottobre – “Organizzeremo il miglior Sanremo possibile”. Ne era convinto Sergio Maiga, quando per l’emergenza Coronavirus ha dovuto ripiegare dal progetto che prevedeva un doppio Sanremo, come ai vecchi tempi, su un Sanremo concentrato in una sola tappa, strizzando le due gare (storica e moderna) insieme. Ma se poco si è potuto fare contro il Coronavirus, nulla si è potuto contro un vero e proprio uragano che si è abbattuto violentemente sul Ponente Ligure, sulle Alpi cuneesi e più in generale su tutto il Nord Italia.

A Elio Magnano non è rimasta altra possibilità che concentrare il suo servizio fotografico sul parco assistenza, sui meccanici al lavoro, più per passare il tempo che per effettiva necessità, sul mare in burrasca, e su chi si muoveva da un luogo all’altro pensando che quest’anno bisestile è proprio un anno maledetto.

La foto della settimana: Elio Magnano immortala Miky Biasion sulla terra di Ospedaletti

CARMAGNOLA (TO), 3 ottobre – Nelle giornate del Rallye Sanremo la foto della settimana non poteva che essere un’immagine della gara ligure, andando a pescare nell’archivio di Elio Magnano, per cogliere un’immagine degli anni d’oro quando il Sanremo valeva e spesso decideva il campionato mondiale rally. Era esattamente l’8 ottobre 1989 e la squadra Lancia con i colori Martini Racing tentava l’esperimento di dipingere di rosso le proprie Delta HF per Miki Biasion-Tiziano Siviero e Didier Auriol-Bernard Occelli.

Elio Magnano, con l’occhio fino del reporter cacciatore di immagini, si appostò in un punto particolare della prova spettacolo di apertura sul lungomare di Ospedaletti e colse quest’istantanea di Miki Biasion che usciva gagliardamente da una curva per salire sul terraripeno. Un’immagine che ha fatto il giro del mondo e che oggi è bello riproporre come foto della settimana. Proprio nel giorno in cui il Sanremo affronta le prove speciali della 67esima edizione.

La galleria fotografica di Elio Magnano: la Delta rossa conquista il Sanremo

Una vettura passata alla storia per la sua particolarità cromatica, e per avere dato la vittoria a Biasion-Siviero nella gara che regalò loro il secondo titolo iridato. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

SANREMO (IM) 15 giugno – La Lancia Delta HF è uno dei modelli più ricercati dagli appassionati di automobili (non solo dagli appassionati di rally), ma c’è una Delta più preziosa delle altre. Si tratta della 16V in livrea rossa che corse e vinse il Rallye Sanremo 1989 con Miki Biasion e Tiziano Siviero, incoronando la coppia italiana campioni del mondo per la seconda volta consecutiva.

Una vettura è estremamente particolare perché fu la prima Delta a essere costruita ex novo in versione 16V. L’altra Delta rossa presente alla gara iridata ligure era in realtà una Delta 8V convertita in 16V e venne fortemente danneggiata in capottamento nella quinta prova speciale a Ghizzano (PI) da Didier Auriol-Bernard Ocelli, mentre era al comando della gara. La gara di Biasion fu una corsa in rimonta. Staccato il quarto tempo nella prova speciale spettacolo a Ospedaletti (che vediamo nella foto di apertura di Elio Magnano) Biasion iniziò l’ultima tappa nell’entroterra ligure dietro Carlos Sainz-Louis Moya (Toyota Celica 4) e Alex Fiorio-Gigi Pirollo con la Delta 8V del Jolly Club. Un distacco pesante quello che divideva il bassanese dallo spagnolo: 1’41” che pagava anche 41” ad Alex Fiorio.

L’ultima tappa prevedeva nove prove speciali, 151,75 chilometri cronometrati.

Miki Biasion è un rullo compressore. Vince Perinaldo, Baiardo, Monte Ceppo e Carpasio. A cinque prove dalla fine ha ridotto il suo divario a 43” da Sainz e soli 7” da Fiorio. Sulla successiva San Bernardo di Conio (25”27 km) compie il capolavoro: vince la prova con 23” su Fiorio e 43” su Sainz preceduto anche dalla Toyota di Kankkunen. A quattro prove dalla fine la gara riparte da zero con Biasion e Sainz appaiati a pari merito al comando e Fiorio che insegue a 16”. Kankkunen è lontano a 3’31 dalla vetta. Su Ponte dei Passi Biasion prende il comando vincendo ancora la speciale, poi sulla lunghissima Vignai (29,29 km) tutto viene rimescolato. Miglior tempo di Fiorio, Sainz a 16”, Biasion terzo tempo a 21”. La classifica è cortissima quando mancano solo due prove e 21,48 km cronometrati; ora c’è Biasion al comando con 1” su Fiorio e 3” su Sainz.

Alex Fiorio ricorda ancora oggi il suo ragionamento prima di quelle ultime due speciali. “Monterò le stesse gomme di Miki ed essendo più veloce di lui vincerò il mio primo rally mondiale”. In assistenza, prima di entrare nella speciale di Baiardo, però, gli vengono consigliate gomme diverse dal campione del mondo in carica. E il rally si decide lì.

Biasion vince la prova con 8” su Fiorio, mentre Sainz è terzo a 12” e si allontana dalla vetta della classifica. Fiorio è rabbioso e scatenato. Sulla Monte Bignone finale stacca il miglior tempo, ma recupera appena 4” dei 9” che lo dividono da Biasion.

Miki Biasion e Tiziano Siviero vincono il rally per 5”, un’inezia per quei tempi quando i distacchi si misuravano in minuti, dopo 544,2 km di prove speciali fra asfalti liguri e terre toscane e si incoronano campioni del mondo.

La storia della Delta 16V rossa non finisce qui.

Era iniziata qualche settimana prima nell’atelier torinese di Vinicio Mais, storico verniciatore delle Delta, che dipinse di colore rosso cinque (forse sei) vetture. Quella di Biasion, targata TO 86305 M, numero 1 sulle portiere al Sanremo, fu la prima 16V realizzata, in quanto quella di Auriol (TO 62125 M) era una 8V convertita in 16V. Tornata vittoriosa in Abarth ha disputato una sola altra gara su strada, il Sanremo 1990, sempre in livrea rossa, con Piero Liatti-Luciano Tedeschini, concludendo quinta assoluta. Più intensa la vita della Delta ex Auriol Sanremo 1989 che riparata e tornata ai colori ufficiali bianchi del Martini Racing corse per diversi anni, finendo la sua carriera come Delta HF Evoluzione al Rally Valle d’Aosta 1993 nelle mani di Alessandro Battaglin-Paolo Chiesa che chiudono secondi dietro Tabaton-Gullino.

Le altre tre Delta rosse vennero usate come muletti prima del Sanremo e la quinta come vettura sperimentale per finire la sua carriera (sempre il livrea rossa) al Memorial Bettega di quell’anno nelle mani del vincitore Miki Biasion. Ora è nelle mani di un collezionista giapponese, mentre le altre sono in possesso di collezionisti europei.

Il Sanremo 1989 rimase pressoché l’unica apparizione della Delta 16V nei colori rossi (oltre al Memorial Bettega 1989 e Sanremo 1990) in quanto non piacque alla dirigenza Martini. Non tanto per motivi estetici, quanto per il fatto che in televisione non spiccasse quanto le Delta Martini bianche. E così si ritornò a quel colore. Potere della televisione fin dai tempi antichi.

 

La foto della settimana. L’arte in movimento entra fra le storiche mura di Finalborgo

FINALBORGO (SV), 20 settembre – A volte sembra difficile far convivere la modernità delle supercar del terzo millennio con il silenzio delle mura che hanno nelle loro pietre secoli e secoli di storia. C’è riuscito perfettamente Piero Capello che con il suo staff dello Sport Rally Team ha portato a Finalborgo una cinquantina di vetture fra Ferrari, Porsche con l’inserimento di Dodge, Ford e Maserati. Riuscendo a proporre in bella esposizione una ventina di queste vetture nelle piazze più intense dell’antico borgo marinaro e in posizione rilevante nella piazza principale una muscolosa Ferrari 488 Corsa, che si specchiava in una ipervitaminizzata Dodge Viper con una Ford Mustang, una Ferrari 512 Maranello e una 488 a fare da damigelle. Proprio per dimostrare che il tema del raduno “Supercar, arte in movimento” era coniugabile fra l’astrazione del terzo millennio e quella del XIII Secolo.

La foto della settimana saluta Patrizia Perosino e Veronica Verzoletto

Foto AciSport

CAMPOFELICE DI ROCCELLA (PA), 12 settembre – I rally sono un importante momento di condivisione, che spesso unisce le famiglie. Ne è la dimostrazione tutta al femminile l’equipaggio formato da Patrizia Perosino con la figlia Veronica Verzoletto che dal Gomito di Lana 2017 corrono insieme; con pochi tradimenti di mamma Patrizia con altre navigatrici e nessuno di Veronica, che finora ha disputato tutte le diciotto gare corse a fianco della madre. Anche il recente Targa Florio dove sono state ritratte in questa immagine di AciSport, pubblicata da Kaleidosweb lunedì scorso, che dice non solo quanto siano belli rally, ma quanto sia ancor più bello condividerli in famiglia.

La galleria fotografica di Valter Ribet esalta il round 1 e 2 del Campionato Italiano RX

MAGGIORA, 13 settembre – Partenza alla grande per il Campionato italiano Rallycross, sabato 12 e domenica 13 settembre, sullo storico circuito del Pragiarolo a Maggiora (NO).

Eventi a porte chiuse per entrambe le giornate, purtroppo le misure restrittive anti Covid stanno condizionando tutti gli eventi sportivi ma grazie all’impegno e alla sempre perfetta organizzazione dello staff del Maggiora Off Road Arena è stato possibile iniziare questo spettacolare campionato.

Sulla griglia di partenza i migliori piloti della specialità e un buon numero di stranieri, tra i quali emergono lo svedese Oscar Ortfeldt (Supercar), lo svizzero di origine bielorussa Yuri Belevskiy (Super 1600), il cecoslovacco Roman Castoral (Super Touring).

Le gare del primo round che si sono svolte il sabato (percorso reverse) hanno visto salire sul gradino più alto del podio il rallista Luciano Cobbe (Supercar), al debutto in questa specialità al volante della Kia Rio preparata da Gigi Galli), Yuri Belevskiy (Super 1600), Roman Castoral (Super Touring), mentre nella Kart Cross il dominatore è stato Maicol Giacomotti.

Quasi lo stesso copione nel round 2 di domenica (percorso tradizionale) con la riconferma di Yuri Belevskiy (Super 1600) e Roman Castoral (Super Touring), mentre Cobbe (Supercar) ha dovuto inchinarsi a Oscar Ortfeldt e alla sua grintosa Ford Fiesta, nei Kart Cross vittoria di Simone Firenze.

Prossimo appuntamento sul circuito maggiorese il 17 e 18 ottobre, per il settimo round del Campionato Italiano Rallycross e una prova del Campionato FIA cecoslovacco.

La foto della settimana celebra il Rally Città di Torino

CARMAGNOLA (TO), 14 settembre – È stata la settimana prima del Grande Evento. Dopo dieci mesi le auto da rally tornavano a percorrere le prove speciali delle strade torinesi. Dopo un anno si tornava sul Lys e poco importa che la discesa mozzafiato verso Viù sia stata trasformata in una salita altrettanto entusiasmante. E così tutti a esternare quelle che erano le aspettative che solo la gara avrebbe poi detto se sarebbero diventate realtà o rimaste sogni. Di queste mille aspettative abbiamo scelto l’immagine scattata da Elio Magnano della 124 Abarth rally di Gobbin-Fraschia per condensarle in un flash solo.

La foto della settimana. La Classe N2 al rally Lana. Tutti assieme appassionatamente

CARMAGNOLA (TO), 5 settembre – I rally non sono solo piloti, motori, controsterzi e prove speciali. Sono anche momenti di aggregazione, nonostante al momento siano visti piuttosto mal volentieri, come dimostra l’immagine scattata al Rally Lana dove un bel gruppetto di concorrenti di Classe N2 posa amichevolmente insieme e pubblicata martedì 1 settembre, prima di tornare in speciale per darsele sonoramente. L’immagine non sarà tecnicamente perfetta, ma cristallizza una passione molto importante per il mondo delle corse.

La foto della settimana: buon compleanno Henri  

CARMAGNOLA (TO), 29 agosto – La foto della settimana celebra un campione più che un’immagine. Vuole ricordare un grande idolo dei rallisti: Henri Toivonen, nato a Jyväskylä il 25 agosto 1956 e stella cometa (ma non meteora) del rallismo della prima metà degli anni Ottanta. E Kaleidosweb lo celebra così. Felice e vincente sul palco del RAC, sua prima fantastica vittoria con la Delta S4, vettura che sembrava cucita addosso alle sue capacità. E come tutte le amanti adorate ma pericolose, che lo ha tradito su quella strada nelle montagne della Corsica.

La foto della settimana: le 124 Abarth danno spettacolo in Lettonia

LIEPAJA (Lettonia), 16 agosto – Nei giorni a cavallo di Ferragosto, mentre l’attività agonistica italiana faceva una pausa, a Liepaja, città baltica della Lettonia, si disputava il Rally Liepaja 2020, valido come seconda prova del Campionato Europeo Rally che ha visto al via fra gli altri i nostri Alberto Battistolli-Simone Scattolin, Zelindo Melgari-Cristiano Bonato, Andrea Mabellini-Nicola Arena e Rachele Somaschini-Giulia Zanchetta. La gara era valida anche come secondo appuntamento dell’Abarth Rally Cup con tre equipaggi al via. Oltre all’italiano Mabellini erano presenti i cechi Martin Rada-Jaroslav Jugars, alla fine vincitori e i polacchi Dariusz Polonski-Lukasz Sitek ritirati come Mabellini. La gara era un mix di terra e asfalto, come i rally dell’epoca andata cosa che ha permesso di realizzare immagini particolarmente spettacolari, come questa di Mabellini-Arena, scelta dalla redazione come vetrina per questa settimana