Circuito del Valentino-Salone & Gran Premio. Auto da sogno e bolidi tornano sotto la Mole

Sono passati quindici anni dall’ultima volta che le auto da salone si misero in mostra Torino. Da allora il mondo è cambiato e la rassegna del Valentino ha proposto un modo nuovo di esporre le auto. Più agile, snello e concreto. L’unico che possa avere un futuro. Testo di Tommaso M. Valinotti; foto di Paola Biolé, Raffaella Sabbatini e Tommaso M. Valinotti

_DSC0754 (Small) (Custom)TORINO – Da troppo tempo Torino è orfana del suo Salone dell’Automobile, uno dei più importanti del mondo nel secolo scorso, ma miseramente finito con il terzo millennio, visto che l’edizione (la 69esima) del 2002 venne annullata dagli organizzatori della Promotor, gli stessi che organizzavano lo spettacolare Motor Show di Bologna. Scoppiarono le polemiche e le accuse nei confronti dei “bolognesi” guidati da Alfredo Cazzola. Ad onor del vero l’azienda guidata dall’estroverso imprenditore bolognese aveva tutto l’interesse che il Salone dell’Automobile di Torino si facesse, essendo proprietaria dello stabilimento appena ristrutturato di Lingotto Fiere riconvertito in struttura espositiva, proponendo alle Case auto automobilistiche una joint venture con la manifestazione emiliana di dicembre. Che non venne accettata

DSCN2101 (Custom)Si è quindi guardato con una certa perplessità, oltre che notevole curiosità, al Circuito del Valentino-Salone &Gran Premio del giugno scorso, che riportava le vetture da sogno nella città della Mole, un tempo capitale dell’automobile. E l’idea degli organizzatori è stata giusta. Esporre (quasi) esclusivamente top car in una cornice spettacolare come il parco del Castello del Valentino (d’altro canto il circuito del Valentino si svolse in quel parco), riducendo drasticamente i costi, creando delle porte d’ingresso intitolate ai grandi del passato delle Corse automobilistiche senza far pagare il biglietto, con stand pre-allestiti e cartelli identificativi tutti uguali con ben chiaro per il pubblico il modello che si stava ammirando e le sue caratteristiche; infine hanno coinvolto i designer torinesi e il Politecnico. Il tutto ha avuto come effetto benefico un abbattimento esponenziale dei costi, con personale per ogni stand limitato, l’impedimento al gigantismo che a volte certe case automobilistiche hanno con rovescio della medaglia (ogni medaglia ha sempre due facce) l’annullamento della creatività degli allestitori e dei loro clienti, e lo scarso riparo dalle intemperie, situazione prontamente messa alla prova dal piovoso fine settimana di metà giugno.

_DSC0869 (Small) (Custom)Il Circuito del Valentino Salone& Gran Premio va sicuramente promosso a pieni voti per il coraggio degli organizzatori, e per aver riportato a Torino un’esposizione che i giovani sognano e chi ha vissuto le emozioni dei fasti di Torino Esposizioni rimpiange. Tutti si sono soffermati a rimirare le vetture esposte, con ben espressa la potenza, la capacità di scatto da zero a cento, ed anche la velocità massima (per molte sopra i fatidici 300 km/h), che sarà pure un anacronismo nelle strade odierne tappezzate di buche e dossi, con i limiti e gli autovelox del terzo millennio, ma anche una bella iniezione onirica per un mondo da sogno che attizza le fantasie di chi, nonostante tutto, le auto le ama ancora. Passeggiando per i viali del Valentino si sentivano discussioni su quale fosse la vettura più bella e più affascinante.

_DSC0104 (Small) (Custom)Come tutti i bambini avidi personalmente non ho saputo quale scegliere; da bambino quando mi portavano in un negozio di modellini e mi dicevano “scegline una” impiegavo un’eternità ad effettuare la scelta ed appena uscivo fuori ero pentito ma non scontento del mio acquisto. Sono rimasto affascinato dal fascino della Pagani Zonta-R, della McLaren 570 S, delle Lamborghini Aventador e Huracán, della rarissima ed invisibile sulle strade Ferrari FXX-K da 1050 CV (tutte capaci di superare abbondantemente i 300 km/h); la bellezza albionica delle inglesi Jaguar F Type R, Lotus Elise S e Bentley Continental, con il fuoristrada da pista Range Rover Sport SVR (550 CV, 260 km/h tanto per chiarire); l’essenzialità muscolosa delle Porsche Cayman GT e 911 GTR e della BMW M4 DTM. Tutte quelle bellezze mi hanno fatto tornare bambino al punto da essere avido ed ingordo e volerle tutte. Come mi sarei portato nel mio garage (immaginario e grande come lo stabilimento del Lingotto) le opere dei designer torinesi e gli studi dei ragazzi del Politecnico

DSCN2182 (Custom)Kaleidosweb offre un’ampia panoramica dell’esposizione del Salone del Valentino con le immagini di Paola Biolé e Tommaso M. Valinotti, mentre Raffaella Sabbatini ha curato la sezione della gallery dedicata alla splendida sfilata per le vie di Torino. Con questo non ci resta che augurarvi buona lettura e sperare che il Circuito del Valentino-Salone & Gran Premio torni anche il prossimo anno. Lo stiamo già aspettando

La gallery del Salone del Valentino di Paola Biolé

La gallery del Salone del Valentino di Tommaso M. Valinotti

La gallery della sfilata del Circuito del Valentino di Raffaella Sabbatini