Con Florida II si conclude al visita di Kaleidosweb alla mostra Lancia Aurelia 1950 – 2020 mito senza tempo nei padiglioni (chiusi al pubblico) del Museo dell’Auto di Torino

I l museo è temporaneamente chiuso per l’emergenza Coronavirus, ma visitiamo idealmente la mostra attraverso le immagini realizzate per Kaleidosweb. Servizio di Tommaso M Valinotti

FLORIDA II Carrozzeria Pinin Farina, (1957) Nel 1957 la Carrozzeria Pinin Farina trae ispirazione dalla propria precedente creazione, la Florida, per realizzare la Florida II, il prototipo della futura Flaminia Coupé che entrerà in produzione nel 1959. Meccanica della Flaminia berlina. Per diverso tempo l’auto esposta fu utilizzata personalmente dal fondatore della carrozzeria Pinin Farina, Battista “Pinin” Farina. Realizzata in modello unico. (Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 2451 cc. 118 CV)

Lancia Florida è il nome di due studi basati sulla Lancia Aurelia, costruiti dalla Lancia in collaborazione con Pinin Farina. Entrambi sono stati realizzati in numeri estremamente piccoli e sono considerati capolavori del design automobilistico italiano e hanno avuto molta influenza sul design automobilistico. Da loro derivarono in seguito la berlina e le versioni coupé della Lancia Flaminia.

Il prototipo Florida II, realizzato nel 1957, è un coupé di due porte con finestre senza pilastro sulle porte, nel senso che non ha un montante B. La Florida II è stata la vettura personale del fondatore di Pinin Farina, Battista Farina e lo usò regolarmente fino alla sua morte nell’aprile del 1966. Inoltre disse che era “l’unico ad andare in paradiso”.

La versione di produzione della Lancia Flaminia Coupé era simile alla Florida II, condividendo molti dei suoi elementi di design chiave, ma aveva un montante centrale ed era significativamente più corta. La Florida II è considerata un momento di design molto importante, con molti che affermano che il suo stile angolare ha contribuito a spianare la strada al design automobilistico degli anni ’60 [1]. Il designer Mercedes Bruno Sacco una volta descrisse la Florida II come una delle auto che avrebbe voluto progettare. I principi delle porte ad armadio e la mancanza di un montante centrale sono stati nuovamente utilizzati nello studio Lancia Dialogos nel 1997.

TORINO – Vincenzo Lancia aveva una predilezione per i nomi latini. Anche dopo la sua morte la casa torinese continuò per un certo periodo questa tradizione. Fu così che nacque “Aurelia” bellissimo nome che deriva da oro. Aurelia era il nome della madre di Giulio Cesare. Aurelia è il nome di una splendida vettura prodotta dalla Lancia dal 1950 al 1958. È stata la vettura protagonista del road-movie “Il sorpasso” del 1962 di Dino Risi con Vittorio Gassman e Jean Louis Trintignant, palcoscenico di un memorabile bacio sul suo cofano della conturbante Brigitte Bardot a Jean Louis Trintignat nel film “E Dio creò la donna” di Roger Vadim del 1956. Fu l’auto amata da Ernest Hemingway, Fausto Coppi e addirittura dal campionissimo Manuel Fangio. Carrozzata dai migliori stilisti dell’epoca come Pinin Farina, Bertone, Balbo e Viotti. Che portò a teatro la bella gente dell’Italia che rinasceva e ottenne risultati sportivi eclatanti, come il secondo posto di Giovanni Bracco alla Mille Miglia del 1951. Ai settant’anni dell’Aurelia è dedicata una stupenda mostra al Museo dell’Auto in programma sino al 30 maggio (orario 10-19, lunedì 10-14; biglietto 12€) per ora chiusa a causa del Coronavirus. Quando riaprirà sarà da vedere in ogni suo dettaglio.