Elio Magnano, quindicesima presenza al Rally Italia Sardegna
Ha seguito e documentato tutte le edizioni della gara sarda a partire da quella del 2010 quando il Sardegna tornò a essere uno degli appuntamenti in pianta stabile del mondiale. Affascinato dalla gara e dal suo contorno gli riesce difficile dire quale è stata l’edizione più spettacolare e i momenti più esaltanti. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it
ALGHERO (SS), 30 maggio – Il 21° Rally Italia Sardegna segna la quindicesima volta che Elio Magnano, reporter saluzzese, nonché direttore di Sport News Immagini, segue la gara mondiale sarda. Ovvero da quando la gara sarda tornò a essere valida per il Campionato Mondiale Rally nel 2010, dopo aver fatto parte per una stagione dell’IRC.
“Il fascino del Sardegna è incredibile e lo spettacolo sulla terra non ha paragoni, specie se le prove sono belle e tecnicamente impegnative come quelle sarde. Non saprei dire quale edizione mi è piaciuta di più. Forse quella del 2016 con Jari-Matti Latvala che diede un grandissimo spettacolo con la Volkswagen Polo battagliando con Thierry Neuville, che alla fine avrebbe vinto con la sua Hyundai NGi20. Lo scorso anno mi è piaciuto moltissimo Dani Sordo, anche se ha dovuto ritirarsi alla fine con la sua Hyundai i20. Ma finché è stato in gara ha dato un grandissimo spettacolo, come d’altra parte tutti i protagonisti del mondiale. Ma lui, forse, qualcosina in più”.
Magnano è anche affascinato dal contorno della gara mondiale. “Il rally sardo è una gran festa come ai vecchi tempi e si respira un’atmosfera diversa rispetto alle altre gare. E non solo perché qui ci sono i big del mondiale e le grandi case costruttrici ufficiali, ma anche per il contorno di festa e amicizia che si vive fuori dalle prove speciali. Con un piatto di malloreddu e una Ichnusa in mano”.