Hispano Suiza: dalla leggenda alla realtà
- Hispano Suiza ha prodotto più di 12.000 auto di lusso tra il 1904 e il 1946.
- Il suo logo, la cicogna, rende omaggio all’emblema dello squadrone francese dipinto sul fianco di un caccia a propulsione Hispano Suiza che aveva cmbattuto durante la Prima Guerra Mondiale.
- Le attuali hypercar, 100% elettriche, mantengono i valori che hanno contribuito a creare la leggendaria marca Hispano Suiza.
Barcellona, 2 Febbraio 2021. La rinascita del marchio Hispano Suiza risale a marzo 2019, quando al Salone di Ginevra presentò un’autentica opera d’arte a quattro ruote: la Carmen. L’hypercar di Hispano Suiza, che definisce il segmento “hyperlux”, è diventata subito una delle attrazioni più ambite del salone svizzero. La Carmen condivide lo stesso DNA che ha trasformato Hispano Suiza in una leggenda e in un motivo di orgoglio per l’industria automobilistica spagnola.
Hispano Suiza fu fondata il 14 giugno 1904 da Damián Mateu, con il supporto dell’ingegnere Marc Birkigt, uno svizzero arrivato in Spagna per rivoluzionare l’industria automobilistica, e che aveva lavorato sui due predecessori di Hispano Suiza: La Cuadra e J .Castro. Dall’inizio del secolo Birkigt aveva lavorato allo sviluppo di veicoli da 10 e 14 CV: erano le basi dell’azienda e furano consegnati ai rispettivi proprietari alla fine dello stesso anno.
Pochi mesi dopo, nel 1905, Hispano Suiza produsse il suo primo veicolo, l´Hispano Suiza 20 CV sistema blindato Birkigt, che era equipaggiato con un motore a quattro cilindri ed erogava 20 CV di potenza, raggiungendo una velocità massima di 87 km/h. L´anno successivo, arrivò la prima vettura con motore a sei cilindri costruita in Spagna, un modello da 75 CV di potenza che completò il percorso Perpignan-Parigi in 22 ore, un’impresa che ricevette una grande attenzione mediatica.
Hispano Suiza cominciò a crescere, aprì uno stabilimento in Francia mentre altri costruttori – nel Regno Unito, in Italia e nell’ex Cecoslovacchia – contribuirono alla sua espansione nel mondo grazie ad accordi di produzione su licenza. Poco a poco Hispano Suiza iniziò a rivaleggiare con i grandi produttori dell’epoca e divenne sinonimo di lusso ed alta società.
Le vetture Hispano Suiza attirarono presto l’attenzione del re di Spagna Alfonso XIII, appassionato di auto. Il monarca diede una notevole visibilità nazionale ed internazionale al marchio, svolgendo un ruolo importante nella sua espansione. A lui fu dedicata un’auto, la T45, conosciuta come la “Alfonso XIII”.
La cicogna Hispano Suiza. Durante la prima guerra mondiale, Hispano Suiza concentrò i propri sforzi nella produzione di motori per aviazione, mettendo in pratica tutta l’esperienza acquisita nel settore automobilistico. Fu un periodo importante e di grande prosperità per l’azienda. Ancora oggi, il patrimonio storico di quel periodo in cui l´azienda produceva motori aeronautici (ne furono prodotti oltre 50.000) è presente nei veicoli Hispano Suiza, attraverso il suo leggendario logo: la cicogna. La cicogna, rende omaggio all’emblema dello squadrone francese dipinto sul fianco di un caccia a propulsione Hispano Suiza che aveva volato durante la Prima Guerra Mondiale. Insieme alle bandiere spagnola e svizzera, è diventato il logo del marchio.
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Il primo modello a sfoggiare la cicogna d’argento è stato l’H6B, un veicolo rivoluzionario con un motore a 6 cilindri, capace di raggiungere una velocità massima di 150 km/h. Questa vettura occupa un posto importante nella storia del marchio, in quanto permise ad André Dubonnet di vincere la George Boillot Cup, una gara di resistenza disputata a Boulogne (Francia). Sua Maestà il Re Alfonso XIII in persona scelse un H6 per gareggiare nella gara “Cuesta de las Perdices”, nella periferia di Madrid. Questo tipo di corse automobilistiche sottoposero le vetture del marchio a prove di resistenza realmente impegnative, che superarono a pieni voti, convertendo Hispano Suiza in sinonimo di affidabilità ed alte prestazioni.
Lo stesso Dubonnet svolse un ruolo importante per Hispano Suiza negli anni successivi. Nel 1932 la Dubonnet Xenia fu presentata al Salone di Parigi. Il veicolo, basato sull’H6B, incorporava il sistema di sospensioni indipendenti progettato dallo stesso Dubonnet, dove le molle a balestra erano state sostituite da molle elicoidali. Nel 1936 fu lanciata una seconda versione, ancora più aerodinamica e spettacolare della prima, con porte scorrevoli, parabrezza avvolgente, linee futuristiche e un motore Hispano 68 bis a 12 cilindri capace di erogare una potenza di 250 CV.
Dopo la guerra civile spagnola, Hispano Suiza continuò a sviluppare motori e veicoli sempre più potenti, con un design ancora più esclusivo, come il T60 o il K36. L’azienda fu ristrutturata e suddivisa in tre aree: una dedicata alle attrezzature aeronautiche e militari, un’altra alle automobili, camion e autobus, e una terza focalizzata alla produzione di macchinari e strumenti. Nel 1953, dopo alcuni anni finanziariamente difficili, e dopo la nazionalizzazione di “La Hispano-Suiza, Fábrica de Automóvil, SA”, il sogno iniziato da Damián Mateu e Mark Birkigt all’inizio del secolo fu congelato.
Hispano Suiza negli anni è diventato sinonimo di lusso ed esclusività, disponibile solo per pochi selezionati. Le auto Hispano Suiza appartenevano ad aristocratici, intellettuali e agli artisti più rinomati al mondo. Alfonso XIII di Spagna, Gustavo V di Svezia, Carlo II di Romania, Luigi II di Monaco, Pablo Picasso, André Citroën, Coco Chanel, René Lacoste, Albert Einstein e più recentemente Paul McCartney, sono solo alcuni dei clienti illustri che hanno illuminato la storia di Hispano Suiza nel corso degli anni.
Le automobili Hispano Suiza sono sempre state strettamente legate a grandi personalità con un gusto squisito per il lusso su misura e un’autentica passione per le auto. Oggi, le Hispano Suiza d’epoca sono conservate con grande cura nei musei e nelle collezioni private di tutto il mondo.
Una nuova era: il nuovo significato del lusso. Hispano Suiza torna ora sulla scena automobilistica, con un progetto straordinario guidato da Miguel Suqué Mateu, pronipote del fondatore, che mantiene viva l’eredità del marchio. Appartenente al Gruppo Peralada, Hispano Suiza è stata rilanciata nel 2019 al Salone di Ginevra, quando ha presentato un veicolo completamente elettrico e davvero straordinario: l´Hispano Suiza Carmen. Questo esclusivo modello da 1.019 CV è stato progettato, sviluppato e costruito interamente in Spagna. Il design degli esterni si ispira al classico Dubonnet Xenia e condivide i valori che hanno trasformato Hispano Suiza in uno dei massimi esponenti dell’industria automobilistica di lusso, con un design senza tempo, una lavorazione meticolosa e una scrupolosa attenzione ai dettagli. La sua versione più sportiva, denominata Carmen Boulogne, è stata presentata nel 2020. La Carmen Boulogne eroga 1.114 CV e rende omaggio alla vittoria di Dubonnet in Francia.
Anche la personalizzazione è una parte fondamentale del DNA del marchio: non esistono due Hispano Suiza uguali. Ciascuno dei veicoli che esce dallo stabilimento di Barcellona può essere configurato in una moltitudine di opzioni, sia esterne che interne, con materiali all’avanguardia e una meticolosa attenzione ai desideri dell’acquirente. Solo 19 modelli Carmen, 5 dei quali saranno la versione Boulogne, saranno prodotti in questa serie limitata ed esclusiva.
Le corse automobilistiche sono sempre state presenti nel DNA di Hispano Suiza. La Carmen è, nella sua essenza, un´auto dotata di tecnologia da competizione Formula E, che combina prestazioni, affidabilità e potenza eccezionali con una delle migliori piattaforme elettriche al mondo. Il motto From Race to Road è alla base del DNA di Hispano Suiza. Allo stesso modo, la Carmen Boulogne è un’evoluzione ancor più sportiva della Carmen che riflette l’eredità sportiva del marchio. Il 2021 segna il 100° anniversario della vittoria di Hispano Suiza a Boulogne e il marchio ha confermato la partecipazione al Campionato Extreme E con il proprio team, HISPANO SUIZA XITE ENERGY TEAM. Con un fuoristrada 100% elettrico da oltre 500 CV di potenza, pilotato dall’inglese Oliver Bennett e dall’italiana Christine Giampaoli Zonca, meglio conosciuta come Christine GZ, prenderà parte a una delle gare più esclusive al mondo. Il Campionato Extreme E si concentra su tre pilastri fondamentali: la sostenibilità del pianeta, l’elettromobilità e l’uguaglianza di genere, valori che Hispano Suiza condivide senza riserve.
Il Gruppo Peralada. Il Gruppo Peralada fu fondato nel 1904 ed è rimasto in proprietà e gestito dalla famiglia Suqué Mateu sin dalla sua fondazione. Il gruppo di imprese ha continuato a crescere e oggi rappresenta l’apice del lusso nella gastronomia e nell’intrattenimento. Il punto di forza è indubbiamente il Resort Peralada, situato in una delle zone più belle e panoramiche dell’Empordá, nel nord-est della Spagna. Comprende un maestoso castello medievale, circondato da giardini progettati da François Duvillers con 70 specie diverse di alberi, distribuiti su 77.000 m2 e fiancheggiati da due torri del XIV secolo.
Include anche un complesso culturale con una Chiesa – la Iglesia del Carmen – un chiostro gotico, una biblioteca e musei del vino, della ceramica e del vetro.
Il Resort dispone di un Ristorante stellato – Castell Peralada – e dell’Hotel Peralada Wine Spa & Golf, un hotel a cinque stelle con una premiata Spa, un campo da golf a 18 buche e un P&P a 9 buche. È possibile organizzare tour ed esperienze del vino presso i vigneti di Peralada, rinomati a livello internazionale per i loro vini.