Il Monte-Carlo degli italiani visto attraverso l’obiettivo di Gabriele Valinotti
Piloti e preparatori sulle strade dell’entroterra monegasco. Bene i piemontesi Boroli-Imerito, rientra fra i migliori 50 il saluzzese Brazzoli con Maurizio Barone, mentre il miglior equipaggio tricolore è quello di Ogliari-Granai. In evidenza anche i preparatori a cominciare da Roger Tuning che conquista la 18esima piazza con Olivier Burri. Galleria fotografica di Gabriele Valinotti
Boroli Boroli Boroli Brazzoli
MONTECARLO (Principato di Monaco), 24 gennaio. Come per le precedenti 88 edizioni il Rallye Montecarlo, che quest’anno festeggiava i 110 anni di vita, passerà alla storia come una delle gare più belle e affascinanti del panorama rallistico mondiale. Pur in emergenza COVID le menti dell’Automobil Club Monaco non si sono fatti spaventare e hanno messo in cantiere e portato in porto la loro gara, come capita ininterrottamente dal 1948. E in questa edizione, che vedeva pochi italiani al via (appena otto) e senza speranze di arrivare nelle zone alte della classifica assoluta, i nostri equipaggi si sono difesi nel miglior modo possibile, prendendosi qualche soddisfazione.
Gli equipaggi piemontesi erano tre. Il migliore al traguardo è stato quello formato da Carlo Boroli e da Maurizio Imerito che hanno chiuso 33esimi assoluti con la Skoda Fabia R5 del preparatore di Moncalieri By Bianchi. Un grande risultato soprattutto considerando che Boroli non aveva mai guidato in gara una R5, mai aveva disputato un rally mondiale e meno ancora un Montecarlo. E nonostante una foratura costata loro 9 minuti riescono a entrare nei cinquanta che disputano la tappa finale chiudendo 33esimi assoluti. Quarantatreesima piazza per il saluzzese Enrico Brazzoli, con il ligure Maurizio Barone alle note della sua Volkswagen Polo di PA Racing capace di una grande rimonta dopo una partenza sfortunata con una foratura sulla prima prova speciale del rally che è costata al portacolori di Movisport dieci minuti di ritardo e la caduta in 76esima e ultima posizione assoluta. Da lì è cominciata una rimonta con l’obiettivo di rientrare fra i cinquanta della classifica assoluta, obiettivo messo a rischio da una seconda foratura nella quinta prova, la Montauban sur l’Ouvèze-Villebois les Pins con altri otto minuti persi. Da quel momento un crescendo di prestazioni con il 25° tempo assoluto sulla decima prova, la Saint Clément-Freissinières che hanno portato Brazzoli-Barone 43esima posizione assoluta, chiudendo sesti di WRC2.
Cittadino Burri Coppens Dessi
Sfortunata la gara del cuneese Alain Cittadino-Luca Santi con la Peugeot 208 R2B curata da Riccardo Miele che hanno dimostrato di poter stare comodamente fra i magnifici cinquanta che avrebbero disputato tutto il rally se non fossero subentrati inconvenienti tecnici. L’equipaggio portacolori di Winners Rally Team è poi incappato nella rottura della cinghia dell’alternatore e della pompa acqua all’inizio Aspremont-La Batie des Font, la prima prova di venerdì mattina, accumulando 27 minuti di ritardo e un altro 1’30 di penalità per ritardo al Controllo Orario successivo. Bravissimi i due componenti dell’equipaggio a riparare la vettura sul ciglio della strada e non fermarsi definitivamente, continuando a lottare. Nelle due prove dopo Cittadino-Santi sono meno concentrati e non segnano tempi di rilievo, ritrovando slancio e determinazione nella ripetizione della Aspremont-La Batie des Font dove sono 49esimi, ma il tempo imposto sulla speciale successiva (per loro molto penalizzante) spegne i sogni di disputare la tappa di domenica e in effetti Cittadino-Santi chiudono il percorso comune in sessantesima posizione assoluta. E così rinunciano al lungo trasferimento verso Monte-Carlo e al passaggio in pedana di domenica pomeriggio.
Ogliari Miele Garosci Roux
Il migliore degli italiani è il comasco Giacomo Ogliari, con Lorenzo Granai alle note del suo quinto Monte-Carlo che conclude in 28esima posizione assoluta con la Citroën C3 Rally 2. Il pilota comasco commenta: “È stata una gara molto difficile, soprattutto per la scelta di gomme. Sono cinque anni che mi concentro sui rally in pista, se escludiamo il recente Rally di Monza, e manco dal Monte-Carlo dal 2010. La gara è andata bene senza scossoni o problemi particolari. La Citroën C3 curata da G-Car si è comportata benissimo, ottimo il feeling con Lorenzo Granai e grazie a Criag Breen e Tamara Molinaro che mi hanno fatto da ricognitori tutto ha funzionato benissimo”. Quarantaquattresima posizione assoluta per Fabrizio Arengi Bentivoglio, affiancato da Max Bosi che ha partecipato al suo terzo Monte-Carlo consecutivo, che ha alternato ottimi tempi in speciale a un paio di forature e un problema iniziale al turbo che non gli hanno permesso di chiudere più in alto nella classifica assoluta con la Škoda Fabia R5. Infine, fra gli italiani 49esima piazza per Carlo Covi e Michela Logiriola con la Škoda Fabia R5. Ritirati Mauro Miele-Luca Beltrame che non entrano nell’11esima speciale dopo che nella precedente avevano forato ed erano lontanissimi dall’obiettivo di entrare fra magnifici cinquanta che avrebbero percorso le prove di domenica.
Arrivo in 18esima posizione assoluta per l’esperto svizzero Olivier Burri alla sua 22esima partecipazione al Monte, che porta nelle zone nobili la Volkswagen Polo R5 della struttura astigiana di Roger Tuning. Quarantaseiesima piazza assoluta per gli svizzeri Philippe e Christofe Roux con la Volkswagen Golf GTI astigiana. Fermo l’altro equipaggio elvetico assistito da Roger Tuning: Mike Coppens-Fabrice Gordon hanno sbattuto la loro Škoda Fabia R5 nella 13esima prova speciale quando erano 23esimi assoluti. Poco fortunata la trasferta del preparatore canavesano Gliese Engineering che chiude in 59esima posizione con la Fiesta R2T del monegasco Jean Paul Palmero affiancato dal ligure Mattia Pastorino, che non fanno l’ultima tappa, ma hanno vissuto l’onore di transitare sul podio finale. Si ritira invece per noie meccaniche sulla quarta prova la Peugeot 208 R2B di Gliese Engineering del monegasco Marc Dessi con a fianco Angelo Pastorino.