La foto della settimana: Cesana-Sestriere, sessant’anni con il fiato in gola

Il dosso di Champlas du Col è la riserva di caccia fotografica dei reporter fin dalla prima edizione, e così è stato anche quest’anno, al punto da risultare la foto più spettacolare pubblicata la settimana scorsa da Kaleidosweb. Testo di Tommaso M. Valinotti

SESTRIERE, 11 luglio – Il 6 agosto 1961, per celebrare il secolo dell’Unità d’Italia, l’Automobil Club Torino mise in scena una cronoscalata che partendo da Cesana Torinese si arrampicava fino al Colle del Sestriere, allora in piena esplosione turistica, nido nelle montagne della famiglia Agnelli e in particolare di Gianni Agnelli. La manifestazione fu un successo ottenendo fin da subito validità importanti, come il Campionato Italiano ed Europeo di specialità. La storia della Cesana-Sestriere può essere suddivisa in tre distinti fasi. Dal 1961 al 1973 che vide la gara regolarmente a calendario con la prima edizione vinta da Mennato Boffa su Maserati 2000, seguito dai campioni delle cronoscalate europee come Edgar Barth su Porsche (1963/64), Ludovico Scarfiotti (Ferrari 1965/66) Rolf Stommelen e Gerhard Mitter (Porsche 1967/1968) Peter Schetty (Ferrari 1969) Arturo Merzario, Johanness Ortner (1970/71) e nel 1972 la prima vittoria del mattatore della gara Mauro Nesti, che bisserà il successo l’anno successivo. Nel frattempo il record per salire dai mille metri di Cesana ai 2000 del Colle sui dieci chilometri immersi nella foresta passa dai 6’17”1 di Boffa, ai 4’53”3 della Ferrari di Schetty.

Dopo un’interruzione di otto anni si torna al scalare i Colle nel 1981 con Mauro Nesti mattatore del periodo che colleziona altre sette successi (portando il suo record personale a quota nove) fino al 1992 con l’ultimo triennio dominato dagli scalatori spagnoli come Franzisco Egozque (1991) e Andres Vilarino (1990 e 1992) che porta il record della salita a 4’32”68. È l’ultima stagione con le auto “moderne”.

Si prende nel 2007 con le storiche e la vittoria va a Uberto Bonucci, nuovo signore della “Cesana” con la sua Osella PA9, che colleziona negli anni quattro vittorie assolute e due di categoria, seguito dal successo nel diluvio della Porsche di Totò Riolo l’anno successivo. Negli anni seguenti si mettono in mostra giovani scalatori come Stefano Di Fulvio (2009, 2013, 2014, 2015, 2016) Denny Zardo (2010) che avvicinano sempre più il record di Vilarino fino a quando nel 2016 Stefano Di Fulvio lo infrange con la sua Osella, fermando il cronometro a 4’30”06. Nonostante l’ingresso delle monoposto, il record di Di Fulvio resiste ancora oggi, e non è stato battuto nemmeno nel 2021, quando a vincere è la Osella PA 9/90, una classica sport biposto, di Filippo Caliceti che ha chiuso il tracciato in 4’53”26.

Cosa è rimasto immutato in tutti questi anni è il famoso dosso di Champlas du Col, dove le vetture staccano le ruote da terra e diventano il paradiso dei fotografi che immortalano il gesto sportivo con immagini che restano negli annali della gara. Come è successo anche quest’anno, con Caliceti che decolla verso il cielo e la vittoria. E non ci poteva essere immagine migliore per scolpire la foto di Kaleidosweb della scorsa settimana.