Marco Simoncelli, un grande campione fermato troppo presto

Testo elaborato da Tommaso M. Valinotti

CATTOLICA (RN). 20 gennaio 1987 – Marco Simoncelli nacque a Cattolica, in provincia di Rimini il 20 gennaio 1987 ed è stato campione del mondo di Classe 250 nel 2008. “Sic” è morto il 23 ottobre 2011 subito dopo il via al Gran Premio di Malesia a Sepang, investito dai piloti che lo seguivano in gara. Nel 2014 il suo nome è stato inserito nella Hall of Fame del Motociclismo e nel 2016 la federazione ha deciso di ritirare il suo numero di gara, il 58, dai Gran Premi motociclistici.

La carriera di Marco Simoncelli nel Motomondiale è iniziata in Classe 125 nel 2002 al Gran Premio della Repubblica Ceca a Brno, concludendo la gara in 27esima posizione con un’Aprilia. In totale Sic ha disputato 151 gare nel Moto Mondiale, fra 125, 250 e Moto GP, conquistando 14 vittorie, 15 Pole Position, 9 Giri Veloci, 31 podi e il titolo mondiale Classe 250 nel 2008 su Gilera. Simoncelli ha disputato anche due gare in Superbike correndo le due prove di Imola nel 2009 con una Aprilia RSV4 ufficiale ritirandosi nella prima gara chiudendo terzo nella seconda. In carriera ha corso su Aprilia, Gilera e Honda.

In sella grazie a papà. Spinto dal padre Paolo, cominciò a correre in moto giovanissimo disputando all’età di sette anni le gare sulle minimoto, arrivando a conquistare il titolo italiano all’età di dodici anni, trionfo che bissò nel 2000, l’anno successivo, stagione in cui corse anche nell’Europeo chiudendo secondo. Nel 2001, a 14 anni, affrontò il Trofeo Honda NR andando a podio in un paio di occasione, oltre a disputare il campionato italiano 125 GP.

A quindici anni nel giro iridato. Il 25 agosto 2002, a quindici anni, Marco Simoncelli fa il suo esordio nel Motomondiale nella classe 125 con l’Aprilia 125 CWF del Matteoni Racing al Gran Premio della Repubblica Ceca, sul circuito di Brno, chiudendo 27° assoluto, su 35 partenti dopo aver segnato il 24° tempo nelle prove. Va subito a punti nella gara successiva il Gran Premio del Portogallo all’Estoril, corso sotto la pioggia, fondo sul quale dimostrerà sempre grande abilità, dove è tredicesimo assoluto mettendo in casella i suoi primi tre punti. Dopo il 21° in Brasile, incappa in tre ritiri nei Gran Premi che chiudono la stagione che termina al 33° posto della classifica iridata. Salto di qualità nella stagione successiva che lo vede al via in tutti i sedici Gran Premi della stagione, ottenendo punti in cinque occasioni chiudendo la stagione con il quarto posto al Gran Premio della Comutitade Valenciana, in Spagna che gli permette di terminare l’annata al 21° posto assoluto con 31 punti. Annata di crescita anche nel 2004 che chiude in 11esima posizione assoluta, ottenendo la prima vittoria in carriera a Jerez de la Frontera, dopo aver siglato la pole position, confermandosi re della pioggia a Brno dove parte ancora in pole position. Ma cadute e ritiri di troppo gli impediscono di salire ancora più in alto nella classifica iridata assoluta. Il 2005 vede Marco Simoncelli scalare ulteriormente la classifica della Classe 125 del Moto Mondiale e chiudere quinto. Simoncelli inizia con il piede giusto e Jerez de la Frontera, prima gara della stagione, vince dopo aver siglato la pole position. La stagione non è facile. I suoi 183 centimetri di altezza rendono difficile trovare la giusta posizione sulla moto e non favoriscono certo l’aerodinamica. Sic comunque lotta. È secondo a Barcellona, dopo aver staccato il terzo tempo in prova; sale sul podio in Germania (secondo tempo in qualifica), a Brno, partendo in prima fila, in Qatar, rimontando dl settimo posto al via, e ancora Australia.

Ma è ora di cambiare categoria, la 125 è troppo stretta per Marco Simoncelli. E, infatti, nel 2006 si presenta al via della Classe 250 con la Gilera RSV ufficiale che annovera come capo tecnico Rossano Brazzi che, però, per una malattia, non segue i suoi piloti per gran parte della stagione. Ritirato in Spagna, Simoncelli ottiene i suoi primi punti in 250 nel successivo Gran Premio del Qatar, ottenendo come miglior risultato stagionale il sesto posto sul circuito cinese di Shangai. A fine anno Marco Simoncelli è decimo con 92 punti in carniere. Nel 2007 il romagnolo non può disporre di una moto ufficiale, ma deve “accontentarsi” di una RSV 250 LE gestita in pista da Aligi Deganello. Simoncelli replica i risultati dell’anno precedente chiudendo decimo assoluto, conquistando due volte la sesta piazza in gara a Le Mans (Francia) e Assen (Olanda.)

Campione del mondo. Finalmente il talento di Marco Simoncelli viene premiato con la conquista della corona iridata su una Gilera RSA 250 non ufficiale. La stagione non parte bene con due cadute in Qatar e a Jerez, con tempi in qualifica poco soddisfacenti. Il discorso cambia in Portogallo, dove Sic è quarto siglando la prima pole stagionale. Quarto in Cina trova la vittoria nel Mugello casalingo, bissata dalla successiva vittoria a Barcellona. A quel punto la Gilera punta su di lui e gli dà una moto evoluta. La stagione si snoda con un secondo posto in Inghilterra, terzo in Olanda e la conquista della terza vittoria stagionale sul Sachsenring, dove parte in pole position e vince di forza con 10” di vantaggio sul Mika Kallio. È poi terzo a Brno, pur partendo dalla pole position solo sesto a San Marino, anche se è partito dalla seconda posizione in griglia. Dopo l’annullamento di Indianapolis, Marco Simoncelli infila un finale di stagione esaltante che lo vede vittorioso in Giappone a Motegi (vittoria e pole), Phillip Island (vittoria e pole), terzo posto in Malesia e gran finale a Valencia con vittoria e pole. Alla fine Marco Simoncelli è campione del mondo con 281 punti contro i 244 di Alvaro Bautista, titolo legittimato da sei vittorie contro le quattro di Bautista.

Contrariamente alla tradizione che vede il campione del mondo di Classe 250 salire nella Moto GP, Marco Simoncelli resta in 250 anche l’anno successivo. Ancora una volta la stagione non parte nel migliore dei modi. Infortunato e costretto a saltare la gara del Qatar, Sic è 17° in Giappone e terzo in Spagna. Sotto la pioggia di Le Mans sfodera tutto il suo talento e va a vincere con 18” sul secondo classificato. Esaltante la gara bagnata del Mugello nella quale Simoncelli chiude secondo dopo un duello spalla a spalla con Mattia Pasini. Dopo il terzo posto in Olanda eccolo tornare a vincere, come l’anno precedente al Sachsenring, che sancisce la sua decima vittoria iridata. Quarto posto in Inghilterra e l’amica pista di Brno gli regala un altro successo, dopo aver lottato, ancora una volta, con Mattia Pasini. Anche Indianapolis è amica e Simoncelli conquista la quarta vittoria stagionale, che precede il ritiro di San Marino a causa di una caduta che lo allontana dai due leader del mondiale: Aoyama e Bautista. Con un colpo di reni Marco Simoncelli rimette tutto in discussione, vince perentoriamente all’Estoril e bissa il successo dell’annata precedente a Phillip Island, riportandosi a soli dodici punti dal leader Aoyama con due gare ancora da disputare. In Malesia vince però il giapponese e Simoncelli è classificato terzo pur chiudendo con lo stesso tempo, al millesimo di secondo, di Héctor Barberà, ma il secondo posto viene assegnato allo spagnolo in quanto ha un miglior riscontro cronometrico sul giro. Con 21 punti di ritardo da Aoyama nella gara finale di Valencia serve un miracolo. E Marco Simoncelli si impegna a realizzarlo fin dalle qualifiche nelle quali stacca il miglior tempo. Partito dalla pole position guida la gara per una ventina di giri, poi scivola e si deve ritirare. La vittoria di Barberà gli toglie anche la seconda piazza in campionato nel quale il romagnolo chiude terzo con 231 punti appena otto in meno dello spagnolo. In questa stagione Simoncelli disputa anche la sua unica gara in carriera nel Campionato Mondiale Superbike con una Aprilia RSV4 sul circuito di Imola. Ottavo tempo in prova, in gara cade al nono giro alla curva della Tosa e deve ritirarsi. Grande prestazione in Gara-2 dove compie una gran rimonta culminata con un gran sorpasso sul compagno di squadra Max Biaggi all’ultima curva dell’ultimo giro salendo sul terzo grandino del podio e risultando il miglior pilota Aprilia.

Il grande salto alla Moto GP. Nel 2010 Marco Simoncelli è maturo per salire nella massima categoria e si accorda con il Team San Carlo Honda Gresini per guidare una Honda RC212V facendo squadra con Marco Melandri. Dopo un inziale periodo di affiatamento alla moto e alla categoria (andando comunque a punti fin dalla prima gara del Qatar), Sic comincia a inserirsi nelle zone alte della classifica chiudendo sesto assoluto in Germania. Dal Gran Premio di Aragona di settembre Simoncelli entra costantemente fra i primi dieci, ottenendo come miglior risultato stagionale il quarto posto in Portogallo, a un solo decimo dal podio di Andrea Dovizioso, terzo. A fine stagione è ottavo assoluto in campionato con 125 punti, due posizioni davanti al compagno di squadra Marco Melandri.

2011 l’anno della consacrazione e della fine. In questa stagione Marco Simoncelli resta fedele al Team San Carlo Honda Gresini, che ottiene dalla Honda le stesse moto del team ufficiale HRC. Al suo fianco c’è il giapponese Hiroshi Aoyama con il quale ha lottato per il titolo 250 nel 2009. La stagione inizia con un promettente quinto posto in Qatar. Nella seconda gara della stagione, a Jerez, mantiene il comando per 11 giri, prima di cadere e ritirarsi. Ancora un ritiro in Portogallo, seguito da un quinto posto a Le Mans. Nel successivo Gran Premio di Catalogna, nel quale giunge sesto, sigla la pole position, risultando più veloce di tutti anche in Olanda. A Brno sale per la prima volta sul podio chiudendo terzo, e 12° a Indianapolis, poi inanella tre quarti posti consecutivi a San Marino, sul Circuito di Aragona e in Giappone, prima di ottenere un secondo posto sul circuito particolarmente gradito da Simoncelli a Phillip Island. Nella gara seguente di Sepang, Simoncelli incapperà nell’incidente che gli costerà la vita e il secondo posto dell’Australia resterà il suo miglior risultato in Moto GP. A fine stagione sarà classificato sesto assoluto con 139 punti, quattro posizioni più in alto del compagno di squadra Aoyama.

Il Gran Premio di Sepang del 23 ottobre, è stato fatale a Marco Simoncelli che nel corso del secondo giro della gara ha perso il controllo della sua Honda, cercando di rimanere in sella ha sterzato portandosi al centro pista venendo così colpito da Colin Edwards e Valentino Rossi che lo inseguivano a distanza ravvicinata. L’impatto è stato così violento da sfilare il casco di Simoncelli che è morto in seguito ai traumi riportati a testa, collo e torace. Quattro giorni dopo, il 27 ottobre, si sono svolte le esequie nella chiesa di Coriano, dove Simoncelli viveva, con la partecipazione di 25.000 persone. Il Milan, squadra di cui era tifoso, ha giocato con il lutto al braccio la partita disputata alcune ore dopo la scomparsa del pilota romagnolo. Marco Simoncelli, come da sue volontà, è stato cremato e le ceneri consegnate alla famiglia. A Simoncelli è intitolato il Circuito Santamonica di Misano Adriatico.