Rieccoli! Otto Ciao, due Sì e un Gulp alla scoperta dei santuari del biellese
L’anno scorso andarono in cinque al Colle del Nivolet; quest’anno, diventati undici, hanno girato tutte le montagne del Biellese!
A differenza dell’evento “Ante ’45”, con la domenica penalizzata dalla pioggia, i partecipanti al Gran Giro dei Santuari Biellesi hanno trovato una splendida giornata di sole ad accogliergli lungo tutto il percorso. Che, a dire il vero, è stato più un giro dell’intera provincia di Biella che dei soli Santuari … cosa che però non ha creato alcun problema ai partecipanti e ai loro indomiti “ciclomotori a frizione automatica con pedali”, tutti rigorosamente d’epoca e “50 cc”.
“Abbiamo voluto ripetere l’esperienza dell’anno scorso” ha spiegato il Presidente del MotoClub Perazzone Cavallini di Biella ed esponente AMSAP, Giuseppe Simonato; “allora però eravamo andati fuori Provincia, su fino al Colle del Nivolet, nel Parco del Gran Paradiso; questa volta, invece, abbiamo deciso di cimentarci su e giù per le nostre montagne, che sono altrettanto belle!“.
L’iniziativa ha avuto successo visto che i partecipanti sono raddoppiati rispetto alla precedente edizione. All’appuntamento si sono infatti presentati undici centauri, contro i cinque dell’edizione 2023. Tutti in sella a un “cinquantino” di cinquant’anni or sono e quasi tutti alla guida di un Ciao. “Si, il Ciao della Piaggio è sempre il ciclomotore preferito” aggiunge Simonato; “però quest’anno abbiamo avuto anche due Piaggio Si, oltre al mio mitico Garelli Gulp! Tutti partiti e arrivati in fondo senza problemi … abbiamo giusto sostituito una candela e riparato una gomma bucata … niente di che!“.
La comitiva è partita da Gaglianico alle 7,30 di martedì 10 settembre e sempre a Gaglianico è tornata, alle 17,00. Molto articolato il percorso: dopo aver attraversato Castelletto Cervo, Cossato, Lessona, Masserano, Curino, Pray, Coggiola e Trivero, sono saliti su per la “Panoramica Zegna” fino a Bielmonte; per poi ridiscendere in Valle Cervo e sostare al Santuario di San Giovanni di Andorno. Poi il giro tutto attorno al Monte Cucco (Andorno, Tollegno, Pralungo, Favaro …), necessario vista la non percorribilità della Galleria di Rosazza; quindi l’arrivo al Santuario di Oropa. A quel punto la comitiva ha percorso tutto il Tracciolino fino alla Bossola, per poi scendere al Santuario di Graglia. Pronti per rientrare? Macché! Hanno ancora attraversato Netro, Donato e la parte alta di Mongrando per poi raggiungere Zubiena, San Sudario, Magnano, Zimone, Piverone (che è già in provincia di Torino!), Roppolo, Dorzano, Salussola, Verrone, Sandigliano, Candelo e, finalmente, Gaglianico.
“L’abbiamo presa lunga” dice ridendo Simonato “per muoverci su strade poco frequentate e comunque adatte ai nostri mezzi. In tutto abbiamo percorso circa 200 chilometri … davvero un bel giro!“
“Una delle cose più belle che ho visto durante tutto il percorso” aggiunge il Segretario di AMSAP, Lucio Ferrigo, “è stato vedere il sorriso e la gioia di chi ci vedeva passare in strada o ci veniva incontro durante le nostre soste. Il minimo era ricevere un bel pollice alzato ma davvero tanti sono stati i complimenti, i “bravi”, gli “evviva” che ci siamo visti rivolgere. Aggiungo, specialmente dalle “ragazze anni ’80”, che riconoscevano all’istante il mitico Ciao e si sbracciavano a salutarci. E’ stato davvero bellissimo!“.
Ed ecco i nomi dei partecipanti, in ordine rigorosamente alfabetico: Giovanni Borghino, Giovanni Borri, Gabriele Cianciosi, Luciano Fanton, Lucio Ferrigo, Luciano Gremmo, Marco Locca, Nicola Longhi, Giuseppe Simonato, Vincenzo Della Torre e il più “diversamente giovane” del gruppo (88 anni compiuti!), Adriano Zampieri. Tutti, come già detto, in sella a un Piaggio Ciao a eccezione di Gremmo e Zampieri (Piaggio Sì) e Simonato (Garelli Gulp).
“Voglio però anche ricordare l’amico Pino De Vitis” aggiunge Simonato “che, oltre ad aver coordinato i mezzi di assistenza (un furgone e tre “moto staffetta”) è stato con Giovanni Borri il creatore dell’evento!“
Vi fermerete qui? “Ma no, ci siamo divertiti un sacco e l’intenzione è quella di fare presto qualcos’altro!“. Non c’erano dubbi!