Roberto Malvasio argento amaro allo Slalom Favale-Castello

Una vittoria sfuggita per un soffio equivale a una delusione. Così commenta il pilota genovese la sua prestazione allo slalom del Passo della Scoglina, che lo ha visto velocissimo protagonista con una Radical SR4 di Polini Motorsport. MediaClip/Valerio Bianchi

FAVALE DI MALVARO (GE), 21 luglio – “Non posso certo dire di essere soddisfatto per come sono andate le cose. Mi ero presentato al via con tutte le intenzioni di conquistare per la seconda volta la vittoria in questa gara (bissando il successo del 2013), ma non ci sono riuscito per un errore mio”. Roberto Malvasio era ben consapevole delle sue possibilità di successo nella 16esima edizione della Favale-Castello, slalom che si è svolto domenica scorsa nell’entroterra genovese, anche se conosceva il valore dei suoi avversari, fatto che lo stimolava ancor di più per conquistare la vittoria.

Purtroppo nel corso della prima manche il pilota della Radical SR4-Suzuki curata da Polini Motorsport, ha toccato un birillo e la penalità subita lo ha fatto retrocedere in classifica. “Il tempo di 3’11”40 (che negli slalom viene convertito in 191,40 punti) non è stato più eguagliato da nessun altro concorrente nella giornata; ma i 10” di penalità mi hanno fatto retrocedere al terzo posto della classifica di manche”.

La gara, iniziata a metà mattinata con il giro di ricognizione e la prima manche verso le ore 10.30, non ha più offerto a Roberto Malvasio altre opportunità di ribaltare il risultato. “La seconda manche l’abbiamo disputata attorno a mezzogiorno. La strada si era sporcata per la perdita di olio da parte di alcuni concorrenti e l’asfalto aveva raggiunto temperature altissime che non offrivano grip ai penumatici. In quelle condizioni ho cercato di attaccare prendendomi alcuni rischi finendo quasi in testacoda in un tornante e ancora una volta mi sono ritrovato terzo di manche”.

La terza e ultima salita è stata effettuata attorno alle 13.00 di pomeriggio con ancora la temperatura elevatissima e Malvasio ha scelto (consapevole che non era più possibile eguagliare le prestazioni di prima mattina) di effettuare una prova molto pulita senza attaccare al limite, per cercare in questo modo di recuperare almeno una posizione in classifica, riuscendo così a staccare il secondo tempo di manche che gli è valso il secondo gradino del podio nella classifica finale.

Il vincitore Andrea Drago, è stato bravissimo a segnare il tempo vincente nella prima manche, quella dalle condizioni più favorevoli. La mia delusione deriva dal fatto che in quella manche il mio tempo era di 1”17 più veloce del futuro vincitore. Peccato, però i birilli esistono e sono la caratteristica che rendono affascinante e a volte crudele questa specialità”.