Tuscan Rewind 2020: campionati “aperti” a tante soluzioni

Paolo Andreucci, Anna Andreussi (Peugeot 208 T16 R5 #1, Freddiys Team)

L’evento finale del “tricolore” rally, in programma dal 20 al 22 novembre sui celebri sterrati del senese,  proporrà una messe di argomenti che lo faranno diventare l’evento clou dell’anno. Due i giorni di gara, il primo per i tricolori di rally “moderni”, il secondo per la parte “historic”, Cross Country e per la regolarità sport. L’evento previsto “a porte chiuse”, secondo prescrizioni vigenti per il contenimento del contagio epidemiologico. Chiusura del periodo di adesioni fissata per mercoledì 11 novembre.

MONTALCINO (Siena), 03 novembre 2020La mente ed il cuore di piloti, squadre, appassionati ed addetti ai lavori del mondo rallistico nazionale guarda sempre con maggiore interesse all’ultima prova del Campionato Italiano Rally, l’11° TUSCAN REWIND, in programma da 20 al 22 novembre, quello che riproporrà le sfide sugli sterrati “mondiali” del senese.

Ci sarà tempo ancora una settimana, per aderire alla chiamata di Eventstyle, l’organizzatore, le iscrizioni sono aperte sino all’11 novembre, per l’atto finale del Campionato Italiano Rally (CIR), che per tutte le categorie in campo sarà davvero l’ultima spiaggia per assegnare i titoli.

 

Il fatidico scudetto, il Tuscan Rewind oltre che al CIR lo assegnerà al Campionato Italiano Rally Terra (CIRT), al Campionato Italiano Rally Terra Storico (CIRTS) ed al Campionato Italiano Cross Country (CICC), ed avrà anche il contorno esclusivo dell’irrinunciabile appuntamento con la “regolarità sport”.

 

LE VICENDE “TRICOLORI” ALLA SOGLIA DEL “TUSCAN”

Il Campionato Italiano Rally (CIR) anche quest’anno arriva a giocarsi sui magici sterrati del Tuscan Rewind. Vincolante per far arrivare tutto nelle terre di Siena è stata la gara precedente, il Rally “2Valli” di Verona, dove entrambi coloro che si giocano lo scudetto – Andrea Crugnola ed il Campione uscente Giandomenico Basso – hanno fatto “harakiri” uscendo di strada, prima il varesino e nel finale il trevigiano che “vedeva” tricolore. Saranno dunque i quasi cento chilometri delle nove prove speciali di “profumo mondiale” a dare il verdetto definitivo, con Basso avanti di soli 4 punti sul rivale.

 

Forte interesse anche per la terza piazza, caratterizzata dal dualismo tra il bresciano Stefano Albertini (laureatosi già Campione “asfalto” a Verona) e l’altro trevigiano Marco Signor, che lo tallona a soli tre punti. Dietro a Signor, con un solo punto di scarto c’è Alessandro Re e dietro a lui si trova un cattivo cliente come Umberto Scandola, (25 punti), matematicamente in corsa per salire sul podio e sapendo della sua grande perizia sugli sterrati non è certamente da escludere che possa prendere il via.

 

Tra gli Junior, in questa ultima chiamata per il titolo, si aspettano scintille tra Mazzocchi (visto a suo agio sulla terra di San Marino), Vita e Rosso, tre nel fazzoletto di 12 punti con il piacentino Cogni che cercherà il pieno riscatto dal ritiro in terra scaligera.

 

Nella “due ruote motrici” il siciliano Casella (Peugeot 208) ed il toscano Campanaro (Ford Fiesta) sono appaiati in vetta alla classifica con 48 punti, seguiti da Andreucci a 3 punti. Facile prevedere un ribaltone, nel caso il pluricampione garfagnino dovesse presentarsi al via con la Peugeot 208 Rally4 in luogo della Citroen C3 R5, con la quale sta anche concorrendo per il tricolore “terra” dove peraltro è al comando. Poi ci sono sia Nicelli che Lucchesi Junior (entrambi su Peugeot 208) che fremono per rimettersi sotto con il classico colpo di reni e la terra delle crete senesi potrebbe ispirarli.

 

Nel Campionato Italiano Rally Terra, come sopra accennato, comanda la classifica con 40 punti Paolo Andreucci ed a soli quattro punti da lui si trova il romagnolo Simone Campedelli, rinvigorito dalle prestazioni ottenute con la VolksWagen Polo. Terzo, più staccato (25 punti) è il trevigiano Giacomo Costenaro (Skoda Fabia R5), a sua volta tallonato dal giovane boliviano Marco Bulacia, capace di grandi performance e certamente di rimescolare le carte sul tavolo di gioco.

Il Tuscan Rewind suona anche come l’ultima chiamata buona a risollevare le sorti della stagione per diversi, dai fratelli padovani Niccolò e Christian Marchioro all’umbro Fanari ed anche per il sammarinese Ceccoli, che all’ultima prova del Rally Adriatico è incappato in un incidente dal quale vorrà certamente riscattarsi.

 

Il Campionato Italiano Rally Storici su terra conoscerà sicuramente di nuovo il dualismo alla distanza, per le due ruote motrici, tra il cremonese Mauro Sipsz ed il sammarinese Bruno Pelliccioni. Sipsz ha dominato la prima parte di stagione con la sua potente ed agile Lancia Rally 037 da lui ben guidata, per poi fermarsi uscendo di strada al Rally Adriatico, Pelliccioni con la sua Ford Escort ha fatto della regolarità di piazzamenti la sua arma vincente e sicuramente farà da ago della bilancia anche l’altro pilota del Titano, Corrado Costa (Opel Corsa). Tra le “quattro ruote motrici” la voce grossa sinora l’ha fatta un altro sammarinese, Marco Bianchini con la sua Lancia Delta 16V, atteso dunque a Montalcino e dintorni ad una prova d’effetto.

 

L’atto finale del tricolore Cross Country si annuncia anch’esso “caldo”. La pioggia incessante del Rally Adriatico a settembre scorso ha rimescolato le classiche carte, pur se sul campo non ha abbia limitato i migliori interpreti della specialità, tra i quali emersero vincitori in particolare Manuele Mengozzi, per l’assoluto al volante di Mitsubishi Pinin di T1, Andrea Luchini, vincitore di T2 e della gara valida per il Suzuki Challenge su Gran Vitara. Battuta d’arresto per il sino ad allora leader Lorenzo Codecà uscito di strada con la sua Suzuki Gran Vitara ufficiale, lasciando appunto la testa della classifica a Mengozzi. Logico aspettarsi momenti effervescenti.

 

DUE GIORNI DI GARA PER DARE IL GIUSTO RISALTO A TUTTI

L’organizzazione ha predisposto tutto quanto al meglio, strutturando l’evento in due giorni, pensandolo soprattutto per chi corre, per evitare problematiche alle singole validità e dare la giusta misura per i titoli di coda dei varii campionati. Ed ecco che le quattro validità, più la gara di regolarità sport, si svolgeranno in due giornate, sulle stesse prove speciali, al fine di creare meno disagi possibili ai concorrenti.

Tutto, dunque è stato pensato al che il Tuscan Rewind debba essere una grande festa dei rallies italiani, quella soprattutto perché lo “scudetto” si giocherà in un contesto decisamente “magico”, che riporta appunto agli anni d’oro delle corse su strada, agli sterrati della provincia di Siena, quelli che da dieci anni identificano l’evento, andando a confermare anche la sua alta valenza in chiave di indotto turistico e quindi di forte ricaduta economica e di immagine per i luoghi interessati dalla competizione.

 

 

UN SABATO ED UNA DOMENICA DA GRANDI FIRME SU UN PERCORSO D’AUTORE

In questa stagione molto particolare, condizionata dalla pandemia da Covid-19, il mondo delle corse si è adattato giocoforza ad uno stile snello. Tuscan Rewind non fa eccezione: pochi chilometri di gara, tutto il più compatto possibile, ma non significa che il rally perda fascino e attenzione da parte di tutti gli appassionati ed addetti ai lavori delle corse su strada. In questo caso, strada bianca d’autore.

 

L’edizione 2020 del Tuscan Rewind avrà modificati alcuni suoi caratteri, rimanendo la sede del quartier generale a Montalcino all’ Albergo “Al Brunello” mentre è confermata la logistica del parco assistenza a Buonconvento con due riordini nel prestigioso scenario della Tenuta Caparzo.

 

Motori accesi e via alle sfide dunque, con le competizioni del CIR e CIRT che si svolgeranno in tappa unica sabato 21 novembre, con partenza alle ore 7,01 ed arrivo alle ore 16,01 (tutto a Montalcino), mentre la domenica 22 novembre sarà riservata esclusivamente al Campionato Italiano Rally Storici su terra ed al Cross Country, con partenza alle ore 08,00 ed arrivo dalle ore 16,00 (sempre a Montalcino). Tre prove per tre volte, con 92,280 chilometri cronometrati sul totale che misura 248,150.

 

Percorso identico nelle due giornate ma con chilometraggi diversi. Saranno tre, le prove diverse da affrontare per tre volte per il Campionato Italiano Rally (CIR) e per il Campionato Terra (CIRT), per un chilometraggio complessivo di 92,280 km. su un percorso totale di 248,150. Mentre la parte “Historic”  e “fuoristrada” avranno una prova in meno (la “Castiglion del Bosco”), un percorso complessivo ed anche di distanza competitiva ridotte, quindi con 64,710 chilometri di “piesse” (due diverse per tre volte) sui 217,470 totali. Sempre domenica si svolgerà poi la gara riservata alle vetture della Regolarità Sport.