Un gran Monte-Carlo per Carlo Boroli e Maurizio Imerito
L’equipaggio piemontese chiude 33° assoluto e secondo degli italiani superando indenne le forche caudine di una foratura che poteva compromettere il loro sogno di entrare fra i magnifici cinquanta per disputare l’ultima tappa. Con determinazione, costanza e senza farsi prendere dalla frenesia Boroli-Imerito recuperano posizioni su posizioni sino a prendersi la soddisfazione di far fare passerella sulla pedana monegasca alla Škoda Fabia curata da By Bianchi. Foto di Gabriele Valinotti
Boroli Boroli Boroli
MONTE-CARLO, 24 gennaio – Il transito in pedana è stato un premio meritato e sognato per Carlo Boroli (che festeggia in questo modo i suoi cinquant’anni di età) e Maurizio Imerito (che nonostante una lunga e vincente carriera non aveva mai disputato il Monte-Carlo), che hanno concluso l’89esima edizione del Rallye Montecarlo in 33esima posizione assoluta con la Škoda Fabia R5 by Bianchi. “Il nostro obiettivo era riuscire a terminare le prime tre tappe entro i migliori cinquanta, per poter essere al via anche nella tappa di domenica che portava al palco finale di Monte-Carlo” afferma il pilota novarese.
Obiettivo non facile e non per nulla scontato, considerando che Carlo Boroli non aveva mai disputato una gara del mondiale, meno che mai il Monte-Carlo, non si era mai messo al volante in gara di una vettura R5 e soprattutto considerando che il pilota novarese, complici gli impegni di lavoro, da qualche anno ha ridotto le sue uscite agomnistiche, concentrandosi nelle storiche a cominciare da RallyLegend. A complicare le cose, oltre alle condizioni meteo che hanno spinto il pilota novarese a paragonare il Monte-Carlo alla Dakar, ci si è messa anche una foratura dopo appena 1,5 km della seconda prova del rally che ha fatto perdere all’equipaggio piemontese ben nove minuti, facendolo precipitare in 68esima posizione assoluta.
Terminata con quel fardello la prima tappa, nella seconda giornata, ben prima dell’alba, Boroli-Imerito si sono scatenati e hanno subito chiarito le loro intenzioni e la loro volontà di recupero, staccando il 28esimo tempo assoluto sulla Aspremont-La Batie des Pins che apriva la seconda tappa, tornando a ridosso dell’olimpo dei primi cinquanta, nel quale sono entrati nella prova successiva, risalendo gradualmente la classifica fino al 36° posto assoluto con la quale hanno chiuso le tre giornate nei dintorni di Gap. Nella tappa di domenica non c’era più necessità di strafare. Soprattutto si doveva percorrere le speciali senza perdere terreno, ma senza nemmeno prendere rischi. Mantenendo un buon passo Boroli-Imerito hanno chiuso in 33esima posizione assoluta, godendosi la passerella sulla pedana monegasca, sogno a occhi aperti per tutti coloro che amano i rally.
“È stata una bella gara appassionante anche per noi che seguivamo la vettura con trepidazione dal parco assistenza” commenta Fabrizio Bianchi di By Bianchi che cura la Škoda Fabia con la quale hanno corso Boroli-Imerito. “Per la nostra azienda è anche una bella soddisfazione aver portato all’arrivo, in onorevole posizione (sono secondi degli italiani) la nostra Fabia. Per me è il primo Monte-Carlo, mentre mio padre Daniele ne ha seguiti una decina come preparatore. Confesso che prima di partire la scorsa settimana per Gap non sentivo minimamente il fascino di questa gara e non capivo perché ammaliasse tutti. Strada facendo, invece, il rallye mi ha preso sempre di più. In passato ho vissuto almeno otto altre prove del mondiale come tecnico, ma il Monte-Carlo è diverso da qualsiasi altro: Galles, Sardegna, Catalunya, Mille Laghi, Corsica, che dir si voglia. È una gara dove l’imprevisto ti balza davanti improvviso in qualsiasi momento, in cui le condizioni cambiano chilometro dopo chilometro obbligandoti a inventarti qualcosa per venirne fuori nel miglior modo possibile” afferma il preparatore di Moncalieri con gli occhi illuminati dal virus del Monte-Carlo.
Voglia di correrlo come pilota? “Un gran bel sogno” sottolinea ancora Fabrizio Bianchi, che sicuramente sta pensando come farlo diventare realtà in un futuro. Possibilmente prossimo.