Un pieno di suggestioni romagnole per “Eva al Volante” 2023
Solo donne alla guida di auto storiche per l’evento ASI in programma dal 13 al 15 ottobre sulle strade romagnole e marchigiane con un mix di piacere on the road, cultura e buon vivere. Tappe a Rimini, Gradara, Santarcangelo e Cesena
Dal 13 al 15 ottobre il mondo delle auto storiche si tinge di rosa grazie all’evento ASI “Eva al volante”. Una manifestazione con sole donne alla guida delle auto classiche, che quest’anno vanno alla scoperta dell’entroterra romagnolo-marchigiano viaggiando sulle favolose strade tra Rimini, Gradara, Santarcangelo di Romagna e Cesena.
Il programma offre un bel mix di piacere “on the road”, di cultura, di benessere e di solidarietà avendo scelto di sostenere i territori fortemente colpiti dalle alluvioni primaverili. Per gli oltre quaranta equipaggi attesi – con auto storiche dagli anni ’60, in pieno stile “dolce vita”, agli euforici ’90 – sono previste visite guidate nei centri storici delle città e a particolari punti di interesse come il Palazzo Sismondo, la Casa del Chirurgo e il Museo Felliniano a Rimini, oppure il Castello e il borgo antico di Gradara, il Borgo Medievale di Santarcangelo di Romagna e, ancora, la Biblioteca Malatestiana di Cesena.
“Eva al volante” vuole celebrare lo stretto rapporto tra le donne e le automobili. Un amore che risale alle origini delle automobili stesse, grazie alle pioniere che si cimentarono alla guida negli ultimi anni del 1800 e all’inizio del 1900. Un legame che si è via via consolidato nei decenni successivi grazie alle competizioni, nelle quali molte intraprendenti e battagliere signore si sono espresse con successo. Non si può ignorare, infine, l’aspetto più “glamour” e di costume che ha sempre unito i due mondi: anche in questo caso si tratta di un matrimonio lungo e fortunato che ha coinvolto tutti gli aspetti della società, in tutto il mondo: il cinema, la musica, la moda e l’arte in ogni forma.
Anche l’automobile ha sempre amato la donna, celebrandone “la grazia, la snellezza, la vivacità, la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza”, come scrisse Gabriele D’Annunzio in un suo memorabile messaggio inviato il 18 febbraio 1920 al Senatore Giovanni Agnelli dopo aver provato una Fiat 509 e aver quindi definito, per la prima volta, l’automobile al femminile.