Commissari di Gara, a voi la parola

Tavole rotonde in remoto, video conferenze a tutto spiano, comparsate di veri o falsi specialisti in Tv, seminatori di influenze. Tutti hanno detto la loro. Tranne queste figure fondamentali per lo sport dell’automobile

TORINO, 12 giugno – “Hanno sentito tutti e tutti hanno parlato. Ma nessuno ha chiesto la nostra opinione”. Nei giorni scorsi era decisamente deluso Enzo Barbero, presidente dell’Associazione Dilettantistica Ufficiali di Gara Ci.U.Gì di Torino che raggruppa i commissari di percorso della capitale piemontese. In un momento in cui tutti sono assurti a grandi comunicatori mediatici, a influenti sacerdoti del pensiero popolare, a virologi di fama mondiale, gli Ufficiali di Gara sono stati lasciati in disparte. Anche a livello di federazione.

Da una decina di anni gli ACI Provinciali hanno eliminato questo servizio dai loro compiti, proprio per non accollarsi difficoltà di gestione e i rischi, anche penali, che offrire questo servizio comporta” storicizza Barbero. Per far fronte alle necessità degli organizzatori non solo di rally sono nate delle associazioni sportive dilettantistiche che offrono agli organizzatori questo servizio. In Piemonte ci sono cinque associazioni (Torino, Alessandria, Biella Cuneo e Verbano-Cusio Ossola) che raggruppano circa 450/500 iscritti, cui si aggiunge l’associazione di Aosta.

Queste associazioni sono legalmente strutturate, con un presidente, dei consiglieri ed i Soci. Si tengono regolari elezioni alla scadenza del quadrienni olimpico, e sono riconosciute dal CONI. Le associazioni pagano la licenza all’ACI, cosi come la paga ogni loro singolo Socio” sottolinea Barbero che evidenzia un altro aspetto importante, spesso sconosciuto.

Troppa gente non sa che gli Ufficiali di Gara operano nell’ambito del Decreto Legislativo 81, ex Legge 626, che disciplina i lavoratori nell’ambiente di lavoro. Ciò significa che il presidente dell’A.S.D., che ne è il legale rappresentante, deve rispondere agli obblighi di legge in modo tassativo quando gli ufficiali di gara prestano servizio. Anche penalmente”.

Se il loro impegno è spesso troppo poco considerato nel mondo delle corse su strada (semplicemente senza i commissari di percorso non si farebbero né i rally, né gli slalom e anche le gare in pista avrebbero delle difficoltà), nel momento in cui è esplosa l’emergenza Coronavirus la figura del Commissario di Percorso ha assunto/assumerà, forse, nuove responsabilità, sicuramente non richieste dagli interessati.

La cosa grave è che in periodo in cui si passavano le giornate in video conferenza per mettere a punto un protocollo che garantisse la ripresa, a nessuno dei vertici della federazione è passato per l’anticamera del cervello di consultarci. Di chiederci se eravamo in grado di assumerci nuove responsabilità (a cominciare dal controllo delle presenze/ingressi nel Parco Assistenza, che dovrebbe essere affidato a loro e non sarà cosa facile), e se volevamo farlo. Tutti i presidenti dei Club Ufficiali di Gara hanno contatti personali con i vari rappresentanti, a cominciare da Lia Perilli che è rappresentante dei Commissari di Percorso, per proseguire con Alessandro Battaglia dei Direttori di Gara, con Alessandro Tibiletti per i Commissari Sportivi e con il presidente del GUG, Gennaro Pezzella che segue i Commissari Tecnici e coordina il Consiglio Direttivo. Ma la nostra voce ufficialmente non è stata sentita”.

Un problema per i Commissari di Percorso è quello della formazione permanente. “Nel corso degli anni ho cercato di organizzare delle serate puntando soprattutto sul problema della sicurezza, invitando esperti di sicurezza sul lavoro (ovvero nel momento in cui si presta servizio alle gare), per confrontarci su quello che è il tema più spinoso. Ho cercato di chiarire quelli che sono gli aspetti assicurativi delle nostre figure per rendere coscienti i nostri soci. Riteniamo la “formazione” un elemento di primaria importanza ed assolutamente necessario per poter svolgere il nostro compito sui campi di gara.

A queste serate che sono inserite nel formativo denominatoINcontriAmoCI”, ho invitato anche i cinque presidenti delle altre associazioni con le quali collaboriamo, Barbara Aguzzi, Direttore AC Torino e Giancarlo Zattera, Fiduciario Regionale per il Piemonte. La serata conclusiva del corso, tenutasi lo scorso novembre ha visto la partecipazione di Alessandro Tibiletti,in rappresentanza del GUG, ed è stata molto interessante”.

Enzo Barbero guarda anche alle altre figure presenti nello sport automobilistico. “A livello ACI si organizzano corsi di formazione/aggiornamento per commissari sportivi, commissari tecnici, direttori di gara, ma per i commissari di percorso nulla. Il presidente Sticchi Damiani ha istituito la figura dei formatori provinciali e Guido Capitolo, uno dei formatori per il Piemonte, ha tenuto nell’inverno scorso un incontro di tre serate sul tema della sicurezza particolarmente illuminante”.

La ripresa nel mese di luglio dell’attività rallistica vedrà, negli intendimenti della federazione, i Commissari di Percorso assumersi forse nuove responsabilità in materia di controllo soprattutto in materia di lotta al Covid-19. “Non si capisce se noi stessi dovremo dotarci dei dispositivi di protezione individuale, degli strumenti di controllo (termo scanner) e di protezione personale (guanti, mascherine, visiere plastiche) per far funzionare le gare” conclude Enzo Barbero che termina la sua chiacchierata mettendo il dito sull’eterna piaga:

Senza dimenticare il vizio di alcuni organizzatori che pagano i nostri servizi in grave ritardo o addirittura non pagano affatto. Spendo gran parte del tempo che dedico all’associazione a sollecitarli. I commissari di percorso per il loro servizio ottengono un rimborso spese esiguo per la loro giornata di lavoro. Sarebbe opportuno arrivasse nelle loro tasche in tempi normali e non biblici”.