Rally del Moscato 2013
Rally del Moscato: Una foratura ferma lo spettacolare duello Marasso-Chentre
Per otto delle nove prove speciali il rally delle Langhe è stato in bilico fra i due grandi protagonisti. Poi una foratura del valdostano nell’ultimo passaggio sulla lunga San Grato ha decretato il via libera per il pilota di Neive. Che ha rischiato di compromettere tutto nell’ultima speciale per troppa paura di vincere. Servizio di Tommaso M. Valinotti, foto Elio Magnano
SANTO STEFANO BELBO (CN) – “Non ho proprio capito dove ho forato e perché”. Elwis Chentre non spegne del tutto il suo sorriso tranquillo all’arrivo in piazza a Santo Stefano Belbo, ma si vede chiaramente che la delusione è tanta. Dopo aver guidato la classifica per sette delle nove prove speciali del 12° Rally del Moscato si vede estromesso violentemente dal podio per una foratura sulla lunga San Grato del terzo giro che gli costa 18”9 dal suo principale, ed unico avversario, Massimo Marasso, che in quel modo lo supera come una palla da fucile. Il furetto di Roisan, affiancato dall’impeccabile Fulvio Florean, si era presentato nel modo migliore fin dal sabato sera. Aveva vinto tutti i due i passaggi sulla tortuosa Borine (PS 1 e PS3, mentre PS 2 era stata annullata per consentire il ripristino in sicurezza di un tratto di strada dove erano usciti tre concorrenti) ed aveva chiuso con 9”4 secondi di vantaggio su Massimo Marasso, con a fianco Marco Canuto, che sembravano chiudere i giochi.
Ma domenica mattina, prima di risalire sulla sua Grande Punto Abarth by D’Ambra, Chentre metteva in guardia tutti su una sua facile vittoria. “La gara si chiude solo questa sera e questo vantaggio non dà affatto sicurezza”. Quasi a confermare le sue parole Massimo Marasso affermava: “L’obiettivo è sempre quello: vincere. Se non si corre con quello scopo in testa tanto vale stare a casa, anche se l’avversario si chiama Elwis Chentre”. Detto fatto la prima speciale del mattino, la San Grato, confermava i timori di Chentre ed i proclami di Marasso che vinceva la prova con 4”8 su Chentre, che dimostrava di essere in difficoltà su quel tratto di strada dove la Peugeot 207 S2000 dell’enologo di Neive volava. Chentre si riprendeva a Niella con 1”1 su Marasso, ma al primo riordino domenicale il suo vantaggio scendeva a soli 6”7. Il secondo giro sulle due prove della gara vedevano ancora un successo di Marasso a San Grato (+4”5 su Chentre) e del portacolori dell’Happy Racer a Niella (+1,7). Quando mancavano all’arrivo solo più i 20 km dell’ultimo passaggio sulle due prove speciali, il divario fra Chentre e Marasso si era ridotto a soli 3”9.
“Chiunque vinca la gara, vince con un vantaggio di un secondo o poco più” profetizzava nuovamente Marasso (che ha dimostrato in questa gara di avere anche doti divinatorie non comuni) ed in effetti sulla San Grato è partito nuovamente all’attacco per vedere di vincere la prova, come già accaduto nei due passaggi precedenti, e passare al comando della gara, come i calcoli sull’esperienza delle prove fin lì disputate sembrava dimostrare. Marasso è appena un pizzico più lento del record del secondo passaggio, ma Chentre fa decisamente peggio. “Sono arrivato alla staccata di un doppio tornante e mi sono accorto che la gomma era forata e che la Punto non stava più in strada” commenta Chentre deluso. “Stavamo dando il tutto per tutto” montando anche quattro gomme nuove “perché Marasso si era avvicinato e dai rilevamenti di Fulvio a metà prova eravamo più veloci di 7”. Poteva essere il nostro tesoretto per vincere”. Invece con i 18”9 di ritardo la gara è compromessa.
Con appena 6,8 chilometri da percorrere sull’ultima San Grato, Marasso ha la vittoria in mano, con 10”3 di vantaggio su Alessandro Gino, 11”7 su Tiziano Borsa, e 15”0 su Elwis Chentre. Invece la paura fa 90 ed il pilota di Neive controlla attentamente il piede destro. Chentre è scatenato e stacca un tempo di 3”8 più veloce del miglior passaggio fino a quel momento. Ma non basta. Altrettanto incarogniti sono Alessandro Gino-Marco Ravera, Peugeot 207 S2000 Roger Tuning, che stanno dando l’assalto finale al duello con Tiziano Borsa-Carla Berra, Ford Fiesta RRC A-Style. Il risultato è che il giovane cuneese chiude con appena 3/10 di ritardo da Chentre, mentre Borsa paga appena 1”7. E Marasso? Per lui il ritardo è di 8”8 da Chentre che lo fa salire sul palco arrivi di Piazza Umberto I a Santo Stefano Belbo con appena 1”8 su Alessandro Gino, 4”6 su Tiziano Borsa, e 6”2 su Elwis Chentre, bissando così il successo ottenuto lo scorso anno, ed il suo secondo in carriera, un successo che dedica ai due figli Matteo (di 3 anni e mezzo che sale orgoglioso al volante della macchina di papà) e Marco di 14 mesi, ancora troppo piccolo per capire che cosa è accaduto, oltre alla moglie Alessia che ha seguito con attenzione tutto l’evolversi della gara.
Se la lotta per il successo assoluto è stata al calor bianco non da meno è stata quella per il terzo gradino del podio (poi diventato secondo a causa della foratura di Chentre). Alessandro Gino e Tiziano Borsa hanno iniziato a marcarsi stretto sin dalle prove di sabato sera. Borsa è stato più veloce di Gino nel primo passaggio, complice anche un testacoda del cuneese portacolori della Sport Management, Gino ha replicato nel secondo passaggio in notturna, in cui il valsesiano è stato più prudente al buio, sicché al riposo notturno Gino aveva un vantaggio di appena 1/10 sul portacolori del Biella Motor Team. Da quel momento inizia uno scambio di posizioni fra i due che li vedeva arrivare ad una prova dal termine staccati di appena 1”4. Bisognava giocarsi il tutto per tutto nella finale di Niella che Alessandro Gino interpretava nel migliore dei modi andando a chiudere secondo assoluto con un pizzico di rammarico. “Senza il testacoda di ieri sera ed alcuni piccoli errori di oggi si sarebbe potuto lottare per il primato assoluto. Spiace perdere una simile occasione per una mia fallosità” commenta con lucidità chirurgica Alessandro Gino, e trova concorde anche Tiziano Borsa che rimpiange i 12” lasciati nella Borine di notte e qualche piccolo errore nell’ultima San Grato. Alle spalle del poker della S2000 chiudono Corrado Perino ed Erika Bologna, Mitsubishi Lancer EVO IX della Meteco Corse curata dalla EVO Motorsport, protagonisti di una gara in crescita e senza errori che li porta a recuperare tre posizioni nella graduatoria assoluta dopo la prima tappa. A seguire Armando Defilippi-Franco Piovano, protagonisti di una buona gara con la Peugeot 207 S2000 anche se hanno perso una posizione a causa di una toccata contro un antitaglio che ha forato loro una gomma nel secondo passaggio a San Grato, quindi i tranquilli Michele Murialdi-Roberto Valpreda, Peugeot 207 S2000, che ha apprezzato molto l’atmosfera “mundial” della gara, seguito dal tris dei funamboli della S1600 guidato da Ezio Grasso, affiancato da Daniele Araspi, che riscatta così la disastrosa uscita di strada della scorsa annata in cui aveva distrutto la vettura, il più veloce di Under 23, Giorgio Bernardi affiancato da Ismaele Barra, che festeggia nel migliore dei modi il suo esordio in questa categoria, e Gianluca Bonzo-Fausto Chiarle che si godono nel miglior modo la loro unica uscita rallistica della stagione.
Il 12° Rally del Moscato ha visto al via 112 concorrenti fra le moderne e quattro fra le storiche. Al traguardo sono giunti 79 equipaggi e tre storici. Fra i ritiri più clamorosi quelli di Luca Garello-Eleonora Mollo, che al termine della prima giornata erano decimi assoluti con la loro Peugeot 106 Rallye ed hanno capottato, senza danni per l’equipaggio nel primo passaggio sulla Niella, Alberto Rossi e Fabio Grimaldi, sesti assoluti e dominatori della S1600 per le prime sei prove speciali, prima di forare a Niella perdendo parecchi minuti, preferendo ritirarsi, Federico Gasperetti-Federico Ferrari, usciti di strada nella seconda San Grato con la loro Megane RS con cui stavano guidando la classifica della Classe N4, Gianluca Accinelli-Alessandro Minervini, Renault Clio RS, Flavio e Manuela Vigna, Peugeot 206 RC che sono usciti nello stesso punto a fine Borine-1 che ha costretto il direttore di gara ad annullare il secondo passaggio ed accorciare il terzo. Nello stesso punto sono usciti anche Andrea Castagna-Sara Farinella, Peugeot 106 Rallye che però sono ripartiti la domenica mattina grazie al Super Rally chiudendo 56esimi assoluti e terzi di Classe FA5.
La classifica assoluta: 1. Marasso-Canuto, Peugeot 207 S2000, in 45’23”8; 2. Gino-Ravera, Peugeot 207 S2000, a 1”8; 3. Borsa-Berra, Ford Fiesta RRC, a 4”6; 4. Chentre-Florean, Grande Punto Abarth, a 6”2; 5. Perino-Bologna, Mitsubishi Lancer EVO IX, a 1’45”6; 6. Defilippi-Piovano, Peugeot 207 S2000, a 1’50”9; 7. Murialdi-Valpreda, Peugeot 207 S2000, a 1’58”4; 8. Grasso-Araspi, Renault Clio S1600, a 2’01”4; 9. Bernardi-Barra, Renault Clio S1600, a 2’09”1; 10. Bonzo-Chiarle, Renault Clio S1600, a 2’13”9.
Iscritti, 115; verificati, 112; classificati 79; ritirati, 33.
Vincitori Prove Speciali
4 Elwis Chentre (PS 1. 3, 5, 9); 3 Massimo Marasso (4, 6, 8); 1 Alessandro Gino (7)
Leader della gara
Elwis Chentre (da PS 1 a 7); Massimo Marasso (da PS 8 a PS 9)
PS2 è stata annullata
La Cronaca
PS1 Borine (Km 7,00) – Il rally si apre nel nome di Elwis Chentre-Fulvio Florean, Grande Punto Abarth by D’Ambra, che siglano il miglior tempo sulla prova di Borine ancora alla luce del sole lasciando ad 1”3 Massimo Marasso-Marco Canuto, Peugeot 207 S2000, che con 1”3 dichiarano con questa prova di voler essere gli avversari principali di Chentre. Dietro Tiziano Borsa-Carla Berra fanno valere le performance della loro Fiesta RRC con cui hanno vinto il recente Coppa d’Oro, e pagano 3”1 a Chentre, e lasciano appena ad 1/10 Armando Defilippi, affiancato da Franco Piovano che deve fare conoscenza con la Peugeot 207 S2000. Quinta piazza per Corrado Perino-Erika Bologna che torna dopo lungo tempo alla guida della Mitsubishi Lancer EVO IX ed è staccato di 8”1, seguiti da Alessandro Gino-Marco Ravera, Peugeot 207 S2000 Roger Tuning, che si girano alla prima curva della speciale e sono a 9”3 da Chentre, e precedono Alberto Rossi-Fabio Grimaldi, Clio S1600, che sono i più veloci fra gli Under 23 ed i primi in S1600, poi Miki Murialdi-Roberto Valpreda, Peugeot 207 S2000, 8/10 più veloce del giovane piacentino Gioel Mattia Bertuzzi affiancato dall’esperto astigiano Elio Tirone, quindi i toscani Federico Gasperetti-Federico Ferrari che riportano in gara l’imponente Renault Megane RS della Gima completando così la top ten.
Stupisce il tredicesimo tempo assoluto di Luca Garello-Eleonora Mollo con la piccola Peugeot 106 Rallye di Classe FA6, ma il vero colpo di teatro è l’abbattimento del guardrail a circa due chilometri dal traguardo da parte della Renault Clio RS A7 di Gianluca Accinelli-Alessandro Minervini dopo un dosso in destra che porta su un’altra destra cieca. Pochi minuti dopo cadono nella stessa trappola anche Flavio e Manuela Vigna che si appoggiano alla Clio già fuori strada con la loro Peugeot 206 RC, e prima che finiscano i passaggi arriva anche i garibaldini Alessandro Castagna-Sara Farinella che atterrano nello stesso punto, costringendo il direttore di gara a sospendere la speciale. Sfortunati anche Pierluigi Foglino-Stefano Demartini che forano l’anteriore sinistra della loro Peugeot 106 Rally FN2 dopo un incontro ravvicinato con un cinghiale e pagano 13’10”4. Concludono la prova solo 92 equipaggi, mentre nove si ritirano (fra i quali Gil Calleri-Giorgio Zuccaro che non hanno preso il via dopo i problemi meccanici evidenziati dalla loro Clio RS allo shake down), e 11 non effettuano la speciale per i problemi al guard rail a partire dalla Seicento di Fabrizio Cillis-Davide Nicola Penna.
PS 3 Borine (km 5,100) – Dopo una lunga attesa al riordino di Gallo d’Alba il direttore di gara decide di annullare il secondo passaggio sulla Borine e di accorciare decisamente il terzo per evitare la trappola del guardrail abbattuti da Accinelli, Vigna e Castagna. Il buio non cambia il passo di Elwis Chentre che torna a vincere la prova, ma alle sue spalle si propone in modo prepotente Alessandro Gino che sta facendo di tutto per riportarsi ai vertici della classifica assoluta e paga 6”3 al furetto di Roisan. Dietro al cuneese Massimo Marasso sigla il terzo tempo a 8”1 da Chentre. Dietro i distacchi si fanno pesanti. Tiziano Borsa paga il buio ed accusa 12”6, lo stesso ritardo dello scatenato Federico Gasperetti, a seguire Alberto Rossi e Luca Garello, cui il buio mette le ali; seguono Gioel Mattia Bertuzzi, Ezio Grasso, con Daniele Araspi alle note, Clio S1600, che vuole cancellare la gran botta data nella scorsa edizione e Simone Deregibus-Diego Gherlone, Clio Williams FA7, che chiudono la top ten con un ritardo di 19”8 da Chentre.
Appena dietro Giorgio Bernardi, che ha sul sedile di destra Ismaele Barra, che onora in questo modo il suo esordio sulla Clio S1600, poi Armando Defilippi che sbaglia la staccata in discesa non tirando il freno a mano con sufficiente aggressività e compie un lungo. Per lui sono 19”9 i secondi di ritardo ed è appena davanti a Francesco Castagnotti-Gabriele Ghisolfi, altro equipaggio che sta facendo faville con la Peugeot 106 Rallye FN2, ed ancora Corrado Perino, anche lui protagonista di un doppio dritto in discesa.
Dopo le prime due prove speciali, al riposo notturno, Elwis Chentre è saldamente al comando con 9”4 su Massimo Marasso. “Tutto bene, nessun problema” commenta il pilota valdostano, “Ma non è certo un vantaggio che rassicuri con ancora sei prove da effettuare”. Anche l’enologo di Neive è dello stesso avviso. “È andato tutto bene nella prima prova. Ma si corre sempre per vincere e quindi domani attaccherò per vincere, anche se chi mi è davanti si chiama Elwis Chentre”. In terza piazza risale Alessandro Gino, staccato di 15”6, critico con sé stesso per l’errore nel primo passaggio a Borine, ed impressionato dal gran ritmo di Chentre. Gino ha scavalcato di appena 1/10 Borsa che sapeva di non poter fare scintille nella notte. Dietro ai quattro moschettieri c’è Armando Defilippi, che paga 7”4 a Borsa, poi Alberto Rossi, primo fra le due ruote motrici con appena 2/10 di ritardo da Defilippi e si prepara al grande attacco della domenica. A seguire Gasperetti con la Megane RS, che precede Corrado Perino che resta nella top ten nonostante l’errore in discesa, Bertuzzi ed il fulmine Garello che chiude la top ten. Sono 107 i concorrenti classificati, ma la domenica, chi riuscirà a riparare la vettura, potrà ripartire con il Super Rally.
PS4 San Grato (Km 13,200) – Si riparte domenica mattina e Massimo Marasso mantiene le promesse di attaccare e vince la prova speciale con Alessandro Gino, scatenato a 1”8, ed Elwis Chentre che non si trova a suo agio in questa speciale e lascia a 4”8 a Marasso impattando lo stesso tempo di Tiziano Borsa. Dopo i quattro fuggitivi c’è Ezio Grasso, che prende sempre più confidenza con la Clio S1600 e si propone come alternativa a quello che fino a quel momento è il leader della categoria, ovvero Alberto Rossi, che stacca il 12° tempo assoluto e paga 10”6 a Grasso. A seguire Federico Gasperetti, che si trova bene in questa prova veloce con la Megane RS, l’ottimo Miki Murialdi, poi Corrado Perino, Armando Defilippi e Gianmaria Melifiori che dimostra tutta la sua propensione per le prove veloci staccando il decimo tempo assoluto. La mancanza di potenza è un handicap per Luca Garello e la sua Peugeot 106 Rallye che comunque è 16° assoluto e sempre il più veloce in Classe FA6. Si ritirano in tre in questa prova, ovvero Ivo Cocino, Peugeot 206 RC, Orlando Cembalo, Peugeot 106 Rallye, ed il ligure Francesco Ferrando, che comandava la classifica della Classe A0 con la sua Seicento Sporting.
PS5 Niella (km 6,800) – Elwis Chentre dimostra tutta la sua classe in una prova impegnativa e tormentata e sigla il miglior tempo assoluto, davanti a Tiziano Borsa, in ritardo di 1”4, che replica a Gino, Marasso a 2”1, Defilippi a 4”9 e Gino a 5”2 in una dittatura di sei vetture di S2000 in testa alla classifica di prova. Gasperetti dimostra di essere un uomo da tutte le condizioni portando l’imponente Megane RS in settima posizione, avendo ragione di Gioel Bertuzzi, poi Massimo Murialdi e Giorgio Bernardi che per la prima volta nella sua carriera, fatta di appena 16 gare e prima sulla Clio, ottiene il primato in S1600, bruciando per appena 1/10 l’altra Clio S1600 di Gianluca Bonzo. Dodicesima prestazione assoluta di Simone Deregibus con la Clio Williams, che si conferma nuovamente come leader della Classe FA7; ancora una volta Melifiori (15° assoluto) fa meglio di Petracca in Classe A6 in un duello che sta esaltando i tifosi. Si fermano in quattro: lo svizzero Josias Rywalsky, Peugeot 207 S2000, Claudio Fresia, Peugeot 206 RC, Luca Destefanis, Clio Williams, e, soprattutto Luca Garello-Eleonora Mollo, fino a quel momento 11esimi assoluti, che si mettono per cappello, senza danni all’equipaggio, la loro Peugeot 106 Rallye FA6.
In classifica assoluta Elwis Chentre continua a condurre, ma Massimo Marasso ha recuperato 2”7 in questo giro di due prove, e si trova a 6”7 dal pilota valdostano facendo salire ulteriormente la tensione spettacolare per questa gara. Anche la sfida per la terza piazza è particolarmente accesa, con Tiziano Borsa che grazie all’ottima prestazione a Niella scavalca per 7/10 Alessandro Gino che accusa un dritto nella prova di San Grato che pure lo ha visto siglare il secondo tempo assoluto. Decisamente più staccato (+46”5) Fabrizio Gasperetti, che a Niella si è visto pericolosamente avvicinato a soli 2/10 da Armando Defilippi. Settima posizione per Corrado Perino, staccato di 55”0, che mantiene il suo passo e viene quasi raggiunto, solo 2/10, dal più veloce degli Under 23 Alberto Rossi, anche se il pilota della Clio S1600 nelle due prove speciali del mattino non è riuscito ad esprimersi al meglio, ed ha altri 6/10 su Massimo Miki Murialdi. L’ultima speciale è costata due posizioni in classifica a Ezio Grassi, superato da Rossi e Murialdi, che affronta con troppa cautela (“ho dormito”) nella speciale di Niella. Undicesima piazza per Giorgio Bernardi, che è ai ferri corti con Gianluca Bonzo, su cui ha un vantaggio di 1”8, mentre Simone Deregibus (14°) continua a dettare legge in Classe FA7. Gianluca Melifiori, con una doppietta di successi, passa al comando della Classe A6, ma Petracca gli concede appena 1”5. Infine Francesco Castagnotti (20° assoluto) è il nuovo leader della Classe FA6 ereditando la leadership dal capottato Luca Garello. Sono 93 i concorrenti che hanno concluso le prime cinque prove speciali.
PS6 San Grato (Km 13,200) – Secondo passaggio sulla San Grato nel caldo del primo pomeriggio e secondo assalto alla leadership di Chentre da parte di Massimo Marasso che in speciale ha ragione di Tiziano Borsa, rinfrancato dal nuovo assetto con molle più performanti di 1”6, quindi Alessandro Gino a 8/10 dal pilota della Fiesta e poi Chentre che questa volta chiude addirittura quarto pagando 4”5 a Marasso che riduce così il distacco a soli 2”2. Esplode la bomba della Classe A6 con Marco Petracca che concede 25”7 a Chentre, ma lascia tutti gli altri dietro, compreso Murialdi, Bonzo che è il migliore di Classe S1600, e Gianmaria Melifiori che concede 1”5 a Petracca così che i due sono appaiati in cima alla classifica di categoria. Ezio Grasso (che recupera tre posizioni in un sol colpo) e Corrado Perino, pari tempo in speciale, concludono la top ten davanti a Simone Deregibus che continua a dominare la Classe FA7, ed una coppia di Under 23 Giorgio Bernardi, Clio S1600, e Gioel Mattia Bertuzzi, Peugeot 207 S2000. In crisi Armando Defilippi che prende in pieno un antitaglio, sigla il 25° tempo e sopratutto lascia 46”8 a Marasso, scendendo dal sesto all’ottavo posto in classifica generale. Fora in prova speciale Alberto Rossi, fino a quel momento miglior Under 23, primo di Classe S1600 dall’ottava all’84esima posizione assoluta; il portacolori della Scuderia Monferrato paga 8’55 da Chentre e scende all’84° posto nella classifica generale. Uscita di strada per Federico Gasperetti, quinto assoluto e leader della Classe N4 con la Megane RS. Si fermano anche Diego Pattarino, Peugeot 106 Rallye FA6, e Marco Di Tria, Peugeot 106 Rallye FA5.
PS7 Niella (km 6,800) – Alessandro Gino si presenta in vetta alla classifica di prova speciale risultando il più veloce di tutti, anche se recupera appena 3/10 a Tiziano Borsa che ottiene il secondo tempo assoluto e lascia praticamente inalterata la situazione per il terzo gradino del podio. Terzo tempo per Elwis Chentre, in ritardo di 2”1, che allontana nuovamente Massimo Marasso di 1”7 rendendo sempre più teso il finale della gara. Armando Defilippi si riporta dietro ai magnifici quattro e fa meglio dell’Under Gioel Mattia Bertuzzi, quindi Corrado Perino, che ormai è tranquillamente al comando della Classe N4. Quindi Giorgio Bernardi, ancora una volta primo di S1600, ed allunga di 1”9 sul solito Bonzo, poi Grasso e finalmente, in 11esima posizione Italo Ferrara e Gabriele Bobbio, con la Peugeot 207 S2000. Melifiori, con il 12° tempo assoluto, fa meglio di Marco Petracca per 4”6 che sigla il 18° tempo. Deregibus per la sesta volta è il più veloce di FA7. Non escono dal parco assistenza Alessandro Montanaro Peugeot 306 Rallye FA7 e Marco Giordanino Peugeot 106 Rallye FA5, mentre si ferma in prova per problemi di motore Francesco Castagnotti, leader di Classe FA6 e 18° assoluto.
Nella classifica generale Massimo Marasso, secondo, si porta a soli 3”9 da Elwis Chentre e commenta “chiunque vinca questo rally lo vince con pochissimo vantaggio sul secondo assoluto” ed Elwis Chentre gli fa eco, con una piccola punta di preoccupazione “sarà decisiva la San Grato” prova in cui il valdostano non si è ancora espresso al massimo. La battaglia per il terzo gradino del podio continua ad essere incandescente con un rinfrancato Tiziano Borsa, che paga 12”4 a Chentre ed ha appena 1”2 ad Alessandro Gino piuttosto preoccupato dalla lunga San Grato che ha permesso a Borsa di conquistare un piccolo vantaggio. Nemmeno dietro le posizioni sono così acquisite. Corrado Perino è quinto, staccato di 1’23”6 ed ha appena superato Massimo Murialdi, in ritardo di 7”3 su Perino. In lizza per la quinta piazza anche Armando Defilippi, che riduce a 2”1 il divario con Murialdi grazie ad un’ottima ultima prova ed ha scavalcato il leader di S1600, per appena 5/10, Ezio Grasso. Seguono i due Under 23 Giorgio Bernardi e Gioel Maria Bertuzzi, che si dividono la nona piazza, dopo aver scavalcato a loro volta Gianluca Bonzo, estromettendolo dalla top ten. Simone Deregibus è 12° assoluto ed alle spalle la coppia terribile Gian Maria Melifiori-Marco Petracca divisi da appena 3”6. a due prove dalla fine, quando mancano appena 20 chilometri esatti, sono 87 i concorrenti ancora in gara.
PS8 San Grato (Km 13,200) – È la prova che decide la classifica. La gomma anteriore sinistra della Punto Abarth di Elwis Chentre si affloscia misteriosamente (per l’assalto finale il valdostano ha montato quattro gomme nuove) e stacca solo il quarto tempo sull’ostica prova di San Grato, staccato però di 18”9 dal miglior tempo di Massimo Marasso. “Non so che cosa sia successo, non abbiamo preso colpi o tagli sbagliati” commenta deluso il furetto di Roisan. “E dire che all’intermedio Fulvio ci aveva cronometrati sette secondi meglio del passaggio precedente”. Come dire che avrebbero potuto giocarsela con Marasso anche per il miglior tempo di speciale. Ma non è solo Marasso ad essere scatenato. Alessandro Gino dà il tutto per tutto e stacca il secondo tempo ad appena 6/10 dall’enologo di Neive, ed è seguito da Tiziano Borsa che insegue il cuneese a 2”6. Ma non si combatte solo per la leadership assoluta o per il podio. Ma anche per la Classe A6 con Marco Petracca che si lancia come uno Spitfire in picchiata e stacca il quinto tempo ad appena 23”1 da Marasso, ma nemmeno Gianmaria Melifiori molla la presa e concede al “caimano di Trofarello” Marco Petracca appena 3/10 siglando il sesto tempo assoluto, la sua miglior prestazione nella sua giovane carriera. Corrado Perino sigla il settimo tempo che consolida la sua posizione in classifica, davanti ad Armando Defilippi e Roberto Massolino-Marco Bolla che si affacciano per la prima volta della gara nella top ten assoluta con la Mitsubishi Lancer EVO IX, quindi Miki Murialdi, decimo ed Ezio Grasso, che ribadisce la sua leadership in S1600. Solo 33° tempo assoluto, sesto di Classe FA7 e paga 35”9 a Giacomo Rossi-Matteo Barbero, che diventano i nuovi leader di categoria, per Simone Deregibus-Diego Gherlone che arrivano lunghi in un sinistra 2 e toccano il guard rail. Prima della prova si fermano in assistenza Gioel Bertuzzi, per un problema meccanico alla sua Peugeot 207 S2000, Alberto Rossi, troppo attardato per la foratura nel precedente passaggio a San Grato, e Giovanni Pinzano, Clio RS. Si fermano in prova Gianluca Scaglione ed Enrico Campus con le loro Peugeot 206 RC, Stefano Dogliotti e Fabrizio Vola, che stava dominando la Classe FA5.
Ad una prova dal temine la classifica vede Massimo Marasso-Marco Canuto in vetta con un buon margine di sicurezza su Alessandro Gino, ben 10”3 che a sua volta guarda Tiziano Borsa con un vantaggio si 1”4, mentre ad Elwis Chentre mancano 3”3 per salire sul podio. Troppi se si considera che l’ultima speciale è lunga solo 6”8. Altre situazioni da decidere sono la quinta piazza, con Corrado Perino che ha appena 1”3 su Armando Defilippi, Gianluca Bonzo, nono e secondo di Classe S1600, che deve fronteggiare l’assalto del giovane Giorgio Bernardi con 1”3 ed il duello finale fra Gianmaria Melifiori-Marco Petracca divisi da 3”3.
PS9 Niella (km 6,800) – Sembrava tutto finito, almeno per la classifica assoluta, ed invece la paura di vincere gioca un brutto scherzo a Massimo Marasso. Nonostante sia l’ultimo passaggio Elwis Chentre viaggia come una palla da fucile e stacca il miglior tempo in prova con un il tempo di 4’20”2, il più veloce passaggio di giornata sulla Niella. Che ci sia tanta adrenalina in circolo lo dimostra Alessandro Gino, che paga appena 3/10 nel suo sforzo di ottenere il predominio su Tiziano Borsa. Che non va piano nemmeno lui, visto che sono appena 1”7 i secondi di ritardo del vercellese nei confronti di Chentre. Quarto tempo per il determinato e rimontante Armando Defilippi a 6”9 e finalmente Massimo Marasso che paga 8”8 a Chentre, e 8”5 ad Alessandro Gino che è il suo avversario più pericoloso. Sufficienti a far mantenere a lui ed al suo navigatore Marco Canuto la prima posizione. Roberto Massolino conferma la sua crescita ed è sesto davanti a Giorgio Bernardi, nuovamente più veloce fra gli Under 23 e sopratutto di S1600, con un tempo che gli consente di scavalcare in classifica assoluta Gianluca Bonzo, con cui è in lotta per il secondo posto di classe. A seguire Corrado Perino, saldamente al comando della Classe N4, poi Italo Ferrara ed Ezio Grasso che certifica così il suo successo in S1600 e fra le Due Ruote Motrici. Undicesimo tempo per Gianmaria Melifiori, con un vantaggio di 2”3 su Marco Petracca, ed il giovane saluzzese si dimostra ancora una volta implacabile a Niella, mettendo così il suo sigillo sulla Classe A6. Quattordicesima piazza in prova per Giacomo Rossi, migliore di Classe FA7, che consolida il primato chiudendo la prova con 2”3 di vantaggio sull’azzoppato Simone Deregibus. Un solo ritirato in questa prova, ovvero Mario Pietropaolo, su Citroën Saxo VTS di Classe A6, quando era quinto di categoria.
Più spumeggiante che mai il Moscato propone i magnifici dieci del sondaggio kaleidosweb
Foto Elio Magnano e Stefano Romeo
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Il terzo appuntamento con il sondaggio kaleidosweb avrebbe potuto mettere in difficoltà i selezionatori che dovevano vagliare le prestazioni e trovare i dieci candidati alla prova. Si perché in cima alla classifica Elwis Chentre e Massimo Marasso hanno lottato come leoni per la classifica assoluta. Alla fine ha vinto Massimo Marasso, passando così di ufficio al turno successivo, ma Elwis Chentre aveva già conquistato il diritto al turno successivo con la vittoria alla Ronde dei Colli del Moscato, così come Tiziano Borsa era già salito al gradino superiore al Coppa d’Oro.
E così dei magnifici quattro moschettieri del Rally del Moscato a giocarsi la terza selezione c’è solo Alessandro Gino, capace di tempi da favola con la Peugeot 207 S2000 e di una prova finale da top driver riuscendo così a conquistare un secondo gradino del podio che vale oro. Se il sondaggio ha dovuto a rinunciare a tre dei quattro moschettieri non si è certo trovato a corto di nomi da mettere nella selezione. A cominciare da Corrado Perino, tornato alle corse su una Mitsubishi Lancer EVO decisamente cresciuta rispetto alle prestazioni precedenti e che il pilota delle Valli di Lanzo ha saputo gestire con intelligenza e sagacia, senza per questo mai concedere un millimetro di spazio a livello velocistico, chiudendo con la quinta posizione assoluta, la miglior classifica possibile, visto l’elenco iscritti del Moscato. È un Under, ma a guardarlo al volante sembra uno scafato pilota con mille gare sulla schiena. Giorgio Bernardi ha compiuto il grande salto dalla Twingo R2B alla Clio S1600, iniziando subito con un bel testacoda alla prima curva che non ha però provocato il minimo danno alla vettura e dato una bella carica al pilota di Martiniana Po, al punto da offrirgli un colpo di reni finale tale da portarlo nella top ten dell’assoluta e secondo di classe. Uno dei giovani su cui il rallismo piemontese deve puntare. A contrastare la leadership a Bernardi negli Under è stato il suo quasi concittadino Gianmaria Melifiori (con il quale ha una sfida sportiva personale) che ha avuto le sue belle gatte da pelare nel confronto con un mostro sacro quale Marco Petracca, riuscendo a spuntarla contendo il diavolo di Trofarello quando era più veloce e ribattendo poi nella prova successiva quando si trovava a suo agio. Anche lui con ancora una bella carriera fra gli Under merita sicuramente di essere valorizzato nel suo futuro rallistico. Marco Petracca non è molto abituato ad essere battuto (di solito vince o la tira) ed al Moscato le ha provate veramente tutte per vincere la classe, arrivando a siglare due volte il quinto tempo assoluto (davanti a lui solo Marasso, Chentre, Gino e Borsa, un gran bel quartetto), eppure a fine gara non ha perso il sorriso e sopratutto non ha trovato la minima scusa per un secondo di classe (12 assoluto che dovrebbe essere sottolineato da mille punti esclamativi) esclamando solo: “forse ho trovato il mio erede”.
Una delle classi che è salita maggiormente all’onore delle cronache è la FA6 che prima ha presentato un Luca Garello in tal forma nella notte da riuscire ad entrare nella top ten della classifica assoluta prima di mettersi la sua Peugeot 106 per cappello nella seconda prova della domenica mattina terminando, senza perdere il sorriso, una gara che aveva dei risvolti magici. Immediatamente dopo ha preso il comando della categoria Francesco Castagnotti, che stava andando a vincere la classe entrando anche lui fra le posizioni che contano della classifica assoluta prima di essere abbandonato dal motore della sua Peugeot 106 quando mancavano meno di tre prove alla cima dell’Olimpo. C’è stato un punto, nella prova di Borine, in cui volare fuori era di una facilità estrema ed in quel tranello è caduto il grande cuore di Andrea Castagna. Ma ancora una volta la prima reazione del pilota della Peugeot 106 Rallye FN2 (e della sua navigatrice) è stato quello di riprendere la cavalcata con il Super Rally del giorno successivo, riuscendo così a concludere ancora sul podio di classe. Ed ancora una volta la domanda è: è più dura la carrozzeria della 106 o la costanza di Castagna? Poche gare l’anno non possono soddisfare la voglia di rally di Fabrizio Tardito, ma recuperare allo scarso chilometraggio della sua stagione il pilota di Portacomaro si attacca al freno a mano facendo il doppio della strada rispetto ai suoi avversari e facendo tanti di quei traversi che alla fine i tifosi lo inneggiano tanto quanto chi sale sul grandino più alto del podio. Tutto ciò con una Mitsubishi Lancer EVO che di primavere comincia ad averne parecchie. Alla fine il fratello Carmelo è risultato costantemente il più veloce con la Suzuki Swift gemella, ma Simone Vacchetto non si è mai scoraggiato, ha continuato ad attaccare senza nascondersi dietro al dito della sua minore esperienza sui campi di gara ed alla sua qualifica di Under che gli spiana davanti ancora uno splendido futuro. Ma per il più giovane dei fratelli Vacchetto la cosa più importante è di essere riuscito a contrastare il fratello più anziano preparandosi a mettergli il sale sulla coda alla prima occasione
I dieci candidati nella terza prova del sondaggio pilota di kaleidosweb sono:
- Giorgio Bernardi
- Andrea Castagna
- Francesco Castagnotti
- Luca Garello
- Alessandro Gino
- Gianmaria Melifiori
- Marco Petracca
- Corrado Perino
- Fabrizio Tardito
- Simone Vacchetto
La terza selezione del sondaggio pilota kaleidosweb si concluderà lunedì 29 luglio alle ore 17,00
Alessandro Gino vince in carrozza la terza selezione del sondaggio Kaleidosweb
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Successo senza dubbi per Alessandro Gino nella terza selezione del sondaggio piloti kaleidoswe che il pilota cuneese ha conquistato con largo margine sulla concorrenza formata da Corrado Perino, Gianmaria Melifiori e Simone Vacchetto che hanno concluso affiancati in seconda posizione e che debbono rilanciarsi nella prossima edizione del sondaggio kaleidosweb che partirà nei prossimi giorni con il sondaggio che avrà per protagonisti del Rally del Moscato. Nel frattempo Alessandro Gino può cominciare a prepararsi per le semifinali che si svolgeranno a partire da dicembre in cui dovrà confrontarsi con Stefano Monchietto e Simone Deregibus che hanno superato le selezioni precedenti, e di Elwis Chentre, Augustino Pettenuzzo, Luca Cantamessa, Tiziano Borsa e Massimo Marasso che si sono conquistati il diritto alle semifinali vincendo un rally in Piemonte.
La classifica finale della terza prova del sondaggio 2013 (venerdi 25 luglio, ore 18,30): 1. Alessandro Gino, 69 (85%); 2. Corrado Perino, Gianmaria Melifiori e Simone Vacchetto, 3 (4%); 5. Giorgio Bernardi, Francesco Castagnotti e Marco Petracca, 1 (1%); 8. Andrea Castagna, Luca Garello e Fabrizio Tardito, 0. (81%).
Il Moscato Storico innaffia Gambarino-Blua
La gara storica della Langa pur ridotta di due delle tre prove del sabato sera dimostra piacevole e gradita ai concorrenti. Vittoria indiscussa del monegasco Gambarino che domina tutte le prove, salvo due passaggi a Niella. Di Tommaso M. Valinotti, foto Elio Magnano
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Un successo mai messo in dubbio quello del pilota di licenza monegasca Fabio Gambarino, affiancato da Marco Blua, su Fiat 131 Racing Gruppo 2, che ha regolato la Ford Escort RS 2000 di Antonio Gregorio-Flavio Aivano e la 124 Spider di Giampaolo Icardi-Stefano Casazza. Sfortunata la prova dei francesi Fabian Cartery-Mathieu Roox, Fiat 124 Spider, che si sono fermati nel corso della prima prova speciale della domenica mattina per noie elettriche.
La gara era divisa in due tappa con quella del sabato sera ridotta da tre ad un solo passaggio, per di più ridotto a soli 5100 metri, sulla speciale di Borine percorsa alla luce dei fari. Già nella speciale notturna Gambarino ha preso il largo segnando il miglior tempo prendendo un vantaggio di 11”2 su Gregorio, 28”8 su Cartery e 40”4 su Icardi. La situazione non cambia nelle speciali di domenica con Gambarino che si aggiudica quattro delle sei speciali regolarmente disputate salvo il secondo ed il terzo passaggio sulla speciale di Niella, dove si accoda a Gregorio che si dimostra particolarmente a suo agio su questa prova, non riuscendo però a recuperare il terreno perduta nella speciale di Niella. Terza piazza, ma soddisfatto lo stesso per Icardi, che ha la soddisfazione di salire sul podio della gara di casa, anche se non è mai riuscito ad impensierire i fuggitivi.
La classifica finale: Gambarino-Blua, Fiat 131 Racing, in 48’43”4; 2. Gregorio-Aivano, Ford Escort RS 2000, a 54”2; 3. Icardi-Casazza, Fiat 124 Spider, a 3’03”3.
I numeri
Iscritti 4; verificati 4; classificati 3; ritirati 1.
Leader della gara: Gambarino da PS3 a PS9
Vincitori Prove Speciali: Gambarino 5 (PS, 2, 4, 5, 6, 8); Gregorio 2 (PS 7, 9)
Campionato Piemonte valle d’Aosta Rallies trofeo Automotoracing 2013 il giro di boa delle storiche premia Gregorio-Aivano
Grazie al successo nell’ultima gara, al rally del Moscato, l’equipaggio della Ford Escort RS 2000 si porta al comando. Ma non può certo dormire tranquillo, inseguito da vicino da Thierry Cheney, Silvio Revelli e dai fratelli Lanfranchini. Prossimo appuntamento il Rally del Tartufo a fine mese, in attesa del Valli Cuneesi, unica gara a coefficiente doppio della stagione. Foto Elio Magnano
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Con l’arrivo dell’estate il Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013 ha compiuto il suo giro di boa iniziando il girone di ritorno con il Rally del Moscato del 30 giugno, nona gara delle 17 che, a questo punto della stagione, costituiscono il calendario 2013.
La stagione 2013 ha visto una maggior vivacità in tutti i settori, con ben 227 iscritti al Campionato, valore che polverizza il record della scorsa stagione quando si era arrivati a quota 162. Anche nel mondo delle storiche il Campionato ha suscitato maggiore interesse fra piloti e navigatori.
La classifica assoluta piloti vede al comando Antonio Gregorio (24), passato al comando proprio grazie ai punti conquistati nelle terre di Cesare Pavese dove ha potuto effettuare una gara senza doversi guardare dagli avversari. Il pilota della Ford Escort non può però dormire sonni tranquilli, in quanto molto vicino alle sue spalle c’è il folletto valdostano Thierry Cheney (20,4), che grazie ad un risultato pesante acquisito con la sua A112 al Rally Lana Storico in una classe particolarmente numerosa si propone come avversario più insidioso per Gregorio. In terza posizione la Lancia Fulvia 1,3 del costante “Robert” (18,4) che ha conquistato il bottino pieno al Memorial Conrero e al Rally Lana Storico. La classifica assoluta piloti rispecchia anche quella riservata alle vetture appartenenti ai vecchi Gruppi 2 e 4 a sua sua volta suddivisa in tre categorie per vetture sino a 1600 cm3, 2000 e oltre 2000. Nella classe più piccola sventola la bandiera valdostana con Thierry Cheney (20,4) e “Robert” (18,4) che conducono davanti a “baffo” Mario Cravero (13,2), autore di prestazione velocistiche da paura, che però lo portano qualche volta ad esagerare. Il suo butto è frutto di una pesante vittoria al Lana Storico, ma i punti persi per l’uscita di strada al Conrero, dove viaggiava con tempi da assoluto con la sua 127 CL Gruppo 2 si fanno sentire pesantemente. In Classe 5, per vetture Gruppo 2 e 4 fino a 2000, Antonio Gregorio (24) ha preso il comando della situazione (pur essendosi iscritto in ritardo dovendo così rinunciare ai punti della Ronde del Canavese che gli avrebbero permesso di iniziare una fuga importante) avendo però conquistato un successo pesante al Conrero. Alle sue spalle Stefano Villani (16,8), Opel Kadett GT/E, capace di andare a punti nelle sole due gare che ha disputato e Leo Argentieri (13,2) partito con il piede giusto con la sua BMW 2002 Tii alla Ronde del Canavese, bissando poi il successo al Città di Torino. Molto combattuta la Classe 6, quella per gli oltre 2000, con il saluzzese Silvio Revelli (16,8) che detta legge con la sua Porsche 911 grazie ad un buon Memorial Conrero e ad un ottimo Rally della Lana Storico che lo ha lanciato fra le stelle. Ma Revelli deve guardarsi estremamente da vicino dagli assalti di Simone Lanfranchini (15,6) che con la sua Porsche 924 ha raccolto punti al Gomitolo di Lana ed al Lana Storico e da Federico “Tramezzino” Ormezzano che ha effettuato un’iscrizione tardiva (anche su di lui pesa lo zero in casella al Conrero, dove pure ha disputato una grande gara), ma ha immediatamente recuperato con un successo al pesantissimo (sotto il profilo punteggi) Lana Storico con la Talbot Sunbeam Lotus.
Più compatta la classifica dedicata ai Gruppi 1 e 3 che vede solo due piloti a punti entrambi nella categoria fino a 2000, ovvero Mario Morando (8,4) che con la sua Porsche dopo il ritiro del Conrero ha fatto bottino pieno al Lana Storico precedendo Gianni Panero (4,8) con la Fiat 124 Abarth. In totale sono 22 i piloti classificati fra le storiche nel Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013, che vede iscritte anche due rappresentanti rosa Isabella Bignardi (1,2) ritirata con la sua Opel Kadett GT/E al Conrero e Francesca Mosso (6), unica Under 23 storica, vincente con la sua Fulvia Coupé al Gomitolo di Lana.
Fra i navigatori la classifica assoluta vede Flavio Aivano (14,4) che ha detta la note ad Antonio Gregorio e riesce a prendere il comando scavalcando Stefano Lanfranchini (13,2) e l’astigiano Antonio Severino (13,2) che ha raccolto punti in due categorie differenti, ovvero al Memorial Conrero dettando le note all’elvetico Pietro Galfetti sull’imponente Opel Ascona 3.0, e a inizio stagione alla Ronde del Canavese, dove ha conquistato il bottino pieno sulla Fulvia di “Robert”. Molto simile la classifica dedicata che unisce le vetture di gruppo 2 e 4 con Aivano e Lanfranchini a condurre davanti a Jastine Sertori (7,2) che ha compiuto un’incursione fra le storiche al Memorial Conrero ed Ilario Pellegrino (7,2) che ha fatto il suo esordio stagionale al Lana Storico. In Categoria 4, quella riservata alle vetture Gruppo 2 e 4 fino a 1600 cm3, Jastine Sertori ed Ilario Pellegrino si dividono la leadership davanti alla giovanissima Monica Mosso e a Giorgio Severino (6). Nelle vetture sino a 2000 cm3, a condurre è Flavio Aivano davanti a Lorenzo Lalomia (3,6) e Marco Mao (1,2), mentre fra le oltre 2000 Stefano Lanfranchini ha ragione di Luca Pieri (1,2). Tre i concorrenti classificati che hanno corso al volante di vetture Gruppo 1 e 3, con Stefano Scardoni (7,2) e Giorgio Severino che si dividono la leadership davanti a Paola Salsa (4,8). Scardoni e Paola Salsa sono anche i protagonisti della Classe fino a 2000 cm3, mentre Giorgio Severino è il solitario protagonista della Classe oltre 2000.
In totale sono 10 i navigatori classificati fra le storiche nel Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013, fra i quali due rappresentanti rosa, ovvero Jastine Sertori e Monica Mosso, con quest’ultima solitaria protagonista fra gli Under 23.
Per quanto riguarda le storiche, con l’annullamento del 333 Minuti, c’è solo più una gara riservata esclusivamente alle storiche e si tratta del Rally delle Valli Cuneesi Storico del 7 settembre, che però, essendo un’Internazionale avrà valenza doppia. Ma la battaglia ricomincerà molto prima, già sabato 27 luglio con il rally del Tartufo.
Le schegge di kaleidosweb sparano gli obiettivi con Magnano a mezzo servizio
Un assenza notata da tutti quella del reporter di Revello, ma ampiamente giustificata. Foto Elio Magnano
SANTO STEFANO BELBO (CN) – C’era tutta la truppa di kaleidosweb o mancava qualcuno? Sabato lo staff di Stefano Romeo ed Elio Magnano si è presentato al gran completo allo shake down e sulla prova di Borine, mentre Tommaso M. Valinotti si dedicava alla raccolta delle prime notizie ed alle formalità del Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies, ma domenica mattina qualcuno mancava. La grande assenza, subito notata, è stata quella di Elio Magnano, che nella prima mattinata è diventato nonno di Giada, figlia della figlia Nicoletta. Mentre la futura reporter e la mamma si riposavano, il neo-nonno si agitava nei corridoi dell’ospedale di Pinerolo. Dalla redazione di kaleidosweb i migliori auguri a Giada, Nicoletta ed anche a nonno Elio. E non ti preoccupare: le schegge di kaleidosweb sono venute benissimo, grazie agli scatti dello staff di Stefano Romeo e a quelli di Germano e Claudia, che hanno sopperito nel migliore dei modi all’assenza del loro capo.
Parole e Volti dal Rally del Moscato Giorgio Bernardi-Gianmaria Melifiori stelle di gloria giovanile al Rally Moscato
Esordio in S1600, arrivo nella top ten e secondo posto assoluto per il pilota di Martiniana Po; vittoria in Classe A6, davanti al velocissimo Petracca, quattro speciale di categoria vinte sono il bottino del driver di Lagnasco. Così il Trofeo Prosciutto & Mozzarella non ha vincitori né vinti. Anzi, festeggia il successo di entrambi i contendenti
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Sono stati i due saluzzesi Giorgio Bernardi e Gianmaria Melifiori i due Under 23 più veloci al 12° Moscato Rally che si è svolto sabato 29 e domenica 30 giugno con partenza ed arrivo a Santo Stefano Belbo.
Giorgio Bernardi, affiancato da Ismaele Barra, ha conquistato la seconda piazza di Classe S1600 ed il nono posto assoluto con la Clio S1600 di Roger Tuning (che guidava per la prima), volta grazie ad una condotta di guida attenta e velocissima. “Per me era la prima volta di tutto” confessa il pilota di Martiniana Po. “Prima volta sulla Clio S1600, prima volta al Moscato. Ed alla prima curva della prima prova sono finito in testacoda”. Non basta quella piccola disavventura a scoraggiare Bernardi, che già nella ripetizione alla luce dei fari della speciale di Borine sigla l’11° tempo assoluto, terzo di S1600. Ed è solo l’antipasto. Domenica una prova per trovare le misure alla luce del sole, e poi via all’attacco nel primo passaggio a Niella dove entra nella top ten siglando il miglior tempo di categoria. Da quel momento è tutto un crescendo soprattutto nella prova di Niella nella quale il portacolori della Meteco Corse si dimostra costantemente il più forte di categoria, superando così, proprio sotto lo striscione di arrivo il locale Gianluca Bonzo per andare a conquistare il nono posto assoluto. “Sono molto felice di questo risultato su una vettura che non conoscevo e con la quale mi sono trovato alla perfezione. È stato un bel salto rispetto alla Twingo R2B con cui ho corso finora, ed arrivare nella top ten alla mia sedicesima gara è stato un gran bel risultato”.
Appena due posizioni più indietro chiude Gianmaria Melifiori, affiancato da Enrico Ghietti, autore di una gara superlativa che lo porta a battere per la prima volta in carriera il “caimano” della Classe A6 Marco Petracca. Anche per il pilota di Lagnasco le cose non erano iniziate nel migliore dei modi, con un bel testacoda sulla speciale di Borine sabato pomeriggio, migliorandosi leggermente nella prova in notturna complice anche un problema alla fanaliera. La tappa del sabato vedeva chiudere il portacolori della NordWest Motorsport 23esima posizione assoluta, terza di classe, ma ad appena 3”1 dal leader temporaneo Simone Peruccio. Domenica mattina però Melifiori-Ghietti suonavano le trombe dell’assalto al fortino e nelle prime due prove speciali facevano volare la loro Citroën Saxo curata dalla OVS siglando il miglior tempo di categoria andando a conquistare il primato di Classe A6 travolgendo Peruccio e superando Petracca. “Le prove sono molto belle e velocissime. Mi piace in particolare la San Grato. È una gara tiratissima in cui non ci potremo distrarre nemmeno per un metro” commenta a metà gara lo studente universitario dai modi garbati di Lagnasco. La San Grato piace però anche al suo avversario Petracca che spreme tutto il possibile dalla sua Saxo e sigla tempi da paura (quinto assoluto nei due successivi passaggi, dietro solo al poker di vetture S2000 che stanno dominando la corsa). Ma Gianmaria Melifiori non è da meno. Concede a Petracca 1”5 sul secondo passaggio ed appena 3/10 sul terzo (in cui sigla il sesto tempo assoluto), rispondendo però per le rime nella successiva Niella in cui è sempre il più veloce di Classe A6, riuscendo così ad allungare sul velocissimo avversario sino ad andare a concludere in 11esima posizione assoluta e primo di Classe A6. “Dopo i vari problemi vissuti nelle scorse gare, il Moscato è stato perfetto ed abbiamo potuto combattere con un mostro sacro come Marco Petracca. Stargli davanti è una soddisfazione immensa” conclude Gianmaria Melifiori, che ha acquisito anche lui lo spirito del caimano.
Da inizio stagione i due giovanissimi driver saluzzesi vivono una sfida provata denominata “Prosciutto & Mozzarella” (dal genere di prodotti delle rispettive aziende paterne). “Quando Gianmaria ha saputo che al Moscato correvo con una Clio S1600, mi ha detto che era una sfida impari e che non sarebbe stata valida” commenta sul traguardo Giorgio Bernardi. “Sapendo però quanto è veloce Melifiori, e pensando a quanto avrebbe potuto andar forte su queste strade anch’io ero perplesso sul risultato della scommessa” e visto il risultato finale è giusto concluderla con un grande abbraccio finale fra i due e rimandare la sfida alla prossima puntata. In fondo è meglio pensare che abbiano vinto entrambi.
Il Super Rally rilancia Hohlheimer-Dalmasso
SANTO STEFANO BELBO (CN) – La formula del 12° Rally del Moscato ha trovato estimatori e detrattori in gran quantità, visto che usciva decisamente dagli schemi dei rally normali. Decisamente è stata poco apprezzata, anzi è stata vista malissimo, dalla gran parte degli equipaggi la struttura Ronde della prima tappa con tre passaggi sulla speciale di Borine che ha richiesto due lunghi riordini (un ora e quindici minuti) a Gallo Grinzane, senza parco assistenza, fatto che ha reso ancora più complicata la situazione dovendo gli equipaggi fare refuelling e montare le fanaliere. In aggiunto si è verificato l’annullamento del secondo passaggio, obbligando gli equipaggi ad una sosta interminabile nei piazzali di Gallo Grinzane.
È piaciuta a quasi tutti la partenza della seconda tappa in ordine di classifica, anche se ha complicato la vita agli addetti ai lavori, giornalisti fotografi e commissari di percorso, che dovevano andare alla ricerca degli equipaggi smarriti per strada inseguendo un elenco che non era più in ordine numerico. Ma la cosa è generalmente piaciuta agli equipaggi al punto che Miki Murialdi l’ha definito “un ordine di partenza dal sapore mondiale”. Ovviamente è piaciuta a quei concorrenti delle macchine piccole come Luca Garello che con una piccola 106 Rallye si ritrovati a partire fra i primi dieci, sogno mancato per un soffio da Marco Petracca a causa del testacoda nella prima speciale.
Ad apprezzare particolarmente la formula sono stati gli 11 equipaggi che, dopo essersi fermati nelle prove del sabato, sono riusciti a ripartire domenica mattina con la formula del Super Rally. Di questi 11 ben nove sono riusciti a salire sulla pedana di arrivo domenica sera. Fra questi i migliori sono stati Jürgen Hohlheimer-Marco Dalmasso, migliori dei miracolati, Fiat Punto, risaliti fino dal 93° fino al 49° assoluto e terzi di Classe FA6, Ferrando-Galetti, 51esimi che hanno dato spettacolo con la loro Mitsubishi Lancer EVO IX, ed Andrea Castagna-Sara Farinella, 56esimi assoluti e terzi di Classe FN2, che erano finiti anche loro fuoristrada nella trappola del dosso di Borine.
Ronny Di Stefano il meccanico con la passione del controsterzo
Affiancato dalla fidanzata Gloria Santini, futuro ingegnere meccanico, il tecnico dell’Erreffe ha portato in gara una Clio Williams chiudendo quinto nell’impegnativa Classe FA7
SANTO STEFANO BELBO (CN) – L’occasione fa il meccanico pilota. É quanto accaduto a Ronny Di Stefano, ventisettenne meccanico dell’Erreffe di Agostino Roda di Castelnuovo Scrivia (AL) che in occasione del Rally del Moscato è tornato per la quarta volta al volante della Clio Williams ovviamente dell’Erreffe. “La passione per i motori è tanta, al punto che a 19 anni mi ho lasciato Pesaro, la mia città natale, per venire a Castelnuovo Scrivia a fare il meccanico da Agostino Roda”. Una scelta difficile e di passione, visto che nella cittadina alessandrina non conosceva nessuno, ma che ha sicuramente dato i suoi frutti, se dopo otto anni Ronny Di Stefano è ancora lì, alla corte di Agostino Roda. E se geograficamente non si è mosso di un metro di strada ne ha compiuta parecchia, crescendo a livello professionale e riuscendo a soddisfare la sua voglia di gareggiare esordendo al Rally delle Dolomiti di due anni fa e ripetendosi poi al Rally della Val D’Aveto e più recentemente al Rally Race di Voghera, gara nella quale ha ottenuto il miglior risultato assoluto della carriera chiudendo 14° assoluto e secondo di FA7.
Al Moscato la gara di Ronny Di Stefano e della fidanzata Gloria Santini si è conclusa con il 24° posto assoluto, quinto di classe dopo aver disputato le otto prove speciali senza problemi, ma “dovendo guidare un po’ meglio” come ha detto lui stesso sul palco di arrivo. “Correre è una grande passione, ma debbo sempre considerare che sono prima di tutto un meccanico e quindi l’interesse prioritario è fare di tutto affinché le vetture in gara vadano bene. Qui avevamo solo un’altra vettura oltre la mia (la Peugeot 207 S2000 di Italo Ferrara-Gabriele Bobbio, giunta regolarmente al traguardo senza problemi), perciò è stato possibile correre senza dover far fare alla squadra i salti mortali”.
Ad affiancare Ronny Di Stefano c’è da sempre la fidanzata Gloria Santini di Casteggio (PV), che vanta una gara in più di Ronny “fatta così per provare come funzionava il mondo dei rally” e appassionata a tal punto dalla meccanica e dai motori da frequentare la Facoltà di Ingegneria Meccanica, conosciuta in officina e sua navigatrice in tutte le avventure rallistiche del meccanico marchigiano. “Mi sento sicuramente più meccanico che pilota” conclude Di Stefano, “anche se mi piacerebbe guidare una RRC perché è una sfida tecnica molto interessante. Anche perché del mondo delle corse mi interessa far correre più veloci possibile le macchine su cui metto le mani”.
EVO Motorsport no frizione no party
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Sul vetro laterale della navigatrice la scritta era chiara: “No Pamy, no party”. Ma per Emanuele Ferrando-Pamela Galetti il sabato notte fra la prima e la seconda tappa del Rally del Moscato non è stata certamente una notte da discoteca. E meno che mai per i meccanici della EVO Motorsport che curano la Mitsubishi Lancer EVO IX del “diversamente matto” pilota genovese che hanno dovuto lavorare duramente e per quasi tutta la notte per risistemare il differenziale della vetture e permettere al pilota della Lanterna Corse di ripartire domenica mattina e concludere in 51esima posizione assoluta, quarta di classe, offrendo uno spettacolo sopraffino ai suoi tanti tifosi.
Ferrando-Malzani vittoria sofferta degli stacanovisti in Campionato Piemonte Valle d’Aosta
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Sul podio di arrivo del Rally del Moscato Giovanni Ferrando e Fabio Malzani sono più che felici. “Abbiamo vinto la Classe FN3 nonostante i problemi che ci hanno afflitto un po’ in tutta la gara. Ieri sera abbiamo provato il brivido della batteria esplosa, oggi abbiamo iniziato con qualche problema al retrotreno, ma sopratutto abbiamo avuto difficoltà nelle prove centrali. Sulla San Grato-2 si è accesa la spia dell’alternatore, mentre nella successiva Niella la Clio Williams si è spenta quando abbiamo tirato 7000 giri”. Molto soddisfatto anche il navigatore Fabio Malzani. “Nelle cinque gare disputate quest’anno abbiamo conquistato quattro volte il successo di Classe. Io sto correndo moltissimo, al punto che sono stato costretto a provare nello stesso giorno il Rally della Lanterna ed il Coppa d’Oro. D’altro canto le prove erano sui versanti opposti della stessa montagna”. Con questo risultato Giovanni Ferrando fra i piloti e Fabio Malzani fra i navigatori, consolidano la loro leadership nel Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013.
Jürgen Hohlheimer ed il meccanico vivandiere
SANTO STEFANO BELBO (CN) – “Dove essere regrouping? Riordino?”. Il gigantesco meccanico, testa completamente pelata, tuta aperta per il caldo, si aggirava nella corsia di ingresso del Parco Assistenza di Santo Stefano Belbo con al gomito un cestino di plastica blu in cui, invece di chiavi e bulloni, c’erano due grandi focacce tonde e bibite energetiche. Quando ha scoperto che il riordino era a Cossano Belbo si è rabbuiato e chiesto con il classico accento teutonico. “Quanto distare?” I sei chilometri sono apparsi troppi anche a lui ed allora è rimasto pazientemente in attesa che l’equipaggio cui prestava assistenza arrivasse, pronto a fornire la sussistenza: Jürgen Hohlheimer-Marco Dalmasso, Fiat Punto.
Il pilota tedesco si è subito avventato sulle focacce che ha sbranato prima di arrivare al C.O. e a chi gli faceva notare come la sua fosse un’assistenza completa rispondeva nell’italiano di chi frequenta da vent’anni le spiagge di Rimini (o le nostre prove speciali): “No, no meccanico serve per pizze e bibite. Io riparo personalmente la mia macchina da solo. Ieri sera, quando rotto semiasse, portata Punto in parco assistenza, cambiato semiasse, poi andato con meccanico a bere birra e mangiare pizza. Questa mattina riparato frizione prima assistenza, poi fatto tempi che volevo”. Che la strategia fosse giusta è dimostrata dal risultato. Hohlheimer-Dalmasso hanno rimontato la classifica dalla 93esima posizione in cui erano finiti sabato notte fino al 49° posto, conquistando anche il terzo posto della super competitiva Classe FA6 e soprattutto siglato il miglior tempo di categoria nelle ultime due prove speciali, staccando il 27° tempo assoluto nella Niella finale.
Gianluca Pavone-Sara Molinari un bis esclusivo
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Seconda gara insieme e nuova vittoria per Gianluca Pavone con la moglie Sara Molinari sul sedile di destra e nuovo successo di Classe N3, condito dal 25° posto assoluto. E tanto per non lasciare dubbi sulla perentorietà del loro successo Pavone-Molinari hanno segnato il miglior tempo in tutte le otto prove speciali disputate.
Yves Chapellu-Marika Mavillod fiato corto in partenza grandi sorrisi all’arrivo
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Ritorno in gara del pilota valdostano Yves Chapellu, affiancato dalla giovanissima Marika Mavillod che conquista il secondo posto di Classe FN3 e la 48esima piazza assoluta con la Peugeot 306 Rallye. “Abbiamo terminato di montare la macchina, arrivata in settimana, nella notte fra venerdì e sabato ed il primo metro in moto lo abbiamo fatto sulla speciale di Borine” commentava Chapellu al riposo di sabato sera “ed ovviamente è difficile capire reazioni e limite di una vettura molto performante, ma anche decisamente impegnativa da guidare”. Ma la domenica le cose sono andate per il meglio. Dal primo passaggio su Niella, PS5, Chapellu-Mavillod hanno cominciato a migliorare costantemente le loro prestazioni risultando sempre la seconda forza in Classe FN3 dietro Ferrando-Malzani. “Abbiamo migliorato di circa 1”/km e ciò è molto incoraggiante, anche se la strada da percorrere è ancora parecchia”. Ma dal sorriso stampato sulle labbra di Yves Chapellu all’arrivo è certo che l’assalto al gradino più alto del podio è solo rimandato. Di poco.
Lotta fratricida Carmelo e Simone Vacchetto al Rally del Moscato
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Dai tempi di Caino e Abele, passando per Romolo e Remo, la storia e la mitologia sono pieni di racconti di lotte fratricide, ma quella al Moscato è stata piuttosto un sereno confronto sportivo. Lo ha vinto il maggiore dei due, Carmelo, dall’alto della sua maggiore esperienza in gara, 18 rally disputati, contro gli otto del fratello Simone, che è pure Under 23. ma mentre il più anziano e sereno dei due guarda con il sorriso sulle labbra le proprie prestazioni (ha vinto la Classe N2 in scioltezza) e quelle del fratello, per Simone la sfida era tutta in famiglia. “Su otto prove disputate sono riuscito a stargli davanti solo due volte. Nella prima di domenica mattina, la San Grato, e sulla Niella-2 dove sono riuscito ad attaccare al massimo. Va bene così” conclude l’Under Simone che guarda la scritta inneggiante al fratello sulla Swift, e sa di avere ancora tanta strada davanti a lui “ed è bello potersi confrontare con un fratello come il mio”.
Incontro serale col cinghiale per Foglino-Demartini
SANTO STEFANO BELBO (CN) – La prima prova speciale ha condizionato pesantemente la gara di Pierluigi Foglino e Stefano Demartini che si sono ritrovati la strada sbarrata da un cinghiale, forando la gomma anteriore sinistra e dovendo fermarsi a cambiarla, con conseguente perdita di tempo che ha fatto concludere all’equipaggio del VM Motorteam con un ritardo di 13’10 da Elwis Chentre, peggior tempo assoluto e così alto, che domenica mattina, pur con molti equipaggi gravati dalla penalità del Super Rally, sono partiti penultimi. Alla fine però la costanza di Foglino-Demartini è stata premiata visto che hanno chiuso quarti di Classe FN2, 70esimi assoluti, lasciando dietro una decina di altri equipaggi.
Tardito-Nebiolo una sfida papale
SANTO STEFANO BELBO (CN) – “Ormai Portacomaro è conosciuta in tutto il mondo, in quanto paese di origine di papa Francesco”. Ma Portacomaro, alle porte di Asti, è anche il paese in cui vivono Fabrizio Tardito, presente al Moscato con la sua Mitsubishi Lancer e Claudio Nebiolo-Katia Cavallotto, Renault Clio RS, da sempre impegnati in una sfida all’ultimo traverso sulle prove speciali. E chissà che non tocchi proprio a papa Francesco fare da giudice per stabilire qual è il miglior controsterzo.
Pirra-Bruno: Buon compleanno Ritmo
SANTO STEFANO BELBO (CN) – “Per essere una trentenne cammina veloce ed ha ancora molto fascino”. Non ha alcun dubbio Osvaldo Pirra che, affiancato da Riccardo Bruno ha concluso al 34° posto assoluto, sesto di Classe FA7 con la sua Fiat Ritmo. “La nostra Ritmo è stata immatricolata nel mese di luglio del 1983, quindi sta per compiere trent’anni, ma si è comportata benissimo permettendoci di effettuare dei bei traversi, come si possono fare solo con delle vetture di altri tempi”.
Lotta di Classe Marasso e Chentre i grandi protagonisti della S2000
Iscritti, 11; verificati, 10; classificati, 8; ritirati, 2.
Vincitori Prove Speciali
4 Elwis Chentre (PS 1. 3, 5, 9); 3 Massimo Marasso (4, 6, 8); 1 Alessandro Gino (7)
Leader di Classe
Elwis Chentre (da PS 1 a 7); Massimo Marasso (da PS 8 a PS 9)
Le prime quattro posizioni della classe rispecchiano sia nella classifica sia nell’andamento con la foratura di Elwis Chentre che dopo aver condotto per sette delle nove prove speciali si arrende sull’ultima San Grato (PS8) per una foratura e poi si scatena nell’ultima prova, Niella Belbo, che ben si addice alle caratteristiche sue e della Grande Punto Abarth. Un grande Massimo Marasso ha dimostrato tutte le sue capacità velocistiche staccando il miglior tempo nei tre passaggi a San Grato, battendo Chentre due volte ad armi pari, dimostrando un carattere incredibile credendoci dal primo ed all’ultima speciale. Per lui un solo brivido, sull’ultima speciale, quando la paura di vincere rischia di fargli perdere un successo che sembrava giù nelle sue tasche. Alessandro Gino ha chiuso secondo assoluto ad appena 1”8 dal vincitore con un’ultima prova in cui è stato regolato solo dallo scatenato Chentre.
Un vero peccato per il cuneese che ha commesso alcuni errori di troppo nel corso della gara, a cominciare proprio dalla prima curva della prima speciale che gli fa perdere oltre otto secondi. “Sono stato troppo falloso, e l’ho pagato. Dopo il primo errore a Borine, mi sono ripetuto nella prima prova di oggi a San Grato. Sono soddisfatto delle mie prestazioni velocistiche. Pur avendo vinto una sola prova sono sempre stato vicinissimo ai leader della gara”. Terza piazza per Tiziano Borsa, staccato di 4”6 dal vincitore, che ha lottato costantemente per la terza piazza in duello ravvicinato con Alessandro Gino, che sembrava vincere quando ha trovato il giusto assetto della sua Fiesta, ma ha dovuto capitolare davanti ad un finale al fulmicotone di Gino. Quarta piazza, molto deludente per quanto fatto vedere in gara, per Elwis Chentre che paga carissimo la foratura nella penultima prova, ma dimostra tutto il suo valore e carattere scatenandosi nell’ultima prova mancando il podio per appena 1”6.
Alle spalle di questi quattro un Armando Defilippi, affiancato da Franco Piovano, staccato di 1’50”9, che inizia con un dritto in discesa al sabato , ottiene buoni tempi, ma non riesce, causa la scarsa conoscenza della vettura, a trovare il limite della Peugeot S2000, ma sopratutto paga pesantemente un contatto con un antitaglio nel passaggio pomeridiano di San Grato. Buona la gara di Miki Murialdi-Roberto Valpreda, che chiudono ad appena 7”5 da Defilippi dopo una gara accorta e senza sbavature. Settima piazza per Italo Ferrara-Gabriele Bobbio che faticano un po’ sulla prova di Borine che costa loro l’arrivo nella top ten dell’assoluta che era l’obiettivo del veterano alessandrino. Chiudono la graduatoria Rinaldo Vola-Ugo Montaldo che festeggiano così la loro unica uscita stagionale, anche se sono un po’ dispiaciuti per il fatto di essere partiti nella tappa di domenica dietro una Peugeot 106, anche se è quella del funambolico Luca Garello. Ritirati gli svizzeri Josias Rywalsky e Jean-Daniel Denicol, che amano gareggiare in Italia, per problemi al freno mano ed un’inquietante spia accesa nel cruscotto, ed il giovane Gioel Mattia Bertuzzi con Elio Tirone al fianco, autore di alcune buone prestazioni nella sua gara test prima che si rompesse un sensore del motore al termine della settima prova.
Ezio Grasso-Daniele Araspi riscattano la gran botta in Classe S1600
Iscritti, 7; verificati, 7; classificati, 5; ritirati, 2.
Vincitori Prove Speciali
3 Giorgio Bernardi (5, 7, 9); 2 Alberto Rossi (1, 3) ed Ezio Grasso (4, 8); 1 Gianluca Bonzo (6)
Leader di Classe
Alberto Rossi (da PS 1 a PS 3); Ezio Grasso (PS 4); Alberto Rossi (PS 5); Ezio Grasso (da PS 6 a PS 9)
Ezio Grasso e Daniele Araspi sono i vincitori della Classe S1600 e per il pilota albese è il giusto riscatto alla grande delusione, con tanta paura, dell’edizione 2012 quando uscì di strada distruggendo la sua Clio S1600. La cronaca della classe vede inizialmente prevalere l’Under 23 Alberto Rossi, affiancato da Fabio Grimaldi che si impone nelle due prove del sabato sera e chiude la prima tappa con 9”5 su Grasso-Araspi. La mattina non ha l’oro in bocca per Alberto Rossi che si fa sorprendere da Grasso a San Grato che in sol boccone gli recupera 10”6 e si porta al comando, anche se con solo 1”1 sul giovane portacolori della Scuderia Monferrato. Mentre si attende un gran duello Rossi-Grasso sono Giorgio Bernardi-Ismaele Barra e Gianluca Bonzo-Fausto Chiarle a dettare legge nella prima Niella con Rossi che a Grasso, veramente piantato in questa prova e che restituisce la leadership di Classe S1600 a Rossi per 5”1. La situazione in testa si definisce nella ripetizione di San Grato con la foratura di Rossi che fa perdere all’alessandrino 8’28”9 da Bonzo, migliore di S1600, ma sopratutto mette i galloni di leader sulle spalle di Ezio Grasso che a tre prove dalla fine ha 8”1 su Bonzo, che sta lottando con Bernardi su cui ha un vantaggio di soli 6/10, con Rossi che paga 8’22” e fa la prova successiva solo per onore di firma prima di ritirarsi al parco assistenza. La successiva Niella conferma ancora la velocità di Bernardi che fa suo il miglior tempo con Bonzo a 1”9 quindi Grasso che controlla la situazione, lasciando Bernardi e Bonzo a scannarsi per la seconda piazza, con il giovane saluzzese che scavalca Bonzo. Grasso mette il sigillo finale nella penultima speciale, siglando il miglior tempo con 4/10 su Bonzo che torna a ribaltare la classifica nei confronti di Bernardi, terzo in prova a 3” da Grasso. Quando mancano solo più 6800 metri di Niella Grasso-Araspi conducono la classifica con 8”1 su Bonzo-Chiarle che deve spingere forte per difendersi dagli assalti di Bernardi-Barra su cui vanta un vantaggio di 1”3. Ed in effetti Giorgio Bernardi dimostra tutto il suo potenziale andando a siglare il settimo tempo assoluto il migliore di classe e lascia il “controllore” Ezio Grasso a 1”7 e soprattutto Gianluca Bonzo (quarto tempo, preceduto anche da Patrik Gagliasso) a 6”1 ribaltando, per l’ennesima volta la situazione.
Sul podio finale Ezio Grasso e Daniele Araspi, ottavi assoluti, festeggiano una vittoria che cancella le ombre dell’edizione 2012 e concludono con 7”7 su Giorgio Bernardi-Ismaele Barra, il migliore pilota Under 23, che hanno iniziato con un bel testacoda nella prima curva della prima tappa nella gara che rappresentava il suo esordio nella S1600 e al Moscato. Un esordio, alla sua 16esima uscita nei rally, concluso nel migliore dei modi, visto che è quello che ha vinto più prove, ben tre, in questa classe, dimostrandosi inavvicinabile nella velocissima Niella. Ottima la gara di Gianluca Bonzo-Fausto Chiarle, che chiudono terzi di classe dopo aver pesantemente pagato nel passaggio notturno a Borine, quando lascia 11”7 al leader Alberto Rossi. Sotto il podio, staccati di 1’32”2 da Grasso, Patrik Gagliasso-Dario Beltramo vittime di una gara travagliata, che ha avuto le sue punte nei problemi di franata già nella prima prova speciale del sabato, per proseguire con la rottura del leveraggio del cambio nella Niella del mattino che ha costretto i portacolori della New Driver’s Team a percorrere tutta la speciale in seconda marcia. Seguono Marco Luison-Chiara Corso che faticano parecchio con la loro Clio S1600 divertendosi poco. Ritirati, oltre Rossi-Grimaldi, anche i veneti Andrea De Luna-Marika Rossetto, che rompono il motore nel corso del passaggio notturno della Borine
Lampi Gasperetti Costanza Perino brillano in Classe N4
Iscritti, 5; verificati, 5; classificati, 4; ritirati, 1.
Vincitori Prove Speciali
4 Corrado Perino (1, 6, 7, 8); 3 Federico Gasperetti (3, 4, 5); 1 Roberto Massolino (9)
Leader di Classe
Corrado Perino (PS 1); Federico Gasperetti (da PS3 a PS5) Corrado Perino (da PS 6 a PS 9)
Successo netto in Classe N4 di Corrado Perino ed Erika Bologna che regolano con autorevolezza Roberto Massolino-Marco Bolla, anche loro su Mitsubishi Lancer EVO IX dopo la sfuriata iniziale della Megane RS dei toscani Federico Gasperetti-Federico Ferrari.
Nella prima prova è subito Corrado Perino a mettersi in mostra, siglando il quinto tempo assoluto e chiudendo con 5”5 di vantaggio su Gasperetti, non troppo a suo agio con la Megane RS nella tormentata prova di Borine. Massolino paga 12”2 a causa della ruggine accumulata in un anno di inattività che lo costringe a riprendere in mano i meccanismi della guida in prova speciale dell’imponente Mitsubishi. Spettacolo dietro per Fabrizio Tardito-Enzo Colombaro, con la più anziana a meno performante Lancer EVO VI, seguiti da Emanuele Silvio Ferrando-Pamela Galetti. Gasperetti impara immediatamente la lezione nel successivo passaggio sull’accorciata Borine, dove è lui a siglare il quinto tempo assoluto, lasciando a 7”9 Perino che si gira per ben due volte in speciale, con Massolino che mantiene costante il suo ritardo. Al riposo è in vantaggio Federico Gasperetti, settimo assoluto in classifica generale, che non vede l’ora di partire sulle prove della domenica “più larghe e veloci, quindi più adatte ad una macchina dalle dimensioni importanti come la nostra Megane RS”, mentre Perino, in ritardo di 2”4, lamenta la poca confidenza con la Mitsubishi Lancer che non guida da ottobre. Soddisfatti Massolino, staccato di 19”3, e Tardito, in ritardo 44”5 che ha potuto esaltarsi con il freno a mano. Torna a spron battuto in assistenza Ferrando con la frizione ko, costringendo così i meccanici della EVO Motorsport ad una notte di lavoro per ripristinarla e consentire al pilota “diversamente matto” genovese di riprendere il giorno successivo.
Le profezie di Gasperetti si confermano nel passaggio mattutino sulla San Grato e Niella, con il toscano che sigla per ben due volte il sesto tempo assoluto e prende il comando anche delle Due Ruote Motrici, che rappresenta uno dei suoi obiettivi in questa gara. “La Megane risponde bene alle regolazioni che abbiamo effettuato ed ora stiamo andando bene in entrambe le prove, sopratutto la San Grato, che è più adatta alla nostra vettura”. Il ritardo di Corrado Perino è aumentato di poco, adesso paga 8”5 a Gasperetti, ed è soddisfatto così in quanto ha aumentato il feeling con la Mitsubishi. Massolino è a 36”4 senza esagerare con la Mitsubishi. La ripetizione della San Grato è decisiva per la classifica finale. Federico Gasperetti commette un errore uscendo di strada in un tratto in salita, lasciando quindi via libera a Perino che sigla il miglior tempo senza sforzo alcuno, con Massolino in costante crescita che paga solo più 3”1 al pilota delle Valli di Lanzo, mentre è più in difficoltà sulla successiva Niella lasciando 6”3 a Perino. Quando mancano due sole prove alla fine Corrado Perino è autorevolmente quinto assoluto con 37”3 su Massolino, un margine di tutta sicurezza se non si commettono errori. Il portacolori della Meteco Corse attacca ancora nell’ultima ripetizione della San Grato, settimo tempo assoluto, ma Massolino ha decisamente aumentato il ritmo arrivando dietro di appena 2”6. L’albese ottiene la soddisfazione di vincere l’ultima prova speciale, anche se con soli 3/10 di vantaggio su Corrado Perino, che porta i due piloti della Mitsubishi EVO XI a concludere nelle posizioni nobili della classifica.
Corrado Perino-Erika Bologna sono infatti quinti assoluti, preceduti solo dai quattro scatenati funamboli della S2000. “È stata una gara in crescendo e non poteva essere diversamente. Era da ottobre che non guidavo la Mitsubishi, e nel frattempo i tecnici della EVO Motorsport hanno lavorato parecchio evolvendola. Adesso la vettura è più veloce ed assettata meglio, ma mi sono occorse un paio di prove speciali per prendere confidenza e sfruttarla al meglio. Ma alla fine ho potuto disputare le ultime prove in formato banzai, divertendomi moltissimo”. Grande soddisfazione anche per Roberto Massolino e Marco Bolla, tredicesimi assoluti e secondi di classe con un ritardo di 39”6. “Noi facciamo una sola gara l’anno, questa. E lo scorso anno non l’abbiamo neppure finita visto che ci siamo fermati dopo due prove. Era importante riprendere bene il ritmo, cosa che abbiamo fatto permettendoci di vincere anche l’ultima prova della giornata”. Terza piazza per Fabrizio Tardito-Enzo Colombaro, con la Mitsubishi Lancer EVO VI, ed a parlare a nome dell’equipaggio è proprio il navigatore. “Tardito ha una protesi oltre la mano destra chiamata freno a mano. In ogni curva questa scatta a tirare la leva facendoci perdere un bel po’ di tempo, mandando però in visibilio i nostri tifosi. D’altro canto con una EVO VI non abbiamo nessuna possibilità di competere con le EVO IX della nostra classe, e perciò non ci rimane che concederci al divertimento”. Della stessa filosofia Emanuele Silvio Ferrando, che dopo aver pagato penalità per rientrare con il Super Rally si è concesso al divertimento puro: “D’altro canto eravamo troppo indietro in classifica per poterci permettere di pensare al risultato”
R3C il volo di Cugnasco si ferma a Niella
Iscritti, 4; verificati, 4; classificati, 4; ritirati, 0.
Vincitori Prove Speciali
7 Giuseppe Cugnasco (1, 3, 4, 5, 6, 8, 9); 1 Sergio Tadone (7)
Leader di Classe
Giuseppe Cugnasco ( da PS 1 a PS 8); Giancarlo Morra (PS9)
Sette prove speciali vinte, un dominio fino alla penultima prova non sono bastati a Giuseppe Cugnasco-Gianluca Saglietti a vincere una Classe R3C che avevano ampiamente dominato.
Subito al comando siglando perentoriamente il miglior tempo di classe nei due passaggi di sabato su Borine Cugnasco-Saglietti hanno chiuso la prima tappa in 27esima posizione assoluta con massima tranquillità con 11”7 di vantaggio su Giancarlo Morra-Luca Culasso, attenti a non commettere errori nella prima giornata, 37”1 su Sergio Tadone-Claudio Degiorgis, autori di qualche piccolo errore e Pier Mario Cornaglia-Andrea Canali che hanno rotto il filo dell’acceleratore in partenza della Borine notturna, lo riparano nella notte per ripartire con il SuperRally.
Cugnasco ribadisce la sua superiorità nelle prove mattutine di San Grato e Niella, recuperando una posizione in classifica assoluta ed allungando fino a 33”1 su Morra-Culasso che mantengono agevolmente la seconda posizione con 59”9 su Tadone-Degiorgis. San Grato-2 premia ancora il pilota di Santo Stefano Belbo che stacca ancora il miglior tempo, mentre nella successiva Niella si blocca il cambio della Clio R3C ed il portacolori della Sport Management è costretto a lasciare il successo in prova a Tadone-Degiorgis, che per la prima volta sono più veloci anche di Morra-Culasso. Nonostante la leva bloccata in quinta marcia Beppe Cugnasco concede appena 17”8 a Tadone, e a due prove dalla fine mantiene la 26esima piazza assoluta ed ha 32”2 di vantaggio su Morra. In assistenza i meccanici del team Miele effettuano la riparazione con la massima calma e che tutto funzioni alla perfezione lo dimostra l’ultimo passaggio sulla San Grato dove Cugnasco-Saglietti staccano il 23° tempo assoluto ed allungano di altri 21”4 su Giancarlo Morra, portando il vantaggio totale a 53”6. Sembra ma fatta, ma l’imprevisto è in agguato nuovamente a Niella. Nella confusione al tavolino del Controllo Orario il navigatore di Beppe Cugnasco timbra con un munito di anticipo pagando così un minuto di penalità. A questo punto la classifica si ribalta. Ora al comando sono Giancarlo Morra-Luca Culasso che hanno appena 6”4 di margine su Cugnasco-Saglietti. Si gioca il tutto per tutto nell’ultimo passaggio sui 6800 metri della Niella Cugnasco ribadisce ancora una volta di essere il più veloce, con Tadone grintoso ad appena 1” e Morra che mette da parte ogni prudenza ed attacca chiudendo con un ritardo di 1”6 da Cugnasco.
Sul traguardo di Santo Stefano Belbo Giancarlo Morra-Luca Culasso sono soddisfatti della trentesima posizione in classifica assoluta e del successo di Classe R3C, mentre Giuseppe Cugnasco non ne fa un dramma: “peccato perché avevamo dominato la Classe ed eravamo 24esimi assoluti; ma nei rally sono cose che succedono” commenta il pilota locale che arriva con un ritardo di appena 4”8 dal vincitore della Classe R3C. Soddisfattissimi Sergio Tadone-Claudio Degiorgis che chiudono terzi con un ritardo di 1’40” netti da Morra, ritardo in gran parte accumulato nelle fasi iniziali della gara. “Siamo ovviamente soddisfatti delle nostre prestazioni” commenta il pilota monregalese. “Erano due anni che non guidavo, era la mia prima esperienza con la Clio R3, una vettura molto professionale. Nel finale mi sono decisamente avvicinato a Cugnasco ed ho anche vinto una prova speciale. Non posso certo volere qualcosa di più”. Più pesante il distacco per Pier Mario Cornaglia-Andrea canali che dopo lo stop a Borine ripartono con il SuperRally. “Non avevamo più ambizioni di classifica, perciò abbiamo montato quattro gomme usate e con quelle abbiamo unicamente puntato a vedere il traguardo”.
R3T Duello ravvicinato Villa-Baravalle
Iscritti, 3; verificati, 3; classificati, 3; ritirati, 0.
Vincitori Prove Speciali
4 Manuel Villa (1, 3, 5, 8) e Danilo Baravalle (4, 6, 7, 9)
Leader di Classe
Manuel Villa ( Da PS 1 a PS 9)
Un duello sul filo dei secondo non solo di equipaggi, ma anche di marchi automobilistici Manuel Villa, affiancato da Annamaria Ammendola con la Cinquecento Abarth, Danilo Baravalle, affiancato da Alessandro Lasio, su Peugeot 207 R3T, con la coda di Carlo Berchio-Mirko Pirrone che aggiungono un terzo marchio, quello che campeggia sulla loro Citroën DS3.
Un successo di Manuel Villa, ma una sfida costante con Danilo Baravalle alla fine divisi da appena 8”9 e con quattro sprint di prova per uno. Il pilota di Albenga ha costruito la sua vittoria con una stoccata nel primo passaggio pomeridiano sulla Borine (17° assoluto) dove stacca Baravalle di 10”, un vantaggio superiore a quello con cui alla fine si presenterà sul traguardo di Santo Stefano Belbo, a causa di un problema all’interfono il monregalese costretto a fare tutto il giro in piano. Un problema che si ripete nel secondo passaggio per Baravalle, e nonostante Villa compia un testacoda, perde altri 9”9 e si va così al riposo notturno con Villa, 17° assoluto, che conduce con 19”9 su Baravalle, e 38”6 sul tranquillo Berchio. La situazione si ribalta già nella veloce San Grato con parecchia salita, e Baravalle sfrutta la cavalleria della 207 R3T e quattro gomme nuove, recuperando in un sol boccone 9”9, dimezzando così il ritardo. Villa stringe i denti e a Niella è il migliore di Classe R3T, anche se per soli 2/10. Il “giro” pomeridiano su San Grato e Niella vede scatenato Baravalle che vince la speciale di San Grato con 5/10 su Villa e Niella con 1”5 arrivando a due prove dalla fine con un distacco di appena 8”4 con Villa che comincia a preoccuparsi per l’avvicinamento del portacolori del Provincia Granda. Nell’ultimo passaggio sull’ostica San Grato Manuel Villa si ricorda di essere un campione di gran classe e vince la prova non amata nemmeno dalla sua Cinquecento (togliendo 20” esatti dal primo passaggio) con 2”7 di vantaggio su Baravalle, mettendo così al sicuro il risultato avendo un vantaggio di 11”4 su Baravalle e solo più 6800 metri cronometrati da percorrere. Ed infatti Baravalle fa sua l’ultima speciale con 2”5 su Villa.
Sulla pedana di arrivo Manuel Villa e Annamaria Ammendola sono 19esimi assoluti e primi di Classe R3T con quattro prove vinte ed una grande soddisfazione negli occhi. “È stata una bella corsa, una grande battaglia con Baravalle. Nel finale abbiamo stretto i denti attaccando nella prova più difficile, la San Grato concentrandoci al massimo per sfruttare tutto il possibile e togliendo 20” rispetto al primo passaggio. Nell’ultima prova abbiamo tirato i remi in barca rimanendo comunque concentrati per non perdere il primato”. Seconda piazza di Classe R3T con 8”9 di ritardo per Danilo Baravalle-Alessandro Lasio: “Una tappa di oggi alla morte, specialmente negli ultimi chilometri e non abbiamo mai mollato e ci siamo divertiti parecchio”. Terza piazza per Carlo Berchio-Mirko Perrone che sono alla loro quarta esperienza rallistica e sono soddisfatti: “Sapevamo di non poter competere per il successo e siamo soddisfatti di aver visto il traguardo, poi la posizione non conta”.
A7 Parte bene Scaglione, ma poi non ne rimase nessuno
Iscritti, 4; verificati, 4, classificati, 0; ritirati, 4.
Vincitori Prove Speciali
6 Gianluca Scaglione (1, 3, 4, 5, 6, 7)
Leader di Classe
Gianluca Scaglione (Da PS a PS 7)
Una vera ecatombe in questa Classe che vede il 100% dei ritirati. Una classe che sarebbe andata a Gianluca e Marco Scaglione, che hanno dominato le sette prove disputate prima di fermarsi proprio nell’ultimo passaggio si San Grato. I portacolori della Meteco Corse siglano il miglior tempo della Classe A7 in entrambi i passaggio sulla prova di Borine, nonostante non la gradiscano affatto, con Enrico Campus-Walter Rapetti particolarmente staccati per problemi di frizione. La prima prova mette ko già metà degli equipaggi della Classe A7. Ivo Cocino-Fabrizio Piccinini rompono il semiasse della loro Peugeot 206 RC al primo tornante e potranno ripartire solo con il Super Rally, fermandosi però ancora alla prima curva della prima prova speciale della domenica, nuovamente per il semiasse. Peggio va a Gianluca Accinelli-Alessandro Minervini, che abbattono per primi il famoso guard-rail della Borine che costringerà il direttore di gara a sospendere la prova. Si va al riposo con gli Scaglione in 64esima posizione, con un vantaggio di 23”1 su Campus-Rapetti. Nelle prove della domenica Scaglione-Scaglione allungano progressivamente vincendo tutte le prove speciali che disputano aumentando il loro ritmo prova dopo prova. Gara sofferta per Campus-Rapetti che sabato sera strappano un cablaggio dell’acceleratore e comincia il loro calvario siglando il peggior tempo assoluto nella prima speciale di San Grato e precipitando in fondo alla classifica assoluta. Va un po’ meglio a Niella, ma il problema si ripete a San Grato, nuovamente ultimo tempo in speciale e nella successiva Niella. Ancora riparazioni sofferte in parco assistenza, poi l’equipaggio si ferma nell’ultimo passaggio sulla San Grato, non avendo così neppure la soddisfazione di vedere il palco arrivi. L’ultima San Grato è fatale anche per Gianluca e Marco Scaglione che così cancellano dall’elenco arrivi anche l’ultima vettura, benché la più veloce, della Classe A7.
FA7 La sbandata di Deregibus manda in paradiso Giacomo Rossi
Iscritti, 10; verificati, 10; classificati, 8; ritirati, 2.
Vincitori Prove Speciali
5 Simone Deregibus (PS 1, 3, 5, 6, 7); 2 Giacomo Rossi (8, 9); 1 Fabrizio Greco (PS 4)
Leader di Classe
Simone Deregibus (da PS 1 a 7); Giacomo Rossi (Da PS 8 a PS 9)
Simone Deregibus affiancato da Diego Gherlone è stato per tre quarti di gara il candidato più naturale al successo di Classe FA7, prima che uno svarione nell’ultimo passaggio sulla San Grato rovinasse quanto di buono costruito fino a quel momento, lasciando strada libera a Giacomo Rossi-Matteo Barbero, che avevano risolto strada facendo i loro problemi alla Clio Williams, risalendo così la classifica assoluta.
Deregibus comincia con il suo solito passo e, nonostante un testacoda, sigla il 16° tempo assoluto con la sua Clio Williams nel primo passaggio a Borine, anche se con soli 8/10 su Rossi-Barbero che dimostrano così di essere i più seri antagonisti dei compagni di squadra della Scuderia Monferrato. A soli 1”3 si piazzano Fabrizio Greco-Andrea Fabian, nonostante una certa ruggine da smaltire. La prima prova mette già fuori gioco Yvan Papari-Daniela Marocco per rottura di un semiasse che impedisce all’equipaggio di Poirino (TO) di riprendere con il SuperRally. Nonostante una seconda piroetta sulla ripetizione notturna di Borine, Simone Deregibus è nuovamente il più veloce della Classe, entrando per la prima volta nella top ten della classifica assoluta. Il secondo tempo viene siglato dal meccanico dell’Erreffe Ronny Di Stefano affiancato dalla fidenzata-ingegnere Gloria Santini che pagano 9”4, che fanno meglio per appena 1/10 di Rossi-Barbero, afflitti da problemi alla pompa benzina. Ottavo tempo in prova per Greco-Fabian che in un taglio forano la gomma anteriore destra e lasciano altri 34”5 al fuggitivo Deregibus. Al riposo notturno del sabato sera Deregibus si presenta in 14esima posizione assoluta. “Purtroppo ci siamo girati in entrambi i passaggi a Borine per un indurimento del servosterzo. Il nostro obiettivo è essere i più veloci delle Due Ruote Motrici. Purtroppo con una simile partenza sarà dura conquistare questo traguardo” commenta il pilota monferrino che al momento è sesto fra le tutto avanti. Giacomo Rossi è secondo a 14”1 ed è per niente soddisfatto: “abbiamo problemi di assetto e di idroguida, inoltre sulla Borine di notte anche la pompa benzina si è messa a fare i capricci. Con questi problemi sarà difficile ottenere un buon risultato”. Terza piazza per il soddisfatto Ronny Di Stefano con 25”8 di ritardo da Deregibus, quindi Renzo Bertola-Maurizio Grimaldi a 44”2 seguiti a 3/10 da Fabrizio Greco che medita il riscatto nelle prove di domenica.
La domenica aumenta il ritmo incandescente della gara con Fabrizio Greco subito all’attacco, che sigla il miglior tempo sulla San Grato recuperando 5”5 a Deregibus e 8”3 a Rossi, così che sia ben chiaro che la lotta per la vittoria sarà fra questi tre concorrenti. Bertola, quarto tempo, infatti, è a 16”1; ma nella successiva Niella Deregibus è pronto a riprendere il comando delle operazioni con 2”5 su Rossi e 3”1 su Greco. A metà gara Deregibus è 14° assoluto, primo di Classe FA7, ma poco ottimista sull’assalto alle Due Ruote Motrici, rimanendo sempre sesto: “La strada larga di San Grato favorisce la potenza delle Clio S1600, e contro di loro abbiamo ben poco da fare”. Il riardo di Rossi-Barbero è salito a 14”4 ed anche per lui non c’è granché di ottimismo: “Abbiamo risolto il problema all’idroguida, mentre la pompa benzina continua a fare i capricci. Cerchiamo di risolvere un problema ogni parco assistenza”. Fabrizio Greco è risalito al terzo posto con un ritardo di 42”1, rosicchiando qualcosa a Deregibus, sopratutto grazie al successo in PS 4, mentre il quarto posto va a Di Stefano, con un ritardo di 59”1 che vanta 13”1 su Bertola. Il secondo passaggio sulle prove propone lo stesso tran-tran con Deregibus che attacca, togliendo 12” rispetto al precedente passaggio a San Grato, Rossi che paga 3”7 nella prima prova ed appena 9/10 nella successiva, quindi Greco che insegue da vicino (+4”9 a San Grato e 7”3) e Renzo Bertola in duello con Ronny Di Stefano arrivando a due prove dalla fine con Deregibus al comando. “A San Grato sono andato bene, mentre e Niella ho avuto qualche problema di pescaggio benzina, ma non posso certo lamentarmi”. Giacomo Rossi insegue a 24” ed ha recuperato sette posizioni in classifica generale (dal 24° al 17° posto): “ora siamo a posto, recuperiamo in assoluta, ma non ci facciamo illusioni di attaccare Deregibus. Troppo lontano”. Terza piazza per il solido Fabrizio Greco che insegue a 54”3 che non ha alcun problema a mantenere il suo ritmo, quindi Renzo Bertola che ha allungato su Ronny Di Stefano. Si fermano nel trasferimento prima della prova di Niella Alessandro Montanaro-Marco Barale, che mettono così fine ad un rally sofferto con continui problemi alla loro Peugeot 306 Rallye che vanno dall’idroguida, alla rottura di un cerchio il sabato sera a problemi di freni e frizione che costringe i rappresentanti della Due Gi Sport a viaggiare a ritmo ridotto nelle parti basse della classifica assoluta. Il colpo di scena arriva però nella successiva speciale, l’ultimo passaggio sulla San Grato con Giacomo Rossi che stacca il 14° tempo assoluto, migliore di categoria ed è inseguito da Fabrizio Greco ad 1”5 e Bertola a 12”7. Deregibus-Gherlone arrivano lunghi in un sinistra che chiude e finiscono su un terrapieno e storcono la ruota anteriore sinistra. Finiscono la prova, ma pagano 35”9 a Rossi e debbono anche cedere la prima posizione in Classe FA7 perdendo quattro posizioni nella classifica assoluta. Quando manca solo più la corta Niella Giacomo Rossi è al comando con 11”9 su Deregibus, e 31”8 su Greco. Rossi è ormai tornato in forma e fa sua anche l’ultima prova speciale con 2”3 su Deregibus, che riesce a viaggiare veloce nonostante i problemi alla macchina, e 5”6 su Fabrizio Greco.
Sul palco finale Giacomo Rossi-Matteo Barbero concludono in 15esima posizione. “Una vittoria arrivata grazie alle disavventure di Deregibus dal quale avevamo perso parecchio terreno nelle prove di ieri e questa mattina. Poi, piano piano abbiamo recuperato, soprattutto in classifica assoluta. Una bella performance alla terza uscita con questa vettura”. Simone Dergibus-Diego Gherlone concludono con un ritardo di 14”2 dai vincitori. “Peccato, perché fino a quando non siamo usciti di strada avevamo la classe saldamente in pugno ed una concreta speranza di concludere fra i primi dieci. Alla fine, però, l’importante è arrivare”. Fabrizio Greco-Andrea Fabbian concludono terzi con un ritardo di 37”4 da Rossi-Barbero: “È stata una bella gara in rimonta” commenta il pilota-preparatore “peccato la foratura nella terza prova che mi è costata molto. Sono molto soddisfatto per il podio conquistato e per il fatto che l’altra vettura che curo io, la Clio Williams di Renzo Bertola, e regolarmente al traguardo”. Ed è proprio Renzo Bertola, affiancato da Maurizio Grimaldi a concludere quarto con una bella gara. “Non mi è piaciuta affatto la tappa di ieri. Per esigenze di sponsor ed a causa dell’interruzione abbiamo stazionato per ore a Gallo d’Alba. Oggi sono molto più soddisfatto e mi sono divertito. La macchina è andata benissimo, abbiamo avuto solo un piccolo problema di riscaldamento, prontamente risolto da Fabrizio Greco, il mio preparatore, che partiva immediatamente dietro di me”. Altro personaggio legato alla meccanica è Ronny Di Stefano, affiancato da Gloria Santini, che conclude ad appena 6” da Bertola dopo una gara attenta: “peccato per i piccoli che errori che mi hanno fatto perdere parecchio terreno strada facendo. Ma è sempre bello riuscire a correre e sopratutto a finire”. Seguono Osvaldo Pirra-Riccardo Bruno, che portano al traguardo e si divertono con la Ritmo 130 Abarth che sta compiere trent’anni, seguiti dagli svizzeri Julien Denicol-Geraldine Giotta e Gianluca Perosino-Ilaria Camoirano con la BMW 318 Is, unica vettura del lotto a trazione posteriore con la quale si divertono, danno spettacolo, e toccano un paio di volte i terrapieni che stanno al lato della strada.
R3D Una sola tappa per Fabio Rosso.
Iscritti, 1; verificati, 1; classificati, 0; ritirati, 1.
Vincitori Prove Speciali
2 Fabio Rosso (PS 1, 3)
Leader di Classe
Fabio Rosso (da PS 1 a 3)
Finisce sabato sera la gara dell’unica Diesel in gara, la Punto di Fabio Rosso-Elena Savarino, Punto, che superano la fotocellula della terza prova speciale (41° tempo) rompendo immediatamente dopo un semiasse che li costringe alla resa definitiva.
R2B Tranquilla gara per i solitari Busca-Scavino
Iscritti, 1; verificati, 1; classificati, 1; ritirati, 0.
Vincitori Prove Speciali
8 Claudio Busca (1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9)
Leader di Classe
Claudio Busca (da PS 1 a PS 9)
Un solo uomo e sempre al comando. Claudio Busca, affiancato da Luca Scavino, affronta con la consueta serenità la gara, divertendosi e senza commettere errori. Alla fine chiude senza affanni in 74esima posizione, ed il suo navigatore raccoglie anche punti pesanti per il Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies, Trofeo Automotoracing
N3 Il dittatore si chiama Gianluca Pavone
Iscritti, 11; verificati, 11; classificati, 7; ritirati, 4.
Vincitori Prove Speciali
8 Gianluca Pavone (1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9)
Leader di Classe
Gianluca Pavone (Da PS 1 a PS 9)
Gara senza problemi per Gianluca Pavone, affiancato dalla moglie (che evidentemente porta anche fortuna) Sara Molinari che si impone in tutte le prove e resta naturalmente al comando dall’inizio alla fine.
Il primo colpo di scena si ha ancora prima di far scattare il rally con Gil Calleri, affiancato da Giorgio Zuccaro, che rinuncia a prendere il via a causa dei problemi che si sono manifestati sulla sua Clio RS nello shake down mattutino. Pavone inizia bene a Borine con il 33° tempo assoluto e lascia a 9”8 Claudio Fresia affiancato dall’esperto Mario Dalmasso sulla prima delle due Peugeot 206 RC, che brucia di appena 3/10 Giancarlo Ponte affiancato da Antonino Franco, mentre Claudio Nebiolo, con alle note la moglie Katia Cavallotto, ottiene il quarto tempo a 11”2. Un altro scossone lo dà Flavio Vigna, affiancato da Manuela, che vola fuori al guard-rail dopo il dosso parcheggiando la sua Peugeot 206 RC proprio attaccato alla Clio RS di Accinelli. Tutto ciò non sconvolge Gianluca Pavone che è nuovamente il migliore della compagnia nella Borine notturna, quindi Claudio fresia a 6”9, con Nebiolo a 7”1 che inizia il suo lungo duello con Giancarlo Ponte che gli concede appena 5/10. Si va così al riposo notturno con Pavone saldamente al comando ed in trentesima posizione, ma non soddisfatto delle sue prestazioni. “Correndo poco non sono abituato ad attaccare e non ho spinto al massimo” commenta il leader della classifica di Classe N3, che però vanta già un consistente vantaggio su Claudio Fresia (+16”7) che guida la pattuglia di tre concorrenti che stanno dando l’assalto ai due rimanenti gradini del podio, ovvero Giancarlo Ponte che insegue Fresia ed 1” netto e Claudio Nebiolo in scia a Ponte per 6/10.
La situazione non cambia, almeno per quanto riguarda la prima posizione nelle prove domenicali. Pavone vince San Grato con 12”5 su Nebiolo, decisamente più aggressivo del sabato, poi Fresia che patisce la minor potenza della 206 RC e paga 26”5 a Pavone, seguito da Franco Grassi-Franca Vacchi, che alla luce del sole mettono la loro Clio RS nelle posizioni nobili della classifica e quindi Giancarlo Ponte a 44”4. La situazione in classifica cambia immediatamente la sua fisionomia con Pavone che guida la graduatoria Nebiolo che passa dalla quarta alla seconda posizione con 30”8 di ritardo da Pavone ed allunga di 12”4 che sua volta ha 18”9 su Giancarlo Ponte e Franco Grassi che gli si è portato a ridosso, con solo più 1”8 di ritardo, rimettendosi in corsa per un possibile posto a podio. Pavone tiene il suo passo anche a Niella e rifila 5”1 a Nebiolo, mentre in terza posizione si classifica il bielle Giovanni Pinzano, con Stefano Scardoni alle note, che paga 11” a Pavone, seguito ad 1/10 da Grassi, che precede di un altro decimo Giancarlo Ponte, costretto a rallentare dove esce di strada Claudio Fresia a causa del bloccaggio dei freni posteriori della sua 206 RC. Pavone rosicchia posizioni nella classifica assoluta e continua ad allungare su Claudio Nebiolo (+35”9) che si sta piano piano liberando della pressione di Giancarlo Ponte che lo insegue a 37”5 e deve sempre vedersela con Franco Grassi che insegue a 1”7. Il secondo passaggio sulle prove non fa cambiare granché nella classifica. A San Grato Pavone davanti Nebiolo che lascia appena 4” e Ponte a 21”2, che può così allungare su Grassi in ritardo di 30”2. Nella successiva Niella, Pavone si ripete con 5”7 su Nebiolo, poi Ponte a 9”1, Pinzano a 11”7 e Grassi a 13”5. A due speciali dalla fine la situazione si è decisamente delineata. Pavone conduce il gruppo con 45”4 su Nebiolo e 1’43”7 su Ponte che non deve più guardarsi da Grassi su cui ha ora un vantaggio di 15”1. Prima delle ultime due prove si ferma in assistenza il biellese Pinzano, fino a quel momento quinto di Classe N3. Nulla di nuovo sotto il sole nell’ultimo passaggio a San Grato con Pavone sempre davanti inseguito dal solito Nebiolo a 19”2, Ponte a 35”6 e Grassi a 47”3. Anche Niella vede Pavone davanti a Nebiolo per 4”6 , Grassi a 15”1 e Ponti a 16”.
Sulla pedana di arrivo Gianluca Pavone e Sara Molinari festeggiano la loro seconda gara insieme con un successo di classe ed un ottimo 25° assoluto. “La gara è stata tranquilla, mia moglie perfetta come navigatrice, ed abbiamo avuto un solo problema di interfono in mattinata, ma tutto il resto è andato per il meglio. Sara è molto soddisfatta, si diverte, ma non credo abbia voglia di passare in futuro al volante”. Molto soddisfatto anche Claudio Nebiolo, che anche lui ha al suo fianco la moglie, Katia Cavallotto che chiudono 32esimi assoluti e secondi di classe con un ritardo di 1’09”4. “Sono partito molto cauto perché se tocco da qualche parte sono senza assistenza e debbo fermarmi subito. Nelle prove di oggi sono andato molto meglio, siglando sempre il secondo tempo di N3, recuperando 13 posizioni nella classifica assoluta”. Giancarlo Ponte e Antonino Franco concludono terzi di classe, dopo aver lottato anche per il secondo gradino del podio. Ponte paga 1’25”9 a Nebiolo. “Nulla da fare contro Nebiolo, anche se ho migliorato le mie prestazioni. Ad esempio fra il primo e secondo passaggio Sulla San Grato ho migliorato di 20”. Un’eternità”. Franco Grassi-Franca Vacchi sono quarti di Classe N3 staccati di 25”9 da Ponte, dopo essere stati molto vicini al concorrente della Provincia Granda. “È andato tutto per il meglio, ma per noi veterani è impossibile battagliare con questi giovanotti velocissimi”. In quinta posizione si classificano Giancarlo Vico-Alberto Zambruno che vedono il traguardo nonostante i problemi alla loro vettura che si è spenta in tutte le prove speciali perdendo anche 50” a volta, come accaduto nel primo passaggio a Niella. In sesta posizione si classificano Marco Franco e Camilla Gallese. Il pilota esordiente 43enne di San Damiano d’Asti è molto bravo a non cadere nelle trappole che una gara insidiosa come il moscato propone, chiudendo a soli 11”5 da Vico, senza fare un solo graffio alla vettura. Rientro dopo due anni nel mondo delle corse per Vilma Grosso, affiancata al Moscato da Chiara Lavagno, che soffre in modo particolare i due passaggi sul fondo sporco e rotto di Borine, prima di prendere un buon ritmo nelle speciali del sabato e chiudere serenamente al 71° posto assoluto.
A6 Duello ai ferri corti fra l’Under Melifiori e il caimano Petracca
Iscritti, 6; verificati, 6; classificati, 5; ritirati, 1.
Vincitori Prove Speciali
4 Gianmaria Melifiori (4, 5, 7, 9) 3 Marco Petracca (PS 3, 6, 8) Simone Peruccio (1)
Leader di Classe
Simone Peruccio (Da PS 1 a PS 3); Marco Petracca (PS 4); Gianmaria Melifiori (da PS 5 a PS 9)
Probabilmente la classe in cui il duello è più acceso e dall’esito più incerto grazie alla velocità dell’Under 23 Gianmaria Melifiori, affiancato dall’altrettanto Under Enrico Ghietti, che deve combattere fino all’ultimo metro con uno dei piloti più veloci del panorama piemontese (come ampiamente dimostrato dai tempi in speciale) Marco Petracca con il giovane Andrea Rossello sul sedile di destra, con Marco Peruccio-Sergio Cerutti a fare da terzi incomodi.
Ed è proprio il pilota novarese a staccare il miglior tempo nel primo passaggio sulla Borine del sabato staccando il 19° tempo, ma sia Petracca sia Melifiori incappano in un testacoda. Petracca paga a Peruccio 2”1 “in un dosso mi si è alleggerito il retrotreno e mi sono ritrovato con il muso dalla parte sbagliato. Ho perso in questo testacoda una decina di secondi” dice il pilota di Trofarello, così come Melifiori, anche lui in “contromano” nel tratto in discesa perdendo così 3”6 da Peruccio. Già un ritirato in Classe A6: si tratta di Mario Pietrapaolo-Gianni Bruno che rompono l’alternatore della loro Citroën Saxo mentre stanno andando verso lo start della prova. Nella notturna è Marco Petracca a siglare il miglior tempo con 1”2 su Melifiori, che è più veloce di appena 1/10 su Peruccio, con Carlo Camere e Dario Barbin che rompono le colonnette delle ruote della loro Saxo. Si va così al riordino notturno con Peruccio che occupa la 19esima posizione assoluta la prima di Classe A6. “Va tutto bene siamo davanti, anche se abbiamo avuto qualche problema di freni”. Ma alle sue spalle c’è Marco Petracca con un ritardo di appena 8/10, anche se non è soddisfatto. “Peccato per quel testacoda nella prima speciale, che non mi ha permesso di puntare alla top ten che era il mio obiettivo della prima tappa” commenta il pilota della Road Runner che già si vedeva scattare il giorno dopo in mezzo alle vetture top. Moderatamente soddisfatto Gianmaria Melifiori, che è staccato di 3”5 da Peruccio. “Ho iniziato con un testacoda, ma non è successo nulla di grave; nella seconda speciale avevo una fanaleria che illuminava poco, ma il ritardo da Petracca, è stato decisamente ridotto”. Quarta piazza per Alessandro Musso-Cristiano Giovo, che pagano 25”9 e sono estremamente eccitati dall’idea scattare il giorno dopo dietro una S2000.
La domenica ripartono sia Barbin sia Pietropaolo. E sulla prova di San Grato Melifiori mostra tutti i muscoli della sua Saxo VTS e stacca il decimo tempo assoluto staccando l’altra Saxo di Petracca di 2”1 e di ben 12”9 da Peruccio che vine superato in classifica sia da Petracca, che prende il comando delle operazioni, sia da Melifiori, che lo insegue a 6/10. Musso è quarto, Barbin quinto e Pietropaolo sesto in una scala dei valori che rimarrà pressoché inalterata sino al termine della gara. Melifiori è ancora il più veloci a Neive, una prova piuttosto impegnativa e tecnica, che esalta le capacità di Petracca (come il pilota di Trofarello dimostrerà nei successivi due passaggi) che paga 2”1 al giovane pilota di Lagnasco che prende in questa prova il comando delle operazioni per non lasciarle più sino alla fine. Terza piazza per Peruccio staccato di 7”1 da Melifiori. A metà gara è l’Under 23 saluzzese a comandare le operazioni con il 15° tempo assoluto. “Mi piacciono molto queste prove anche se sono velocissime. A San Grato abbiamo dato veramente tutto, non so proprio dove si possa migliorare”. Petracca insegue a 1”5 ed è moderatamente soddisfatto avendo migliorato le sue prestazioni, anche se è ancora costretto ad inseguire. Peruccio, staccato di 16”5 è contrariato: “Melifiori e Petracca hanno rimontato come fulmini e non sono riuscito a contrastarli minimamente”. Due speciali difficili per Alessandro Musso che a San Grato di ritrova senza note a causa del mancato funzionamento dell’interfono, mentre a Niella colpisce un antitaglio e fora perdendo 26”1, senza però perdere terreno né in classe, nella classifica assoluta. Il duello fra Petracca e Melifiori si fa sempre più incandescente. Petracca è scatenato e a San Grato stacca il quinto tempo assoluto, preceduto solamente dalle quattro S2000 che stanno dominando la gara. Melifiori, ottavo tempo, concede appena 1”5 permettendo a Petracca di raggiungerlo al 13° posto in classifica assoluta ed in vetta alla Classe A6. Peruccio è staccato di 35” netti e perde tutte le speranze di riagganciare i fuggitivi e precede Musso che ha nuovamente problema di interfono. La prova di San Grato sta diventando sempre più feudo di Melifiori che si sgancia nuovamente da Petracca allungando di 3”6 e staccando Peruccio di altri 8”6. A due prove dalla fine la situazione è particolarmente incerta con Melifiori che precede Petracca di 3”6, quelli rimediati a Niella. “È vero che a San Grato conta di più il motore, ed il mio è al top, ma mi piace decisamente di più Niella” dice il giovane pilota di Lagnasco preparandosi al rush finale, convinto giustamente che Petracca non mollerà sino all’ultimo metro. Ed ancora una volta a San Grato Petracca fa volare la Saxo chiudendo la speciale al quinto posto assoluto, preceduto solo dai quattro moschettieri della S2000. Ma Melifiori sa che deve spremere tutto dalla sua Saxo e stacca il sesto tempo assoluto, ad appena 3/10 da Petracca, mantenendo però la concentrazione perché è chiaro che Petracca continuerà a dare il tutto per tutto anche nella successiva speciale. E così Melifiori attacca anche a San Grato e per la terza volta è il migliore della Classe A6 con 3”3 di vantaggio su Petracca che chiudono definitivamente la gara mettendo Peruccio in terza posizione.
Sul palco arrivi Gianmaria Melifiori festeggia con Enrico Ghietti una prestazione eccezionale che lo pone all’11 posto assoluto: “È stata una gara fantastica, anche al di là del risultato perché lottare spalla a spalla con Marco Petracca è veramente un emozione” a chi fa notare che il maestro Petracca potrebbe considerarlo suo erede Melifiori risponde prontamente con ironia: “Se Petracca mi considera il suo erede dovrebbe darmi anche un piccolo bonus di secondi in classifica, vista la differenza di esperienza che c’è fra di noi”. Marco Petracca è soddisfatto anche se si deve accontentare del secondo posto, staccato di 5”6. “In classifica mi mancano quella manciata di secondi persi nella prima speciale di ieri. Senza quell’errore sarei potuto entrare nella top ten e vincere la classe. Ma la soddisfazione c’è ed è grande. Con un simile duello mi sono ritrovato a spremere tutto il possibile dalla macchina, da me stesso e dal mio navigatore Andrea Rossello ed il quinto tempo assoluto siglato per ben due volte nella speciale di San Grato ne è la piena dimostrazione. Terza piazza in classe per Simone Peruccio-Sergio Cerutti, che pagano 1’19”9 a Melifiori. “Siamo partiti al massimo, poi Melifiori e Petracca sono ripartiti all’attacco e ci hanno superato. Nell’ultima tornata sulle speciali di San Grato e Niella abbiamo tolto 7”, ma non sono stati sufficienti a farci ritornare in lizza per il successo finale”. Quarta posizione per Alessandro Musso-Cristiano Giovo che alla fine è soddisfatto di essere al traguardo nonostante i problemi patiti nelle fasi iniziali della giornata. Chiude la classifica Carlo Camere con Dario Barbin che è soddisfatto di essere riuscito a partire, concludendo così una giornata positiva, cosa che non si può dire per Mario Pietropaolo-Gianni Bruno che dopo essere ripartiti domenica mattina grazie al SuperRally sono costretti ad abbandonare proprio nel corso dell’ultima prova speciale.
FN3 Ferrando-Malzani domenica soleggiata, dopo un sabato difficile
Iscritti, 6; verificati, 6; classificati, 4; ritirati, 2.
Vincitori Prove Speciali
5 Giovanni Ferrando (5, 6, 7, 8, 9); 2 Luca Destefanis (3, 4); 1 Mirco Mirano (1)
Leader di Classe
Mirco Mirano (PS 1); Giovanni Ferrando (3); Luca Destefanis (4); Giovanni Ferrando (Da PS 5 a PS9)
Successo contrastato quello del genovese Giovanni Ferrando, affiancato dal lombardo Fabio Malzani in Classe FN3. A contrastare il veloce portacolori della Racing For Genova non sono stati tanto gli avversari, quanto la sfortuna che si è accanita sulla Clio Williams, che in prova speciale si è dimostra per ben cinque volte su otto più veloce degli avversari. Alle loro spalle i valdostani Yves Chapellu-Marika Mavillod (per una doppietta tutta in chiave Campionato Piemonte Valle d’Aosta) impegnati più che altro a conoscere la loro Peugeot 306 Rallye su cui salivano per la prima volta in occasione delle verifiche della gara.
Ad aprire le ostilità sono Mirco Mirano-Stefano Canaparo che siglano il miglior tempo nella Borine alla luce del sole staccando di 4”4 Ferrando-Malzani e di 14”8 Luca Destefanis-Massimo Topino con Chapellu che guida per la prima volta la sua Peugeot 306 Rallye (terminata di assemblare venerdì notte) e paga 17”3. Nel trasferimento fra fine prova e il riordino di Gallo d’Alba esplode la batteria della Clio Williams di Giovanni Ferrando, ma il pilota genovese non si spaventa certo per quello e riesce a schierarsi al via del secondo passaggio su Borine. Nel passaggio in notturna il più veloce è Luca Destefanis che fa meglio di Ferrando per 7”2 e Chapellu per 10”7. Non terminano la prova Mirano-Canaparo per la rottura della testina dello sterzo che impedisce loro di prendere il via con il SuperRally del giorno dopo. La classifica di Classe FN3 vede così salire in vetta Ferrando-Malzani, in 46esima posizione assoluta avvicinati a 3”2 da Destefanis-Topino con Chapellu-Mavillod ottimi terzi a 16”4. Destefanis non ha alcuna intenzione di mollare la presa ed a San Grato è nuovamente il più veloce con 5”1 su Ferrando, che si lamenta dell’instabilità posteriore della sua Clio, 11”9 su Michele Careglio-Cristina Carena e 17” netti su Chapellu. Il risultato di San Grato porta al comando Destefanis che scavalca per 1”9 Ferrando, con Chapellu solidamente terzo. Ma la gioia del portacolori della Sport Managment dura pochissimo. Infatti sulla successiva San Grato rompe la frizione della sua Clio ed è costretto ad alzare bandiera bianca. Da quel momento inizia un monologo di Ferrando-Malzani che vincono tutte le prove, inseguiti a giusta da distanza da Chapellu-Mavillod, che siglano costantemente il secondo posto di classe.
Sul podio di arrivo Giovanni Ferrando e Fabio Malzani sono più che felici. “Abbiamo vinto la classe nonostante i problemi che ci hanno afflitto un po’ in tutta la gara. Ieri sera abbiamo provato il brivido della batteria esplosa, oggi abbiamo iniziato con qualche problema al retrotreno, ma sopratutto abbiamo avuto difficoltà nelle prove centrali. Sulla San Grato-2 si è accesa la spia dell’alternatore, mentre nella successiva Niella la Clio Williams si è spenta quando abbiamo tirato 7000 giri”. Molto soddisfatto anche il navigatore Fabio Malzani. “Nelle cinque gare disputate quest’anno abbiamo conquistato quattro volte il successo di Classe. Io sto correndo moltissimo, al punto che sono stato costretto a provare nello stesso giorno il Rally della Lanterna ed il Coppa d’Oro. D’altro canto le prove erano sui versanti opposti della stessa montagna”. Con questo risultato Giovanni Ferrando fra i piloti e Fabio Malzani fra i navigatori, consolidano la loro leadership nel Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013. Alle loro spalle, staccati di 1’14”2, Yves Chapellu-Marika Mavillod che portano a termine la loro prima gara sulla Peugeot 306 Rallye “La vettura è arrivata venerdì prima del rally e non ho potuto fare un solo metro di test. La maggiore difficoltà è stata nel cercare il limite della vettura, che è molto alto e non lo abbiamo ancora raggiunto. Nella seconda tornata delle prove di domenica, tanto per fare un esempio, abbiamo migliorato di un secondo a chilometro, il che è parecchio. Abbiamo provato un brivido nel finale quando abbiamo rotto l’idroguida. Fortunatamente Simone Peruccio e Sergio Cerutti ci hanno dato sportivamente una mano ed ora siamo qui a festeggiare questo bel risultato. Terza posizione in classifica per l’esordiente Michele Careglio affiancato dalla più esperta Cristina Carena. “Ho faticato nei due passaggi sulla Borine che non mi piacevano. Troppo sporchi ed insidiosi. Oggi invece mi sono divertito, sono arrivato al traguardo e mi danno pure una coppa. Non male per un esordiente”. Gara tranquilla per Pierangelo Villare e Luca Bassignana il cui obiettivo principale era vedere il traguardo. “Alla fine ci siamo riusciti. Anche senza motorino di avviamento”.
A5 Un solo uomo al comando: è Federico Tesio
Iscritti, 3; verificati, 3; classificati, 3; ritirati, 0.
Vincitori Prove Speciali
7 Federico Tesio (PS 1, 3, 4, 5, 6, 7, 9); 1 Rino Capurro (8)
Leader di Classe
Federico Tesio (Da PS 1 a PS 9)
Monologo da inizio alla fine per Federico Tesio, affiancato da Eraldo Tortone che vince sette delle otto prove speciali con Panda della Butterfly non lasciando il minimo spazio né all’altra Panda di Rino Capurro-Massimo Ricci, né alla meno performante MG 105 ZR di Marco Perin-Riccardo Costa.
Federico Tesio parte subito con il piede giusto e vince Borine pomeridiana con 10”2 su Capurro e 13”4 su Perin ripetendosi poi anche in quella in notturna con 10”8 su Perin che questa volta brucia Capurro, anche se per un solo decimo di secondo. Al riposo notturno Tesio-Tortone si presentano in 38 esima posizione assoluta e piuttosto soddisfatti. “Abbiamo compiuto qualche piccolo errore nella notte, cui non siamo abituati, ma non possiamo certo lamentarci” commenta il pilota carmagnolese, che dopo due prove vanta già un buon vantaggio di 21”1 su Capurro-Ricci. “Siamo andati bene, ma domani dovremo attaccare al massimo per recuperare terreno sul primo della classe”. Capurro vanta però appena 3”1 su Perin-Costa che si stringono nella spalle con la loro MG Rover 105 ZR. “Questa è una vettura Gruppo N inscritta in A5. Ovviamente non siamo competitivi contro le velocissime Panda, ma ci adeguiamo. Inoltre ci siamo trovati un paio di volte con il pedale del freno a fondo”. Domenica mattina però è sempre Federico Tesio a dirigere l’orchestra vincendo San Grato con 7”8 su Capurro e 17”8 su Perin e Niella con 10”8 su Capurro e 15”6 su Perin. Quando il rally tocca la metà gara Tesio-Tortone hanno perso qualche posizione nell’assoluta (alcune vetture top sono risalite in classifica sfruttando la potenza) e sono 42esimi assoluti. “Siamo soddisfatti perché abbiamo migliorato i tempi del 2011, ed è con quelli che ci confrontiamo”. Capurro vede il suo ritardo salire a 39”7 e scuote la testa: “A San Grato siamo riusciti a stare più vicini, ma a Niella nulla da fare”. Perin insegue Capurro a 17”9, ma non ha speranze di acciuffare il pilota della Panda “Abbiamo risolto il problema ai freni, ma ovviamente continuiamo a non essere competitivi”. Il secondo passaggio sulla San Grato rischia di rivoluzionare la classifica. In una staccata Tesio-Tortone arrivano lunghi; ma la fortuna oggi è dalla oro parte e fa si che invece di un fosso ci sia un prato liscio ed in discesa consentendo così all’equipaggio carmagnolese di riprendere la strada correttamente. Capurro si avvicina pagando solo 2”8, con Perin a 16”5, soddisfatto per aver abbassato il suo tempo precedente. I distacchi si ristabiliscono a Niella con Tesio davanti per 7”7 su Capurro e Perin a 14”6 che non riesce a migliorarsi rispetto al passaggio mattutino. Quando mancano due prove alla fine Tesio-Tortone hanno recuperato due posizioni nell’assoluta, salendo al 40° posto, a 48”2 su Capurro, e 1’26”6 su Perin che continua imperterrito la sfida con sé stesso. Il vantaggio dà tranquillità a Federico Tesio che evita di montare quattro gomme nuove per il finale e corre un nuovo grosso rischio sulla solita San Grato. “Siamo arrivati nuovamente lunghi in un tornante, ma questa volta la fortuna era un po’ stufa di aiutarci ed abbiamo rischiato di finire in un campo di grano. Fatto sta che abbiamo perso oltre 30” rispetto al passaggio precedente”. Lo svarione di Tesio consente a Capurro di intascare il primo successo di giornata con 8”3 davanti a Perin e ben 24”2 su Tesio che ad una prova dal termine ha ancora 26”1 sul rivale, un margine di sicurezza se non si commettono errori. Ed ancora una volta il pilota della Black Panda della Butterfly sigla il miglior tempo di categoria anche se con soli 3”3 su Capurro e 5”7 su Perin.
Sulla pedana di arrivo Federico Tesio ed Eraldo Tortone transitano in 43esima posizione assoluta e possono ridersela ormai dei due brividi vissuti sulla San Grato. Rino Capurro-Mauro Ricci chiudono con un ritardo di 29”4 e si godono la prestazione sul podio davanti a Marco Perin-Riccardo Costa che proprio nel finale ritoccano in modo significativo i tempi siglati nei passaggi precedenti.
FA6 Vola Garello, rompe Castagnotti, vince Teppa
Iscritti, 8; verificati, 9; classificati, 3; ritirati, 6.
Cambio di Classe per Remi Rudino proveniente dalla Classe FN2
Vincitori Prove Speciali
3 Luca Garello (1, 3, 4); 2 Francesco Castagnotti (5, 6) e Jürgen Hohlheimer (8, 9); 1 Remi Rudino (7)
Leader di Classe
Luca Garello (Da PS 1 a PS 4); Francesco Castagnotti (Da PS 5 a PS 6); Pietro Giuseppe Teppa (da PS 7 a PS9)
Classe dai tre volti questa FA6 che ha presentato tre personaggi velocissimi ai vertici, Luca Garello, affiancato da Eleonora Mollo, Francesco Castagnotti, con Gabriele Ghisolfi alle note, e Pietro Giuseppe Teppa, con il sindaco più veloce d’Italia Gianluca Togliatti sul sedile destro, oltre ad avere anche altri due vincitori di prova speciale in Remi Rudino-Luca Santi e Jürgen Hohlheimer-Marco Dalmasso, unico equipaggio che ha scelto la Fiat Punto in luogo dell’imperante Peugeot 106 Rallye. Ma è anche la classe che registra il più alto numero di ritiri, ben due terzi dei partenti, a dimostrazione di quanto fosse alta la competitività e quanto siano stati spremuti vetture ed equipaggi.
Come inizia la gara è subito uno scatenarsi di fuochi d’artificio. Luca Garello stampa un tredicesimo tempo assoluto che fa rizzare i capelli agli equipaggi delle vetture top, Castagnotti viaggia anche lui a fondo e concede 9”3 quanto il “prudente” Teppa che stacca lo stesso tempo precedendo di 3” netti Simone Rebella-Giuseppe Piacentino. Il rally fa la sua prima vittima. Jürgen Hohlheimer rompe un semiasse dopo un paio di curve, e deve rientrare in assistenza, dove lui stesso provvede allo sostituzione per essere pronto al via la domenica con il SuperRally. Dopo il lungo riordino di Gallo d’Alba si riparte nella notte e Garello non si accontenta di andare forte: va fortissimo ed entra nella top ten con il settimo tempo assoluto togliendo il sonno a più di un inseguitore. Non che Castagnotti sia molto più lento, visto che concede appena 2”6, staccando, questa volta decisamente, Pietro Giuseppe Teppa, che paga Garello 28”8 e fa meglio per appena 1/10 di Remi Rudino. La speciale fa altre due vittime: i gemelli Adelmo e Mauro Tessa, e Simone Rebella-Giuseppe Piacentino che rompono le pompe della benzina. Di questi tre solo Jürgen Hohlheimer riesce a riprendere il via il giorno successivo. Nel frattempo la classifica vede Garello-Mollo in decima posizione assoluta. “È una prova decisamente favorevole alla Peugeot 106 Rallye, perché stretta e dal fondo molto sporco” commenta il portacolori della Bagnolo Corse. “Inoltre c’era della discesa che non richiede troppa cavalleria ed infine la notte che ha livellato i valori”. Garello non lo dice, ma per ottenere un simile risultato bisogna anche metterci decisamente il cuore. Castagnotti è secondo di classe a 11”9 e ventesimo assoluto ed è soddisfatto delle sue prestazioni. “Tempi nella norma, ma la vera gara si vedrà domani, quando le vetture più potenti potranno emergere”. Teppa è terzo, staccato di 38”1 da Garello e non si lamenta della posizione in Classe. “Sulla prima prova abbiamo ottenuto un bel tempo, mentre nel passaggio notturno abbiamo preferito non correre rischi. Era troppo facile commettere errori”.
Si riparte alla luce del sole e sulla San Grato Garello-Mollo pagano la differenza di potenza con le top car che finalmente possono esprimersi al meglio, ma sono pur sempre 16esimi assoluti in prova, perdendo una posizione in classifica assoluta, scendendo all’11° posto. La gerarchia alle loro spalle è sempre la stessa con Castagnotti a 7”4 e Teppa a 22”6. Dopo la riparazione notturna Jürgen Hohlheimer ritorna in forma e sigla il quarto tempo in prova a 27”9 da Garello. Lo scossone alla classifica viene dato nel primo passaggio a Niella con Luca Garello-Eleonora Mollo che arrivano lunghi in staccata ad un tornante destro ed infilano il muso della loro 106 Rallye in un fosso. La vettura compie una piroetta sul tetto e si ferma senza danni all’equipaggio, che però non è più in grado di ripartire. Le redini della gara vengono prese a questo punto da Castagnotti-Ghisolfi che staccano il 24° tempo assoluto e fanno meglio di Teppa-Togliatti per 3”1 che hanno in scia ad 1”7 Hohlheimer-Dalmasso in piena fase di recupero. A meta gara Castagnotti è sempre 20° assoluto ed è più che soddisfatto per come si stanno mettendo le cose. “Noi facciamo solo una gara l’anno e siamo perciò molto contenti di poter figurare nel migliore dei modi”. Alle loro spalle Teppa-Togliatti che pagano 44”5 e si sono avvicinati come tempi in prova a Castagnotti, mentre in terza posizione salgono Rudino-Santi, con un ritardo di 23”8, più aggressivi alla luce del sole. In ultima posizione di classe Hohlheimer-Dalmasso che continuano la loro scalata della classifica dopo la pesante penalità di sabato (sono 74esimi assoluti, dopo essere ripartiti 93esimi). Dal Parco Assistenza non escono Diego Pattarino e Simone Doria, fino a quel momento autori di una gara attenta con la loro Peugeot 106 Rallye. Tutto sembra procedere a favore di Castagnotti, il più veloce su San Grato-2 con 14”6 su Rudino, 22”5 su Hohlheimer che fa meglio di Teppa per 1”; ma è nuovamente in agguato Niella, che interrompe il sogno di Francesco Castagnotti-Gabriele Ghisolfi costretti al ritiro per problemi di motore. Il miglior tempo viene staccato da Rudino-Santi, che fanno meglio per 2”1 di Hohlheimer di 2/10 più veloce di Teppa-Togliatti. Ed è proprio l’equipaggio delle Valli di Lanzo a prendere il comando della classe dalla 29esima posizione con 30”1 su Rudino-Santi, mentre in terza posizione salgono Stefano Dogliotti-Luca Vignolo con un ritardo di 1’39”4 dall’equipaggio della Zerosette, dopo una gara sofferta per problemi di cambio, e dopo aver pagato 30” di penalità all’uscita dell’assistenza per permettere ai meccanici di intervenire sulla distribuzione del motore. Hohlheimer intanto prosegue la sua scalata alla classifica assoluta arrivando in 59 esima posizione. Ed è proprio il tedesco a mettere il suo sigillo nelle ultime due prove del rally. Vince a San Grato con 12”9 su Togliatti e 47”4 su Rudino che alza decisamente il piede in questo finale, mentre si fermano, dopo un rally sofferto per i problemi al cambio Dogliotti-Vignolo. La graduatoria di classe è ormai definita ed è sempre Jürgen Hohlheimer con Marco Dalmasso a siglare il miglior tempo nella definitiva Niella con 4”8 su Teppa-Togliatti e 13”1 su Rudino-Santi, unici sopravvissuti della Classe che vanno a festeggiare sulla pedana di Santo Stefano Belbo. Pietro Giuseppe Teppa-Gianluca Togliatti chiudono in 27esima posizione assoluta e festeggiano il secondo successo stagionale in Classe A6. “È stata una gara difficile in cui non abbiamo voluto prendere rischi” commenta il pilota della Scuderia Zerosette. “Dopo il ritiro di Castagnotti siamo stati ancora più attenti, perché non volevamo buttare alle ortiche la seconda vittoria di quest’anno dopo il primato a Città di Torino”. Con un ritardo di 1’12”9 chiudono Remi Rudino-Luca Santi. “Abbiamo cambiato macchina proprio nel corso delle verifiche. D’altro canto in questa stagione sto passando da una vettura all’altra senza un programma preciso. Non so come sono arrivato, ma sono soddisfatto perché almeno una prova speciale l’ho vinta”. Terza piazza di classe con un ritardo di 3’15” netti dai vincitori della Classe FA6 e 49esima assoluta per Jürgen Hohlheimer-Marco Dalmasso che non perdono certo il sorriso per il risultato finale. “Peccato per i problemi di frizione e per la rotta del semiasse ieri sera. Dopo che l’ho riparato io stesso alla prima assistenza di oggi tutto è andato per il meglio ed ho fatto i tempi che mi ero prefisso”. Hohlheimer ha ampiamente dimostrato di poter lottare per il successo di categoria senza la penalità di sabato, risultando il più veloce nella somma tempi delle quattro prove finali, e recuperando dalla 93esima alla 49esima posizione nella classifica assoluta.
N2 Sfida in famiglia tra i fratelli Vacchetto
Iscritti, 4; verificati, 3; classificati, 3; ritirati, 0.
Vincitori Prove Speciali
7 Carmelo Vacchetto (PS 1, 3, 5, 6, 8, 9); 2 Simone Vacchetto (4, 7)
Leader di Classe
Carmelo Vacchetto (Da PS 1 a PS 9)
Sfida in famiglia su macchine gemelle, le Suzuki Swift, fra l’esperto Carmelo Vacchetto, affiancato da Marco Curcio, e l’Under 23 Simone Vacchetto con alle note Daniele Corbani, con Fabrizio Corbani-Mattia Casarone ad inseguire a distanza con la Citroën Saxo VTS.
La tappa del sabato non lascia dubbi su come si svolgerà la gara. Carmelo Vacchetto davanti (37° assoluto) suo fratello che insegue a 11”9, mentre è chiaro che Gallarato, già pesantemente attardato, non riuscirà ad inserirsi nella lotta per il successo. La domenica inizia subito con l’Under Simone che fa uno sgambetto al fratello precedendolo sulla San Grato per 1”4, ed è lo stesso Vacchetto Sr a riconoscere che si poteva fare; ma si prende immediatamente la rivincita nella successiva Niella chiudendo 7” davanti nonostante una piccola foratura. Carmelo Vacchetto si migliora ancora a San Grato 2, poi, nonostante sia il migliore di Classe in due delle altre tre prove non riesce a ripetere i tempi segnati nella prima parte di gara. Sul palco arrivi Carmelo Vacchetto-Marco Curcio sono soddisfatti dei tempi fatti registrare in gara e del loro 33° posto assoluto. “Un bel risultato, anche se nella seconda parte di gara abbiamo patito la stanchezza delle gomme, delle stradali Toyo che vengono usate nel Trofeo Suzuki, che avrebbero avuto bisogno di essere cambiate”. Felicissimo il fratello Simone, affiancato da Danilo Corbani, che paga al fratello 33”1. “È una grande sfida con mio fratello. È vero che lui ha vinto sei prove su nove, ma io ho solo otto gare alle spalle e lui ne ha 18. è stata una bella soddisfazione stargli davanti due volte, specie a Niella-2 dove ho staccato un gran bel tempo”. Chiude tranquillo in terza posizione di classe e Fabrizio Gallarato, affiancato da Mattia Casarone. Il problema sono io che ho accelerato poco. L’abbiamo presa come una gara test”.
FA5 Dura sette prove il volo di Fabrizio Vola
Iscritti, 9; verificati, 9; classificati, 5; ritirati, 4.
Vincitori Prove Speciali
5 Fabrizio Vola (PS 1, 3, 4, 5, 6); 3 Alessandro Ferro (7, 8, 9)
Leader di Classe
Fabrizio Vola (Da PS 1 a PS 7); Alex Quattrocchio (Da PS 8 a PS 9)
Sembrava dovesse essere incontenibile Fabrizio Vola, affiancato da Luca Rivella, ha dominato in lungo ed in largo la Classe FA5 con la sua Peugeot 205 Rallye (unica in classe e capace di sommergere le più recenti Peugeot 106 Rallye con cui si deve confrontare, prima di dover alzare bandiera bianca. Il successo va ad Alex Quattrocchio-Diego Sacco che dopo un avvio fin troppo tranquillo nelle prove di sabato, trovano il ritmo giusto per porsi come i più prossimi inseguitori di Vola passando al comando e vincendo la Classe FA5, pur non essendo mai stati i più veloci in prova. Grande sfortuna per Alessandro Ferro-Mauro Carlevero, che sono i più veloci in prova dietro a Vola, staccando il miglior tempo nelle ultime tre prove speciali. Ma 13 minuti di ritardo sul groppone per una foratura il sabato sera si fanno pesantemente sentire.
Che Vola sia subito deciso ad andare al comando della Classe e sopratutto attaccare i piani alti della classica lo si capisce fin dalla prima speciale nella quale, nonostante un problemino alla frizione, Vola stacca il 38° tempo assoluto, con 4”3 su quelli che sulla carta dovrebbero essere i suoi più pericolosi avversari, ovvero Alessandro Ferro-Mauro Carlevero e 13”5 su Emanuele Morganti-Maurizio Bodda. Dura appena tre curve la tappa di Alfredo e Daniele Morra che rompono un semiasse alla terza curva e sono costretti allo stop. La notturna esalta Vola-Rivella che entrano di prepotenza fra i migliori venti piazzandosi 19esimi assoluti. Nonostante la prova sia più breve del passaggio precedente i distacchi si fanno più pesanti ed Alex Quatrocchio-Diego Sacco, i più veloci dopo la missilistica 205, pagano ben 23”8 seguiti dai soliti Morganti-Bodda a 28”7. Un vero disastro la speciale per Ferro-Carlevero che forano in prova e perdono 9’57”8 da Vola, precipitando all’ultimo posto nella classifica assoluta. Ma non solo, non raggiungono il riordino e si beccano pure i tre minuti di penalità del Super Rally per rientrare il giorno dopo. Dopo il doppio passaggio su Borine Vola-Rivella sono 25esimi assoluti, e soddisfatti. “Nel primo passaggio avevamo problemi alla frizione che slittava, che siamo riusciti a risolvere prima del secondo”. Dopo appena due prove i distacchi si fanno importanti. Morganti-Bodda, soddisfatti del loro sabato rallistico, sono a 42”2 e sono in piena lotta con Quattrocchio-Sacco, che inseguono ad appena 1”9. Con la luce del sole la situazione non cambio a Fabrizio Vola fa letteralmente volare la sua Peugeottina segnando il 38° tempo assoluto a San Grato, con 16”2 di vantaggio su Ferro-Carlevero, impegnati in una gara test con la loro 106 Rallye e raccogliere punti per il Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies. Alex Quattrocchio cambia ritmo rispetto alla prova di Borine e sigla il terzo tempo a 19” netti, davanti ai rientranti Morra-Morra ed a Morganti-Bodda (36”4 il loro ritardo) che lasciano la terza piazza al pilota carmagnolese. Vola continua a ripetersi anche a Niella, con Ferro-Carlevero a 7”2 che fanno meglio per un solo decimo su Quattrocchio-Sacco. A meta gara Vola-Rivella sono scesi in 32esima posizione (con la luce del giorno e le prove veloci le macchine più potenti mostrano i muscoli, ma sono saldamente al comando nonostante i problemi al leveraggio del cambio che privano l’equipaggio della Sport Management dell’uso della prima e della terza marcia. Quattrocchio-Sacco accusano un distacco di 1’10”4, ma hanno finalmente trovato il ritmo giusto e preso saldamente in mano la seconda piazza di Classe con un vantaggio di 16”4 su Morganti-Bodda che tengono il loro ritmo senza cercare strane avventure. In coda al gruppo Ferro-Carlevero sono riusciti a sopravanzare un equipaggio nella classifica assoluta e si mettono in caccia di quello che li precede, cercando di recuperare il ritardo di 6’45”8. In questa assistenza si fermano Marco Di Tria-Stefano Sacchetto per problemi meccanici alla loro 106 Rallye. La situazione si fa difficile per Fabrizio Vola nella ripetizione di San Grato. Il pilota langarolo riesce ancora a vincere la prova speciale (43° assoluto) ma è senza la quinta e sesta marcia per problemi al leveraggio del cambio. Vola-Rivella sono ancora più veloci per 5”8 su Ferro-Carlevero, e per 14”5 su Quattrocchio-Sacco, ma le difficoltà aumentano. Ed infatti a Niella è Alessandro Ferro a segnare il miglior tempo con 2”1 su Alex Quattrocchio, 4”0 su Morganti, con Fabrizio Vola solo quinto a 15”1 avendo disputato la speciale con la sola terza marcia. A due prove dalla fine Vola-Rivella sono 35esimi assoluti e tentano un miracolo in parco assistenza, anche perché il loro vantaggio in classifica su Quattrocchio-Sacco è notevole (1’11”9) e se riuscissero a sistemare il guaio potrebbero ancora sperare di portare la verde 205 Rallye vittoriosa al traguardo. Morganti-Bodda sono sempre terzi a 39”9 da Quattrocchio, mentre Ferro-Carlevero hanno ridotto a soli 4’08” il ritardo dal concorrente che li precede in classifica assoluta. La situazione, per Fabrizio Vola e Luca Rivella precipita sulla terza San Grato, quando si fermano definitivamente per i loro problemi di cambio. In una giornata particolarmente negativa Alessandro Ferro-Mauro Carlevero si prendono la soddisfazione di vincere per la seconda volta una prova speciale per la Classe FA5, con 13”6 su Quattrocchio-Sacco che salgono così al comando della classifica, e Morra-Morra che diventano i terzi più veloci in prova speciale. Anche l’ultima prova va a Ferro-Carlevero che così fanno tripletta, con 2”5 di vantaggio su Quattrocchio-Sacco e 12” su Morganti-Bodda che tornano così fra i primi tre di categoria. Sono quattro gli equipaggi ritirati. Oltre a Vola-Rivella si fermano
La gara si conclude con Alex Quattrocchio-Diego Sacco, 44esimi assoluti, che vincono perentoriamente la Classe FA5 anche se con un pizzico dispiacere per il ritiro di Vola-Rivella, grazie ad una seconda tappa in cui si sono dimostrati costantemente fra i più veloci di categoria. In classifica sono seguiti, con un ritardo di 1’25”3 da Emanuele Morganti-Maurizio Bodda, felicissimi di andare ad occupare la seconda pozione sul podio. Terza piazza per Alfredo e Daniele Morra, nonostante siano ripartiti con il Super Rally e precedono di 25”3 Emanuele Genovese-Andrea Corbo che perdono il podio pagando 5 minuti di penalità per ritardo al Controllo Orario fine per la rottura dell’alternato quando mancano una manciata di chilometri a fine rally. Chiudono la graduatoria Alessandro Ferro-Mauro Carlevero che hanno un ritardo di 11’48”2, ma senza i tredici persi nella seconda prova del sabato potrebbero essere in testa alla graduatoria. “È stata una velocissima gara test. Nelle sei prove di oggi abbiamo siglato tre volte il secondo tempo e tre volte il primo di categoria. Ma almeno siamo alla fine e nemmeno ultimi” commettano i portacolori della Sport Managment. Quattro i ritirati. Oltre a Vola-Rivella e Di Tria-Sacchetto si fermano Bruno Barbero-Ivan Fino per problemi di motore nella prima tappa, Marco Giordanino-Maurizio Meroni, afflitti da problemi di cambio per tutta la gara, che diventano insormontabili dopo la San Grato-2
FN2 Un uomo solo al comando: Paolo Iraldi
Iscritti, 7; verificati, 6; classificati, 4; ritirati, 2.
Cambio di Classe per Remi Rudino passato alla Classe FA6
Vincitori Prove Speciali
5 Paolo Iraldi (1, 3, 4, 6, 8); 3 Andrea Castagna (5, 7, 9)
Leader di Classe
Paolo Iraldi (da PS 1 a PS 9)
Successo perentorio di Paolo Iraldi, affiancato da Marco Amerio, che prende il largo fin dalle prime battute ottenendo il via libera verso il successo dall’uscita di strada nella prima prova speciale dal suo più veloce avversario, Andrea Castagna, affiancato da Sara Farinella, che riprende con il Super Rally e riesce ad ottenere il miglior tempo nei tre passaggi della Niella.
Comincia nel migliore dei modi Iraldi che sigla il 34° tempo assoluto nella prova pomeridiana di Borine e lascia a 4”2 Giampaolo Costa-Stefano Bruzzese e stacca di ben 29” Osvaldo Cembalo-Ivan Oldano. Già in difficoltà Fabrizio Miletto-Alessandro Morganti che toccano la loro Peugeot 106 Rallye e chiudono la prova in ritardo di 11’42”1 da Iraldi. I danni sono pesanti e decidono di non ripartire con il Super Rally. Sfortunati ed ancor più in ritardo Pierluigi Foglino e Stefano Demartini che incrociano sulla loro strada un cinghiale e forano la ruota anteriore sinistra accusando un ritardo di 12’39”5 da Iraldi. Vola fuori strada subito dopo il dosso non più protetto dal guard rail Andrea Castagna, parcheggiando la sua 106 Rallye a fianco della Clio di Accinelli e della 206 RC di Vigna. A quel punto il direttore di gara sospende le partenze, onde evitare che l’esterno curve diventi un cimitero di macchine. Nella notte Iraldi accelera ulteriormente il passo e segna il 30° tempo assoluto, ma Costa tiene banco e concede appena 9”9. Cembalo è terzo con 41”1 di ritardo e Foglino paga altri 2’05”. Al riposo notturno Iraldi Amerio si presentano in 31esima posizione, soddisfatti delle loro prestazioni anche se dicono di non aver forzato eccessivamente per non prendere rischi. Altrettanto sereno è Giampaolo Costa che occupa la seconda posizione a 14”1, davanti Orlando Cembalo, che paga 1’10”2 a Iraldi, dimostrandosi poco concentrato come lui stesso ammette. Andrea Castagna vola a recuperare la sua Peugeot e si prepara a ripartire con il Super Rally, anche se attardato di 4’05 da Iraldi, mentre Pierluigi Foglino decide di continuare nonostante il suo ritardo dal leader di categoria superi i 5 minuti. Iraldi dimostra di essere in forma e sul primo passaggio a San Grato è nuovamente il più veloce di categoria, nonostante una pressione non ottimale delle gomme che fa ballonzolare la sua 106 sui dossi, lasciando a 10”2 Costa che fa meglio di Castagna di appena 4/10. Pierluigi Foglino si rinfranca leggermente e segna il 61° tempo, mentre Orlando Cembalo rompe un semiasse e deve abbandonare la compagnia. Castagna e la sua giovanissima navigatrice Sara Farinella dimenticano a Niella la disavventura della sera precedente e siglano il miglior tempo di classe recuperando ad Iraldi 1”8, quindi Costa a 7”5, poi Foglino. Alla luce del giorno e con strade più veloci, Iraldi-Amerio pagano lo scotto della rimonta delle top car, perdendo tre posizioni in classifica assoluta, ma a metà gara sono comunque sempre 34esimi assoluti., davanti al soddisfatto Costa che apprezza le prove, rese più pulite grazie agli antitaglio. Iraldi si conferma a San Grato-2 con 10”2 su Castagna che dimostra così le sue possibilità di essere seconda forza in campo e Costa a 22”5 che prosegue con il suo ritmo; a Niella-2 si ripete la situazione del giro precedente, con Castagna nuovamente avanti a Iraldi per 3”3, e Costa che paga 10” netti con Foglino a 19”. La classifica è netta e determinata. A due prove dalla fine Iraldi-Amerio hanno recuperato la 31esima posizione assoluta e guidano con 59”2 su Costa-Bruzzese, 4’20”7 su Castagna-Farinella e 6’48”6 su Foglino-Demartini. Anche le ultime due prove non presentano scossoni (ce ne sono stati fin troppi in quelle del sabato) e Iraldi vince San Grato-3 con un ottimo 27° tempo assoluto, davanti di 5”6 su Castagna-Farinella e 19”4 su su Costa-Bruzzese. Niella-3 ripete i passaggi precedenti con ancora una volta Castagna più veloce di Iraldi per 3”8 seguiti da Costa a 14”1. Sulla pedana di arrivo Paolo Iraldi-Marco Amerio si presentano in 29esima posizione assoluta e si godono il meritato successo davanti Giampaolo Costa-Stefano Bruzzese che accusano un ritardo di 1’28”9 dal leader dopo una gara effettuata con intelligenza. Terza piazza di categoria per Andrea Castagna-Sara Farinella che alla fine accusano un ritardo da Iraldi di 4’22”5 di appena 17” superiore a quello con cui erano partiti al mattino. Chiudono la graduatoria, stoicamente al traguardo Pierluigi Foglino-Stefano Demartini che nel finale hanno dovuto pure combattere con il cambio della loro 106 Rallye che sputa le marce.
RS4 Buona la prima per Andrea Borgna
Iscritti, 2; verificati, 1; classificati, 1; ritirati, 0.
Vincitori Prove Speciali
8 Andrea Borgna (PS 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9)
Leader di Classe
Andrea Borgna (Da PS 1 a PS 9)
La defezione di Fabrizio Schenardi lascia da solo in classe Andrea Borgna, affiancato da Elena Giovenale, con la poco conosciuta (anche a livello stradale) Seat Cordoba. Il 38enne impiegato di Torre Mondovì si toglie anche delle soddisfazioni, chiudendo in 61esima posizione. Non male per uno che sale per la prima volta su una vettura.
RS3 Solo e divertito questo il rally di Luca Armando
Iscritti, 1; verificati, 1; classificati, 1; ritirati, 0.
Vincitori Prove Speciali
8 Luca Armando (PS 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9)
Leader di Classe
Luca Armando (Da PS 1 a PS 9)
Ormai abituato a non trovare avversari in classe, Luca Armando, questa volta affiancato da Nicoletta Ferrando, affronta la gara con lo spirito di sempre. Grandi traversi e magari la ricerca di qualche tempo interessante con la piccola Peugeot 106 Rallye stradale. Anche se i problemi non mancano, come quello agli ammortizzatori che gli tengono compagnia per l’intera durata della gara. Ma alla fine vede comunque l’arrivo in 68esima posizione, nonostante una leggera toccata sulla prova di San Grato.
A0 Successo in rimonta di Fabrizio Cillis-Davide Penna
Iscritti, 8; verificati, 8; classificati, 6; ritirati, 2.
Vincitori Prove Speciali
6 Fabrizio Cillis (4, 5, 6, 7, 8, 9); Francesco Ferrando (1, 3)
Leader di Classe
Francesco Ferrando (Da PS 1 a PS 3); Stefano Filisetti (da PS 4 a PS 5); Fabrizio Cillis (da PS 6 a PS 9)
Successo sofferto di Fabrizio Cillis-Davide Penna, che debbono recuperare nella tappa di sabato le disgrazie accadute in quella di domenica. Una rimonta secca a precisa su Stefano Filisetti-Mirko Spadone, che avevano ereditato la prima piazza dopo l’uscita di scena di Francesco Ferrando-Matteo Canobbio, mattatori sulla prova di Borine.
L’inizio è tutto favorevole a Ferrando-Canobbio (88° assoluto), anche perché sono i soli a transitare in prova, prima che questa sospesa per evitare di aumentare le macchine parcheggiate fuoristrada dopo il dosso di Borine. Il portacolori della Scuderia NordOvest Racing si riscatta nel successivo passaggio notturno quando sigla il 38° tempo assoluto ed ancora primo di classe con 13” su Filisetti-Spadone, 28”9 su Cillis-Penna che sono appena 5/10 più veloci di Cristian Damiano-Andrea Nardini. La prova costa il ritiro, con il motore della Seicento sbiellato, ad Antonio Tignola-Alberto Dadone, mentre Emanuele Perotto-Massimiliano Perasso pagano 30” in prova, poi però non riescono a giungere al Controllo Orario del riordino per problemi alla distribuzione alla vettura. Anche per loro si prepara una notte di lavoro, per rimediare i guai del motore e ripresentarsi al via la domenica mattina con il SuperRally. Dopo la prima tappa Ferrando-Canobbio sono 51esimi assoluti e primi di Classe A0. “Abbiamo avuto la fortuna dalla nostra per i problemi di Cillis che ci hanno facilitato il compito. Per il resto va tutto alla perfezione”. In seconda posizione a 29”6 ci sono Filisetti-Spadone che proseguono i festeggiamenti per il compleanno del pilota, che coincide con la seconda tapa del Moscato. Seguono Cillis-Penna, che pagano 1’05”p a Ferrando dopo aver forato nel primo passaggio, compiuto fortunatamente per loro in trasferimento, e con guai all’alternatore nel secondo ed hanno 1”2 su Damiano-Nardini, molto soddisfatti della loro prima tappa, anche se nel passaggio notturno sono stati disturbati dal passaggio della gente ai bordi della strada.
Il mattino si riprende con un immediato colpo di scena sulla San Grato. Francesco Ferrando arriva lungo in una staccata e mette il muso in un fosso dovendo così rinunciare ai suoi sogni di gloria. Fabrizio Cillis parte subito all’attacco, ben deciso a i 36”3 che lo separano da Filisetti ed il primo colpo lo dà a San Grato quando stacca il 47° tempo assoluto recuperando in un sol botto 24” netti a Filisetti-Spadone, quindi Damiano-Nardini a 44”2 che fanno meglio per soli 3/10 di Perotto-Peirasso che con questo tempo dimostrano che avrebbero potuto essere in pieno della partita. Cillis insiste a Niella, 61° assoluto, e rosicchia altri 2”7 a Filisetti, Damiano ne paga 9”1, Perotto 11”7. A metà gara Filisetti è 59° assoluto, ma il suo vantaggio su Cillis si è assottigliato. “Lo sento arrivare” commenta il pilota della New Crazy Driver, “ma non posso far altro che tenere il mio passo”. Cillis insegue a 9”6 ed è decisamente soddisfatto perché vede il sorpasso imminente, anche se deve guidare una Seicento priva di idroguida. Dietro i distacchi si fanno pesanti. Damiano è a 1’04”1, ma vanta un buon margine sui quarti classificati, Diego Giribladi-Giorgio Bacino, che lo inseguono a 56”3. Come previsto Cillis compie il sorpasso il classifica nella prova di San Grato-2 che vince con 25”2 di vantaggio su Filisetti e 46”5 su Perotto, in lotta ravvicinata con Damiano che gli concede appena 2/10. Cillis vince anche Niella-2 con Filisetti che aumenta il ritmo a paga solo 9/10, Perotto terzo ad 8”4. Si offusca la bella gara di Damiano-Nardini che appoggiano la loro Seicento su un fianco nel tornante dopo la chicane. La compagnia della spinta tarda ad arrivare e l’equipaggio della New Crazy Driver paga 5’41” a Cillis, e, soprattutto, deve dire addio al podio di classe, che lascia in favore di Giribaldi ed in classifica assoluta precipita dal 66° all’85° posto della classifica assoluta, terz’ultimi dei concorrenti ancora in gara. Le ultime due prove vedono ancora protagonista Cillis, 47° assoluto a San Grato-3) davanti a Filisetti per 16”8 e Perotto a 28”0, mentre Damiano paga altri 4’11”1 con la Seicento fuori assetto. L’ultima prova sorride ancora a Cillis davanti a Perotto per 2”1, autore di un colpo di reni finale, Diego Giribaldi a 15”8 e Filisetti a 18”, con Damiano-Nardini sempre più in difficoltà a 1’31”3.
Sul podio di Santo Stefano Belbo sorridono Fabrizio Cillis e Davide Penna, 47esimi assoluti e primi di Classe A0. “Fortunatamente la maggior parte dei problemi si sono concentrati nelle prove di ieri quando abbiamo forato e rotto l’alternatore. Oggi abbiamo avuto solo problemi con l’idroguida che non ha mai voluto funzionare. A parte pensare di essere alla guida di una vecchia corriera, talmente lo sterzo era duro, per il resto è andato tutto benissimo e abbiamo potuto recuperare ben 28 posizioni in classifica in un solo giorno”. Stefano Filisetti e Mirko Spadone si accontentano della loro seconda posizione in classifica di classe a 51”7 dal vincitore. “Sapevamo che Cillis ci avrebbe rimontati e così è stato. Abbaiamo tenuto il nostro passo per tutta la gara, alzando solo il piede nella prova finale quando tutto era definito”. Terza piazza per i più che soddisfatti Davide Giribaldi-Giorgio Bacino, staccati di 3’42” da Cillis, felici di salire sul podio di una gara dura in cui si sono divertiti sopratutto nei passaggi su Niella. Un pizzico di amaro per Emanuele Perotto e Massimiliano Perasso, quarti a 45”8 da Giribaldi-Bacino, che senza il problema meccanico del sabato avrebbero potuto lottare per il podio. Seguono Fabrizio e Daniele Manna, quindi Cristian Damiano-Andrea Nardini, che chiudono la classica assoluta, per la disavventura sulla seconda Niella. Un vero peccato, perché stavano dimostrando di essere degni di salire sul podio.
FN1 Gambero non lascia spazio a Sucato
Iscritti, 4; verificati, 4; classificati, 4; ritirati, 0.
Vincitori Prove Speciali
7 Mirko Garbero (PS 1, 3, 4, 6, 7, 8, 9); 2 Alessio Sucato (5, 9)
Leader di Classe
Mirko Garbero (Da PS 1 a PS 9)
Successo perentorio per Mirko Garbero-Claudio Pistone che trascorrono la gara al comando della classifica di Classe FN1 e concedono appena una prova, il primo passaggio a Niella ai fratelli Alessio e Giuseppe Sucato, impattando con questi il tempo finale.
La gara inizia in trasferimento per i concorrenti di questa classe, ma grazie al calcolo del tempo imposto sulla terza speciale, la prima regolarmente effettuata Garbero-Pistone guadagnano un abbuono di 5”2 sui fratelli Sucato. Nel passaggio notturno sulla Borine i portacolori della Scuderia Monferrato sono i migliori con 4”1 sui Sucato e 14”3 su Simone Costa e Clara Rigotti, con Marco ed Enrico Turco a chiudere la fila pagando a Garbero 27”9. “Con tutto il tempo che siamo rimasti fermi a Gallo D’Alba è stata dura concentrarsi, ma alla fine ci siamo riusciti”. I fratelli Sucato recriminano perché hanno alzato il piede un centinaio di metri prima della fotocellula dello stop. Domenica mattina la gara riprende ancora nell’ottica di Garbero-Pistone, che sono i più veloci a San Grato con appena 3”2 nei confronti dei Sucato, che si prendono la rivincita nella successiva speciale di Niella recuperando 2”8 a Garbero. Al riordino di metà gara, quando mancano ancora quattro prove speciali Garbero-Pistone sono 66esimi assoluti seguiti da Sucato-Sucato a 9”7 che si rammaricano per il tempo perso nelle prove di sabato. Costa-Rigotti pagano 59”2 ed hanno dovuto alzare il piede a causa della rottura della ventola di raffreddamento che manda alle stelle la temperatura del motore.
Già pesante il ritardo di Turco-Turco che supera i due minuti. Nelle prove successive però Garbero-Pistone impongono la loro legge e staccano immediatamente di 17”7 Sucato-Sucato su San Grato-2 e di appena 1/10 sulla Niella-2, prova che si conferma favorevole all’equipaggio siculo-tedesco della NordOvest Racing. Nelle due prove finali ancora successi di Garbero-Pistone che si impongono su Sucato-Sucato per 5”0 a San Grato e staccando lo stesso tempo nella prova finale. Alla fine Mirko Garbero-Claudio Pistone chiudono 61 esimi assoluti e primi di classe dopo una gara che li ha visti costantemente al comando con un ottimo passo e senza prendere rischi eccessivi. “Il momento decisivo è stato il secondo passaggio su San Grato dove abbiamo attaccato conquistando un buon margine di vantaggio” commenta il pilota portacolori della Scuderia Monferrato. Alessio e Giuseppe Sucato pagano 32”5 e con la solita loro filosofia prendono il risultato con ottimismo. “Abbiamo perso il treno ieri sera. Oggi per andare a prendere Garbero si sarebbero dovuti correre troppi rischi e non ne valeva la pena”. Terza piazza per Simone Costa-Clara Rigotti “Abbiamo risolto il problema della ventola alla prima assistenza utile, ma il divario con i secondi di classe era troppo per farci venire delle idee”. Chiudono la graduatoria Marco ed Enrico Turco, soddisfatti di aver portato al traguardo la loro macchina senza un graffio.
Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies Trofeo Automotoracing 2013 abbatte un nuovo record e sfiora la tripletta al rally del Moscato
Solo la sfortuna toglie agli iscritti del Campionato l’opportunità di monopolizzare l’intero podio, “limitando” il risultato ad una esaltante doppietta. Però le soddisfazioni arrivano dall’intero plateau degli iscritti, con una tripletta completa in classe FN1, due doppiette e la vittoria con l’intero equipaggio in tre classi. Non solo i primi due Under classificati sono iscritti e l’equipaggio femminile pure. Un grande risultato di qualità ed anche di quantità visto che si è ormai arrivati a quota 226 iscritti.
SANTO STEFANO BELBO (CN) – Sembra incredibile ma il Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013 trova ancora nuovi iscritti quando è ormai giunto al giro di boa della nona gara. Al rally del Moscato, che si è svolto il 29-30 giunto a Santo Stefano Belbo, altri quattro concorrenti (i piloti Vilma Grosso ed Yves Chapellu, il navigatore veterano Mario Dalmasso e la navigatrice Under 23 Marika Mavillod) hanno perfezionato la loro iscrizione portando l’elenco iscritti del campionato a quota 226, polverizzando ulteriormente il record di 162 iscritti della scorsa edizione.
Prima della gara erano 65 i partecipanti al rally iscritti già al campionato, di cui un equipaggio (pilota e navigatore) fra le storiche, 27 piloti e 36 navigatori fra le moderne, cui vanno aggiunti i quattro che hanno effettuato la loro iscrizione alle verifiche, portando il totale a quota 69 concorrenti “bollati” Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013. Purtroppo già al momento delle verifiche si è verificata la defezione di Andrea Lomonaco-Roberto Maggiore leader sia fra i piloti, sia fra i navigatori della Classe N2. La gara però ha registrato moltissime soddisfazioni per i concorrenti del Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013. Solo la foratura di Elwis Chentre-Fulvio Florean ha impedito che i concorrenti targati campionato monopolizzassero il podio. Infatti sia i vincitori Massimo Marasso-Marco Canuto, sia i secondi classificati Alessandro Gino-Marco Ravera sono iscritti, mentre Chentre-Florean hanno mancato il podio per appena 1”6 nonostante la foratura. Fra i primi dieci dell’assoluta bisogna registrare il quinto posto di Armando Defilippi, il nono, primi fra gli Under 23 di Giorgio Bernardi-Ismaele Barra, mentre da segnalare l’ottimo 11° posto assoluto del giovanissimo Gianmaria Melifiori, affiancato dal coetaneo Enrico Ghietti, che ha battuto di un soffio il “maestro”, iscritto al Campionato, Marco Petracca. Alla fine dei 28 piloti iscritti al Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013 hanno concluso in 24, mentre 30 navigatori su 37 partenti hanno visto la pedana di arrivo di Santo Stefano Belbo.
Grandi soddisfazioni anche in termini di successi di categoria. A cominciare dalla Classe FN1 dove tutto il podio è stato monopolizzato da equipaggi del Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013 con Mirko Garbero-Claudio Pistone che hanno preceduto Alessio e Giuseppe Sucato con Simone Costa-Clara Rigotti in terza posizione. L’unico equipaggio non iscritto…. è arrivato quarto. I portacolori del Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013 hanno ottenuto il successo pieno con pilota e navigatore in tre classi (A6 Melifiori-Ghietti; S2000 Marasso-Canuto, FA6 Pietro Giuseppe Teppa-Gianluca Togliatti), tre volte la vittoria è arrivata per merito del solo navigatore (R3C Luca Culasso; R2B Luca Scavino; FN2 Marco Amerio), infine un altro successo è stato conquistato dal pilota Luca Armando in Racing Start 1600 benzina. Non solo, in Classe A6 è stata doppietta fra i piloti con Gianmaria Melifiori primo davanti a Marco Petracca; in S2000 doppietta piena con Marasso-Canuto davanti a Gino-Ravera bissata in FN3 con Ferrando-Malzani ed i neo iscritti Yves Chapellu-Marika Mavillod. In Classe FN2 tutti e quattro i navigatori classificati (Marco Amerio, Stefano Bruzzese, Sara Farinella e Stefano Demartini) sono iscritti al Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013, cui si aggiunge anche il ritirato Ivan Oldano. Da segnalare anche la doppietta a livello di Under 23 con Giorgio Bernardi, nono assoluto e Gianmaria Melifiori, undicesimo e che l’unico equipaggio femminile, formato da Vilma Grosso-Chiara Lavagno, è iscritto al Campionato.
Ed è così che il Campionato Piemonte Valle d’Aosta Rallies-Trofeo Automotoracing 2013 si prepara ad un girone di ritorno piuttosto incandescente a cominciare dalla prima delle sette gare ancora in calendario, il Rally del Tartufo in programma ad Asti sabato 27 e domenica 28 luglio, per proseguire con il Giarolo del 25 e 25 agosto ed il doppio appuntamento di settembre (storico e moderno) del Valli Cuneesi che, essendo un Rally Internazionale, avrà coefficiente doppio.