Elio Magnano esalta lo spettacolo del Test Day Montemale di SRT/Michelin

DRONERO (CN) – L’atmosfera era si uggiosa, ma solo fino al momento in cui si sono accesi i motori. Perché da quel momento, con la frenesia del parco assistenza, l’adrenalina sulla strada chiusa al traffico da affrontare a chiodo con il motore che urla, il piacere di incontrarsi tenda vicino a tenda ha cambiato tutto. E perché no, ricordare la giornata con una bella foto tutti insieme che cementi il ricordo di una giornata di lavoro (anche), ma soprattutto di gioia e di festa.

A scrivere negli annali del sacro libro dei rally questo evento ci ha pensato Elio Magnano con le sue macchine fotografiche che per un’intera giornata si è diviso fra tratto di test e parco assistenza per lasciare una traccia indelebile di questi momenti. Di cui vi presentiamo una piccola, ma proprio piccola selezione.

Rolling Fast Photography esalta il terzo appuntamento di The Ice Challenge

PRAGELATO (TO), 6 febbraio – Il nome dice tutto. Pragelato evoca immagini di distese gelate immerse in tormente di neve. Immagini già viste in passato (se qualcuno ricorda la “50 chilometri di fondo” dei Giochi Olimpici Torino 2006 ha un’idea chiara), che però non hanno trovato riscontro nel terzo appuntamento di The Ice Challenge andato in scena domenica 6 febbraio.

C’è voluto tutta la costanza e la tenacia di Adriano Priotti e del suo staff per rendere la pista fruibile per la gara, e alla fine l’appuntamento è andato regolarmente in scena con le tre manche regolarmente disputate da tutti i concorrenti.

E lo spettacolo c’è stato, eccome, per la gioia di chi assisteva e di era in pista armato di macchina fotografica, teleobiettivo per cogliere i momenti più esaltanti di questa giornata a temperatura primaverile, addirittura infuocata in pista.

È quanto fatto da Massimiliano, in arte Rolling Fast Photography, che ci presenta una di quelle gallerie fotografiche con i fiocchi che accendono i ricordi di chi ha assistito all’evento e a chi non c’era il rimpianto di essere rimasto a casa.

The Ice Challenge ora dà appuntamento per il 20 febbraio. Adriano Priotti sta già lavorando alla sua pista, i piloti meditano strategie per andare più veloci e tutti noi siamo pronti a goderci lo spettacolo.

Il Tour delle Valli Occitane, inizia con l’arpa e finisce con la fisarmonica

E nel mezzo tanto divertimento per i radunisti partiti da Carmagnola, che hanno scalato le strade della Val Bronda, e Val Maira, hanno visitato il museo dell’arpa di Piasco, si sono confrontati con i giochi in piazza a Dronero e hanno terminato la giornata con il pranzo a Valmala rallegrati dal suono della fisarmonica con le musiche occitane. Le Ferrari sono le vetture più votate dal pubblico di Dronero. Foto Elio Magnano

VALMALA (CN), 18 ottobre – Nemmeno il soleha voluto disertare il “Tour delle Valli Occitane”, organizzato dallo Sport Rally Team di Carmagnola per domenica 17 ottobre al quale hanno preso parte una cinquantina di supercar, vetture storiche e da collezione, fra le quali 19 Ferrari, oltre a Lamborghini, Porsche, Maserati, Mercedes, BMW, Abarth 124, Subaru, Dodge Viper provenienti non solo dal Piemonte ma anche dalle regioni confinanti. Un raduno che ha unito il piacere di percorrere strade immerse nei boschi delle Valli Occitane, alla visita al Museo dell’Arpa “Victor Salvi” di Piasco, al divertirsi con i giochi in piazza a Dronero, per finire con il pranzo al suono della fisarmonica a Valmala.

I radunisti si sono presentati puntuali domenica mattina in Piazza Maria Bobba a Carmagnola per le operazioni di registrazione e la colazione al Bar Italia, prima di salire a bordo delle loro vetture e percorrere la pianura che da Carmagnola porta a Saluzzo. Superata la capitale del Marchesato è cominciata la salita della Val Bronda passando per i boschi ricchi di funghì di Pagno e Brondello scollinare nella Valle Varaita per tuffarsi verso Piasco e visitare il museo dell’arpa Victor Salvi.

Qui i radunisti hanno effettuato una visita breve, con l’illustrazione degli strumenti esposti da parte della conservatrice del museo Roberta Scarzello, e la suonata d’arpa “Au Matin” scritta dall’arpista francese Marcel Tournier e magistralmente interpretata dalla 17enne cuneese Alice Cavallo, allieva del Conservatorio di Milano. “Lo spirito dei nostri raduni è quello dell’experience” sottolinea Pierluigi Capello di Sport Rally Team. “Proponiamo ai partecipanti dei nostri eventi dei percorsi particolarmente seducenti, sia sotto l’aspetto paesaggistico, sia sotto il profilo del piacere di guida, oltre all’esperienza di brevi visite a castelli, musei e località turisticamente interessanti lasciando poi al singolo partecipante la possibilità di tornare e approfondire la conoscenza del luogo visitato”.

Lasciata Piasco con nelle orecchie le dolci note dell’arpa, i cinquanta equipaggi hanno imboccato la Val Maira e si sono diretti a Dronero, dove nella piazza principale i passeggeri sono stati chiamati a dimostrare la loro abilità con le bocce e il pallone da basket. Il tutto mentre lo staff del Caffè Roma serviva l’aperitivo e gli spettatori dell’evento erano chiamati a votare l’auto più bella esposta in piazza. Terminati i tiri al canestro e nella scatola delle bocce, consumato il flan di polenta e le acciughe al verde (piatto tipico di Dronero), i radunisti sono partiti alla volta di Roccabruna. Per percorrere quindi un lungo tratto della Valle Maira riscendere verso Rossana, infilare la Valle Varaita per salire fino al santuario di Valmala, esporre le vetture nell’ampio piazzale e terminare il tour con il classico pranzo occitano nel ristorante da Piero, questa volta accompagnati dalle note delle musiche occitane suonate alla fisarmonica e cantate dal Gruppo dei Ciafardei. L’incontro è terminato con le premiazioni degli equipaggi che si sono distinti nei giochi e nelle prove di abilità e arrivederci alla prossima occasione. Nelle prove di abilità hanno primeggiato Patrick Gagliasso e il biellese Giacomo Giardino Roch, mentre al canestro quattro passeggeri hanno fatto en plein e il sorteggio ha premiato Cinzia Ramero; alle bocce, invece, si è dimostrato particolarmente abile il rallista Marco Ravera, che ha così regalato la vittoria assoluta al suo compagno di avventura, il poirinese Patrick Gagliasso, che ha preceduto il carmagnolese Ivano Rossi. Monopolio Ferrari nella votazione fra il pubblico di Dronero che ha decretato come vettura più bella del raduno la Ferrari 488 di Santo Amante, e seconde a pari merito la 488 Pista di Corrado Rossi e la 456 GTM di Massimo Brinzo.  Al di là del voto di Dronero hanno suscitato particolare ammirazione la Lamborghini Countach VT, la Porsche 356 del 1961, la vettura più anziana del gruppo e la regale Mercedes 560 SL, oltre alla muscolosa Porsche 911 GT3 RS.

Il Tour delle Valli Occitane è stato organizzato dallo Sport Rally Team-Raduni in collaborazione con il Gruppo Auto Moto Storiche Carmagnola, il patrocinio dei comuni di Carmagnola, Dronero, Brondello, Roccabruna e Piasco, il supporto di Tuninetti Pneumatici, Pastificio Fratelli Bianco, Falco Diego Levabolli, Impresa Edile Morabito, Autocarrozzeria Levabolli Ventos 3000.

Rally Vigneti Monferrini, mattatore della pagina Facebook/Kaleidosweb a luglio

CARMAGNOLA (TO), 10 agosto – Il Rally Vigneti Monferrini ha raccolto una grande massa di concorrenti ed è stato anche il post più seguito nel mese di luglio sulla pagina Facebook di Kaleidosweb. Seguito dal post che annunciava il successo tutto femminile nelle pagine Facebook di Kaleidosweb a maggio e la descrizione delle prove speciali dell’11° Historic Rally delle Vallate Aretine, mentre la foto che ha avuto più successo nel mese è stato lo scatto di Elio Magnano allo Slalom Bubbio Cassinasco.

Scendendo nel dettaglio fra le gare dietro alle presentazioni dominatrici di Vigneti Monferrini e Historic Rally Vallate Aretine, si mette in luce il successo casalingo di Signor-Bernardi al Rally della Marca. Podio interamente piemontese fra le scuderie più seguite con Sport For Ever al Rally della Lana che precede la presentazione di Meteco Corse al Rally di Roma Capitale e gli equipaggi di Biella Corse nel casalingo Rally Lana. Roberto Gobbin conquista i primi due posti fra i piloti nella sua trasferta al Rally di Roma Capitale davanti a De Antoni che annuncia la sua partecipazione alla Yaris Cup. L’apertura delle iscrizioni alla manifestazione per auto storiche “Ruote nella Storia” detta legge nelle pagine di Autoweb, bruciando l’annuncio del ritorno di Automotoretrò-Automotoracing il prossimo anno e il Clio Rally Trophy che si apprestava a dare spettacolo al Rally della Marca.

Notizie 2021  LuglioRallyScuderiePiloti / PersonaggiAutoweb
28 luglio – Rally Vigneti Monferrini, grande adesione di concorrenti   2 luglio –Il colore rosa predomina nella pagina Facebook di Kaleidosweb a maggio   19 luglio –Parco di Lignano, Portole, Rassinata nel cuore dell’11° Historic Rally Vallate Aretine   3 luglio – 73/2 La foto della settimana. Elio Magnano immortala il paesaggio fra Bubbio e Cassinasco  28 luglio –Rally Vigneti Monferrini, grande adesione di concorrenti   19 luglio –Parco di Lignano, Portole, Rassinata nel cuore dell’11° Historic Rally Vallate Aretine   11 luglio –Signor-Bernardi (Volkswagen Polo R5) profeti in patria, a sorpresa, al Rally della Marca  14 luglio –Sport For Ever. Due su tre al Rally della Lana   22 luglio –Meteco Corse, prova la scalata della vetta del CIR al Rally di Roma Capitale   14 luglio –Tutti al traguardo gli equipaggi Biella Corse al via della gara di casa, il 34° Rally della Lana    19 luglio – Roberto Gobbin alla conquista di Roma Capitale   27 luglio –Roberto Gobbin, tutta esperienza al Rally di Roma Capitale   22 luglio –Roma, De Antoni al via della GR Yaris Rally Cup    21 luglio – Aperte le iscrizioni a “Ruote nella storia” evento dedicato agli appassionati di automobilismo d’epoca   20 luglio – Automotoretrò e Automotoracing tornano a Torino dal 10 al 13 febbraio 2022   9 luglio – Al Rally della Marca in scena il quarto appuntamento del Clio Trophy Italia  

Vecchie signore, fascino vestiti e gioielli, sfilano a Mondovì

Anche quest’anno le vecchie signore a quattro ruote invadono per un fine settimana il monregalese. Con il loro fascino inalterato. Kaleidosweb invia a seguire la manifestazione Paola Biolè, la principessa del charmant

È sempre uno spettacolo. Veder sfilare la quarantina di Vecchie Signore per le vie di Mondovì è qualcosa che emoziona. Da venerdì 30 luglio a domenica 1 agosto, una quarantina di vetture, alcune ultra centenarie, ma sicuramente ultra ottantenni, hanno fatto bella mostra di sé nel capoluogo monregalese. Sono auto d’epoca che solo pensare alla loro storia, alle avventure vissute, passando tra guerre e disaffezione di proprietari; poi recuperate, rimesse in forma da amorosi proprietari che hanno quasi sempre limitato al minimo i loro interventi (si chiamano restauri conservativi, si sostituisce solo ciò che è assolutamente necessario). E tutto ciò non attira l’attenzione solo chi ha i capelli bianchi, ammesso che li abbia ancora, ma anche i giovanissimi, i millenials e quelli della generazione sucvcessiva, che credevamo dediti solo alla cuffiette e all’iphone, interessati magari all’Itala “Pechino Parigi” portata a Mondovì dal Museo dell’Automobile di Torino, che 114 fa percorse a ritmo bersagliere il lungo tragitto dalla capitale cinese alla Ville Lumière. E per confermare il genere dell’automobile a bordo delle vecchie signore c’erano anche numerose signore, che sfoggiavano vestiti e gioielli d’epoca, prendendo il volante della vettura. Perché, come sentenziò Gabriele D’Annunzio: “L’automobile è femmina”.

La foto della settimana: Simone e Mauro Miele, gruppo di famiglia in cima al podio

BIBBIENA (AR), 3 luglio – Non sono molte le famiglie in Italia che si possono permettere di disputare la stessa gara con due vetture diverse. Meno che mai top car. E sono ancora meno i piloti che possono festeggiare il loro compleanno salendo sul gradino più alto del podio in un rally titolato. Questa situazione idilliaca l’ha vissuta sabato 3 luglio Simone Miele che si è preso la soddisfazione di correre e vincere il Casentino con la sua Citroën C3 WRC e di poter festeggiare il successo assieme al padre Mauro, anche lui in gara con una Škoda Fabia Evo di Classe R5 che ha concluso ottavo assoluto.

Di che farne un quadretto da appendere nel salotto buono di casa e rimarlo negli anni a venire. Con Simone e papà Mauro festanti lato pilota e Bobo Mometti (Simone) e Luca Beltrame (Mauro) lato navigatore Škoda e tutte le coppe sul tetto.

Casarano Rally Team, domina la pagina Facebook di Giugno di Kaleidosweb

CARMAGNOLA (TO), 13 luglio – A chi va il merito di aver fatto razzia di preferenze sulla pagina Facebook di Kaleidosweb nel mese di giugno. Forse i meriti vanno giustamente condivisi fra la scuderia Casarano Rally Team che ha diffuso il comunicato del suo portacolori Davide Craviotto affiancato da Fabrizio Piccinini, che ha preso il comando della Classe R2B nella Coppa di Zona. Una notizia rallistica pubblicata nella sezione Autoweb va a occupare la seconda posizione con gli intendimenti di Peugeot al 49° Rallye San Marino, seguita nella classifica generale da un’altra notizia rallistica, ancora pubblicata nella sezione Autoweb riguardante la Michelin Historic Rally Cup in procinto di scattare al rally Lana Storico.

Andando a curiosare fra le notizie dedicate alle gare a farla da padrone nel mese di giugno è la notizia della presenza del giovane Oliver Solberg al Rally di Alba Plus, davanti alla foto “corsara” realizzata da Elio Magnano nella gara langarola, quindi il comunicato che celebra la terza vittoria consecutiva (in questo caso a San Marino) di Lucky-Pons nel CIRT. Fra le scuderie, dietro al vincente Casarano Rally Team, si classifica Meteco Corse che presenta i suoi alfieri in procinto di partecipare al RallyLana Storico e Movisport che ha fatto man bassa a San Marino. Il personaggio più votato del mese è Davide Gulfi, che festeggia il suo compleanno al Grappolo, Seguito da Roberto Gobbin che si è tolto delle belle soddisfazioni al Grappolo e ancora Monica Caramellino, felice esordiente in R5 all’Alba.

La sezione Autoweb vede salire sul terzo gradino del podio, dietro a Peugeot e Michelin la presentazione del raduno riservato alle Supercar programmato nelle Langhe e Roeri dallo Sport Rally Team.

Sport Rally Team porta 52 Supercar tra Castelli & Vigne di Langhe e Roero

Un acquazzone a metà giornata non impedisce ai 52 equipaggi, provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Svizzera, a bordo di Ferrari, Lamborghini, Aston Martin, Jaguar e Porsche di avere un assaggio dei panorami e castelli di Langhe e Roero e, soprattutto, dei suoi prodotti enogastronomici. Foto Elio Pettiti

CHERASCO (CN), 4 luglio – Il clima della giornata sembrava non essere favorevole. Ma nessuno si è arreso. Sicché i 52 equipaggi previsti si sono presentati domenica mattina, 4 luglio, all’appuntamento di Cherasco, per affrontare il percorso che toccando Pollenzo, Roddi ha portato le 52 Supercar al Castello di Govone, dove i partecipanti hanno potuto ammirare le sale disegnate dal Guarini e arredate a inizio Ottocento per ospitare Carlo Felice di Savoia e la consorte Maria Cristina. Compiuta la visita, via per le strade del Roero, con il Tanaro a scorrere maestoso sulla sinistra, sfilando per Priocca, Castellinaldo, Castagnito, Guarene, riscendendo a valle al Mussotto, per attraversare nuovamente il Tanaro e arrampicare le colline delle Langhe e arrivare a Montelupo Albese, dove è stato servito un aperitivo, rinfrescato dai vini locali, dopo aver attraversato Grinzane Cavour e Daino D’Alba. Lasciato il paese dei murales ultimo strappo attraverso Lequio Berria, Roddino, Monforte, Barolo e La Morra per giungere nella tenuta “La Felicina” in località San Bartolomeo di Cherasco per il pranzo con piatti e vini delle Langhe.

Molto assortito e di gran classe l’elenco delle vetture presenti con le Ferrari a far la parte del leone, ma anche Lamborghini (splendida l’Aventador del 2020), Jaguar, Porsche, Aston Martin e Lotus, che si concentrate sulle colline delle Langhe in mano a equipaggi prevenienti non solo dal Piemonte, ma anche da Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e dalla Svizzera.

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Abbiamo voluto definire questo raduno che toccava castelli e vigne di Langhe e Roero ‘Experience Immersiva’ perché non è possibile in un giorno solo mettere sul piatto tutto quanto queste due regioni patrimonio dell’Unesco offrono. Volevamo però essere di stimolo per i partecipanti al nostro raduno di assaggiare quanto di buono l’area albese può offrire e pensiamo proprio di esserci riusciti” afferma soddisfatto Piero Capello, gran patron dello Sport Rally Team di Carmagnola, al termine del pranzo alla “Felicina” di Cherasco finalmente sotto il sole. La giornata era partita bene, con la registrazione degli equipaggi davanti all’Arco Belvedere di Cherasco. Rapida colazione poi via a sfiorare Pollenzo, Roddi, imboccare la superstrada per dirigersi verso Govone, per effettuare una visita nel castello reale che ospitò, oltre a Carlo Felice di Savoia, la consorte Maria Cristina, il figlio Carlo Alberto e un giovanissimo Jean Jacques Rousseau.

Purtroppo, dopo mesi di sole e senza una goccia di pioggia, le nuvole basse hanno ridotto ai partecipanti la possibilità di apprezzare i magnifici panorami che si possono godere dalle finestre del castello” commenta dispiaciuto Capello. Sulle scalinate del Castello di Govone, foto ricordo per i partecipanti con in prima fila la Lamborghini Aventador e una delle Ferrari 488 Pista presenti. Lasciata Govone, i radunisti hanno percorso la strada in costa toccando Priocca, Castellinaldo, Castagnito e Guarene, con la pioggia che iniziava a scendere.

Avevamo preparato una sintetica guida all’apprezzamento del territorio segnalando i monumenti più interessanti che toccavamo e soprattutto gli scorci paesaggistici più emozionanti che si potevano godere” dice ancora Capello. “Purtroppo, oltre alla bellezza e la guidabilità del percorso, i radunisti hanno potuto godere molto meno di quanto avevamo preventivato, anche se la salita fra le vigne da Gallo D’Alba a Montelupo Albese, attraverso Diano d’Alba e Grinzane Cavour, immersi nei vigneti è stato fantastico”.

Sono molto dispiaciuto che siamo arrivati a Montelupo Albese nel momento peggiore della tormenta, perché l’impegno dell’amministrazione ad accoglierci è stato massimo, riservandoci la piazza del belvedere e la via principale per parcheggiare le vetture e per porre i gazebo sotto i quali sono stati serviti gli stuzzichini di aperitivo innaffiati da vini prodotti nella zona di Montelupo Albese”.

Lasciata Montelupo Albese, con il cielo che stava schiarendo, gli equipaggi hanno sfiorato Rodello, Lequio Berria, attraversato Roddino e Monforte, si sono tuffati verso Barolo, per risalire a La Morre e raggiungere “La Felicina” a San Bartolomeo di Cherasco dove il raduno si è concluso con un classico pranzo delle Langhe, finalmente sotto un bel sole estivo.

Alla fine i radfunisti erano tutti soddisfatti. E non solo per aver percorso con le loro Supercar strade di gioiosa guidabilità, ma anche per aver scoperto luoghi di grande fascino alternativo alle classiche mete langarole. E questo era uno dei nostri obiettivi” conclude Capello, mentre il sole delle Langhe, avendo anche lui quasi terminato il suo percorso giornaliero, iniziava a digradare verso il Monviso per andare al tramonto.

Fiat 130 HP ospite d’onore del “Concours d’Elégance Trofeo Salvarola Terme”

Al prestigioso evento modenese la leggendaria vettura Fiat da Gran Premio (1907) del MAUTO di Torino è stata premiata con la menzione d’onore per il restauro ad alto valore simbolico. Il complesso intervento di ripristino è stato realizzato anche grazie al sostegno economico dell’Ente Heritage di Stellantis ed ai documenti originali conservati presso il Centro Storico Fiat.

Modena, 5 luglio 2021. Si è svolta lo scorso fine settimana, a Modena, la 21esima edizione del “Concours d’Elegance Trofeo Salvarola Terme” che ha visto la partecipazione della leggendaria Fiat 130 HP, in qualità di ospite d’onore fuori concorso, insieme alla Ferrari Roma.

Donata nel 1957 da Fiat al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, dove è tutt’oggi esposta, la preziosa vettura da corsa è stata insignita della menzione d’onore per il restauro ad alto valore simbolico. L’intervento è stato realizzato con il sostegno economico dell’Ente Heritage di Stellantis e ha consentito di rimettere in moto, dopo oltre vent’anni, questo straordinario cimelio storico.

Si tratta dell’esemplare unico che, nel 1907, fu guidato sul circuito di Dieppe dal pilota torinese Felice Nazzaro, che si aggiudicò il Grand Prix dell’Automobile Club di Francia, con una velocità media di 113,612 km/h. La vettura da corsa, denominata “F2”, poteva contare su un poderoso motore di oltre sedici litri di cilindrata, con una particolare distribuzione a valvole in testa disposte a V di 90°.

Proprio questo speciale propulsore è stato oggetto di un recente restauro funzionale, coordinato dal Centro di Restauro del MAUTO e supportato dalle ricerche effettuate sui documenti storici conservati presso il centro di Documentazione del Museo e l’archivio del Centro Storico Fiat.

Il prototipo Fiat City Taxi di Manzù protagonista della mostra “Che macchina!”

Il MAUTO celebra il 50° anniversario della Fiat 127 e rende omaggio a Pio Manzù che la concepì. Accanto a sei esemplari della mitica vettura, prodotta in più di cinque milioni di unità, sono esposti disegni, modelli e progetti del designer che elaborò un’idea di mobilità molto moderna. Tra gli oggetti più curiosi il prototipo del City Taxi ideato da Manzù nel 1968 e fonte di 15 nuovi brevetti registrati da Fiat che in seguito saranno trasferiti su diversi modelli della produzione di serie. La spettacolare “concept car” Fiat appartiene alla preziosa collezione storica di Stellantis Heritage. Martedì 6 luglio Roberto Giolito – Head of Heritage – parteciperà ad un talk su Manzù e la 127.

Torino, 1° luglio 2021. Fino al 5 settembre il Museo nazionale dell’Automobile di Torino (MAUTO) ospita la mostra “Che macchina!” dedicata alla Fiat 127 che quest’anno festeggia il suo 50° anniversario. Inoltre, l’esposizione rende omaggio al designer che ne concepì la forma: Pio Manzoni, in arte Manzù, figlio dell’affermato scultore Giacomo.  Il titolo della rassegna è tratto dalla campagna di lancio della prima serie e sintetizza bene come la 127 lasciò tutti stupiti per la sua innovazione, divenendo di fatto una delle vetture Fiat più amate di sempre.

La figura di Pio Manzù e la genesi della Fiat 127 saranno oggetto di un convegno che si terrà il 6 luglio alle 10.30 presso l’Auditorium del Museo. Tra i relatori Roberto Giolito – Head of Heritage, Stellantis – insieme all’ex direttore del MAUTO Rodolfo Gaffino Rossi ed a Luciano Galimberti, Presidente dell’ADI – Associazione per il Disegno Industriale.

La mostra dedicata al 50° anniversario della Fiat 127 concepita da Pio Manzù

La Fiat 127 è davvero un’auto moderna per l’epoca – spaziosa dentro e piccola fuori – così come è di particolare attualità la visione sul tema della mobilità del progettista Pio Manzù prematuramente scomparso nel 1969. È questo il binomio vincente che rende l’esposizione un appuntamento imperdibile, curato dal giornalista Giosuè Boetto Cohen e da Giacomo Manzoni, figlio del designer, e realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Manzoni Arte e Design e con il contributo tecnico di Heritage, il dipartimento di Stellantis dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.

Il pubblico può ammirare sei esemplari dell’utilitaria presentata nel 1971 e insignita del titolo di “Car of the year” nel 1972: due 127 della prima serie, la Rustica, la Sport, la Top e la Panorama. Sono una piccola ma significativa selezione delle molteplici versioni prodotte fino al 1987 per un totale che supera i cinque milioni di unità. E accanto alle vetture trovano spazio disegni, modelli, prototipi e progetti che Pio Manzù realizzò durante la sua vita: dalla lampada Parentesi, realizzata insieme ad Achille Castiglioni nel 1968, alla rivoluzionaria Autonova FAM del 1964, il primo monovolume della storia moderna.

Di certo grande curiosità suscita il prototipo Fiat City Taxi su base 850, appartenente alla preziosa collezione storica di Heritage e solitamente esposta nello spazio polifunzionale Heritage HUB a Torino.

Tutti i segreti del prototipo Fiat City Taxi su meccanica 850

Si tratta di un originale progetto per il trasporto pubblico cittadino non di linea che vanta numerose innovazioni tecnologiche orientate alla sicurezza e alla funzionalità, tanto che può essere definito a pieno titolo una vera e propria “concept car”. Basti pensare che sono ben 15 i nuovi brevetti registrati da Fiat per allestire la 850 City Taxi. Certo il prototipo presentato al Salone di Torino resta allo stadio sperimentale, ma molte delle sue innovative soluzioni, sviluppate a lungo dal Centro Stile Fiat, vengono in seguito utilizzate sulle vetture di serie. Anche le linee, in particolare quelle del cofano motore posteriore, vengono riprese nell’utilitaria Fiat 126 del 1972, che prima affianca e poi sostituisce la gloriosa Fiat 500.

Il contesto storico e la collaborazione con Pio Manzù, uno dei designer più creativi dell’epoca

Il suo esordio avviene il 30 ottobre 1968, in occasione della 50a edizione del Salone dell’Automobile di Torino. Sono gli anni della contestazione studentesca e sociale ma, al tempo stesso, le città vivono un nuovo momento di euforia e nelle strade circolano molti taxi realizzati sulla base della geniale Fiat 600 Multipla, creata da Dante Giacosa nel 1956 ed evoluta insieme alla popolarissima Fiat 600 da cui deriva. Dal 1964 la Casa torinese affianca alla 600, in produzione ancora fino al 1969, la sua naturale evoluzione: la Fiat 850.

Negli stessi anni, i progettisti Fiat si interrogano sulla possibilità di realizzare una versione della 850 esplicitamente dedicata al trasporto pubblico, per sostituire l’ormai datata 600 Multipla. Non il semplice allestimento di una vettura già esistente, quindi, ma un’auto concepita sin dall’inizio per essere utilizzata come taxi. All’epoca i progetti per vetture particolari erano il terreno in cui si esprimeva l’estro dei grandi carrozzieri italiani ma, in questo caso, il compito è affidato direttamente al Centro Stile Fiat che si avvale per la prima volta della collaborazione esterna di uno dei designer più creativi dell’epoca: Pio Manzù.

Trasmissione servoassistita “Idroconvert”

Il progetto parte dall’utilizzo della meccanica della Fiat 850: per agevolare l’intensivo impiego cittadino viene scelta la versione “Idromatic”, presentata al Salone di Ginevra nel 1966 e caratterizzata dalla presenza di un convertitore di coppia intorno alla frizione idraulica per rendere più semplice la guida in città. Non si tratta di un cambio automatico ma di un sistema che elimina il pedale della frizione e che lascia invariate le quattro marce della 850 Super. La descrizione utilizzata è “trasmissione servoassistita” e la targhetta sul cofano riporta la dicitura “Idroconvert” che nel frattempo ha sostituito la precedente denominazione del lancio.

Dimensioni compatte e design votato al comfort

Le dimensioni sono compatte ma gli spazi sono sfruttati al massimo, tanto per favorire l’agilità nell’impiego cittadino quanto per facilitare la salita e la discesa dei passeggeri. La forma a due volumi, con sbalzi ridotti, presenta linee piuttosto tese con cofano anteriore corto e spiovente, ampie superfici vetrate che permettono ai passeggeri di godere al meglio del panorama cittadino e l’abitacolo più alto del normale per migliorare il comfort durante la permanenza a bordo. La colorazione arancione vuole rendere più facilmente riconoscibili i mezzi di trasporto pubblico rispetto agli altri, quando i taxi sfoggiano ancora la livrea verde e nera.
Più che per lo sviluppo in altezza, l’850 City Taxi stupisce per le asimmetrie: sul lato sinistro c’è una porta convenzionale utilizzata soltanto dall’autista, mentre sul lato destro i passeggeri entrano in vettura attraverso un’inusuale e innovativa lunga porta scorrevole a comando elettrico. Le differenti dimensioni delle porte si ripercuotono anche sulle diverse misure dei primi due vetri laterali. Inoltre, i due tergicristalli sono particolarmente lunghi perché devono pulire un parabrezza molto più alto del normale: quello dal lato del conducente – realizzato nella configurazione “a pantografo” – si articola con due bracci e, come su alcuni pullman dell’epoca, nella posizione di riposo resta verticale; anche l’altro tergicristalli non è del tutto convenzionale, perché descrive un arco dall’interno verso l’esterno del vetro, al contrario rispetto alle altre Fiat contemporanee.

Interni rivoluzionari e strumentazione avveniristica

Il divano posteriore ospita tre passeggeri: se, in casi straordinari, fosse necessario ospitarne un quarto per brevi tratti, è presente un sedile supplementare a ribalta posto accanto a quello del conducente. Normalmente lo strapuntino resta chiuso e lo spazio a destra del conducente è dedicato a ospitare i bagagli, assicurabili con una cinghia dedicata. Altri possono essere collocati nello spazio alle spalle del divano, sopra al motore. L’accesso a quest’ultimo vano può comodamente avvenire anche dall’esterno, attraverso un ampio portellone vetrato. Le particolarità degli interni proseguono: la Fiat City Taxi si caratterizza infatti anche per una plancia avveniristica imbottita con materiale deformabile, che ingloba il quadro strumenti, il tassametro – una condizione innovativa ancora oggi! – e lo schermo di un piccolo televisore. Inoltre, il conducente può dialogare direttamente con la centrale dei taxi attraverso un radiotelefono il cui microfono è integrato nell’aletta parasole.

Soluzioni innovative per la massima sicurezza

Sono molto importanti le innovazioni dedicate alla sicurezza, che successivamente diventeranno standard nelle vetture di serie: come il piantone dello sterzo snodato per salvaguardare il guidatore in caso d’impatto frontale, la plancia imbottita in materiale deformabile e il fissaggio dei bagagli tramite cinghia. Ma anche il sistema di comunicazione con radiotelefono, che prevede il microfono nell’aletta parasole, è un antesignano degli attuali sistemi vivavoce per i telefoni cellulari. Inoltre, il televisore posizionato al centro della plancia, può essere considerato il precursore dei moderni schermi dei sistemi d’infotainment. Alcune soluzioni funzionali vengono riprese anni dopo, come il portellone vetrato sulle “hatchback”, o la tasca porta carte ricavata nel tetto, ancora oggi presente sulle vetture monovolume.

Sport Rally Team porta 52 Supercar tra Castelli & Vigne di Langhe e Roero

Un acquazzone a metà giornata non impedisce ai 52 equipaggi, provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Svizzera, a bordo di Ferrari, Lamborghini, Aston Martin, Jaguar e Porsche di avere un assaggio dei panorami e castelli di Langhe e Roero e, soprattutto, dei suoi prodotti enogastronomici. Foto Elio Pettiti

CHERASCO (CN), 4 luglio – Il clima della giornata sembrava non essere favorevole. Ma nessuno si è arreso. Sicché i 52 equipaggi previsti si sono presentati domenica mattina, 4 luglio, all’appuntamento di Cherasco, per affrontare il percorso che toccando Pollenzo, Roddi ha portato le 52 Supercar al Castello di Govone, dove i partecipanti hanno potuto ammirare le sale disegnate dal Guarini e arredate a inizio Ottocento per ospitare Carlo Felice di Savoia e la consorte Maria Cristina. Compiuta la visita, via per le strade del Roero, con il Tanaro a scorrere maestoso sulla sinistra, sfilando per Priocca, Castellinaldo, Castagnito, Guarene, riscendendo a valle al Mussotto, per attraversare nuovamente il Tanaro e arrampicare le colline delle Langhe e arrivare a Montelupo Albese, dove è stato servito un aperitivo, rinfrescato dai vini locali, dopo aver attraversato Grinzane Cavour e Daino D’Alba. Lasciato il paese dei murales ultimo strappo attraverso Lequio Berria, Roddino, Monforte, Barolo e La Morra per giungere nella tenuta “La Felicina” in località San Bartolomeo di Cherasco per il pranzo con piatti e vini delle Langhe.

Molto assortito e di gran classe l’elenco delle vetture presenti con le Ferrari a far la parte del leone, ma anche Lamborghini (splendida l’Aventador del 2020), Jaguar, Porsche, Aston Martin e Lotus, che si concentrate sulle colline delle Langhe in mano a equipaggi prevenienti non solo dal Piemonte, ma anche da Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e dalla Svizzera.

 “Abbiamo voluto definire questo raduno che toccava castelli e vigne di Langhe e Roero ‘Experience Immersiva’ perché non è possibile in un giorno solo mettere sul piatto tutto quanto queste due regioni patrimonio dell’Unesco offrono. Volevamo però essere di stimolo per i partecipanti al nostro raduno di assaggiare quanto di buono l’area albese può offrire e pensiamo proprio di esserci riusciti” afferma soddisfatto Piero Capello, gran patron dello Sport Rally Team di Carmagnola, al termine del pranzo alla “Felicina” di Cherasco finalmente sotto il sole. La giornata era partita bene, con la registrazione degli equipaggi davanti all’Arco Belvedere di Cherasco. Rapida colazione poi via a sfiorare Pollenzo, Roddi, imboccare la superstrada per dirigersi verso Govone, per effettuare una visita nel castello reale che ospitò, oltre a Carlo Felice di Savoia, la consorte Maria Cristina, il figlio Carlo Alberto e un giovanissimo Jean Jacques Rousseau.

Purtroppo, dopo mesi di sole e senza una goccia di pioggia, le nuvole basse hanno ridotto ai partecipanti la possibilità di apprezzare i magnifici panorami che si possono godere dalle finestre del castello” commenta dispiaciuto Capello. Sulle scalinate del Castello di Govone, foto ricordo per i partecipanti con in prima fila la Lamborghini Aventador e una delle Ferrari 488 Pista presenti. Lasciata Govone, i radunisti hanno percorso la strada in costa toccando Priocca, Castellinaldo, Castagnito e Guarene, con la pioggia che iniziava a scendere.

Avevamo preparato una sintetica guida all’apprezzamento del territorio segnalando i monumenti più interessanti che toccavamo e soprattutto gli scorci paesaggistici più emozionanti che si potevano godere” dice ancora Capello. “Purtroppo, oltre alla bellezza e la guidabilità del percorso, i radunisti hanno potuto godere molto meno di quanto avevamo preventivato, anche se la salita fra le vigne da Gallo D’Alba a Montelupo Albese, attraverso Diano d’Alba e Grinzane Cavour, immersi nei vigneti è stato fantastico”.

Sono molto dispiaciuto che siamo arrivati a Montelupo Albese nel momento peggiore della tormenta, perché l’impegno dell’amministrazione ad accoglierci è stato massimo, riservandoci la piazza del belvedere e la via principale per parcheggiare le vetture e per porre i gazebo sotto i quali sono stati serviti gli stuzzichini di aperitivo innaffiati da vini prodotti nella zona di Montelupo Albese”.

Lasciata Montelupo Albese, con il cielo che stava schiarendo, gli equipaggi hanno sfiorato Rodello, Lequio Berria, attraversato Roddino e Monforte, si sono tuffati verso Barolo, per risalire a La Morre e raggiungere “La Felicina” a San Bartolomeo di Cherasco dove il raduno si è concluso con un classico pranzo delle Langhe, finalmente sotto un bel sole estivo.

Alla fine i radfunisti erano tutti soddisfatti. E non solo per aver percorso con le loro Supercar strade di gioiosa guidabilità, ma anche per aver scoperto luoghi di grande fascino alternativo alle classiche mete langarole. E questo era uno dei nostri obiettivi” conclude Capello, mentre il sole delle Langhe, avendo anche lui quasi terminato il suo percorso giornaliero, iniziava a digradare verso il Monviso per andare al tramonto.

La foto della settimana. Elio Magnano immortala il paesaggio fra Bubbio e Cassinasco

CARMAGNOLA (TO), 3 luglio – Non esistono foto di rally belle. Come non esistono foto di ciclismo, di calcio, di teatro, di cinema belle. Esistono foto che comunicano, che incuriosisco, che danno emozioni. E non importa in quale contesto siano scattate, l’importante è che trasmettano un messaggio.

Ben lo sa Elio Magnano, reporter di lungo corso e infinita esperienza, che è riuscito a trovare nello slalom Bubbio-Cassinasco, il suo angolo poetico per ritrarre i concorrenti immergendoli nel paesaggio delle colline astigiane con lo skyline di Cassinasco e la sua chiesa parrocchiale a fare da sfondo. Perché sarà belli gli scatti alle vetture con una ruota alzata, ma è anche importate contestualizzare la foto, che altrimenti potrebbe essere scattata nel cortile dietro casa

Tra Castelli & Vigne, lo Sport Rally Team porta le Supercar alla scoperta di Langhe e Roero

Inizia il 4 luglio la stagione radunistica del sodalizio carmagnolese, che porta Ferrari, Porsche e Lamborghini a incontrare gli storici castelli delle sponde del Tanaro e a gustare cibi e vini che hanno fatto del territorio uno dei feudi della buona tavola. All’evento sono attese cinquanta vetture, provenienti non solo dal Piemonte, ma anche da Liguria, Lombardia, Emilia e Svizzera, con la provincia di Biella che ancora una volta propone il gruppo più numeroso

CHERASCO (CN), 27 giugno – Inizia nei territori dichiarati “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco, ovvero Langhe e Roero, la stagione radunistica 2021 dello Sport Rally Team. Il sodalizio rallistico carmagnolese guidato da Piero Capello, propone infatti un tour delle regioni vinicole piemontesi per domenica 4 luglio riservato ai possessori di Supercar quali Ferrari, Lamborghini, Maserati, Porsche, Aston-Martin e Lotus.

Dopo aver fatto conoscere ai suoi radunisti le bellezze dei borghi storici del Savonese, e i territori delle sorgenti del Po, le Supercar targate Sport Rally Team si avventureranno fra Cherasco, Govone e Montelupo Albese, solcando un territorio ricco di vigneti che producono vini prelibati (dal Barolo all’Arneis, dalla Favorita al Pelaverga) sfiorando castelli di storia millenaria. L’appuntamento per i radunisti è per domenica mattina a Cherasco (città le cui origini affondano nel XIII Secolo), per poi puntare verso Govone, toccando Pollenzo con la sua Università del Gusto, Roddi tenendosi sulla destra i primi contrafforti delle Langhe e a sinistra le sponde del Tanaro.

Dopo aver visitato il Castello di Govone, di origine medievale e abbellito nel XVII Secolo del grande architetto barocco Guarino Guarini, i radunisti riprenderanno le loro Supercar per viaggiare sulle colline del Roero che si specchiano nella sponda sinistra del Tanaro, toccando Priocca, Castellinaldo, Guarene, per poi attraversare nuovamente il Tanaro e ritornare nelle Langhe, passando per Grinzane Cavour, Diano D’Alba, e arrivare a Montelupo Albese, piccolo paese situato a 564 metri di altitudine, dalla cui terrazza panoramica si gode una vista sull’intera corona delle Alpi con i vigneti delle Langhe ai suoi piedi.

Il luogo ideale per sorseggiare un aperitivo con i bianchi delle Langhe prima di risalire in vettura puntare verso Rodello, Lequio Berria, Monforte d’Alba, sfiorare Barolo, risalire la collina verso La Morra e finalmente giungere nei sobborghi di Cherasco dove in località San Bartolomeo, presso “La Felicina” di Titta e Dario Cerrato (sei volte campione italiano e due volte europeo rally) si terrà il pranzo gustando tutte le specialità eno-gastronomiche delle Langhe.

Questo raduno è stato un successo ancor prima di iniziare, visto che abbiamo raggiunto la quota iscrizioni che ci eravamo prefissi, cinquanta vetture, ben prima della chiusura iscrizioni” afferma sorridente Piero Capello. “Ciò che mi dà ancor più soddisfazione è vedere che ai nostri abituali radunisti, alcuni dei quali hanno partecipato a tutti i nostri eventi, si sono aggiunti gruppi provenienti da altre regioni, quali Liguria, Lombardia e per la prima volta dall’Emilia Romagna, oltre che da una pattuglia di equipaggi svizzeri che porteranno il sapore delle Langhe anche oltre le Alpi. Naturalmente la parte del leone la fa il gruppo dei biellesi, che come sempre sono i più numerosi per numero di presenze, ma anche le altre città sono in crescita”.

La foto della settimana. Non rompermi la macchina (fotografica)

Foto Fotosport

Ampezzo 26 giugno 2021 – C’era un tempo in cui i fotografi rischiavano la vita per ottenere lo scatto migliore. Non è cambiato nulla, o almeno ben poco. Gli eredi di Robert Capa continuano a battere le zone di guerra, spesso sfruttati e mal pagati, per offrire un’immagine spesso cruda e coinvolgenti a noi pigri borghesi seduti in poltrona davanti a computer e televisione.

Qualcosa è cambiato nel mondo dei rally, grazie alla tecnologia che permette di scattare in remoto immagini da brivido, senza rischiare la pelle. Sarà meno eccitante combattere una battaglia area con i droni invece che dalla carlinga dello Spitfire, ma almeno il rischio è nullo.

O quasi.

Visto che a rischiare, sovente, sono le macchine (fotografiche), posizionate in punti in cui il rischio d’impatto con la macchina (da rally) è altissimo. Come dimostra questo scatto di Giovanni Scarpari, alias Fotosport, al Rally Valli del Carnia 2019 quando la Clio Williams di Miranda-Cinquetti ha puntato decisamente le macchine fotografiche.

Buon compleanno Juan Manuel Fangio

Juan Manuel Fangio nacque a Balcarce (Argentina) il 24 giugno 1911 e morì a Buenos Aires il 17 luglio 1994. È stato per cinque volte campione del mondo di Formula 1 nel 1951 (Alfa Romeo), 1954 (Maserati), 1955 (Mercedes), 1956 (Ferrari) e 1957 (Maserati).

Soprannominato El Chueco, disputò 52 Gran Premi, vincendone 24 e salendo per 35 volte sul podio. Ottenne 29 pole position e 48 partenze dalla prima fila. Il suo record di 5 titoli mondiali resistette per 48 anni e fu superato solo nel 2003 da Michael Schumacher. Detiene la più alta percentuale di pole position realizzate in carriera: Fangio partì in prima posizione nel 55,8% dei Gran Premi disputati; a 46 anni e 41 giorni è inoltre il corridore più anziano ad avere conquistato un titolo mondiale.

Aveva uno stile di guida preciso ma spettacolare, oltre che una profonda conoscenza della meccanica, essendo stato coinvolto nel settore delle riparazioni fin da ragazzino. Corridore completo, seppe distinguersi anche in competizioni a ruote coperte: da ricordare i suoi numerosi piazzamenti alla Mille Miglia, le vittorie alla Carrera Panamericana nel 1954, al Nürburgring nel 1955 e alla 12 Ore di Sebring nel 1956 e nel 1957.

Non ho mai pensato all’auto come a un mezzo per conseguire un fine, invece ho sempre pensato di essere parte dell’auto, così come la biella e il pistone”.

Buon compleanno Michèle

Michèle Mouton (Grasse Francia, 23 giugno 1951) è un’ex pilota rally e dirigente sportivo francese tra le poche donne ad avere vinto gare valide per competizioni di serie mondiali (quattro rally vinti, nove sul podio); dal 2009 è dirigente della Federazione Internazionale dell’Automobile.

Dopo aver debuttato come navigatrice, passo al volante di un’Alpine A110, quindi venne reclutata nella squadra ufficiale di Fiat France per guidare le 131 Abarth, per disputare il Campionato Europeo, vincendo, fra l’altro, il Tour de France. Nel 1975 ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans in un team tutto femminile con Christine Dacremont e Marianne Hoepfner classificandosi 21ª a 67 giri di distacco dai vincitori conquistando la sua classe con una Moynet motorizzata Simca.

Nel 1981, in coppia con la sua navigatrice Fabrizia Pons, fu la prima donna a vincere un rally del Campionato del Mondo conquistando il Rallye Sanremo. Nel 1982 vinse tre gare del mondiale (Portogallo, Brasile e Acropoli) sempre alla guida di un’Audi quattro, chiudendo seconda nella classifica iridata, campionato perso a causa della rottura della trasmissione della sua vettura al Rally Costa d’Avorio, fatto che non le permise di vincere la gara e di conseguenza il titolo.

Nel 1984 e 1985 vinse con l’Audi Sport quattro la corsa in salita nel Colorado la Pikes Peak International Hill Climb, prima donna a riuscirvi stabilendo anche il record del tracciato.

Nel 1986 passò alla Peugeot Talbot Sport Deutschland, vincendo il campionato tedesco rally con la Peugeot 205 T16; corse inoltre alcune prove mondiali, di cui l’ultima fu il Tour de Corse 1986 nel quale si ritirò per problemi al cambio. In seguito all’abolizione delle vetture Gruppo B decise di ritirarsi dalle corse. Nel 1988 promosse, insieme a Fredrik Johnson, la Corsa dei Campioni in onore di Henri Toivonen. Nel 2008, a 22 anni di distanza dal suo ritiro, Michèle Mouton tornò al volante di una vettura da rally con Fabrizia Pons partecipando all’International Rally of Otago in Nuova Zelanda, chiudendo 34esima assoluta. Con Jutta Kleinschmidt, Danica Patrick e Lella Lombardi appartiene alla ristretta cerchia di donne vincitrici di gare valide per campionati mondiali. Dal 2009 presiede la commissione Donne negli Sport Motoristici della FIA.

In carriera ha disputato 135 rally di cui 50 di Campionato del Mondo, vincendone sedici in totale con quattro allori nel mondiale, risultando la più veloce in 162 prove speciali iridate segnando inoltre 229 punti nel Campionato. Nel suo palmares ci sono anche cinque gare come navigatrice, fra le quali il MonteCarlo del 1975 terminato con un’uscita di strada.

La foto della settimana: Elio Magnano issa il vessillo pirata

IGLIANO (CN) – Il soggetto fa la foto. A volte, però, è l’ambiente a fare la foto. È il caso dello scatto più spettacolare della scorsa settimana che ritrae il Jolly Rogers, il vessillo dei pirati, salutare il passaggio dei concorrenti del Rally di Alba all’uscita del paese di Igliano. Uno scatto solo apparentemente facile, in quanto bisogna cogliere il momento giusto quando il vento mette “a bandiera” il drappo nero. E c’è riuscito perfettamente Elio Magnano, che con molta pazienza ha colto l’attimo fuggente per meritarsi la medaglia della foto della settimana di Kaleidosweb.

Sventola la bandiera corsara sul Rally di Alba

Di Elio Magnano

SOMANO (CN), 13 giugno – Somano è un piccolo paese dell’Alta Langa che raccoglie poco più di 300 abitanti, immerso nelle vigne. Domenica scorsa, 13 giugno, però, complice il passaggio della decima edizione del Rally di Alba anche il paesino langarolo è stato invaso dagli spettatori. E dai pirati, che hanno orgogliosamente sventolato il Jolly Rogers all’uscita del paese. Forse a indicare ai piloti che stavano per arrivare al fatidico dosso che dovevano affrontare con un gran balzo, proprio come i pirati caraibici facevano quando abbordavano le navi

Passa il rally, mettiamoci comodi

Di Elio Magnano

IGLIANO (CN), 13 giugno – C’era un tempo in cui i rally erano una grande occasione per una gran bella braciolata nella notte. In un’epoca in cui tutto è liofilizzato, rally compresi, certe buone abitudini sono sparite. Non per un gruppo di tifosi che domenica scorsa hanno voluto festeggiare come si deve il ritorno alla (quasi) normalità sociale e rallistica.

Arrivati con buon anticipo sulla prova speciale di Igliano hanno montato la loro tenda da campo, quindi hanno scaricato una cucina, posto un divano in posizione strategica per godersi al meglio la speciale e acceso il fuoco sotto il pentolone per preparare pranzo. Buon appetito. Il rally può cominciare.

Rally del Grappolo, Classe R3T: Stefano Monchietto torna a sorridere

Dopo quattro anni il portacolori de La Superba rivede il traguardo. Di Tommaso M. Valinotti. Foto Magnano

SAN DAMIANO D’ASTI (AT), 15 maggio – Sono quasi passati quattro anni dall’ultima volta che Stefano Monchietto ha visto la pedana di arrivo. Esattamente dal Rally Team ‘971 quando chiuse ottavo assoluto con una Clio R3C affiancato da Franca Regis Milano. Poi due ritiri nel 2018 e nulla più fino allo scorso Team ‘971, quando fu costretto a fermarsi dopo appena due prove speciali. Tutto perfetto, invece a San Damiano, dove Stefano Monchietto, affiancato per la prima volta da Alessia Binello, ha concluso 46° assoluto, con tempi in crescendo, sprone per non far passare più tanto tempo prima di tornare a indossare casco e tuta.

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  • Vincitori Prove speciali: 6) Stefano Monchietto-Alessia Binello
  • Leader di classifica: 1-6 Stefano Monchietto-Alessia Binello