Lamborghini Huracán Sterrato Concept: nata ribelle

A pochi giorni dal debutto della prima supersportiva all-terrain, Lamborghini racconta la genesi del progetto

Sant’Agata Bolognese, 22 novembre 2022 – A pochi giorni dalla première all’Art Basel di Miami Beach della prima supersportiva all-terrain, Automobili Lamborghini celebra la concept car Huracán Sterrato, presentata nel 2019 e utilizzata come base stilistica e tecnica per la vettura che debutterà sul mercato nel 2023. Pensata, disegnata e progettata per esplorare ogni tipo di terreno, la Sterrato è antesignana del concetto “Driving Humans Beyond”, la visione del marchio di Sant’Agata Bolognese, che si pone l’obiettivo di guidare i propri clienti verso sempre nuovi orizzonti e di ispirare nuove generazioni di entusiasti di supersportive.

“Tutto è partito da uno dei primi prototipi Huracán – commenta Maurizio Reggiani, Lamborghini Motorsport Vice President e CTO all’epoca dello sviluppo della concept Sterrato –. Il mio team aveva lavorato su quella vettura, telaio numero 53, ricondizionandola per creare un laboratorio su ruote grazie all’installazione di soluzioni off-road e a una maggiore altezza da terra. La prima volta che l’ho guidata ho subito realizzato le potenzialità di questo atipico concept di supersportiva. Successivamente costruimmo e sviluppammo il primo prototipo: venne fatto provare a tutti i membri del board dell’azienda, apprezzando l’emozionalità di una vettura unica, nata sulla Strada Bianca di Nardò, che nel mondo Lamborghini rappresenta per il fuoristrada ciò che il Nürburgring Nordschleife rappresenta per la velocità”.

“Sterrato è uno dei miei progetti più amati – commenta Rouven Mohr, Automobili Lamborghini Chief Technical Officer -. Tutto iniziò durante la mia prima esperienza professionale in Lamborghini, in qualità di capo dello sviluppo veicolo. Stavamo svolgendo un test sulla Strada Bianca di Nardò e alcuni di noi ebbero l’idea di provare anche una vecchia Huracàn modificata appositamente per lo sterrato. La sera, dopo aver testato la vettura laboratorio, stavo cenando con Maurizio Reggiani e Mitja Borkert ed elaborammo l’idea di realizzare un prototipo a metà tra la Huracàn e la Urus. L’obiettivo non era tanto quello di creare un fuoristrada quanto una supersportiva inedita, dedicata a tutte le condizioni di aderenza. Poi costruimmo il prototipo, un’auto veramente incredibile, molto divertente da guidare sullo sterrato e con un vero assetto da rally. Ora sono orgoglioso di vedere nascere la versione definitiva della vettura, che di certo farà felici tutti i clienti”.

La concept car del 2019 coniuga la potenza del motore V10 5,2 litri con la versatilità di una vettura pensata per garantire il massimo piacere di guida oltre l’asfalto. Gli esterni richiamano in maniera evidente le sue caratteristiche avventurose, combinate con la tipica indole da supersportiva. L’altezza da terra è stata incrementata, e gli angoli di attacco incrementati, così come le carreggiate per entrambi gli assi, che montano ruote con pneumatici con spalla maggiorata all’interno di ampi passaruota con prese d’aria integrate.

“Disegnare la Huracán Sterrato concept è stato divertente fin dal primo momento: ci ha dato la possibilità di spingerci oltre e di tradurre il nostro DNA in un nuovo linguaggio stilistico – commenta Mitja Borkert, Lamborghini Head of Design -. Abbiamo realizzato il concept dimostrando non solo quanto questa idea fosse coraggiosa e ‘cool’ ma anche il suo potenziale per un successivo modello di serie. Il nostro obiettivo dichiarato era di creare qualcosa distintamente diverso, dedicato a persone amanti della vita attiva e dello sport che cercano il divertimento al di fuori della guida su strada o in pista. E la versione finale della Sterrato è decisamente una Lamborghini fin dalla prima occhiata, così come lo è stata la concept, ma che allo stesso tempo porta il brand verso nuovi territori.  

Gli pneumatici più larghi con fianchi maggiorati sono stati sviluppati appositamente per migliorare l’aderenza e l’assorbimento delle asperità: i blocchi spalla aperti, ampi e irregolari, favoriscono l’autopulizia delle ruote, garantendo allo stesso tempo un’aderenza eccellente fuori strada, corredata da trazione e abilità di frenata migliorate e un’incredibile resistenza. Il sottoscocca è rinforzato, così come il telaio anteriore, che integra elementi in alluminio protetti da una paratia anch’essa in alluminio, stesso materiale utilizzato per i rinforzi delle minigonne

Kimera EVO37 chiude in bellezza il 2022 a Milano Autoclassica

Ad un passo dal sold out, si chiude in Italia il Road Show internazionale della EVO37. Monte Carlo, St. Moritz, Sardegna, Londra, Pebble Beach, Hamptons, San Marino… Questi alcuni degli appuntamenti in cui la vettura italiana ha scritto la sua storia terminando il suo percorso in patria

Cuneo, 15 novembre 2022 – E’ stato un anno intenso, vissuto alla grande per Kimera Automobili con un importante consolidamento della sua realtà ottenuto attraverso un eccezionale feedback commerciale, importanti riconoscimenti e un road show che ha portato la EVO37 ad essere conosciuta ed apprezzata a livello internazionale.

Questo “tour mondiale” si chiuderà in patria, questa settimana, dal 18 al 20 novembre in occasione di Milano AutoClassica. Proprio per celebrare il ritorno in Italia, Kimera Automobili presenterà allo stand della fiera di Milano-Rho, tre EVO37 con i colori della bandiera italiana. Le vetture, per tradizione chiamate con nomi femminili, saranno la verde “Esmeralda”, la bianca in livrea Martini “Penelope” e la rossa “Victoria”.

La costruzione delle EVO37 continua senza sosta in Kimera Automobili, che chiuderà l’anno con 6 vetture prodotte finora. Si entrerà poi nel pieno della produzione nel 2023, con l’obiettivo di 12 vetture all’anno fino all’esaurimento della serie limitata.

Di questa esclusiva serie di 37 pezzi unici, sono solo 3 le vetture ancora ancora “libere”, con ben 34 di queste già assegnate a fortunati proprietari di tutto il mondo: Olanda, Svizzera, Belgio, Giappone, Stati Uniti, Costa Rica, Inghilterra, Monte Carlo, Francia, Spagna, Germania, Ucraina, Porto Rico, Corea e Italia. Queste le nazionalità dei facoltosi proprietari della EVO37.

Kimera EVO37 trae le proprie origini dal passato, per far rinascere un’icona dell’automobilismo mondiale, portandola al massimo sviluppo prestazionale possibile, come se la vettura dell’epoca fosse stata concepita oggi, con la conoscenza e le tecnologie dei nostri giorni. Il risultato di questa fusione crono-culturale è un’autentica “fuoriserie” stradale da oltre 500 cv e 550 Nm di coppia con un motore 2 litri quattro cilindri in linea con doppia sovralimentazione turbo/compressore volumetrico, realizzata con metodologie d’eccellenza tipiche dell’industria automotive e quanto di meglio viene offerto dalla moderna tecnologia in campo motoristico: 3D scanning, reverse engineering, CAD, CAE, prototipazione rapida, fresatura in CNC, sinterizzazione, elettronica e il non plus ultra delle soluzioni tecnologiche disponibili.

Kimera EVO37 è l’Autentica Evoluzione del modello originario. Per questo Kimera Automobili ha coinvolto nel progetto EVO37, in un unico team, i migliori specialisti e fornitori torinesi in ambito automotive:  Bonetto CV, Italtecnica, LAM Stile, Bellasi, Gma Group, EGS Lobart, JM, AM, CiElle Tronics, Medici, e Speed Engineering. Ai quali si aggiungono i nomi di altre eccellenze italiane (e non), quali Pirelli, Sparco, Alcantara Goodwool, Pakelo, Andreani – Öhlins, Brembo e Sprint Filter.

EVO37 è un’auto che, ispirandosi alla filosofia del Restomod, porta all’estremo questo concetto unendo lo stile, il sapore ed il fascino di una delle più leggendarie “regine” da corsa degli anni ’80,  con le caratteristiche di una vettura moderna in termini di tecnologia, qualità e prestazioni.

Un tributo che vuole rendere omaggio a quelle leggendarie vetture degli anni’80 protagoniste dei Campionati Mondiali Rally, fra cui l’ultima Gruppo B a 2 Ruote motrici a vincere il titolo iridato, battendo le rivali a trazione integrale. Un’auto mitica che ha fatto scuola e che è diventata un modello cult per gli appassionati di automobilismo.

Kimera EVO37 rappresenta il punto d’incontro ideale fra l’auto da rally e la vettura stradale, dove tradizione, rievocazione e celebrazione del passato incontrano l’avanguardia tecnologica e un design moderno e contemporaneo. Concepita con gusto e passione, è realizzata grazie ad estro e capacità tipicamente “Made in Italy”. E’ stata pensata e voluta da Luca Betti, CEO e pilota di rally con un prestigioso palmares internazionale. Betti si è occupato in prima persona dello sviluppo della vettura, insieme al Campione del  Mondo Miki Biasion, che collabora fin dalla nascita del progetto.

Countach e LM 002: il V12 Lamborghini si dimostra multi-funzione

Nell’anno delle celebrazioni del V12, la storia di due modelli diametralmente opposti ma accomunati dalla stessa straordinaria meccanica a 12 cilindri

Sant’Agata Bolognese, 25 agosto 2022 – Nel 2022 Lamborghini celebra il suo V12, il leggendario motore a 12 cilindri che, per quasi 60 anni di storia, ha equipaggiato i modelli più iconici della casa di Sant’Agata Bolognese e che, nella sua evoluzione finale come motore termico “puro”, uscirà di produzione quando verrà prodotta l’ultima Aventador Ultimae[1] a fine 2022. Tra questi la Countach, uno dei modelli più iconici della intera storia automobilistica, presentato nel 1971 e prodotto dal 1973 al 1990 in 1999 + 1 esemplari e la LM 002, passato alla storia come primo fuoristrada ad altissime prestazioni prodotto in serie, 300 esemplari tra il 1986 ed il 1993, capace di portare le prestazioni ed il piacere di guida delle vetture granturismo anche fuori strada.

Countach, una leggenda automobilistica finita sui poster

Fin da ancora prima della sua presentazione ufficiale, avvenuta al Salone di Ginevra del Marzo 1971, la LP 500 ha stupito il mondo per il suo aspetto così estremo e futuristico. L’esclamazione dialettale piemontese “Countach”, infatti, usata a sottolineare la straordinarietà di quanto si è appena osservato, è stata aggiunta al nome proprio pochi giorni prima della presentazione ufficiale, dopo che un operatore della Carrozzeria Bertone l’aveva vista ancora in fase di lavorazione e non era riuscito a trattenere la sua sorpresa. Presentata come “idea car”, per comprendere se al pubblico sarebbe potuta interessare una vettura così avanzata ed estrema, era equipaggiata con il motore V12 a 60° che già si era comportato benissimo sulle precedenti Lamborghini a motore anteriore e posteriore trasversale. Questa volta, però, il motore era montato in posizione longitudinale posteriore, una nuova soluzione tecnica in casa Lamborghini, e la cilindrata era passata dai tradizionali 4 litri a circa 5 (4971 cc) per 440 CV. Il successo è stato tale che, ancora prima della fine del salone, Ferruccio Lamborghini aveva deciso di metterla in produzione. La LP 500 è rimasta un esemplare unico, modificata più volte nel corso delle estenuanti prove su strada condotte dal collaudatore Bob Wallace nei successivi tre anni, e poi distrutta nelle prove di crash test necessarie per l’omologazione il 21 Marzo del 1974.

La prima Countach di produzione

Dalle indicazioni fornite dalla LP 500, nasce la LP 400 da 375 CV ad 8000 giri/min., che entra in produzione a fine 1973 equipaggiata con il tradizionale motore a 4 litri e che, a causa della scalfatura sul tetto utilizzata per migliorare la visibilità attraverso lo specchietto retrovisore interno, è oggi conosciuta con il soprannome di “periscopio”. Dopo 152 esemplari prodotti, nel 1978, la Countach LP 400 si trasforma in LP 400 S, acquisendo quella forma più elaborata che la caratterizzerà per i successivi 12 anni. La “S”, infatti, è modificata a livello di telaio e ciclistica per far lavorare al meglio la novità tecnica del periodo, i pneumatici super ribassati Pirelli P7 ma, anche a livello estetico. Per accogliere i nuovi freni maggiorati ed i pneumatici più larghi, infatti, si rende necessaria l’adozione dei codolini passaruota, mentre le maggiori prestazioni impongono l’adozione di un marcato spoiler frontale. Alcuni appassionati, poi, aggiungeranno anche un’ala posteriore a completare il pacchetto aerodinamico.

The Cannonball Run

E’ proprio una LP 400 S del 1979 che, nel 1981, debutta sul grade schermo come attrice protagonista nel film ”The Cannonball Run”. Da quel momento, la Countach entra nelle stanze degli adolescenti di tutto il mondo, appesa alle pareti come poster preferito di un’intera generazione.

Le Countach con motore a 5 litri

Nel 1982, dopo 235 esemplari prodotti, la 400 S viene sostituita dalla LP 5000 S, sempre equipaggiata con il mitico V12, adesso portato ad una capacità di 4,8 litri (4754 cc) per 375 CV a 7000 giri/min., a cui seguirà, dopo 323 esemplari prodotti fino al 1984, la Quattrovalvole, da molti considerata la migliore combinazione tra estetica, prestazioni, affidabilità e comfort. Il V12, oltre all’adozione delle quattro valvole per cilindro, viene modificato con l’incremento della cilindrata, portata a 5,1 litri (5167 cc) per una potenza massima di 455 CV a a 7000 giri/min. E’ proprio la versione Quattrovalvole la prima ad essere ufficialmente omologata ed importata negli Stati Uniti, dove però perdeva i carburatori rimpiazzati dall’iniezione elettronica. L’apertura di questo mercato permette nuovi volumi di vendita e la Quattrovalvole viene realizzata in 631 esemplari fino al 1988, quando è sostituita dalla Countach 25 Anniversario, così chiamata per celebrare i 25 anni dalla fondazione dell’azienda di Sant’Agata Bolognese. La 25 Anniversario adotta un’aerodinamica perfezionata, alcuni pannelli della carrozzeria in materiale composito ed interni più lussuosi mantenendo la meccanica della Quattrovalvole. Incredibilmente, a dimostrazione della bontà del progetto Countach, ancora innovativo dopo 17 anni di produzione, è proprio la 25 Anniversario la serie più prodotta con 658 unità. L’ultima Countach, Grigio Metallizzato con interni grigio, esce dalla linea di montaggio il 4 Luglio 1990 ed entra direttamente al MUDETC, il museo della casa a Sant’Agata Bolognese.

La magia del 1999+1

Se vi state ancora chiedendo il perché dei 1999 + 1 esemplari prodotti, il motivo è semplice: la prima LP 500, fisicamente realizzata dalla Bertone, non aveva un numero di telaio Lamborghini, ma uno Bertone. Ufficialmente, quindi, la prima Countach è la LP 400 telaio numero 1120001, prodotta nel 1973, inizialmente di colore rosso e poi ridipinta di verde, con ancora diverse differenze estetiche rispetto alle vetture che la seguiranno.

LM 002, la Lamborghini per il fuoristrada (e non solo)

Durante “gli anni Countach” la dirigenza intuisce che possa esistere un mercato per una vettura fuoristrada, con finiture di lusso, di grandi prestazioni. La LM 002, utilizza la meccanica della Countach, nella versione da 5,2 litri con potenza ridotta di 20 cavalli per poter utilizzare carburante meno raffinato senza accusare problemi,  ,girata di 180° e spostata in posizione longitudinale anteriore, Viene poi aggiunta la trasmissione a quattro ruote motrici, completa di blocco del differenziale centrale e di marce ridotte. Rimane, come sulla Countach, un telaio tubolare, mai visto prima su un mezzo fuoristrada, solitamente usato solo ed esclusivamente sulle vetture da corsa o sulle sportive più raffinate. Nasce così una vettura straordinaria, capace di veleggiare in autostrada a medie da berlinetta sportiva e di affrontare percorsi fuoristrada estremamente impegnativi. La LM 002 è, di fatto, la vettura che crea il mercato per i SUV sportivi ed è la mamma, quantomeno spirituale, dell’odierna Lamborghini URUS. Verrà prodotta, in numeri pressochè equivalenti con alimentazione a carburatori prima ed a iniezione poi, facilmente riconoscibili tra loro per la diversa “gobba” sul cofano, molto più pronunciata sui modelli a carburatori.

LM 002 e le tante curiosità

Un esemplare di LM 002 venne equipaggiato con il motore V12 da 7,2 litri per 700 CV, solitamente utilizzato sulle imbarcazioni off-shore, mentre un altro venne preparato, sotto la guida del consulente tecnico Sandro Munari, ex campione del mondo Rally, per disputare e le corse di durata nel deserto. Tantissimi gli aneddoti legati alla LM 002, tra cui la capacità di trainare un carro armato Leopard o, dotata del gancio traino, un carrello con sopra una Miura di un fortunato collezionista. E’ comunemente soprannominata “Rambo Lambo” per il suo aspetto muscoloso e perché una, all’epoca, una è stata di proprietà dell’attore americano Sylvester Stallone. La definizione più bella della LM 002, l’ha però data un giornalista italiano che, dopo averla provata scrisse: a 200 km/h, la LM 002 non fende l’aria. La schiaffeggia con orgoglio.             

È Huracán-mania: 20.000 esemplari in 8 anni

Un successo attraverso dodici versioni da strada e tre da corsa

Sant’Agata Bolognese, 21 aprile 2022 – Automobili Lamborghini annuncia la produzione dell’esemplare numero 20.000 della Huracán: un modello STO nella tonalità Grigio Acheso opaco, destinato a un cliente residente nel Principato di Monaco. La Huracán Super Trofeo Omologata incarna la massima espressione delle prestazioni di un’auto creata per la strada, ma ispirata alla tradizione delle Lamborghini da corsa. Rappresenta il modello di punta dell’ampia famiglia Huracán che, sin dal suo primo lancio nel 2014 e grazie al suo motore aspirato, ha regalato prestazioni ed emozioni di guida autentiche.

Eravamo convinti che la Huracán avrebbe scritto un nuovo capitolo della storia di Lamborghini e così è stato “, ha affermato Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini. “La Huracán ha segnato un’evoluzione in fatto di design, know-how tecnologico e dinamica di guida, collezionando record su pista e di vendite. È stata progettata per essere una vettura che regala le emozioni di una supersportiva in ogni situazione, dalla guida quotidiana al circuito. Ogni derivato che si è susseguito è rimasto sempre fedele a questa filosofia, mentre per quanto riguarda il mondo delle corse la Huracán non è solo la protagonista del campionato monomarca Lamborghini Super Trofeo, ma ha anche dimostrato in tutto il mondo il suo primato nel campionato GT3.

Otto anni di successi dal 2014

La Huracán è al centro della scena da otto anni, confermando una forte attrattività grazie alla sua ampia gamma di versioni: dodici stradali e tre da corsa.  Dal 2014, il 71% dei clienti Huracán ha scelto la versione Coupé, mentre il 29% ha optato per le versioni open-air. Il mercato principale di questa vettura è rappresentato dagli Stati Uniti, con più del 32% di esemplari consegnati negli ultimi otto anni, seguiti da Regno Unito e Cina. E il successo dura ancora oggi: i modelli Huracán hanno infatti contribuito al record di vendite stabilito nel 2021. Sono state 2.586 le Huracán consegnate in tutto il mondo, un incremento sostenuto dal forte traino e accoglienza registrati dalla STO.

2014: la prima versione Coupé, la LP 610-4

La prima Huracán Coupé (LP 610-4) fa il suo debutto nel 2014 al Salone dell’auto di Ginevra. Dotata di trazione integrale, 610 CV di potenza, vanta un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,2 secondi e una velocità massima di 325 km/h. Tra le novità, propone la selezione delle modalità di guida tramite il pulsante ANIMA, il sistema LPI con giroscopio di bordo, la doppia iniezione di carburante e le luci LED in tutta la vettura, introdotte per la prima volta nel segmento delle supersportive.

La Huracán LP 610-4 Spyder viene svelata al Salone di Francoforte a settembre 2015. Il motore V10 da 5,2 litri ad aspirazione naturale è lo stesso della versione Coupé e genera una potenza di 610 CV. L’accelerazione lancia la vettura da 0 a 100 km/h in soli 3,4 secondi, mentre la velocità massiva raggiunge i 323 km/h.

2015: Huracán LP 580-2, un’esperienza di guida a trazione posteriore

Rispetto alla LP 610-4, la LP 580-2 si differenzia per un motore a potenza inferiore e per la trazione posteriore che sostituisce quella integrale. In realtà, il motore V10 da 5,2 litri è lo stesso della 610-4, ma la sua potenza è ridotta a 580 CV con una coppia pari a 533 Nm. L’assenza della trazione integrale ha permesso agli ingegneri Lamborghini di ridurre il peso di 33 kg rispetto alla versione Coupé, limitandolo così a soli 1.389 kg. La velocità massima raggiunge i 320 km/h.

La variante Spyder RWD della Huracán LP 580-2 è presentata al Salone dell’auto di Los Angeles a novembre 2016. Anche in questo caso, il motore V10 da 5,2 litri ad aspirazione naturale è lo stesso della versione Coupé e genera una potenza di 580 CV. Nel 2016, viene presentato il modello Avio, un’edizione limitata di soli 250 esemplari che rendono omaggio al mondo dell’aviazione e dell’aeronautica a cui si ispira il design della Huracán.

2016: la Huracán Performante debutta con un record sul circuito di Nürburgring 

Nel 2016, la Huracán Performante irrompe nel mercato con i suoi 640 CV. Grazie all’innovativo sistema ALA brevettato da Lamborghini, ha segnato il record sul giro per le vetture di serie sul tracciato del Nordschleife Nürburgring e si è aggiudicata vari premi in tutto il mondo. Nel 2018, la Huracán Performante Spyder ha raggiunto l’apice dello sviluppo tecnologico di Huracán, ovvero la combinazione di innovazione tecnologica, prestazioni e guida open-air. Come la Performante Coupé, anche la Spyder eroga una potenza di 640 CV a 8.000 giri/min, generando una coppia di 600 Nm a 6.500 giri/min e un’accelerazione 0-100 km/h in 3,1 secondi e 0-200 km/h in soli 9,3 secondi.

2019: la nuova Huracán EVO, la nuova generazione di supersportive V10

Nel 2019 ha fatto il suo debutto l’evoluzione della Huracán con la versione EVO. Il suo design distintivo ha definito la superiorità aerodinamica e la dinamica di guida migliorata di questo nuovo modello, combinando la potenza di 640 CV e le abilità straordinarie tipiche della Performante con la trazione posteriore, la ripartizione della coppia e il sistema LDVI caratterizzato dalla logica predittiva. La EVO Spyder adotta lo stesso controllo della dinamica della vettura e l’aerodinamica di ultimissima generazione sviluppati per il modello Coupé, con un motore Lamborghini V10 ad aspirazione naturale da 5,2 litri, potenziato per produrre una maggiore potenza e corredato di valvole di aspirazione in titanio.
Nel 2020 è presentata la Huracán EVO Rear-Wheel Drive (RWD), una vettura in grado di combinare una potenza di 610 CV a 8000 giri/min e una coppia di 560 Nm a 6500 giri/min, a una struttura leggerissima a trazione posteriore che garantisce una sterzata dinamica in qualsiasi situazione per esaltare al massimo il divertimento alla guida. La Huracán EVO RWD può raggiungere una velocità di 325 km/h e passare da 0 a 100 km/h in appena 3,3 secondi. Nello stesso anno Automobili Lamborghini è stato il primo brand automotive a servirsi della realtà aumentata per il lancio virtuale di un nuovo modello, ovvero la Huracán EVO RWD Spyder. Grazie alla funzione AR Quick Look di Apple, l’azienda ha potuto presentare la sua ultimissima supersportiva V10 direttamente ai clienti e agli appassionati di tutto il mondo.

2021: la Huracán STO: l’essenza di Lamborghini Squadra Corse

La Huracán STO (Super Trofeo Omologata), lanciata nel 2021, combina l’esperienza nell’ambito del motorsport e il know-how di Lamborghini in una vettura da strada omologata. La nuova vettura si ispira alla Huracán EVO Super Trofeo, sviluppata da Squadra Corse per il campionato monomarca Lamborghini, e alla Huracán EVO GT3, tre volte vincitrice della 24 Ore di Daytona e due volte vincitrice della 12 Ore di Sebring. Grazie ai 640 CV di potenza sprigionati dal motore V10 aspirato e a una coppia pari a 565 Nm a 6.500 giri/min, la Huracán STO a trazione posteriore offre un’accelerazione sorprendente da 0 a 100 km/h in soli 3 secondi e da 0 a 200 km/h in appena 9 secondi, con una velocità massima di 310 km/h.

2022: Huracán Tecnica, pensata e progettata per unire il meglio di due mondi

L’ultima arrivata nella famiglia Huracán, svelata in aprile 2022, è la Huracán Tecnica: la vettura a trazione posteriore con motore V10 di ultima generazione sviluppata per chi cerca la perfezione e il divertimento alla guida all’insegna del lifestyle, sia su strada che su pista. Il nome, Tecnica, incarna l’evoluzione avanzata dell’efficienza tecnica Huracán: inconfondibile fin dal primo sguardo, rappresenta un’innovazione del modello Huracán tanto nell’aspetto esteriore quanto per ciò che si cela sotto al cofano, con linee che ne sottolineano i miglioramenti aerodinamici volti a potenziare le prestazioni, la stabilità e la facilità d’uso, soprattutto su pista.  Con il motore mutuato dalla Huracán STO e un incremento di 30 CV rispetto alla Huracán EVO a trazione posteriore (RWD), il gruppo propulsore sprigiona una coppia pari a 565 Nm a un regime massimo di 6.500 giri/min e garantisce un’accelerazione migliorata da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi.

Dalla connettività al mondo digitale degli E-sport

Nel 2021, Lamborghini è diventato il primo produttore automotive a integrare il controllo di sistema completo della vettura di Amazon Alexa nella Huracán EVO, nonché la prima ad adottare la funzione what:three:words per un uso preciso del navigatore in qualsiasi parte del mondo.

Gli appassionati Lamborghini possono anche mettersi virtualmente alla guida della Huracán in una vasta gamma di videogiochi e di gare E-sport, tra cui FORZA Horizon e Gran Turismo, Rocket League e Assetto Corsa Competizione.

Il 60% delle Huracán è personalizzata grazie al programma AD Personam

Oltre il 60% delle Huracán consegnate presenta elementi personalizzati attraverso il programma Ad Personam, che mette a disposizione un’ampia scelta di palette di colori, di finiture e di materiali speciali. Attualmente il programma Ad Personam offre 300 colori per l’esterno, ma il cliente può sempre richiedere un’opzione esclusiva. I clienti dell’Europa centrale, di Giappone e Regno Unito, sono quelli che usufruiscono maggiormente delle possibilità di personalizzazione. Sono molti gli oggetti di uso quotidiano che ispirano i clienti Lamborghini, ad esempio oggetti di arredamento, divani, borse, capi d’abbigliamento, ma anche make-up (ombretti e smalti), pietre preziose e cinturini per orologi.

Nell’ambito del programma di personalizzazione, è stata creata anche una Huracán a trazione posteriore con i colori papali, presentata poi in Vaticano e destinata ad essere venduta all’asta per beneficenza. 

Huracán Polizia: un lungo sodalizio con la polizia italiana

Nel corso degli anni, sono state diverse le Huracán consegnate alla polizia italiana che suggellano questo legame duraturo. Principalmente usate in caso di emergenze mediche, lo scorso anno una Huracán ha consegnato un organo destinato a un trapianto percorrendo i 489 km che separano Padova da Roma in appena due ore.

La Huracán è presente anche all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, dove i viaggiatori possono ammirarla mentre scorta gli aerei in pista.

Avventure e spedizioni Huracán nel mondo

Le Huracán si sono avventurate nei luoghi più disparati, dalla Transilvania alle Highlands scozzesi, passando per le isole Lofoten della Norvegia, lasciando sempre senza parole i partecipanti delle Lamborghini Accademia ed Esperienza, per le loro prestazioni dinamiche adatte a ogni condizione stradale.

Dalla strada alla pista a bordo della Huracán Super Trofeo

La Huracán e la sua erede EVO hanno fatto la storia in pista. Circa 500 esemplari Huracán da corsa sono usciti dalla linea di produzione in veste Super Trofeo e GT3, compresa un’edizione limitata Squadra Corsa per celebrare i 10 anni della Super Trofeo nel 2019. Le Huracán GT3 hanno conquistato oltre 40 campionati e 117 vittorie in più di 12 campionati in tutto il mondo: Lamborghini è l’unico costruttore automotive ad aver vinto la classe GTD della 24 Ore di Daytona per tre volte consecutive, nonché ad aggiudicarsi sia la 24 Ore di Daytona sia la 12 Ore di Sebring con la GT3 e la GT3 EVO, per due anni di fila tra il 2018 e il 2019.

Alpine e IED Torino: una partnership win-win che va oltre una concept car

Svelata lo scorso 18 marzo, la concept car A4810 Project by IED è il frutto della collaborazione tra Alpine e la filiale torinese dell’Istituto Europeo di Design (IED), scuola di design con sede a Milano. Raphaël Linari, Capo Designer di Alpine, ripercorre la storia di questa partnership e della realizzazione della concept car, sottolineando i tanti vantaggi che ne potranno trarre l’Istituto e la Marca automobilistica, soprattutto per la scoperta dei talenti.

«Interpretate i codici del design Alpine e trasponeteli nel futuro progettando la ‘super berlinette’ del 2035. Questa supercar biposto dovrà essere performante da un punto di vista sportivo, ma anche ambientale. Sarà dotata di motorizzazione a idrogeno e dovrà rispettare lo spirito dei modelli Alpine: leggerezza, sportività, piacere di guida. Avete cinque mesi!»

Ecco il compito su cui, da Settembre 2021, hanno lavorato ventotto studenti del Master in Transportation Design dell’Istituto Europeo di Design (IED), scuola di design con sede a Torino. Un progetto allettante, tanto più che non si trattava solo di progettare una concept car futuristica su carta e poi su schermo, ma anche di realizzarla come modello fisico in scala 1:1. Come fa l’Istituto ogni anno accademico con una marca diversa, lo scopo originale era quello di presentare il risultato al Salone dell’Auto di Ginevra. Purtroppo, l’evento è stato annullato nel 2022 – dopo essere stato cancellato anche nel 2021 – ma ciò non ha impedito agli studenti di andare fino in fondo al loro progetto. È così che la concept car A4810 Project by IED, frutto del loro lavoro, è stata svelata il 18 marzo, durante una conferenza stampa organizzata nell’Istituto stesso.

Lasciar libero corso alla creatività . Si chiamano Nicolas, Carlos, Abhijeet, Virginia, Sanjay, Valentino e Faruk, sono ragazzi e ragazze provenienti da diversi Paesi come l’India, la Cina, l’Italia, gli Stati Uniti, la Repubblica Dominicana, il Mali, la Spagna e Taiwan. Sotto la supervisione di due professori e il patrocinio di Raphaël Linari, Capo Designer di Alpine, formatosi a suo tempo allo IED, hanno lavorato sull’argomento di buona lena, con un semplice briefing verbale e senza documenti di supporto. «Ho fornito loro le chiavi per comprendere la Marca, il suo design e la sua eredità, ma ho stabilito pochissimi vincoli. Dovevano poter dare libero corso alla loro creatività, senza sentirsi limitati» spiega Raphaël.

Non c’era nessun problema di ingegneria o produzione da risolvere per gli studenti, che hanno affrontato il compito a mente libera. Solo le dimensioni principali del veicolo (lunghezza, altezza, larghezza e dimensioni dei pneumatici) erano state date in anticipo. Raphaël descrive il loro lavoro con una bella immagine: «Le dimensioni erano quelle di una supercar. Per gli studenti costituivano una specie di scatola in cui bisognava porre il conducente, i sedili, il motore e soprattutto immaginare le proporzioni del veicolo.»

Ma perché una supercar e non una classica auto sportiva come l’A110 o un prototipo di endurance come l’A480? «Non bisognava interferire con i progetti Alpine già in corso, sia per i veicoli di serie che per le auto sportive, ma si doveva dare agli studenti la possibilità di portare la Marca ai massimi livelli. La tematica della supercar si è ben presto imposta» racconta Raphaël precisando anche che è stato Laurent Rossi, CEO di Alpine, a chiedere che la concept car fosse dotata di motorizzazione a idrogeno per proiettare ancor di più la Marca verso il futuro.

Modalità di selezione professionali. Così facendo, Raphaël sapeva che stava chiedendo agli studenti di condividere la loro visione della Marca Alpine, di mostrare come vedevano l’evoluzione dei suoi codici stilistici. Non è stato più di tanto sorpreso dal fatto di constatare che, nonostante le origini diverse, la maggior parte di loro si è orientata verso stili di design molto “latini”. Niente di strano, in fin dei conti, per studenti che si stanno formando in una scuola italiana.

Tutti hanno quindi proposto il risultato della propria riflessione, prima che venisse fatto un drastico processo di selezione. «Ho passato in rassegna tutti i disegni gestendo la selezione come si fa nel mondo del design professionale», spiega Raphaël. «Ho fatto una prima selezione di dodici proposte. Poi Antony Villain, Direttore del Design di Alpine, ha scelto con me i migliori quattro. Infine, Laurent Rossi ci ha accompagnato nella scelta delle due proposte definitive.»

Gli studenti si sono così confrontati con un modus operandi con cui avranno a che fare per tutta la loro futura carriera di designer. Ma non crediate che quelli che non sono stati selezionati siano usciti dal progetto. «Il design finale dell’A4810 Project by IED associa infatti soprattutto due temi che erano stati proposti dagli studenti. Chi è stato eliminato è progressivamente passato a lavorare su diversi elementi della concept car finale come cerchi, sedili, colori e materiali, ecc.» racconta Raphaël.

Alla ricerca dei talenti del futuro. Dopo la fase teorica, è stato necessario passare a quella pratica, ovvero lanciarsi nella realizzazione fisica della concept car. Un periodo caratterizzato da frequenti scambi tra Raphaël Linari, gli studenti e i professori dello IED, anche a tarda sera e nei weekend. «Ciò dimostra lo stato d’animo e l’impegno con cui hanno affrontato il progetto», analizza Raphaël. «Da parte mia, li ho affiancati mettendoci anche il mio tempo non lavorativo, ma è il minimo che si possa fare quando ci si fa “regalare” una concept car che darà visibilità alla Marca.»

Gli studenti non si sono risparmiati e i professori si sono avvalsi dei loro contatti per trovare i partner necessari per realizzare la concept car (fresatura, creazione del modello, verniciatura, ecc.) e i fornitori di cerchi (OZ Racing) e pneumatici (Pirelli). «Sono stati bravi fino in fondo» nota Raphaël. Secondo lui, una cosa è certa: «Si sono divertiti un mondo a realizzare questo progetto, si sentiva che lo facevano con piacere, con un’energia positiva condivisa da tutti ed evidente nella qualità dei rendering, che si trattasse di disegni e foto o del modello».

Con questo spettacolare progetto, Alpine si apre anche ad una nuova generazione di designer. Se le partnership con le scuole non sono una novità per la Marca, questo progetto e la sua realizzazione di una vera e propria concept car hanno permesso a Raphaël Linari e Antony Villain di scoprire tutto un vivaio di talenti. «Alpine è una Marca che è appena rinata e che guarda al futuro. Piena di ambizioni, condivide valori positivi, come l’inclusione e la diversità, con le nuove generazioni. Questo tipo di partnership rientra in una vera strategia win-win con le scuole e gli studenti» dichiara Raphaël con entusiasmo.

Chissà se nel gruppo degli studenti IED che hanno sviluppato la concept car A4810 Project by IED non ci sia il designer che in futuro sarà responsabile della vera supercar Alpine del 2035!

La nuova Mercedes-AMG GT Track Series: una limited edition dalle performance illimitate

  • Nuova Mercedes‑AMG GT Track Series limitata a soli 55 esemplari
  • La più potente auto sportiva destinata ai client realizzata da Mercedes‑AMG
  • L’estensione del portfolio AMG attraverso un membro esclusivo per track day eventi sportivi di club

È l’auto sportiva di serie più potente mai sviluppata da Mercedes AMG: la Mercedes AMG GT Track Series, concepita per l’utilizzo durante i track day e gli eventi sportivi di club. Con questa esclusiva limited edition, il reparto motorsport di Mercedes AMG celebra il 55° anniversario della casa di Affalterbach in modo molto speciale. Limitata a 55 unità, la Mercedes AMG GT Track Series è la migliore ambasciatrice dello spirito dei fondatori di AMG, Hans Werner Aufrecht ed Erhard Melcher, e della loro filosofia: rendere il meglio ancora migliore. Il risultato è una race car dalle prestazioni esclusive e senza compromessi che riflette in modo unico l’arte dei costruttori automobilistici di Mercedes-AMG.

La Mercedes AMG GT Track Series amplia la famiglia GT con un nuovo, iconico modello. La leggendaria top performer Mercedes AMG GT Black Series (consumo di carburante combinato 12,8 l/100 km, emissioni di CO2 combinate 292 g/km) è stata la base per lo sviluppo di questa esclusiva supercar. Così come il modello da cui deriva, la GT Track Series si distingue per un concept mirato a prestazioni di alto livello, combinato con le qualità testate in pista dei modelli GT3 e GT4. Non omologata per l’utilizzo su strada, la GT Track Series sottolinea, inoltre, la sua elevata esclusività attraverso caratteristiche tecniche ed estetiche uniche.

Un’affascinante offerta di prestazioni. Il cuore della Mercedes AMG GT Track Series è il motore V8 biturbo da 4,0 litri della Mercedes AMG GT Black Series. Ad esempio, grazie a iniettori motorsport personalizzati e a un’applicazione specifica del motore, il propulsore dotato di un albero motore piatto eroga ora 580 kW (734 CV) e una coppia massima di 850 Nm.

Il cambio sequenziale Hewland HLS a 6 rapporti da corsa con differenziale regolabile trasferisce la potenza all’asse posteriore. Come in tutti i modelli della famiglia GT, è stato installato sull’asse posteriore in configurazione transaxle e ha un collegamento resistente alla torsione e alla coppia al motore attraverso un tubo di torsione in fibra di carbonio. Le sospensioni della Mercedes AMG GT Track Series sono dotate di ammortizzatori Bilstein a quattro vie completamente regolabili. Come è comune negli sport motoristici, ognuno di essi ha un’impostazione ad alta velocità e a bassa velocità nei livelli di estensione e compressione e permette inoltre di regolare l’altezza di marcia. Inoltre, le barre antirollio sono regolabili individualmente per assicurare un setup individuale.

Questi componenti ad alte prestazioni risultano in una gestione altamente precisa con un feedback inconfondibile. Ciò permette ai piloti di tutti i livelli di abilità, sia che si tratti di professionisti delle corse che di ‘gentleman driver’, di acquisire rapidamente fiducia nel veicolo.

Aerodinamica ottimizzata combinata con un design potente. Anche il design e l’aerodinamica della Mercedes AMG GT Track Series seguono rigorosamente la filosofia delle prestazioni. Il cofano, i parafanghi, gli spoiler, il portellone e la grembialatura posteriore sono realizzati in fibra di carbonio e contribuiscono ampiamente all’elevata dinamica di guida. Un altro effetto importante del mix di materiali è la riduzione del peso a vuoto del veicolo a 1.400 kg.

Le feritoie integrate dell’ala in carbonio sull’asse anteriore forniscono una maggiore deportanza. Le soglie con elementi di carbonio nero visibile, che si trasformano in lame verticali sia nella parte anteriore che in quella posteriore, contribuiscono significativamente a un flusso d’aria ottimale intorno al veicolo. Per garantire un efficace raffreddamento dei freni posteriori, le soglie incorporano anche canali di raffreddamento dell’aria. Anche la grembiulatura posteriore con doppio diffusore e prese d’aria laterali sui passaruota rimanda al DNA da corsa della Mercedes AMG GT Track Series.

Il frontale di questo modello esclusivo è caratterizzato dalla griglia del radiatore sportiva specifica AMG, che assicura un flusso d’aria ottimale al radiatore. Lo splitter anteriore ad alta deportanza è stato sviluppato esclusivamente per la GT Track Series. È completato da un’ala posteriore da corsa modificata e regolabile meccanicamente che si basa sull’elemento aerodinamico della GT Black Series, ulteriormente sviluppato per migliorare la deportanza sull’asse posteriore.

Un altro derivato diretto del motorsport è l’esclusivo cofano caratteristico con grande presa d’aria. Guida l’aria calda dal vano motore, aumenta la deportanza complessiva e allo stesso tempo contribuisce al raffreddamento del motore.

Un altro sviluppo speciale per la Mercedes AMG GT Track Series sono gli esclusivi cerchi da 18 pollici fresati e forgiate ad alta lucentezza, la dimensione ideale del cerchio per le auto da corsa GT che può essere equipaggiato con tutti tipi di pneumatici da competizione.

Un particolare highlight estetico è l’esclusiva finitura speciale semilucida in MANUFAKTUR hightech silver magno con elementi di design in rosso e antracite. Un altro elemento che sottolinea l’esclusività di questo modello GT è l’integrazione dell’emblema AMG nella zona superiore del grembiule anteriore.

Pacchetto di sicurezza completo e interni specifici per il motorsport. Come nella GT3 e nella GT4, anche nella GT Track Series è stata installata un’elettronica da corsa di facile utilizzo e manutenzione che include il controllo di trazione specifico per le corse e un ABS motorsport, ciascuno regolabile su 12 livelli (livello 1: massima attività TC/ABS, livello 11: minima attività TC/ABS, livello 12: modalità off).

Anche i componenti dei freni sono testati nel motorsport. La GT Track Series è dotata di freni in acciaio (asse anteriore: 390 mm/asse posteriore 355 mm). È stata, inoltre, installata una trave freno per regolare il bilanciamento dei freni. I condotti dell’aria dei freni in carbonio e i tubi dell’aria dei freni dimensionalmente stabili garantiscono un raffreddamento ottimale dell’impianto frenante ad alte prestazioni.

Collaudato all’interno della famiglia GT, il concept di sicurezza è stato applicato all’interno: il roll cage in acciaio ad alta resistenza è imbullonato al telaio in alluminio e una botola di estrazione è stata collocata nel tetto. La cellula di sicurezza del guidatore in carbonio ha grandi dimensioni e offre anche ai guidatori alti spazio sufficiente per muoversi. Inoltre, ha un’imbracatura di sicurezza a cinque punti e un sedile ergonomico personalizzabile con schiuma. Come risultato, la cellula di sicurezza del pilota soddisfa i più recenti standard FIA e offre un livello di protezione considerevolmente più alto dei normali sedili da corsa. Un potente sistema di estintori motorsport e le reti di sicurezza per i piloti completano il concetto di sicurezza globale della GT Track Series.

Durante il processo di progettazione degli interni, gli ingegneri Mercedes AMG hanno prestato particolare attenzione allo scopo del veicolo: la GT Track Series è stata assemblata come un veicolo motorsport purosangue e quindi è priva di elementi di comfort. Per raggiungere i 1.400 kg di peso a vuoto, la ricerca di qualsiasi componente come materiali di imbottitura, carenatura interna o finestre elettriche è vana.

Il volante, sviluppato esclusivamente per la GT Track Series in collaborazione con gli esperti di sim racing di Cube Controls, ha un ampio campo di regolazione e numerose possibilità di controllo. Anche i pedali sono regolabili e possono essere adattati individualmente alla corporatura del pilota. Il cruscotto, con carbonio a vista e una finitura opaca, include un’unità di visualizzazione del pilota DDU 11 BOSCH completamente programmabile, progettata per un funzionamento intuitivo e di facile utilizzo. Inoltre, incorpora un sistema completo di registrazione dei dati per scopi motorsport, per esempio un trigger di giro per tenere traccia dei tempi sul giro. La GT Track Series è una delle prime auto in circolazione a disporre del sistema di nuova concezione.

55 anni di Mercedes-AMG – 55 Mercedes-AMG GT Track Series. La Mercedes AMG GT Track Series è sinonimo di massima esclusività. La serie speciale è limitata a 55 unità, ciascuna delle quali costruita a mano ad Affalterbach. Così, Mercedes AMG ricorda la fondazione dell’azienda da parte di Hans Werner Aufrecht e Erhard Melcher nel 1967, esattamente 55 anni fa. Una targhetta in rilievo all’interno identifica ogni Mercedes AMG GT Track Series come un pezzo unico dell’edizione speciale. Anche le scritte ricamate “Track Series” sul sedile del conducente e sul copriauto limitato fanno riferimento all’esclusività della GT Track Series.

Assistenza e totale supporto inclusi. I proprietari della Mercedes AMG GT Track Series beneficiano di una gamma completa di servizi e supporto che viene continuamente sviluppata e ampliata e comprende anche quei privilegi che normalmente sono esclusivi dei team clienti di Mercedes AMG Motorsport. Un training tecnico prima della consegna del veicolo, il supporto individuale di un ingegnere durante le giornate in pista e le attività sportive del club su richiesta, una hot line di assistenza durante i weekend di gara, nonché servizi logistici come una fornitura ottimale di pezzi di ricambio.

Il supporto tecnico è garantito dagli esperti di motorsport della HWA AG, che eseguono servizi e ricostruzioni come partner di sviluppo e produzione della Mercedes AMG. L’esclusivo sistema di ordinazione e informazione online “Customer Service Portal” consente di ordinare accessori e pezzi di ricambio e di fornire tutta la documentazione tecnica.

Vendita diretta da Affalterbach

La vendita in tutto il mondo della Mercedes AMG GT Track Series viene gestita da Affalterbach, dove ha sede Mercedes AMG. La consegna ai clienti dell’edizione speciale inizia nel secondo trimestre del 2022. Il prezzo di listino della Mercedes AMG GT Track Series è di 369.000 euro più IVA. Come optional sono disponibili un set di avviamento ricambi, un sistema di ventilazione per sedili e caschi, un sistema di abbeveraggio e una cella di sicurezza per i passeggeri. Ulteriori opzioni di equipaggiamento sono disponibili su richiesta.

Dalle strade di Sant’Agata alle cime innevate: una giornata in stile Lamborghini

Sant’Agata Bolognese, 21 marzo 2022 – Un’esperienza di guida di tutta la gamma delle supersportive Lamborghini in versione invernale in un tragitto iniziato a Sant’Agata Bolognese e terminato ai piedi del monte Cervino.

Il percorso di 500 chilometri con partenza dal centro di Bologna, proseguito lungo l’autostrada per la Valle d’Aosta e successivamente nelle sfidanti strade di montagna che conducono a Cervinia è stato concepito per vivere un’esperienza di guida autentica in ogni ambiente, inclusa l’aderenza tipicamente invernale di una pista ghiacciata.

Non sono mancati momenti audaci, quando la carovana di vetture ha affrontato la salita al Forte di Bard, e neppure inattese emozioni, grazie alla destrezza di uno snowboarder che ha saltato la Urus viola esposta nello snowpark del Plan Maison.

70 anni di sport, lusso e lifestyle: Mercedes-Benz SL

  • Nel 1952, la 300 SL da corsa fu la capostipite di una tradizione unica e ininterrotta
  • L’ultima generazione dell’icona: la nuova Mercedes-AMG SL (R 232).
  • La nuova ambasciatrice del Performance Luxury offre un’emozionante esperienza di guida
  • La mostra: “Il fascino della SL – un’auto da sogno per 70 anni”, con dieci sport car SL, al Museo Mercedes-Benz fino al 9 ottobre 2022

Le due lettere SL sono il segno distintivo di fama mondiale di una tradizione unica delle auto sportive Mercedes-Benz: da 70 anni la sigla sta per “superleggera” e quindi per automobilismo sportivo – dalla 300 SL da corsa (W 194) del 1952 fino all’ultima SL della serie 232 del marchio high performance Mercedes-AMG. La capostipite, la W 194, rimane riservata al mondo del motorsport e in questo modo trasmette un importante valore del marchio Mercedes-Benz: il più antico produttore di auto di lusso al mondo è stato, infatti, un importante protagonista del motorsport nel corso di diverse epoche, ottenendo grandi successi. Dalla 300 SL Coupé (W 198) in poi, sportività, lusso e lifestyle sono i valori identificativi di ogni SL.

Ogni generazione di questa illustre stirpe scrive il proprio capitolo in un’ininterrotta storia di successo. Il Museo Mercedes-Benz racconta questa storia unica con la mostra “Fascination SL – Un’auto da sogno per 70 anni”: www.mercedes-benz.com/sl-special-exhibition. La mostra può essere visitata fino al 9 ottobre 2022 nella Sala delle collezioni 5 e comprende dieci SL sportive di sette decenni, dalla più antica 300 SL da corsa conservata (W 194) alla nuova Mercedes-AMG SL della serie 232.

Sportività nei geni

Il 12 marzo 1952, la Mercedes-Benz presentò la 300 SL (W 194), un’auto da corsa pura con cui il marchio vinse quattro delle cinque gare della stagione: a Berna (tripla vittoria), al Nürburgring (quadrupla vittoria), la 24 Ore di Le Mans (doppia vittoria) e la III Carrera Panamericana in Messico (doppia vittoria). Alla Mille Miglia, che era la prima gara dell’epoca, finì seconda e quarta. Per la stagione 1953 fu costruito il prototipo di auto sportiva da corsa W 194/11. Non fu più utilizzato a causa dei preparativi per l’ingresso in Formula Uno, ma rappresentò un importante passo tecnico sulla strada delle auto da corsa (W 196 R) e delle auto sportive da corsa (W 196 S) nel 1954 e 1955.

Le richieste di una versione di serie di questa talentuosa auto da corsa si fecero presto insistenti. Mercedes-Benz rispose e presentò già nel 1954 la 300 SL Coupé (W 198), la leggendaria auto sportiva “Gullwing”. Furono costruiti solo 1.400 esemplari di questo modello con le caratteristiche porte incernierate sul tetto a causa del roll cage. Oggi, questi classici raggiungono prezzi ben oltre il milione di euro.

Nel 1954, contemporaneamente alla “Gullwing”, il marchio presentò la Mercedes-Benz 190 SL, concepita come un’elegante auto sportiva a cielo aperto. Accanto alla supersportiva 300 SL, la Roadster, che aveva anche un aspetto molto sportivo all’esterno, era un veicolo che offriva un comfort completo anche per lunghi viaggi a velocità di crociera elevate.

Nel 1957, la 300 SL Roadster (W 198) seguì il Coupé “Gullwing”. Come il suo predecessore, questa vettura fu creata su iniziativa di Maximilian E. Hoffmann. In termini tecnici, la Roadster corrisponde in gran parte alla Coupé. Tuttavia, modificando le parti laterali del roll cage, l’altezza di ingresso poteva essere ridotta a tal punto che si potevano realizzare porte normali con cerniera anteriore.

Nel 1963, la 230 SL (W 113) sostituì sia la 300 SL Roadster che la 190 SL. Colpì per la sportività, il comfort e la sicurezza e da allora è stata un precursore della tradizione SL. L’hardtop opzionale con i suoi finestrini alti e il tetto a forma concava sostenuto da stretti pilastri ricordava gli edifici dei templi asiatici, il che fece guadagnare rapidamente alla W 113 il soprannome di “Pagoda”.

I modelli SL della serie R 107 fecero il loro debutto nella primavera del 1971. Per la prima volta nella storia della Mercedes-Benz SL, sui modelli 350 SL e 450 SL furono utilizzati motori a otto cilindri. Nel 1974, la 280 SL seguì con un motore a sei cilindri, offrendo per la prima volta tre motori nella gamma che trametteva al primo sguardo eleganza e solidità. Le misure di sicurezza in caso di incidente di questa biposto aperta erano in anticipo sui tempi. Tra la progettazione e messa in produzione della R 107 passarono 18 anni – un record.

Sette decenni di SL – Una storia altrettanto completa della tecnologia

Al Salone di Ginevra del 1989, Mercedes-Benz ha presentato la generazione successiva, la SL della serie R 129. Il roll bar automatico, che fuoriesce in soli 0,3 secondi anche con l’hardtop chiuso, era un elemento unico nel settore. Con questo veicolo, il marchio conquistò subito il cuore degli appassionati: la capacità di produzione fu presto saturata. Alcuni clienti accettarono periodi di consegna di diversi anni. I modelli top di gamma a dodici cilindri, la 600 SL/SL 600 (290 kW/394 CV) e la SL 73 AMG con un motore V12 da 7,3 litri e 386 kW (525 CV), sono oggi leggendari.

Nel 2001, con il codice interno R 230, fece il suo debutto la successiva generazione SL. La sua innovazione più sorprendente era il tetto Vario pieghevole in acciaio: per la prima volta nella storia della Mercedes-Benz SL, permetteva di avere sia un’auto aperta che un coupé in uno. Il design della serie R 230 combinava tradizione e futuro con dettagli sorprendenti. La quota AMG crebbe significativamente in questa generazione SL: quasi un terzo di tutte le R 230 aveva motori AMG. Il top della gamma era la SL 65 AMG Black Series da 493 kW (670 CV).

Nel gennaio 2012, in occasione del 60° compleanno della SL, la serie di modelli R 231 è stata presentata al North American International Auto Show (NAIAS) di Detroit. Uno dei punti focali del nuovo design era la riduzione del peso della vettura sportiva attraverso numerose misure. Disponibile su richiesta: MAGIC SKY CONTROL, il tetto in vetro con tonalità e trasparenza regolabili.

La nuova Mercedes-AMG SL (R 232) è l’ultima riedizione di un’icona. Il marchio di Affalterbach l’ha presentata nel 2021. Con una classica capote e un carattere sportivo, si inserisce perfettamente nella storia di questa icona. Allo stesso tempo, questa esclusiva Roadster 2+2 posti è particolarmente adatta all’uso quotidiano e mette per la prima volta la sua potenza sulla strada con la trazione integrale. L’ampio equipaggiamento tecnologico comprende highlights come le sospensioni AMG ACTIVE RIDE CONTROL con stabilizzazione attiva del rollio, l’asse posteriore sterzante, l’impianto frenante ceramico ad alte prestazioni AMG o il DIGITAL LIGHT con funzione di proiezione. Mercedes-AMG ha sviluppato la SL in modo completamente indipendente come modello Performance Luxury coerente.

La galleria fotografica di 70 anni Mercedes-Benz SL

  • Nel 1952, la 300 SL da corsa fu la capostipite di una tradizione unica e ininterrotta
  • L’ultima generazione dell’icona: la nuova Mercedes-AMG SL (R 232).
  • La nuova ambasciatrice del Performance Luxury offre un’emozionante esperienza di guida
  • La mostra: “Il fascino della SL – un’auto da sogno per 70 anni”, con dieci sport car SL, al Museo Mercedes-Benz fino al 9 ottobre 2022

Le due lettere SL sono il segno distintivo di fama mondiale di una tradizione unica delle auto sportive Mercedes-Benz: da 70 anni la sigla sta per “superleggera” e quindi per automobilismo sportivo – dalla 300 SL da corsa (W 194) del 1952 fino all’ultima SL della serie 232 del marchio high performance Mercedes-AMG. La capostipite, la W 194, rimane riservata al mondo del motorsport e in questo modo trasmette un importante valore del marchio Mercedes-Benz: il più antico produttore di auto di lusso al mondo è stato, infatti, un importante protagonista del motorsport nel corso di diverse epoche, ottenendo grandi successi. Dalla 300 SL Coupé (W 198) in poi, sportività, lusso e lifestyle sono i valori identificativi di ogni SL.

È arrivata la nuova Aston-Martin V12 Vantage:  un finale spettacolare per una serie mitica

La nuova V12 Vantage celebra la gloriosa storia delle auto sportive con motore V12. Dinamica di guida perfezionata per il massimo delle prestazioni e un divertimento imbattibile. Produzione limitata di 333 unità in tutto il mondo e un portafoglio ordini già chiuso per il numero di richieste senza precedenti. L’ultima volta in cui la Vantage monterà un motore Twin Turbo V12 da 5,2 litri 700 CV e 753 Nm: questa è la Vantage più potente che ci sia. Velocità massima di oltre 322 km/h, da 0 a 100 in 3,5 secondi. Il pacchetto aerodinamico genera 204 kg di deportanza a velocità massima . L’incredibile design ampio della carrozzeria permette di avere 40 mm in più di carreggiata. L’inizio delle consegne è previsto per il secondo trimestre 2022

16 marzo 2022, Gaydon, Regno Unito: Per quindici anni la V12 Vantage ha rappresentato con audacia la passione per le prestazioni di Aston Martin. Veloci e agguerrite allo stesso tempo, le versioni successive di queste grandi auto hanno dato vita a una dinastia mitica. Una stirpe costruita sulla premessa di adattare il modello più compatto e incentrato sul guidatore che ci sia al motore di serie più grande e potente possibile. Questa dinastia unica sta giungendo al termine e Aston Martin è orgogliosa di presentare la più veloce, la più agguerrita e la più dinamica di tutta la famiglia: la nuova V12 Vantage.

Con una produzione della V12 Vantage rigorosamente limitata a 333 esemplari in tutto il mondo, questa edizione finale celebra la conclusione di un’era epica nello stile di allestimento. Questa macchina straordinaria, massima espressione di prestazioni estreme e adrenalina per il guidatore, mescola velocità pazzesca su rettilineo e maneggevolezza brillante con look spettacolari e un’esclusività invidiabile: una proposta incredibilmente allettante. 

Così allettante, che da quando è stata confermata la produzione della V12 Vantage a dicembre dello scorso anno, Aston Martin ha ricevuto un numero di richieste senza precedenti per questa futura icona, che ha visto la vendita di tutti gli esemplari prima del lancio e un registro di interesse che ha superato le disponibilità, con i clienti impazientemente in lista di attesa.

Tobias Moers, Aston Martin Chief Executive Officer, riguardo alla V12 Vantage ha affermato: “Ogni marchio di auto sportiva ha una vettura protagonista. Per Aston Martin negli ultimi anni quest’auto è stata la V12 Vantage. Sin dal momento della presentazione nel 2007 della prima V12 Vantage RS Concept, i nostri clienti e i nostri fan di tutto il mondo si sono innamorati dell’idea di abbinare il nostro motore più grande con il nostro modello più piccolo e sportivo. La formula è stata perfezionata nel corso degli anni con straordinario successo, ma l’essenza è rimasta la stessa. Ora è arrivato il momento di concludere questa dinastia in modo appropriato, con l’esemplare più spettacolare mai realizzato ad oggi: la V12 Vantage più veloce, più potente e più dinamica di tutti i tempi. La celebrazione dei suoi predecessori e l’incarnazione dell’attenzione crescente di Aston Martin verso la dinamica di guida garantiscono il massimo per la V12 Vantage”.

Il motore è il cuore di ogni Aston Martin, ma mai come in questa auto, la Vantage più veloce e potente mai costruita. Sviluppando 700 CV a 6500 giri/min e 753 Nm di coppia con soli 1800-6000 giri/min, il V12 quad-cam a 60 gradi da 5,2 litri offre una combinazione entusiasmante di “muscolosità” a gamma medio-bassa e potenza fulminea top di gamma. Con una velocità massima di oltre 322 km/h, la V12 Vantage va da 0 a 100 in soli 3,4 secondi. Grazie agli sforzi propulsivi di questo magnifico impianto motopropulsore e all’ampio uso di materiali leggeri per l’intera auto, la V12 Vantage ha un rapporto peso-potenza di 390 CV a tonnellata, oltre il 20% in più rispetto alla Vantage con motore V8.

Queste misure di contenimento del peso includono paraurti anteriore, cofano a conchiglia, parafanghi anteriori e alettature laterali in fibra di carbonio, paraurti posteriore e cofano del bagagliaio in composito, batteria leggera e uno speciale impianto di scarico a doppia uscita montato centralmente. Regolato per garantire che la “voce” della V12 Vantage sia in linea con il suo aspetto e le sue prestazioni, questo nuovo impianto di scarico è realizzato in acciaio inox leggero da 1 mm, con una riduzione di peso di 7,2 kg rispetto all’impianto montato sulla Vantage.

La potenza è fornita da una trasmissione automatica a 8 velocità ZF e dal differenziale autobloccante (LSD) montato sul retro della macchina. La trasmissione della V12 Vantage viene tarata in modo unico per migliorare le velocità di cambio e l’interazione del guidatore, in base a quanto appreso dai modelli V12 Speedster e Vantage F1® Edition. Questo software tarato in modo speciale offre un livello di rifinitura e funzionalità del cambio superiore a quello visto sui cambi a doppia frizione. Il software adattivo della trasmissione è studiato per misurare le condizioni operative dell’auto, insieme alle richieste provenienti dal guidatore, per garantire che la vettura abbia la marcia giusta inserita al momento opportuno, fornendo un’esperienza di guida realmente connessa.

Come i suoi famosi predecessori, la nuova V12 Vantage è concentrata sull’offrire un’esperienza di guida dinamica, che completa le prestazioni e il carattere inconfondibili del suo motore, garantendo al contempo che il guidatore resti realmente al centro dell’esperienza di guida. Per ottenere tutto questo l’auto è dotata di un nuovo sistema di sospensioni adattivo, che comprende barre anti-rollio, boccole e gruppi molla e ammortizzatore di nuova concezione.

I livelli di rigidità delle molle delle sospensioni sono stati aumentati del 50% sulla parte anteriore e del 40% su quella posteriore, combinati con una rigidezza del top mount maggiore del 13%, mentre le nuove barre anti-rollio sono più rigide del 5% sulla parte anteriore e più morbide del 41% sulla parte posteriore.  Per mantenere il comfort del guidatore, sul retro è stata aggiunta una molla lineare secondaria. La molla lineare fornisce un livello di rigidità minore rispetto alla molla principale, migliorando il comfort di guida senza influire sulle prestazioni dinamiche.

La rigidezza del telaio è incrementata grazie all’aggiunta di pannelli trasparenti anteriori e posteriori, una barra duomi per le sospensioni posteriori e il rinforzo del serbatoio di carburante, che aumenta la rigidezza del telaio (kNm/Deg) dell’8% e la rigidezza laterale (kNm/mm) del 6,7%, fornendo la rigidezza ottimale della piattaforma per la dinamica di guida.

Queste modifiche sono supportate anche da una nuova calibrazione dello sterzo, che migliora la sensazione di sterzata e offre una risposta più decisa e, di conseguenza, un’esperienza ottimizzata per l’utente.

Per una potenza di arresto più che all’altezza delle sue prestazioni, la V12 Vantage è dotata di impianto frenante carboceramico (CCB) di serie, composto sulla parte anteriore da dischi da 410 mm x 38 mm con pinze a 6 pistoncini, mentre sulla parte posteriore i dischi da 360 mm x 32 mm sono abbinati a pinze a 4 pistoncini.

Offrendo prestazioni di frenata superiori e una riduzione significativa della massa non ammortizzata, questi dischi CCB mantengono prestazioni di frenata uniformi ad alte temperature e sono stati studiati per resistere alla dissolvenza dei freni a temperature superiori agli 800 gradi centigradi, aiutando la V12 Vantage ad esprimere tutto il suo potenziale, pur fornendo al guidatore la massima affidabilità e un controllo preciso.

Questa tecnologia CCB permette anche una riduzione di peso di 23 kg rispetto ai freni in acciaio. Inoltre, dato che questa massa non è ammortizzata, il peso ridotto contribuisce ulteriormente alla qualità di guida e alle caratteristiche di maneggevolezza dinamica della V12 Vantage.

Per completare il pacchetto dinamico della V12 Vantage è disponibile la scelta tra due nuovi design dei cerchi in lega da 21”, nei colori Satin Black o Satin Black Diamond Turned, più un optional leggero Satin Black che permette una riduzione di peso di ulteriori 8 kg.  Un’altra possibilità di integrare o abbinare il colore dei dettagli Diamond Turned a quelli della carrozzeria o del pacchetto della grafica è disponibile tramite il servizio personalizzato Q by Aston Martin. Gli pneumatici ad alte prestazioni Michelin Pilot 4S, 275/35 R21 anteriormente e 315/30 R21 posteriormente, sono forniti di serie con tutti i cerchi.

Una tale ricerca di prestazioni impeccabili e piacere di guida richiede anche un’estetica senza compromessi. Per questo la V12 Vantage sfoggia una linea mozzafiato, grazie a una scocca più larga di 40 mm per adattarsi a un telaio con carreggiata allargata, ottimizzato per prestazioni e stabilità in curva. L’ampio uso della fibra di carbonio permette anche di dotare questo nuovo design della carrozzeria di un incredibile pacchetto aerodinamico.

Benché sensazionale da ogni punto di vista, il massimo della spettacolarità della V12 Vantage si apprezza davanti. Abbinandosi perfettamente al nuovo design del paraurti anteriore, lo splitter anteriore a tutta larghezza genera deportanza ed equilibrio aerodinamico aggiuntivi, oltre a perfezionare l’assetto che sfiora il terreno.

Per fornire un maggiore flusso d’aria attraverso i radiatori del motore, la griglia anteriore è più larga del 25%. Inoltre, la presa d’aria del motore dal distintivo design a ferro di cavallo è stata integrata nel cofano, migliorando il raffreddamento e richiamando le caratteristiche di design della magnifica Vantage GT12, il tributo su strada di Aston Martin alla leggendaria V12 Vantage GT3 da corsa. Il design aggressivo prosegue lungo il profilo laterale con una nuova alettatura monopezzo scolpita, anche essa ispirata alle gare automobilistiche e sullo stile dei modelli V12 Vantage precedenti.

Sul retro, un nuovo ed esclusivo paraurti con diffusore integrato mantiene l’equilibrio aerodinamico, dalla parte anteriore a quella posteriore. Il fulcro di questo nuovo design è l’impianto di scarico leggero, montato centralmente, con doppio terminale di scarico. A completare questa trasformazione da cima a fondo è l’incredibile alettone posteriore, che concorre all’ottenimento di una deportanza massima di 204 kg al massimo delle velocità e che esalta ancora di più l’impatto visivo inconfondibile della V12 Vantage. Per uno stile più discreto con una linea più raffinata, è possibile eliminare l’alettone posteriore.  In entrambe le configurazioni, comunque, il grande lavoro sulla carrozzeria garantisce il mantenimento dell’equilibrio aerodinamico, fornendo stabilità alle alte velocità e il massimo delle prestazioni.

Massimizzando l’esperienza di guida con il mitico “suono” della V12, la V12 Vantage è dotata di un ampio vano di carico posteriore, mettendo anche in bella mostra la nuova barra duomi per le sospensioni posteriori.

Passando agli interni, la V12 Vantage mantiene l’inconfondibile disposizione dell’attuale Vantage, esprimendo al contempo la sua posizione di auto di punta con un sedile Sport Plus rifinito completamente in pelle semianilina, con imbottitura “ad ali”e disegno con punzonatura.

È disponibile come optional anche un nuovo sedile Performance in fibra di carbonio con la scocca in fibra di carbonio twill esposta e regolazione manuale in 6 posizioni, che offre un design di sostegno per le avanzate dinamiche di guida dell’auto e una caratteristica distintiva. Si tratta di un design brevettato di Aston Martin ispirato alle gare automobilistiche, ottimizzato per ridurre il peso di 7,3 kg senza scendere a compromessi sul comfort.

Esaltando ancora di più lo stile sorprendente sia interno che esterno, ogni V12 Vantage può essere personalizzata tramite Q by Aston Martin, il servizio di personalizzazione dedicato del marchio. Grazie all’offerta di una vasta gamma di optional esclusivi, i clienti possono creare delle specifiche veramente uniche.

La grafica e le livree straordinarie degli esterni possono essere selezionate da un’ampia offerta di combinazioni di colori, inoltre è disponibile una selezione di pinze dei freni colorate e finiture verniciate per i cerchi. Per rendere gli elementi in fibra di carbonio a vista ancora più esclusivi, tramite il servizio Q by Aston Martin: Il servizio ordini offre anche una gamma di laccature colorate, per aiutare ad accentuare la maestria dietro i pannelli in fibra di carbonio posati a mano. I riflessi cambiano a seconda delle diverse condizioni di luce: se l’auto è parcheggiata in una strada buia o sotto una luce fioca, appaiono tenui e discreti, ma sotto una luce più viva i riflessi trasformano l’auto facendola scintillare come un gioiello.

Gli optional rendono l’auto distintiva anche all’interno. Gli inserti dei sedili in pelle intrecciata o Alcantara, i bordi delle console e le manopole anodizzate della console centrale possono essere colorati in abbinamento o in contrasto con il colore del corpo esterno o della grafica, fornendo un tocco di colore raffinato all’interno dell’abitacolo. Con così tante combinazioni di colori disponibili, non sorprenderebbe non vedere nemmeno due auto uguali.

Marco Mattiacci, Aston Martin Global Chief Brand and Commercial Officer, aggiunge: “In Aston Martin costruiamo macchine ma vendiamo sogni. È questa la magia di questo marchio. Solo un numero selezionato di clienti nel mondo può acquistare la V12 Vantage, tuttavia, come tutti i nostri altri mitici modelli, il suo valore va ben oltre la sua esclusività. Inoltre, il livello di personalizzazione dedicato disponibile tramite Q by Aston Martin è tale che anche un’auto rara come la V12 Vantage può essere resa del tutto unica per il suo proprietario grazie alle specifiche”.

Produzione della V12 Vantage – l’inizio dell’evasione del portafoglio ordini, già chiuso per il numero di richieste senza precedenti, è previsto per il primo trimestre 2022, con l’inizio delle prime consegne programmato per il secondo trimestre 2022.

Mercedes-AMG SL: l’Italia punta sulla motorizzazione più potente: SL 63 4MATIC+ con prezzi a partire da 198.900 euro

La nuova Mercedes-AMG SL è la riedizione di un’icona e torna alle sue radici con la classica capote in tessuto e il carattere sportivo che da sempre la contraddistingue. L’elegante roadster in configurazione 2+2 posti, perfettamente a proprio agio anche all’uso quotidiano, per la prima volta trasferisce la potenza alla strada con la trazione integrale. L’indole sportiva è rafforzata da soluzioni all’avanguardia, come l’assetto ACTIVE RIDE CONTROL AMG con sistema antirollio attivo, l’asse posteriore sterzante, i freni ceramici in materiale composito AMG ad alte prestazioni (a richiesta) o il sistema DIGITAL LIGHT con funzione di proiezione. Abbinato al motore V8 biturbo AMG da 4,0 litri, questo corredo tecnico garantisce un’esperienza di guida di altissimo livello. SL è un modello Performance Luxury, e in quanto tale è stato interamente sviluppato da Mercedes-AMG ad Affalterbach. In Italia la nuova SL sarà disponibile esclusivamente nella sua motorizzazione più potente, la SL 63 4MATIC+. Il V8 AMG con cui è equipaggiata eroga 430 kW (585 CV) e mette a disposizione una coppia massima di 800 Nm sull’ampia fascia di regime compresa tra 2.500 e 4.500 giri/min. L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in appena 3,6 secondi, la velocità massima è di 315 km/h. SL 63 4MATIC+ è offerta in due versioni: PREMIUM e PREMIUM PLUS, con prezzi a partire da 198.900 euro.

Con un design sensazionale, la tecnologia più moderna e l’eccellente comportamento su strada, Nuova Mercedes-AMG SL fissa nuovi standard nel segmento delle sportive di lusso. Il design degli esterni affascina per l’equilibrio perfetto di tre elementi: la moderna filosofia di design Mercedes-Benz della sensual purity, la tipica sportività AMG e i particolari caratteristici che citano con rispetto una tradizione, quella di SL, prossima ormai ai 70 anni. I due powerdome sul cofano motore sono soltanto uno dei tanti tributi alla SL di prima generazione. Il gioco alternato di luci ed ombre fa apparire l’auto bassa e leggera, rendendo chiaro al primo sguardo che Nuova SL è tornata alle sue radici sportive.

Design degli esterni: linea equilibrata dal DNA sportivo

Le caratteristiche distintive del design della carrozzeria sono: passo generoso, sbalzi corti, cofano motore lungo, abitacolo arretrato con parabrezza molto inclinato e coda poderosa. L’insieme rispetta le tipiche proporzioni di SL che, unite ai passaruota molto sagomati e ai cerchi grandi in lega leggera a filo carrozzeria, conferiscono alla roadster un’immagine vigorosa e sportiva. Da chiusa, la capote integrata nella carrozzeria sottolinea il purismo dello stile sportivo.

La mascherina del radiatore specifica AMG sottolinea lo sviluppo in larghezza del frontale e riecheggia con le 14 lamelle verticali la progenitrice di tutti i modelli SL: la leggendaria sportiva da competizione 300 SL del 1952. Tra gli altri elementi di design più caratteristici figurano i fari sottili a LED DIGITAL LIGHT, dal taglio deciso, e le luci posteriori a LED, anch’esse molto piatte.

Design degli interni: Performance Luxury con plancia “iper-analogica”

Gli interni di Nuova Mercedes-AMG SL rielaborano la tradizione della prima 300 SL Roadster, traghettandola nell’età moderna. La riedizione trova l’equilibrio perfetto tra doti sportive ed eleganza. I materiali raffinati e la precisione delle rifiniture sottolineano l’ambizione ad offrire il massimo comfort. La conformazione della plancia, incluso il display centrale regolabile nella consolle centrale, è focalizzata sul conducente. Al tempo stesso, gli interni presentano una configurazione 2+2 completamente nuova, che garantisce più spazio e una maggiore funzionalità. I posti nel vano posteriore aggiungono praticità e possono ospitare persone fino a 1,50 metri di altezza.

Per gli interni del nuovo modello, i designer si sono ispirati alle linee minimaliste e ai materiali pregiati dell’abitacolo della 300 SL Roadster: il risultato è un connubio entusiasmante di geometrie analogiche e universo digitale, che produce un effetto “iper-analogico”. Un chiaro esempio è fornito dalla strumentazione, che è completamente digitale ma integrata in una visiera tridimensionale. Il sistema di infotainment MBUX di serie consente di scegliere tra diversi stili di visualizzazione e modalità di funzionamento.

Gli highlight nell’abitacolo di Nuova SL sono tanti; tra questi il design scultoreo dei sedili sportivi AMG a regolazione elettrica, inclusi nella dotazione di serie. I poggiatesta sono integrati negli schienali e sottolineano il carattere sportivo. È di serie anche l’AIRSCARF: le bocchette nei poggiatesta immettono un flusso d’aria calda nel vano passeggeri che, come una sciarpa invisibile, avvolge il collo e la nuca del conducente e del passeggero anteriore. La perfetta ergonomia e i motivi moderni disegnati da cuciture e giunzioni completano la sintesi di hi-tech, prestazioni e grande raffinatezza. A richiesta con la versione PREMIUM PLUS sono disponibili i sedili Performance AMG.

Il sistema MBUX (Mercedes-Benz User Experience) di ultima generazione è intuitivo da usare e capace di apprendere. Dispone di numerosi contenuti funzionali e della stessa logica di comando del sistema MBUX di seconda generazione che ha fatto il suo debutto a bordo di Nuova Mercedes-Benz Classe S. SL offre in aggiunta numerosi contenuti specifici AMG con cinque stili di visualizzazione. Le voci di menu riservate a questo modello, come «AMG Performance» o «AMG TRACK PACE» (solo in abbinamento all’AMG TRACK PACE a richiesta), sottolineano anch’esse il carattere sportivo.

Scocca: nuova architettura roadster con struttura in alluminio composito

Il modello SL del 2021 si basa su un’architettura 2+2 progettata completamente ex novo da Mercedes-AMG. L’autotelaio è una struttura leggera in alluminio composito, costituita da uno spaceframe autoportante in alluminio. Questo tipo di costruzione garantisce la massima rigidità e crea quindi i perfetti presupposti per una dinamica di marcia precisa, un’ottima disposizione dei componenti e proporzioni sportive della carrozzeria. Proprio come per la prima SL del 1952, la nuova scocca è nata letteralmente da un foglio di carta bianco: non c’è un solo elemento che provenga dalla SL precedente o da un altro modello affine, come potrebbe essere AMG GT Roadster.

Lo scopo di questa architettura della scocca è realizzare la tipica Driving Performance AMG, con il focus sulla dinamica trasversale e longitudinale, e parallelamente soddisfare gli elevati requisiti di comfort e sicurezza. L’intelligente mix di materiali utilizzato per Nuova SL garantisce la massima rigidità a fronte di un peso contenuto. Ottimizzando le sezioni dei materiali e la forma dei componenti si è creato lo spazio necessario per una dotazione completa di equipaggiamenti per il comfort e la sicurezza e per la capote in tessuto. Tra i materiali figurano alluminio, magnesio, compositi in fibra e acciaio. Quest’ultimo è utilizzato ad esempio per il telaio del parabrezza, che funge da protezione anticapottamento insieme al sistema roll-bar, pronto a fuoriuscire come un lampo da dietro i sedili posteriori in caso di emergenza.

Rispetto alla Serie precedente, la rigidità torsionale della scocca è aumentata del 18 percento. La rigidità trasversale è del 50 percento superiore al già eccellente valore di AMG GT Roadster, mentre la rigidità longitudinale segna un 40 percento in più. Il peso della scocca nuda è di circa 270 chilogrammi. Grazie anche al baricentro basso, la struttura leggera garantisce una straordinaria dinamica di marcia.

Aerodinamica attiva: per un equilibrio perfetto e un’efficienza elevata

Uno degli obiettivi fondamentali su cui si è concentrato il lavoro di progettazione di Nuova SL è l’elevata efficienza aerodinamica, vale a dire un equilibrio perfetto tra bassa resistenza aerodinamica e portanza ridotta. Su questo versante, l’elegante roadster beneficia della profonda esperienza di Mercedes-AMG nel Motorsport e di numerosi elementi aerodinamici attivi sul frontale e sulla coda. Tutti gli elementi utilizzati per ottimizzare i flussi aerodinamici sono completamente integrati nel design degli esterni. Altri interventi di fino riducono il coefficiente di resistenza aerodinamica fino a un valore Cx di 0,31, che è un’ottima prestazione per una sportiva aperta.

L’aerodinamica di SL soddisfa le complesse aspettative in termini di stabilità di marcia, resistenza aerodinamica, raffreddamento e fruscio aerodinamico. A capote aperta o chiusa, il carattere della vettura e il suo comportamento su strada restano inalterati. L’equilibrio aerodinamico permette di disinnescare situazioni potenzialmente critiche, come una brusca manovra di scarto ad alta velocità.

Sistema di regolazione dell’aria AIRPANEL: per la prima volta sdoppiato

Il sistema di regolazione attivo dell’aria AIRPANEL è realizzato in due parti ed è un gioiello tecnologico sul fronte dell’aerodinamica. La prima parte utilizza le lamelle verticali nascoste dietro la griglia della presa d’aria inferiore, nella grembialatura anteriore. La seconda parte si trova dietro la griglia della presa d’aria superiore e dispone di lamelle orizzontali. Normalmente tutte le lamelle sono chiuse. In questa posizione si ha una minore resistenza aerodinamica e l’aria viene convogliata verso il sottoscocca per ridurre ulteriormente la portanza anteriore. Solo quando certi componenti raggiungono una determinata temperatura e il fabbisogno di aria di raffreddamento è particolarmente elevato, le lamelle si aprono (quelle del secondo sistema soltanto a partire da 180 km/h) e lasciano fluire la massima portata d’aria di raffreddamento verso gli scambiatori di calore.

Un altro componente attivo è lo spoiler posteriore estraibile, che è completamente integrato nel cofano del bagagliaio. Lo spoiler cambia posizione in base alle condizioni di marcia. Il software di controllo tiene conto di numerosi parametri: nel calcolo sono considerate la velocità di marcia, l’accelerazione longitudinale e trasversale e la velocità di sterzata. A partire da 80 km/h, lo spoiler assume cinque diverse posizioni angolari per ottimizzare la stabilità di marcia o ridurre la resistenza aerodinamica.

Il migliore comportamento di marcia si deve anche all’elemento aerodinamico attivo opzionale, che si nasconde nel sottoscocca a monte del motore. Si tratta di un profilo in carbonio, del peso di appena due chilogrammi circa, che interviene in funzione del programma di marcia AMG selezionato. A una velocità di 80 km/h il profilo fuoriesce automaticamente di circa 40 millimetri verso il basso. In questo modo si genera quell’effetto Venturi che contribuisce ad incollare l’auto alla strada e riduce la portanza sull’asse anteriore. Il conducente si accorge di questo effetto positivo quando sterza: SL si lascia guidare in modo ancora più preciso nelle curve e mantiene ancora meglio la traiettoria.

Per SL sono disponibili cerchi in lega leggera da 20 o 21 pollici, tutti ottimizzati sotto il profilo aerodinamico, che riducono la resistenza aerodinamica perché generano minori turbolenze. Particolarmente sofisticati sono i cerchi da 20 pollici con anelli aerodinamici in materiale sintetico, che contribuiscono anche ad abbassare il peso.

La capote: meno peso e baricentro più basso

Il posizionamento più sportivo di Nuova SL ha influito anche sulla scelta di una capote in tessuto a comando elettrico al posto del precedente tetto rigido ripiegabile in metallo. I 21 chilogrammi di peso in meno e il conseguente abbassamento del baricentro hanno effetti positivi sulla dinamica di marcia e sulla maneggevolezza. La piegatura a Z ottimizza gli spazi, riduce il peso e permette di rinunciare al tradizionale coperchio del vano di alloggiamento della capote. Con la capote completamente aperta, la centina anteriore va a chiudere perfettamente a filo. I progettisti sono anche riusciti nell’intento di conservare l’elevata idoneità all’uso quotidiano e l’esemplare comfort acustico. La capote è realizzata in tre strati, con un tappetino acustico in pregiato materiale da 450 g/m² inserito tra l’involucro esterno ben teso e il cielo rifinito con precisione.

Hispano Suiza torna negli Stati Uniti con la consegna della sua hypercar elettrica al primo cliente americano

Il collezionista americano Michael Fux ha ricevuto questo fine settimana un´ esclusiva Hispano Suiza Carmen Boulogne, un’unità molto speciale che è stata realizzata totalmente su misura. Hispano Suiza è stata protagonista dell’Amelia Island Concours d’Elegance, l’esclusivo evento dedicato alle auto da collezione che il marchio ha sponsorizzato nel corso del fine settimana.

Amelia Island (Florida, USA), ​​7 marzo 2022. Hispano Suiza ha raggiunto lo scopo principale con cui è tornata nel mondo automobilistico nel 2019: essere fedele alle sue origini entusiasmando i grandi amanti delle automobili di lusso con veicoli che, ad oggi, erano solo possibili nella loro immaginazione. Dopo mesi di duro lavoro svolto presso la sede di Barcellona, ​​l’azienda ha realizzato il sogno di Michael Fux, primo proprietario negli Stati Uniti di una Hispano Suiza Carmen Boulogne, che ha ricevuto la sua hypercar elettrica durante la 27° edizione dell’Amelia Island Concours d ‘Elegance.

Imprenditore di riconosciuto successo, Michael Fux è anche un vero amante delle automobili. Da bambino, ricorda sedersi sulle ginocchia del nonno a bordo della sua macchina, una Chrysler degli anni ’40, che Fux sognava di guidare. Quel ricordo, che rimane sempre vivo nonostante il passare del tempo, è ciò che lo ha portato a mettere insieme una spettacolare e vasta collezione di auto sportive che conserva e cura nel suo garage come vere e proprie opere d’arte.

A questa collezione si aggiunge ora una Hispano Suiza Carmen Boulogne, un esemplare realizzato totalmente su misura che lo ha reso il primo proprietario di una Hispano Suiza moderna negli Stati Uniti. Il veicolo, completamente elettrico e capace di sviluppare fino a 1.114 CV grazie ai quattro motori elettrici ubicati nelle ruote posteriori, è stato personalizzato dal Dipartimento di Design di Hispano Suiza, ​​seguendo i gusti e le preferenze di Fux.

La Carmen Boulogne di Michael Fux è stata dipinta in “Ocean Song Rose”: una tonalità violacea ispirata al suo fiore preferito, la rosa Ocean Song, che lui stesso ha inviato da Miami al reparto Design del brand, affinché potessero riprodurla sulla carrozzeria della tua auto. Questo colore è stato creato esclusivamente per il cliente. Tutti i pannelli della carrozzeria sono realizzati in fibra di carbonio con uno strato di Alutex. Questa finitura è combinata con dettagli di design del colore “Birkigt White” che completano la livrea. La caratteristica griglia con il logo Hispano Suiza è rifinita in un nero lucido a contrasto. I cerchi in lega di alluminio lucidato presentano accenti e dadi monoblocco verniciati in tinta con la carrozzeria.

Gli interni, interamente rivestiti in pregiata pelle in colore Birkigt White, contrastano perfettamente con i toni violacei della carrozzeria. Il nome del modello (Boulogne), ricamato sui poggiatesta dei sedili sportivi, è un perfetto complemento estetico.

Miguel Suqué Mateu, Presidente di Hispano Suiza, ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di offrire questa versione unica di Hispano Suiza Carmen Boulogne al nostro primo cliente negli Stati Uniti, e farlo in occasione del Concours d’Elegance di Amelia Island ci consente di poter mostrare al mondo, e in particolare al mercato americano, ciò che Hispano Suiza può fare”.

Sergio Martínez Campos, CEO di Hispano Suiza, che consegnó personalmente la vettura, ha commentato: “Desidero ringraziare il team di Hispano Suiza, e in particolare il dipartimento di Design e progettazione, che ha svolto un ottimo lavoro consentendo al signor Fux di guidare l’auto dei suoi sogni”.

Amelia Island Concours d’Elegance.L’Amelia Island Concours d’Elegance (Florida, USA) è uno degli eventi più esclusivi nel mondo delle auto classiche e da collezione, la cui 27a edizione si è svolta lo scorso fine settimana.

Per Hispano Suiza, Amelia Island è da sempre un luogo davvero magico: nel 2001 il meraviglioso H6B Dubonnet Xenia è stato eletto “Best in Show” e venti anni più tardi, nel 2021, la H6B Cabriolet, un’altra Hispano Suiza, ha vinto nuovamente il prestigioso trofeo.

Quest’anno Hispano Suiza è stata sponsor ufficiale del Concours d’Elegance di Amelia Island. Più di 225 veicoli e migliaia di appassionati di automobilismo si sono dati appuntamento al Ritz-Carlton Hotel e all’Amelia Island Golf Club per il Concours d’Elegance. Oltre al concorso di eleganza, durante il fine settimana sono state organizzate aste, road tour, forum e diversi eventi di beneficenza che hanno reso questa manifestazione un punto di riferimento nel mondo dei motori.

Hispano Suiza. Hispano Suiza è uno storico marchio automobilistico spagnolo di proprietà, da quattro generazioni, della famiglia Suqué Mateu. Hispano Suiza Fábrica de Automóviles SA è stata fondata a Barcellona nel 1904 da Damián Mateu, con l’aiuto del direttore tecnico e ingegnere Marc Birkigt, anche lui socio dell’azienda.

Tra il 1904 e il 1946, Hispano Suiza ha prodotto più di 12.000 veicoli di lusso ad alte prestazioni e 50.000 motori aeronautici. Attualmente, con sede, centro tecnico e stabilimento di produzione a Barcellona, ​​incarna uno spirito che unisce l’orgoglio di essere un marchio spagnolo con una solida eredità familiare.

Nel 2000, Hispano Suiza ha prodotto un prototipo di supercar di lusso a due posti, l’HS21, che è stato presentato a Ginevra nel corso dello stesso anno. Nel 2001 e nel 2002 sono stati presentati i modelli K8 e HS21-GTS, entrambe evoluzioni del precedente.

Nel 2019, il marchio ha presentato la Hispano Suiza Carmen, la sua nuova hypercar 100% elettrica, e l’anno successivo ha alzato la posta in gioco con la Hispano Suiza Carmen Boulogne. In totale saranno prodotte 24 unità esclusive e limitate.

Sin dalla sua fondazione, quattro generazioni della famiglia Suqué Mateu hanno preservato il marchio, fornendo lo slancio e il dinamismo per preservare il suo heritage. L’attuale Presidente di Hispano Suiza è Miguel Suqué Mateu, pronipote del fondatore del marchio.

Hispano Suiza forma parte del Gruppo Peralada, che rappresenta l’apice della ristorazione e dell’intrattenimento di lusso grazie al suo portafoglio globale di casinò, ristoranti, hotel, campi da golf, vigneti, festival musicali e porti turistici.

50 anni fa, il Maggiolino Volkswagen diventò “campione del mondo”

Alle ore 13:45 circa del 17 febbraio 1972, il Maggiolino numero 15.007.034 superò il record di produzione fino ad allora detenuto dalla Ford Model T – Per celebrare il traguardo, venne creata la serie speciale Der Weltmeister (il campione del mondo, in tedesco), dalla ricca dotazione di serie e con alcuni accessori dedicati – Prodotto in serie dal dicembre 1945, con la sua costante evoluzione il Maggiolino seppe diventare un bestseller e un simbolo non solo nella Germania occidentale, ma anche in molti mercati di esportazione

WOLFSBURG (Germania) – Il 17 febbraio 1972 è una data fondamentale nella storia della Volkswagen: con oltre 15 milioni di unità uscite dalla linea di produzione, il Maggiolino superò il record di produzione dell’auto più costruita al mondo fino a quel momento, la Ford Model T. Per celebrare il traguardo raggiunto, la Volkswagen creò una serie speciale del Maggiolino, denominata Der Weltmeister (il campione del mondo, in tedesco). Le notevoli cifre di vendita della Volkswagen per eccellenza permisero di investire nel futuro e di scrivere una nuova storia di successo con la Golf del 1974.

All’inizio degli anni ’70, l’allora Volkswagenwerk AG era in una fase di rinnovamento. L’Azienda doveva superare grandi sfide: la concorrenza sempre più agguerrita, i mercati saturi e le nuove esigenze dei Clienti portarono a un ambiente di mercato difficile. La Casa di Wolfsburg stava contrastando i primi segni di crisi con misure di riduzione dei costi nelle operazioni in corso. D’altra parte, l’Azienda stava anche investendo molto in una nuova gamma di modelli che, con la Golf come capofila, avrebbe dovuto rimettere la Volkswagen sulla strada del successo. Invece del collaudato motore boxer raffreddato ad aria, la nuova generazione di modelli sarebbe stata equipaggiata con motori anteriori raffreddati ad acqua. Una vera rivoluzione nella produzione automobilistica di Wolfsburg.

Questo investimento nel futuro, compreso il cambiamento della filosofia progettuale, fu reso possibile da un unico modello: il Maggiolino. In quel periodo di grande rinnovamento, poco prima di lasciare il palcoscenico automobilistico alla sua erede, la Golf, il Maggiolino raggiunse un traguardo notevole: nel padiglione 12 dello stabilimento di Wolfsburg, un Maggiolino 1302 S uscì dalla linea di produzione intorno alle 13.45 del 17 febbraio 1972. Era l’esemplare numero 15.007.034 assemblato in serie, che superò così il record di produzione della Model T, costruita dalla Ford Motor Company dal 1908 al 1927.

Mercedes-AMG GT 63 S E PERFORMANCE: la prima ibrida Performance di Mercedes-AMG

Con una potenza di sistema di 620 kW (843 CV) e una coppia massima di sistema di oltre 1400 Nm, la Mercedes-AMG GT 63 S E PERFORMANCE (consumo di carburante ponderato, combinato: 7,9 l/100 km; emissioni di CO2 ponderate, combinate: 180 g/km; consumo energetico ponderato, combinato: 12,0 kWh/100 km) è una nuova pietra miliare nella storia della Casa di Affalterbach. Il coupé a quattro porte è il primo ibrido ad alte prestazioni e allo stesso tempo il modello di serie più potente del marchio di Affalterbach mai realizzato. La combinazione del motore V8 biturbo da 4,0 litri e del motore elettrico garantisce prestazioni di guida superiori e una dinamica di guida eccezionale con un’efficienza impressionante allo stesso tempo. L’Edizione speciale AMG verde Magno AMG, con la sua livera verde inferno magno e i numerosi dettagli estetici per interni ed esterni, si distingue per la sua personalità unica ed individuale. La Mercedes-AMG GT 63 S E PERFORMANCE può essere già ordinata con prezzi a partire da 202.970 euro, 17.677 euro in più per l’Edizione speciale AMG verde Magno.

Mercedes-AMG è impegnata nel trasferire il DNA del suo marchio distintivo in un futuro elettrificato. Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda di Affalterbach utilizza, ad esempio, le tecnologie della Formula 1 nella sua strategia E PERFORMANCE Hybrid. Il concept comprende una configurazione di guida indipendente con un motore elettrico e una batteria sull’asse posteriore. Nella AMG GT 63 S E PERFORMANCE, il sistema è composto da un motore V8 biturbo da 4,0 litri con un motore elettrico sincrono ad eccitazione permanente, una batteria ad alte prestazioni sviluppata da AMG e il sistema di trazione integrale AMG Performance 4MATIC+ completamente variabile. La potenza del sistema di 620 kW (843 CV) e la coppia massima del sistema di oltre 1400 Nm consentono un’accelerazione da fermo a 100 km/h in soli 2,9 secondi. Dopo meno di dieci secondi si raggiungono i 200 km/h. L’accelerazione termina solo a 316 km/h.

Il nuovo modello di punta della famiglia Mercedes-AMG offre un’ampia dotazione di serie, tra cui:

·       Attraverso le valvole di scarico a regolazione continua, le sospensioni AMG RIDE CONTROL+, regolano in pochi millisecondi la forza di smorzamento per ogni ruota in base alla situazione. Con i programmi di guida AMG DYNAMIC SELECT si passa dalla modalità base alla Sport+, per una guida particolarmente dinamica, all’impostazione “Comfort” per una guida fluida. Inoltre, il tuning può essere regolato in tre fasi indipendentemente dai programmi di guida tramite un pulsante.

·       Il sistema integrato di controllo della dinamica di guida AMG DYNAMICS incide, tra l’altro, sulle strategie di controllo dell’ESP® (Electronic Stability Program), della trazione integrale e del differenziale posteriore a slittamento limitato controllato elettronicamente. Questo aumenta l’agilità senza influenzare negativamente la stabilità del veicolo.

·       L’impianto frenante ceramico ad alte prestazioni è leggero, ha una lunga durata e una stabilità estremamente elevata.

Come tutta la serie di modelli, il nuovo ibrido Performance offre una la possibilità per un’ampia personalizzazione:

·       La nuova Edizione speciale AMG verde Magno. L’ibrido Performance ha un aspetto molto sportivo grazie ai cerchi AMG da 21 pollici in un design a 5 doppie razze, verniciati di nero e con una flangia del cerchio con una finitura high-sheen. L’AMG Night Package e l’AMG Night Package II con i loro elementi esterni distintivi in nero lucido e cromo scuro, così come la laminazione nera sopra le soglie laterali assicurano anche il look sportivo. Sono inoltre disponibili il pacchetto aerodinamico AMG e il pacchetto AMG Exterior Carbon. Il tetto panoramico rende ancora più luminoso l’abitacolo. Grazie ad elementi di spicco come i sedili sportivi in pelle nappa Exclusive in bicolore grigio titanio perlato/nero con cuciture a contrasto gialle o i sedili Performance AMG, oltre agli elementi di rivestimento AMG in look laccato nero o, a richiesta, in carbonio, prevale un’atmosfera motorsport. Ulteriori elementi che caratterizzano questa special edition sono il badge Edition nell’abitacolo e i pannelli delle soglie illuminati in un colore abbinato alla vernice esterna.

Per la prima volta su strada la Countach LPI 800-4

Dalla prima all’ultima edizione, tre generazioni insieme per celebrare un’icona senza tempo

Sant’Agata Bolognese, 25 Gennaio 2022 Per la prima volta dalla sua presentazione, avvenuta a Pebble Beach lo scorso 13 agosto, la Lamborghini Countach LPI 800-4 scende in strada. In quest’occasione speciale la neonata supersportiva è stata accompagnata da due delle sue antenate più importanti, la prima Countach LP 400 e l’ultima Countach 25° anniversario, prodotti. L’esperienza dinamica insieme a due protagoniste della collezione storica dell’azienda ha regalato immagini straordinarie ed inedite.  

La Countach LPI 800-4 possiede una potenza totale di 814 CV; monta un motore V12 Lamborghini da 6,5 litri, con una potenza di 780 CV, combinato con un motore elettrico da 48 volt montato direttamente sul cambio, che eroga ulteriori 34 CV di potenza per una risposta immediata e un aumento delle prestazioni. Il motore elettrico è alimentato da un supercondensatore che fornisce una potenza tre volte superiore rispetto a una batteria agli ioni di litio con lo stesso peso.

La vettura verrà realizzata in una tiratura limitata di soli 112 esemplari già tutti venduti prima della presentazione: il numero di unità prodotte è un rimando a “LP 112”, il nome del progetto utilizzato internamente durante lo sviluppo della prima versione della Lamborghini Countach. La Countach LPI 800-4 sarà consegnata a partire dal primo trimestre del 2022 ai clienti di tutto il mondo, che avranno il privilegio di guidare un pezzo della storia automobilistica reinventato per il futuro.

La galleria fotografica. Dalla prima all’ultima edizione della Lamborghini Countach, tre generazioni insieme per celebrare un’icona senza tempo

Sant’Agata Bolognese, 25 Gennaio 2022 Per la prima volta dalla sua presentazione, avvenuta a Pebble Beach lo scorso 13 agosto, la Lamborghini Countach LPI 800-4 scende in strada. In quest’occasione speciale la neonata supersportiva è stata accompagnata da due delle sue antenate più importanti, la prima Countach LP 400 e l’ultima Countach 25° anniversario, prodotti.

Audi R8 V10 performance RWD: sportività pura

Iniezione di potenza (+30 CV) e coppia (+10 Nm) per la sportiva Audi a trazione posteriore. Nuova Audi R8 V10 performance RWD, proposta in configurazione Coupé e Spyder, deriva dalla versione da competizione Audi R8 LMS GT4 e può contare sull’esuberanza dell’iconico V10 5.2 FSI aspirato. La taratura dell’assetto e dell’elettronica è adattata in funzione delle 2WD per drift controllati e puro divertimento al volante. Per la prima volta disponibili highlight tecnici quali i freni carboceramici e lo sterzo dinamico.

Audi R8 RWS, prima serie della supercar dei quattro anelli a trazione posteriore, ha debuttato nel 2018 in edizione limitata a 999 esemplari: un cammeo all’interno della famiglia Audi Sport, volto a celebrare la vittoriosa esperienza del Brand nelle competizioni Gran Turismo, in special modo nelle categorie GT3 e GT4. Con l’entrata a listino della nuova generazione della sportiva dei quattro anelli, Audi R8 2WD ha assunto la denominazione RWD (Rear Wheel Drive), divenendo un modello permanente in gamma.

Caratterizzata dalla condivisione di oltre il 60% dei componenti con la racing car Audi R8 LMS GT4, Audi R8 V10 RWD è l’Audi più simile a un’auto da corsa. Ora, grazie all’introduzione della variante performance, può contare su di un’iniezione di potenza (+30 CV) e coppia (+10 Nm) oltre che su dotazioni che ne rafforzano il feeling al volante e l’efficacia nella guida più sportiva.

Audi Space Frame e velocità massima di 329 km/h

Affilata come non mai, Audi R8 V10 performance RWD è disponibile nelle configurazioni Coupé e Spyder. Straordinariamente reattivo alle pressioni dell’acceleratore e con una “fame di giri” sconosciuta ai propulsori turbocompressi, il V10 5.2 FSI a collocazione centrale eroga 570 CV a 8.000 giri/min e 550 Nm di coppia a 6.400 giri.

Valori che consentono alla supercar a trazione posteriore di scattare da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi raggiungendo una velocità massima di 329 km/h, mentre la variante Spyder è accreditata di uno 0-100 km/h in 3,8 secondi e una punta massima di 327 km/h. Prestazioni cui contribuiscono la trasmissione a doppia frizione S tronic a 7 rapporti, adattata in funzione della trazione posteriore, il differenziale meccanico autobloccante e il peso a vuoto di, rispettivamente, 1.590 e 1.695 kg.

Analogamente alle altre versioni in gamma, Audi R8 V10 performance RWD adotta la scocca Audi Space Frame in alluminio e materiale plastico rinforzato con fibra di carbonio.

Drift controllati e, per la prima volta, sterzo dinamico e freni carboceramici

La taratura specifica dell’assetto e dell’elettronica, sviluppata in funzione della trazione posteriore, è garanzia di uno straordinario divertimento al volante. Sono possibili drift controllati qualora il conducente selezioni il programma dynamic del sistema di gestione della dinamica di marcia Audi drive select (di serie) e attivi la modalità sportiva dell’ESC. Al raggiungimento del limite, il controllo elettronico della stabilità interviene in modo tale da ripristinare le condizioni di sicurezza ottimali.

Lo schematismo delle sospensioni a doppio braccio triangolare in alluminio, così come la disponibilità dell’assetto sportivo performance con barra antirollio anteriore in alluminio e carbonio misto a poliuretano termoplastico (CFRP), confermano il DNA racing della vettura, mentre lo sterzo elettromeccanico, di serie e tarato appositamente per l’abbinamento alle 2WD, vede la servoassistenza variare in funzione dell’andatura e del setup selezionato mediante l’Audi drive select. Lo sterzo dinamico, per la prima volta disponibile per Audi R8 RWD, adatta il rapporto di trasmissione in funzione della velocità di marcia: in manovra è molto diretto, mentre ad alta velocità spicca per rigore e stabilità.

Alla ripartizione dei pesi 40:60 tra assale anteriore e posteriore contribuiscono i cerchi in lega da 19 pollici (di serie) o 20 pollici (optional). A richiesta sono disponibili pneumatici di derivazione racing nei dimensionamenti 245/30 R20 all’avantreno e 305/30 R20 al retrotreno. L’impianto frenante si avvale di dischi in acciaio autoventilanti e forati dal profilo a onda (design “wave”). Perni in acciaio inox li collegano alle tazze in alluminio e impediscono la trasmissione dei picchi di temperatura. All’avantreno operano pinze fisse a otto pistoncini e superfici d’attrito con diametro di 380 mm, mentre al retrotreno agiscono pinze a quattro pompanti con dischi da 356 mm. A richiesta sono disponibili, per la prima volta per Audi R8 RWD, i dischi carboceramici con pinze specifiche.

Look da GT4 e produzione presso il sito d’eccellenza Audi Böllinger Höfe

Il design, ispirato alla versione GT4 da competizione, è caratterizzato dal single frame in nero opaco e dai listelli verticali che suddividono le ampie prese d’aria frontali. La grinta della vettura può essere ulteriormente enfatizzata optando per i pacchetti look nero ampliato con anelli Audi e loghi anch’essi dalla finitura lucida total black. Alla base dell’estremità del cofano anteriore sono presenti tre fessure piatte: un richiamo alla mitica Audi Sport quattro degli Anni ‘80, icona del Marchio. Lo splitter può contare su di una superficie maggiorata, così come le aperture alla base dei gruppi ottici posteriori e la griglia in corrispondenza dell’estrattore.

Nuova Audi R8 V10 performance RWD è disponibile in dieci colorazioni, tra le quali la tinta Blu Ascari metallizzato, sinora riservata ad Audi R8 V10 performance quattro.

Il programma Audi exclusive consente molteplici possibilità di personalizzazione, spaziando dalle verniciature opache alla customizzazione dei sideblade.

Quanto all’abitacolo, spiccano i sedili sportivi a regolazione parzialmente elettrica rivestiti in Alcantara e pelle, il volante multifunzione plus a due satelliti, quattro satelliti nella versione performance, e la plancia impreziosita dal badge RWD. Dotazioni cui si aggiungono l’Audi virtual cockpit da 12,3 pollici, di serie, e la disponibilità dei sedili a guscio R8.

Audi R8 V10 performance RWD è prodotta presso il sito carbon neutral Audi Böllinger Höfe, dove nasce anche la Granturismo elettrica Audi e-tron GT e dove avanguardistiche tecnologie – come il ricorso alla realtà virtuale e il riciclo della plastica e dell’alluminio – si affiancano a lavorazioni realizzate con maestria artigiana. Audi R8 V10 performance RWD raggiungerà le Concessionarie italiane nel corso del primo trimestre del 2022 con prezzi da 168.650 euro per la variante Coupé, da 181.950 euro per la versione Spyder.

Lamborghini “The Icon Reborn”: icone si nasce, non si diventa

Sant’Agata Bolognese, 15 dicembre 2021 – Cosa significa essere un’icona? Ma soprattutto, esiste una ricetta magica per diventarlo? La Lamborghini Countach è per definizione uno dei modelli più iconici della storia della Casa e, in generale, dell’intero mondo automotive. In un anno in cui si sono collocate la ricostruzione della prima Countach, la LP 500, a cura del Polo Storico, e la presentazione della sua versione contemporanea, la Countach LPI 800-4, omaggio a questa eredità di Lamborghini in cui il design visionario incontra la tecnologia del futuro; si sono concluse le celebrazioni dedicate al suo 50° anniversario con un talk di eccellenza seguito da attività immersive e esperienziali per far scoprire e raccontare il mondo Centro Stile e Polo Storico Lamborghini.

L’incontro, aperto da una presentazione di Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Lamborghini, è poi proseguito con un talk che ha visto protagoniste tra le più autorevoli figure dell’Azienda: Federico Foschini, Chief Marketing and Sales Officer, da cui dipende il Polo Storico Lamborghini.  Maurizio Reggiani, Chief Technical Officer e membro del Comitato dei Saggi del Polo Storico, e Mitja Borkert, Head of Design. A queste si è aggiunto un ospite esterno d’eccezione, Stephen Bayley, scrittore, curatore, critico, esperto di design e fondatore del Museo del Design di Londra, che ha aperto la discussione spiegando il concetto di classico: “È qualcosa di definitivo ed universale, dove per definitivo intendiamo un concetto che va oltre il defluire del tempo e universale significa che piace a tutti.”  Bayley ha poi aggiunto: “Se possiamo riconoscere una città dagli edifici che ne disegnano la skyline, ad esempio Parigi con la sua Torre Eiffel e la basilica di Montmartre, Firenze con il suo Duomo con campanile oppure Londra con il Big Ben e l’altissimo The Shard oltre Tamigi; allora significa che il design di quelle singole opere è così straordinario ed estremamente potente, che rende quegli edifici diversi da tutti gli altri. Difficilmente la loro forma può essere migliorata, ma alcuni dettagli possono essere sviluppabili, mantenendo inalterato il concetto di base. Questo penso mentre guardo le due Lamborghini Countach vicine: la LP 500 del 1971 e l’ultimissima Countach LPI 800-4. Cinquant’anni di storia a confronto e icone del loro tempo, che con uno stile indistinguibile e prestazioni straordinarie, hanno guadagnato il loro posto nell’Olimpo automobilistico.” 

Ci sono opere d’arte che rimangono sempre attuali, la forma della Countach è una di quelle.”  Così Mitja Borkert ha descritto lo stile di questa icona dell’automobilismo. “Il suo tratto distintivo” ha aggiunto “è dettato da un’unica linea longitudinale, che collega visivamente la sua parte frontale con quella posteriore. È un’ispirazione perfetta, poiché, anche modificando il resto, si configura come elemento di continuità visiva tra passato e presente. È la somma degli elementi di Design del DNA Lamborghini, la tradizione del linguaggio stilistico dalle origini ai giorni nostri.”

Federico Foschini racconta: “La ricostruzione della prima Countach ha richiesto 25.000 ore di lavoro e studio e ha visto coinvolti tutti i dipartimenti aziendali. Abbiamo voluto ricreare il prototipo LP 500 presentato al Salone di Ginevra del 1971, lo stesso che dopo anni di test su strada andò distrutto nelle prove di crash necessarie ad ottenere l’omologazione. In pochi la videro dal vivo, ma tutti se ne innamorarono dalle foto.

L’attenzione e il successo che abbiamo ottenuto quando abbiamo presentato questa ricostruzione, è stato un chiaro ed ulteriore segnale di come questa vettura rappresenti oramai un mito. A colpire ancora di più, il fatto che abbia attratto indistintamente generazioni differenti, solitamente lontane in termini di gusti e definizione del bello”.

Per Maurizio Reggiani, che ricorda il grande impatto che la Countach LP 500 ebbe su di lui e sulla sua formazione, la nuova Countach LPI 800-4 ha tutte le caratteristiche necessarie per entrare nell’immaginario collettivo. “La ricetta tecnica della LP 500, con il suo motore V12 in posizione longitudinale posteriore ed il cambio posizionato davanti a ridosso dell’abitacolo, ha portato ad un nuovo modo di immaginare le vetture supersportive sia nelle loro forme sia nelle loro prestazioni. Le porte con l’apertura verticale, debuttate proprio sulla LP 500, e il lay-out meccanico sono rimasti invariati a conferma della scelta originale. La Countach LPI 800-4 aggiunge la tecnologia moderna, fatta di materiali compositi, una migliorata ricerca aerodinamica, un motore 12 cilindri ibrido dotato del supercapacitor e le quattro ruote motrici. Tutti elementi che non hanno modificato lo spirito straordinario della Countach originale.”       

Saranno 112 le unità prodotte della Countach LPI 800-4. Le vetture, tutte vendute ancora prima della presentazione ufficiale al pubblico, verranno consegnate nel corso del 2022. A ordinarla, nella maggior parte dei casi, appassionati già proprietari di un modello Countach originario che non hanno saputo resistere alla tentazione di configurare la loro nuova Countach con gli stessi colori di quella d’epoca.

10 curiosità sulla storia di Hispano Suiza

Hispano Suiza è stata fondata nel 1904 da Damián Mateu. 117 anni più tardi, l’azienda appartiene ancora alla stessa famiglia. Le auto dell’emblematico marchio spagnolo sono state scelte da aristocratici, re, artisti e personalità, che ne hanno apprezzato l’esclusività, la tecnologia, le finiture di lusso, l’affidabilità e il comfort.

Barcellona, 21 dicembre 2021. Hispano Suiza è molto più di una casa automobilistica: lo dimostrano chiaramente i suoi oltre 100 anni di storia. Durante questo periodo è diventata una parte importante dell’industria automobilistica spagnola e mondiale, creando veicoli esclusivi, lussuosi, affidabili e tecnologicamente avanzati. Questi valori sono presenti anche nella nuova era dell’azienda, riemersa nel 2019 con il lancio di Carmen e Carmen Boulogne, due hypercar elettriche di cui, in totale, verranno prodotte solo 19 unità per Carmen e 5 per Carmen Boulogne.

Nel secolo scorso Hispano Suiza ha partecipato a numerosi eventi, concours d’élegance ed ha giocato un ruolo fondamentale nella vita dei suoi illustri proprietari, tra i quali ricordiamo il monarca spagnolo Alfonso XIII, un vero amante del marchio. Questa è solo una delle curiosità quasi sconosciute su Hispano Suiza.

1 – Hispano Suiza fu fondata oltre 100 anni fa

Hispano Suiza è stata fondata il 14 giugno 1904 da Damián Mateu insieme a Francisco Seix e all’ingegnere svizzero Marc Birkigt, che avevano lavorato nelle due societá che precedettero Hispano Suiza: La Cuadra e J. Castro. L’esperienza di Birkigt nel settore fu fondamentale per costruire le basi dell’azienda.

Nel 1905 Hispano Suiza creò il suo primo veicolo, l’Armored Type Birkigt System, che era dotato di un motore a quattro cilindri e 20 CV di potenza, e che raggiungeva gli 87 km/h di velocità massima. Seguì, un anno dopo, quella che sarebbe stata la prima vettura con motore a sei cilindri costruita in Spagna, un modello da 75 CV di potenza che arrivò a completare la rotta Perpignan-Parigi in 22 ore, un record che genero molta copertura mediatica sui giornali dell’epoca.

2 – Hispano Suiza non ha prodotto solo automobili nel corso della sua storia

Durante la prima guerra mondiale, Hispano Suiza passò dalla produzione di automobili alla produzione di motori per aerei. Fu un periodo di successo per l’azienda, che applicò il proprio know-how tecnologico nella produzione e nello sviluppo di motori per autoveicoli ad un nuovo campo, quello dell’aviazione.

Birkigt costruì un motore aeronautico basato su quello delle auto da corsa, seguendo il principio della “trazione diretta”, con 8 cilindri a V e blocchi in lega di alluminio per ridurne il peso. Hispano Suiza cominciò a ricevere numerosi ordini, così tanti da dover vendere licenze a produttori in Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Italia, Giappone o Russia… In totale furono prodotti più di 50.000 motori aerei Hispano Suiza.
I motori per aerei di Hispano Suiza trovarono una ulteriore applicazione “in mare”. Il motore più spettacolare, un 12 cilindri a V di 60º con 1.300 CV di potenza, fu installato su una serie di imbarcazioni da corsa, tra cui la cosiddetta Aurora, costruita nel 1935. Birkigt collaborò all’assemblaggio di questa barca, che fu messa all’asta alcuni anni fa per una cifra vicina al milione di euro.

3 – Il Re Alfonso XIII, un vero amante del marchio

Il re Alfonso XIII ha svolto un ruolo importante agli albori di Hispano Suiza. Il monarca era un grande appassionato di automobili, e restò immediatamente affascinato dal modello da 20 CV che guidò per la prima volta nel 1905, innamorandosi del marchio.

Il re Alfonso XIII era molto più che un semplice appassionato di Hispano Suiza: nel 1910 divenne infatti azionista acquistando l’8% della società. Una Hispano Suiza fu anche battezzata in suo onore: si trattava di un modello sportivo a due posti, con  un motore a quattro cilindri in linea di 3.619 cc, con 60 CV di potenza, che riusciva a raggiungere i 120 km/h. Era la Hispano-Suiza T45, meglio conosciuta come Hispano Suiza Alfonso XIII.

4 – L’auto dell’alta società 

Grazie alle prestazioni dei suoi veicoli, che univano velocità a leggerezza ed eccellenti sensazioni di guida, grazie alla produzione artigianale realizzata con grande attenzione ai dettagli e alla qualità delle sue finiture, Hispano Suiza si posizionò immediatamente come una vettura di lusso e catturò da subito l’attenzione di clienti dell’alta società, nobili ed impresari di successo.

Oltre al Re Alfonso XIII, i veicoli del marchio spagnolo furono scelti da aristocratici, intellettuali e artisti trai più rinomati al mondo, come Gustavo V di Svezia, Carlo II di Romania, Luigi II di Monaco, Pablo Picasso, André Citroën , Coco Chanel , René Lacoste, Paul McCartney o lo stesso Albert Einstein.

L’uso delle automobili Hispano Suiza è sempre stato strettamente legato a clienti con un alto potere d’acquisto, un gusto squisito per il lusso e una passione incalcolabile per l’automobile. Oggi le classiche Hispano Suiza sono conservate con grande cura nei musei e nelle collezioni private di tutto il mondo.

5 – Hispano Suiza, un bene di interesse culturale

L’Hispano Suiza 30-40 HP è stato un modello importante nella storia del marchio, sviluppato da Birkigt in sostituzione del 20-30 HP. Tra tutti quelli prodotti, c’è un’unità molto speciale, che fu acquistata dal Marchese di Zayas e carrozzata da Francisco Capella.

Questo modello utilizzava legni nobili e materiali come l’avorio e l’argento. Il volante era posizionato a destra, come era consuetudine all’epoca, e presentava dettagli in mogano, maniglie in avorio, vetri smussati, sedili imbottiti, un vaso portaprofumi e numerosi dettagli che sottolineavano l’eleganza e l’esclusività di un’auto. Si trattava di una Hispano Suiza realizzata su misura.

L’ auto, a seguito della messa all´asta di tutte le vetture del Marchese di Zayas, venne acquistata dal Ministero degli Interni spagnolo e dichiarato Bene di Interesse Culturale nel 1988: la prima auto ad esserlo. Il veicolo è ora sotto la custodia della Direzione Generale del Traffico spagnola ed è esposto nel Museo di Storia dell’Automobile di Salamanca.

6 – L’origine del simbolo di Hispano Suiza: la cicogna

L’emblema di Hispano Suiza, la cicogna, è un cenno all’eredità dell’azienda come produttore di motori per aerei. Il marchio decise di adottarlo in tutti i suoi modelli in onore a un pilota francese, Georges Guynemer, che aveva dipinto la cicogna sul suo aereo da combattimento, dotato di motore Hispano Suiza.

Nel 1919, la cicogna d’argento accompagnò la nuova Hispano Suiza H6B nella sua presentazione al Salone di Ginevra e, da allora, è stata una presenza costante per tutti i modelli del marchio, accompagnata dalle bandiere di Spagna e Svizzera. 100 anni dopo, la cicogna di Hispano Suiza è tornata a ‘spiccare il volo’, sempre al Salone di Ginevra, grazie alla nuova Carmen.

7 – Carmen

Carmen è il nome che Hispano Suiza ha dato al veicolo con cui è tornata a fabbricare automobili. È un modello che ha scritto un pezzo importante di storia del marchio, prodotto e sviluppato in Spagna. La scelta del nome non è casuale, è un omaggio alla signora Carmen Mateu, nipote di Damián Mateu – fondatore dell’azienda – e madre dell’attuale presidente di Hispano Suiza, Miguel Suqué Mateu.

“Il nome Carmen è un omaggio a nostra madre. Quando stavamo discutendo su come chiamare il nuovo modello, è venuta l’idea che fosse Carmen e la famiglia mi ha subito appoggiato”, ha dichiarato Miguel Suqué Mateu. “Mia madre ha sempre detto che il suo sogno era vedere nuovamente una Hispano Suiza per le strade, e sono sicuro che ora ne sarà orgogliosa. La firma sul retro del veicolo è la sua firma originale. “

Anche il “cognome” Boulogne, utilizzato per la versione più potente di Carmen, non è una coincidenza. È un omaggio dell’azienda alle vittorie ottenute dalla Hispano Suiza H6 Coupé nella Georges Boillot Cup, disputata nella cittadina francese di Boulogne-sur-mer un secolo fa.

8 – Un’auto nata come auto da corsa

La Hispano Suiza Carmen e Carmen Boulogne sono state sviluppate sui circuiti da corsa. Per la realizzazione di questo modello molto speciale, presentato al Salone di Ginevra del 2019, Hispano Suiza si è avvalsa dell’appoggio di QEV Technologies, azienda specializzata nelle competizioni che ha realizzato la prima vettura cheha vinto il titolo piloti nel campionato di Formula e.

Per questo non è un segreto che la Hispano Suiza Carmen abbia prestazioni da sogno, a livello di un’auto da corsa. I suoi 1.019 CV di potenza – 1.114 CV nella versione Boulogne – e i suoi meno di tre secondi di accelerazione da 0 a 100 km/h, ne fanno una delle vetture stradali più potenti e veloci al mondo.

9 – Hispano Suiza ha un ex pilota di F1 nel suo dipartimento di R&D

Dopo aver progettato e messo in produzione la sua prima hypercar totalmente elettrica, Hispano Suiza ha ceduto il volante dei suoi modelli Carmen nelle mani di un ex pilota di Formula 1 come Luis Pérez-Sala. Pérez-Sala è stato incaricato di sviluppare il modello in pista e su strada e ha lavorato per garantire che il gruppo selezionato di proprietari della nuova Hispano Suiza potessero sentire le sensazioni di unvero pilota da corsa a bordo della Carmen.

Oltre a Pérez Sala, ha partecipato ai test anche il canario Pablo Suárez, un pilota esperto di rally e rallycross con una formazione da ingegnere del mondo delle corse, testimone fin dall’inizio del processo di creazione di questa autentica opera d’arte su quattro ruote.

10 – L’opportunità di creare l’auto dei propri sogni

Ogni Hispano Suiza Carmen è unica. Non ce ne sono due uguali al mondo. Grazie al programma di personalizzazione Unique Tailormade del marchio, il cliente ha accesso a un’ampia varietà di opzioni per creare il modello dei propri sogni. Ci sono 1.904 possibili combinazioni per differenziare la propria hypercar da qualsiasi altra sul pianeta.

Il cliente può scegliere tra tre linee di configurazione che rispecchiano i valori principali del DNA del marchio – Elegance, Heritage e Sport – e, sulla base di questi, ha la possibilità di scegliere colori o materiali diversi per gli interni e gli esterni dell’auto, permettendogli di aggiungere un tocco personale al design e adattarlo ai propri gusti. La denominazione dei colori è stata definita in base alla storia del marchio, come Peralada Green, Swiss Red, Xenia Grey, Birkigt White o Begur Blue, tra gli altri.