Susa Moncenisio 2013
Susa-Moncenisio 2013: Davide Piotti cala il tris.
Continua con successo la storia della gara valsusina che ha compiuto 111 anni. Nulla da fare contro Davide Piotti che sigla il miglior tempo in tutte le manche, nonostante il grande impegno di Federico Glorioso e Massimiliano Fissore, rientrato dopo vent’anni di assenza. Grande prova di forza del bresciano Mauro Soretti, che con una sola salita sale fino al sesto posto assoluto. Servizio di Tommaso M. Valinotti e Carlo Cavaglià; foto di Alessio Bert.
SUSA (TO) – Tre partecipazioni tre vittorie. È questa la media gara alla Susa-Moncenisio di Davide Piotti, Osella PA 8/9, che dopo i successi del 2006 e del 2010 iscrive per la terza volta il suo nome nell’albo d’oro della gara ancora in attività più antica del mondo essendo arrivata a toccare i 111 anni di attività.
Il pilota varesino, portacolori dell’Altavalle Motorsport, di è imposto segnando il miglior tempo in tutte le manche della gara, a dimostrazione di una superiorità tecnica della sua Osella PA 8/9 e di uno stile di guida che gli ha permesso di percorrere i 4000 metri del percorso, inframmezzati da 15 birillate, senza commettere il minimo errore, non avendo accusato alcuna penalità per birilli abbattuti nel corso della gara. A rischiare e attaccare sono stati chiamati i suoi avversari, a partire dal torinese Federico Glorioso, Gloria C8/Kawasaki-Altavalle Motorsport, chiamato a sopperire con una prova maiuscola il divario fra la sua biposto con motore motociclistico e l’Osella di Piotti. Glorioso ci ha provato in tutti, segnando il miglior tempo assoluto in tutte e tre le manche, rimanendo staccato di oltre tre secondi in tutte le salite. Nell’ultima si è giocato il tutto per tutto, lanciandosi in una partenza al fulmicotone; fin troppo, visto che è passato davanti alla fotocellula con 296/1000 di anticipo rimediando una penalizzazione che ha cancellato ogni sua possibilità di successo, ma non la bella prova sui tornanti che da Giaglione salgono verso il Moncenisio, dandogli, nel contempo il successo del Gruppo E. Terza piazza per l’albese Massimiliano Fissore, che tornava alla Susa-Moncenisio, portando in gara l’interessante Radical SR4, anch’essa a motore motociclistico. Dopo una prima manche di assaggio, il portacolori dell’Autosport Sorrento ha lanciato il suo attacco nel secondo passaggio, rimediando però una toccatina ad un birillo che gli è costata 10” di penalità. Nel terzo passaggio, leggermente più guardingo, ha segnato il suo tempo migliore, bruciando sul filo di lana, e per soli 25/100 Denis Esposito, in continua progressione con il suo Kalikart motorizzato Honda, e per 42/100 il piacentino Alessandro Tinaburri, Gloria C8/Yamaha-Altavalle Motorsport, anche lui sempre più veloce salita dopo salita, ma che ha vanificato tutto nella terza manche, annullando un tempo che gli avrebbe regalato il podio, a causa di tre birilli colpiti che gli sono costati 30” di penalità. A quel punto Tinaburri ha dovuto tenere buono il tempo della seconda manche, facendosi scavalcare da Esposito per la quarta posizione.
Sesta piazza per il bresciano Mauro Soretti, per la prima volta sui tornanti della Susa-Moncenisio. Dopo aver raggiunto nella manche di prova il concorrente che gli partiva davanti, non essendo così riuscito a testare il tratto finale di gara, nella prima salita ha toccato in un taglio troppo rallistico il radiatore dell’olio della sua possente Subaru Impreza-Just Race dovendosi fermare. Per dare tempo ai suoi meccanici (guidati da lui stesso) di effettuare la riparazione ha saltato la seconda manche giocandosi il tutto per tutto nella manche finale. Nella terza salita si è “accontentato” di una mappatura da soli 500 CV della sua Impreza (che a seconda delle tarature della centralina può raggiungere quota 590), percorrendo le 15 birillate senza radiatore dell’olio, con il liquido di raffreddamento che ha raggiunto la temperatura di 160°. Con una gara da vero campione è risalito fino al sesto posto in classifica, posizione logica secondo i valori in campo, superando il locale Francesco Ambrosiani (Peugeot 106 Rallye-Altavalle Motorsport) di soli 52/100, quindi il perfetto Andrea Vescovi (Fiat 128 Rally-Drepanum Corse), Luca Veldorale, A112-Altavalle Motorsport e Daniele Patete, Fiat X1/9, che ha concesso a Veldorale appena 14/100, ma deve recriminare il birillo abbattuto nell’ultima manche, quando aveva staccato un tempo che sarebbe valso l’ottava piazza assoluta.
Alla gara hanno preso parte 54 concorrenti, 50 dei quali regolarmente classificati, fra i quali Giovanni Emilio Rizzi, con la splendida Toyota Celica Gruppo A ex Juha Kankkunen e l’unica rappresentante femminile, Stefania Motta, Peugeot 206 RC-Altavalle Motorsport, che dopo essersi ritirata nella prima manche, colpito un birillo nella seconda, ha chiuso 44esima posizione assoluta, ottava di Gruppo e terza di Classe.
La classifica finale della Susa Moncenisio 1902/2013: 1. Davide Piotti, Osella 8/9, in 177,90; 2. Federico Glorioso, Gloria C8/Kawasaki, a 3,68; 3. Massimiliano Fissore, Radical SR4, a 8,42; 4. Denis Esposito, Kalikart/Honda, a 8,67; 5. Alessandro Tinaburri, Gloria CP8/Yamaha, a 8,84; 6. Mauro Soretti, Subaru Impreza, a 17”06; 7. Francesco Ambrosiani, Peugeot 106 Rallye, a 17,58; 8. Andrea Vescovi, Fiat 128 Rallye, a 18,24; 9. Luca Veldorale, A112 Abarth, a 20,06; 10. Daniele Patete, Fiat X 1/9, a 20,20.
Susa Moncenisio Storica Mario Massaglia mostra i denti
Poche vetture a causa delle concomitanze, ma è un ponte verso il futuro. Vince la possente Porsche 911 RS di Giorgio Massaglia, all’esordio fra i birilli. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto di Alessio Bert
SUSA (TO) – È il dentista di Sestriere (TO) Mario Massaglia a siglare il miglior tempo fra le vetture storiche alla Susa-Moncenisio 2013. Al volante di una Porsche 911 RS Gruppo 5 da oltre 300 cavalli, l’esordiente Massaglia non ha avuto difficoltà a regolare il “collega” dentista Giorgio Tessore che disponeva di una meno potente Alfa Romeo GTA/M. Se Massaglia è salito in souplesse nelle tre manche, stabilendo sempre il miglior tempo di categoria, Giorgio Tessore ha mostrato l’animo del combattendo attaccando in tutte e tre le salite, cadendo però nel tranello dei birilli nell’ultimo attaccato pagando 30” di penalità e fermandosi a 5”32 da Massaglia. Terza piazza per la Giulia GT di Guido De Rege, staccato di 20”34 dal vincitore.
Al via della gara solo sei vetture storiche, ed è stato un vero peccato, perché il fascino della Susa-Moncenisio è da record. Ma con un calendario così fitto di manifestazioni storiche (contemporaneamente allo slalom valsusino si svolgeva anche il Rally della Lana Storico) era forse sperare troppo. Ma è un sasso nello stagno in vista di una crescita futura.
La classifica finale della Susa Moncenisio 1902/2013 storica: 1. Mario Massaglia, Porsche 911 RSR, in 222,01; 2. Giorgio Tessore, Alfa Romeo GTA/M, a 5,32; 3. Guido De Rege, Alfa Romeo GT, a 20,34; 4. Gualtiero Fogliatti, Alfasud TI, a 36,75; 5. Maurizio Elio Primo, Alfa Romeo GT Junior, a 47,81; 6. Luigi Brandoli, Lancia Marino, a 52,64.
Caccia al Pilota Solitario divertimento per Maurizio Valfré
A volte per coronare un sogno basta una piccola Cinquecento Sporting. É quanto accaduto al quarantacinquenne torinese Maurizio Valfré che dopo trent’anni di appostamenti lungo tutti i tornanti possibili ed immaginabili è riuscito a mettersi al volante. Con una costanza di prestazioni straordinaria e tempi neppure malvagi che lo avrebbero posto non lontano dagli attori della gara “ufficiale”
Classifica Caccia al Pilota: 1. Maurizio Valfré, Fiat Cinquecento Trofeo, in 257,76
Gruppo N Riccardo Monge detta legge
Nonostante un cambio di serie della sua Clio Williams, che penalizza la velocità delle scalate, Riccardo Monge si impone con relativa facilità in Gruppo N e Classe N4, chiudendo 26° assoluto, anche se nella prima manche abbatte un birillo che lo pone un po’ indietro nella classifica. Sigla un tempo inavvicinabile per gli avversari di categoria nella seconda, non riuscendo più a ritoccarlo nella terza. Ma il successo è suo. Alle sue spalle Orlando Tartaini, che con la Citroën Saxo VTS si impone in Classe N3 e le prova tutte per dare l’assalto a Monge. Preciso e privo di errori si migliora nella seconda manche, ma a tradirlo nella terza è la sua Saxo che, complice una perdita di benzina, non si schiera sulla linea di partenza. A seguire Gianfranco Vigo, Renault Clio Williams, (secondo di N4) che nella prima manche era addirittura davanti a Tartaini, seppur di appena 41/100, non riuscendo però ad accelerare in modo significativo nelle successive salite. A seguire Giuliano Ramanzin, Peugeot 106 Rallye, che non ha problemi a siglare il miglior tempo di Classe N1 superando la vettura gemella del navigatore locale Marco Sollier, che per la gara di casa non può esimersi da sedere al volante, bravo a limare il suo tempo salita dopo salita, ma non a sufficienza da impensierire Ramanzin.
Classifica Gruppo N: 1. Riccardo Monge, Renault Clio Williams, in 217,92; 2. Orlando Tartaini, Citroën Saxo VTS, a 3,00; 3. Gianfranco Vigo, Renault Clio Williams, a 4,32; 4. Giuliano Ramanzin, Peugeot 106 Rallye, a 11,05; 5. Marco Sollier, Peugeot 106 Rallye, a 21,10.
Gruppo A Riccardo Lopes dà spettacolo
Rischia Riccardo Lopes in Gruppo A, ma il ballerino di Settimo Torinese è più interessato allo spettacolo che al risultato cronometrico, anche se spinge duro sulla Lancia Delta HF, solitamente usata dal padre Gianni (alla Susa-Moncenisio in veste di apripista con la Fiat 131 Abarth appena terminata di restaurare). Nella prima manche spinge secco e fa volare un paio di birilli che lo cacciano in fondo alla classifica. Una seconda manche più attenta gli offre un tempo che lo porta in tredicesima posizione nella classifica assoluta. Nella terza sarebbe opportuno montare gomme nuove, ma fatti quattro conti, le posizioni scalabili in classifica sono veramente poche e non ne vale la pena. Una terza manche quindi all’insegna del Riccardo Lopes Show, che esalta il pilota e manda in visibilio il pubblico ed anche se non migliora conferma la tredicesima piazza.
Alle sue spalle si classifica Paolo Bordo, Renault Clio RS, vincitore della Classe A5, che è molto vicino alla Delta di Lopes, addirittura davanti nella prima manche grazie alle penalità del pilota settimese, ma si rende perfettamente conto che non potrà resistere al ritorno del funambolo della Delta. Attento alle sue prestazioni Bordo si migliora salita dopo salita rimanendo in scia a Lopes. Terza piazza e successo in Classe A2 per Renzo Buffa, Peugeot 106 Rallye, che ha ragione di Mauro Alberti, vincitore della Classe A3 che può effettuare solo la prima manche prima che la frizione della sua Punto S1600 lo lasci a piedi e non riesca a migliorare un tempo che lo pone troppo indietro nella classifica assoluta, anche se vince la Classe A3. Segue Mauro Demichelis, Fiat Punto HGT secondo di Classe A4, che stacca il tempo migliore nella sua prima manche, ma butta giù due birilli, non riuscendo più a ripetersi nelle due successive quando resta drammaticamente a corto di gomme.
Sesta piazza per l’altro pilota locale Walter Didero, secondo di Classe A3, che battezza la sua Peugeot 106 Rallye con una toccata in un rail nella seconda manche ed abbatte un birillo nella terza, a dimostrazione di un pizzico di nervosismo che non gli consente di migliorare il tempo della prima salita. A seguire Giuseppe Morabito, secondo di Classe A2, Peugeot 106 XSI, che tenta nella seconda manche di migliorarsi, abbattendo però un birillo; quindi Stefania Motta, unica rappresentante femminile, terza di Classe A4, Peugeot 206 RC, che viene rallentata da una bandiera nella prima manche, e viene bloccata dalla pompa di benzina nella seconda. Nell’ultima salita si migliora, ma l’abbattimento di un birillo rende vano il risultato. Seguono Gabriele Bellini, Fiat Seicento Kit, che con una sola prima salita vince la Classe A1, quindi Marcello Ria, terzo di Classe A2 con l’anziana Peugeot 205 Rallye e Fabio Basso, secondo di Classe A1 con l’A112 Abarth, che migliora nell’ultima salita il tempo precedente di… un centesimo di secondo.
Classifica Gruppo A: 1. Riccardo Lopes, Lancia Delta HF, in 20,3,34; 2. Paolo Bordo, Renault Clio RS, a 1,48; 3. Renzo Buffa, Peugeot 106 Rallye, a 22,55; 4. Mauro Alberti, Fiat Punto, a 23,82; 5. Mauro Demichelis, Fiat Punto HGT, a 27,48; 6. Walter Didero, Peugeot 106 Rallye, a 29,80; 7. Giuseppe Morabito, Peugeot 106 XSI, a 30,27; 8. Stefania Motta, Peugeot 206 RC, a 33,37; 9, Gabriele Bellini, Fiat Seicento Kit, a 33,51; 10. Marcello Ria, Peugeot 205 Rallye, a 37,20; 11. Fabio Basso, Autobianchi A112 Abarth, a 52,19.
Gruppo Speciale Slalom per Mauro Soretti, buona l’ultima.
L’esordio del bresciano Mauro Soretti sui tornanti della Susa-Moncenisio è fra i più tormentati che si possano immaginare. Nelle prove il pilota della Subaru Impreza Sti, un mostro da 500 cavalli che secondo la taratura della centralina può arrivare fino a 590, raggiunge la vettura che parte prima di lui e non può prendere le misure per un bel pezzo del percorso. Ma è solo l’inizio delle disavventure per il pilota della Just Race che nella prima manche si scatena, ma chiude troppo un tornante, fa un “taglio” rallistico, tocca sotto e rompe il radiatore olio costringendolo allo sto anzi tempo. L’incalzare della seconda manche impedisce a Soretti di schierarsi al via nella seconda, mentre i meccanici, e lui stesso, lavorano per togliere il radiatore. Soretti si schiera al via della terza manche e con una salita perfetta stacca il sesto tempo assoluto, una posizione che combacia perfettamente con le attese della viglia, e va a vincere Gruppo e Classe S7.
Alle spalle di Soretti si classifica Andrea Vescovi, ottavo assoluto e primatista della Classe S4 con la Fiat 128 Rallye, che segna un ottimo tempo nella prima manche. Nella seconda arriva in ritardo allo start ed effettua la salita senza la calma necessaria non riuscendo a migliorarsi, mentre nell’ultima, a giochi ormai fatti stacca un tempo di circa un secondo più alto della prima manche. Peccato, perché se avesse effettuato la seconda e la terza manche con la necessaria calma, visto anche il minimo distacco dai concorrenti che lo precedono in gruppo e nell’assoluta, avrebbe potuto ottenere un risultato clamoroso. Terza piazza per il costante Matteo Padovani, primo di Classe S4 con la sua Fiat Uno 70, che si rende conto di non poter competere con Soretti e Vescovi, ma ci prova fino alla fine montando nell’ultima salita un treno di gomme più performanti. Peccato che proprio in quella manche tocchi due birilli che lo innervosiscono e non gli permettono di migliorare il suo tempo, oltre a penalizzarlo. Quarta piazza per Silvio Salino, secondo di Classe S4 con la sua Peugeot 205 Rallye, che ha qualche problema di assetto, ma riesce, con l’abbassarsi della temperatura, a migliorare le sue performance ed a chiudere in gruppo davanti ad Enrico Re, secondo di S5, che ha problemi di autobloccante con la sua X 1/9 Dallara, quindi Giuseppe Boschiazzo, Peugeot 106 Rallye, terzo di Classe S5, risultato che lo soddisfa pienamente.
A seguire, settima posizione, il giovanissimo Francesco Cavaglià, vincitore di Classe S2, con la sua Autobianchi A112 Abarth, che tocca un birillo nella prima salita, affronta la seconda con un pizzico di calma in più, peggiorando di 1,11 e si prepara al grande assalto finale, prima di essere abbandonato dalla frizione proprio sulla linea di partenza della terza manche. Seguono Giuseppe Para, secondo di Classe S7, con problemi di motore alla sua Renault 5 GTTurbo che non gli permettono di scattare nella seconda manche, Dino Lofano, dominatore di Classe S1 con la sua Fiat 700, quindi Claudio Gazzano, Abarth X 1/9, Giorgio Meoni, A112 Abarth, e Celeste Papinutto che conquista il primato di Classe S6 con la sua Peugeot 205 GTI, seguito da altri sei concorrenti classificati. In 15esima posizione di gruppo, terza di Classe S2 e 37esima assoluta, il sardo di Alghero Giovanni Maria Piras, in trasferta dall’isola dei “Quattro Mori” evidentemente affascinato dalla storia della Susa-Moncenisio. La palma della sfortuna va a Pier Giuseppe Panaro, che non riesce ad effettuare nemmeno una manche per problemi alla frizione della sua A112 Abarth.
Classifica Gruppo Speciale Slalom: 1. Mauro Sorretti, Subaru Impreza Sti, in 194,96; 2. Andrea Vedovati, Fiat 128 Rallye, a 1,18; 3. Matteo Padovani, Fiat Uno/70, a 8,11; 4. Silvio Salino, Peugeot 205 Rallye, a 8,47; 5. Enrico Re, X 1/9 Dallara, a 12,91; 6. Giuseppe Boschiazzo, Peugeot 106 Rallye, a 18,52; 7. Francesco Cavaglià, Autobianchi A112 Abarth, a 19,93; 8. Giuseppe Para, Fiat 700, a 21,17; 9, Dino Umberto Lofano, Fiat 700, a 21,54; 10. Claudio Gazzano, Abarth X 1/9, a 24,88; 11. Giorgio Meoni, Autobianchi A112 Abarth, a 25,85; 12; Celeste Papinutto, Peugeot 205 GTI, a 30,30; 13. Stefano Caroleo, Fiat Seicento Sporting, a 31,75; 14. Umberto Bianco, Fiat 700, a 32,21; 15. Giovanni Maria Piras, Fiat 127, a 34,32; 16. Claudio Majnero, Fiat Cinquecento, a 38,29; 17. Tommaso De Martino, Fiat Bravo HGT, a 40,90; 18. Davide Zanella, Fiat 700, a 45,58.
Gruppo Trofei Italia Daniele Patete entra nella top ten
Vittoria di Gruppo e di Classe GTI/3 per Daniele Patete che grazie al tempo della seconda manche riesce ad entrare nella top ten assoluta. Dopo una prima salita di assaggio, Patete graffia nella seconda ottenendo un buon tempo che lo fa salire fino al settimo posto assoluto. La terza manche vede il pilota della Fiat X 1/9 ancora più veloce, ma un birillo colpito vanifica il suo assalto e gli fa perdere tre posizioni. Alle sue spalle il piacentino Giovanni Emilio Rizzi che non rischia certo la sua Toyota Celica Gruppo A che ha un palmares di grandissimo prestigio, essendo la vetture che Juha Kankkunen e Niki Grist hanno portato al secondo posto assoluto al RAC Rallye del 1993 alle spalle di Colin Mc Rae. “Uso la vettura nelle specifiche di allora e non effettuo alcun intervento che possa cambiare la sua storicità” commenta Rizzi. “Si potrebbero spremere parecchi cavalli in più, ma che senso avrebbe? Non sarebbe più la stessa vettura guidata da Kankkunen” commenta Rizzi, mostrando l’autografo del quattro volte campione del mondo sul cruscotto. Terza piazza successo nell’Under 23 e nella GTI/2 per Emanuele Raul Giora che migliora salita dopo salita con la sua Citroën Saxo VTS, seguito a distanza da Antonio Schiavone, solitario in Classe GTI/1 con la sua Cinquecento Sporting con la quale non commette il benché minimo errore.
Classifica Gruppo Trofei Italia: 1. Daniele Patete, Fiat X 1/9, in 198,10; 2. Giovanni Emilio Rizzi, Toyota Celica, a 12,16; 3. Emanuele Raul Giora, Citroën Saxo VTS, a 35”51; 4. Antonio Schiavone, Fiat Cinquecento Sporting, a 44,27.
Gruppo Top Tuning il velocissimo Ambrosiani supera Materazzo.
Poca storia nel Gruppo Top Tuning con lo specialista dell’Alta Valle Motorsport, Francesco Ambrosiani che fa volare la splendida Peugeot 106 Rallye, che viaggia sempre nelle parti alte della classifica chiudendo settimo assoluto, limando secondi e decimi salita dopo salita. Netto il suo vantaggio su Doriano Materazzo, Fiat 500 Suzuki, che deve rinunciare alla seconda manche per problemi alla tiranteria dello sterzo, segnando comunque la sua miglior prestazione nella terza.
Classifica Gruppo Top Tuning: 1. Francesco Ambrosiani, Peugeot 106 Rallye, in 195,48; 2. Doriano Materazzo, Fiat 500/ Suzuki, a 19,89.
Gruppo Prototipi Slalom Luca Veldorale respinge tutti gli attacchi
Gara velocissima per Luca Veldorale, settimo assoluto, che domina il Gruppo Prototipi Slalom, sei al via tutti della Classe P2, che viaggia costantemente nella top ten con la sua Autobianchi A112 Abarth siglando il tempo record nell’ultima salita. Tenta di contrastarlo Palmiro Strizzi, Fiat 500/Suzuki, che in tutte e tre le salite ripete un tempo molto simile, scostandosi fra una manche e l’altra di pochi centesimi. Terza piazza per la Mini De Tomaso/Honda di Domenico Romeo, che dopo una buona prima manche alza il suo tempo nella seconda e non riesce a partire nella terza, riuscendo comunque a difendere la posizione sul podio dagli assalti di Giuseppe Esposito, Fiat 500/Kawasaki, che colpisce un birillo nella prima salita, e segna il tempo buono nella seconda, e Michele Coppola, Fiat 500/Yamaha (una delle vetture più curate sotto il profilo estetico della gara). Esordio sfortunato per il 44enne di Borgone di Susa Gianluca Moscatelli che rompe la frizione della sua Fiat 500 nella prima manche e deve mestamente rimanere a seguire le gesta degli altri concorrenti.
Classifica Gruppo Prototipi Slalom: 1. Luca Veldorale, Autobianchi A112 Abarth, in 197,96; 2. Palmiro Strizzi, Fiat 500/Suzuki, a 3,23; 3. Domenico Romeo, Mini De Tomaso/Honda, a 7,19; 4. Giuseppe Esposito, Fiat 500/Kawasaki, a 9,01; 5. Michele Coppola, Fiat 500/Yamaha, a 11,38.
Gruppo Sport Prototipi Slalom Davide Piotti fa sua gara e Gruppo
Tre presenze, tre vittorie, questo lo score di Davide Piotti che coglie un meritato successo in gara siglando il miglior tempo in tutte e tre le manche. Alle sue spalle torna fra i birilli Massimiliano Fissore, che porta a Susa l’interessante Radical SR4 con cui si dimostra particolarmente a suo agio, anche se colpisce un birillo nel corso della seconda manche, quella in cui sale più velocemente
Classifica Gruppo Sport Prototipi Slalom: 1. Davide Piotti, Osella PA 8/9, in 177,90; 2. Massimiliano Fissore, Radical SR4, a 8,42.
Gruppo E2M Ruote Coperte Federico Glorioso le tenta tutte
Netta la superiorità in gruppo di Federico Glorioso con la Gloria C8/Kawasaki con cui però aspira ad andare a contrastare Davide Piotti nella classifica assoluta. Subito veloce nella prima manche, nonostante alcuni piccoli problemi meccanici, si migliora nella seconda e si gioca il tutto per tutto nella terza, quando incappa in una partenza anticipata, che non cancella però la sua ottima prestazione a Susa. Seconda piazza di gruppo per il velocissimo kart di Denis Esposito che dopo una salita di studio da una zampata nella seconda ed Alessandro Tinaburri, che prende confidenza con la Gloria C8P/Yamaha, e aumenta il ritmo salita dopo salita, compromettendo tutto con una tripla penalità nell’ultima salita che avrebbe potuto farlo salire sul podio.
Classifica Gruppo E2M Ruote Coperte: 1. Federico Glorioso, Gloria C8/Kawasaki, in 181,58; 2. Denis Esposito, Kalikart/Honda, a 4,99; 3. Alessandro Tinaburri, Gloria C8P/Yamaha