Asimotoshow, ormai ci siamo

Yamaha Motor, Ago con il figlio Giacomino, Freddie Spencer, Ducati, i Cinquantini, la storia a due ruote e tanto altro

VARANO DE MELEGARI (PR), 21 maggio – Poche ore ancora e poi si alzerà il sipario sull’edizione 2019 di Asimotoshow di scena dal 24 al 26 maggio sul circuito di Varano de Melegari. Sarà ancora una volta un’edizione record ricca di novità e di partecipazioni internazionali. In pista e al paddock, oltre a scoprire tanta storia,  si potranno ammirare  755 moto. Un record!

A conferma dell’interesse che suscita ormai da diversi anni questo emozionante caleidoscopio a due ruote organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano, quest’anno ci sarà anche la presenza ufficiale di  Yamaha Motor che ha scelto la prestigiosa manifestazione dedicata al motorismo storico a due ruote come tappa del Faster Sons Tour. E sempre in tema di Yamaha, il Classic Team di Hubert Rigal esporrà una selezione di Yamaha da GP di 500 e 750 cc. A dare ulteriore lustro alla manifestazione ci penserà poi la FIVA che sarà presente con un proprio stand nel quale saranno esposte alcune moto di valore storico assoluto. Quest’anno, per la prima volta, la FIVA metterà in palio una prestigiosa targa da assegnare alla moto ante-1918 che sarà giudicata da una qualificata giuria internazionale, come la ‘meglio conservata’.

Per la gioia degli appassionati, come sempre, parteciperanno a questo grande evento anche numerosi Campioni del Mondo: hanno confermato la loro adesione il pluricampionissimo Giacomo Agostini  (15 titoli iridati) che sarà presente a Varano in sella ad una Yamaha TZ 700, insieme al figlio Giacomino. Ci saranno poi, il tre volte campione del mondo Freddie Spencer su Honda NSR 500, Pier Paolo Bianchi  su Cagiva 500 pure lui iridato per ben tre volte, il venezuelano Carlos Lavado su Yamaha TZ 250 (2 titoli mondiali), Manuel Poggiali su Aprilia RS 250 (2),  l’americano Steve Baker su Yamaha TZ 500 (1), il francese Christian Sarron  su Yamaha TZ 500 (1), senza poi dimenticare i francesi Hubert Rigal (Yamaha TZ 750) e Jean Francois Baldè (Kawasaki KR 350), Peter Balaz (Jawa GP 250) della Repubblica Ceca, gli spagnoli Esteban Fullana (Matchless 500) e Benjamin Grau (Honda RS 250),  gli italiani Dario Marchetti (Ducati 998), Roberto Gallina (MV GP 500), tanto per citarne alcuni.

Come sempre saranno ad Asimotoshow numerosissimi Registri storici e Team, nazionali ed internazionali. Per la dodicesima volta sarà presente il Registro Storico Aermacchi: il club che raduna i cultori delle monocilindriche aste e bilancieri più veloci al mondo metterà in bella mostra le celebri Ala d’Oro. Oltre alle 350 condotte da Paolo Manusardi e Davide Minazzi parteciperanno molte altre moto varesine provenienti da Svizzera, Francia e Germania: in sella l’elvetico di origini friulane Luciano Job mentre torna a Varano dopo la forzata rinuncia all’ultimo momento nel 2017 il collezionista francese Alain Nibart, il presidente del club transalpino dedicato alle moto costruite un tempo alla Schiranna. Oltre alla fida 350 Ala Oro l’appassionato di Parigi porterà a Varano lo scooter Dama, prototipo costruito in un paio di esemplari dal progettista Lino Tonti negli Anni ’50. Sarà dunque l’occasione per scoprire in azione questo geniale progetto purtroppo mai andato in produzione e firmato dal genio di Cattolica scomparso nel 2002. Il Registro Aermacchi grazie a Paolo Manusardi porterà poi in pista una CRTT, in pratica l’Ala d’Oro venduta sul mercato Usa da Harley-Davidson, la consociata di Aermacchi.

Presente anche la Fondazione Ducati che esporrà molti modelli, vere pietre miliari della storia del marchio, tra cui Cucciolo, 750 SS, due esemplari da GP di Giuseppe Sandroni, due Paralleli 350-500 Sport, sidecar 750 YY, 900 SS e 175 F3.

Il Team Laverda esporrà vari modelli della 750 bicilindrica e della 1000 tre cilindri, oltre al prototipo della V6 1000 Endurance mentre il Bimota Classic Parts  metterà in bella mostra una selezione di moto Bimota di particolare interesse storico. Parteciperanno   anche  il World Classic Racing Bikes con una selezione delle più famose GP dagli anni ’50 agli anni ’80. Il Team Gallina invece porterà a Varano la Suzuki RG 653 che Virginio Ferrari nel 1979 al Mugello la portò  alla vittoria nella gara delle 200 Miglia nella categoria F 750 per ripetersi dieci giorni dopo al Paul Ricard nelle 200 Miglia.  A Varano, oltre alle Suzuki del “ Team Gallina “, saranno presenti la AJS 7R  ex John Surtees, la MV 500 ex Giacomo Agostini entrambe di proprietà del noto collezionista Americano Rob Iannucci,  e altre moto di collezionisti vicini al Team quali Norton Manx 500 e 350 degli anni 1958 e 1948.

Il Team Spirit of Speed metterà in bella mostra una selezione di moto da GP degli anni ’70 e ’80. Confermata poi la presenza dell’Ariel Owner’s Club e del Team Obsolete che parteciperà con una AJS Special guidata da John Surtees negli anni ’60. Si tratta di un  esemplare unico!

Prevista inoltre una grande  esposizione di moto Indian in un pittoresco villaggio indiano con tanto di tenda e bivacco. La mostra tematica di Varano de’ Melegari rappresenterà i modelli essenziali della storia della Indian che hanno contrastato l’altra importante casa costruttrice americana Harley Davidson. La mostra tematica di Varano de’ Melegari presenterà i modelli essenziali della storia della Indian.  In bella mostra le Scout e le Chief. Saranno esposti anche vari  modelli con sidecar, di cui una in particolare, con un sidecar biposto per uso taxi che fece il servizio a Palermo dal 1925 al 1937. In mostra anche un tre ruote Dispatch Tow del 1938 usato generalmente per uso postale o per consegne a domicilio, dalla Polizia e dalle officine meccaniche. Ci saranno anche alcuni modelli Four, ossia i 4 cilindri, due  modelli del 1929 con cilindri separate ed un modello del 1941 usato dalla Polizia della Pennsylvania. Un’altra bella rarità è il modello 841 militare, prodotto in 1000 esemplari come sfida dell’esercito americano verso la Germania.  Non ultimi, presenti a Varano, i modelli post bellici degli anni 1946-1948. Tre collezionisti, uno tedesco e due italiani porteranno a Varano invece tre motociclette degli anni ’30 utilizzate nei motovelodromi per le gare di velocità ciclistiche ‘dietro motori’.

Dalla Francia giungeranno tre club che presenteranno  una serie di moto francesi costruite all’ inizio del secolo scorso: sarà la più numerosa collezione mai vista in Italia! Da rimarcare  Il club Roquebrune Cap Martin che  porterà una dozzina di moto: due Gnome Rhone di cui una del 1928, una Martin, 3 Terrot Magnat Debon di cui una del 1924, 2 MGC del 1932 ed una Sansoupape del 1928. Per celebrare il neo nato  Registro Storico Sertum,  i soci esporranno a Varano una ventina di modelli. Per commemorare la recente scomparsa dell’ingegner Rossi, fondatore dell’omonima Casa motociclistica parmense, il collezionista Franco Naummi porterà a Varano una selezione di Moto Rossi.

Dopo il successo degli anni passati tornano ancora più numerosi i ciclomotori nelle loro varie declinazioni: sportivi, turistici e fuoristrada. L’obiettivo è superare i 150 esemplari che hanno sfilato l’anno scorso in pista. Numerosi i club federati ASI che hanno espresso la volontà di partecipare. Tra questi il CAMEA che esporrà  alcune moto e darà vita ad una mostra fotografica intitolata ‘Una passione in provincia: i piloti privati alle corse’. Il CMEF invece  quest’anno  intende coinvolgere il visitatore facendo respirare la voglia di ricostruzione, da parte di coloro che hanno vissuto la guerra e che, improvvisamente, hanno l’opportunità di cominciare una nuova vita, di affermarsi con il proprio lavoro, di far ripartire il Bel Paese. In tema di moto, la rinascita dell’Italia, viene documentata dal CMEF con l’esposizione dei mezzi di tutti i giorni, ma anche di importanti esemplari da corsa, che hanno dominato il panorama mondiale. Ciò, anche quando le regole restrittive sulle caratteristiche tecniche dei mezzi in gara andavano a colpire le soluzioni – vincenti adottate dalle case italiane. Il club AMS Bagni della Porretta ed il Registro storico DEMM saranno presenti insieme al campione Italiano Giuliano Franchi, pilota DEMM nella categoria 50 per gli anni 1961, 62, 63 e recordman mondiale sempre per la stessa marca di moto nel 1958. Direttamente dal Museo DEMM di Porretta Terme (BO) sarà presente anche la conservata DEMM 125 competizione (targa oro ASI) appartenuta al pilota Lucio Zaccanti vincitore nelle gare di circuito dei campionati italiani Formula 2 con la DEMM 125 4 tempi. Sarà inoltre presente il Siluro DEMM detentore di 24 record Mondiali,  collaudato dal pilota “Giuliani no” nel 1956. Il siluro verrà messo in moto e fatto funzionare all’interno dello stand direttamente dal collaudatore. Nello stesso stand AMS Bagni della Porretta-Registro Storico DEMM sarà presente una nutrita collezione di cinquantini con varie tematiche legate agli anni 70-80.

Spettacolo nello spettacolo va pure rimarcata l’esibizione di stuntriding  di Davide Favata, Marco Barzan e Fabiola Zavarise, tre ragazzi trentenni di Treviso che insieme praticano questa disciplina  dal 2007. Lo stuntriding è uno sport estremo con motociclette, prevalentemente sportive e di grossa cilindrata, che prevede evoluzioni come impennate, stoppie, bornout, guida all’indietro e molto altro. Conosciuti e apprezzati nel mondo del freestyle, Favata e Barzan sono tra i migliori in Italia.
  Davide è un pilota tecnico, dallo stile pulito, con una vasta gamma di figure diverse, mentre Marco è un pilota con stile aggressivo, figure acrobatiche e guida al contrario. Insieme si completano, per uno spettacolo coinvolgente e brillante. Entrambi utilizzano moto stradali appositamente modificate per questa disciplina: Davide con Honda CBR 600 rossa e Marco con Kawasaki Ninja 636 nera. Davide e Fabiola sono gli unici in Italia ad eseguire manovre estreme in coppia, il cosiddetto tandem, dove Fabiola interagisce con i piloti sia sulla moto sia a terra.

Il programma di Asimotoshow 2019  prevede l’inaugurazione ufficiale della 18° edizione venerdì 24 maggio alle ore 13. A seguire inizieranno le batterie di moto in pista. Sabato alle 8.30 seconda serie di batterie in pista; alle 13 la Nuvola Rosa, alle 13.15 Vive la France, Vive Monaco con successiva sfilata Indian; alle 13.30 I Cinquantini 200×50; alle 13.45 esibizione Stuntriding show. Alle 14 inizio terza serie di batterie in pista, alle 15.45 sorvolo Aerei Hag, alle 17 Giacomo e Giacomino, protagonista la famiglia Agostini; alle 18.45 sfilata Indian e Sertum. Sabato gli accompagnatori saranno impegnati in un tour con partenza alle 8.30 dal Circuito di Varano comprendente le visite  al Castello di Tabiano e al Palazzo Berzieri di Salsomaggiore. Domenica si riprenderà alle 8.30 con la quarta serie di batterie in pista; alle 11.30 sorvolo Aerei Hag, alle 13 sfilata CMEF Mettiamo in moto la ricostruzione, alle 13.20 appuntamento con lo Stuntriding show e alle 13.35 la Grande Parata dei Campioni.

Ingresso gratuito al circuito per l’intera durata della manifestazione.

Sanremo è Sanremo, anche per il Rally Storico

SANREMO (IM), 22 maggio – Sono trascorse cinque settimane da quando si sono spenti i riflettori sul 34° Rally Sanremo Storico ed ancora è vivo l’eco della manifestazione che ha portato sulle strade dell’entroterra ligure le macchine più affascinanti e i piloti più veloci del panorama rallistico storico italiano.

Grazie al sito ufficiale della federazione www.acisport.it abbiamo selezionato alcune delle immagini più belle di quell’intenso fine settimana

 

Le auto Goldfinger DB5 di Aston Martin prendono forma

  • Sono in corso i lavori di creazione dei nuovi oggetti per collezionisti della nuova DB5 Goldfinger, con gadget perfettamente funzionanti, come si vede nel classico film di James Bond
  • Aston Martin e il guru degli effetti speciali premio Oscar di EON Productions Chris Corbould OBE, stanno sviluppando insieme le 25 auto continuation
  • Tra gli oggetti più eclatanti: targhe rotanti, uno schermo fumogeno posteriore e repliche di mitragliatrici

NEWPORT PAGNELL (Inghilterra), 21 maggio – Per la prima volta in quasi 55 anni, Aston Martin torna a costruire una delle vetture sportive più iconiche al mondo: lo sviluppo dell’ingegneria continua sulle future monoposto Goldfinger DB5. Aston Martin e EON Productions, società che produce i film di James Bond, stanno lavorando sulle 25 nuove auto che, oltre a essere notevoli come le DB5 di nuova generazione, presenteranno anche un’entusiasmante serie di gadget funzionanti visti per la prima volta sullo schermo nelle classiche avventure di James Bond Goldfinger.

Costruite presso la Aston Martin Works a Newport Pagnell, Buckinghamshire – la sede storica del marchio da più di mezzo secolo e il luogo in cui sono state prodotte tutte le 898 auto sportive DB5 originali tra il 1963 e il 1965 – i 25 modelli continuation includeranno una serie di dispositivi funzionanti creati dal genio degli effetti speciali dei film di Bond, Chris Corbould OBE. Mentre i lavori di sviluppo continuano, e la prima macchina di ingegneria prende forma negli edifici storici di Aston Martin Works, Chris e il suo team stanno affrontando le sfide del collaudo di portare le scene del cinema leggendario nel mondo reale.

Chris ha spiegato: “La sfida principale è stata quella di ricreare i gadget dal mondo del cinema e trasferirli in un prodotto di consumo. “Abbiamo una licenza nel mondo del cinema per” imbrogliare “diversi aspetti in condizioni controllate. Ad esempio, potremmo avere quattro macchine diverse per ospitare quattro diversi gadget. Ovviamente non abbiamo quel lusso su questi DB5 perché tutti i gadget devono lavorare sempre nella stessa auto. ”

La DB5 protagonista del film Goldfinger includeva tutti i tipi di equipaggiamento “non standard” forniti da Q Branch, dagli arieti che uscivano dal paraurti anteriore a uno schermo posteriore a prova di proiettile retrattile e al sistema di erogazione sdolcinato. Le 25 vetture di continuazione della serie DB5 Goldfinger sono caratterizzate da una serie simile di “extra” – tutti gli equipaggiamenti di serie sulle nuove vetture, ovviamente – che il team di Chris Corbould sta perfezionando. Soggetto all’approvazione definitiva dell’ingegneria, l’elenco dei gadget ispirati a Bond includerà queste caratteristiche familiari agli spettatori del classico successo del grande schermo del 1964.

Exterior:

·                           Sistema di consegna fumogena posteriore·                           • Sistema di erogazione slick olio simulando posteriore·                           • Targhe girevoli anteriori e posteriori (piastre triple)·                           • Mitragliatrici gemellate anteriori simulate·                           • Scudo posteriore antiproiettile·                           • Batter gli ariete anteriori e posteriori

Interior:

Mappa del radar con schermo radar simulato• Telefono nella porta del guidatore• Pulsante attuatore della manopola del cambio• Bracciolo e quadro centrale montato su quadro• Armi nascoste sotto il posto di guida / vassoio di conservazione

Tutte le nuove auto saranno autentiche riproduzioni della DB5 viste sullo schermo, con alcune modifiche comprensibili per garantire i massimi livelli di qualità e affidabilità della costruzione. Allo stesso modo, tutte le auto della serie Goldfinger saranno prodotte secondo una specifica di colore esterna – la vernice Silver Birch – proprio come l’originale.

Chris ha spiegato: “Il mio coinvolgimento è stato principalmente con i cannoni anteriori, lo schermo antifumo e i gadget slick di petrolio, con gli ingegneri di Aston Martin che producevano gli altri articoli. “Le pistole che compaiono dalle luci anteriori sono state una sfida particolare perché, nel mondo del cinema, siamo in grado di utilizzare miscele di gas infiammabili combinate con un sistema di accensione per produrre un effetto di fiamma e rumore. Chiaramente questo non è pratico nelle mani non allenate, quindi abbiamo escogitato un nuovo sistema per ottenere un effetto realistico. ” Paul Spires, Presidente di Aston Martin Works, ha dichiarato: “Con il progredire del lavoro su queste eccezionali vetture, è emozionante e un po’ sobrio pensare che stiamo davvero facendo storia qui. Creare 25 continuazioni di Goldfinger DB5 e lavorare con EON Productions e il supervisore degli effetti speciali, Chris Corbould, è qualcosa di davvero unico e una vera svolta per la carriera per tutti coloro che sono coinvolti qui all’Aston Martin Works. ”

Ogni auto di proseguimento DB5 Goldfinger (che non sarà adatta all’uso stradale) avrà un prezzo di £ 2,75 milioni più tasse. Le prime consegne ai clienti inizieranno nel 2020

Weekend di podi per l’Erreffe Rally Team-Bardahl

Prestigioso il terzo posto di classe Niboli ad Antibes come il secondo assoluto del sardo Gessa al Parco Geominerario. Mauri è terzo al Camunia. Foto Gabriele Lavagnini

 CASTELNUOVO SCRIVIA (AL)- Si è da poco concluso un altro fine settimana dall’esito decisamente positivo per l’Erreffe Rally Team Bardahl: le tre Renault Clio S1600 gommate Pirelli impegnate in tre gare distinte hanno conquistato tutte dei piazzamenti importanti ai rally di Antibes, Camunia e Parco Geominerario.

Sulle strade asfaltate –ma molto bagnate- del Rally di Antibes, su molti tratti protagonisti del Montecarlo, il bresciano Simone Niboli con il conterraneo Battista Brunetti ha disputato una gara egregia a bordo della Clio che utilizzava per la seconda volta dopo il 1000 Miglia. Terzo di classe, il pilota di Vestone ha corso ad alti livelli nonostante abbia sbagliato gomme nel corso della prima tornata di prove: “una gara vera, organizzata benissimo e con un contorno di appassionati da non credere; la Clio è veramente super così come l’Erreffe, un team di veri professionisti; queste sono gare che ti rimangono dentro tutta la vita!

Molto bene anche il sardo Marino Gessa che con Salvatore Pusceddu affrontava le strade amiche del Parco Geominerario della Sardegna; secondo assoluto e primo di S1600, il driver arburese si è pure concesso il lusso di vincere una prova speciale dimostrando di essere un talento vero.

Terzo posto di classe al Camunia Rally invece per l’erbese Maurizio Mauri che in coppia con Davide Bozzo ha faticato nel prendere il giusto ritmo anche per via di un meteo che ha speso tratto in inganno nello scegliere le gomme; la loro Clio S1600 ha chiuso anche al 13° posto assoluto.

Scuderia Palladio Historic in evidenza sotto la pioggia

Bene le tre  moderne al Rally del Grifo e un po’ meno le storiche in un fine settimana pesantemente condizionato dal maltempo. Buoni riscontri anche dalla Salita del Nevegal. Foto Videofotomax

Vicenza, 21 maggio 2019 – Due gli impegni dello scorso fine settimana per la Scuderia Palladio Historic entrambi fortemente condizionati dalle pessime condizioni meteo: pioggia abbondante per il Rally del Grifo, e addirittura foschia e visibilità quasi azzerata per la Salita del Nevegal.

Alla gara di Chiampo proposta con due rally e una regolarità sport, i risultati hanno fatto pendere la bilancia dalla parte delle auto moderne grazie soprattutto alla notevole prestazione di Andrea Sassolino e Gianfranco Peruzzi, ottimi primi di classe N2 con la Peugeot 106 con la quale hanno realizzato la dodicesima prestazione assoluta lasciandosi alle spalle vetture ben più performanti. Soddisfacente la gara di Alessandro Ferrari tornato alla guida della Lancia Delta Integrale sempre affiancato dal Piero Comellato: per loro una buona ventesima prestazione assoluta e la seconda di classe A8; e secondi di classe hanno chiuso anche Michele Pontalto e Gloria Florio con la Peugeot 106 A6.

-Delle quattro storiche al via, solamente la Simca Rally 2 Gruppo 2 di Mario Pieropan e Nicolò De Bernardini ha visto il traguardo, aggiudicandosi la classe grazie alla sedicesima prestazione assoluta. Brevissime sono state le gare di Armando e Giada Tadiello fermi sulla prima prova per problemi elettrici dell’Autobianchi A112 Abarth, ma anche quella di Paolo e Giulio Nodari i quali, dopo aver realizzato lo scratch nella prova di apertura, hanno dovuto abbandonare l’indomani per un problema meccanico irrisolvibile alla BMW M3 che portavano in gara. Gara no anche per Renato e Nico Pellizzari beffati da un principio d’incendio alla loro Opel Kadett Gt/e proprio allo start dell’ultima prova speciale mentre si trovavano in nona posizione assoluta.

Qualche soddisfazione “storica” è arrivata dalla regolarità sport grazie al terzo assoluto ottenuto da Guido Marchetto e Roberto Zamboni con la BMW M3; Ezio Franchini e Gabriella Coato hanno chiuso undicesimi con la Talbot Sunbeam TI, mentre per Daniele Carcereri e Alessandro Maresca su Opel Kadett GSI la gara è terminata anzitempo.

Buone notizie anche da una tribolata Salita del Nevegal dimezzata a causa del maltempo che non ha però privato Romeo De Rossi di una vittoria di classe con l’Alfa Romeo Alfasud TI che porta sul terzo gradino del 3° Raggruppamento; dopo il bell’esordio del Costo, Umberto Pizzato si conferma ancora una volta a suo agio sul fondo bagnato, andando a vincersi il 2° Raggruppamento – e la classe – con la Porsche 911 RSR Gruppo 4 con la quale realizza l’ottava prestazione assoluta.

“Valdinievole” sfortunato per Tobia Cavallini

Il pilota di Cerreto Guidi, tornato al volante dopo sette mesi di pausa con la Škoda Fabia R5 ed assecondato da Giuliano Manfredi ha corso una gara sofferta sino al ritiro, nella seconda metà di gara per una ruota danneggiata da una pietra. Foto Simonelli

21 maggio 2019 – E’ stato un rally “Valdinievole” decisamente grigio, quello corso nel fine settimana passato da Tobia Cavallini in questo fine settimana al volante della Škoda Fabia R5 di PA Racing gommata Pirelli e con al suo fianco Giuliano Manfredi. Una gara, cui il pilota di Cerreto Guidi, portacolori della Jolly Racing Team, puntava decisamente a bissare il successo del 2018 ma che ben presto si è rivelata sofferta soprattutto perché condizionata dal maltempo. Le mutevoli condizioni del meteo, che avevano reso la strada un vero e proprio rebus per le scelte degli pneumatici, hanno fatto da deterrente per far scattare la molla della fiducia sul mezzo e soprattutto per le sistemare il setup della vettura.

Nonostante le oggettive difficoltà sulla strada Cavallini e Manfredi erano riusciti ad insediarsi al secondo posto dietro al poi futuro vincitore Pierotti, con le percezioni alla guida in crescendo per essere riusciti, insieme alla squadra, a trovare i giusti parametri per terminare l’impegno con un aumento di sensazioni positive, per poi dover alzare bandiera bianca a due prove dal termine (l’ultimo passaggio della “Larciano”) a causa di una pietra affiorata a bordo strada che ha danneggiato irrimediabilmente una ruota.

Tobia Cavallini: “E’ stato un rally molto difficile a causa del maltempo che ha reso le strade veramente insidiose soprattutto nella ripetizione delle prove che si sporcavano tantissimo. Ci tenevo a fare bene per onorare al meglio la gara di casa, che però è partita subito in salita con un testacoda nella PS.2 e conseguenti secondi persi. Siamo andati avanti faticando molto a causa di eccessivo sottosterzo che non mi permetteva guidare al meglio la Fabia. All’ultimo parco assistenza, insieme al team abbiamo fatto delle significative modifiche setup e quando siamo entrati in prova le sensazioni erano decisamente molto buone. Peccato però, che a circa due chilometri da fine prova, in un “tornatone” che terminava con un taglio, sono entrato troppo dentro urtando una pietra che stava affiorando, danneggiando così il braccio anteriore con conseguente ritiro. Purtroppo anche queste sono le gare… Ci tengo a ringraziare il Team PA Racing per la splendida auto che mi ha messo a disposizione e per il supporto datomi per mettermi nella condizione di esprimermi al meglio. Vorrei inoltre ringraziare la Jolly Racing Team, un gruppo di ragazzi fantastici e veramente appassionati, che sono riusciti ad organizzare e gestire al meglio la gara, anche contro le difficili avversità del meteo, veramente bravi! Per finire, noi ci riproveremo il prossimo anno…….”

Marco Gianesini impressionato dalla Polo R5

Al Camunia il driver di Sondrio ha utilizzato per la rima volta la VW Polo del team HK. Foto Alquati e Bellini

Sondrio – In occasione del 6° Camunia Rally, Marco Gianesini e Sabrina Fay hanno utilizzato per la prima volta la Volkswagen Polo R5 del team lariano HK Racing.

Nonostante il ritiro a due prove dal termine, Gianesini è entusiasta della vettura tedesca, la stessa usata da Crugnola nel CIR.

I primi tempi parziali hanno raccontato dell’immediata competitività contro il forte locale Bondioni in un contesto davvero particolare: la pioggia e il maltempo hanno condizionato la corsa camuna ma hanno messo in luce tutte le bontà tecniche della vettura. Un testacoda nella PS3 ha allontanato l’equipaggio dalla lotta per il successo ed un problema all’ammortizzatore –prontamente risolto dai tecnici del team – ha poi indotto allo stop il pilota che non se l’è sentita di proseguire a risultato ormai compromesso.

Non credevo di sentire così tanta differenza tra questa R5 e le altre: si tratta di una vettura votata al professionismo e per questo bisogna utilizzarla con il piede ma anche con la testa perché necessita di un approccio differente. Motore, freni ed assetto sono impressionanti; non vedo l’ora di poterla riutilizzare nuovamente!” ha affermato il pilota di Montagna in Valtellina.

Marco Gianesini ha così annoverato nel suo curriculum un altro elemento buono alle statistiche: la VW Polo è infatti del quinto modello differente di R5 utilizzato dopo Citroen DS3, Ford Fiesta, Peugeot 208, Škoda Fabia.

Giulio Rubini innamorato di Antibes, nonostante il ritiro

Il pilota di Este si vede costretto ad ingoiare un altro boccone amaro, dopo quello della passata edizione, ma resta comunque soddisfatto per aver ricalcato le speciali del mito. Foto Gabriele Lavagnini

ESTE (PD), 21 Maggio 2019 – Il Rally di Antibes si conferma stregato, per il secondo anno consecutivo, per Giulio Rubini, costretto ad alzare bandiera bianca, causa noie tecniche, quando all’arrivo mancava solamente una prova speciale. Il pilota di Este, portacolori della scuderia Monselice Corse, ritornava in Costa Azzurra, nell’appuntamento valido per il TER Historic e per il VHC, con l’unico obiettivo di cancellare la sfortuna patita nella precedente edizione, quando una buona prestazione fu vanificata dal ritiro nelle prime battute della tappa di apertura, per un problema ad un carburatore. Il destino beffardo si è invece ripetuto anche nel recente fine settimana, porgendo sul piatto un boccone forse più indigesto del predecessore, con la Peugeot 205 Rallye gruppo A che si fermava a quattro chilometri circa dal passo del Col del Turini, penultima speciale in programma, per un problema al differenziale. Tanta la delusione per l’atestino, affiancato dal navigatore adriese Fabrizio Handel, e per tutto lo staff di Assoclub Motorsport.

Purtroppo è andata male anche quest’anno” – racconta Rubini – “e ci siamo ritirati quando ormai pregustavamo il traguardo finale di Antibes. Nonostante il ritiro però queste speciali mi fanno innamorare sempre di più, quest’anno ancor di più dello scorso. Torneremo, di sicuro.”

Quattro i tratti cronometrati per la prima giornata, Sabato 18 Maggio: in condizioni miste, tra umido ed asciutto, Rubini iniziava a prendere confidenza con le nuove coperture Yokohama e, dopo le prime tre, si attestava al trentaduesimo assoluto, unico partente in classe A/E3. Grazie al buon diciannovesimo tempo sull’inedita speciale spettacolo di “Saint Laurent du Var” il pilota della trazione anteriore di casa Peugeot archiviava la prima tappa al ventottesimo nella generale, precedendo vetture ben più performanti come alcune Porsche 911, Peugeot 309, Renault 5 GT Turbo e Volkswagen Golf.

Soddisfatto per una prima giornata alquanto positiva, nonostante un problema sul finale, Rubini partiva deciso per le sei speciali rimanenti della Domenica: al termine del primo passaggio sul trittico composto da “Coaraze – Lantosque”, “La Bollène – Col de Turini – Peira-Cava” e “Col de l’Ablé – Col de Braus – Saint Laurent” il patavino si confermava al ventottesimo posto assoluto. La doccia fredda si nascondeva sul Turini dove, nell’affrontare un tornante sinistro in salita, cedeva un mozzetto del differenziale, in seguito alla rottura delle boccole dello sterzo, mandando in fumo un risultato di sicuro prestigio, in un contesto altamente competitivo.

Sul bagnato siamo stati più contratti” – sottolinea Rubini – “perché non ci fidavamo troppo delle nuove gomme, tutte da scoprire, ma quando capivamo che potevamo spingere lo facevamo. Ci siamo divertiti e tolti comunque delle belle soddisfazioni. Grazie a Manuel ed a Valentina, di Assoclub Motorsport, perché han fatto di tutto per farci arrivare alla fine. È stato bello ritrovare Jean-Pierre Ballet e conoscere nuovi equipaggi italiani. Siamo tristi ma, al tempo stesso, felici.”

Nel nubifragio del Andrea Grifo Casarotto è secondo

Il ritorno del pilota vicentino, portacolori di Movisport, sulla Renault Clio R3, quella di Vsport, si conclude con un bilancio positivo, date le numerose incognite della vigilia. Foto Fotosport

Vicenza, 21 Maggio 2019 – Si apre con il sorriso la stagione agonistica 2019 di Andrea Casarotto, il quale rientra dalla decima edizione del Rally del Grifo, disputatasi nel recente fine settimana, con un buon secondo posto, ottenuto in classe R3C, al termine di una trasferta resa particolarmente ostica dalle avverse condizioni meteo. In condizioni a dir poco proibitive il pilota di Vicenza, tornato al volante della Renault Clio R3, esemplare messo a disposizione dal team Vsport, si è reso autore di una condotta di gara intelligente, in grado di fruttare il secondo gradino del podio ed interessanti riscontri per il futuro.

Un Rally del Grifo decisamente impegnativo” – racconta Casarotto – “e, con buona probabilità, una delle gare più dure, a livello di condizioni meteo, che abbia mai affrontato prima. Le prove speciali erano davvero invase da fiumi di acqua ed era molto facile commettere errori che avrebbero compromesso l’intera trasferta. Una soddisfazione riuscire a tagliare il traguardo.”

Il portacolori di Movisport, affiancato da Mauro Savegnago alle note, apriva la prima frazione di gara, quella di Sabato sera, con un buon secondo posto di classe sulla speciale di “Nogarole”.

Era la successiva “Altissimo” a rallentare pesantemente il passo del pilota di Vicenza.

Da davvero tanto tempo non correvamo con la pioggia” – aggiunge Casarotto – “e, dopo aver usato l’acqua per lavare la ruggine sulla prima prova, volevamo alzare il ritmo sulla seconda speciale. Abbiamo purtroppo incassato un minuto per l’appannamento totale del vetro anteriore. Non si vedeva davvero più nulla ed abbiamo alzato il piede. Sulla terza, l’ultima del Sabato, avevamo ridotto il ritardo parziale da Caliaro ma, oramai, la gara era già andata.”

Si ripartiva alla Domenica per affrontare i rimanenti tre impegni cronometrati, complice l’annullamento del primo passaggio sulla “Chiampo”, con la classifica provvisoria che vedeva Casarotto saldamente al secondo posto, senza alcuna possibilità di tentare l’aggancio alla vetta della classe R3C. Congelate le posizioni il pilota della trazione anteriore francese tirava, saggiamente, i remi in barca e puntava unicamente a portare al traguardo la vettura, obiettivo non semplice dato il perdurare del maltempo, senza alcun graffio.

A fine della prima frazione” – conclude Casarotto – “avevamo un ritardo di oltre un minuto dal primo ed un vantaggio attorno ai tre sul terzo. Non aveva alcun senso aumentare il passo, rischiando di buttare al vento una gara così difficile. Nelle tre prove della Domenica abbiamo quindi cercato di evitare danni alla vettura e ci siamo riusciti. Abbiamo sfruttato la seconda frazione per testare alcune soluzioni di assetto, anche perché siamo tornati alle Michelin dopo tanto tempo. Eravamo abituati a correre con le Pirelli e, di conseguenza, ci siamo trovati un po’ spiazzati. Dal mio canto personale sono particolarmente contento perché la schiena non mi ha dato grande fastidio, frutto delle cure che ho ricevuto nelle giornate precedenti alla gara. Un particolare ringraziamento a Vsport, impeccabile. Ci hanno fornito una vettura perfetta. Grazie a Mauro, rimasto calmo nelle situazioni più impegnative. Grazie di cuore a tutti i nostri partner, che ci sostengono sempre. Speriamo che, per la prossima uscita in programma, arrivi il sole.”

 

I portacolori della Scuderia Porto Cervo Racing svettano nel “Rally del Parco Geominerario della Sardegna”

Maurizio Diomedi vince la seconda edizione del “Rally del Parco Geominerario della Sardegna-Trofeo Miniere e Dune di Piscinas”, e Vittorio Musselli conquista il terzo gradino del podio della gara valida come prova di Coppa Rally di Zona ACI Sport, stessa validità di cui si fregia l’8° Rally Terra Sarda, in programma in Gallura il 5 e 6 ottobre, organizzato dalla Porto Cervo Racing.

PORTO CERVO, 21 maggio – La Scuderia ha archiviato un altro weekend trascorso tra Rally, Kart e Campagna di sensibilizzazione alla sicurezza stradale. Nel Rally, prima uscita stagionale e prima vittoria targata 2019 per Maurizio Diomedi. Il pilota della Porto Cervo Racing, navigato per l’occasione da Giuseppe Pirisinu, ha vinto la seconda edizione del Rally del Parco Geominerario della Sardegna.

Una vittoria, quella di Diomedi, che va ad aggiungersi al ricco palmares della sua carriera agonistica (è la 33ª vittoria assoluta su 84 gare) e conferma i successi e titoli sino ad ora conquistati, tra questi, il Challenge Italia ronde asfalto (2013) e la Coppa Italia terza zona ACI Sport nelle ultime stagioni: nel 2017 con i navigatori Fabio Salis e Claudio Mele, e nel 2018 con il co-pilota Mauro Turati. Diomedi (pilota prioritario del 2° elenco ACI Sport Rally Internazionale per la quarta stagione), con il numero 1 sulle fiancate della Škoda Fabia R5-Step Five, ha prima studiato, poi attaccato e capitalizzato nella fase centrale, ed infine amministrato la gara alla perfezione.

“La pioggia prima della partenza ci ha un po’ sorpresi”, ha raccontato Diomedi, “come tutti, siamo riusciti a cambiare le gomme. Nel primo giro di prove, la strada era scivolosissima, era inutile prendere rischi e commettere errori, anche perché dovevo fare esperienza con la macchina. Nel secondo giro, abbiamo fatto qualche modifica all’assetto della macchina, montato le gomme da asciutto, e acquisito un buon vantaggio sugli avversari. Nelle ultime tre speciali, siamo rimasti su quei tempi, abbiamo solamente amministrato”.

Diomedi e Pirisinu (vincitori di 6 prove speciali, leader per tutta la gara, tranne ‘dopo la ps2’) si sono aggiudicati anche il “Trofeo Miniere e Dune di Piscinas”, assegnato all’equipaggio col minore tempo di percorrenza, riferito alla somma dei tempi, ottenuti nei tre passaggi della prova speciale “Guspini-Montevecchio”.

Sull’altra Škoda Fabia R5 c’era Vittorio Musselli navigato da Claudio Mele, alla ricerca di una rivincita e della carica giusta per affrontare la stagione agonistica 2019. Per il pilota del Team, una gara corsa con l’amico Gianni Pitturru ‘Pinky’ nel cuore, al quale ha dedicato il terzo posto assoluto. “Nelle prime prove speciali, sul bagnato, abbiamo sbagliato tutto”, ha commentato Musselli, “ci siamo girati, ma successivamente, con le condizioni di asciutto, abbiamo trovato il giusto set-up. Con Claudio, abbiamo fatto quello che si poteva fare, perché Maurizio aveva fatto il vuoto. Siamo riusciti a recuperare quasi tutti i secondi, abbiamo vinto la penultima prova speciale, ci siamo portati al secondo posto, ma nei primi chilometri dell’ultima prova abbiamo bucato e perso tutto quello che avevamo guadagnato. Ringraziamo gli sponsor, in particolare Clipper Store e Laservideo Sardegna”.

Tra gli altri portacolori del Team, l’equipaggio formato da Sandro Locci e Sergio Deiana (Peugeot 208 R2), dopo i positivi riscontri registrati nel primo giro di prove, sono stati costretti al ritiro nella prova speciale 4, quando, dopo la speciale 3, occupavano la sesta posizione assoluta; infine, il co-pilota Marco Murranca ha dovuto abbandonare anzitempo la gara a causa di problemi alla vettura.

La seconda edizione della gara era valida come prova di Coppa Rally di Zona ACI Sport, stessa validità di cui si fregia l’8° Rally Terra Sarda, in programma in Gallura il 5 e 6 ottobre, organizzato dalla Porto Cervo Racing.

Il Team era presente anche in pista con il giovane Cristian Canu, impegnato nel Campionato regionale Karting ACI Sport, nella categoria 60 Mini. Purtroppo, una non perfetta condizione fisica non gli ha permesso di esprimersi al meglio sulla Pista del Corallo di Alghero, teatro della terza prova di Campionato.

Sempre domenica, nell’ambito dell’evento “Centro Sardegna Minikart”, la Scuderia era presente a Bono per la “Campagna di sensibilizzazione alla sicurezza stradale” dedicata alla Protezione Civile e alla comunità di Bono, a cura di Sandra Medda, relatrice per il Team.

“E’ stata una giornata in compagnia del Coordinamento della Protezione Civile di Bono S.o.g.it. di Bono, Anela, Illorai, Thiesi, Mores e Sassari”, ha spiegato Sandra Medda, “Shardana S.o.g.i.it. di Cuglieri, i Falchi di Decimomannu, i Barracelli di Bono, il sindaco di Bono Elio Mulas, ed i Carabinieri di Bono, riuniti per far parte di una esercitazione dedicata alla gestione delle emergenze. La sensibilizzazione alla sicurezza stradale, dedicata ai mezzi nei momenti di emergenza, è un problema molto sentito poiché l’incolumità del volontario è fondamentale per il buon proseguimento delle azioni di soccorso. In compagnia della relatrice Ezia Orecchioni, volontaria del 118 della Protezione Civile “Agosto 89” di Arzachena, di Giovanni Mariano presidente della Protezione Civile di Bono e del servizio 118 gestito da Shardana di Cuglieri e i volontari, abbiamo affrontato la gestione dei mezzi di emergenza e il primo soccorso. Abbiamo vissuto bellissimi momenti di condivisione, sia delle esperienze che delle professionalità di questi gruppi che sono poi culminate in prove e dimostrazioni di primo soccorso tra cui estricazione, disostruzione delle vie aeree e massaggio cardiaco”.

Soddisfatto dell’intenso fine settimana anche Mauro Atzei, presidente della Scuderia Porto Cervo Racing. “E’ stato un grande weekend per i nostri portacolori”, ha commentato Mauro Atzei, “Maurizio ha confermato di essere il numero uno indiscusso in Sardegna e non solo, è uno dei piloti più vincenti in assoluto in Italia. Bravo Maurizio, autore di una grande prova in un rally rivelatosi insidioso per le condizioni atmosferiche. Così come Vittorio che, senza i problemi di gomma e senza la foratura, avrebbe certamente ottenuto e meritato il secondo posto assoluto. Sorprendenti i tempi del duo Locci-Deiana prima del ritiro, la stoffa si vede! Non possiamo che essere soddisfatti dei nostri, grazie agli Udg del Team presenti anche al Rally del Geominerario, a Sandra, agli ospiti e ai ragazzi presenti a Bono per divulgare e ricordare l’importanza della Sicurezza Stradale, la collaborazione con la Protezione Civile e le altre associazioni che ogni giorno tanto danno a noi tutti. Infine, Cristian saprà sicuramente rifarsi a breve nel Campionato Kart”.

Per quanto riguarda i Rally, il prossimo impegno per i portacolori della Porto Cervo Racing sarà il Rally Italia Sardegna, ottavo round del Campionato del Mondo (in programma dal 13 al 16 giugno), importante evento nel quale la Scuderia è sempre presente dal 2004, prima edizione corsa nell’Isola.

Il forfait anticipato di Flavio Miolo al Murauer Rallye

Il pilota di Veggiano si è visto costretto ad alzare bandiera bianca, prima del via del secondo atto dell’Alpe Adria Rally Cup, causa indisponibilità della Ford Fiesta ST. Foto di Marek Pleha

Veggiano (Pd), 21 Maggio 2019 – Un boccone amaro, alquanto indigesto, quello che si è trovato servito sul piatto Flavio Miolo, a poche ore dalla partenza verso l’Austria, in direzione Murauer Rallye St. Veit. Tutto sembrava pronto per il pilota di Veggiano, portacolori della scuderia Racing 3 Team, per affrontare il secondo appuntamento dell’Alpe Adria Rally Cup ed invece è arrivata una doccia fredda, anzi gelata. I problemi accusati nel primo atto della serie mitteleuropea, il Rally Vipavska Dolina di fine Aprile, sono rimasti irrisolti sino a qualche giorno dalla trasferta austriaca, in virtù del ritardo nella fornitura dei ricambi che non hanno permesso allo staff del team Galiazzo di ripristinare, in tempo utile, la Ford Fiesta ST Racing Plus, compromettendo di fatto la partecipazione. Tanta la rabbia e l’amarezza per il pilota patavino, il quale doveva far coppia con il sammarinese Mirco Gabrielli.

Non ho parole per descrivere la mia delusione” – racconta Miolo – “perché il primo appuntamento dell’Alpe Adria Rally Cup, quello in Slovenia, si è tenuto a fine Aprile. È passato quasi un mese e non sono arrivati i pezzi di ricambio per la nostra Ford Fiesta. Arrivati all’ultimo momento ci si è resi conto che il problema non era più risolvibile in tempo e questo si è tradotto nella rinuncia alla partecipazione al Murauer.. Una delusione enorme, con molta probabilità una delle più grosse che abbia mai avuto nella mia piccola storia sportiva. Non è possibile.”

L’assenza di Miolo in terra austriaca ha segnato un profondo solco nella classifica provvisoria dell’Alpe Adria Rally Cup, nel raggruppamento C2. Il pilota della trazione anteriore della casa statunitense resta fermo a quota 7 punti mentre Zanon passa a 34, seguito da Crozzoli a 26, Demuth a 17, Stucin a 10, König a 9 e Jung a 8. Certamente la lotta per le vette alte della serie non rientra nei piani di partenza del patavino, data la disparità tecnica tra le vetture a confronto, ma il rimpianto di aver perso un’occasione utile per poter crescere resta un tarlo difficile da combattere.

Ci tenevamo ad essere al via di questa gara” – aggiunge Miolo – “perché sarebbe stata una nuova sfida, una nuova occasione per poter imparare ed invece abbiamo dovuto rinunciare, non per colpa nostra. L’imperativo è ora riorganizzazione se vogliamo essere competitivi.”

Le speranze di Miolo, di ritrovare presto il sorriso, vengono quindi riposte nel terzo appuntamento previsto dal calendario AARC 2019: il Rally INA Delta, in programma per la prima settimana di Giugno a Zagabria, in Croazia.

Abbiamo tre settimane prima della trasferta croata” – conclude Miolo – “e contiamo di esserci.”

Historic Racing Motorsport: si torna in Spagna

Terzo appuntamento per la factory friulana che si prepara ad affrontare il Rally de Asturias Historico con la Ford Sierra Cosworth 4×4 affidata all’equipaggio svedese Myrsell e Junttila. Foto Max Ponti

Udine, 21 maggio 2019 – Nuovo importante impegno sportivo in vista per Historic Racing Motorsport, la nuova struttura ideata e gestita dagli esperti rallisti friulani Paolo Pasutti e Jean Campeis: è infatti alle porte il Rally de Asturias Historico che si svolgerà da giovedì 23 a sabato 25 maggio prossimi a Pravia, cittadina nelle vicinanze di Oviedo capoluogo della regione che da il nome al rally, al quale si schiererà nuovamente al via il duo svedese formato da Mats Myrsell ed Esko Junttila con la Ford Sierra Cosworth 4×4 Gruppo A.

Fu proprio un rally iberico, il Costa Brava Historic dello scorso marzo, ad avviare l’attività di H.R.M. che debuttò nella gara di apertura del Campionato Europeo Rally Storici FIA proprio con l’accoppiata svedese, iniziando in modo positivo la rincorsa al titolo del 4° Raggruppamento. Ad aprile, un altro passo avanti con l’esperienza del Vltava Rallye in Repubblica Ceca, ed ora un nuovo impegno in una gara che Myrsell non ha mai disputato in precedenza pur essendo uno dei veterani della massima Serie Europea, che per due volte l’ha visto trionfare sempre in coppia con Junttila, con la Porsche 911RS. L’ottimismo comunque non manca, grazie anche al progressivo adattamento del pilota svedese alla guida della Ford Sierra e all’affiatamento col team che lo segue passo dopo passo; a dare una carica in più all’equipaggio sarà sicuramente anche il numero 1 sulle fiancate della vettura.

Il programma di gara prevede le operazioni di verifica nella giornata di giovedì 23 che si concluderà con la cerimonia di partenza, evento sempre molto sentito nelle gare che si svolgono fuori dai nostri confini; venerdì 24 s’inizia a fare sul serio con la disputa della prima tappa che prevede quattro prove speciali. Sabato 25, la seconda che di prove ne prevede sei, tutte su asfalto, per un totale di quasi 140 chilometri cronometrati. L’arrivo è previsto alle 18.30.

Erbetta “Senior” rimanda la prima sulla Porsche

Condizioni meteo proibitive, combinate all’impossibilità di avere a disposizione le giuste coperture, rinviano il debutto di Giuseppe, in arte “Pino”, nel CIVM.

Modena, 21 Maggio 2019 – La quarantacinquesima edizione della Cronoscalata Alpe del Nevegal sarà ricordata, di certo, per le avverse condizioni meteo che hanno imperversato, sul tracciato di gara, per l’intero weekend, al punto da costringere gli organizzatori agli straordinari. L’appuntamento bellunese, valido come terza prova del Campionato Italiano Velocità Montagna, era particolarmente atteso per GDA Communication, la quale portava al debutto in gara Giuseppe, in arte “Pino”, Erbetta, strappato temporaneamente al mondo dei rally.

Il pilota di Manfredonia si presentava ai nastri di partenza alla guida di una Porsche 997 GT3 Cup, messa a disposizione dal team D Race. Una pioggia incessante e l’impossibilità di reperire, in tempo utile, delle coperture adatte alle condizioni dell’asfalto sono diventati fattori chiave nella scelta del portacolori della scuderia modenese, quella di alzare bandiera bianca, al termine della prima manche di prova.

Eravamo davvero curiosi di dare il via a questa avventura” – racconta Erbetta – “ma alcune situazioni che si sono sovrapposte ci hanno spinto in questa scelta. Le condizioni meteo erano davvero impossibili. Tanta pioggia e, in alcuni casi, pure la nebbia. Debuttare con una vettura così performante era un azzardo davvero grosso. Abbiamo messo in piedi questa partecipazione soltanto una decina di giorni fa e, nonostante gli sforzi dei ragazzi di D Race, che ringrazio di cuore, ci siamo ritrovati purtroppo senza avere a disposizione delle gomme adatte in campo gara. Non immaginavo ci potessero essere problematiche nel reperire le gomme per questa vettura ed invece, ho imparato, risultano essere di una misura particolare. Abbiamo affrontato solo la prima salita, quella di prova del Sabato, ma la vettura mi risultava ingestibile. Partire con gomme usate, in queste condizioni di bagnato, era assurdo. Non aveva alcun senso rischiare di fare dei danni. Assieme al team di Denny Zardo abbiamo quindi preferito passare la mano, evitando così qualsiasi tipo di rischio inutile. Resta la delusione.”

 

Per Erbetta non si tratta quindi di un addio, alla velocità in salita, ma piuttosto di un arrivederci ai prossimi appuntamenti, previsti dal calendario del CIVM, nei quali il pilota sipontino punterà ad essere presto tra i protagonisti.

Il dispiacere è tanto” – sottolinea Erbetta – “perché avevo una gran voglia di tornare al volante. Sono rimasto con una bella dose di amaro in bocca. Volevamo divertirci e, onestamente, queste non erano le condizioni più adatte per farlo. Aver comunque provato questa 997 GT3 Cup, lo ammetto, mi ha ingolosito davvero molto. Una grande auto ed una grande squadra. Nelle prossime giornate, assieme a GDA Communication e D Race, valuteremo la prossima uscita. Resteremo sempre in ambito del Campionato Italiano Velocità Montagna ma, di certo, partiremo ben più organizzati per quanto riguarda il fattore gomme. Ringrazio tutti coloro hanno lavorato per organizzare questa partecipazione al Nevegal. Ci rifaremo quanto prima, è certo.”

Il nubifragio del Grifo non frena Baldon Rally

Il team di Castelgomberto brilla con Villardi, sesto assoluto e secondo di classe sulla Peugeot 208 R2, ed incassa alterne fortune dagli altri cinque portacolori in gara. Foto Fiorenzo Vaccari

Castelgomberto (Vi), 21 Maggio 2019 – Gara bagnata, gara fortunata? Di certo i piloti schierati da Baldon Rally alla decima edizione del Rally del Grifo, disputatasi nel recente weekend, non potranno ringraziare la dea bendata per la copiosa pioggia caduta, ininterrottamente, per i due giorni che hanno caratterizzato l’appuntamento vicentino. A portare il sorriso al team di Castelgomberto ci ha pensato Luca Villardi, in coppia con Michael Guglielmi sulla Peugeot 208 R2, capace di emergere dal nubifragio con la sesta posizione assoluta, seconda di due ruote motrici e di classe R2B. Un risultato prestigioso per il pilota vicentino, in grado di precedere vetture più performanti come alcune Renault Clio R3 e Super 1600, assieme a qualche R5.

I nostri complimenti a Villardi e Guglielmi” – racconta Baldon (titolare Baldon Rally) – “perché hanno condotto una gara di alto profilo, in condizioni meteo davvero difficili. Splendida la loro prestazione, capaci di segnare anche il miglior tempo di classe in alcune speciali. Riuscire a chiudere al sesto posto assoluto, in questo nubifragio, è un risultato a dir poco eccezionale.”

Difficile debutto, culminato con ritiro per una uscita di strada sulla quinta prova speciale, per Davide Vanin, assieme a Roberto Simoni sulla seconda Peugeot 208 targata Baldon Rally.

Ottima la partenza di Gaetano Scapin, all’esordio sulla Peugeot 106 gruppo A: il vicentino, affiancato da Giulia Tadiello alle note, staccava il secondo tempo sulla “Nogarole”, ritardo di 2”1, prima di essere tradito dal cedimento di un semiasse, sull’ultima prova del Sabato sera.

Bilancio a tinte alterne nel produzione, erano tre le vetture messe in campo dal team di Castelgomberto.

Positiva la sesta piazza, in classe N2, per i vicentini Rubens Rigodanzo e Mirko Tinazzo mentre la palma della sfortuna va di diritto a Nicola Peterlin e Christian Ronzani, al via con la seconda Peugeot 106: problemi di natura fisica, al pilota dell’Altopiano di Asiago, non consentivano di prendere regolarmente in via, lasciando una buona dose di amaro in bocca. Chiude al successo, in solitaria, in classe N1 la coppia formata da Diego Pieropan e Nicolò De Bernardini, bravi a remare sulle speciali vicentine con la più piccola esponente del team vicentino.

È stata davvero un’edizione tosta del Grifo” – sottolinea Baldon – “perché la pioggia pesante ha reso la vita difficile a tutti. Abbiamo cercato di lavorare bene durante lo shakedown, mettendo tutti i nostri piloti nelle migliori condizioni per affrontare una situazione complicata. Siamo molto contenti dei risultati che abbiamo ottenuto nelle varie classi e ci dispiace, di cuore, per chi non è riuscito a vedere il traguardo. Già il salire sulla pedana di arrivo, in una gara così dura, era da considerarsi una grossa soddisfazione. Siamo consapevoli di avere dato, come sempre, il massimo. In queste condizioni anche le cose più semplici diventano molto difficili.”

“Griffate” Cavauto, le Chevrolet Camaro Leading Car e Safety Car per la prova italiana della Nascar Whelen Euro Series

La Corvette Grand Sport sarà la Pace Car della prossima 500 Miglia di Indianapolis

Monza, 20 maggio 2019 Il marchio Chevrolet ha un legame molto forte con la serie NASCAR e dal 1952 ad oggi, anno in cui è stata istituita la Classifica Costruttori, ha vinto il campionato in ben 39 edizioni, con diversi modelli.

Per questo il Gruppo CAVAUTO ha messo a disposizione dell’organizzazione della tappa italiana della NASCAR Whelen Euro Series, presso il circuito di Franciacorta, una Camaro Cabrio e una Camaro Coupé da utilizzare come Leading Car e Safety-car. Esattamente una Camaro Cabrio V8, la Convertible (come è chiamata in America questa tipologia di prodotto) per eccellenza, che combina aggressività ed eleganza con quel senso di libertà che solo la guida a cielo aperto può offrire, e una Camaro Coupé 2.0 Turbo, che mantiene il DNA potente e sportivo della V8 ma permette di vivere pienamente una vettura di questo livello senza rinunciare alle prestazioni, con emissioni più basse e un risparmio economico importante su IPT, tassa di proprietà e assicurazione RCA.

La Camaro è dunque protagonista sulla griglia di partenza anche senza essere in gara: proprio com’è avvenuto tante volte negli Stati Uniti, anche fuori dall’ambito NASCAR, soprattutto in occasione della 500 Miglia di Indianapolis,  dove la Camaro è stata per ben nove volte Pace-car della celebre competizione.

Ora, da tre anni a questa parte, questo ruolo spetta alla Corvette e alla fine di questa settimana, domenica 26 maggio, sarà una Grand Sport 2019 la Pace Car della 500 Miglia di Indianapolis. È la sedicesima volta che la  Corvette  viene scelta per questo compito. La trentesima in generale per il marchio Chevrolet, che aprì la gara nel 1948 con una Fleetmaster Six. Nessun altro brand può vantare queste cifre!

Tornando all’evento in Franciacorta, non dobbiamo dimenticare che la gara principale è stata vinta dal pilota israeliano Day Alon con una vettura marchiata Chevrolet. La NASCAR Whelen Euro Series sta continuando il suo progetto di crescita in Europa, in sette paesi diversi con eventi capaci di attirare al via piloti come l’ex-Campione del Mondo di F.1 Jacques Villeneuve,  vincitore anche a Indy e nella serie CART americana, o l’ex-pilota di F.1 Alex Caffi, oltre a Bobby Labonte – una leggenda della serie NASCAR – e la tedesca Ellen Lohr, capace di vincere nel DTM tedesco.

In occasione della manifestazione bresciana, il Gruppo CAVAUTO ha inoltre esposto nel paddock la Chevrolet Corvette Final Edition. L’allestimento Final Edition è disponibile sulle versioni Grand Sport e Z06; si tratta della settima generazione di questo modello.  L’ultima, dato che a breve la C7 sarà sostituta dalla nuova C8 che promette grosse novità, tra le quali l’adozione del motore posteriore centrale.  A fianco della Corvette, ha fatto bella  mostra di sé anche la Dodge Challenger R/T Scat Pack 392, la “muscle car” per chi non si accontenta della sola potenza ma vuole anche una vettura con confortevole spazio interno per 5 persone.

Il Gruppo CAVAUTO, è specializzato in auto americane da 35 anni, ed è la realtà aziendale più grande in Italia per quanto riguarda il numero di veicoli venduti con i marchi Cadillac, Chevrolet, Camaro, Corvette. Il Gruppo CAVAUTO e anche il primo dealer in Italia a commercializzare la gamma Dodge e RAM attraverso un accordo con tutti gli importatori ufficiali in Europa, autorizzati direttamente dalla Casa madre.