A dicembre scorso si è arrestata la crescita del mercato europeo dell’auto dopo 16 mesi consecutivi di vendite in aumento

Con 1.048.727 immatricolazioni, il calo di dicembre è del 3,8% rispetto alle 1.090.385 unità di dicembre 2022. Nonostante il dato negativo dell’ultimo mese dell’anno, influenzato in particolare dal forte calo della Germania, l’intero 2023 chiude con saldo positivo (+13,7%) e 12.847.481 immatricolazioni, oltre 1,55 milioni in più rispetto a 11.294.502 del 2022, ma ancora ben 3 milioni di autovetture in meno sul 2019 (-18,7%). Gli indici di crescita dei cinque Major Markets europei a dicembre vedono la Francia in testa con +14,5%, la Spagna +10,6%, il Regno Unito +9,8%, l’Italia +5,9%, e la Germania con un pesante tonfo (-23%) nel confronto con dicembre 2022, che era stato molto positivo anche per i molti acquisti anticipati a causa della fine degli incentivi per le auto PHEV dal gennaio successivo. Nell’intero anno 2023 i Paesi sono tutti in crescita: l’Italia segna +18,9%, il Regno Unito +17,9%, la Spagna +16,7%, la Francia +16,1%, la Germania +7,3%. In termini di volumi di auto immatricolate l’Italia occupa il quarto posto sia nel mese che nell’intero anno.

L’Italia resta poi fanalino di coda a dicembre nelle immatricolazioni di auto “con la spina” (ECV), con una quota in lieve recupero al 10%. Con le BEV al 6,0% e le PHEV al 4,0%, il nostro mercato è molto lontano dalla Germania con le BEV al 22,6% e le PHEV al 7,4%, nonostante la perdita di 10,6 punti per le BEV e di 14,8 punti per le PHEV (oltre il 50% in meno in volume) rispetto al 2022, mese di fortissima crescita per quel mercato. Ma a dicembre l’Italia è lontana anche dalla Francia (BEV 20,6% e PHEV 9,4%) e dal Regno Unito (BEV 19,7% e PHEV 8,6%) e sotto anche alla Spagna (BEV 7,2% e PHEV 8,0%).  Nel totale mercato europeo, a dicembre le BEV sono a quota 19,6% (-5,7 punti percentuali) e le PHEV all’8,4% (-3,7 p.p.).

Anche nei 12 mesi 2023 l’Italia è ultima, con le BEV a quota 4,2% e le PHEV al 4,4%, mentre la Germania ha le BEV a 18,4% e PHEV a 6,2%; la Francia BEV 16,8% e PHEV 9,2%; il Regno Unito BEV 16,5% e PHEV 7,4%; la Spagna BEV 5,4% e PHEV 6,5%. Nel totale annuo del mercato europeo le BEV coprono il 16,4% (+1,9 p.p.) di share e le PHEV l’8,0% (-1,3 p.p.).

I dati continuano a non mostrare miglioramenti riguardo al forte ritardo italiano nella transizione energetica: il 2023 rappresenta purtroppo un altro anno perso in questa direzione”, commenta il Direttore Generale dell’UNRAE Andrea Cardinali. “Ai fini della transizione è urgente correggere l’attuale schema incentivi”, aggiunge Andrea Cardinali, ricordando che “è in arrivo un DPCM che sembra aver accolto le richieste dell’UNRAE di estendere gli incentivi a tutte le imprese con bonus a importo pieno, di aumentare gli importi unitari dell’Ecobonus, e di riportare al 2024 i fondi inutilizzati nel 2022 e, nel corso dell’anno, anche quelli del 2023, per complessivi oltre 600 milioni”.

Ma su questo tema, per Cardinali: “Ciò che preoccupa sono i tempi di operatività dei «nuovi» incentivi, che rischiano di essere molto lunghi, paralizzando il mercato per mesi, visti i necessari passaggi istituzionali e la necessità di aggiornare la piattaforma Invitalia. E nel frattempo, restano bloccati anche i «vecchi» incentivi, ufficialmente ancora in vigore ma in realtà inutilizzabili perché la piattaforma Invitalia non è stata attivata”.

Cardinali, infine, ribadisce l’urgenza di intervenire sul regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, che penalizza le imprese del nostro Paese, dove infatti la quota di mercato delle auto a società è ferma al 44,5%, rispetto agli altri grandi mercati che presentano quote tra il 53% e il 67%: “La revisione del regime impositivo – afferma Andrea Cardinali – potrebbe essere realizzata velocemente attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, in modo da favorire la competitività delle imprese italiane, oltre a rilanciare un settore che, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, è in grado di accelerare al tempo stesso la transizione energetica e il rinnovo del parco circolante”.