Automotoretrò dal ruggito del Giaguaro alla puntura dello scorpione

Prosegue il viaggio di Kaleidosweb fra gli stand del Padiglione Centrale di Automotoretrò

TORINO – Continua il giro di Kaleidosweb nel padiglione “buono” di Automotoretrò, facendo visita ai Club di marca che hanno esposto i loro gioielli con grande risalto. Come sempre presente il Jaguar Club Italia che accanto ad una splendida Jaguar E, una delle vetture più ammirate del salone, una XK140 ed una poderosa e vincente C Type (la vettura vincitrice della 24 Ore di Le Mans del 1951 e 1953) ha proposto una rarissima versione cabriolet della Jaguar MK II.

Uno stand era dedicato all’Abarth, che offriva fianco a fianco una splendida biposto corsa Abarth 1000 SP ed una Formula Fiat Abarth, la monoposto che ha allevato una serie di piloti che sarebbero poi arrivati in Formula 1 come ad esempio Emanuele Pirro e Alessandro Nannini, vincitori delle prime due edizioni del campionato.

Un’altra delle presenze immancabili ad Automotoretrò è il Club 2CV Italia che ha proposto una declinazione in tre modelli della vettura disegnata da Flaminio Bertoni passando dalle prime versioni con una AZ del 1955 fino ad una 2CV6 Special del 1987 (la produzione cessò nel 1990) passando attraverso una 2CV AZ AM del 1964. Gli stand dei due più conosciuti spider realizzati da Bertone erano confinanti con le loro 850 Spider (splendido l’esemplare Racer) e X 1/9.

Il Club Alpine ha esposto i suoi due modelli più importanti ovvero l’Alpine A110, la protagonista di tante battaglie sulle prove speciali di tutto il mondo, e la Renault 5 Maxi Turbo in versione istradale, un pezzo che rappresenta il sogno di ogni collezionista di vetture da rally. Il Registro Autobianchi ha portato una rassegna della produzione della Casa di Desio esponendo una prima serie della versione Abarth dell’A112 (58 CV) una rara Stellina, prima vettura italiana costruita con carrozzeria in vetroresina ed ovviamente una leziosa Bianchina Cabriolet.

Una bella Flaminia Coupé era l’ammirata regina dello stand della Carrozzeria Touring Superleggera, mentre lì vicino un club ha messo fianco a fianco una Balilla Cabriolet degli anni Trenta con una Renault 5 Alpine di mezzo secolo più giovane e in altro stand si facevano compagnia una Bianchina Panoramica ed una Innocenti 950, interpretazione italiana dell’Austin Healey Sprint disegnata da Tom Tjaarda e carrozzata da Ghia; infine non mancavano le automobile di legno, realizzate in pregevole fattura con notevole maestria.