Blizz Primatist si rinnova e tenta nuove sfide

Dopo i 7 record mondiali conquistati nel 2021, il driver di Moncalieri Gianmaria Aghem torna in pista con una monoposto a propulsione elettrica e a idrogeno per tentare un nuovo primato. In pista dal 30 settembre al 5 ottobre. Di Marco Mincotti

MONCALIERI (TO) – Due anni sono trascorsi da quei sette record mondiali centrati dalla Blizz Primatist,il bolide creato e ovviamente guidato dal driver di Moncalieri Gianmaria Aghem, che nonostante le sue 76 primavere continua ad avere lo spirito di un ragazzino e dal 30 settembre al 5 ottobre prossimi sarà in Puglia, sul circuito Nardò Technical Center, per rimettersi in gioco e cercare di raggiungere un nuovo primato. Di che cosa si tratta? “E’ un obbiettivo ambizioso – spiega il pilota – perché insieme al mio staff intendo dimostrare che la nuova Blizz Primatist Hybrid, alimentata da batterie supportate da un propulsore ad idrogeno, è in grado di percorrere lunghe distanze ad una velocità fino a pochi anni fa inimmaginabile. Per questo motivo guiderò la monoposto sul circuito leccese per tentare di superare alcuni record mondiali di velocità, durataedistanza, nellacategoria A Gruppo XI Classe 1 e 2 per motori ibridi, provando a migliorare i tempi che avevo stabilito nel 2021 nella categoria A Gruppo VIII classe 1 e 2, quella riservata ai motori elettrici”. E prosegue: “Entrando nel dettaglio, l’auto è stata progettata con l’obiettivo di ridurre al minimo i pesi e consentirle di rientrare nella classe 1 al di sottodei500 kg (per la classe 2, superiore ai 500 kg, saranno utilizzati delle zavorre). Il motore, che ha un peso di 20 Kg, è in grado di erogare una potenza di picco superiore ai 200 CV ed è stato ottimizzato in funzione dei primati che si intende tentare. Il pacco batterie è formato da 2.688 celle agli ioni di litio, preventivamente selezionate e gestite da un algoritmo già collaudato in Formula 1. Grazie alle innovazioni introdotte in questa seconda versione, il veicolo è in grado di muoversi utilizzando la sola corrente accumulata nelle batterie, oppure quella prodotta dall’idrogeno, o anche da entrambe le fonti. L’idrogeno a contatto con l’ossigeno dell’aria, grazie alle celle a combustibile dotate di membrana a scambio protonico, sviluppa la produzione di corrente elettrica, con la sola emissione di acqua pura e calore”.

Ovviamenteprima deitentativi di record veri e propri ci saranno degli esami da sostenere, non solo per il pilota ma anche per i progettisti di Blizz Hybrid. Infatti, in base al regolamento della Federazione Internazionale dell’Automobile, sarà necessario dimostrare preventivamente, attraverso scientifiche rilevazioni, che il veicolo è effettivamente in grado di muoversi, utilizzando singolarmente ognuna delle fonti disponibili, percorrendo una certa distanza senza scendere al di sotto di una velocità media minima. Solo così rientrerà nel Gruppo Hybrid e potrà competere nella Categoria A Gruppo XI Classe 1 e 2.

Non vedo l’ora di arrivare in pista e tentare di stabilire i nuovi record mondiali. Saranno sicuramente delle giornate molto importanti per tutto il team che ha lavorato all’auto – conclude Gianmaria – Blizz Primatist non è solo un veicolo elettrico, ma anche un profondo studio nel campo dei veicoli ad emissioni zero, finalizzato a migliorare il rendimento energetico, a consentire una diminuzione dei consumi, ottenendo una maggior autonomia. L’obiettivo è trovare spazio nelle realtà nazionali e straniere che operano nel settore dell’automotive, con la speranza di continuare la ricerca per migliorare i parametri di Primatist e per adattarla all’utilizzo dell’idrogeno e di ogni altra tecnologia rispettosa dell’ambiente. Tecnologia, sostenibilità e rendimento meccanico a tutela del risparmio energetico e del territorio. Per una mobilità ecologica. È ovvio che a livello progettuale i consumi sono stati attentamente esaminati e la produzione di energia da idrogeno opportunamente dimensionata; tuttavia, in un campo così innovativo possiamo sempre aspettarci l’imprevisto e questo è fonte di una certa apprensione.
Personalmente, conoscendo il valore della squadra e la mole del lavoro svolto, sono molto fiducioso”