Erik Comas riporta in pista la Nissan R390 GT1, l’ auto di Le Mans ’98
Prosegue il sodalizio tra il pilota svizzero ed il preparatore biellese Andrea Chiavenuto
Archiviati i rally storici che hanno segnato l’ ultimo decennio della sua carriera e che lo hanno visto vincere il titolo europeo rally storici nel 2017 su Lancia Stratos, Erik Comas torna al GT e lo fa con il restauro della più iconica delle supercar giapponesi degli anni ’90, la Nissan R390 GT1 con la quale partecipò alla 24 Ore di Le Mans nel 1998.
La carriera di Erik nel GT, iniziata nel 1995 dopo l’ incidente di Senna ad Imola dell’ anno prima e conclusasi nel 2006, ha rappresentato il momento più alto della sua carriera. Trasferitosi in Giappone per undici anni ed imparandone addirittura la lingua, il pilota di origine francese ha gareggiato due anni con Toyota per poi rimanere fedele a Nissan, vincendo 2 titoli nipponici e partecipando 8 volte alla 24 Ore di Le Mans . Sfiorò con il team Pescarolo Sport la vittoria nel 2005.
La R390 GT1 segnò il periodo più prospero per Nissan che nel 1998 piazzò le sue tre vetture in gara nelle prime sei posizioni della 24 Ore. Anno peraltro particolarmente fortunato per Comas che vinse anche il suo primo titolo GT con la Skyline GTR Pennzoil.
Le GT1 degli anni novanta restano auto da sogno che, per partecipare alla 24 Ore, dovettero obbligatoriamente derivare da una supercar omologata su strada: fu così che McLaren ne costruì 106, Porsche 42, Mercedes 36, Nissan solo 7. “La R390 che ho restaurato è l’ unica auto che ha partecipato a Le Mans ora divenuta “road legal”, cioè targata per andare su strada. Per capirci, potrei andarci a fare la spesa”, racconta divertito il pilota. “Se milioni di ragazzini l’ hanno guidata sulla Playstation, pochi l’ hanno vista dal vivo.
Dopo tre anni di restauro e ritardi dovuti al covid ed alla guerra che ha reso ogni cosa più lenta e complicata, Andrea Chiavenuto con il suo team e con la collaborazione di alcuni specialisti esterni (tutti piemontesi) tra i quali la Carrozzeria Crestani di Valle Mosso, nei giorni scorsi ha consegnato la supercar a Comas sul Balocco Proving Ground per una giornata di test. “Guidarla è stata una gioia inspiegabile, mi sono riappropriato di antiche emozioni, le stesse che questa auto mi ha dato l’ ultima volta che è stata usata, cioè nel giugno 1998. Quell’ anno stavamo per finire al terzo posto a Le Mans, quando il mio team mate ha urtato una macchina più lenta e finimmo ai piedi del podio”.
Tutti i componenti sono rimasti quelli della 24 Ore ma interamente revisionati: motore V8 3.5 L, cambio sequenziale, i due turbo, sistema frenante. La difficoltà più grande è stata quella di conservare la totalità dell’ impianto elettrico dell’ epoca poiché la gestione elettronica-motore attuale potesse comunicare con il dashboard PI degli anni 90. Pochi al mondo hanno le capacità per restaurare un’ auto del genere: tutt’oggi sono rare le supercars che raggiungono il rapporto potenza/peso di 1 per 1 in versione non limitata come imponeva una gara di 24 ore. Ci vuole una visione globale ed Andrea ha queste qualità” commenta Comas.
La Nissan R390 GT1, proprio nell’ anno della centesima edizione della 24Ore di Le Mans, è ambita ospite in saloni espositivi, concorsi di eleganza, eventi mitici quali Goodwood ed ha già preso la strada per quelle destinazioni. “Sono passati ormai nove anni da quando visitai Biella per la prima volta” ricorda Comas. “La vostra città mi è stata particolarmente favorevole da un punto di vista professionale e personale poiché qui ho conosciuto Raffaella, diventata mia moglie cinque anni fa. Anche se oggi risiediamo solo più occasionalmente in Europa, siamo felici di portare nel mondo un esempio di eccellenza ed abilità biellese”.