Una Fiat 8V Vignale esemplare unico all’asta 1000 Finarte

Dopo più di trenta anni trascorsi in una prestigiosa collezione privata italiana il telaio 106.000052 sarà battuto all’asta da Finarte il prossimo 14 maggio al Museo Mille Miglia a Brescia con una stima di 2.000.000,00 / 2.500.000,00 €. La Fiat 8V Vignale corse la Mille Miglia del 1955 e quasi 40 gare cambiando spesso livrea. L’automobile possiede l’attuale carrozzeria dal 1957.

La Fiat 8V numero di telaio 106.000052 fu consegnata il 10 luglio 19 53 al famoso carrozziere italiano Alfredo Vignale. Vignale lavorò con il suo stilista, il talento Giovanni Michelotti, per discutere i potenziali disegni e per definire l’automobile finale. Furono create le carrozzerie di dieci telai 8V, tutti su disegno d i Michelotti, di cui l’auto, numero 000052, è uno dei nove coupé e l’unica “coupé corsa”. Vignale avrebbe voluto esibirla al Salone di Parigi nel 1954, ma non riuscì a finirla in tempo. Le prime immagini di questa vettura la ritraggono di colore bianco con una aggressiva e vistosa livrea di colore rosso.

Elegante ma spartana l’auto in asta da Finarte fu venduta al gentleman driver Casimiro Toselli . La vettura iniziò una lunga vita competitiva, a partire dal Rally Sestriere nel 1955, seguito dal Giro di Sicilia nello stesso anno dove giunse 17ma e dalla Mille Miglia dove percorse il tratto Brescia – Roma in 6h 20’ e 19’’ davanti a tutte le altre 8V ma fu costretta a ritirarsi a causa di un incidente vicino a Roma. La vettura appare alla Mille Miglia monocolore, presumibilmente di colore rosso. Nel 1956 fu acquistata da Francesco e Renato Canaparo e corse, tra le altre, l’Aosta Gran San Bernardo, il Giro Automobilistico delle Calabrie e la Coppa InterEuropa con la carrozzeria di colore bianco con una striscia r ossa centrale. Con il suo design armonioso ma aggressivo la carrozzeria in alluminio della 000052 è stata più di una volta maltrattata dai vari piloti. Nel 1957 cambio di livrea, carrozzeria rossa e striscia centrale bianca e partecipa al Rally del Sestriere giungendo 16ma e al Giro di Sicilia. Sempre nel 1957, con la necessità di riparare la vettura, la parte anteriore fu leggermente modificata allargando il suo “muso” così come la parte posteriore. Anche con questa carrozzeria la vettura cambiò spesso liv rea, prima con la striscia diritta e poi sagomata sino a comprendere la mascherina, prima bianca e poi di colore scuro. Infine, tutta la vettura corse di colore rosso, in questa configurazione è arrivata fino ad oggi. La leggerezza (100 kg in meno rispetto alla Fiat originale con carrozzeria in acciaio) e la buona prestazione del motore 8 cilindri che nei modelli di produzione sviluppò 127 HP a 6.600 giri/min, rese possibile al coupé di correre fino al 1960 circa 40 gare.

Questa vettura vanta una storia straordinaria documentata da oltre 100 immagini storiche che ne mostrano l’evoluzione della carrozzeria e della livrea. In qualità di storico dell’automobile è un grande onore selezionarla per la 1000 FINARTE e dopo oltre 30 anni nella stessa prestigiosa collezione trovargli una nuova casa.” ha dichiarato Sandro Binelli, Capo Dipartimento Automotive di Finarte e fondatore di Automotive Masterpieces. La Fiat 8V è annoverata tra gli AUTOMOTIVE MASTERPIECES ed è possibile visitare il sito web ad essa dedicato all’indirizzo www.automotivemasterpieces.com La campagna pubblicitaria dell’asta “1000 FINARTE” sulle principali testate internazionali del settore ha svelato anche un’altra piccola Fiat del 1952: la 500C telaio 366836 che corse la Mille Miglia del 1953 con l’equipaggio Giuseppe Olmi / Aldo Berardi giungendo 274ma. La vettura, stimata 95.000,00/120.000,00 € , conserva ancora la targa originale. Il Dipartimento Automotive sta selezionando automobili e automobilia per l’asta 1000 FINARTE del prossimo 14 maggio. I nostri esperti sono a disposizione per valutazioni gratuite e confidenziali previo appuntamento.

 Note storiche sul modello Fiat 8V:

Nel dopoguerra, la Fiat stava lavorando ad un motore a otto cilindri che si chiamava internamente Tipo 106. Il motore è stato originariamente disegnato da Dante Giacosa per una berlina di lusso, ma questo progetto fu interrotto. Rudolf Hruska, che al tempo lavora alla S.I.A.T.A., ebbe il compito di progettare un’automobile intorno al motore V8. Lo sviluppo avvenne in segreto assoluto. Per non stressare il reparto sperimentale di Fiat, la produzione del telaio fu presa in carica dalla S.I.A.T.A. Disegnata dal capo designer Fabio Luigi Rapi, la Fiat 8V o Otto Vù è stata presentata alla stampa italiana nel febbraio del 1952 ed esposta per la prima volta a marzo al Salone di Ginevra. Il prototipo montava una griglia art déco che si estendeva nel cofano. Una seconda serie è stata realizzata con la caratteristica dei quattro fari anteriori ed alcune delle ultime vetture hanno un parabrezza a larghezza maggiore. Una coupé ad alte prestazioni destinata a competere nella classe GT, il modello da 2 litri 8V era una novità per la solita produzione Fiat. E’ stata ben accettata dai p iloti e dai preparatori italiani ed era l’auto da battere nella classe di 2 litri, anche grazie alle speciali versioni costruite da Zagato o da Siata. Il motore Fiat V8 aveva una configurazione a V di 70 gradi e una cilindrata di 1996 cc, a 5600 giri / min il motore produceva 105 CV (78 kW) in forma standard con due carburatori doppio corpo Weber 36 DCS, con una velocità massima di 190 km / h. Alcuni motori sono stati dotati di grandi carburatori Weber 36 IF4 / C quadricorpo che offrono 120 CV, ma il collettore di aspirazione era molto raro. La Fiat 8V è l’unico otto cilindri costruito dalla Fiat. Il motore era collegato a un cambio a quattro rapporti. L’auto aveva le sospensioni indipendenti derivate dalla Fiat 1100 e freni a tamburo su tutte e quattro le ruote. Il corpo era saldato al telaio ed era una soluzione di costruzione quasi a scocca portante. Solo 114 coupé ad alte prestazioni sono stati prodotti, di cui 63 con una carrozzeria “Fiat Carrozzerie Speciali”, 34 della prima serie e 29 della seconda serie. È stata offerta in diversi stili di carrozzeria offerti dalla fabbrica e da vari carrozzieri come Zagato, Pinin Farina, Ghia e Vignale. La produzione cessò nel 1954.