Nicolas Rettagliati al Colli del Monferrato e del Moscato per immortalare le gesta dei piloti

Testo e foto di Nicolas Rettagliati

MONCALVO (AT) – Cosa si può fare in una domenica di inizio dicembre quando il tempo promette nulla di buono, senza essere piovoso in modo dirompente? Si va a vedere un rally che promette spettacolo e divertimento, non solo per chi è dentro l’abitacolo delle vetture, ma anche per chi, come me, segue le gare osservando le gesta dei piloti da dietro l’obiettivo di una macchina fotografica. Direzione Moncalvo per il 25° Rally Colli del Monferrato e del Moscato.

Così sabato pomeriggio convinco Gabriele Valinotti a fare una levataccia per il mattino successivo, mando una mail a Stefano Bertuccioli, l’addetto stampa per chiedere l’accredito. E soprattutto metto la sveglia ben prima del levar del sole per poter essere in prova speciale in tempo per piazzarci in punti dove sia possibile scattare le foto più spettacolari. Alle cinque del mattino di domenica 5 dicembre, appuntamento con Gabriele al casello Imperia Est dell’autostrada dei Fiori per affrontare i quasi duecento chilometri che ci separano da Moncalvo, poco meno di tre ore di viaggio e prepararci a scattare le foto della gara.

Non ero mai stato a questo rally, ma ho raccolto molte informazioni sui punti più spettacolari. La prova prescelta è quella di Moncalvo, corta e insidiosa,specie dopo la pioggia del giorno prima e il gelo della notte,  che si snoda sul versante della collina proprio alle porte della cittadina, facilmente raggiungibile a piedi, se si ha la fortuna di riuscire a parcheggiare in piazza. Non sono molto ottimista perché concomitante c’è pure la sagra del bue grasso, ma siamo fortunati, troviamo un miracoloso parcheggio e zaino in spalla ci dirigiamo verso uno dei posti totem della prova e della gara intera.

Il salto. In quel punto chi ha fegato e cavalli staccano perentoriamente le ruote da terra per poi toccare definitivamente il suolo qualche decina di metri più avanti, la vera essenza del rally. E ci riescono in parecchi. A cominciare dai top driver con le vetture di Classe R5 che di cavalli ne hanno a volontà e anche diversi piloti della Classe Rally4 prendono il volo con le loro Peugeot 208. Per il secondo passaggio abbiamo scelto la famosa “Zeta”, sempre nella stessa prova una serie di curve ad angolo acuto, strettissime che spesso mettono in difficoltà gli equipaggi. E così è stato. L’asfalto viscido e fangoso, coperto di foglie degli alberi, ha aiutato i piloti a chiudere le curve più strette con un leggero colpo di freno a mano, ma qualche indecisione c’è stata, rendendo tutto più interessante e spettacolare. Dopo questo secondo passaggio, con diverse centinaia di foto nelle schede elettroniche delle nostre Nikon era tempo di tornare a casa tre ore di macchina e poi via al computer a scegliere e selezionare le foto. I primi piloti e appassionati che vogliono le immagini cominciano subito a farsi avanti.