Rally di Cassino dolceamaro per la Speed Fire Racing
Il presidente Rossi penalizzato per una superficialità regolamentare; Quaderno e Capelli secondi nelle rispettive classi
Il Rally di Cassino lascia un retrogusto dolceamaro alla Speed Fire Racing: dalle finali nazionali della Coppa Rally di Zona ACI, andate in scena tra il 27 e il 28 ottobre, i tre equipaggi della scuderia borgosesiana in gara si sono portati a casa due argenti e un bronzo di classe e non poche perplessità.
Iniziamo con il riportare la gara solida di cui si sono resi protagonisti Gianluca Quaderno e Lara Zanolo; sulle strade laziali, la coppia equipaggiata con una Renault Clio RC4N/R3 si è trovata bene fin dalle prime prove speciali. Il loro ritmo è rimasto buono in tutti i passaggi, anche se questo non gli ha permesso di ricucire il distacco di 5 secondi che avrebbe permesso loro di dominare la classe. La classifica finale li ha visti secondi di classe e 25esimi assoluti.
Ha dimostrato di essere cresciuto moltissimo rispetto alla finale dello scorso anno Brian Capelli, pilota del secondo equipaggio Speed Fire in gara; lui, alle note di Fabio Albertazzi, si è giocato il rally fino in fondo, speciale dopo speciale, con grande grinta e concentrazione. Anche loro, su Renault Clio RC5N/Rally5, sono stati titolari di una buonissima performance che li ha portati sul secondo gradino di classe e alla 50esima posizione della classifica assoluta.
Discorso a parte per quello che è stato il Rally di Cassino del presidente Speed Fire Racing Mauro Rossi che ha terminato la gara, a fianco di Simone Cipolla, in 3° posizione di classe e 100° assoluta. L’equipaggio in corsa per il titolo della Rally5/R1, a causa di una superficialità regolamentare, si è trovato a dover gareggiare contro avversari erroneamente inseriti nella medesima classe, rimanendo penalizzato. Lo spiega lui stesso nel dettaglio: “Al momento della verifica di venerdì ho notato subito che le due vetture contro cui mi sarei dovuto sfidare non potevano rientrare nella classe in cui erano state inserite. Il motivo è tecnico e oggettivo: per la presenza di alcune componenti diverse, le nostre macchine non sono allo stesso livello e quindi non può esserci uno scontro alla pari. Dopo averlo fatto presente in direzione gara, non c’è stata nessuna azione per riparare all’errore e di conseguenza la mia performance è stata al di sotto di quella dei miei avversari”. Si legge po’ di amarezza nelle parole di Rossi che continua: “Il problema è a monte perché evidentemente anche in precedenza, magari senza malizia, sono state fatte delle verifiche sbagliate. Dal momento che esiste ed è stato scritto un regolamento unico valido per il Campionato Rally italiano, io mi aspettavo che venisse applicato e rispettato senza eccezioni. Sarebbe quindi opportuno che ACI intervenisse puntualmente a fare controlli nei campionati di tutte le regioni per fare in modo che tutti si attengano alla stessa normativa e non creare così confusioni o casi come quello in cui mi sono trovato io”. La sua corsa al titolo si chiude così, ma Rossi può comunque dirsi soddisfatto della sua stagione che lo ha visto campione di Zona 1 in classe Rally5/R1 e tra i concorrenti della finale nazionale: “Nonostante il rammarico mi porto a casa una bella esperienza, in cui, ancora una volta, ho dato il massimo e che ho vissuto a pieno accanto agli altri due equipaggi della Speed”.