L’Aurelia B52 Bertone, dai concorsi di eleganza ad essere protagonista di Lancia Aurelia 1950 – 2020 mito senza tempo nei padiglioni (chiusi al pubblico) del Museo dell’Auto di Torino

Il museo è temporaneamente chiuso per l’emergenza Coronavirus, ma visitiamo idealmente la mostra attraverso le immagini realizzate per Kaleidosweb. Servizio di Tommaso M Valinotti

AURELIA B52 Carrozzeria Bertone, telaio 1074 (1952) Pianale e meccanica consegnati dalla Casa alla Carrozzeria Bertone a fine 1951 per la realizzazione di una coupé da esporre al Salone dell’Automobile di Torino del 1951. Realizzata in modello unico. (Motore 6 cilindri a V di 60°. Cilindrata 1991 cc. 70 CV)

TORINO – Vincenzo Lancia aveva una predilezione per i nomi latini. Anche dopo la sua morte la casa torinese continuò per un certo periodo questa tradizione. Fu così che nacque “Aurelia” bellissimo nome che deriva da oro. Aurelia era il nome della madre di Giulio Cesare. Aurelia è il nome di una splendida vettura prodotta dalla Lancia dal 1950 al 1958. È stata la vettura protagonista del road-movie “Il sorpasso” del 1962 di Dino Risi con Vittorio Gassman e Jean Louis Trintignant, palcoscenico di un memorabile bacio sul suo cofano della conturbante Brigitte Bardot a Jean Louis Trintignat nel film “E Dio creò la donna” di Roger Vadim del 1956. Fu l’auto amata da Ernest Hemingway, Fausto Coppi e addirittura dal campionissimo Manuel Fangio. Carrozzata dai migliori stilisti dell’epoca come Pinin Farina, Bertone, Balbo e Viotti.

Che portò a teatro la bella gente dell’Italia che rinasceva e ottenne risultati sportivi eclatanti, come il secondo posto di Giovanni Bracco alla Mille Miglia del 1951. Ai settant’anni dell’Aurelia è dedicata una stupenda mostra al Museo dell’Auto in programma sino al 30 maggio (orario 10-19, lunedì 10-14; biglietto 12€) per ora chiusa a causa del Coronavirus. Quando riaprirà sarà da vedere in ogni suo dettaglio.

Opel Manta, la “GT da famiglia”, compie 50 anni

  • Nel 1970 veniva presentata la coupé Manta a 2+2 posti
  • Realizzata sulla stessa piattaforma della contemporanea Ascona
  • Ogni uomo è un uomo Manta” diceva la campagna di lancio

RÜSSELSHEIM (Germania) . Esattamente cinquanta anni fa, nel 1970, Opel presentò la prima serie della Manta, una coupé a 2+2 posti realizzata sulla stessa piattaforma della berlina Ascona. Obiettivo: entrare nel segmento all’epoca molto vivace delle coupè da famiglia con una campagna pubblicitaria molto aggressiva “Ogni uomo è un uomo Manta”.

Inizialmente concepita per essere lanciata come Kadett Coupé, la Opel Manta aveva un’aspetto elegante ed era ben costruita. Il capo-disegnatore “Chuck” Jordan aveva dato vita a un’originale vettura a 2 porte / 2+2 posti la cui coda ricordava quella della Opel GT leggermente allungata. La documentazione stampa dell’epoca si apriva con queste parole: “Selvaggia e bella. Specchio di forza. Veloce e agile. Ama la solitudine dei forti. Non teme nessuno, ma da voi si lascerà domare”.

In effetti Opel Manta appariva al momento giusto: a quell’epoca la clientela era matura per una coupé vivace che non fosse solo insolita nell’aspetto, ma che avesse anche posto per una famiglia e i suoi bagagli, il bagagliaio aveva la capacità di 500 litri. “Una GT da famiglia” scriveva una rivista specializzata e anche i suoi proprietari la consideravano così. Per tutte queste ragioni Opel Manta poté contare su una buona popolarità tra coloro che cercavano un’automobile dall’aspetto sportivo in grado di assicurare buone prestazioni senza rinunciare a un comfort adeguato.

Questa slanciata coupé condivideva la stessa tecnologia della berlina Ascona, cosa che la rendeva accessibile per un’ampia fascia di clienti. Proposta inizialmente con gli stessi motori di 1.600 e 1.900 cc della Ascona-A, dal 1972 ricevette anche un 1.2 da 60 CV (44 kW).

Nel novembre 1972 arrivò la versione Manta Berlinetta e due anni dopo Manta GT/E con motore 1.9 litri da 105 CV (77 kW) a iniezione Bosch L Jetronic e finiture opache al posto delle cromature come era tendenza in quei giorni. Nel 1975, poco prima del lancio della seconda serie, fu presentata la versione GT/E Black Magic riconoscibile per la carrozzeria di colore nero e strisce arancioni sulle fiancate.

Manta permise a Opel di entrare in un nuovo segmento di mercato.

Invece di sostituire un modello esistente, l’auto che presentiamo oggi si aggiunge alla nostra gamma e risponde alla domanda del mercato” si leggeva nel comunicato stampa dell’epoca. Opel Manta era nuova, elegante e sportiva, ma soprattutto arrivava al momento giusto in un momento in cui le coupé a 2+2 posti erano molto popolari. L’originalità era fortemente voluta e la forma e le linee della Manta erano esattamente quello che il mercato cercava. La prima generazione di Opel Manta fu prodotta in 498.553 esemplari fino al 1975.

Nuova linea per la seconda serie

Al Salone di Francoforte del 1975 fece la sua prima apparizione la Manta-B, riconoscibile esternamente per la linea completamente rinnovata, non più arrotondata bensì spigolosa e caratterizzata da nuovi fari anteriori di forma rettangolare. Alle già note motorizzazioni aggiungeva un 1.200 da 60 CV (44 kW) e, dal 1977, un 2,0 litri ad iniezione elettronica da 110 CV (81 kW) per la più sportiva versione GT/E.

Sulla base di questo modello fu realizzata nel 1981 la sportivissima versione 400 destinata all’impiego nei rally, equipaggiata con un 4 cilindri bialbero a 16 valvole di 2.410 cc che nella versione che sviluppava 144 CV (106 kW). La Opel Manta-B fu prodotta complessivamente in 742.389 fino al 1988.

Opel Manta davvero “speciali”

Durante i cinque anni di produzione la gamma si arricchì di numerose versioni speciali (Holiday, Plus, Swinger, Sommer Bazar) che si caratterizzavano per le dotazioni di livello superiore e i prezzi moderati. Il carrozziere Karmann ottenne il permesso di costruire una cabriolet. Altri lo fecero senza permesso. Michael May costruì alcune Turbo Manta con motore da 140 CV. L’olandese Nic Heyden montò sulla sua Opel Manta il motore a 6 cilindri di 2.800 cc da 142 CV della Commodore: per circa 20.000 Marchi si poteva avere questa Manta 2800 TE che raggiungeva una velocità di 206 km/h ed accelerava in 7.8 secondi da 0 a 100 km/h. In tutto ne furono costruiti 79 esemplari.

Celebrazioni per una coupé di successo

Opel Manta, come Ascona e GT, fu venduta con successo negli Stati Uniti, una carriera internazionale che è riuscita solo a pochi modelli Opel. Anche per questo le Ascona sono ricercate dai collezionisti e raggiungono valutazioni di gran lunga superiori al loro originale prezzo di vendita.

Nel 2020 Opel festeggia i 50 anni di questa automobile leggendaria con la partecipazione di tutti gli appassionati. Il divertimento inizia con l’inaugurazione della stagione rally e la Bodensee Klassik (7-9 maggio). Ai nastri di partenza saranno presenti sei Opel Ascona e sei Manta della prima generazione. Questo primo evento sarà seguito da un raduno previsto per il 28 giugno con circa 100 esemplari di Opel Ascona e Manta al Klassikertreffen di Rüsselsheim. A questa festa di compleanno sono attesi circa 30.000 visitatori; saranno ovviamente presenti anche numerosi Opel club. Un altro evento da non perdere sarà la riunione del 25-27 settembre organizzata dal collezionista ed esperto di Manta Manfred Henning. La località non potrebbe essere più adeguata: Timmendorfer Strand sulla costa baltica, esattamente il luogo dove la Manta fu presentata alla stampa 50 anni fa.

Ambiente e motosport: Opel da sempre all’avanguardia

  • Debutta ad agosto il primo monomarca rally per vetture elettriche
  • La Formula Opel/Lotus fu la prima categoria con motori catalizzati
  • Alla Opel Kadett GSi 16V la prima vittoria “catalizzata” in un rally

RÜSSELSHEIM (Germania) Ridotto impatto ambientale e alte prestazioni sembrano due esigenze apparentemente inconciliabili tra loro. Specialmente se, come nel caso delle seconde, si parla addirittura di competizioni automobilistiche. Nondimeno Opel vanta una importante tradizione in questo campo che la vede da anni all’avanguardia. Il nuovo monomarca ADAC Opel e-Rally Cup, il primo nel mondo dei rally riservato ad automobili a propulsione 100% elettrica di cui dalla prossima Estate sarà protagonista la nuova Opel Corsa-e, è infatti solo l’ultima espressione in ordine tempo di una sensibilità che fa parte del DNA della Casa tedesca di Groupe PSA.

Nel 1988 la Casa tedesca fu infatti la prima a varare una serie monomarca riservata a monoposto con motori catalizzati. Le vetture, progettate da Lotus Advanced Engineering e costruite da Reynard, era equipaggiate con una speciale versione a carburatori del 2 litri bialbero a 16 valvole della Kadett-E GSi 16V da a 155 CV (114 kW) che funzionava con benzina senza piombo. Il programma sportivo, coordinato dalla EFDA (European Formula Drivers’ Association), prevedeva un campionato europeo, che laureò campioni come Mika Hakkinen, Rubens Barrichello e Pedro Lamy, destinati a farsi luce anche in Formula 1, e campionati nazionali in Germania, Benelux, Gran Bretagna, Irlanda, Austria e Scandinavia.

Porta la firma della Opel anche la prima vittoria in un rally di una vettura equipaggiata con convertitore catalitico. Accadde nel 1990 in Germania dove, in occasione del classico Sachs Winter Rally, valevole come prima prova del Campionato Europeo, la Opel Kadett GSi 16V (gruppo A) con catalizzatore degli austriaci Sepp Heider e Ferdi Hinterleitner conquistò il primo posto assoluto precedendo nell’ordine una BMW M3 e una Lancia Delta Integrale.

 Il sound della BMW Concept i4

Hans Zimmer

BMW IconicSounds Electric si espande con il suono della BMW Concept i4 co-creato con Hans Zimmer +++ Il suono di avvio / arresto sviluppato congiuntamente sarà in tutti i modelli BMW elettrificati da luglio 2020

Monaco. Il carattere del Concept i4 non è solo un prodotto del suo design, ma anche del suo profilo sonoro visionario. Hans Zimmer ha composto il suono della BMW Concept i4 insieme al sound designer della BMW Renzo Vitale con il marchio BMW IconicSounds Electric. BMW IconicSounds Electric conferirà ai modelli elettrici BMW una profondità emotiva extra collegando il conducente con il carattere del veicolo su un altro livello attraverso toni e suoni individuali.

“Renzo e io siamo stati ispirati a riunire il passato e il futuro della BMW con il suono per la BMW Concept i4”, spiega Zimmer. “Speriamo che il suono che abbiamo creato sia classico ma sorprendente e abbia una sensazione di leggerezza che si adatta al marchio BMW.” Il repertorio sonoro della BMW Concept i4 si estende dai suoni di guida nella modalità Experience “Core” ai toni più intensi di “Sport”. Anche l’accompagnamento acustico all’apertura di una portiera e all’avvio dell’auto fanno parte del suo panorama sonoro.

Il suono di Hans Zimmer è il segnale di partenza per il piacere di guida elettrico.

Hans Zimmer e Renzo Vitale hanno presentato il nuovo suono start / stop nello studio di Zimmer a Santa Monica a novembre 2019. Il suono di attivazione per i modelli BMW completamente elettrici e gli ibridi plug-in BMW sarà introdotto come funzionalità standard in tutto il mondo da luglio 2020. “La capacità di progettare il suono nei nostri veicoli ci consente di suscitare emozioni positive”, afferma Vitale. “Il nuovo suono di avvio / arresto ha lo scopo di infondere un senso di eccitazione alla prospettiva della guida elettrica quando il cliente sale sul veicolo e inizia il viaggio.”

BMW IconicSounds Electric.

Il silenzio dei sistemi di azionamento elettrici è spesso citato come uno dei maggiori vantaggi della mobilità elettrica. Con l’aumento della scelta dei modelli elettrificati, tuttavia, ne consegue anche che alcuni driver perdono l’appeal emotivo del suono. Jens Thiemer, Senior Vice President Customer e Brand BMW: “Il sound ha sempre avuto un ruolo importante nell’emozionalità dei nostri veicoli. Ora stiamo portando la gioia del piacere di guidare a un

nuovo livello e siamo particolarmente lieti di lavorare con Hans Zimmer per creare il nuovo mondo sonoro della mobilità elettrica in BMW. Il risultato di questa collaborazione sarà la nostra offerta sonora lungimirante per i veicoli elettrificati: BMW IconicSounds Electric”.

Il sound di guida della BMW Concept i4 è il secondo sviluppato per i veicoli elettrici BMW con Hans Zimmer, dopo la presentazione del sound elettrico per la BMW Vision M NEXT all’evento #NEXTGen a Monaco di Baviera nel giugno 2019. “Abbiamo la straordinaria opportunità di rendere la guida elettrica in una BMW un’esperienza davvero speciale con l’aiuto di suoni grandiosi”, ha commentato Zimmer nel 2019.”Mi sto godendo la sfida di co-progettare la composizione per le future BMW elettriche”.

Rinviata la 13ª edizione del Franciacorta Historic

A seguito della pubblicazione dell’ordinanza n. 514 del 21/03/2020 del Presidente della Regione Lombardia (link) relativa a “ULTERIORI MISURE PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19. ORDINANZA AI SENSI DELL’ART. 32, COMMA 3, DELLA LEGGE 23 DICEMBRE 1978, N. 833 IN MATERIA DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA: LIMITAZIONE DEGLI SPOSTAMENTI SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE“, e con particolare riferimento ai punti a) 1. e b), comunichiamo che la 13ª edizione del Franciacorta Historic, inizialmente prevista sabato 4 aprile, è rinviata a data da destinarsi.
Il Comitato Organizzatore, nel pieno rispetto delle disposizioni future che verranno emanate, è già in contatto con la Commissione Auto Storiche di ACI Sport per l’individuazione di una data alternativa che verrà comunicata non appena ridiscusso il Calendario Nazionale, che in ogni caso dovrà tenere conto della precedenza per le manifestazioni titolate (CIREAS, TNR, CIGE). Al momento le iscrizioni sono comunque sospese e verranno ri-pianificate non appena la nuova data sarà ufficiale.
Con l’augurio che questa grave emergenza sanitaria possa concludersi al più presto, il nostro impegno è quello di poter organizzare regolarmente l’evento entro l’estate senza rinunciare alle prerogative di qualità e di sportività che da sempre hanno caratterizzato il Franciacorta Historic garantendo sempre un alto numero di equipaggi partecipanti.

Kona Electric Model Year 2020: Hyundai rafforza la leadership nella mobilità a zero emissioni

Kona Electric Model Year 2020 presenta importanti aggiornamenti tra cui un caricatore di bordo trifase da 10.5 kW che riduce i tempi di ricarica fino al 23%. Novità anche sul fronte dell’infotainment grazie al sistema telematico Hyundai BlueLink e al nuovo sistema di navigazione con schermo touchscreen da 10.25 pollici. Con Kona Electric Model Year 2020, Hyundai rafforza ulteriormente la posizione di leader nella mobilità a zero emissioni

20 marzo 2020 – Hyundai Kona Electric ha superato le aspettative dei clienti in Europa fin dal lancio sul mercato grazie alle numerose qualità, dal potente motore elettrico alla notevole autonomia di guida, dalle tecnologie avanzate allo stile da vero SUV.

Facendo seguito all’elevata domanda in tutta Europa, è già disponibile in Italia Kona Electric Model Year 2020, caratterizzata da nuovi e importanti aggiornamenti che incrementano ulteriormente l’appeal del modello nei confronti di chi cerca un’auto a zero emissioni e senza compromessi.

Hyundai Kona Electric Model Year 2020 è proposta con due diversi tagli di batteria: 39.2 kWh con autonomia fino a 289 km oppure 64 kWh con percorrenza di 449 km con una sola ricarica (ciclo medio combinato WLTP). Grazie all’introduzione di un nuovo caricatore di bordo trifase da 10.5 kW, è ora possibile caricare il pacco batteria più velocemente rendendo la vita ancora più semplice e flessibile. Disponibile su tutta la gamma, il caricatore permette di ridurre i tempi di ricarica fino al 23% (sulla versione da 64 kWh) in caso di utilizzo di una colonnina di ricarica in corrente alternata o di una wallbox compatibile.

Un’altra funzionalità che fa il debutto su Kona Electric Model Year 2020 è il sistema telematico Hyundai BlueLink®: il servizio per le auto connesse di Hyundai permettere ai guidatori di gestire direttamente da remoto, tramite app per smartphone dedicata, l’impianto di condizionamento per riscaldare e rinfrescare l’abitacolo, l’accensione e spegnimento del veicolo ma anche l’apertura e la chiusura centralizzata e la funzione di localizzazione “Car Finder”, tenendo traccia dell’ultima posizione in cui l’auto è stata parcheggiata. Il sistema di controllo della ricarica fornisce invece in maniera rapida informazioni come il tempo stimato di termine della ricarica e l’autonomia di guida, permettendo al guidatore di controllare e pianificare in anticipo i cicli di carica.

 

Novità anche sul fronte dell’infotainment con la disponibilità del nuovo sistema di navigazione con schermo touchscreen da 10.25 pollici e un’interfaccia grafica con funzione split-screen. Per una maggiore sicurezza, Kona Electric Model Year 2020 è ora equipaggiata di serie con il servizio eCall, il sistema di chiamata di emergenza automatica che si attiva in caso di scoppio degli airbag, oppure premendo il tasto posizionato sopra lo specchietto retrovisore.

La completa versione d’ingresso XPrime – disponibile sia con batteria da 39,2 kWh che da 64 kWh – include cerchi in lega leggera da 17″, Multimedia System con schermo touchscreen da 7″, connettività Android Auto e Apple CarPlay con retrocamera, Cluster SuperVision ad alta definizione da 7” e sensori di parcheggio posteriori. Non mancano inoltre climatizzatore automatico con pompa di calore, vetri posteriori oscurati e luci diurne a LED. La massima sicurezza è garantita dal Sistema di Mantenimento Attivo della Corsia e il Sistema di Rilevamento della Stanchezza del Conducente a cui possono essere aggiunti Frenata Automatica con Rilevamento di Veicoli e Pedoni, Cruise Control Adattivo con funzione Stop&Go e Monitoraggio degli Angoli Ciechi con Avviso di Possibili Urti Posteriori.

La ricca versione Exellence – offerta in combinazione al pacco batteria da 64 kWh – aggiunge fari anteriori Full LED, sedili rivestiti in pelle, sedili anteriori riscaldabili e regolabili elettricamente, head-up display e sensori di parcheggio anteriori. Oltre al navigatore con display touchscreen da 10,25”, l’infotainment ai massimi livelli è garantito dai servizi telematici Bluelink®, dal caricatore wireless per smartphone e da un impianto audio Krell Premium Sound System a 8 canali. Sono di serie tutti i più recenti e avanzati sistemi di guida assistita della famiglia Hyundai SmartSense insieme alle funzioni esclusive di Mantenimento al Centro della Carreggiata e Riconoscimento dei Limiti di Velocità.

Nell’ottica di soddisfare al meglio le richieste dei clienti, Hyundai triplicherà la disponibilità di Kona Electric in Europa grazie all’avvio della produzione nel suo impianto in Repubblica Ceca oltre ad aumentare la già esistente fornitura dallo stabilimento di Ulsan, in Corea del Sud. Questo ridurrà notevolmente i tempi di consegna del modello in Europa.

La gamma di modelli ibridi, elettrici e fuel cell di Hyundai è in costante espansione, e rappresenta uno dei pilastri del successo del brand. Oltre a Kona Electric Model Year 2020, è possibile scegliere già oggi un modello della gamma “green”: Nuova IONIQ (disponibile nelle 3 alimentazioni ibrida, ibrida plug-in ed elettrica), Nuova Kona Hybrid, Tucson Hybrid con sistema a 48 V e NEXO, seconda generazione di veicoli alimentati a idrogeno del brand. A questi modelli ecologici si aggiungeranno nei prossimi mesi Nuova i20 e Nuova i30, entrambe equipaggiate con motorizzazioni ibride.

Questo portafoglio di prodotti conferma il ruolo leader di Hyundai nello sviluppo e nella diffusione della mobilità sostenibile, offrendo una scelta senza precedenti di veicoli a zero e basse emissioni.

Opel Zafira nel 2000 divenne HydroGen1 per anticipare il futuro

  • Una Opel Zafira sperimentale a fuel cell con un serbatoio di idrogeno liquido. Una 5 posti utilizzabile tutti i giorni con un’autonomia di 400 chilometri

RÜSSELSHEIM (Germania) Venti anni fa, nel 2000, Opel anticipava quella che nella sua visione dell’epoca era il futuro della mobilità attraverso il prototipo HydroGen1, un realizzato sulla base di una monovolume compatta di successo come la Zafira e spinto da un motore elettrico alimentato da celle a combustibile funzionanti a idrogeno puro.

Esternamente identico a una qualsiasi Opel Zafira, sotto al cofano motore di HydroGen1 era assolutamente innovativo. Circondata da accessori come lo scambiatore di calore, i circuiti di raffreddamento e del trattamento dell’acqua, nonché dal catodo scatolato e dagli anodi umidificatori, era ben visibile la parte superiore del blocco delle pile a combustibile: un gruppo di 200 fuel cell collegate in serie che aveva dimensioni (lunghezza 590, larghezza 270, altezza 500 mm) paragonabili a quelle di un motore tradizionale. Questo propulsore sviluppava una potenza costante di 109 CV (80 kW) oppure picchi di potenza di 163 CV (120 kW). Al suo interno, idrogeno e ossigeno reagivano chimicamente a una temperatura di 80° C per formare acqua e, così facendo, generavano a seconda della spinta un’energia elettrica tra 125 e 200 Volt.

Bosch rende più sicura la guida dei carrelli elevatori

Integrazione dell’avviso di collisione nel sistema multicamera per una maggiore precisione di manovra

Primi risultati di progettazione della soluzione di avviso di collisione per carrelli elevatori – lancio sul mercato previsto nel 2021 „ Il sistema di assistenza contribuisce a una maggiore sicurezza per l’intralogistica: riduzione della pericolosità nelle situazioni di guida che presentano un alto rischio di incidente „ Nuova procedura di calibrazione per il sistema multicamera Abstatt, marzo 2020 – Scivolano rapidi e silenziosi lungo le corsie strette tra le scaffalature trasportando carichi pesanti negli stabilimenti di produzione e nei magazzini: i carrelli elevatori a forche sono elementi indispensabili per la logistica moderna. Tuttavia, il loro utilizzo pone anche potenziali rischi. Secondo i dati dell’Ente tedesco di assicurazione infortuni (DGUV), nel solo 2018 sono stati oltre 12.500 gli incidenti che hanno coinvolto carrelli elevatori causando lesioni alle persone. In un terzo di questi incidenti, la persona ferita è l’operatore alla guida e, nel 42% dei casi, la vittima è stata urtata, schiacciata o travolta dal carrello. Bosch ha dunque già avviato lo sviluppo della funzione di avviso di collisione. Il lancio sul mercato è previsto per il 2021. “Con il nostro innovativo sistema di avviso di collisione offriamo un miglioramento essenziale per aumentare la sicurezza di utilizzo dei carrelli elevatori e per ridurre gli incidenti sul luogo di lavoro” ha dichiarato Andrew Allen, responsabile dell’unità operativa Commercial Vehicles and Off-Road di Bosch. Il sistema di avviso di collisione si compone di quattro telecamere a corto raggio compatte e di una centralina elettronica che crea una visuale a 360° dell’area intorno al veicolo visualizzata dall’operatore del carrello su un monitor. Bosch aveva presentato la prima generazione del sistema multicamera per carrelli elevatori lo scorso anno, alla fiera LogiMAT. Il sistema sight assist era stato progettato unicamente per fornire una visuale a 360° anche in caso di punti ciechi, per esempio, quando la vista è impedita dal carico voluminoso sulle forche o durante le manovre di inversione del veicolo. Pagina 2 di 4 Oggi, il potenziamento della funzione permette di avvisare l’operatore del carrello se ci sono oggetti fermi o in movimento nell’area immediatamente circostante il veicolo, attraverso la visualizzazione sul monitor di un’area colorata distinguibile che si sovrappone all’area circostante il veicolo. Per migliorare le capacità del sistema e trasformare la funzione di sight assist in un sistema di avviso di collisione efficace, Bosch ha analizzato i dati di ricerche di mercato puntuali e ha consultato esperti di settore, come l’Ente tedesco di assicurazione infortuni per il commercio e la logistica (BGHW). In base alle informazioni raccolte, Bosch ha identificato tre scenari di guida tipici in cui il rischio di incidente è particolarmente alto, dai quali ha desunto i casi di utilizzo corrispondenti di cui tener conto per la funzione di avviso: l’uscita dalle corsie e le manovre al loro interno e lungo i percorsi, l’attraversamento di incroci nei magazzini e le manovre dei carichi in ingresso e in uscita dall’area di stoccaggio. Queste informazioni, insieme ad altri aspetti, vengono fatte confluire nell’attuale processo di sviluppo con l’obiettivo di offrire una funzione che, in modo ottimale, sia personalizzata per rispondere ai requisiti di assistenza futuri. “Il nostro scopo è assicurare che la soluzione sviluppata fornisca all’operatore esclusivamente gli avvisi rilevanti, che non siano fonte di distrazione o confusione” ha affermato Andrew Allen. Visuale perfetta e avvisi tempestivi Durante la guida, all’interno della corsia o lungo file di scaffalature, l’operatore viene avvisato se qualcuno si trova in ginocchio, in piedi o in movimento dietro o di fianco al veicolo. Negli incroci con visibilità limitata il sistema aiuta l’operatore a reagire in tempo utile se persone o veicoli si avvicinano lateralmente, mentre durante le manovre di movimentazione fornisce un avviso tempestivo se c’è rischio di collisione. Alla funzionalità di avviso di collisione fornita dal sistema multicamera, si aggiungono tutti i benefici offerti dalla soluzione sight assist di prima generazione. L’operatore visualizza sul display una rappresentazione realistica del veicolo, renderizzata in un modello 3D dettagliato, e le aree circostanti. La traiettoria del veicolo può essere sovrapposta all’immagine del monitor come ausilio durante le manovre e il posizionamento. Inoltre, l’operatore può utilizzare la funzione zoom, passando alla “visualizzazione dall’alto”, per agevolare le manovre di precisione del veicolo negli spazi stretti. Le singole visualizzazioni delle telecamere (360°, schermo intero, schermo diviso) possono essere configurate dall’operatore, ma possono anche essere preimpostate dal costruttore in base all’uso previsto del veicolo. Pagina 3 di 4 Configurazione facile e veloce del sistema multicamera La nuova soluzione di avviso di collisione si basa sullo stesso hardware del sistema multicamera, pertanto il processo di calibrazione è semplice e veloce. Nel caso di macchinari mobili utilizzati nelle applicazioni off-highway, Bosch semplifica il processo di adattamento del sistema multicamera ai diversi casi di utilizzo dei clienti. In questo modo, i tecnici dell’assistenza possono rendere operativo il sistema delle telecamere in meno di 25 minuti, anche su diverse varianti del veicolo. Tutto ciò che occorre per eseguire la calibrazione sono cinque pattern che possono essere arrotolati per riporli facilmente, un metro a nastro e un PC. Il tecnico dell’assistenza può effettuare la calibrazione rapidamente e con facilità utilizzando la funzione di configurazione rapida o una configurazione guidata basata su finestre di dialogo. Lo strumento di calibrazione si adatta quindi perfettamente alle preferenze personali del tecnico e al livello di esperienza. Offre anche funzioni come la diagnostica per la ricerca e risoluzione dei guasti, aggiornamenti software e altre impostazioni personalizzate.