ATS: niente nostalgia, ma grande impegno e tecnologia futuristica

TORINO ATS oggi non è un’operazione “nostalgia”: alla base di tutto c’è una vera azienda, un vero (piccolo) costruttore, strutturato su due sedi nei pressi di Torino: una unità produttiva e un centro stile. Lo sforzo imprenditoriale è pari solo alla passione che anima Daniele Maritan ed Emanuele Bomboi. La sfida che ATS affronta oggi è di riuscire a innestare modernità su corpo neo-classico, di risvegliare la bella addormentata attraverso la declinazione in chiave 2.0 di uno stile mai invecchiato. E poi di valersi del meglio delle tecnologie odierne per fare della nuova ATS GT un nuovo piccolo capolavoro. La nuova GT è bella, fuori e dentro. Monta un motore centrale V8 biturbo capace di prestazioni eccezionali, innestato su uno scheletro che è quanto di meglio oggi offre la tecnologia automobilistica.

Ma non c’è solo fredda tecnica. C’è la cura maniacale per il dettaglio, c’è la maestria artigiana, ci sono materiali inediti e innovazioni geniali. Resta da aggiungere che i programmi di ATS vanno ben oltre questa splendida GT, ci sono già altre idee sul tavolo, idee che si svilupperanno nel breve e medio termine, idee che mai tradiranno il DNA: sfida, avventura, bellezza, passione.

Sul ponte di comando. Come già accennato sul ponte di comando troviamo Daniele Maritan ed Emanuele Bomboi. La scintilla tra i due si accese in occasione del Motor Show di Bologna 2014. Viotti, un carrozziere torinese di grande blasone, presentò in quella sede una sua

re-interpretazione della Alpine Renault, o meglio della Willys Interlagos Berlineta, come quella coupé era chiamata in Sud America negli anni “60 e “70 del secolo scorso. Il prototipo era di una bellezza abbagliante e Daniele Maritan, imprenditore piemontese, ex pilota dilettante e innamorato perso delle belle automobili, ne rimase letteralmente fulminato. Tanto da chiedere subito di conoscerne il designer. Ma la cosa singolare è che Maritan non immaginava neppure lontanamente che il progettista in questione fosse Emanuele Bomboi, designer romano, ma di formazione torinese, che la passionaccia per le auto gli aveva già fatto incrociare più di una volta.

Daniele Maritan è nato a Novara nel 1981, diplomato al Liceo Classico di Borgomanero ha frequentato per quasi tre anni la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano. Dopo un lunga e importante carriera da pilota dilettante, prima in kart e poi in Formula Renault. Nel 2005 dà vita ad una fiorente attività di importazione e distribuzione di grosse auto sportive… ma l’idea, neppure troppo nascosta, è di realizzare qualcosa di proprio. E grazie anche all’appoggio della famiglia (cui non manca fiuto imprenditoriale) in poco tempo vengono alle luce un piccolo prototipo da pista e una barchetta stradale dall’aria molto “retrò”.

Emanuele Bomboi è invece nato a Roma nel 1975. Laureato in Trasportation Design presso lo IED di Torino (ove oggi è Coordinatore del Master in Trasportation) ha lavorato per dieci anni presso il Centro Stile Fiat (dove ha potuto apprendere e affinare sofisticati processi di design e di progettazione) affiancando manager quali Manzoni, Stephenson, Giolito e Ramacciotti. Chiuso il percorso in Fiat (segnato da tappe quali la Bravo e l’Abarth S 2000) a 33 anni soltanto passa in Bertone con la carica di Vice Direttore del Centro Stile. Transita poi da Maggiora sino a Viotti, ove realizza la bella Willys AW380 e arriva a concretizzare, con la carica di Design Director, un nuovo business focalizzato su vetture prestigiose, in esemplare unico o in serie limitata, e destinate a facoltosi collezionisti privati. La nuova sfida targata ATS non arriva quindi dal nulla ma è il logico punto di arrivo di una serie di tappe prestigiose che hanno sino a qui caratterizzato la carriera professionale di entrambi.