Automotoracing, spettacolo dentro e fuori il padiglione dell’Oval

Prima puntata delle Schegge di Kaleidosweb dedicate alla rassegna piemontese che ha portato oltre 67.000 visitatori all’interno di Lingotto Fiere che si sono appassionati al motorismo a 360 gradi. In questa prima selezione, attraverso l’obiettivo di Marco Ferrero, Kaleidosweb visita Automotoracing, e la sua spettacolare pista esterna. Testo di Tommaso M. Valinotti

TORINO – Tre giorni e mezzo di esposizione (dalle ore 15.00 di giovedì 1 febbraio alle 19.00 di domenica 4) non sono certo stati sufficienti a contemplare tutto quanto era esposto nei padiglioni (tre di Lingotto Fiere, oltre all’Oval) di questa settima edizione di Automotoracing e della sua progenitrice Automotoretrò. Si doveva fare una scelta, concentrarsi su dei temi e quelli sviluppare.

È quanto ha fatto il nostro Marco Ferrero, che nei padiglioni di Via Nizza ha girato in lungo e in largo cercando di farsi sfuggire il minimo indispensabile per documentare e godere di uno spettacolo che non ha mai avuto un attimo di stanchezza, nemmeno nella prima giornata, quando in tanti pensavano fosse solo uno stiracchiamento per poter vendere qualche biglietto in più. Invece quella di giovedì è stata una giornata intensa che è servita soprattutto ai professionisti della contrattazione a chiudere quegli accordi spesso avviati nei giorni precedenti (da lunedì in avanti) a porte chiuse e quando il grande pubblico non era ancora arrivato.

Tutto ciò, forse, ha influenzato meno l’Oval, che è stato meno mercato di scambio e più area di esposizione e spettacolo. Nell’Oval si sono concentrati i preparatori delle auto da corsa (in particolare rally), che hanno potuto mostrare i loro ultimi gioielli da buttare quanto prima sulle prove speciali, incontrare i clienti e avere un colloquio in un’atmosfera pur sempre concitata, ma sicuramente meno spasmodica dell’ambiente dei campi di gara. Ne hanno approfittato le scuderie più attente, che hanno dimostrato di saper curare i loro soci in un contesto molto familiare e rilassante, mostrando quanto hanno fatto nei mesi passati e quali sono le loro proposte per il futuro.

Lo ha fatto la Renault, che per il secondo anno consecutivo decreta la manifestazione di Torino come luogo deputato a consegnare i premi ai protagonisti del proprio trofeo, che vendono a fare passerella dentro l’Oval che è stato il teatro di mille sfide olimpiche su ghiaccio. Lo hanno fatto mille artigiani del mondo delle corse, che hanno potuto mostrare i loro prodotti, spiegare le performance di quanto costruiscono in officine spesso nascoste agli occhi del grande pubblico. Lo hanno fatto gli appassionati del tuning, che hanno lucidato a specchio i loro gioielli per conquistarsi l’ammirazione e a volte la perplessità delle loro creazioni.

La grande conferma, però, è arrivata dalla pista esterna, che per tre giorni non ha mai smesso di funzionare, buttando nel calderone drifter, funamboli della moto e del quad, piloti principi delle prove speciali come Simone Campedelli, Alessandro Perico e Alex Bosca, che si sono mescolate a vecchie conoscenze del traverso come Nino Catania, Davide Bannò e Graziano Rossi. A tutti loro Kaleidosweb e Marco Ferrero riservano questa prima puntata delle schegge dedicata all’evento torinese.