Campagnolo duro per la Palladio Historic

Problemi e ritiri condizionano in parte la prestazione degli equipaggi sia nel rally sia nella regolarità sport, ma quest’ultima regala la bella soddisfazione della vittoria di Argenti e Amorosa con la Porsche 911. Immagine Videofotomax

Vicenza, 4 giugno 2019 – Rally Campagnolo Storico e Sport in archivio per la Scuderia Palladio Historic che alla gara di casa era presente con un importante schieramento di vetture. E’ stata un’edizione difficile, sia per il percorso quanto per diversi inconvenienti patiti da gran parte degli equipaggi del “gatto col casco”. Due quelli entrati nella top-ten, in nona e decima posizione: Paolo e Giulio Nodari erano partiti molto bene con la BMW M3 Gruppo A stampando il quinto tempo nella prova del venerdì sera; qualche problema alla trasmissione, poi risolto, ha condizionato la gara ma con tenacia hanno continuato a duellare terminando in nona posizione assoluta e quarta di classe in una classifica molto corta: dal sesto al dodicesimo ci sono infatti solo 26″. Sono invece due tondi tondi i secondi con cui hanno preceduto Riccardo Bianco e Andrea Budoia con la Ford Sierra Cosworth 4×4 Gruppo A che portano in quinta posizione di classe e, appunto, sul gradino numero 10 dell’assoluta dopo una prestazione convincente.

Pronto il riscatto di Massimo Zanin e Maria Grazia Vittadello dopo la disavventura del Valsugana: con una gara attenta ed efficace, portano la BMW M3 Gruppo A in sedicesima posizione assoluta e settima di classe. Buona anche la prestazione di Daniele Danieli e Roberta Barbieri, quarti con la Fiat Ritmo 130 TC Gruppo A in un’affollata e competitiva classe 2000. Stringendo i denti Romeo De Rossi e Roberto Raniero riescono a portare al traguardo la Citroën Visa Gruppo B, nonostante un danno alla scatola guida e si consolano con la vittoria di classe.

Lunga, purtroppo, la lista dei ritirati a partire da Alberto Salvini e Davide Tagliaferri che stavano conducendo una gara maiuscola con la Porsche 911 Gruppo 4 fino a quando una grossa radice affiorante in un taglio, ha danneggiato due cerchi provocando l’immediato afflosciarsi degli pneumatici. E’ stato invece il cambio bloccato in quinta marcia a fermare la bella gara di Marco e Mattia Franchin mentre erano terzi di classe con l’Alfa Romeo Alfetta GTV, mentre per Alessandro Ferrari e Piero Comellato il ritiro è stato causato dal cedimento del motore della Talbot Sunbeam Lotus. La rottura di un collettore della Lancia Fulvia HF ha causato il ritiro per Stefano Maestri e Simone Scabello, ma la beffa più amara l’hanno vissuta Manuel Mettifogo e Mauro Savegnano fermi sul primo trasferimento per la rottura dei supporti motore della Peugeot 205 Rallye. Ritirato anche l’unico equipaggio in gara nel Trofeo A112 Abarth: è stato il cambio a fermare Giody e Nico Pellizzari. Una menzione anche per Mauro Peruzzi che navigava Nereo Sbalchiero sulla Lancia Delta iscritta coi colori del Rally Club Team: i due, nonostante problemi con l’interfono ad inizio gara, hanno ingaggiato un’avvincente battaglia con Nodari e Bianco che a fine gara ha visto il trio racchiuso in meno di 8″.

A dare un motivo per festeggiare, ci hanno pensato Mauro Argenti e Roberta Amorosa che hanno colto una bella vittoria nella gara di regolarità sport con la Porsche 911 T con la quale hanno disputato una gara perfetta, restando sempre a contatto con i battistrada e grazie ad un finale perfetto proprio all’ultimo rilevamento hanno agguantato il successo. Vedono il traguardo, in ventesima posizione, Andrea Cazzola e Roni Liessi con la BMW 325i e anche Giuseppe Ongaro e Francesco Zoso che chiudono ventiduesimi alla guida della Mercedes 190 2.3 16V. Ritirati sia Maurizio Senna e Massimo Pavesi su Volkswagen Golf GTI e per Guido Marchetto e Roberto Zamboni con la BMW M3. Ritiro anche per Ezio Corradin che affiancava Giuseppe Ceccato.

Tre erano le gare in programma con il Campagnolo Legend di regolarità a media che ha visto la partecipazione di Carlo Marcucci e Giovanni Fante, diciassettesimi con la Fiat 124 Special T.