Intervista ad Antonio Verzera, attuale vice Presidente dell’Asi candidato, alle prossime elezioni di aprile, alla Presidenza.

Come sta lAsi?  

Molto bene ma, deve essere in grado di evolversi ai tempi, per se stessa  e per i Club che sono sul campo ogni giorno, proprio quei Club che dedicano risorse per sviluppare il lavoro di certificazione dei veicoli a norma dell’art. 60 del CdS., oltre ad organizzare eventi e manifestazioni che creano un importante indotto turistico e promozione del territorio.

È necessario ridisegnare la composizione degli organi interni per rendere un servizio ottimale ai Club e di conseguenza ai 150.000 tesserati che ogni anno sono parte integrante del motorismo storico nazionale.

Perché si candida?  

Ritengo che la Federazione abbia la necessità di essere evoluta ed adeguata ai giorni nostri sia nell’organigramma che nei sistemi di coordinamento. 

L’ultimo mandato ha iniziato a rivedere alcuni aspetti carenti ma, il percorso intrapreso non ha dato i frutti tanto attesi ed inoltre i risultati ottenuti sono parziale base di partenza di quanto si dovrebbe mettere in atto per la tutela dei Club e dell’Ente. 

Il suo programma? 

10 punti, tutti di importanza primaria per il funzionamento delle attività svolte da ASI ed a supporto dei Club. È necessario attivare ogni dispositivo reale per conferire al Consiglio Federale e alle nuove figure da inserire, per maggiore coinvolgimento dei Club, deleghe nelle attività di coordinamento dell’Ente. 

Volgere lo sguardo al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni, per la tutela e per la custodia futura del patrimonio motoristico storico. Ma anche per la Federazione che ha già superato i cinquanta anni di attività ed ha il dovere di formare i giovani. 

Limportanza dellintesa con Aci:   

Come già più volte da me dichiarato, sono Enti molto importanti che tutelano il motorismo nazionale, dove ACI si identifica prevalentemente nelle competizioni e ASI è nata per il suo scopo statutario, per la tutela del motorismo e del patrimonio motoristico storico. Ciò non toglie che tra essi possa esistere un’intesa a tutela di tutti i settori; entrambi dovrebbero collaborare e nei propri ruoli viaggiare di pari passo per il bene di tutti gli appassionati. 

Non comprendo un susseguirsi di azioni legali e legali rappresentanze nelle apposite sedi che nulla portano ad entrambe anzi, disturbano ogni possibile apertura per il futuro del motorismo storico nazionale e sono ormai troppi anni che subiamo solo ingenti spese legali per attacchi e difese. 

I club, la linfa dellAsi:  

La Federazione è nata grazie alla passione dei club che, per tutelare l’associazionismo si sono uniti; da lì un crescendo di questa importante entità che, grazie ai Presidenti del passato ha raggiunto oggi una realtà invidiata anche all’estero. 

Non c’è Federazione senza Club e pertanto non ci sarebbe tutto l’indotto da essi generato con le migliaia di eventi e manifestazioni che continuano ad essere reale motore di promozione turistica del territorio nazionale. 

La sua squadra:   

Credo di aver messo insieme una squadra meravigliosa, unione di competenze ed espressioni territoriali mai avute in ASI, capaci di rappresentare le varie tipologie associazionistiche presenti in Federazione e senza lasciare nulla al caso. I criteri utilizzati per la scelta dei candidati ha dato il risultato che mi aspettavo. 

Un organo amministrativo così composto non lascia dubbi e fa ben sperare per il futuro di ASI, con le colonne portanti e le nuove generazioni pronte ad offrire quel dinamismo necessario ad aggiornare ogni aspetto gestionale. 

Cosa dice ai suoi elettori?

Dico di essere coscienti,  di informarsi realmente leggendo i verbali, cercare di approfondire l’andamento gestionale che si è concluso al 31.12 u.s.  

La nostra Federazione è un ente morale, senza scopo di lucro che deve perseguire gli scopi statutari con trasparenza e lontano da ogni interesse e pertanto non è necessario attivare censure ai verbali o altre tipologie di sistemi che non diano certezze ai nostri soci e cioè i Club. Sono proprio loro gli elettori e per scegliere devono avere chiarezza, non si può votare un organo amministrativo con il sentito dire, si deve essere certi a chi dare fiducia per la gestione dei proventi provenienti dalle energie che i club applicano giornalmente sul territorio. Per tutti questi motivi stiamo incontrando personalmente tutte le Regioni, prendendoci la responsabilità di quanto il 16 aprile saremo in grado di attivare per la nostra ASI !

Il programma che abbiamo stilato, emerge spontaneo dalle carenze o lacune che tutt’oggi abbiamo in ASI e nei Club. Da presidente di Club prima di essere un amministratore della Federazione, mi pongo da anni tanti quesiti tendenti ai sistemi che dovrebbero essere attivati per evolvere ASI ai giorni nostri.

-Le responsabilità del servizio certificativo che giustamente abbiamo per il servizio reso a norma dell’art. 60 del CdS e i rapporti internazionali con la FIVA e di conseguenza l’emissione degli omonimi certificati. 

-Il posizionamento dei Club sul territorio e i sistemi per migliorare la loro presenza e capacità di operare. 

-Il supporto che la Federazione deve offrire in modo costante ai Club al fine di renderli più operativi. 

-Incentivare il dialogo con le Istituzioni locali al fine di rendere merito alle entità dei Club e delle attività che essi svolgono sul proprio territorio. 

-La formazione dei Club per la rappresentanza sul territorio di loro stessi e della Federazione.

-Il coinvolgimento dei giovani non solo con la Commissione tendente all’organizzazione di eventi ma anche per la formazione dei giovani a trasmettere i giusti messaggi nelle sedi opportune.

-Ed altrettanto importante è realizzare un progetto per il coinvolgimento delle donne sempre presenti nelle segreterie dei Club e talvolta nelle manifestazioni e/o alla guida dei Club.