Ivan Paire al Città di Torino, il ritorno del guerriero
Prestazione stellare del pilota pinerolese affiancato da Piercarlo Capolongo che conclude a un soffio dal podio dopo un anno di assenza dalle gare con la Škoda Fabia, in versione 2018, curata da by Bianchi di Moncalieri, prendendosi la soddisfazione di vincere una speciale. Foto Magnano
TORINO, 2 settembre – Dicono che sia come andare in bicicletta: una volta imparato non si scorda più. Evidentemente è così anche in prova speciale, visto il risultato ottenuto da Ivan Paire al 38° Rally Città di Torino, che il pilota pinerolese ha concluso quarto assoluto, dopo oltre un anno che non saliva su una vettura da rally e due anni che non guidava una Škoda Fabia Rally5
“Quando le cose cominciano dal verso giusto non può che andare per il meglio” sintetizza filosoficamente il pilota pinerolese. “Fin dallo Shake Down ho lavorato perfettamente con il team di Fabrizio Bianchi, mentre con il mio navigatore, Piercarlo ‘Capo’ Capolongo, il feeling è stato perfetto, pur se era dal 2007 che non condividevamo una vettura” afferma Paire che per la gara, vista la pioggia caduta nella notte fra venerdì e sabato di partire con un assetto da umido. La prima prova del mattino, Monastero, è asciutta e Paire-Capolongo si difendono al meglio siglando il quarto tempo assoluto. La successiva Mezzenile, invece, si corre sotto la pioggia. “A fine prova, Capo, perfezionista come sempre, mi evidenzia un paio di errorini che ho commesso e che ammetto senza difficoltà. Poi guardiamo il tabellone di fine prova dei cronometristi: 5’37”1. In un attimo scorro i tempi dei cinque concorrenti che ci hanno preceduto e sono tutti più alti del nostro. Abbiamo vinto la prova. Un’emozione indescrivibile” afferma Paire.
Che nel prosieguo della gara continua a viaggiare all’ombra del podio. “Se debbo trovare una pecca in una gara pressoché perfetta, sta nel fatto di aver sbagliato, come mi era già capitato due anni fa, la procedura di partenza sul Lys. Dal camera car risulta che scattiamo con quei cinque secondi di ritardo che sono risultati importanti a fine gara” analizza ancora il pinerolese, che prosegue: “Il risultato per me è importante e significativo. Non solo perché io ero lontano da troppo tempo dalle prove speciali, ma anche perché eravamo l’unico equipaggio fra i top al volante di una vettura non evoluta, una R5 del 2018. E in questi cinque anni le vetture in versione Rally2 hanno compiuto dei passi da gigante”.
Chiusa l’avventura torinese Ivan Paire guarda al futuro. “Dopo una simile gara scatta la voglia di tornare in prova speciale. Il mio programma prevedeva per quest’anno il solo Città di Torino. Appena tornato a casa, però, mi sono subito attivato con i miei sponsor e i miei partner per pianificare una nuova uscita entro la fine dell’anno. Incrociamo le dita”