Rally di Corsica, una gara di altri tempi resa attuale nelle immagini di Stefano Romeo

CALVI (Corsica), 4 aprile – Peccato abbiano deciso di cancellarla. A favore del Rally del Giappone. Una gara che ha fatto la storia, a volte esaltante a volte drammatica, delle gare su strada. Il Tour de Corse nacque nel 1956 e per vincere bastava una piccola Renault Dauphine di soli 850 cc di cilindrata per battere le più potenti (ma neanche troppo) Porsche 356 che dovettero accontentarsi del terzo gradino del podio dietro a due utilitarie francesi. Da allora la gara dell’isola napoleonica si è sempre disputata, salvo un’unica casella bianca nel 1971. E nel suo albo d’oro nomi di grande prestigio, soprattutto francesi, grandi specialisti delle gare su asfalto come Didier Auriol e Bernard Darniche che vantano sei vittorie ciascuno per proseguire con Sébastien Loeb (quattro) e Jean Claude Andruet che pareggia il conto con Pierre Orsini a quota tre. Livello raggiunto quest’anno da Thierry Neuville (Hyundai i20), che nell’edizione 2019 ha superato sul traguardo Sébastien Ogier (Citroën C3 WRC) ed Elfyn Evans (Ford Fiesta WRC.)

Se l’albo d’oro della gara ci vede un po’ carenti con solo Sandro Munari capace di salire sul gradino più alto del podio (due vittorie in tre partecipazioni, nel 1967 su Lancia Fulvia HF con Luciano Lombardini, nel 1976 sulla Stratos con Silvio Maiga ed un terzo posto nel 1978 con la 131 Abarth affiancato da Mario Mannucci) i nostri piloti quest’anno, pur fuori dagli abitacoli che puntano al successo assoluto, ci hanno regalato grandi soddisfazioni con Fabio AndolfiSimone Scattolin capaci di vincere la categoria WRC2 con la loro Škoda Fabia R5 precedendo sul filo di lana i compagni di squadra (la scuderia italianissima Movisport) Nikolay Gryazin-Fedov Yaroslav, mentre Enrico Brazzoli e Manuel Fenoli con la 124 Abarth rally di Winners Rally Team curata da Bernini ha bissato di forza il successo monegasco.

Con 347 km di prove speciali che si snodano su un percorso di 1194 km, partendo da Sud a Porto Vecchio, per arrivare a Nord a Calvi, la gara ha permesso a piloti, spettatori e fotografi di percorrere (anzi correre e correre veloci) per tutta l’isola incontrando scenari da favola che hanno permesso ai reporter di scattare immagini di grandissima suggestione che hanno emozionato non solo per le gesta spettacolari degli equipaggi, ma anche per l’ambiente in cui erano immerse. Occasione che Kaleidosweb ha sfruttato a fondo affidando a Stefano Romeo il compito di illustrare questa magnifica gara, che sicuramente ci mancherà.