San Martino, derapate vintage e un conto in sospeso

Costenaro (Stratos) a caccia del sesto sigillo, ma Nerobutto (Ascona) sogna il suo momento

San Martino di Castrozza, 24 agosto 2020_ Allora, ricapitolando: fin qui dieci edizioni di Historique Rallye San Martino. Cinque le vittorie di Giorgio Costenaro al volante della sua Lancia Stratos Hf, sempre navigato dal fido Sergio Marchi. Se quest’anno gli riuscisse la sesta, sarebbe record assoluto con il marchio San Martino, superando il “Drago” Sandro Munari che vanta sei sigilli tra il 1964 e il 1977, ma uno come navigatore, e Renato Travaglia, artefice di un’altra cinquina con le auto moderne nel periodo 1995-2006. Per il resto, due sigilli “vintage” sono appannaggio del tedesco Michael Stoschek, uno ciascuno Lorenzo Delladio, Agostino Iccolti e “Tony”, ovvero Antonio Fassina. Poi c’è chi ha un conto in sospeso nei confronti della sfida tra le Dolomiti, come Tiziano Nerobutto, arrivato a un passo dalla vetta senza poter ancora piantare la sua bandierina.
“Negli ultimi due anni posso dire che mi è sfuggita la vittoria – racconta il driver della Valsugana – e di avere qualche cosa da recriminare. Perché nel 2018 ero in testa con ampio margine quando sulla Val Malene, penultima prova, sono andato a sbattere per la rottura dei freni, mentre l’anno scorso mi hanno bloccato sul primo Manghen causa incidente e assegnato un tempo imposto di 16’33’’7, più alto di 1’21’’4 rispetto al mio secondo passaggio in 15’12’’3. Se si considera che il distacco finale da “Tony” è stato di 12’’7, ce n’è abbastanza per la delusione di mia figlia Francesca che stavolta non ne vuole sapere. Da parte mia preferisco guardare avanti. Il Rallye è un appuntamento quasi irrinunciabile, con il Manghen è una delle gare più belle del panorama nazionale e ha la “colpa” di avermi regalato la passione per il controsterzo. Spero di riuscire a mettere in strada nuovamente l’Opel Ascona, al momento stoppata in officina per la difficoltà di reperire pezzi di ricambio sempre più rari. Sul sedile di destra, se tutto andrà bene, ci sarà Franco Battisti”.