A Castiglione si festeggia il successo di un’edizione record del rally

Una serata allegra in un ristorante della zona. Si è chiusa così la seconda edizione del Rally Day di Castiglione. Con una cena dove hanno partecipato tutti i collaboratori che insieme a Mario Trolese e al suo team hanno contribuito all’ottimo successo della competizione che si è svolta a fine Novembre. Il Rally Day di Castiglione  con 124 presenze ha fatto segnare il record di iscritti in Piemonte mentre in Italia solo la Ronde “Città dei Mille” e il Rally Prealpi hanno saputo fare meglio. Con queste prospettive si sta già lavorando per l’edizione numero 3 in programma nel week-end fra il 23 e 24 Novembre 2019. Confermata la validità come Rally Day e Castiglione Torinese come fulcro di tutta la gara. Sulle eventuali novità che riguardano il percorso ancora nulla e trapelato. Ma Mario Trolese assicura: “Ci stiamo già lavorando

Nasce la Coppa  Fiat 127

VERONA. E’ nata  ufficialmente Domenica 20 gennaio 2019 promossa dalla scuderia veronese Pro Energy Motorsport Asd durante il pranzo sociale a Badia Calavena,  la “Coppa 127”, campionato sociale aperto a piloti e navigatori tesserati presso la Pro Energy Motorsport che corrono nei rally storici con la berlinetta torinese sia in cilindrata 900cc che 1050cc. Il campionato privato sociale ha la finalità di raggruppare drivers, team ed appassionati promuovendo una sfida in cinque rallyes nell’arco del 2019 distribuiti fra Piemonte, Emilia e Veneto. Le ostilità inizieranno in provincia di Verona col 1° Lessinia Rally Historic il 15 e 16 febbraio, successivamente le Fiat 127 affronteranno le selettive strade del 12° Rally Storico delle Valli Cuneesi il 26 e 27 aprile. Terzo round stagionale sarà il 2° Rally del Grifo Storico, in programma il 18 e 19 maggio, continuando con il neonato 1° Rally Storico di Salsomaggiore, previsto il 3 e 4 agosto nella cittadina termale, e concludendo nella provincia natale della Fiat 127 col Rally Storico “La Grande Corsa” nel torinese l’8 e 9 novembre finale del Trofeo Rally di zona. Alla Coppa 127 possono partecipare i primi conduttori e navigatori anche di scuderie differenti purché tesserati al team Pro Energy Motorsport Asd e previa compilazione della scheda d’iscrizione. I punti, assegnati in base alla classifica fra le Fiat 127 partecipanti a ciascuna gara, decreteranno la classifica assoluta, quella per le vetture fino a 900cc e l’analoga per le 1050cc oltre a premiare l’eventuale miglior equipaggio femminile

Partecipazione record al  Circuito d’Albaro

GENOVA 20 gennaio – Massiccia partecipazione di auto storiche al Circuito d’Albaro di Genova giunto alla dodicesima edizione ed organizzato dal Veteran Car Club Ligure con la collaborazione del Municipio Medio Levante. La riuscita manifestazione andata in scena domenica 20 gennaio ha di fatto aperto la stagione genovese del motorismo storico.

Il Meeting vuole da sempre  essere soprattutto un’overture della stagione, un modo per riaccendere i motori dopo il parziale letargo e condividere con gli amici dalla passione comune alcune ore, senza, come hanno tenuto a sottolineare gli organizzatori, alcuna velleità agonistica anche se sono da sempre previste alcune prove di regolarità.

Al Circuito d’Albaro hanno partecipato quest’anno, ed è record per la manifestazione genovese, oltre 60 auto storiche e  alcune moto d’epoca. I partecipanti, provenienti da tutta la regione, si sono ritrovati accompagnati da una bella giornata di sole nonostante la temperatura rigida, in Piazza Leopardi. Alle 11 dopo le tradizionali verifiche è stato dato il via con le auto storiche impegnate  su un circuito, da ripetere tre volte, attraverso Via Ricci, Via Boselli, Via Zara e con partenza e arrivo sempre in Piazza Leopardi. Ha vinto, come ampiamente previsto, Arturo Bottaro al volante della sua Mini Cooper del 1965. Alle sue spalle, l’altro specialista della regolarità, Gianni Chiesa su Porsche 993 del 1995. Terzo Tino Gemme al volante di una Alfa Duetto del 1976. Al quarto e quinto posto si sono piazzati Marco Formento su Fiat 127 del 1979 e Gianpaolo Billi su Fiat 508 del 1937. Nella top ten si sono inseriti Corrado Calligaris su Fiat 500, Luciano Ranaldi su Alpine Renault  110 del 1975, Sergio Ramassa su Fiat 509 Torpedo del 1929, Giuseppe Fasciolo su Alfa Duetto del 1967 e Torrisi Vitali su Fiat 600  del 1999.

Tra le auto presenti ammirate anche una Lancia Ardea del 1952, alcune Porsche 356, una Fiat 500C Topolino del 1950, alcune Giulietta spider ed una Fiat 1100 cabrio Monviso del 1948.

Al via il progetto “Live For The City” per il lancio della nuova Range Rover Evoque in Italia

Land Rover presenta i “City Curator” che attraverso il loro sguardo celebreranno le città in attesa del SUV di lusso dall’anima eco-chic. Dopo il Reveal internazionale dello scorso 22 novembre a Londra, parte anche il Italia il progetto “Live for the city” per condurre sino al lancio della Nuova Range Rover Evoque in Italia. Giacomo Biraghi, il duo Giovannoni-Marcantonio, Emilia Billitteri, Elena Ghisellini e Diva Tommei sono i City Curator che daranno la propria interpretazione del concept del progetto celebrando le loro città di riferimento, come fonte di ispirazione della loro opera creativa, del loro lavoro e del loro impegno sociale. Milano, Firenze e Roma saranno le città protagoniste, celebrate dai City Curator attraverso la personalizzazione dei wire form, installazioni artistiche che svelano le linee della Range Rover Evoque. Ogni wire form, sarà “interpretato” e firmato dai diversi City Curator, per rappresentare la loro personale visione di quanto ispirato dal progetto e da queste installazioni artistiche che saranno poste nel cuore di ciascuna metropoli, per restituire ai cittadini un messaggio di rispetto e sostenibilità.

Dopo il debutto con una straordinaria esibizione nel cuore creativo di Londra lo scorso 22 Novembre in première mondiale, l’attesissima Range Rover Evoque, SUV compatto di lusso di Land Rover, è pronta a fare il suo ingresso anche sul mercato italiano. Il nuovo modello di Evoque, nella sua architettura totalmente nuova, con inediti standard di raffinatezza, capacità e sostenibilità, è la celebrazione di come le metropoli ispirino design e innovazione.  Nasce così “Live for the City” il progetto internazionale che vede come protagonista la città nelle sue varie sfaccettature e accompagna il lancio di Evoque in Italia con una declinazione made in Italy assolutamente originale e creativa.

 “Il progetto Live for the City è un’opportunità per esprimere sinergie positive tra la città e la nuova generazione di Range Rover Evoque – afferma Daniele Maver, Presidente di Jaguar Land Rover ItaliaSono molto orgoglioso, perché quando fu lanciata nel 2010, Evoque ha innegabilmente rappresentato una vera e propria rivoluzione, ha riscritto le regole e dettato una nuova tendenza, creando per la prima volta il segmento del SUV di lusso urbano. Oggi con la nuova Evoque ci sono tutte le premesse per non deludere le aspettative e ripetere un successo”.

Con il progetto Live for the City, Land Rover rende omaggio alla città e alla sua natura eclettica, fatta di luoghi inediti da scoprire ed esplorare con Evoque, nella sua versione mild-hybrid e progettata per l’elettrificazione, in grado di arrivare al cuore dei centri urbani, con il minimo impatto ambientale, così come di esplorare aree più selvagge, al di fuori dei percorsi asfaltati esprimendo anche il suo carattere off road. Con l’intento di rivelare l’anima più autentica della città, la sua vivacità e la sua cultura, con il progetto Live for the City, Land Rover rende protagonisti i City Curator: sono creativi, innovatori e pionieri, che vivono a 360° gradi il tessuto urbano, persone in grado di condurci con Evoque alla scoperta di prospettive nascoste della loro città di riferimento.

Giacomo Biraghi, il duo Giovannoni-Marcantonio, Emilia Billitteri, Elena Ghisellini e Diva Tommei sono i City Curator che in Italia personalizzeranno il concept del progetto. Così come Land Rover si è ispirata alla città per creare la nuova Evoque, anche i City Curator attingono ad essa come fonte di ispirazione per il loro lavoro e le loro opere. Ogni City Curator diventa creator, personalizzando i wire form, una serie di sculture ispirate al nuovo modello Evoque, in base al loro campo di lavoro e competenze specifiche. I wire form personalizzati, saranno installati in luoghi simbolo dei centri urbani, restituendo ai cittadini un messaggio chiave di rispetto e sostenibilità, in linea con le caratteristiche della nuova Evoque, e assumendo un’utilità specifica per la comunità.

Sarà Milano la città guardata attraverso la lente creativa del duo Giovannoni-Marcantonio. La coppia di designer interpreterà Milano come un salotto urbano vissuto attraverso la nuova Evoque, mettendo in luce in modo assolutamente creativo l’autentico DNA di Land Rover Above & Beyond: l’auto dal carattere urbano ed eco-friendly, dal design raffinato, ma anche il veicolo perfetto per esplorare la natura e andare fuori strada. Giacomo Biraghi, esperto di strategie urbane, fondatore dell’associazione Secolourbano che raccoglie economisti, designer e professionisti per promuovere e migliorare la città di Milano, reinterpreterà il wire form, mettendo in luce le caratteristiche mild-hybrid della nuova Evoque. Giacomo porrà l’attenzione sull’importanza di proteggere e promuovere il verde della città, per respirare un’aria migliore ed educare i cittadini sull’importante funzione e i benefici di alcune piante contro l’inquinamento milanese.

Milano è la città anche di Emilia Billitteri, ballerina professionista e il primo istruttore di Pilates con la certificazione del metodo Daniell. Emilia crede fermamente nel mantra “Movement is sustainable”, che sarà interpretato riflettendo perfettamente l’anima della nuova Range Rover Evoque: dinamica e ideale per affrontare l’ambiente urbano, con un “cuore sostenibile” per rispettare la natura, anche in città. La fashion designer Elena Ghisellini celebrerà Firenze, dove hanno sede il suo laboratorio creativo e la sua boutique. Da sempre sensibile alle tematiche di sostenibilità già nella produzione delle sue collezioni, Elena reinventerà in modo originale l’anima eco-chic di Evoque. Infatti per minimizzare l’impatto ambientale in ogni Evoque sono stati utilizzati fino a 33 kg di materiali naturali e riciclati. L’attenzione rivolta da Land Rover alla sostenibilità si riflette anche nella scelta di una più ampia gamma di materiali degli interni provenienti da fonti responsabili, che trasmettono la tradizionale sensazione di lusso peculiare della Range Rover Evoque.  Roma sarà la città di riferimento per Diva Tommei, che nella capitale italiana ha fondato la sua società Solenica. Diva sfrutterà l’installazione del wire form per sensibilizzare la comunità sull’importanza delle energie rinnovabili, come l’energia solare, per il sostentamento elettrico delle città, partendo dalla considerazione che ancora oggi il sole è la più grande risorsa energetica del pianeta e tutta l’energia che sprigiona entra a far parte del ciclo della vita del tessuto urbano, inclusa la mobilità.

Tutti i wire form personalizzati, a grandezza naturale, dalle proporzioni eleganti e dalle linee semplici e moderne, illustreranno la filosofia modernista del design che ha ispirato il nuovo SUV di lusso e ciascuna interpretazione da parte dei City Curator metterà in luce il legame speciale di Evoque con la città. Le installazioni artistiche wire form personalizzate segneranno l’inizio del conto alla rovescia verso l’avvicinarsi della commercializzazione della nuova Range Rover Evoque che sarà poi protagonista del concept espositivo proposto da Land Rover alla Milan Design Week, in programma dal 9 al 14 aprile 2019.

Il progetto “Live For The City” conquista Milano e rende omaggio alla natura eclettica della città

MILANO, 20 gennaio – Da Gae Aulenti a Piazza XXV Aprile, i City Curator Giacomo Biraghi, il duo Giovannoni-Marcantonio e Emilia Billitteri espongono le loro installazioni artistiche in luoghi simbolo del capoluogo lombardo. Dopo il lancio internazionale tenutosi a Londra lo scorso 22 Novembre, l’attesissima Range Rover Evoque, SUV compatto di lusso di Land Rover, fa il suo ingresso anche sul mercato italiano: si è infatti tenuto il 16 e 17 gennaio a Milano il Lancio Nazionale del nuovo modello, con un reveal straordinario presso lo spazio polifunzionale The Mall, animato da presentazioni, performance musicali e DJ set. Il modello, nella sua architettura totalmente nuova, con inediti standard di raffinatezza, capacità e sostenibilità, è la celebrazione di come le metropoli ispirino design e innovazione.

Nasce così “Live for the City” il progetto internazionale che accompagna il lancio di Evoque in Italia e rende omaggio alle città italiane, fatte di luoghi inediti da scoprire e realtà nascoste da esplorare. Le città sono infatti le vere protagoniste del progetto, celebrate attraverso una serie di installazioni artistiche che ne interpretano le diverse anime, segnando un percorso creativo che ci accompagnerà fino alla commercializzazione della nuova Range Rover Evoque sul mercato italiano.

La prima città protagonista di “Live for the City” in Italia è Milano, eclettico capoluogo lombardo, dove il ritmo frenetico della quotidianità rivela l’anima più autentica della città, fatta di innovazione, cultura e design. Così come Land Rover si è ispirata alla città per creare la nuova Evoque, anche i City Curator – creativi, innovatori e pionieri, che vivono a 360° gradi il tessuto urbano – attingono ad essa come fonte di ispirazione per il loro lavoro e le loro opere. Attraverso la lente creativa del duo Giovannoni-Marcantonio, Milano svela la sua anima artistica. Con la propria installazione “Urban Jungle with Qeeboo Kong”, esposta dal 19 al 26 gennaio in Piazza XXV Aprile, la coppia di designer trasforma Milano in un salotto a cielo aperto con l’obiettivo di salvaguardare la realtà in cui ci muoviamo e vivere positivamente l’energia della giungla urbana. Attraverso un’interpretazione astratta del concetto di spazio interno ed esterno, l’installazione si fa portavoce di un invito al rispetto della città, da curare e tutelare come la propria casa. Una occasione per esprimere le sinergie positive tra l’ambiente urbano e la nuova Evoque. Allo stesso tempo, l’installazione mette in luce in modo assolutamente creativo l’autentico DNA di Land Rover Above & Beyond: l’auto dal carattere urbano ed eco-friendly, dal design raffinato, ma anche il veicolo perfetto per esplorare la natura e andare fuori strada. “Ciascun cittadino si preoccupa di proteggere il proprio spazio. La stessa cura e attenzione che si riservano agli spazi interni devono essere rivolte agli ambienti esterni, palcoscenico della vita di un’intera comunità. Con Urban Jungle vogliamo invitare Milano a riflettere sul valore della città, dei suoi spazi da salvaguardare e proteggere” commentano i due designer. “Ogni cittadino può collaborare alla realizzazione di questo obiettivo con semplici scelte quotidiane, come il prediligere mezzi di spostamento che riducono al minimo l’impatto ambientale”.

L’esperto di strategie urbane Giacomo Biraghi, fondatore dell’associazione Secolourbano, con “Green Mobility” pone l’attenzione sull’importanza di proteggere e promuovere il verde in città, per respirare un’aria migliore ed educare i cittadini all’importante funzione e i benefici di alcune piante che contribuiscono a contrastare l’inquinamento urbano. Esposto a marzo in Piazza Gae Aulenti, in prossimità della Biblioteca degli Alberi, il suo wire form mette in luce le caratteristiche mild-hybrid della nuova Range Rover Evoque, un modello eco-chic a basso impatto ambientale, progettata per offrire maggiore efficienza, performance e raffinatezza in ogni condizione.

“Oggi nelle città vivono più persone che in ogni altra epoca della storia. Entro il 2050, almeno il 70% della popolazione globale vivrà in aree urbane. Ma questo fenomeno, senza precedenti, non necessariamente significa inquinamento. Gli alberi e le foreste urbane rendono le città luoghi più puliti, più verdi e più salutari. Sono un condizionatore naturale e raffreddano l’aria, filtrano gli inquinanti nocivi dall’aria e aiutano a mitigare i cambiamenti climatici. I grandi alberi urbani sono ottimi filtri per inquinanti e polveri fini, forniscono habitat, cibo e protezione alle piante e agli animali, aumentano la biodiversità urbana: piantare alberi oggi è essenziale per le generazioni di domani!” afferma Giacomo Biraghi. “Milano in questo senso sta seguendo una politica di forestazione urbana molto ambiziosa, che si sposa con gli obiettivi strategici del piano di governo del territorio Milano 2030 e con le strategie promosse dal programma 100 resilient cities e dal network mondiale c40” i rispettando il cuore delle città, il verde, e di conseguenza proteggere il nostro respiro e il nostro corpo”

Milano è la città anche di Emilia Billitteri, ballerina professionista, istruttrice di Pilates e Gyrotonic, nonché prima istruttrice, in Italia, di Postural Movement con certificazionemdell’ Ivana Daniell Method di Londra. Con la sua installazione, esposta dal 16 al 18 gennaio allo spazio polifunzionale The Mall, Emilia dà voce al mantra “Movement is sustainable”, che riflette perfettamente l’anima dinamica della nuova Range Rover Evoque, ideale per affrontare l’ambiente urbano, con un “cuore sostenibile” per rispettare la natura anche in città, offrendo le migliori condizioni di calma, relax e silenziosità.

“Milano è la città che mi ha adottato, sempre aperta all’innovazione. Mi è sembrato il posto ideale per importare per la prima volta in Italia un’esperienza innovativa di movimento. Siamo nati per muoverci, fa parte della nostra natura. Il movimento, inteso come espressione del corpo umano, oppure come spostamento da un luogo all’altro, deve essere il più naturale possibile, sostenibile per il nostro corpo e in armonia con i luoghi che ci circondano” commenta Emilia Billitteri.” Se penso alla mobilità urbana, grazie ad auto innovative come Evoque, che riducono al minimo l’impatto ambientale, abbiamo la possibilità di muoverci rispettando il cuore delle città, il verde, e di conseguenza proteggere il nostro respiro e il nostro corpo”.

Dopo l’appuntamento di Milano, il progetto “Live For The City” conquisterà anche Firenze e Roma, due città vivaci e dinamiche, che ogni giorno ispirano il lavoro delle due City Curator Elena Ghisellini e Diva Tommei. Innovatrici e creative, le due City Curator porteranno in vita la propria interpretazione del concetto “Live For The City” attraverso la personalizzazione di due wire form, reinventando da un lato l’anima eco-chic di Range Rover Evoque, e sottolineando l’importanza di una mobilità sostenibile dall’altro. Partendo da Milano, passando per Firenze e Roma, le installazioni artistiche wire form personalizzate segneranno l’inizio del conto alla rovescia verso l’avvicinarsi della commercializzazione della nuova Range Rover Evoque che sarà poi protagonista del concept espositivo proposto da Land Rover alla Milan Design Week, in programma dal 9 al 14 aprile 2019.

Trofeo Pirelli 2018 premiazioni ad Automotoracing

Sabato 2 febbraio nel padiglione dedicato al mondo delle competizioni

TORINO – Tutto è pronto. Individuata anche la location per la cerimonia di premiazione del Trofeo Pirelli 2018. Sarà infatti l’edizione 2019 di Automotoracing, la rassegna del motorismo sportivo che da anni affianca Automotoretrò ad ospitare le premiazioni del prestigioso trofeo che nel 2018 ha affiancato le competizioni nel calendario della Coppa Italia Aci Sport 1° zona (Cuneesi, Alba, Lanterna e Rubinetto). Una serie che ha senza dubbio riscosso un buon successo con oltre quaranta piloti iscritti. Una iniziativa, quella della famosa casa italiana costruttrice di pneumatici che ha contribuito a dare maggiore prestigio a questa serie e reso interessante l’esito della stagione rallistica fra Piemonte e Liguria. La vittoria finale nel Trofeo Pirelli 2018 è andata al lombardo Mauro Miele grazie ad un finale di stagione in crescendo con le vittorie al Rally della Lanterna e il terzo posto sulle strade novaresi del Rally del Rubinetto . Miele, nella classifica finale del Trofeo ha preceduto di un soffio il francese Puppo mentre Alessandro Gino con il ritiro sulle strade novaresi è scivolato al terzo posto. L’appuntamento è per sabato 2 Febbraio 2019 alle ore 16 nell’area premiazioni all’interno del padiglione Oval di Lingotto fiere

Il Rally Valtiberina “Tricolore” è pronto: un percorso “mondiale” attende i rallisti italiani

La gara organizzata da Valtiberina Motorsport, il 15-16 -17 marzo 2019, sarà valido quale quarta prova del Challenge Raceday Rally Terra e prima prova del Campionato Italiano Auto Storiche su terra, denominato “Trofeo Tradizione Terra”. Grande attesa per il cambio del format, che porterà i concorrenti in provincia di Siena, raggiungendo prove speciali da sogno

AREZZO, 18 gennaio 2019 – Rally su terra per auto moderne, auto storiche e vetture “All Stars”. Valevole per il Campionato Italiano Rally Autostoriche “Trofeo Tradizione Terra 2019” e per il Challenge Raceday Rally Terra. E ancora: nove Prove Speciali “mondiali” (78,940 chilometri di distanza competitiva su un percorso totale di 446,890) che i concorrenti andranno ad affrontare certamente con grande emozione, perché sono vere e proprie icone del rallismo internazionale. Quali? Eccole: “Monte Sante Marie”, “Alpe di Poti”, “Cerbaiolo”, “Battaglia di Anghiari” e la “Power Stage” finale da 6 chilometri che sarà una sorpresa.

Sono diversi i biglietti da visita del 13° Rally Città di Arezzo Crete Senesi e Valtiberina, in programma per il 15-16-17 marzo, una delle grandi novità di questa stagione, annunciato nelle sue novità ancora alla fine dello scorso autunno, accolto con grande enfasi da sportivi appassionati, praticanti e addetti ai lavori.

Valtiberina Motorsport, l’organizzazione, sta lavorando alacremente per assolvere al meglio il prestigioso compito , affidato dalla Federazione quello dell’essere la prima gara delle cinque in calendario del Campionato Italiano Rally per auto storiche su terra, il “Trofeo Tradizione Terra”, un nome importante, che rimanda chiaramente a quella che è la storia, ed appunto la “tradizione”, delle corse su strada. Una grande novità che si affianca ad un altro “marchio” di prestigio, quello del Challenge Raceday Rally Terra 2018-19, del quale sarà la quarta prova, conferendo alla competizione piloti e vetture di alto livello.

Da Arezzo alla terra senese. Dalla provincia di Arezzo il rally andrà a raggiungere la provincia di Siena, nel territorio di Asciano.  Rimarrà il quartier generale ad Arezzo, grazie al consolidato e rinnovato appoggio dell’Amministrazione e della Struttura Comunale, con confermati il coinvolgimento ed il convinto sostegno all’evento di Anghiari e Pieve Santo Stefano ed il “profumo mondiale” si sentirà forte con il coinvolgimento di Asciano e le Crete Senesi, che saranno parte importante della manifestazione, tornando sulla scena rallistica di primo piano dopo ben venti anni di assenza.

Il territorio di Asciano che conosce un forte coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale, sarà interessato con la disputa di due bellissimi crono sulla prova del MONTE SANTE MARIE che ha fatto la storia dei Rallies iridati degli anni ottanta e novanta. La città, inoltre, sarà sede della partenza e di lungo riordino in cui si potrà godere, nel centro cittadino, la visione delle vetture da corsa per più fasi dell’evento, coinvolgendo in pieno per una giornata di gara la bellissima città delle crete senesi che peraltro, dal quartier generale del rally di Arezzo, dista meno di 50 chilometri.

Cambia il format. Il format di gara subirà un notevole cambiamento, con l’ampliamento del percorso di gara nella vicina provincia di Siena, andando a toccare luoghi decisamente “magici” per il rallismo non solo nazionale, quelli attraversati alla fine del secolo scorso dal mondiale rally. Due giorni di sfide, attraverso gli sterrati delle Provincie di Siena ed Arezzo con le Città di Arezzo, Asciano, Anghiari e Pieve Santo Stefano, un fattore importante per la promozione dell’intero territorio che il Rally attraverserà.

Le vetture storiche, previste anche nella categoria “All Star”, avranno iniziative a loro dedicate che dureranno per l’intera manifestazione e che permetteranno ai possessori di tali vetture di partecipare a 360 gradi nell’Evento.  La “All Star” è riservata alle vetture storiche in allestimento da corsa i cui modelli hanno contribuito a creare la storia dei rally, volendo mantenere viva la memoria storica di vetture e gare sia pure senza alcun contenuto agonistico. Infatti, le vetture che partecipano alle manifestazioni All Stars lo fanno a scopo dimostrativo senza rilevamento di tempi e stesura di classifiche.

E poi . . . l’apericena delle crete senesi. Un appuntamento di alto livello sportivo è quello giusto anche per conoscere e degustare i prodotti del Crete Senesi Life Park. E’ questa la prima delle iniziative collaterali alla manifestazione che grazie all’entusiasmo del Comune di Asciano e delle attivissime Associazioni locali prenderà vita sabato 16 marzo, aperta a tutti, con protagonisti gli equipaggi in gara nel loro transito lungo Corso Matteotti ad Asciano, sulla strada di ritorno verso Arezzo, ma anche rivolta a tutti gli appassionati, cittadini ed addetti ai lavori per un massimo coinvolgimento del territorio.

Trattamento MaFra: test al “Monte Historique”

Al Rallye di Montecarlo Historique ci saranno due vetture della Scuderia Milano Autostoriche trattate espressamente per sperimentare nelle condizioni più estreme i nuovi prodotti protettivi Labocosmetica per la carrozzeria

Che MaFra sia lo sponsor della partenza da Milano del XXI Rallye di Montecarlo Historique, in programma dal 1° al 6 Febbraio prossimi, è una notizia che circola già da tempo nell’ambiente. D’altronde chi meglio dell’azienda leader dei cosmetici per l’auto può farsi interprete delle esigenze di affezione al proprio mezzo storico che hanno i piloti-collezionisti di veteran cars? L’occasione per l’azienda milanese è proprio quella di far conoscere i migliori prodotti della cosmesi dell’auto in un contesto di altissimo livello come quello della partenza del rally più famoso del mondo.

Quello che invece non tutti ancora sanno è che MaFra avrà anche una presenza attiva e dinamica nel corso di tutto rally, perché quest’anno partecipa anche alla gara con due vetture iscritte dalla Scuderia Milano Autostoriche, uno dei più forti team sulla piazza, vincitrice delle ultime tre edizioni della manifestazione monegasca. Differenti sono le tipologie dei piloti schierati dall’azienda milanese: da una parte un equipaggio con vasta esperienza, dall’altra due debuttanti sulle strade del Principato. Alberto Bergamaschi, in coppia con Massimo Soffritti, è un driver con oltre 500 gare all’attivo, sia in pista che nei rally, ed affronta il Rallye di Montecarlo per la nona volta consecutiva al volante di una vettura particolare, il VW Maggiolone 1303 S Salzburg ex-works, un vero mostro dei primi anni settanta con quasi 150 cavalli. New entry al “Monte” sono invece Marco Mattioli e Mario Pensotti, con esperienze in gare di regolarità a tubi ma completamente a digiuno nella specialità della regolarità a media tipica delle competizioni d’oltralpe. La loro vettura è una Fiat 124 Abarth che certamente non è la macchina più facile da guidare sulle stradine innevate e gelate delle Alpi francesi. Marco Mattioli, che è uno dei titolari di MaFra, si è fatto facilmente convincere a vivere in prima persona l’avventura di oltre 2500 chilometri in quasi sei giorni di gara su e giù per i passi alpini per mettere alla prova le proprie capacità di guida ma anche per sperimentare direttamente una serie di prodotti specifici per la protezione dell’auto nella stagione invernale. “Non c’è terreno di prova migliore delle competizioni per provare seriamente qualsiasi prodotto e componente per l’auto” afferma Mattioli. “In particolare nel campo della cosmesi dell’auto, e più specificamente della protezione della carrozzeria, una gara come il Rallye di Montecarlo, con tipologie di fondi stradali che vanno dall’asciutto al bagnato, alla neve, al verglass e al ghiaccio, mette a dura prova sottoscocca e lamierati. Infatti in Francia è abitudine cospargere le strade invernali col sale che, come sappiamo tutti, ha un effetto devastante sulle carrozzerie. Noi vogliamo mettere alla prova proprio in questo contesto così difficile i nostri prodotti più avanzati”.

Entrambe le vetture, sia il Maggiolone che la 124 Abarth, saranno sottoposte prima della partenza ad un processo anticorrosione della scocca e verranno preparate, su una sola metà della carrozzeria, con prodotti lucidanti e conservanti di Labocosmetica, la linea dedicata creata da MaFra. A fine gara le auto rientreranno in officina dove saranno oggetto di un accurato controllo e verifica dei risultati del trattamento, mettendo a confronto la zona curata con i prodotti di Labocosmetica con la parte lavata con prodotti tradizionali. Alla fine, qualunque sia la posizione conquistata all’arrivo dai due equipaggi-cavia MaFra, un risultato ci sarà di sicuro: la prova avrà dato i suoi frutti dimostrando come un bel trattamento preventivo sia l’elemento vincente che fa sempre la dovuta differenza.

LORAN conferma la sua presenza nel CIR 2019 e sceglie DP Autosport

Presto anche il nome del pilota

FROSINONE, 18 gennaio – La stagione 2018 si era conclusa nel modo più dolce possibile, con il titolo italiano conquistato soltanto al Rally Due Valli e dopo un’aspra  e sana lotta durata tutto il campionato.

Ma LORAN non vuole adagiarsi sugli allori e conferma la propria presenza a tempo pieno nel CIR anche per quest’anno. La società sportiva laziale, che vuole risalire sul tetto d’Italia ad ogni costo, ha individuato dopo un’accurata valutazione il team con cui stringere un rapporto di collaborazione: la DP Autosport. La vettura sarà dunque la performante Škoda Fabia R5, mentre mancano gli ultimi dettagli per chiudere l’accordo con la casa fornitrice degli pneumatici  e con il pilota che andrà a beneficiare del sedile.

LORAN potrebbe schierarsi con Paolo Andreucci o con Giandomenico Basso, due profili importanti e che non necessitano di presentazioni. Molto presto la sentenza!

 

 

I piloti italiani primi nei campionati FIA

In una speciale classifica redatta dal magazine AUTO, rivista internazionale della FIA, sono gli italiani i piloti di maggiore successo fra tutti i campionati della FIA, grazie anche al lavoro ed il supporto di ACI Sport.

La rivista AUTO, il magazine internazionale della FIA, ha pubblicato una speciale ed interessante classifica che mostra il successo dei piloti delle diverse nazioni nei campionati FIA. La prima posizione netta e assoluta è dell’Italia, con 46 punti, davanti alla Repubblica Ceca, staccata di 10 punti, e la Germania, terza, a 32 punti. Seguono la Gran Bretagna e la Svezia, sempre a 32 punti ma con meno primi posti, e la Francia, sesta a 29.

La classifica si basa su un calcolo che prende in esame tutti i campionati FIA dal kart alla F1 e assegna tre punti ogni prima posizione finale di campionato, due punti per le seconde posizioni, e un punto per il terzo classificato assoluto.

Marc Cutler, redattore del servizio, va poi oltre nell’analisi e scrive: “Dietro ad ogni pilota e campione c’è una Federazione Nazionale, la quale non solo fornisce la licenza a quel determinato pilota per permettergli di competere, ma fornisce anche supporto durante la sua carriera”. Ciò sottolinea il lavoro costante e chiave di ACI Sport, la società di ACI che assicura, tra l’altro, la formazione e l’avviamento dei giovani piloti all’attività agonistica, per esempio attraverso la propria Scuola Federale di Pilotaggio.

Nissan svela IMs, il nuovo concept di “berlina sportiva di lusso”

Il nuovo veicolo elettrico a trazione integrale inaugura un vero e proprio segmento.

DETROIT, 14 gennaio 2019 – Al Salone dell’Automobile di Detroit 2019, Nissan presenta il concept IMs, “berlina sportiva di lusso”, con piattaforma e sistema propulsivo sviluppati nell’ambito della Nissan Intelligent Mobility. Le proporzioni rivoluzionarie della concept car IMs, più simili a quelle di una berlina che di un crossover, definiscono un segmento a parte. L’identità 100% elettrica è il tratto distintivo dell’auto e la batteria, collocata sotto la scocca, determina una maggiore altezza dell’abitacolo. Interni spaziosi grazie ad un passo maggiorato e una configurazione “2+1+2” dei posti a sedere. Sedili anteriori orientabili e una fila posteriore modulare, con divanetto a tre posti che si può trasformare in un comodo “Premier Seat” centrale, abbattendo i due sedili laterali che si trasformano in ampi braccioli.

Alfonso Albaisa, Senior Vice President Global Design di Nissan, ha dichiarato: “I progressi compiuti nelle tecnologie EV e nella guida autonoma hanno permesso ai nostri designer di rompere gli schemi delle vetture tradizionali per crearne una completamente nuova. IMs sfida i limiti progettuali delle berline con un approccio che eleva lo status della categoria sia in termini di look che di funzionalità”.

Un design nel segno della Nissan Intelligent Mobility. Il design esterno e interno di IMs è frutto delle innovative tecnologie di guida elettrica e autonoma sviluppate dalla Nissan Intelligent Mobility, la roadmap strategica che definisce il modo in cui i veicoli vengono guidati, alimentati e integrati nella società. IMs è un esercizio di dualismo e contrasto. In modalità di guida autonoma consente al guidatore di procedere senza dover toccare alcun comando, mentre in modalità manuale offre tutte le emozioni e le prestazioni sportive che solo un veicolo elettrico di categoria superiore può offrire. IMs dispone inoltre delle tecnologie più avanzate in termini di sicurezza e sistemi virtuali di connettività, inserite in un contesto che rende omaggio al design giapponese, sospeso tra modernità e tradizione.

Propulsione elettrica, guida autonoma e connettività: il futuro è qui. Icona della Nissan Intelligent Mobility, IMs ne rappresenta a pieno i tre pilatri (Intelligent Driving, Intelligent Power, Intelligent Integration) e prosegue il percorso verso la creazione di una società mobile sostenibile fondata su veicoli elettrici, guida autonoma e connettività. La vettura è mossa da due motori elettrici, uno anteriore e uno posteriore, alimentati da una batteria da 115 kWh a ricarica rapida che eroga 489 CV (360 kW) di potenza e 800 Nm (590 lb-ft) di coppia, capace di competere con le berline sportive attualmente in commercio. Con un’autonomia stimata di 622 km con una sola carica, IMs garantisce percorrenze al pari di vetture mosse da motori a benzina. Il propulsore adotta un sistema a trazione integrale ad alte prestazioni, che offre una distribuzione ottimale dei pesi fra anteriore e posteriore, per una spinta eccezionale e un’ottima tenuta di strada. Le sospensioni pneumatiche si adeguano alla situazione per garantire una guida fluida e un assetto piatto in curva.

Linee esterne semplici ed eleganti. Le linee esterne del concept IMs esprimono il nuovo linguaggio di design delle “berline sportive di lusso” Nissan, che trasforma una vettura classica in un mix di appeal, carattere sportivo e aerodinamicità, in un connubio di qualità high-tech e stile nipponico. Il profilo esterno di IMs spicca per la semplicità delle linee orizzontali e verticali, più che per le superfici scolpite. Questa volta Nissan rinuncia al tema del “tetto fluttuante” per sfruttare le inedite proporzioni della carrozzeria e le sue linee filanti, che accentuano la sportività della vettura e ne riducono il coefficiente di resistenza aerodinamica. Inoltre parafanghi, spoiler anteriore, modanature e diffusore sotto scocca riducono la portanza al minimo alle alte velocità, tenendo la vettura incollata al suolo. La linea del tetto si ispira alla forma della luna: le barre longitudinali in alluminio spazzolato anodizzate e dorate ricordano l’anello luminoso visibile durante le eclissi. Le proporzioni uniche del veicolo, dettate dalla lunghezza del passo e della linea di cintura, dalla posizione dei montanti A e dall’inclinazione del lunotto, conferiscono al veicolo una silhouette minimal.

“Ripensando alla storia di Nissan, ci siamo resi conto che alcuni dei modelli di maggior successo, come la Murano di prima generazione o la serie Z®, avevano linee essenziali”, prosegue Albaisa. “Optando per un design semplice, la qualità percepita aumenta di conseguenza.”

L’inconfondibile V-motion, che caratterizza il frontale di tutti i modelli della gamma Nissan 2019, si esprime attraverso la forma e la collocazione dei fari nella fascia anteriore di IMs, in questo caso sprovvista di griglia. Audace e sottile, la struttura a V del sistema di illuminazione è in sintonia con il look futuristico di IMs, mentre i grintosi cerchi da 22” accentuano la carica sportiva della vettura.

In modalità di guida autonoma i fari di IMs e i gruppi ottici posteriori diventano azzurri e la luce lampeggia continuamente al centro del frontale e in coda, per segnalare a pedoni e altri veicoli che è attiva la modalità di guida autonoma.

Tra le altre caratteristiche degli esterni figurano le portiere a sezione profonda, il cofano tridimensionale, le luci di coda olografiche, lo spoiler posteriore integrato e il paraurti posteriore sollevato. La carrozzeria è priva di montante B e provvista di 4 porte (con le 2 posteriori controvento per favorire la salita e la discesa), un tetto ultrasottile, maniglie invisibili con eClinch, finestrini laterali a filo e telecamere laterali in sostituzione dei retrovisori. Le telecamere si ripiegano quando IMs è in modalità autonoma. Per sottolineare le radici orientali dell’auto, il vetro oscurato del tettuccio è percorso da un motivo geometrico dorato, ispirato alla fantasia giapponese tradizionale Asanoha e presente anche su altri elementi del veicolo, come i cerchi e gli interni.

Design degli interni: eterno futurismo giapponese. Attraverso gli interni di IMs, i designer Nissan hanno cercato di immaginare come saranno gli spostamenti quotidiani in auto in un mondo caratterizzato dalla guida autonoma. Per esprimere tutta l’ariosità dell’abitacolo, hanno innanzitutto creato una barriera visiva tra la carrozzeria e le superfici vetrate. Per dare la priorità agli interni del veicolo, tutti i componenti del gruppo propulsore sono relegati sotto il pianale.

“Grazie alla piattaforma rialzata e a fondo piatto e all’assenza di ostacoli interni, sembra quasi di levitare su un tappeto volante”, ha commentato Albaisa.

Diversamente dagli esterni, più improntati a uno stile aerospaziale, gli interni di IMs si rifanno alle abitazioni giapponesi moderne. Rappresentando quello che i designer Nissan hanno ribattezzato “eterno futurismo giapponese”, l’abitacolo fonde elementi estremamente attuali ed esempi di artigianalità superlativa declinata in chiave high-tech. Le forme del quadro strumenti e delle finiture delle portiere, ad esempio, ricordano uno shuttle diretto verso la superficie lunare, i cui chiaroscuri sono resi con l’alternanza di tessuti e colori cupi e lampi di luce. Tinte e materiali creano un’atmosfera intima e riservata, animata dalle luci intorno agli occupanti. In modalità manuale l’abitacolo di IMs diventa un cockpit progettato intorno al conducente, con tecnologie di assistenza alla guida avanzate e display multi-livello che danno il pieno controllo del veicolo. I componenti interconnessi, le indicazioni dei sensori e le unità di controllo sono integrati in un’unica, semplice interfaccia. Lo schermo del quadro strumenti sospeso, sottile e a doppio strato visualizza a richiesta sia i dati tecnici che una rappresentazione visiva dell’ambiente intorno al veicolo.

In modalità autonoma invece il volante si ritrae e i sedili anteriori ruotano all’interno rivolgendosi verso la seconda fila, dominata dallo speciale “Premier Seat”.

Albaisa spiega: “Non vi sono consolle centrali, perciò, quando i sedili anteriori si girano, l’interno diventa un piacevole salotto in cui gli occupanti possono rilassarsi e interagire in tutta comodità. Dal posto d’onore centrale in seconda fila, il passeggero può accedere alle funzioni di connettività intelligente del veicolo in qualsiasi momento, sia in modalità manuale che autonoma”.

Interfaccia grafica semplice e lineare. Il dualismo connaturato in IMs si manifesta anche nell’avanzatissima interfaccia grafica utente. In modalità di guida manuale, l’interfaccia è al tempo stesso flessibile (per permetterne l’aggiornamento) e semplice da gestire, grazie agli interruttori e ai comandi ridotti all’essenziale. Il design e la logica, combinati alle tecnologie per la guida interamente autonoma, consentono al guidatore di godersi le straordinarie prestazioni assicurate dall’alimentazione elettrica e dalla trazione integrale. Ampio, ma sottile, il quadro strumenti si compone di quattro schermate compatte che mostrano le informazioni secondo un’architettura orizzontale, enfatizzando ulteriormente la spaziosità. Il layout è stato accuratamente messo a punto per seguire i movimenti naturali dell’occhio. Una volta eliminato l’ostacolo del volante a scomparsa, il conducente si trova davanti un quadro strumenti “stratificato” a due livelli: il primo fornisce le informazioni strettamente necessarie, per non distrarre dalla guida; il secondo riporta i dati extra, solo quando richiesti. Un’altra dotazione interessante è la piattaforma di rilevamento che usa i dati raccolti da sensori e telecamere per monitorare lo stato del conducente. Interpretando le espressioni facciali e la postura, riesce a capire se è il momento di fare una pausa. Attiva in entrambe le modalità di marcia, è in grado di arrestare il veicolo in totale sicurezza nel caso in cui il conducente sia impossibilitato a farlo.

Sistema Invisible-to-Visible tra reale e virtuale. IMs è inoltre equipaggiato con l’esclusivo sistema di connessione al mondo virtuale, denominato da Nissan Invisible-to-Visible, o I2V. Invisible-to-Visible è un’interfaccia 3D in cui mondo reale e virtuale convergono, una piattaforma sviluppata dall’azienda che consente agli occupanti di vedere quello che altrimenti rimarrebbe “nascosto”, rendendo la permanenza a bordo ancora più sicura, oltre che esaltante. La chiave per poter “vedere l’invisibile” è la tecnologia Omni-Sensing, presentata di recente in occasione del CES. I sensori di IMs rilevano i dati provenienti dal mondo reale, li raccolgono e li rappresentano in una realtà virtuale, che prende corpo davanti agli occhi di conducente e passeggeri sotto forma di un’appassionante esperienza multidimensionale. La realtà virtuale e Omni-Sensing possono anche mettere in contatto le persone. Questa tecnologia permetterà ai conducenti di guardare oltre le curve, visualizzare informazioni dettagliate sugli ingorghi stradali (cause comprese) e impostare percorsi alternativi per un viaggio a prova di stress. Non solo: attraverso la realtà aumentata, potranno anche godere della compagnia di un “passeggero” virtuale che si materializzerà a bordo sotto forma di avatar tridimensionale.

Pronta al lancio. Nissan IMs è frutto di uno studio che ha portato alla progettazione di un veicolo completamente nuovo: la berlina sportiva di lusso. Il connubio tra esterni eleganti e abitacolo accogliente e spazioso si traduce in un’esperienza di guida senza precedenti in modalità manuale, autonoma e virtuale.

“Abbiamo creato un veicolo sportivo piacevole e coinvolgente da guidare sia in modalità autonoma che manuale”, conclude Albaisa. “Fondata sulle tecnologie Nissan Intelligent Mobility e sulle incredibili intuizioni dei nostri progettisti, IMs rappresenta davvero il prossimo stadio della mobilità sostenibile.”

Nissan svela il Concept-van NV300 al Salone dell’Automobile di Bruxelles

L’innovativo Concept-van NV300 esalta la versatilità dei furgoni Nissan con allestimenti personalizzati. Un’officina mobile ricca di soluzioni intelligenti per i professionisti. Con la batteria portatile all-in-one Nissan Energy ROAM, l’energia è pulita e sempre disponibile 

BRUXELLES, Belgio (18 gennaio 2019) – Nissan ha presentato il nuovo Concept-van NV300, che esalta il concetto di versatilità dei veicoli commerciali Nissan, capaci di implementare allestimenti di ogni tipo personalizzati per ogni esigenza.

Mostrato in occasione del Salone dell’Automobile di Bruxelles, lo spazio di carico del veicolo è stato attrezzato come officina mobile appositamente pensata per i falegnami che lavorano il legno in modo creativo. Il mezzo Offre numerose funzionalità, che fondono insieme praticità e innovazione, per enfatizzare come la vasta gamma LCV Nissan possa proporre la soluzione perfetta per i professionisti di qualsiasi settore. Il Concept-van NV300 è anche dotato di una batteria portatile integrata, chiamata Nissan Energy ROAM. Si tratta di un alimentatore all-in-one, resistente alle intemperie, che assicura un’alimentazione pratica a zero emissioni, ovunque se ne abbia la necessità. Con una capacità di stoccaggio di 700 Wh e una potenza massima di 1 kW, questa batteria portatile rappresenta una “centrale elettrica” all’avanguardia, ideata per i professionisti in mobilità. Per un falegname che, per esigenze lavorative, si sposta regolarmente da un luogo all’altro, può rappresentare la soluzione perfetta per alimentare tutti gli strumenti necessari per il suo lavoro, dagli attrezzi al tablet, in modo efficiente ed ecologico.

L’alimentatore Nissan Energy ROAM è costituito da batterie riutilizzate, prelevate dai veicoli elettrici Nissan LEAF al termine del loro ciclo di vita: una soluzione che ribadisce la leadership di Nissan nella tecnologia energetica sostenibile. Un pannello solare montato sul tetto del Concept-van NV300 consente all’alimentatore di essere ricaricato anche in assenza di allacciamento alla rete.

Francesco Giacalone, LCV Planning and Marketing Director, Nissan Europe ha affermato: “Con il Concept-van NV300, Nissan parla davvero del futuro dei veicoli commerciali. È pratico, versatile, innovativo e, in combinazione con Nissan Energy ROAM, può essere completamente autosufficiente. Crediamo abbia un enorme potenziale nel settore degli LCV e che sia un elemento chiave di differenziazione per i veicoli commerciali Nissan”. Il Concept-van NV300 è un eccellente esempio delle nuove possibilità che Nissan potrebbe offrire, in futuro, ai clienti di veicoli commerciali. Il suo spazio di carico personalizzato include elementi innovativi quali un computer touchscreen integrato, sedili girevoli su binari fissati al pianale, vani salva spazio su misura ed illuminazione a LED sul soffitto. Lo spazio di carico del van è stato creato ed allestito da Nissan in collaborazione con Studio Hardie, prestigioso studio britannico di design.

Nissan Energy ROAM si basa sulla tecnologia di alimentazione portatile già presentata sui concept Nissan Navara Dark Sky e Nissan Navara EnGuard al Motor Show di Hannover, rispettivamente nel 2018 e nel 2016. Nissan Energy ROAM è un esempio della visione Nissan Intelligent Mobility e di come la Casa stia cercando di applicare ad aree commerciali completamente nuove il proprio know-how e le proprie tecnologie all’avanguardia in tema di batterie destinate agli EV. Progettata sia per l’uso professionale che per il tempo libero, Nissan Energy ROAM offre energia pulita e sostenibile ai clienti che hanno bisogno di versatilità. Il lancio nei mercati europei avverrà nella primavera del 2019.

Nissan NV300 è un veicolo commerciale leggero, spazioso e incredibilmente pratico, disponibile in diverse lunghezze e altezze. Nissan è l’unico marchio sul mercato a offrire una garanzia di 5 anni/160.000 km (100.000 km per e-NV200) per l’intera gamma di LCV, incluso il pickup Navara. La garanzia può essere trasferita ai nuovi proprietari in caso di vendita del veicolo.

Autoexpo’ a Pistoia torna il 23 e 24 febbraio

Sarà un tributo alla Porsche 911 ed alla “1000 Miglia” che passerà di nuovo da Pistoia a maggio. Come consuetudine, negli ampi e funzionali spazi della “Cattedrale – Pistoia Fiere” l’evento proporrà un interessante mix di tematiche legate alle auto ed alle moto con un focus particolare su una vettura che ha fatto la storia dell’automobilismo non solo sportivo. ACI Pistoia, che collabora attivamente all’organizzazione, presenterà il passaggio da Pistoia e nel suo territorio della celebre “Mille Miglia” del prossimo maggio, con uno stand dedicato nel quale saranno esposte vetture che hanno fatto la storia della mitica “freccia rossa”. Per le due ruote riproposta la rassegna storica e moderna della Moto Morini.

PISTOIA, 17 gennaio 2018AUTOEXPO’ 2019  è in cantiere. Lo spettacolo delle due e quattro ruote ed i tanti contenuti di interesse alle diverse tematiche legate all’automotive saranno fruibili a tutti nella location che da tre anni la ospita, l’area espositiva “La Cattedrale – Pistoia Fiere” di Pistoia il 3 e 4 febbraio. Pistoia Corse come sempre in sala di regia, con la convinta ed importante collaborazione dell’Automobile Club Pistoia e con il contributo degli operatori economici, è pronta dunque a lanciare l‘edizione duemiladiciannove della kermesse.

L’obiettivo primario sarà quello di dare continuità alle precedenti edizioni organizzate, confortate da un notevole successo mediatico ed anche di pubblico, come registrato lo scorso anno, contando in due giorni di rassegna oltre 7000 presenze oltre al successo decretato dagli oltre 30 espositori presenti ed oltre 100 tra auto da competizione e non, moto e biciclette del presente e del passato messi in mostra. “Pezzi” anche rari, ricchi di storia industriale oltre che sportiva, oggetti di numerose argomentazioni e discussioni fra appassionati dei varii settori.

Il tributo alla Porsche 911. Per un evento come AUTOEXPO’, che propone contenuti importanti sul tema dell’automobilismo a tutto tondo, gli organizzatori sono continuamente al lavoro per creare contenuti. Quello trainante di quest’anno sarà la Porsche 911. Alla celebre coupé di Stoccarda, un simbolo intramontabile delle vetture sportive ed anche da competizione, sarà dedicata un’ampia mostra di modelli che ne ripercorreranno la storia, partendo dalla nascita per arrivare ad oggi, alla visione del futuro con l’ottava generazione del modello. La silhouette iconica, il design senza tempo, la tecnologia ispirata ai grandi successi sportivi saranno argomenti di discussione di questo evento unico, sicuramente capace di attrarre tanti appassionati.

ACI Pistoia presenta la “1000miglia” che torna a Pistoia il 17 maggio. Oltre al patrocinio all’evento, lAutomobile Club Pistoia rafforza quest’anno il proprio apporto all’organizzazione, allestendo uno stand  con il quale verrà presentato il nuovo passaggio da Pistoia della “1000Miglia”, la “corsa più bella al mondo”. Vi transiterà il 17 maggio, con un controllo a timbro in Piazza Duomo, oltre a transitare in altre parti del territorio. Sarà allestita una mostra di vetture che hanno fatto la storia del corsa della “freccia rossa”, ed anche in questo caso di parlerà di storia dell’automobilismo e di quello che appunto la 1000 Miglia ha rappresentato e rappresenta per l’automobilismo non solo italiano.

Torna la Moto Morini. Dopo la felice iniziativa dello scorso anno, MOTO MORINI, un marchio storico del motociclismo italiano e mondiale, torna ad AUTOEXPO’. Il marchio “dell’aquila”, nato nel 1937 per opera di Alfonso Morini, la cui produzione praticamente artigianale di oggi ispira ancora una messe di estimatori ed appassionati, sarà di nuovo esposto a Pistoia grazie al lavoro di Maurizio Vettori, pistoiese DOC e grande appassionato del marchio. Saranno esposti pezzi rari della Casa lombarda, insieme ai nuovo modelli prodotti.

Il propellente principale di AUTOEXPO’ 2019 sarà di nuovo l’ottimismo, ricalcherà a grandi linee quanto offerto nelle edizioni precedenti, dal 2016 (anno della “rinascita), una rassegna a tutto tondo per il settore auto e moto, una continuità pensata per la città, per il territorio, e per dare un forte contributo al mondo del motorsport, proprio con momenti importanti di aggregazione. Per diventare ogni anno sempre di più un punto fermo nel panorama nazionale.

La collocazione temporale dell’evento, a febbraio, quindi prima che la stagione sportiva nazionale abbia preso il via, lo pone anche come ideale spazio per eventuali premiazioni di trofei o campionati della stagione passata o per presentazione di programmi futuri. Si potrà sfruttare la funzionalità della location dei padiglioni espositivi ove AUTOEXPO’ verrà allestito, oltre all’agevole posizione geografica della città di Pistoia, facilmente raggiungibile dalle grandi vie di comunicazione sia in auto che in treno ed aereo.

Presentato il Milano Rally Show

Nell’estate 2019 a Milano torna lo spettacolo dei rally. La terza edizione dell’evento motoristico è in programma il 15 e 16 giugno. Presentate ieri le linee guida dagli organizzatori a La Pista di Arese, alla presenza di Fabrizio Sala Vice, Presidente di Regione Lombardia e Martina Cambiaghi, Assessore allo Sport di Regione Lombardia. Annunciata anche la prima edizione del Rally Dubai Expo 2020 in concomitanza con l’esposizione universale Expo 2020 Dubai.

La Pista – Arese – “Il format di Milano Rally Show 2019 e del Rally Dubai Expo 2020 costituiscono la naturale evoluzione di uno show motoristico oramai divenuto un evento iconico della Città di Milano. Si consolida l’obiettivo di valorizzare il già apprezzato “marchio” Milano in ambito internazionale”.

È con queste parole che Beniamino Lo Presti ha aperto la presentazione di Milano Rally Show 2019, vernissage tenutosi ieri presso La Pista di Arese, seguito dal folto pubblico di piloti, amministratori ed appassionati. La manifestazione rallistica che nel 2017 e nel 2018 ha stupito il mondo dei motori, portando i campioni del volante e le auto da rally nel cuore del capoluogo meneghino, tornerà nuovamente a giugno tra i milanesi, nelle piazze, nelle vie e nei luoghi simbolo di Milano. Il che costituisce di per sé una vera unicità mondiale.

Saranno tante le novità che caratterizzeranno la terza edizione di Milano Rally Show: anzitutto la data prevista per il 15 e 16 giugno; quindi la partenza da Piazza della Scala e successiva sosta in Piazza Duomo. Poi entrano in scena le nuove location: San Siro dove sarà allestito il circuito cittadino e si disputeranno alcune sfide cronometrate tra i concorrenti; Monza Eni Circuit che i concorrenti affronteranno in orario serale in un tracciato inedito comprendente sia la pista stradale, sia le curve sopraelevate.  a tradizione, e vero punto di forza dell’evento, sarà rappresentata da La Pista Arese, adiacente al centro commerciale “Il Centro”. Come sottolineato, Milano Rally Show è un unicum motoristico che coniuga eccellenze dello “Spettacolo”, “Sport” e “Turismo”.  Le sfide tra i partecipanti saranno sulla formula dell’Uno contro Uno, in tutte le prove speciali che si disputeranno a San Siro, ma sarà sempre il tempo impiegato nel percorrere i tracciati di gara a formare la classifica generale.

Di grande rilievo saranno le partecipazioni di un giocatore delle squadre di calcio milanesi di serie A: Milan e Inter. Gara nella gara sarà l’istituzione del Trofeo BMW, riservato a vetture della Casa bavarese e con classifica a stralcio dalla generale assoluta. Tra le facilitazioni promozionali per i concorrenti, è prevista una preiscrizione di partecipazione alla gara, nel periodo dal 1 al 31 marzo 2019, che darà diritto ad una dotazione gratuita di un treno di gomme Pirelli. È prevista ampia copertura televisiva da parte di Mediaset, con collegamenti in diretta di Claudia Peroni; sia Mediaset che Automototv trasmetteranno in diretta la prova speciale notturna ed il Master Show che si svolgeranno a San Siro

Fabrizio Sala: “Il Milano Rally Show 2019 offre ai cittadini e ai turisti un’occasione unica per vivere il mondo del Rally in città e in tre splendide location come Piazza Duomo, Piazza della Scala e San Siro, tre luoghi simbolo di Milano e della Lombardia. Vogliamo avvicinare più persone possibili a questo evento unico che sarà uno show vero e proprio con spettacoli, dj Set, attrazioni ed esibizioni straordinarie. Vogliamo portare a Dubai 2020 le nostre aziende e la proposta di portare lo show del Rally a Dubai durante il periodo dell’Expo ha già attirato tantissima curiosità.

Come Regione Lombardia siamo pronti a promuovere ciò che siamo in grado di fare anche all’estero e a Dubai vogliamo trasmettere la nostra passione e la nostra voglia di fare, come è nelle corde della nostra Regione. Vedo sempre grande entusiasmo per questo show che ogni anno cresce sempre di più e in questa edizione l’evento sarà arricchito da una serie di performances a San Siro che saranno il fiore all’occhiello della manifestazione. Siamo certi che sarà un successo di pubblico e di interesse e Regione Lombardia ci sarà come sempre”

Martina Cambiaghi. “E’ la prima volta che nelle sue tre edizioni il Milano Rally Show ‘sbarca’ in uno dei templi del calcio mondiale, la Scala del calcio milanese, lo stadio Giuseppe Meazza a San Siro. Dopo il Vigorelli, lo scorso anno, anche per il 2019 il Milano Rally Show ha trovato nella città di Milano la sua culla naturale con una grande vestina che attraverso i motori riesce ad essere protagonista. Sicuramente la peculiarità di questa manifestazione è il suo modo di coinvolgere tutti e inserirsi nel contesto cittadino come poche altre manifestazioni sanno fare. Per questo motivo il mio plauso, va sicuramente a Beniamino Lo Presti, a Massimo De Stefano e Isabella Resta ma a tutto lo staff del Milano Rally Show. L’aspetto che mi ha colpito di più della collaborazione tra le due e le quattro ruote, e tra il fango e percorsi urbani è stato sicuramente la “mototerapia”, un progetto che vedrà protagonisti i bambini disabili: grazie a Vanni Oddera, potranno salire in moto e provare il brivido della velocità e l’emozione di stare in sella ad una moto”.

The Hall of Fame. Buon compleanno Gilles Villeneuve: “Noi ti amavamo”

Testo coordinato da Tommaso M. Valinotti

SAINT JEAN SUR RICHELIEU (Quebec, Canada) – “Il mio passato è pieno di dolore e di tristi ricordi: mio padre, mia madre, mio fratello e mio figlio. Ora quando mi guardo indietro vedo tutti quelli che ho amato. E tra loro vi è anche questo grande uomo, Gilles Villeneuve. Io gli volevo bene”. Parola di Enzo Ferrari. Gilles Villeneuve è stato una di quelle meteore che hanno illuminato il mondo delle corse molto di più di stelle che hanno girovagato per il firmamento, ma non hanno scolpito il loro nome così profondamente ed indissolubilmente nel cuore dei tifosi

Gilles Villeneuve aveva un nome di battesimo molto più lungo. In realtà si chiamava Joseph Gilles Henri Villeneuve, ma quel Gilles bisillabico gli permetteva di correre più velocemente, come gli piaceva vivere, anche nel nome. Era nato a Saint-Jean-sur-Richelieu, una città con meno di 100mila abitanti a 50 chilometri da Montreal, nel Quebec, il 18 gennaio 1950 (anche se quando si presentò ad Enzo Ferrari, temendo di essere troppo vecchio, si tolse un paio di anni e mantenne il segreto per tutta la sua vita). Morì in un letto di ospedale, nella città universitaria di Lovanio, in Belgio, l’8 maggio 1982 ed in quel giorno, per tanti tifosi, morì anche la Formula 1.

In una città così a nord, la passione del giovane Gilles si manifestò correndo e vincendo con le motoslitte, nelle quali ebbe come primo avversario il fratello Jacques. Fu un vero campione al punto di conquistare il titolo mondiale nel 1974. Che fosse un campione lo capirono subito gli avversari quando nel 1976 vinse il campionato canadese ed americano di Formula Atlantic e l’anno dopo fece il bis. Ma per correre, agli inizi dovette affrontare enormi sacrifici, il più eclatante dei quali fu vendere la casa in cui abitava insieme alla moglie Johanna. La scalata al successo inizio con una vecchia Formula Ford nel 1973 con cui affronto il campionato regionale nel 1973 (vincendo ben sette gare), prima di compiere il grande salto alla Formula Atlantic. Ma furono le gare in motoslitta a permettergli di avere la sponsorizzazione della Skiroule che gli consentì di correre in Formula Atlantic e disputare una gara capolavoro a Trois Rivieres, quando vinse davanti ad alcuni piloti già affermati in Formula 1, come James Hunt.

 

E fu proprio Hunt a proporlo a Teddy Mayers della McLaren con cui nel 1977 disputò il Gran Premio di Gran Bretagna (nonostante fosse al volante della terza vettura della squadra seppe conquistarsi il trofeo “driver of the day”), per poi chiudere la stagione alla Ferrari, con cui disputa le ultime due della stagione in sostituzione del “contestatore” Niki Lauda, che appena conquistato il secondo titolo iridato se ne andò da Maranello sbattendo la porta. Da allora difese costantemente i colori del Cavallino Rampante, conquistando sei vittorie titolate ed una nella Race of Champions a Brands Hatch nel 1979, anno in cui fu vice campione del mondo e fedele scudiero di Jody Scheckter. La prima gara con la Ferrari nel 1977 fu il GP del Canada che si chiuse con un ritiro, cui fece seguito il GP del Giappone, in cui Villeneuve fu protagonista di un incidente spettacolare che costò la vita due spettatori (un commissario di percorso ed un fotografo, posizionati probabilmente in zona vietata e sicuramente pericolosa). La Ferrari di Villeneuve tamponò la Tyrrell di Ronnie Peterson e volo in alto nel cielo del Giappone. Quale terribile analogia con l’incidente che gli sarebbe costato la vita meno di cinque anni dopo. Villeneuve si conquistò il soprannome di aviatore, l’ammirazione di Enzo Ferrari e gli attacchi della stampa becera di tutto il mondo. E già nella prima gara del 1978 ottenne il suo giro più veloce in gara (GP di Argentina), ottenne per la prima volta il comando della gara (GP degli Stati Uniti), tutto ciò nonostante la Ferrari del 1978 non fosse al massimo della forma, in netta inferiorità contro l’imperante Lotus. Ed a fine stagione, proprio in Canada conquistò il suo primo successo. L’anno successivo fu la volta della splendida Ferrari 312 T4 che regalò a Scheckter il titolo mondiale (1979), che aveva un contratto da prima guida, ed a Villeneuve una stretta seconda piazza. Villeneuve vinse sotto la pioggia (con gomme da asciutto!) in Sud Africa, ottenne la prima pole position negli Stati Uniti, dove ottenne una seconda vittoria ed andando in testa al mondiale. Nel delirio dei suoi tifosi.

Problemi di affidabilità non permisero a Villeneuve di difendere la sua leadership, lasciando via libera a Scheckter, fiducioso di una netta rivincita l’anno successivo. Non senza alcuni momenti memorabili come la sfida ruota contro ruota con René Arnoux per i tre giri finali del Gran Premio di Francia. Tutti ricordano quel duello, nessuno ricorda che quello fu il primo successo della Renault con Jean Pierre Jabouille. In Olanda continuò imperterrito nonostante uno pneumatico dechappato. Ormai certo di non poter conquistare il titolo iridato seguì docilmente Scheckter a Monza, per chiudere la stagione con una vittoria a Watkins Glen. Fu la miglior stagione della sua carriera. Gran favorito nel mondiale 1980, non trovò nella Ferrari 312 T5 lo strumento necessario per dargli l’alloro iridato. Ritiri e cedimenti, un pauroso incidente a 300 all’ora a Le Castellet furono le sole cose che videro per protagonista Villeneuve e la Ferrari, tutta concentrata a sviluppare il modello 1981 con motore turbo. Con il ritiro di uno spento Scheckter, Villeneuve divenne la prima guida della Ferrari, ma seppe accogliere con il suo solito sorriso il nuovo compagno di squadra, Didier Pironi. Il 1981 fu ancora speso in gran parte nello sviluppo della 126 CK con motore turbo. Dovette attendere il Gran Premio di San Marino per ottenere una pole position, per ottenere una vittoria strepitosa al Gran Premio di Montecarlo, grazie ad una capacità di gestione della gara inimmaginabile per un pilota grintoso e “spettacolare” come lui. Villeneuve aveva ben chiaro che la Ferrari era inferiore alla Williams, ma ciò non bastò a farlo desistere da continuare con il Cavallino Rampante, al punto di firmare un contratto che lo avrebbe vincolato a Maranello sino alla fine del 1983. E con il contratto in tasca conquistò un’altra vittoria capolavoro nel GP di Spagna, rimontando dalla settima piazza e riuscendo a difendersi dagli assalti di una muta di inseguitori al punto che sul traguardo finale le prime cinque vetture furono classificate in poco più di un secondo. Dopo quella gara tornò ad essere il mitico Gilles Villeneuve. Aggressivo, determinato, impulsivo. Al punto che al Gran Premio del Canada, gran premio in cui i suoi tifosi gli regalavano una marcia in più, effettuò gran parte della gara con l’alettone anteriore storto, a seguito di un contatto con Niki Lauda, fino a quando l’appendice aerodinamica non si staccò da sola.

Villeneuve era estremamente fiducioso per il 1982. la Ferrari aveva lavorato moltissimo a creare la 126 C2, una vettura che si sarebbe dimostrata imbattibile in pista dagli avversari. Ma vittima di tantissima sfortuna. L’inizio di stagione non fu molto fortunato, con due ritiri nelle prime due gare, una squalifica ed un divorzio imminente. La quarta era Imola, disertato dai team inglesi per protesta nella guerra fra la FISA di balestre e la FOCA di Bernie Ecclestone. La Ferrari ebbe facilmente la meglio sulle Renault che prima di metà gara si ritirarono. Gli accordi all’interno della Scuderia di Maranello prevedevano di mantenere le posizioni quando la classifica si fosse consolidata. Villeneuve era in testa, ai box esposero il cartello “slow” per invitare i due piloti a non commettere follie. Il canadese ricordava bene la gara di Monza del 1979 quando si era ben guardato di insidiare il compagno di squadra Jody Scheckter, ma Pironi pensò di avere campo libero ed attaccò Villeneuve, in un continuò scambio di posizione che portò Pironi al successo con un sorpasso all’ultimo giro. Villeneuve scese dalla monoposto infuriato e a nulla valsero le intercessioni dello stesso Enzo Ferrari: fra Villeneuve e Pironi l’amicizia era terminata. Addirittura Villeneuve pensò di cambiare squadra.

Due settimane dopo in Belgio si ebbe la catastrofe. L’incedente avvenne nel corso delle prove del Gran Premio del Belgio l’8 maggio 1982 quando tamponò a 227 chilometri orari la March di Jochen Mass che procedeva lentamente. A Zolder le Ferrari non era andate bene. Pironi era sesto in qualifica, Gilles addirittura ottavo. Alle 13,52 Villeneuve si rituffò in pista, quando mancavano pochi minuti alla fine delle prove cronometrate. Dopo aver percorso metà pista, percorse la chicane che immette alla discesa verso la curva “Terlamenbocht” (la curva del bosco). Mass, che viaggiava lentamente, vide arrivare Villeneuve, pensò di dargli strada spostandosi a destra. La manovra non fu capita da Villeneuve; il canadese pensava che Mass gli lasciasse via libera sulla traiettoria esterna, la più veloce. Il colpo fu terribile, la Ferrari volò nuovamente in cielo, compì due looping completi, supero i guard rail esterni e si abbatté sulla via di fuga, prima di essere rimbalzata nuovamente in alto, e di ricadere in pista, proprio davanti all’esterrefatto Mass. Nell’urto nella via di fuga si staccò il pannello fissato al sedile, ancora agganciato al suo posto di guida il corpo di Villeneuve volò per oltre 50 metri prima di ricadere dopo aver divelto anche una rete metallica. Prontamente soccorso dal commissari, personale medico ed alcuni piloti che lo seguivano, tutti capirono che le condizioni del piccolo canadese erano gravissime. Fu trasportato al centro medico del circuito, e poi alla clinica universitaria St. Raphael di Lovanio dove fu mantenuto in vita artificialmente fino alle 21,12 della stessa sera, quando la moglie Johanna, giunta precipitosamente dalla loro casa di Montecarlo, diede l’autorizzazione a staccare le macchine. Il 12 maggio si svolsero le esequie nel cimitero di Montreal ed in base alle volontà del pilota, il corpo di Gilles fu cremato.

Gilles Villeneuve esordì in Formula 1 il 16 luglio 1977 con una McLaren M23 al GP d’Inghilterra concludendo 11° assoluto. Partì in 67 Gran Premi (oltre ad uno non qualificato) tutti con la Ferrari (tranne il primo). Ha ottenuto 6 vittorie, 13 podi, 2 due pole position, 8 giri veloci e 107 punti. Fu vice campione del mondo nel 1979.

Ma soprattutto fu amato da tutti gli appassionati di questo sport

New Turbomark e Davide Caffoni al Rallye di Monte-Carlo

Prestigiosa partecipazione per la scuderia lombarda che con Caffoni-Minazzi sarà al via del “Monte” con una Škoda Fabia R5.

 DOMODOSSOLA (NO)- La scuderia New Turbomark è pronta a ripartire alla grande: il 2019 sportivo della scuderia cui fa capo la famiglia Zagami, inizierà infatti con una delle corse più celebri del pianeta, il Rallye di Monte-Carlo. Dal prossimo 22 gennaio fino al 27, la gara transalpina sarà di scena con le sue lunghe e difficili prove speciali caratterizzate dalle mutevoli condizioni climatiche e, di conseguenza, di quelle del fondo stradale.

Per un rallista tutti questi sono ingredienti di grande fascino che non possono che esercitare un enorme richiamo. È per questo che Davide Caffoni, forte pilota ossolano in seno alla New Turbomark, ha scelto di parteciparvi; insieme a lui il copilota di Pella (No) Massimo Minazzi.

L’equipaggio piemontese, che insieme ha collezionato parecchi successi assoluti sulle strade del Rubinetto e del 2Laghi, si presenterà al “Monte” su una Škoda Fabia R5 del team Balbosca, struttura di Santo Stefano Belbo (CN) che ormai da alcuni anni fornisce all’affiatato duo, le vetture da competizione. Caffoni-Minazzi partiranno con il numero 48.

Da anni cullavamo il sogno di una gara importante ed ora si è presentata l’opportunità di essere al via del Monte-Carlo, uno degli appuntamenti più suggestivi del panorama internazionale motoristico; siamo carichi ben sapendo che l’approccio dovrà esser differente rispetto alle gare alle quali abbiamo preso parte sino ad ora” ha dichiarato il 42enne pilota di Domodossola. “Devo ringraziare tutti coloro che supportano questo nostro progetto così come Luca Bottarelli e Mauro Grossi che saranno i nostri ricognitori, figure fondamentali in una gara del genere.”

Soddisfazione anche per la scuderia New Turbomark pronta alla trasferta monegasca. Giuseppe Zagami: “Siamo un sodalizio attivo da undici anni ed in costante crescita: siamo felici che Davide Caffoni e Massimo Minazzi abbiano scelto di prendere il via ad una gara così affascinante e prestigiosa: non capita spesso di vedere i propri vessilli sventolare nelle gare del Campionato del Mondo!

Il Rally di Monte-Carlo sarà infatti il primo appuntamento iridato di una stagione che si prospetta avvincente: in un contesto simile, la scuderia New Turbomark non poteva mancare.

 

 

Rachele Somaschini a Monte Carlo

Al mondiale  rally l’unica pilota donna a rappresentare l’Italia in pista non solo contro gli avversari ma anche contro la malattia

MONTE CARLO, 17 gennaio 2019I motori sono già caldi per l’inizio del Rallye di Monte Carlo, la gara che apre il Campionato del Mondo di Rally in programma dal 24 al 27 gennaio. Rachele Somaschini, reduce dall’esordio al Monza Rally Show, è pronta per la sua prima gara di Mondiale WRC. Un 2019 all’insegna delle prime volte. In occasione dell’87esima edizione del Rallye di Monte Carlo, Rachele sarà infatti l’unica pilota italiana a partecipare alla competizione, oltre che l’unica donna in gara assieme alla francese Lemonnier.

È un’emozione essere iscritti a questo mondiale. Vedermi nell’elenco dei partecipanti a fianco di piloti che ho sempre visto in tv è un onore. Sarà sicuramente impegnativo e richiederà fatica fisica, ma non mi sono mai piaciute le cose semplici” racconta Rachele. “Abbiamo svolto i test su tutti i fondi possibili che potremmo trovare a Monte Carlo”, continua, “Il tempo è variabile e non vogliamo farci trovare impreparati. E poi questa sarà anche la prima volta con le gomme chiodate. Non vedo l’ora!”.

84 gli equipaggi iscritti alla gara con 11 WRC Plus presenti ed un’ulteriore lieta notizia: ben 21 equipaggi italiani al via. Al suo fianco ritroviamo il fidato navigatore Sergio Marchetti, team manager della Plus Rally Academy – Hankook Competition.

Al volante della sua Citroën DS3 R3T preparata da Sportec Engineering della scuderia RS TEAM con il numero #62 sulle fiancate, Rachele porterà con sé i colori della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica della quale è testimonial essendo affetta dalla malattia sin dalla nascita: nell’area hospitality di GAP sarà possibile effettuare donazioni a sostegno della ricerca. Grazie all’iniziativa #CorrerePerUnRespiro, nata da un’idea di Rachele  in collaborazione con la Delegazione di Milano della Fondazione, anche a Monte-Carlo l’obiettivo sarà quello di sensibilizzare e diffondere la conoscenza sulla fibrosi cistica e raccogliere fondi da destinare alla ricerca sulla malattia genetica grave più diffusa nel nostro Paese.

Il percorso sarà composto da 16 prove speciali e suddiviso in 4 blocchi geografici per altrettanti giorni di gara. Giovedì 24 partirà il classico appuntamento dello Shakedown a Gap. La conclusione, come da tradizione, è prevista domenica 27 sulle Alpi Marittime. Una sfida che promette alti livelli di adrenalina nella sfida, perché Rachele dovrà conciliare i ritmi incalzanti della competizione con le terapie che la fibrosi cistica impone.

 

Rachele Somaschini. Pilota milanese classe 1994, è una figura femminile, in un mondo prettamente maschile come quello del motorsport, una ragazza con un messaggio forte: la malattia di cui è affetta non vincerà se si sostiene la Ricerca sulla Fibrosi Cistica. Dopo l’esordio nel 2014 in Coppa Intereuropa a Monza, in equipaggio con papà Luca su una Alfa Romeo Giulietta Sprint, ha preso parte ad alcune cronoscalate nel 2015. La giovane pilota milanese trionfa nel 2016 in pista nel Mini Challenge e nel 2017 si laurea Campionessa Italiana Velocità Montagna.

Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica – Onlus (FFC) promuove, seleziona e finanzia progetti avanzati di ricerca per migliorare la durata e la qualità di vita dei malati e sconfiggere definitivamente la fibrosi cistica. Riconosciuta dal MIUR come ente promotore dell’attività di ricerca scientifica sulla malattia, si avvale di una rete di 900 ricercatori e del lavoro di oltre 140 Delegazioni e Gruppi di SostegnoSostiene attualmente il progetto di ricerca Task Force for Cystic Fibrosis, giunto alla fase preclinica e mirato ad una cura risolutiva della patologia.

 

La Squadra Corse Città di Pisa premia i suoi campioni.

Filippo Nannetti si aggiudica il campionato sociale piloti rally, Maurizio Ercoli quello riservato ai navigatori e Giacomo Taddei quello della velocità in salita. Festeggiata anche la medaglia di bronzo al valore sportivo assegnata dal CONI

Pisa, 16 gennaio 2019 – Una festa con grandi numeri quella che è stata organizzata dalla scuderia Squadra Corse Città di Pisa che ha festeggiato i risultati della stagione 2018 nel piacevole contesto del Ristorante Margherita’s alle Quattro Strade di Bientina. Una novantina i partecipanti al pranzo conviviale del sodalizio pisano che, nel 2018, ha colto trentatré podi di classe di cui diciotto vittorie nelle oltre cento partecipazioni effettuate.  Un’annata ricca di soddisfazioni per il sodalizio pisano che si è distinto anche con l’usuale Corso Co-Piloti giunto alla ventunesima edizione con docenti di alto livello nazionale e il Raduno riservato a vetture storiche denominato Santa Croce Autoclassic che nei due giorni in programma ha “toccato”  alcuni dei luoghi più suggestivi del Granducato.

Quindi un lavoro articolato quello della Squadra Corse Città di Pisa che spazia dai rally, alle salite, ai raduni e a corsi di vario genere con dibattiti di carattere sportivo, regolamentare e tecnico. Tutta l’attività è chiaramente dettata da un unico fattore comune la passione per le quattro ruote che da oltre ventidue anni unisce sia durante le manifestazioni, sia durante le settimanali  riunioni sociali tutte le persone che conoscono o anche si avvicinano allo sport delle quattro ruote.

Soddisfatto il Presidente Massimo Salvucci della scuderia pisana che ha così commentato la stagione appena passata: “Siamo soddisfatti dei risultati conseguiti e dell’essere diventati un punto di riferimento per gli appassionati. Tutta la scuderia si impegna per favorire la pratica al difficile, ma affascinante sport delle quattro ruote.  Oltretutto a novembre ci è stata assegnata dal CONI la medaglia di bronzo al valore sportivo. Un riconoscimento che ci ha  emozionato e riempito di gioia, ha ripagato i sacrifici di tutti coloro che alla scuderia hanno sempre creduto lavorando per il bene dello sport. Ringrazio a questo proposito gli oltre mille soci che nell’arco di questi oltre 22 anni hanno corso o semplicemente preso parte alla vita sociale della scuderia, tutti con la loro presenza hanno contribuito a far crescere la scuderia.”

La Squadra Corse Città di Pisa è già al lavoro per i prossimi impegni come il corso Co-Piloti che è stato programmato dal 11 al 31 marzo, sei lezioni serali e una pratica. Mentre a maggio il 4 e 5 sarà in programma il Raduno Santa Croce Autoclassic con un percorso diverso, rispetto ai precedenti, quindi tutto completamente nuovo. A questo si affiancherà la usuale parte agonistica con i rally che inizierà tra poco meno di un mese con il Rally della Val d’Orcia per poi proseguire con il Rally del Ciocco ed entrare così nel vivo della stagione.

Ritornando alla parte agonistica della stagione passata evidenziata con la festa conviviale da ricordare i 33 podi guadagnati di cui 18 vittorie di classe. Vittoria nella classifica di scuderie al Rally della Alta Val di Cecina e i vari inserimenti anche nella classifica assoluta di alcuni conduttori come il giovane Lorenzo Sardelli che ha colto la quinta piazza assoluta al Val di Cecina e la nona al Rally Pomarance, mentre nel versante navigatori ottime prestazioni di Valerio Favali quarto al Pomarance e quinto al Reggello e da non dimenticare la quattordicesima piazza di Marchetti-Parducci al Valdinievole. Inoltre da citare i due stakanovisti per eccellenza che hanno entrambi all’attivo oltre dieci gare, ma di fatto sempre presenti alle gare e non solo toscane come Maurizio Ercoli vincitore tra l’altro del Campionato Sociale Co-Piloti 2018 ed il già citato Valerio Favali oltre che  la poliedricità di Filippo Nannetti vincitore invece del Campionato Sociale Piloti 2018 che è passato con disinvoltura dal fondo sterrato a quello asfaltato e con vetture di ultima generazione con una notevole velocità di adattamento.  Nel versante velocità salita invece è l’esordiente Giacomo Taddei ad aggiudicarsi il Campionato Sociale. Appuntamento perciò alle prossime settimane con la definizione precisa del programma per il Corso Co-Piloti e per definire il percorso del Raduno, sarà come sempre, un’annata impegnativa.

 

Tradizionale spirito sportivo e stile britannico: nasce la MINI 60 Years Edition

MINI celebra il 60° anniversario del marchio con un modello dal design esclusivo – Le caratteristiche di design degli esterni e degli interni enfatizzano l’autenticità e la dinamicità del modello di spicco del segmento – Un’edizione speciale della MINI 3 Porte e MINI 5 Porte, ciascuna disponibile in quattro motorizzazioni.

Monaco. Un modello originale che si reinventa costantemente – radicato saldamente nella tradizione ma sempre aperto al cambiamento: questo è MINI, a 60 anni dal lancio della piccola auto britannica che ha reso popolare in tutto il mondo alcune sue proprietà, come il Go-Kart Feeling e l’uso creativo dello spazio. Per celebrare questo anniversario, MINI presenta un modello dal design caratteristico, che ne evidenzia sia le origini britanniche che il dinamismo. Con dettagli di design ed equipaggiamento esclusivi e di alta qualità, la MINI 60 Years Edition diventa ambasciatrice dello spirito sportivo del brand, una peculiarità che non viene mai a mancare, nemmeno nel traffico cittadino. L’edizione speciale sarà disponibile a partire da marzo 2019 per i modelli MINI 3 Porte e MINI 5 Porte, ciascuno con quattro motorizzazioni.

La sportività è parte integrante del DNA MINI. Ancora prima del lancio della Mini classica nell’estate del 1959, apparve chiaro che le caratteristiche di design della nuova auto non solo ne avrebbero caratterizzato gli interni, ma definito anche una modalità di guida dinamica e agile. Il designer di vetture sportive John Cooper ha sempre creduto nel potenziale da corsa della quattro posti. In collaborazione con Alec Issigonis, il creatore della Mini classica, Cooper sviluppò molte idee per realizzare varianti con motori più potenti, inaugurando così una carriera eccezionale su circuiti di corse e piste da rally, culminata in tre vittorie al Rally di Montecarlo negli anni ’60.MINI

La MINI 60 Years Edition rievoca il background sportivo del marchio, grazie anche alla livrea del classico colore delle vetture da corsa britanniche. La livrea della British Racing Green IV ne testimonia invece il carattere e le origini. Sono disponibili come alternative anche le finiture Midnight Black, Moonwalk Grey, e Melting Silver metallizzate e MINI Yours Lapisluxury Blue non metallizzato. Il colore scelto è poi abbinato a una finitura in Pepper White o Black per il tetto e le calotte degli specchietti esterni. Completano il look distintivo le Bonnet Stripes dedicate all’anniversario e i cerchi in lega leggera da 17 pollici esclusivi nella versione 60 Years Spoke a 2 toni.

Il logo “60 Years” è posizionato non solo sulla fascia del cofano a sinistra, ma anche sui portellini laterali degli indicatori di direzione e sui battitacco del guidatore e del passeggero anteriore. All’interno, il logo è presente anche nelle finiture specifiche del modello, sui poggiatesta anteriori e sul volante. Il design creato per celebrare l’anniversario è utilizzato anche nella proiezione del logo a LED, visibile quando viene aperta la portiera del guidatore. L’equipaggiamento di serie include un volante sportivo in pelle e sedili con finitura in pelle MINI Yours Leather Lounge 60 Years, nell’esclusivo Dark Maroon.

Insieme al pacchetto 60 Years Chili, l’edizione speciale vanta anche fari e fendinebbia a LED, indicatori di direzione bianchi e luci posteriori a LED con design Union Jack, pacchetto luci per gli interni, MINI Driving Modes e pacchetto MINI Excitement completo di illuminazione d’ambiente. Inoltre, è presente un computer di bordo, aria condizionata automatica, sensore per la pioggia e portaoggetti.

Due motori a benzina e due motori diesel con una potenza che varia dai 100 kW/136 CC a 141 kW/192 CC costituiscono la gamma di motorizzazioni per la MINI 60 Years Edition. Il portafoglio dei modelli dedicati all’anniversario include la MINI Cooper 60 Years Edition 3 Porte (consumo di carburante combinato: 5,5 – 5,4 l/100 km, emissioni combinate di CO2: 124 – 122 g/km), la MINI Cooper S 60 Years Edition 3 Porte (combinata consumo di carburante: 6,5 – 6,4 l/100 km, emissioni combinate di CO2: 147 – 145 g/km), la MINI Cooper D 60 Years Edition 3 Porte (consumo di carburante combinato 3,9 l/100 km, emissioni combinate di CO2: 103 – 102 g/km) e la MINI Cooper SD 60 anni Edition 3 Porte (consumo di carburante combinato: 4,2 l/100 km, emissioni combinate di CO2: 111 – 110 g/km) e la MINI Cooper 60 Years Edition 5 Porte (consumo di carburante combinato: 5,5 – 5,4 l/100 km, emissioni combinate di CO2: 125 – 123 g/km), la MINI Cooper S 60 Years Edition 5 Porte (consumo di carburante combinato: 6,6 – 6,5 l/100 km, emissioni combinate di CO2: 150 – 148 g/km), la MINI Cooper D 60 Years Edition 5 Porte (consumo di carburante combinato: 4,0 – 3,9 l/100 km, emissioni combinate di CO2: 104 – 103 g/km) e la MINI Cooper SD 60 Years Edition 5 Porte (consumo di carburante combinato: 4,2 l/100 km, emissioni combinate di CO2: 112 – 110 g/km).

I valori relativi al consumo di carburante, alle emissioni di CO2 e al consumo di energia indicati sono stati determinati in un ciclo di prova standardizzato secondo il Regolamento Europeo (CE) 715/2007 nella versione attualmente applicabile. Le cifre si riferiscono a un veicolo con configurazione di base in Germania e la gamma indicata considera le diverse ruote e pneumatici, nonché le attrezzature opzionali, e potrebbero variare durante la configurazione.

I valori sono già basati sul ciclo di prova in base al nuovo regolamento WLTP e sono tradotti in valori NEDC equivalenti per consentire un confronto tra veicoli. In questi veicoli, dati diversi da quelli pubblicati possono richiedere la valutazione delle tasse e di altri diritti relativi ai veicoli che sono (anche) basati sulle emissioni di CO2.

La galleria fotografica di MINI 60 Years Edition