Kaleidosweb si affida a Gabriele Valinotti per ritrarre Il Ciocco nelle Schegge

 

La gara di apertura del Campionato Italiano Rally offre mille emozioni, ma anche mille spunti di spettacolo e angoli di bellezza mozzafiato nei quali immortalare le vetture da corsa

CASTELNUOVO GARFAGNANA (LU) – Non c’è nulla da fare. Ci sono rally che sono più rally di altri. Difficile dire perché. Perché si sviluppano in un territorio favorevole, perché su quelle prove si sono scritte pagine di storia rimaste scolpite nella pietra dell’epopea dei rally, perché c’è un mondo di contorno di appassionati che le rende uniche e irripetibili. Perché da decenni gli organizzatori sanno lavorare in modo così puntuale che la loro gara non ha mai sbavature.

In tutti questi motivi si può cercare la ragione per cui il Rally Il Ciocco e della Valle del Serchio è arrivato a tagliare il traguardo delle quaranta edizioni. Una cifra che per una donna significa maturità e consapevolezza per un rally sta a significare che si rientra nel ristretto Olimpo delle gare che hanno costruito il movimento rallistico non solo italiano. E con la sua collocazione in una valle aspra ma di una bellezza mozzafiato, con il doppio perno in una località di grande richiamo turistico di élite come Forte dei Marmi e quella splendida struttura ricettiva che è la tenuta del Ciocco, ne fanno un luogo appetito non solo da tutti gli appassionati di sport. Una gara che pur con i regolamenti minimalisti del Campionato Italiano Rally (la lunghezza di una tappa equivale al massimo ad un paio di speciale dei tempi d’oro, e su questo è meglio non commentare) ha saputo offrire mille spunti di interesse e mille situazioni di vero ed autentico film della tensione. Ma ha anche saputo porre l’attenzione su alcuni personaggi che sicuramente rindureranno vivo e vivace il CIR 2017 a cominciare da Simone Campedelli che conquista la sua terza vittoria assoluta, ma che ha ben altro sapore del successo a Rally Legend del 2008 e alla Coppa Liburna dell’anno precedente (e di tutto altro spessore). E ancora Marco Pollara, un ventenne cresciuto nel nostro campionato che sicuramente ha talento come ha talento il non ancora diciassettenne Kalle Rovanperä che ha la fortuna di essere nato e cresciuto in un paese dove prima ti mettono al volante poi ti insegnano a camminare.

Ma questi sono dati di fatto. Come in quadro astratto di Marc Chagall la bellezza del Rally Il Ciocco va vissuta esteticamente senza stare a guardare i freddi dati della classifica ma godendosi lo spettacolo che le prove speciali offrono. Ed è quello che facciamo con questa selezione di immagini realizzate da Gabriele Valinotti per la nostra vetrina Schegge.