La Golf GTI seconda serie (1984-1991). Successo ripetuto

A inizio marzo, è stata presentata l’ottava Golf GTI, la sportiva dell’era digitale. Dal 1976, la Golf GTI è il riferimento delle sportive compatte. La storia della sua nascita unica e insolita, come quella di tutte le leggende. Un viaggio giunto all’ottava tappa con oltre due milioni di esemplari venduti.

WOLFSBURG (Germania) – La seconda Golf GTI riuscì a ripetere la ricetta di successo della precedente, inizialmente con lo stesso 1.8 da 112 CV sotto il cofano che aveva equipaggiato gli ultimi esemplari della prima generazione, poi con diversi motori di potenza compresa tra 107 e 160 CV. Nel 1986, fu la volta della nuova unità 16V a quattro valvole per cilindro, che grazie ai suoi 139 CV spingeva la Golf GTI fino a 208 km/h. L’assetto della GTI seconda serie era 10 mm più basso delle altre versioni, mentre l’abitacolo era caratterizzato dai sedili sportivi, dal cielo nero e dal volante a quattro razze con i quattro pulsanti rotondi del clacson.

Nel 1990, al vertice della gamma arrivò la GTI G60. Grazie alla sovralimentazione tramite compressore G-Lader, il suo 1.8 erogava 160 CV e la spingeva fino a 219 km/h di velocità massima.

In totale, furono prodotte circa 628.000 Golf GTI seconda serie.